Ralphsupermaxiagente (il braccio saltellante della legge)

Quello di Crackdown è un mondo strano. Parecchio strano. Il superagente che controlli, infatti, dopo un po' non ha più bisogno di veicoli: se la può fare tranquillamente da una parte all'altra dei livelli balzellon balzelloni. Come l'Incredibile Hulk. In più, per recuperare dei cacchi di globi verdi, il povero pirla deve saltare per tutto il gioco da un tetto all'altro. E se nell'atterraggio si dimostra sufficientemente cool, fracassando il suolo nel punto d'impatto e dissimulando l'eventuale danno energetico notevole subìto con un virile grugnito alla Jean-Paul Belmondo, in volo agita le braccia in modo scomposto. E sembra Ralphsupermaxieroe, ma con delle musichette rock di merda al posto della mitica "Greatest American Hero".
Ma la cosa più inquietante, in Crackdown, è che tutti ti sparano addosso. Sempre. Appena metti il naso fuori dall'Agenzia per una missione, ti ritrovi circondato da millemila membri delle bande pronti a incularti. Fortunatamente, non in senso letterale come l'armigero busone di Oblivion. Tu li fai fuori a centinaia e quelli si moltiplicano, come i Gremlins, senza bisogno dell'acqua. Cammini per la città, le cui strade sono piene di gente che corre, si schianta agli incroci, urla e fa gesti strani (esattamente come Cosenza, in pratica), e ti piovono addosso proiettili, colpi di bazooka, pali, macchine,"arance, bottiglie, maniglie, porte, cani, mondi".
Nel frattempo, l'urticante voce dell'Agenzia ti ripete che c'è una gara da completare per migliorare la tua abilità alla guida, e una divertentissima corsa sui tetti (tanto per cambiare), e un centro da conquistare e... e visto che devo fare tutte queste cacchio di cose, vorresti risponderle tu, questa super-Agenzia tecnologica un fottuto giubbotto antiproiettile poteva pure darmelo in dotazione, no? Bel lavoro di merda, il poliziotto del futuro.

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