ψυχή-δήλος (sì, insomma: psichedelia)


Di ritorno dalla terra dei panserbjorne (che poi gli orsi corazzati, in Norvegia, non c'erano mica. Fottuta letteratura fantasy), hai trovato ad attenderti un gigapacco proveniente da Nippolandia e tenuto in ostaggio da tempo dal solito, famigerato clan di postini. All'interno, oltre a qualche picchiaduro per console Sega defunte ormai da tempo, un oggetto da veri geek: un Virtual Boy con drappello di giochi al seguito. Ora, il povero Gunpei Yokoi, pace all'anima gialla sua, capisci che Nintendo l'abbia preso a calci in culo per il clamoroso flop rappresentato da questa console. Che non è un handheld manco per niente, succhia pile peggio di un GameGear e riporta i vg all'era del monocromatico. Però va dato atto al papà del Game Boy: l'idea del 3D spacca. Tanto che, pur conscio che il solo utilizzo di un macchinario del genere ti faccia schizzare a livelli di nerdosaggine da soglia di guardia, passi una buona mezz'ora con il naso infilato nel mascherone tribale rossonero di Nintendo, a smanettare con i puck (sì, è un flipper ma ci sono i puck al posto delle palline. Don't ask) di Galactic Pinball. Certo, quando rinfili il tutto nella scatola avverti chiari sintomi di nausea, vomito, emicrania, pessimismo, manie di persecuzione, allucinazioni. Ma questo il povero Yokoi mica poteva prevederlo.

In foto, il flippante flipper di Galactic Pinball. Assunto in dosi sostenute, produce nell'organismo effetti analoghi a quelli del peyote. Procurarsi quest'ultimo, però, è meno complicato che trovare gioco e console.

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