Luci (e retrogaming) a San Siro

Mercoledì sera sei a Milano, reduce piuttosto malconcio di un roadshow tra aziende e fazende. Quest'ultime anche piuttosto brutte, come le avrebbe volute Beruschi. Ma non divaghiamo. Sei a San Siro, con una tracolla da postino piena di vecchi giochi per Super Famicom e MegaDrive che hai comprato/scambiato da/con un tipo messo un po' meglio di te, con cui ti eri dato appuntamento lì nel piazzale davanti allo stadio, tra le bottiglie lanciate dai simpatici tifosi russi e le cariche della polizia. Ora, gli agenti ai cancelli, quando quella tracolla te la perquisiscono, proprio non riescono a figurarsi a) cazzo sia quella roba, b) cosa te ne faccia, e soprattutto c) che te la sia portata a fare allo stadio. "Mica li butti in campo, eh?" ti chiede un illuminato pulotto pescando Golden Axe II per Genesis dalla borsa.
Accedi all'area Vip della Cempions Lìg, pregiato ospite di Sony, ed è tutto un accapigliarsi di finti vip come te che gozzovigliano, tracannano l'Heineken gratis e guardano il culo di un paio di standiste di primissima. Non fai a tempo a pensare "è sempre la stessa stor...", che sei nella sesta fila del settore rosso, tra gente troppo fredda e troppo poco nerazzurra dentro. I russi vanno avanti di due reti, ma è palesemente tutto uno scherzo, parte della fantastica animazione dell'area vip della Cempions Lìg, come i musicisti, il finger food, le standiste di primissima con un bel culo. E infatti tutto prosegue secondo i binari previsti, e si chiude con la minella sotto l'incrocio di Ibra. Mancini, in piedi a massimo sei metri dalla tua poltroncina, continua però a urlare anche sul 4-2. Secondo te timoroso che, avessero perso, gli sarebbe potuto pur sempre arrivare un Fatal Fury 2 giapponese sulla nuca, eh.

In foto, San Siro visto da vicino. E con uno zaino pieno di vecchia roba dappresso.

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