GTA Vice Gym
6chilometrieseicentometri, 6chilometrieseicentoduemetri... Il tappeto che mi scorre interminabile sotto i piedi, il caldo pazzesco e il pazzesco odore che si respirano qui dentro, la musica maranza stile Deejay Parade... Io le palestre le odio. Ma una sacra alleanza tra Paola e l'ortopedico mi costringe, tre volte alla settimana, a calarmi nel girone dei dannati del fitness, a correre come un criceto su questo maledettissimo tapis roulant. Per non sorbirmi, in aggiunta, pure tutte le coglionate medie che si dicono in una palestra (discorsi a base di adduttori, albumina e termini inglesi usati a caso giusto per far figo) mi isolo sparandomi nei timpani qualcosa che non mi induca a riflettere su quanto sto facendo e, di conseguenza, a vergognarmi di me stesso. Solo che a un certo punto sento una vocina provenire dal tappeto accanto. Tiro via le cuffie e scopro che a destare l'interesse della vicina di tappeto è la mia t-shirt. "Cavolo - mi fa, sbuffando come un treno - la maglietta di vaiss siti! Che figata! Dove l'hai comprata?". Sorride, e il suo naso sottile mi fa venire in mente l'omino col monocolo delle noccioline Planters (quelle tutte strane con lo strato salato sopra che da noi non le vendono più da vent'anni che non si capisce poi mica il perché si capisce porca vacca ma in America ancora sì che culo questi americani non gli bastava che i videogiochi costano di meno ed escono prima sempre tutte a loro le fortune, tutte a loro).
Ora, ignoro cosa possa rendere figa ai suoi occhi una magliettina viola dall'improponibile design anni 80, che solo l'assenza di altra roba stirata (più che la mia anima geek) mi ha spinto a indossare. E so di non poterle rispondere che me l'hanno regalata. Rischierei al cento per cento di subire LA DOMANDA. Perciò ricorro all'espediente che uso di solito come escamotage in situazioni del genere. Sorrido, infilo di nuovo le cuffie e torno a correre come un criceto solitario sul tappeto. Peccato: questa non potrò mai usarla per la palestra...
Ora, ignoro cosa possa rendere figa ai suoi occhi una magliettina viola dall'improponibile design anni 80, che solo l'assenza di altra roba stirata (più che la mia anima geek) mi ha spinto a indossare. E so di non poterle rispondere che me l'hanno regalata. Rischierei al cento per cento di subire LA DOMANDA. Perciò ricorro all'espediente che uso di solito come escamotage in situazioni del genere. Sorrido, infilo di nuovo le cuffie e torno a correre come un criceto solitario sul tappeto. Peccato: questa non potrò mai usarla per la palestra...
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