Daemon X Machina e perché non puoi smettere di rimontare all'infinito il mech che c'hai in garage (plus Control e Borderlands 3)
Da una settimana ci stai dando dentro con Daemon x Machina, gioco di mech per Nintendo Switch e uno dei titoli che attendevi di più di quest'ultimo quarto di duemilaediciannove. E? E ti stai divertendo un bel po', grazie a una macchina da battaglia bipede più pimpata, tamarra e aggressiva di un'auto di lapocoso [...]
Che i mech di Daemon X Machina siano bellissimi non è una sorpresa per nessuno, visto che del loro design si è occupato Shoji Kawamori, e a Kawamori dobbiamo buona parte di quanto visto nei vari Macross, in Aquarion, Eureka Seven e tanti altri anime imbottiti di robot bellissimi. È l'uomo, tra le altre cose, che ha disegnato i Gundam RX-78GP01 Zephyranthes e RX-78GP02A Physalis di Gundam 0083 Stardust Memory. Respect livello leggenda.
E ok, gli Arsenal, cioè i mech del gioco, sono splendidi, ma il gioco? La struttura di Daemon X Machina è molto semplice: dall'hangar munito di gelateria (no, sul serio) che funge da hub si selezionano una serie di battaglie che oppongono l'Arsenal del protagonista e i suoi alleati, cioè altri mercenari come lui, a schiere infinite di carri armati, droni, mech rivali e gigantesche macchine da battaglia trasformabili, in un mondo post-apocalittico in cui un pezzo di Luna è sceso a trovare il nostro pianeta senza neanche portare una grasta o dei pasticcini di stimanza.
Il combattimento in sé è un altro elemento di Daemon X Machina che hai apprezzato molto. È difficile trovare in un gioco di mech un bilanciamento convincente tra l'azione e la sensazione di guidare una macchina da diverse tonnellate carica di armi. Rischi di buttarla troppo sull'action veloce, alla Z.O.E. (parimpampùm, due spadate e via il prossimo), o di impantanarti al contrario in un gameplay troppo legnoso per amor di un eccessivo realismo che, parlando di mech, anche LOL. O, peggio ancora, di tirar fuori una blanda via di mezzo come buona parte dei giochi di Gundam.
In Daemon X Machina i combattimenti sono invece divertenti e, tempo di essersi scaldati con le missioni di grado E, diventano anche impegnativi, soprattutto in presenza di boss (quello finale è superbastardissimo) e di squadre di altri mercenari rivali. Tutto sta nella scelta dell'equipaggiamento e nell'abilità nello sfruttare in battaglia le armi giuste al momento giusto. Nel passare da una coppia di fucili d'assalto a spada e scudo, nell'utilizzare quando servono i missili, il cannone rotante da spalla, il trucco del doppione ologramma, lo scudo di energia, le postazioni di ricarica...
Il ritmo resta molto alto, ma devi pensare al da farsi, anziché martellare semplicemente un tasto, e la possibilità di saccheggiare i mech abbattuti per trovare nuovi componenti, vernici e decalcomanie per il tuo Arsenal ti spinge ad andare avanti, missione dopo missione, continuando ad elaborare, perfezionare, migliorare, intamarrire il tuo bestione metallico.
E star lì a provare tutte le configurazioni, a valutare se quella testa o quel braccio destro lì che incrementa le prestazioni ma è meno cool della/del precedente valga la pena di essere installata/o, è ovviamente metà del divertimento. È come avere a che fare con dei gunpla bellissimi di cui non devi stare a limare le parti e inveire contro gli sprue. Un Gundam Breaker con pezzi tutti originali, però davvero divertente da giocare.
Il difetto principale di Daemon X Machina è il contorno. La storia, fatta salva la premessa del disastro lunare, è blanda e raccontata attraverso una serie di personaggi anonimi o fuori contesto creati da Yusuke Kozaki (No More Heroes), che poco c'entrano con una storia di mercenari a bordo di mech e che, nella confusione di una trama in cui si affastellano rapidamente troppi, troppi volti, nulla fanno per farti interessare alle loro vicende.
Dopo le prime ore hai preso a skippare i dialoghi tra loro e l'intelligenza artificiale (che si chiama Four, come il pupazzo di Ciao Ciao) e a concentrarti sul gioco. È un peccato, perché con una storia più snella e sul pezzo, un background più concentrato, ne veniva fuori qualcosa di prossimo alla tua idea di gioco di mech perfetto. E cioè un titolo fatto di eroismo, sacrificio, morte, lacrime e tensione, che sia essenzialmente uno Space Battleship Yamato 2199 con i mech al posto dei caccia.
Così sembra invece, dal punto di vista meramente narrativo, uno di quegli anime che guardi per i mech fighi, nonostante una storia insulsa (che so, tipo Kuromukuro?).
Fortuna che questo non è un anime e i mech non si tratta solo di guardarli, ma di giocarci e di personalizzarteli come ti pare, per tirare giù meglio a colpi di cannone o con uno spadone lungo quattro metri i mech di altri tizi che non importa chi sono e che faccia hanno, moriranno male uguale contro il tuo Cenzino il Mercenario a bordo di un Arsenal mimetico con gli adesivi del Camel Trophy '86.
La facciamo facile facile: se avete un Nintendo Switch e vi piacciono i mech, accattativillo. È probabilmente quanto di meglio ci sia oggi in giro in questo sottogenere.
Una nota veloce in merito a due giochi per altre piattaforme. Hai finito su PS4 Control di Remedy Entertainment e te lo sei davvero goduto. La storia è un altro mix nero, psicotico e perverso di Twin Peaks e Stephen King sfornato da Sam Lake (Alan Wake) ma fa il suo.
La struttura alla Metroidvania funziona e i combattimenti sono uno spasso, soprattutto una volta acquisito un numero minimo di superpoteri. Avresti solo tagliato qualche passaggio-lungaggine e, soprattutto, gli avresti dato una mappa zoomabile e fatta meglio, perché quella di Control è un palointheass che in tanti casi non aiuta affatto a capire dove diavolo devi andare.
Quattro presidentesse e mezzo su cinque.
Di Borderlands 3 parliamo invece stasera su Twitch, alle 21: inizi a giocartelo direttamente in diretta, livamente in live, e ne discutiamo assieme strada facendo. Un'oretta e spicci di sparatorie e chiacchiere (queste ultime, al solito, un po' su tutto). Stasera, alle 21, solito posto (siete già follower del canale? No? Diventatelo, ché si sta mettendo su una bella cumpa).
E ok, gli Arsenal, cioè i mech del gioco, sono splendidi, ma il gioco? La struttura di Daemon X Machina è molto semplice: dall'hangar munito di gelateria (no, sul serio) che funge da hub si selezionano una serie di battaglie che oppongono l'Arsenal del protagonista e i suoi alleati, cioè altri mercenari come lui, a schiere infinite di carri armati, droni, mech rivali e gigantesche macchine da battaglia trasformabili, in un mondo post-apocalittico in cui un pezzo di Luna è sceso a trovare il nostro pianeta senza neanche portare una grasta o dei pasticcini di stimanza.
Il combattimento in sé è un altro elemento di Daemon X Machina che hai apprezzato molto. È difficile trovare in un gioco di mech un bilanciamento convincente tra l'azione e la sensazione di guidare una macchina da diverse tonnellate carica di armi. Rischi di buttarla troppo sull'action veloce, alla Z.O.E. (parimpampùm, due spadate e via il prossimo), o di impantanarti al contrario in un gameplay troppo legnoso per amor di un eccessivo realismo che, parlando di mech, anche LOL. O, peggio ancora, di tirar fuori una blanda via di mezzo come buona parte dei giochi di Gundam.
In Daemon X Machina i combattimenti sono invece divertenti e, tempo di essersi scaldati con le missioni di grado E, diventano anche impegnativi, soprattutto in presenza di boss (quello finale è superbastardissimo) e di squadre di altri mercenari rivali. Tutto sta nella scelta dell'equipaggiamento e nell'abilità nello sfruttare in battaglia le armi giuste al momento giusto. Nel passare da una coppia di fucili d'assalto a spada e scudo, nell'utilizzare quando servono i missili, il cannone rotante da spalla, il trucco del doppione ologramma, lo scudo di energia, le postazioni di ricarica...
Nei furiosi scontri fra bande di mech, spesso tre contro tre, volano raffiche di missili, colpi laser, spadate, trucchi, schiaffi a Candreva, santi.
Il ritmo resta molto alto, ma devi pensare al da farsi, anziché martellare semplicemente un tasto, e la possibilità di saccheggiare i mech abbattuti per trovare nuovi componenti, vernici e decalcomanie per il tuo Arsenal ti spinge ad andare avanti, missione dopo missione, continuando ad elaborare, perfezionare, migliorare, intamarrire il tuo bestione metallico.
E star lì a provare tutte le configurazioni, a valutare se quella testa o quel braccio destro lì che incrementa le prestazioni ma è meno cool della/del precedente valga la pena di essere installata/o, è ovviamente metà del divertimento. È come avere a che fare con dei gunpla bellissimi di cui non devi stare a limare le parti e inveire contro gli sprue. Un Gundam Breaker con pezzi tutti originali, però davvero divertente da giocare.
Il difetto principale di Daemon X Machina è il contorno. La storia, fatta salva la premessa del disastro lunare, è blanda e raccontata attraverso una serie di personaggi anonimi o fuori contesto creati da Yusuke Kozaki (No More Heroes), che poco c'entrano con una storia di mercenari a bordo di mech e che, nella confusione di una trama in cui si affastellano rapidamente troppi, troppi volti, nulla fanno per farti interessare alle loro vicende.
Dopo le prime ore hai preso a skippare i dialoghi tra loro e l'intelligenza artificiale (che si chiama Four, come il pupazzo di Ciao Ciao) e a concentrarti sul gioco. È un peccato, perché con una storia più snella e sul pezzo, un background più concentrato, ne veniva fuori qualcosa di prossimo alla tua idea di gioco di mech perfetto. E cioè un titolo fatto di eroismo, sacrificio, morte, lacrime e tensione, che sia essenzialmente uno Space Battleship Yamato 2199 con i mech al posto dei caccia.
La Orbital Limited Edition che ti ha mandato Nintendo: include una statua dell'Arsenal (in un box che si apre come un hangar), un artbook e lo steelbook, a 109 carte. |
Così sembra invece, dal punto di vista meramente narrativo, uno di quegli anime che guardi per i mech fighi, nonostante una storia insulsa (che so, tipo Kuromukuro?).
Fortuna che questo non è un anime e i mech non si tratta solo di guardarli, ma di giocarci e di personalizzarteli come ti pare, per tirare giù meglio a colpi di cannone o con uno spadone lungo quattro metri i mech di altri tizi che non importa chi sono e che faccia hanno, moriranno male uguale contro il tuo Cenzino il Mercenario a bordo di un Arsenal mimetico con gli adesivi del Camel Trophy '86.
La facciamo facile facile: se avete un Nintendo Switch e vi piacciono i mech, accattativillo. È probabilmente quanto di meglio ci sia oggi in giro in questo sottogenere.
Una nota veloce in merito a due giochi per altre piattaforme. Hai finito su PS4 Control di Remedy Entertainment e te lo sei davvero goduto. La storia è un altro mix nero, psicotico e perverso di Twin Peaks e Stephen King sfornato da Sam Lake (Alan Wake) ma fa il suo.
La struttura alla Metroidvania funziona e i combattimenti sono uno spasso, soprattutto una volta acquisito un numero minimo di superpoteri. Avresti solo tagliato qualche passaggio-lungaggine e, soprattutto, gli avresti dato una mappa zoomabile e fatta meglio, perché quella di Control è un palointheass che in tanti casi non aiuta affatto a capire dove diavolo devi andare.
Quattro presidentesse e mezzo su cinque.
Di Borderlands 3 parliamo invece stasera su Twitch, alle 21: inizi a giocartelo direttamente in diretta, livamente in live, e ne discutiamo assieme strada facendo. Un'oretta e spicci di sparatorie e chiacchiere (queste ultime, al solito, un po' su tutto). Stasera, alle 21, solito posto (siete già follower del canale? No? Diventatelo, ché si sta mettendo su una bella cumpa).
E' ufficiale, gente.
RispondiEliminaIl sottoscritto sta per re - innamorarsi di Nintendo.
Dopo che, dal lontanissimo 1998, l'aveva mollata per Sony. E mai piu' ripresa, a parte qualche zompata per rinverdire i vecchi tempi.
Nell'ultimo mese mi hanno buttato fuori due pezzi da 90 come questo e Astral Chain.
C'e' tutto quello che piace a me in un gioco giappo.
Avevo timore che fosse troppo simile ad Armored Core. Bello, ma troppo pesante da digerire. Per fortuna mi confermi che non e' cosi'. Meno male.
Ora aspetto No More Heroes 3, e al momento ho un'altra priorita' (leggasi Pc Engine Mini), ma...la Switch e' entrata di prepotenza nella mia wishlist.
Specie per il fatto che tra poco esce la Lite (adoro quella gialla).
Dlin dlon!! Chi è? C'è Gigi!? E' la cremeria? No, è la luna, sbamm!!
EliminaA parte queste cavolate che scrivo, volevo unirmi al post dell'amico Roberto per segnalare che anche io sto ritornando innamorato della grande N. Se poi ci mettiamo anche l'accoppiata Switch Lite che sembra venuto molto bene, allora mi sa che i miei pochi risparmi potrebbero confluire in questo gioco, Astral Chain e la suddetta console portatile in un prossimo futuro.
Devo dire che già mi erano piaciuti i combattimenti su mech in Xenogears Chronicles X per Wii U, anzi, forse era l'aspetto del gioco più riuscito, a mio avviso. L'idea di avere la possibilità di customizzare il mio piccolo mech e un gameplay incentrato tutto sul suo utilizzo in battaglia contro robot e altre amenità simili mi stuzzica molto.
Come scrive giustamente il Doc il bilanciamento è tutto. Se si trova l'equilibrio giusto e si riesce a esprimere pesantezza e potenza allo stesso tempo, con un minimo di preoccupazione dovuto al fatto che i robot non sono indistruttibili, allora si ha la chiave giusta.
sto giocando in coop borderlands. Molto bello in tutto ma tecnicamente, come hanno fatto notare un po' tutti è un pelo sottotono. Per aprire il menu delle skill a volte passano dei bei secondi.
RispondiEliminaSegnalo un refuso: nel primo paragrafo c'è un incomprensibile "duemilaediciannove". Credo volessi scrivere "duemilaedicirenato".
RispondiEliminaScusa la precisinata.
Giusto!
EliminaStavo per scriverlo io. Refuso INACCETTABILE per il calibro di giornalismo che questo sito si merita. Si vede chiaramente che questi articoli non li scrivono più le stesse persone che hanno reso grande questo luogo virtuale ;)
EliminaNon li fanno più i covidelladebauchery e i docmancoso di una volta, signora mia.
EliminaAspettavo Daemon X Machina come un'assetato un bicchier d'acqua, ma il design anonimo dei personaggi e la storia con poco mordente me l'hanno fatto mettere in lista d'attesa per essere acquistato con qualche promozione. Astral Chain (e prima Fire Emblem three houses) hanno carisma da vendere e valgono ogni centesimo (e anche più) del loro costo. Te li straconsiglio
RispondiEliminaFire Emblem non mi interessa, ma Astral Chain ce l'ho già.
EliminaAstral Chain è molto figo, ma è pure, chiaramente, un gioco di un altro genere. Questo, al di là della storia, è un titolo di mech con dei mech fantastici. Come ne cercavo da tempo e come non ce ne sono in giro, in buona sostanza.
Giustissimo, generi totalmente diversi: io non so cosa darei per un gioco di Macross (magari Frontier, che ha valkyrie ignoranti e il Konig Monster) con trama coinvolgente e missile spam come se piovesse :). La demo di Daemon x Machina mi ha un po'deluso in tal senso, anche se il gameplay è valido. la possibilità di agire a piedi mi ricorda un po' SHOGO (ora che ci penso i robottoni trasformabili in veicolo con possibilità di proseguire a piedi di Xenoblade Chronicles X sono un palese omaggio... non so se la software house sia la stessa o solo omonima). Penso comunque che a breve acquisterò pure questo... fondamentalmente è l'unco rappresentante del suo genere su switch ed è più che meritevole.
EliminaDoc, con il pro controller come si comporta? con i controller standard non mi sono trovato benissimo
L'ho giocato per il 90% del tempo in handheld e non ho avuto problemi. Bisogna solo prender la mano con il cambio al volo delle armi principali e secondarie. La parte appiedata è di risulta, si usa alla fine poco e niente. Quanto al missile spam, ho tirato giù un Arsenal rivale l'altro giorno tirandogli addosso, senza soluzioni di continuità, tutto il carico di missili a bordo. Ottanta :)
Elimina@Hms
EliminaPer un gioco di Macross mi comprerei apposta la console però ci devono essere tutti i valk. Inizierei dalla gavetta con un Vf-1A ma poi vorrei provare quelli che mi sono entrati nel cuore come il Vf-25g con fucile da cecchino, o il Yf-19 Excalibur di Macross Plus senza dimenticare e rendere omaggio al Vf-1S e Vf-1J che rimangono sempre i miei preferiti.
Il signore sì che se ne intende di mecha. Io personalmente aggiungerei anche il vf31. Da quando ne ho assemblato uno in variante caccia ,si contende il mio amore con il messiah ed il fan art Raven.
EliminaBel ricordo di Shogo, un finto-anime molto divertente. Se la software house era "omonima" allora forse si trattava di Monolith, diversa da Monolithsoft (giappa, quella della serie Xeno). Anch'io darei tutto per un bel mecha game che rendesse giustizia alle piogge di missili e al mitico Itano circus. Ma il mio sogno proibito, a mero livello coreografico, sarebbe una meccanica in cui si possono trapanare da parte a parte navi corazzate nemiche stile Tekkaman, facendo magari ciao ciao di passaggio al personale seduto nelle toilette. Potrebbe essere roba da Platinum Games, chissà! :-))))
EliminaBellissima la miniatura di Daemon X Machina, gli avrei reso il bacino leggermente più grosso e robusto per rendere il tutto più realistico ma bellissimo anche così.
RispondiEliminaPer il resto buon gioco a tutti, io non ho tempo.
Grazie della rece, Doc.
RispondiEliminaAspetterò qualche offerta per Daemon, ma è un acquisto praticamente certo.
Assieme al prossimo Witcher.
Di Astral Chain avevo visto un video di gameplay e boh, mi sembrava ripetitivo. Sensazione a pelle videoludica, ma tant’è.
Kawamori c'è, il design di alcune parti ricorda fortemente e qualunquemente (cit.) l'amato Armored Core.
RispondiEliminaDa quel che scrivi ne condivide anche un difetto, o perlomeno quello che era il difetto di alcuni capitoli, la storia messa un po' lì con cast non sempre indimenticabile, ma immagino che anche qui si sia scelta la via del personaggio self-insert. Dingo Egret resta al suo posto là in cima.
Il gameplay sembra molto, molto interessante, aspettiamo un'escursione su Twitch anche su questo titolo.
Per parte mia spero From ci rifaccia un pensierino, non vorrei passare il resto del ventunesimo secolo a catalogare cloni dei pur ottimi Souls e Bloodborne...
Anche il producer del gioco viene, se non vado errandolo, da AC. Quoto comunque l'ultimi periodo: sarebbe bello.
EliminaMi ricorda gli armored core che giocavo sulla ps2, ma sicuramente più snello. Peccato non avere lo switch (e il tempo per giocarci, ma quello mi pare non lo vendano ancora)
RispondiEliminaMi alletta molto, sembra il sogno erotico di un'appassionato di gunpla, ci faccio un pensierino e se mio figlio mi consente di usare la Switch me lo compro.
RispondiEliminaQuindi ha un po' della scorrevolezza di Zone of the Enders, nel sistema di gioco?
RispondiEliminaQuello era divertentissimo, ma per contro un po' troppo semplice.
È un perfetto incrocio tra l'immediatezza e il ritmo di ZoE e la customizzazione e quantità di componenti, armi e processori degli Armored Core.
EliminaBuonasera Doc, siccome anch'io ho una discreta scimmia per la switch lite, si potrebbe, per favore,prima o poi fare una rassegna di giochi indie (ad esempio Hollow Knight) meritevoli disponibili per questa console?
RispondiEliminaGrazie mille!
Eh, ma sono millemilatroppi! :)
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaMa colorando di rosso l'Arsenal va più veloce 3 volte del normale?
RispondiEliminaDopo Zelda botw DxM è il secondo titolo che mi spingerebbe a comprare lo Switch, ma comprare una nuova console solo per due titoli è ancora troppo poco...
...per quando comprai la ps4, ormai quasi 4 anni fa,avevo diversi titoli da voler giocare (primissimo posto per Gundam Breaker 3.. gunpla che se ne danno di santa ragione? dove devo firmare? :D )e altri che mi interessavano recuperare.
Doc, un parere sulla manifattura della statuetta? Non riesco a capire se sia ben fatta ed in stile cel-shading come è il gioco.. o sia un pastrocchio di plastica.
RispondiEliminaDiscreta. Mi piacciono i colori invecchiati; i dettagli non sono perfetti, ma alla fine è un extra da venti/trenta euro, ci sta. Nel complesso, fa la sua figura e l'ho già messa su una mensola della libreria.
EliminaA proposito di Mech, tutto questo mi ha ricordato il vecchio heavy gear 2 del 1999. Però i protagonisti non erano proprio robottoni antropomorfi ed era un titolo molto più simulativo. Totalmente diverso dall'oggetto della recensione come gameplay. Qualcuno ci ha giocato?
RispondiEliminaNon era niente male HG2. Il primo gioco era abbastanza repellente, con dei robottazzi inguardabili, ma per il seguito ebbero l'idea "famolo giapponese!" (era un criterio di design tipico di quel periodo, vedi Silver, Anachronox, Shogo...) ed ecco una bella rassegna di mech eleganti e scattanti.
RispondiEliminaDa giocare, poi, era sostanzialmente un fps un po' più complicato, con tanto di robot su ruote, volanti, fasi nello spazio... E oltre alla campagna, c'erano fasi libere e multiplayer in cui provare tutto l'arsenale dei mezzi.
Apprendo oggi che la serie finì lì per scarse vendite, peccato.
Diciamo che non era per tutti.
EliminaE' da MS Gundam: Federation vs Zeon per PS2 che vorrei giocare ad un bel gioco di Mech.
RispondiEliminaPeccato che sia esclusiva nintendo, mi sarebbe piaciuto un gioco così, al di la della storia meeee, quel che conta è il ca*zz*uto Mech.
Per Control attenderò un taglio di prezzo, mentre Borderlands 3 a breve mi arriverà a casa muauauauau
Ecco dove sono finite tutte le limited: in mano ai recensori. Porca vacca che invidia.
RispondiEliminaIo qualche giorno fa ho finito Control e mi è piaciuto molto, è proprio divertente fare i combattimenti alternando sparo e poteri, e qualcosa che semplicemente funziona e lo fa alla grande.
RispondiEliminaIn più il gioco ha stile a chili.
Ma possibile che ho sempre la console sbagliata? :)
RispondiEliminaMa non arriverà mai su PS4? Lì non ci sono giochi simili, oltre appunto ad armored core?
E perché cavolo non escono giochi così fighi con i robottoni o i mech più famosi?
Amo i mech, odio i controlli legnosi.
RispondiEliminaLa demo mi ha dato conferma: controlli ancora troppo legno per me.
Pazienza...