Kentozzi in Un tranquillo pic-nic di paura


Anche questa pubblicità, come l'ultima volta, neanche c'entra, e ritrae Ken Jeans che vorrebbe rifilare una pedata nel culo a Barbie Jeans. E non si fa, eh, le bambole non si toccano neanche con un fiore di plastica. E infatti verrà folgorato dalla malvagia divinità sumero-bionda mezzo secondo dopo, così impara anche solo a pensarle certe cose. Non avete idea di dove gli finirà quello stivale. Ma di Kentozzi, lo sappiamo, in questi anni ne abbiamo visti nei fotoromanzi dell'Algida Stronza tanti. Di tutti i colori. Come ad esempio quello castano e fonatissimo, protagonista della storia di oggi [...]


È un sabato mattina. Un sabato qualunque, un sabato barbiano. Il Ken castano, "campione di simpatia" (uh, guarda), con capello verofinto e tuta da spacciatore di quartiere del New Jersey, ama iniziare la giornata "in modo super dinamico". Cioè andando in giro con delle espadrillas bianche da carcerato a rompere i coglioni alla gente. È talmente presto che il Mago Mirkos va in giro in pigiama e vorrebbe affraccargli in faccia una cinquina, così, a scopo motivazionale. Ché magari la pianta di rompere la fungia alle sette, di sabato, e che cacchio.

Ma il simpaticissimo è già altrove. Sta chiamando "un'altra mattiniera", l'Algida. Sempre con grande eleganza, durante la telefonata Kentozzi si pastrugna il pacco, per controllare se ha perso qualcosa durante la corsetta.


La Subdola sta preparando le cose per il loro pic-nic, da condurre a bordo del minivan, perché la roulotte e le auto sportive se l'è fottute quel nano dimmerda di Big Jim. Il sorriso di Ken, la cui tuta reca le iniziali GK, come Gioppino Ken, gli muore in faccia quando sente pronunciare la parola pic-nic. Sa che, nelle intenzioni dell'Algida, si tratterà di un piccolo trasloco, con tanto di sorelle cagacazz del resto della famiglia appresso.


Ma non avendo voce in capitolo, va, lui, con Shelly la nana che dice tutte le parole con la T, come i catanzaresi, e Skipper che "si agita". Saranno gli ormoni. Via, verso la natura!, le esorta lui, il Kentozzi venuto da una puntata di Falcon Crest, con addosso una camicia-coperta-poncho plaid con motivi cari alla tribù dei Chippewa, i nativi americani della cippa.


Il "posto fantastico" raggiunto per il pic-nic, ovviamente, si trova 45 cm più avanti, ché non solo a piedi, ci potevano arrivare in scioltezza pure strisciando sulle ginocchia. Un ameno posticino con ghiaia assassina, dove Shelly si impadronisce del pallone per evitare di esser confusa con lo stesso e spedita tra gli alberi per errore con una puntazza, e Barbie indossa il suo praticissimo cappello di plastica con i cuori ritagliati. Che ti viene l'insolazione uguale, ma coi disegnetti. Pratico.


Spedite fuori dai maroni le due frantumaciufoli, magari ce ne sarebbe pure, anche perché l'Algida sente stranamente un certo languorino, non si è messa la salopette da battaglia per niente, e si è già fiondata sull'amaca a baldracchino. Ma dal bosco provengono all'improvviso delle urla. Mammagari mi sono liberata di quelle due palle al piede, è una vita che mi spuntano nuove sorelle nane porca di quella put... Presto, corriamo!, dice Barbie. A-A-Ahhh... UU-U-hhh... fanno le urla. Tipo il ritornello di Just an Illusion degli Imagination.


Le grida vengono da laggiù. E sono dei Buu-buu! e degli Aho-aho! Cori razzisti da stadio e incitazioni in romanesco: le cose si mettono male. Ma per fortuna (?) è tutto ok: Skipper stava semplicemente cercando di scagliare Shelly giù dalla rupe dei sassoloni, come avrebbe fatto chiunque altro al suo posto.

"Skipper, sembravi un orso! Ah ah!", le dice la sorella maggiore, frantumando una scapola di Skipper con un colpo di karate ben assestato e azzerando le sue residue, marginalissime prospettive di crescita.


Tornati al van, Kentozzi prepara le sue verdure grigliate, splendido nel jeans a pinocchietto da skater, alto fino allo sterno, col calzettone alto alla Antongiulio. "Mi fate diventare rosso come questi peperoni!", si schermisce lui, quando arrivano i complimenti per quelle quattro cazzate di plastica che ha cucinato. Ma lo dice guardando Barbie e facendo un gesto inequivocabile. Rosso. Peperoni. Rosso. Ah! Ah, risponde l'Algida, tramortendolo con un vulcan nerve pinch di Spock.


Il Minivan di Barbie, che ci puoi andare ovunque, pure sull'Arcobaleno. E Iridella MUTA!


Barbie Canto d'Usignolo, tempestata di foglie secche e con un usignolo che canta davvero, come in un film Disney. Fino a quando non l'ammazzi per l'esasperazione. Accompagnata da un Ken elegantissimo, nel suo completo da prima comunione anni 80 in amianto, con mocassino, capelli tinti col lucido di scarpe e leggiadra posa da robot pronto per la disattivazione definitiva.


Ma come non apprezzare anche Barbie Maestra? Elegantissima anch'ella, nel suo vestitino coi numeroni, le mele e i righelli da 30 cm che le ricordano i tempi felici con Rocco Ken. Pronta a dispensare cultura, davanti alla sua lavagna su cui l'alfabeto si ferma alla G. Aritmetica, Scienze... e che quei due scolari prestino attenzione. All'Algida non gliene frega una mazza se quei due poveri cristi hanno, a occhio, al massimo sei mesi: o salta fuori il risultato di quel 2+2 entro trenta secondi, o gli fa sputare quei pochi denti che hanno già messo. Che divertimento con Barbie Maestra! 

Un enorme grazie, come sempre, all'amica Elisabetta - Lilletta Ely per le scan. Tutte le altre storie di Kentozzi le trovate elencate nel Kentozzi Omnibus. #FreeKentozzi, ma free pure tutti gli altri.

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Commenti

  1. Ti chiedo scusa Doc ma dopo aver letto la frase " Ok! A presto, leprotto! Ah Ah! " della terza pagina mi è sorto un black out da wtf emozionale e non ho più retto... :-D Grandissimo Kentozzi in ogni caso e grandissima la sua stilista psicopatica.

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  2. "Barbie maestra! Per pretendere risultati matematici da infanti incapaci anche di parlare!"

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  3. Grazie doc, kentozzi mi mancava. Peraltro avevo sia Barbie usignolo sia Barbie maestra. Prego invidiatemi pure

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  4. Ma quanto è inquietante la piccola Shelly? Una roba che Annabelle levati! Eccola lì, a fianco del van prima della partenza, ma non guardatela negli occhi o vi entrerà nel cervello. Naturalmente, in quanto demone antidiluviano, parla una lingua incomprensibile ed impronunciabile per noi comuni mortali, con parole come TPECIALE che non sentivo dai tempi di Yog Sothoth e di Eta Beta. Stanotte la sogneremo tutti :(

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  5. L'alfabeto fino a G, i numeri, in compenso, fino a 8 XDDD. Che poi è un errore. 7 è la massima misura di tutto, l'8 non esiste. È chiaramente una domanda a tracobbetto!

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  6. alla citazione degli Imagination, mi sono cappottato...

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  7. Il gesto di Ken a tavola sta per "Senti come canta il peperone! PEM! Gusta come è al dente il maccherone!"

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  8. Povero Kentozzi vittima innocente di una delle più sanguinarie dittatrici (si scriverà poi così? Per non sbagliare scrivo al femminile perché non voglio che l'algida si incaxxi,è meglio non farla arrabbiare,per questioni di definizioni maschili/femminili) della storia

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  9. Credo che il motivo optic della camicia di Kentozzi non sia di derivazione Chippewa, bensì il tartan del clan scozzese dei McEckatz, noto per la daltonia congenita.

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  10. Kentozzi non riesce a proporre una grigliata decente, vittima delle Algide Salutiste ! Niente Maiale Capretto Bufalo : a che pro accendere il fuoco ?

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  11. Gli indiani della cippa e gli Immagination... schiatto ������ Grazie Doc, ogni tanto una dose di Kentozzi ci vuole per ricordarci che con noi la vita non è così mavvagia e cuddele come con lui ����

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  12. Shelly la nana dice tutte le parole con la T perché è doppiata da Costanzo!

    E nella scena in cui Barbie e Kentozzi accorrono nella valle dell'eco è chiaramente seduta su una fettazza di Taleggio.

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  13. Un "amico simpatico". E anche oggi Ken viene spedito a calci nella friendzone...

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  14. Che bella vita facevano, prima che nascesse Leone Lucia.

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  15. Ogni volta penso che Kentozzi non possa scendere più in basso, e invece.

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  16. Ma solo io nella tavola dell'eco leggo ANO! ANO! .. ? Ken: "oh accipicchia! Ho capito!"

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