Ah, ha, ha, ha (Stayin' Alive)

L'altro giorno mi imbatto nel trailer di una pellicola in uscita a fine mese, Stay Alive. Penso: figo, un remake di quella gran porcheria di Staying Alive! Evvai, ritorna Tony Manero! E invece no. Il ballerino più truzzo di tutta la costa est e il film diretto nell'83 da Stallone (!) non c'entrano. Dice: è un film horror. Più precisamente, un film horror per (e a base di) ragazzetti. Di quelli, per intenderci, in cui la tettona bionda che la dà via entro i quindici-venti minuti del primo tempo è immancabilmente la prima a schiattare. Un film su un gruppo adeguatamente eterogeneo di amici, cui da corpo un gruppo altrettanto adeguatamente eterogeneo di attori (stiamo parlando di star del calibro di Milo Ventimiglia e Jon Foster, il fior fiore della cinematografia stelle e strisce, mica cazzi. E c'è anche Sophia Bush, che non è figlia di George W. o cugina di Kate, ma in compenso è decisamente gnocca). Ora, i fighetti del caso questa volta si dedicano a un videogame online pericolosissimo, visto che se muori nel gioco non ti limiti a smadonnare come avviene nella realtà (o al massimo a sfanculare il primo essere umano che ti capita a tiro o prendere a calci il divano per sfogare vigliaccamente la tensione). No. Se muori nel gioco schiatti anche nella vita reale. Un'idea originalissima, che i produttori si sono rivenduti spiaccicandola sul poster, sul trailer, sul DVD ammerrigano, sulle t-shirt, sulle pareti di casa propria. Un raro esempio di creatività, un'opera seminale che nella grigia dimensione del cinema odierno merita indubbiamente di esser premiata, gremendo le sale alla sua ormai imminente uscita italiana. Lynch, Tarantino, Scorsese? Vergognatevi, va: il futuro di Hollywood è nelle sapienti mani di William Brent Bell (non a caso già sagace secondo regista aggiunto di quel gran capolavoro di Pinocchio's Revenge).
Speriamo solo che, sta zozzata di Stay Alive, non la veda l'avvocato Jack Thompson. O le sai le menate...

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