Sotto la panca la capra porta la grana

Credevo che non sarebbe mai degenerato in un vero e proprio disagio. Al più in leggerissimo, fondamentalmente innocuo senso di fastidio. Voglio dire, pensavo che di un cartellone pubblicitario della Nokia, piazzato lì sullo sfondo, non me ne sarebbe fregato nulla. E invece. E invece la pubblicità nei videogiochi comincio a non sopportarla davvero più. Prima il bordo campo di PES 6 all'insegna di Topolino. Topolino, cazzarola. Ora gli hamburger e i caproni. Sto giocando a Fight Night Round 3: Ali saltella attorno a Evander Holyfield. Ora, già il fatto che non possa staccare un orecchio a morsi al mio avversario mina alla base in modo irreparabile, a mio modo di vedere, la verosimiglianza del gioco. Ma lasciamo correre. Il titolo EA Sports è ricolmo in ogni dove di targhe, marchi, cartelloni, scritte degli sponsor. E se vedere guantoni, pantaloncini e ring griffati Everlast non solo non guasta ma, anzi, aggiunge un tocco di realismo, quando i marchi diventano quelli di Burger King o della Dodge l'effetto è decisamente più straniante. Il match in questione è, per l'appunto, quello "sponsorizzato" dalla Dodge. Di conseguenza, il ring è ricoperto dal simbolo del caprone e affiancato da una macchina in esposizione, illuminata più del ring stesso. I riflettori proiettano il logo Dodge sul pubblico e, vincendo l'incontro, sblocchi gli accessori personalizzati dall'azienda automobilistica yankee. Non ne siamo sicuri, ma scommetteremmo che l'arbitro e tutti gli spettatori hanno una Dodge ad aspettarli nel parcheggio fuori al Madison Square Garden. Che i commentatori hanno una Dodge. Che agli Ali e Holyfield sullo schermo una Dodge l'ha regalata l'organizzazione virtuale dell'incontro. E che le ragazze che portano i cartelloni col numero del round la danno un po' a tutti prima e dopo il match. E non perché sono delle mignottone, ma giusto per far incarnare nei rispettivi fidanzati il caprone della Dodge. Cosa non si farebbe, al giorno d'oggi, per accontentare gli sponsor.

Commenti