Barbie, Jimmy e Fedro


Leggo che due giorni fa il ministro Fioroni ha firmato con l'AESVI (l'associazione degli editori di software videoludici in Italia) una bozza d'intesa sul futuro del mercato dei VG nel nostro paese. Come riportato da Punto Informatico, l'oggetto dell'accordo si articola nei seguenti, illuminanti punti: a) classificazione dei videogiochi per età in base ai contenuti, b) valorizzazione dei videogiochi come strumenti didattici, c) azione concordata per combattere il bullismo nelle scuole. Ora, visto che del primo punto si occupa già da una vita e mezzo il PEGI, ho trovato maggiormente interessanti gli altri due. Rileggendo i quali ho realizzato però che corriamo fortemente il rischio di vedere gli scaffali ricolmi di copie di "Barbie Raperonzolo ti insegna le basi dell'economia domestica". E che, qualora veda mai la luce un Bully 2, qui in Italia non lo vedremo neanche per sbaglio. Neppure ribattezzandolo stavolta "Consilia qui dant prava cautis hominibus, et perdunt operam et deridentur turpiter".

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