Conan, le signorine un po' troie e la fruizione coatta delle fiction RAI

Ieri sera ti stavi facendo una partitella con Conan. E ci sei tu che con il cimmero, per non saper leggere né scrivere, tagli teste, mozzi braccia, impali e sbatacchi nemici in un mare di sangue. Violento? Di più. Solo che Conan, ne sei certo, è doppiato da un tipo che faceva i documentari sull'accoppiamento delle foche in SuperQuark. Solo che a Conan viene chiesto di salvare delle "vergini", ma queste sono mezze nude (belle tette, peraltro), e dopo esser state tratte in salvo assumono delle pose da pornodive e promettono al barbaro di "ricompensarlo". Fanciulle illibate? Di meno. Solo che tua moglie vuole costringerti a vedere l'ennesima fiction RAI insopportabile (stavolta su un medico che sembra proprio un serial killer, e infatti è un serial killer, pur avendo lavorato in passato con Lello Arena) scritta da cani, recitata peggio, montata con l'entusiasmo di un contabile alle soglie della pensione. Il finale, la cui fruizione coatta ti viene imposta da non meglio precisati doveri matrimoniali (che delle fottute fiction RAI, quando ti sei sposato, gli articoli del codice civile di cui ti è stata data lettura non parlavano mica), è degno delle migliori puntate di Scooby-Doo, con un mega-flashback-spiegone conclusivo che arriva a lambire i cinque minuti. Osceno più delle altre fiction? Uguale, sinceramente.

In foto, Conan. Pur doppiato da un collaboratore di Piero Angela, il cimmero sorride sornione. Starà pensando alla sua ricompensa?