"Non serve una trivella grande, ma una grande trivella"
Se scrivi il terzo post in una settimana su BioShock qualcuno, magari, potrebbe aversene a male. Abbandonarsi a strane congetture. Tipo che stai perdendo colpi, che non hai più la verve di un tempo. Che stai invecchiando. Ma visto e considerato che a) te ne frega una mazza, b) che stai invecchiando e perdendo colpi e non hai più la verve di un tempo in fondo è vero, ladies and (scusate il termine) gentlemen ecco il terzo post in una settimana su BioShock. E cosa ti spingerà mai - si chiederanno i più arguti (a occhio, nessuno dei pochi fedelissimi che incrociano su Internet a queste coordinate) - a tornare nuovamente sugli umidi terreni di questo sparatutto? Il fatto che hai scoperto che una buona metà dei Big Daddy, i "palombari dalla voce gutturale ma muniti di trivella" di cui dicevi giorni fa, quei colossi terribili e inquietanti, si chiamano Rosie. Cioè, dico, non Hunk, Butch, Sam o Buddie, proprio Rosie.
In foto, Rosie posa per l'obiettivo. Due ore dopo, finito il turno nel suo impiego di "minaccia vagante legata da un rapporto morboso con una Sorellina", andrà a bere una birra e a fare due salti con l'altro Big Daddy, Buttafuori, al Blue Oyster.
In foto, Rosie posa per l'obiettivo. Due ore dopo, finito il turno nel suo impiego di "minaccia vagante legata da un rapporto morboso con una Sorellina", andrà a bere una birra e a fare due salti con l'altro Big Daddy, Buttafuori, al Blue Oyster.
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