Ridge Racer è come il maiale

Nel senso che, in questa serie come per il suino, non si butta via niente. Sono passati quattordici anni da quando il "corridore sulla cresta" ha iniziato a scorazzare in sala. Tredici da quando ha slogato le prime mascelle girando su PSone. Poi una serie pressoché infinita di sequel, per tutte le piattaforme, sempre a base degli stessi ingredienti. E la derapata anche di culo, e l'elicottero, e Pac-Man e Galaga sui tabelloni, e le auto con i nomi tamarri che sembrano scuderie della Coppa Sila, e il DJ che sta sulle palle a tutti ("Are you nervous!?!". Se continui a parlare con quel tono certo che lo sono, coglione), e i percorsi che hanno in comune tratti troppo lunghi, e quella stronza di Reiko Nagase, e i fuochi d'artificio durante l'ultimo giro, e le decalcomanie (ancora con Pac-Man e Galaga). Ogni tanto, giusto ogni tre-quattro capitoli, salta fuori qualcosa di relativamente nuovo (le cariche di nitro nel primo RR per PSP, ad esempio), che diventa immediatamente di default per tutti gli altri. Ed è allora che quelli che recensiscono i VG iniziano a usare quell'espressione, "un elemento che fa parte della tradizione di Ridge Racer". Oppure, un altro evergreen, "poco originale, ma piacerà ai fan della serie". Be', io fan della serie lo ero. Pure tanto. Ma Ridge Racer mi ha seriamente rotto i coglioni.

Commenti

  1. La cosa incredibile è che se dici una cosa del genere, sembri matto

    Invece è proprio così: che due maroni RR

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