"The Life, Live: the Official Game"

In una mattina iniziata troppo presto, con la Corsa di colore nero sporco finita dal meccanico, a riparare un po' dei colpi inferti alla sua esistenza meccanica dalla vita (e soprattutto dal manto stradale cittadino, affine a quello di uno sterrato rallystico africano), aspetti uno strappo su una panchina del centro. Ed è lì, mimetizzato tra i pensionati che leggono il giornale e il polline di pioppo che simula perfettamente in lontananza l'effetto fog of war, che partorisci l'idea per un nuovo videogame. Un gioco in grado di calarti nei panni di una delle giornaliste al servizio di Michele Cucuzza. Una come la tipa che l'altro giorno, e potrebbe o non potrebbe essere la stessa che indagava se l'amicizia albergasse effettivamente nel cuore della Corvaglia, hai visto piombare in TV sul matrimonio della Fontana. E chiedere alle amiche del cuore, della Fontana, se questo fosse per la Federica il giorno più bello della sua vita. E chiedere, al neosposo della Fontana, se questo si potesse definire, per la Federica, il giorno più bello della sua vita. E chiedere infine - in un inno alla tautologia, in un tormentone estemporaneo in cui aspetteresti di imbatterti solo in un romanzo di Chuck Palahniuk - alla Fontana stessa se questo, alla fine, potesse essere considerato il giorno più bello della sua vita. Le tette della Fontana, inquadrate nella generosa scollatura nuziale, non sono state intervistate. Ma dondolavano comunque in segno di tacito assenso.
Un gioco così, ne sei sicuro, spopolerebbe tra chi ama Singles e il gossip, ammaestra cagnolini in punta di pennino e segue, con viva partecipazione, le vicende sentimentali delle starlet nostrane.
Un gioco così, pensi, portato alle sue naturali conseguenze verrebbe fuori come una sorta di survival horror.

Commenti