Parigi e il culo di Maria

Mentre procuro milioni di dollari di danni a un povero pirla vestito di stracci a righe, cercando di grindare l'ingrindabile in Tony Hawk's Project 8 (nota: grazie mille, Ivan, per avermi attaccato la scimmia. 'tacci tua!), mentre gli faccio lasciare gli incisivi, al povero pirla, su un marciapiede, mentre mi ritrovo a parlare nel gioco Neversoft con un tizio che sembra Jason Lee, parla come Jason Lee e alla fine È Jason Lee, mi arriva un'e-mail del Malvagio Marco. Il quale, mi fa sapere, non concorda con quanto scritto qualche giorno fa, a proposito dei giochi di tennis. Anzi, nella Sua, il Malvagio ha perfino l'ardire di sostenere l'esatto contrario. Ché i giochi pallettari come Virtua Tennis 3, in altre parole, sarebbero, cito, "più arcade, più immediati, in sintesi più divertenti di quelli dedicati al pallone". Ora, Malvagio Marco, io ti sono amico. Ma se sei un povero smidollato dal portamento femmineo che preferisce gli sport insulsi in cui non c'è un po' di sano contatto fisico, che si giocano in contesti silenziosi con un pubblico abbronzato e molto à la page, quelle ricchionate lì, al CALCIO, basta dirlo. E che male c'è?

In foto, Maria Sharapova mostra uno dei pochi elementi d'interesse che chi scrive è in grado di trovare nel tennis odierno.

PS
E la Parigi del titolo, diranno i più acuti (a occhio, nessuno dei tre-quattro fedelissimi che leggono questo blog), che minchia c'entra? Niente. Ma ci vado per un paio di giorni per gli UbiDays. Che fan rima con "Happy Days", quindi saranno una roba divertente. Au revoir.

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