Moccia come Konno: 3MSC (mi stan 3 metri sopra il cazzo)

Odio Moccia. Cioé, lui non è che mi abbia fatto niente. Diciamo che odio i suoi lavori, peraltro non in quanto tali (decisamente non il mio genere, ma in libreria esiste roba di gran lunga più offensiva per il comune senso del pudore) ma per i mostri che stanno generando. Perché in tutta Italia non trovi più un cavalcavia che non sia deturpato, in un'incerta grafia spray da writer dilettanti, dai nomi di due pirla seguiti dalla sigla 3MSC (l'originalità del messaggio amoroso, nell'era della comunicazione, è stata sacrificata sull'altare della cripticità essemmessica. Si va dritti al punto, e vaffanculo). Perché Scamarcio con il primo film è diventato il super-attore-giovane, ha pomiciato sul set con la Bellucci e ha avuto una parte in tutte le pellicole italiane del 2007 (e per il 2008 sono in pre-produzione "Scamarcio colpisce ancora", "SuperScamarcio contro SuperFantozzi", "Scamarcio: assalto a Pufflandia"). Perché ogni organo di informazione, invece di occuparsi del come i cultori della guerra preventiva stiano mandando a puttane il pianeta, deve dedicare quei dieci minuti buoni ai maledetti lucchetti di Ponte Milvio (frutto delle pressioni della potentissima e ubiqua lobby dei ferramenta, diciamolo). Perché, soprattutto, milioni di ragazzine, sognando di avere un fidanzato come Step-Scamarcio, costringono poveri cristi a diminutivi monosillabici impossibili: Pepp, Coop, Cepp. Che poi sono le stesse, queste mamme in fieri della prossima generazione degenere, quelle che comprano Nintendogs e vengono salutate dall'industria come le "nuove leve", "la linfa vitale" del mercato del videogioco. Anche se quelle continuano a considerare il videogioco nel suo complesso roba da nerd sfigati e si dedicano solo ai cagnolini di Hideki Konno. Ché sono kawai, ché sono teneri. Ché non devi portarli fuori a cagare alle cinque del mattino.

Commenti