"Ma lei è proprio... un cavernicolo!" (le testate di PC Kid)

Se Sega ha incautamente affidato il titolo di mascotte e simbolo a un porcospino dall'animo punk e Nintendo a un sinistro idraulico baffone dalla voce inquietantemente alta per un idraulico baffone, NEC è andata oltre. Il portabandiera del suo PC Engine, Bonk (alias PC Kid, alias PC Genjin), è un personaggio che si è saputo ritagliare un posto importante nella storia dei giochini elettronici. A capate.
Laddove porcospini e idraulici si limitavano a saltare sul cranio dei nemici, rafforzando il più classico dei topoi da platform, Bonk no. Bonk, ai nemici, piazzava una craniata in mezzo alla fronte. O li finiva proiettandosi in aria e atterrando loro in groppa con il suo bel testone. Robe che neanche a Tana delle Tigri le vedevi di quei tempi. Bonk non cercava di salvare principesse o sconfiggere scienziati pazzi dalla testa d'uovo. Non gliene poteva fregare di meno. Non raccoglieva anelli o funghetti: era un primitivo, e come tale anelava solo la carne; e quella giusta lo faceva diventare incazzato e invulnerabile (ma più incazzato che invulnerabile). Insomma, quanto e più di "Giatrus il primo uomo", un uomo dei suoi tempi, che non temeva di mettere in mostra il suo ruvido machismo. Anche quando nei seguiti i sadici programmatori giappi gli facevano raccogliere farfalle e venire gli occhioni alla Candy Candy...

In foto, Bonk, in pratica un Chuck Norris del Paleolitico.

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