Oh, baby baby (it's a wild war)
Sempre meno gente guarda la TV, la sera. Cazzarola, un altro po' e non farà più figo dire che non ne sai niente, di quello che danno sul piccolo schermo in prime time. Anyway, nelle ultime serate - mentre eri impegnato a non guardare la TV, con in sottofondo una riscoperta di Cat Stevens/Yusuf Islam indotta dallo spot ecologista, evviva gli ossimori, di Eni - hai ripreso Call of Duty per PS3. Un gioco che, se vogliamo, ha dell'incredibile. Per come, essenzialmente, riesce ad abbinare virtuosismi grafici da nuova generazione (la piacevole sfocatura delle immagini quando impieghi il mirino di un'arma, la resa dell'erba, l'effetto di deformazione visiva prodotto dai gas di scarico delle jeep) a difetti endemici della serie e glitch inquietanti. Per quanto riguarda i primi, uno è anche disposto ad accettare di dover proseguire su un binario, senza deviazioni di sorta, la propria guerra al nazismo. Di portare a termine gli obiettivi entro i ridigi termini assegnati, senza allontanarsi di un metro dal sentiero prefissato. Di vedere i propri commilitoni accanirsi in quattro o cinque contro l'ultimo crucco rimasto a guardia di una postazione, a un metro di distanza da lui, SENZA riuscire a stenderlo. Ma alla ventesima volta che ti chiedono di piazzare le cariche per far saltare un 88, le palle iniziano ad assumere un moto rotatorio inequivocabilmente centrifugo.
Quanto ai secondi, diciamo che non giova alle pretese di realismo del gioco vedere i corpi dei nemici falciati accatastarsi magicamente in aria, come tanti piccoli emuli del mago David Copperfield. O, peggio ancora, vedere dei soldati portarsi al centro dello scontro restando sospesi nella loro corsa, dopo un innocuo saltello a scavalcare un ostacolo, a diversi metri d'altezza. La prima volta che li hai visti, i crucchi volanti, hai pensato fossero un'altra arma segreta del Reich. Poi ti sei ricordato che qui, spunti sci-fi, proprio non ce ne sono. Capirai: viene facile far confusione, con tutti questi benedetti FPS sulla WWII. E comunque, fosse stata un'idea voluta, sarebbe stata pure carina. Almeno quegli idioti dei tuoi commilitoni, campioni mondiali di mira sbilenca, avrebbero avuto qualcosa di diverso da urlare ogni due secondi: "Crucchi allo scoperto... a tre metri d'altezza!".
Quanto ai secondi, diciamo che non giova alle pretese di realismo del gioco vedere i corpi dei nemici falciati accatastarsi magicamente in aria, come tanti piccoli emuli del mago David Copperfield. O, peggio ancora, vedere dei soldati portarsi al centro dello scontro restando sospesi nella loro corsa, dopo un innocuo saltello a scavalcare un ostacolo, a diversi metri d'altezza. La prima volta che li hai visti, i crucchi volanti, hai pensato fossero un'altra arma segreta del Reich. Poi ti sei ricordato che qui, spunti sci-fi, proprio non ce ne sono. Capirai: viene facile far confusione, con tutti questi benedetti FPS sulla WWII. E comunque, fosse stata un'idea voluta, sarebbe stata pure carina. Almeno quegli idioti dei tuoi commilitoni, campioni mondiali di mira sbilenca, avrebbero avuto qualcosa di diverso da urlare ogni due secondi: "Crucchi allo scoperto... a tre metri d'altezza!".
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