Hi Score Girl: l'anime di piangere per i nostalgici di sale giochi e vecchi videogame anni 90 in generale
Perché come puoi tu, personalmente, non amare un anime in cui si parla di tutti gli Street Fighter, del PC Engine, di Final Fight e Golden Axe, metti? Non puoi non. Questa è la storia di Hi Score Girl e del perché te lo sei sciroppato tutto in due giorni [...]
In streaming su Netflix dal 24 dicembre, Hi Score Girl è una serie in 12 episodi tratta dal manga omonimo di Rensuke Oshikiri, pubblicato in Giappone su una rivista di proprietà di Square Enix. I videogiochi (degli anni 90) sono del resto il fulcro della storia, il rapporto nel corso del tempo, dall'ultimo anno di elementari al liceo, tra Haruo Yaguchi e Akira Oono.
Il primo è uno scansafatiche ossessionato dai videogame, la seconda una principessina con tutti gli stereotipi da bambina ricca giapponese degli anime, che non parla mai, si esprime solo con gli sguardi e attraverso la violenza, ed è un mostro nei giochi. Tutti i giochi. A complicare la vicenda, l'ingresso di altri due personaggi, sostanzialmente entrambi innamorati di Haruo. Che però, in quanto Ataru Moroboshi del joystick, dedicato anima e corpo solo ai giochini, non se ne rende neanche conto.
Lo stesso rapporto con Akira è improntato sull'agonismo da sala. Vuole arrivare al suo livello e batterla. Ché finché sei alle elementari ok, ma dopo poi chotto matte, grazie al cin che non vi riproducete. Di tutto l'aspetto romantic comedy, d'altronde, ti importerebbe poco e nulla, e con ogni probabilità non avresti visto neanche mezza puntata di questo anime, non fosse che i videogiochi non sono solo un elemento di contorno.
Si parte dal '91, cioè si parte dal grande spartiacque, da Street Fighter II, e si va avanti fino all'arrivo di Saturn e PlayStation, e nomi e immagini non sono semplicemente buttati lì. Grazie alla consulenza di gente che ne sa (ti è parso di scorgere il nome del magazine Arcadia tra i titoli di coda), c'è tutto il mondo degli smanettoni da sala anni 90 raccontato come si deve.
Dalla bibbia Gamest alle tecniche proibite di Street Fighter, come il Turtling di Guile. Dal segreto per totalizzare più punti in Final Fight all'approdo dei cloni di SF, alla rivoluzione rappresentata da Virtua Fighter e dalle console a 32-bit. L'esplosione di quell'universo vista dal di dentro, e mappata attraverso una serie di fatti e situazioni comuni in tutto il pianeta: la ricerca delle salette scrause in cui le partite costavano di meno, la caccia ai cabinati nuovi in quelle più fighe, i Gufi, i Campionissimi. Mancano solo le Vaiasse da sgabello, ché, come nelle sale giochi giapponesi vere, qui le ragazze sono pochissime e sono tutte anch'elle dei mostri votati al dio scinto ゲーム.
Si parlava di così tanti titoli, nel manga originale, che questo gli ha regalato una bella torta di casini. Nel 2014, SNK ha fatto presente a Square Enix che usare nel fumetto un centinaio di personaggi diversi di The King of Fighters, Samurai Shodown e altri suoi picchiaduro era una leggerissima violazione di copyright. E così la pubblicazione del manga è stata sospesa per un anno, prima che le due aziende trovassero un accordo.
Guardare Hi Score Girl è farsi scorrere davanti agli occhi, in mezzo alle vite di quei rEgazzini col capoccione, stilizzati a tal punto che praticamente non crescono tra infanzia e adolescenza, la storia del gaming da sala, piazzata nel suo contesto e, senza esagerare quasi per nulla nell'indorarne il ricordo e i contorni, mostrata in tutte le sue ramificazioni, dai tornei alle leggende metropolitane sui personaggi segreti alla Akuma.
Sarà pure che si era in pieno periodo natalizio, ma quando ti è comparso a tradimento davanti al naso il cabinato di Golden Axe, il tuo gioco, hai visto per un attimo l'angelo custode del George Bailey di Capra che cavalcava un drago rosso, uno di quelli che sputano le palle di fuoco. Ma magari era il troppo panettone col gelato.
Tornando per un attimo a quello che scivola tra un cabinato e l'altro, la storia dei tipi col capoccione, va detto che - per quanto la cosa di Akira che parla coi buffi diventi urticante praticamente dopo due secondi, al pari del modo di camminare di questi personaggi, afflitti da lentite da cel shading - c'è comunque del mestiere nel raccontarla.
In Hi Score Girl si mescolano l'ironia folle alla Kill la Kill - in personaggi come la madre di Haruo, abilissima nel suplex a culla di Mr. Perfect e nel preparare pancake "da manga", nell'autista di Akira e nella compagna di classe energumena con i capelli rosa - e momenti tristi con pianista subito fuori dall'inquadratura, chiaramente ispirati allo stile dei film di Makoto Shinkai.
Ne viene fuori un mix in agrodolce che rende più piacevole la visione e che rende molto bene le atmosfere del manga (inedito da noi). Anzi, visto che i disegnetti spesso incerti di Oshikiri sono stati soppiantati dai filmati di gioco originali e da alcune soluzioni stilistiche originali (come l'utilizzo di linee ondulate per vie ed edifici), Hi Score Girl è uno di quegli anime che migliora notevolmente la resa rispetto al manga da cui è tratto.
Credi che tecnicamente venga chiamato Fenomeno L'Attacco dei Giganti.
Non credevi avresti mai visto un anime in cui vengono elencati diversi modelli di PC Engine, compresi il DUO e il GT, e invece è successo. L'unico peccato è che nella traduzione si è deciso di utilizzare i nomi occidentali. Il che personalmente ti va bene per i giochi, molto meno per le console. Non puoi chiamare il PC Engine, il piccolo mostro, la meraviglia delle console, TurboGrafx-16. Come il suo cugino yankee sfighé.
Non sapresti dire invece del doppiaggio, perché l'hai visto con audio originale e sottotitoli italiani. Ma comunque. Il manga si è concluso in Giappone, dopo otto anni, lo scorso settembre, praticamente durante la messa in onda dell'anime. Su carta la storia prosegue, dopo quanto visto in queste dodici puntate, con un paio di trovate alla Beautiful abbastanza vabbè, ma il tono resta agrodolce e il tutto è chiuso da un finale aperto, ti si perdoni il gioco di parole.
Ci sarà una seconda serie? Quel che è certo è che il 20 marzo uscirà in Giappone Hi Score Girl Extra Stage, DVD / Blu-Ray contenente altre tre puntate. Un OAV, in pratica, che mostra un altro pezzo della storia. Se vi volete spoilerare la principale svolta Beautiful di cui parlavi poco sopra, guardatevi il trailer. Allegate al raggioblù, anche altre otto pagine inedite del fumetto di Oshikiri, attese dai fan di quest'ultimo come il quarto segreto di famicom. I tre nuovi episodi dovrebbero arrivare su retepellicole sempre a marzo.
Quasi dimenticavi: nessuno ha uno spirito guida personale come Guile di Street Fighter. Cioè, forse Zerocalcare da qualche parte, può essere, ma Haruo ce l'ha sempre con sé. Insieme a tutta un'altra serie di personaggi classici pronti a consigliargli la via, a fargli il ripiglio quando serve, e quando serve pure a prenderlo a ceffoni a tradimento. Lui resta un minchione fissato solo con i giochini, una sorta di Oliver Hutton della scena arcade, ma vabbè.
Promossone. Che ve ne freghi o meno della storia d'amaure rEgazzinico, se dell'amore l'avete giustamente provato per il videogioco anni 90, ve lo dovete guardare. Arriveresti perfino a dire che ve lo dovete guardarvelo.
😱
RispondiEliminami è partita una puntata per sbaglio, giuro, ma poi l'ho finito in un paio di giorni, l'amore che traspare per quei giochi è realmente commovente, tant'è che prevale di gran lunga sulla storiella che diventa un contorno.
RispondiEliminaThis.
EliminaOra mi toccherà abbonarmi a Netflix solo per vedere questo anime... Mannaggia a te, caro Doc!! :)
RispondiEliminaScusa l'Off Topic Doc, ma volevo chiederti: guarderai True Detective 3? E guarderai la tanto odiata (ma per me superiore alla prima, un vero noir alla Elroy) seconda stagione?
RispondiEliminaSì alla prima domanda. Per la seconda: vista e tutto sommato non malaccio, ma sepolta dallo spessore e soprattutto dagli interpreti della prima.
EliminaTi dico, a me la prima proprio non piace perché, più che spessore, ci vedo soltanto dialoghi intelletualoidi e banali in cui vengono dette cose filosofiche per far dire allo spettatore "quanto sono intelligente" mentre se ci si sofferma sulla trama è una roba banalissima. Sul finale, con tutto il discorso banale "luce oscurità" e i buchi di trama, è meglio che sorvolo. Tecnicamente invece sono d'accordissimo, una serie semplicemente pazzesca. E infatti per me la seconda stagione è migliore perché ha una trama più complicata, alla Elroy appunto, perché fa un finale cattivo senza che il villain malvagissimo venga sconfitto grazie alla forza dell'amicizia e del bene soprattutto perché non ha la pretesa di essere la serie intelligente che però si rivela banale se uno toglie i dialoghi (poi va beh, io adoro alla follia i noir classici e mi hanno preso completamente). Purtroppo da qul che ho capito riprendono per l terza la struttura della prima, ma in realtà quella mi piaceva, basta che non mettano filosofia da due soldi e si concentrino su una trama veramente intrigante e complessa.
EliminaProvo a dargli una chance.
RispondiEliminaIl background mi attira molto, ma se la storia intorno non è molto interessante non so se lo reggo alla lunga. Ci si può provare.
Di questo non sapevo proprio nulla, e sebbene all'epoca, causa mancanza soldi ed amici ricchi, abbia vissuto tutto il periodo delle meravigliose console giappo soltanto sulle riviste (pur consolandomi con la fida Amiga, e rientrando in parte in gioco in era Play2), la parte sulle sale giochi mi attizza alla grande, grazie per il suggerimento!
RispondiEliminaLo sto guardando in questo momento.
RispondiEliminaQuando i protagonisti hanno iniziato a parlare di tutte le sale giochi, di come in quella ci fosse quel gioco e in quell'altra ci fossero i campioni, ho avuto il mio momento di nostalgia.
E' una cosa che ho vissuto in prima persona, le sale giochi le ho vissute veramente (al punto che in certo periodo della mia vita non facevo altro!), conoscevo tutti i giochi e sfidavo chiunque ai picchiaduro.
Non mi aspettavo di trovare una narrazione così fedele di quel mondo, è stata una scoperta inaspettata.
A chi lo dici, anche io ero un piccolo avventore di sale giochi. Mi ricordo il fumo che creava effetto nebbia di Londra e alcuni loschi figuri che si aggiravano tra i cabinati cercando di estorcere gettoni con i metodi più subdoli...
Eliminainfatti più che le citazioni i giochi etc il punto di forza di questo anime è proprio l'atmosfera di quegli anni che ricrea in maniera fedelissima, tutti all'epoca avevamo la "mappa" delle sale giochi di ogni posto che visitavamo, e in fondo anche l'incontro con un'appassionata di videogiochi era un po' il sogno proibito di quegli anni (che in questo anime si realizza!)
Eliminacomunque consiglio anche il manga, che va un po' avanti rispetto all'anime, e che a mio parere non ha disegni così "incerti" come dice il Doc, sono perfettamente al livello della serie animata, di certo non c'è lo stacco che c'è nell'attacco dei giganti 😅
che poi tra l'altro - aggiungo - il fatto di richiamare l'atmosfera di una generazione piuttosto che limitarsi al citazionismo spicciolo era pure il punto di forza dei racconti Super Santos del Doc
EliminaLo stile di manga e anime è molto simile. Ma questo è vero pure per AoT. È che l'autore del manga di Hi Score Girl NON sa disegnare molti dei personaggi dei VG ritratti. Nell'anime usano gli originali ed è molto più semplice.
Eliminadi AoT manga ho visto qualche disegno di sfuggita e mi sembrava davvero un'altra roba rispetto all'anime, ma magari no 😅 comunque sì non avevo capito che ti riferivi solo ai personaggi dei vg, pardon!
EliminaRipensando alla scena arcade inizi anni '90, era davvero uno strano periodo. Si percepiva di trovarsi in una fase di transizione, dovuta ai primi tentativi di cabinati con grafiche poligonali ma anche il 2D nei titoli per non perdere terreno era tirato al massimo... Le sale giochi si stavano trasformando da scantinati alla Fight Club in luoghi pieni di luci colorate e neon, per distanziarsi dai periodi "bui". Inoltre si assisteva all'avvento di console pazzesche come il PC Engine che però potevi vedere in azione solo in qualche negozio di videogiochi. Ricordo ancora quando andavo da Queen's Computer Shop, negozio ormai defunto ma che all'epoca aveva ben due paginone sulle riviste specializzate, prendendo due autobus, solo per curiosare nelle vetrine quali meraviglie fossero arrivate dal Giappone (non mi accingevo ad entrare perché i prezzi erano improponibili e ti guardavano male se ciondolavi troppo in giro). Non vi nascondo la meraviglia che mi ha fatto vedere Winning Eleven su N64 la prima volta. Gli occhi mi sono quasi fuoriusciti dalle orbite, stile Ezio Greggio in Drive-In!
EliminaIl manga sinceramente a me non ha dato questa grande impressione, non lo consiglierei se non si è pronti mentalmente a un grande downgrade.
EliminaUltimamente una vagonata di anime. Visto backstreet girl (troppo ridere) e Haikyu(fosse il miglior Shine sportivo di sempre). Questo me lo ero perso. Rimediano.
RispondiEliminaScoperta casualmente e divorata il giono di capodanno,la tizia è insopportabile ma la storia ti prende eccome con tutte quelle immagini dei giochi,comunque confermo in italiano la console viene chiamata TurboGrafx-16
RispondiEliminaNon so se sia un errore della traduzione italiana, ma il PC Engine GT (o TurboExpress come lo hanno tradotto) non è la prima console portatile a colori al mondo, come erroneamente asserito dal protagonista. Il primato spetta all'Atari Lynx.
EliminaNon ho Netflix ma di questa serie ne ho molto sentito parlare, ed in genere bene. In effetti forse una serie così legata ai videogiochi reali non c'era mai stata, però sono anni che i videogiochi anni 90 spuntano come funghi nei manga e anime. Mi viene in mente ad esempio benTo. Faccio outing: guardo parecchi anime, anche serie commerciali, volgarotte e scalcagnate e non mi fermo nemmeno davanti a certi titoli shojo (solo alcuni però). Se la gente non si vergogna di rintronarsi di NCIS , perché dovrei farlo io?
RispondiEliminaQuanto scrivi fa molto confessione catarchica. Fai per caso parte degli animisti anonimi?
EliminaSi scherza, naturalmente, essendo anche io un grande appassionato, soprattutto di serie vecchie come Orange Road, Touch e di spokon. Purtroppo il poco tempo a disposizione non mi permette di dedicare tempo a quanto di buono c'è in giro. Mi piacerebbe sicuramente guardare Haikyū!! visto che sono un giocatore (quasi ex) di volley.
Scusa Blunoiah, oltre alle stupidate che scrivo volevo per un momento sfruttare la tua passione e chiederti un parere su After The Rain, se l'hai visto, dato che la storia mi ispira parecchio. Grazie in anticipo.
EliminaFigurati non ti devi scusare di nulla,sono anzi io che mi scuso veramente con tutti voi se spesso adopero questo strumento di condivisione come uno strumento di sfogo. Mi cospargo seriamente il capo di cenere e sono pronto anche ad accettare per punizione di vestirmi con una giacca alla Kentozzi. ( I pantaloni no ,per pietà).
EliminaVeniamo ad After the rain. Visti solo i primi due episodi sub eng su rutube (mio antico spacciatore). Rispetto al manga,letto sottraendolo in parte alla mia nipotina,l'avvio sembra avere toni un po' più pacati. Ma forse più in là ingrana la quarta.
A mio modesto avviso Akira esce un po' dai canoni delle "principessine" shojo, e per questo spacca.
EliminaTi ringrazio, volevo provare a darci un occhio, tempo permettendo. Tornando al discorso relativo ai motivi per cui si scrive, anche io utilizzo spesso l'Antro per fare auto-analisi, per due buone ragioni: costa molto meno di andare in terapia e poi so di poter trovare la comprensione del Doc e di persone dotate della giusta sensibilità.
EliminaIo invece ringrazio tutti per la pazienza, so di essere peso e quasi insopportabile.Ma come diceva San Patrignano,siamo fatti così.
EliminaBellissimi i videogiochi eccezionale vederli in azione. Meno i personaggi della vicenda ma è uno scotto da pagare :)
RispondiEliminaQuesto devo proprio vederlo. Un po' fastidioso il cambiamento di nome al PC Engine (mi ricorda un mio amico che da anni si incaponisce di chiamarlo sempre TG-16), ma immagino che nell'audio giapponese si distingua chiaramente il nome originale, più o meno come succede nell'anime di Jojo con i nomi degli stand.
RispondiEliminaNon seguo molti anime, ma ce ne sono alcuni che mi piacciono parecchio: Jojo serie 5 (un mio personale punto fisso del fine settimana) e di recente Hinomaru Sumo che è - esatto - uno spokon sul sumo. Non è una cosa inaudita (vedi Abarenbō Rikishi!! Matsutarō dal manga di Tetsuya Chiba) ma insolita, e si tratta di un anime molto ben fatto, con personaggi simpatici, molti dettagli sullo sport, e sigle ultra-cariche.
Peccato che non ci siano nuovi episodi di Ito Junji Collection...
Avevo letto il Manga fino alla fine... do un occhiata all'anime soprattutto per la resa a schermo sicuramente superiore che su carta dei vari VG.
RispondiEliminaGrazie della drittona. Ero affetto dalla sindrome del "chemmeeenchiaguaddo?"
RispondiEliminaE' un corso di storia della Divina Scuola della Deboscia.
RispondiEliminaNonostante sia calato nella cultura giapponese, ci sono tante situazioni che abbiamo conosciuto nella nostra adolescenza e unite alle varie gag dei personaggi "tsunderini" fanno ringere tantissimo.
Ho iniziato a vedere la prima puntata intorno alle 18, così tanto per..
RispondiEliminaSono le 23 e ho appena finito di vedere l'ultima puntata...
Mi sono reso conto solo adesso di come mi sia volato il tempo, direi che nonostante la trama sia "leggera" mi ha preso abbastanza. Una cosa negativa: me lo sarei dovuto aspettare un finale aperto ^^`
Ma soprattutto... Adesso che guardo?
Non avevo Netflix, grazie a questa recensione mi sono dovuto abbonare -_-
RispondiEliminaCiao Doc, volevo segnalare che curiosamente su Kotaku è presente un articolo proprio su questa serie (ci sono leggeri spoiler, quindi avviso chi ancora non l'ha ancora vista di fare attenzione). Non metto il link perché so che non li apprezzi, ma è facilmente rinvenibile dalla homepage.
RispondiEliminaBeh, è anche normale. Kotaku si occupa, oltre che di videogiochi, anche di anime. E qui ci sono ambedue le cose :)
EliminaSì, scusa, hai ragione, volevo anche aggiungere che oltre ad esserci presenta degli spunti interessanti per alcuni rimandi a Street Fighter e alle tecniche di lotta proibite.
EliminaÈ già nella mia lista di cose da vedere.. non sono mai stata una gran giocatrice ma ho visto i miei fratelli giocare con ogni sorta di videogioco, spero di cogliere tutte le citazioni! xD
RispondiEliminaSono al secondo episodio, mi permetto in punta di piedi un minuscolo spoiler (quindi saltate a piè pari questo commento...)
RispondiEliminaLa mamma che entra in camera e gli fa un german suplex e la cobra twist di Inoki sono lollissime
l'ho scoperta quasi per caso, ma appena ho letto la sinossi e visto il trailer ho capito subito che la dovevo vedere! durante la visione l'occhio si inumidiva spesso davanti a tutti quei giochi e console e devo dire che qualche risata te la fa fare. un bel prodotto con alla base un' idea che ti fa dire "perche' nessuno ci ha pensato prima?"!
RispondiEliminap.s.-qualcuno sa se ci sono in giro altre opere simili?
"Sarà che più che se diventa veci, più se ga voia de pianzer come i fioi", canta il più grande triestino di sempre, Lelio Luttazzi.
RispondiEliminaUna nota da precisino, scusatemi: il turtling non dovrebbe essere di Guy ma di Guile (essendo un pg a carica).
RispondiEliminaSe nel cartone è così, credo si tratti di un errore, probabilmente per via del nome simile.
È ovviamente di Guile, c'era un refuso nel testo. Grazie per la segnalazione.
EliminaHo apprezzato tanto che i videogiochi vengono incastrati perfettamente nella narrazione. Ad esempio la tipa bionda che compra lo Snes con final fight per giocarlo insieme al protagonista, ma scopre che è solo single player. Oppure che sempre lei, in quanto più casual come gusti compri la playstation anziché il saturn, come fa lui per la mentalità ancora arcade. Notevole.
RispondiEliminaVedendo il cartone ti accorgi come erano rapide le interazioni nei video games negli anni 90 (quanti sf sono usciti in 3 anni?) .. Nel 93 c'erano già i picchiaduro 3d! All'epoca abitando un paesino di provincia tutti arrivava con almeno un anno di ritardo, sf champions edition era ovunque ma prima di vedere super o alph dalle mie partia in Giappone c'era già virtua fighter 2
RispondiEliminaSolo io ho ravvisato un qualche riferimento a Madoka e Hikaru di KOR?
RispondiEliminaL'avevo messa nella mia lista di netflix, ma vuol dire poco perchè quando netflix mi avvisa di una nuova serie io di default la metto nella mia lista di preferenza per poi vedere un episodio e decidere se seguirla o meno, questa però, dato che seguivo altro l'avevo proprio dimenticata, e la stavo anche per cancellare, poi un amico mi ha suggerito di vederla, che dire sono tornato bambino, mi sono commosso, come capita ad haruo nel vedere l'uscita delle nuove console, il suo essere maniacale nel tenerle in ordine (lo faccio anche io), ma soprattutto mi ha riportato alla mente l'atmosfera delle sale giochi, quelle dove si pagava pochissimo, ma c'era gente poco raccomandabile e piene di fumo, quelle dove c'erano gli ultimi giochi ma costavano e allora magari smezzavi la partita con un tuo amico, magari più forte in modo da giocare di più. Ho adorato questo anime, probabilmente più per avermi riportato a quel periodo che per la storia in se, però spero facciano la seconda stagione perchè sono già in astinenza. Ps ma il manga qui da noi non è arrivato il che vuol dire che volendolo leggere troverei solo quello in lingua originale?
RispondiEliminaA me questa serie animata complessivamente non piaciuta, o meglio, non mi è piaciuta la storia, quindi presumo sia colpa innanzitutto del fumetto da cui e tratta, per tutto il corollario che si porta dietro la vicenda. Probabilmente anzi, gli sviluppi che non ho gradito sono dovuti alla sua natura di manga seriale, scritto poco per volta di settimana in settimana, quindi non chiaramente definito all'inizio e soggetto ad estremi cambi di tono nella narrazione, man mano che l'autore si forma una sua idea nelle settimane che passano. Infatti tutto sembra partire come commedia romantica leggera, ovvero quello che mi aspettavo e per cui ho iniziato la visione, poi però evolve, in barba alle mie aspettative, in vera e propria tragedia: il dramma di un tizio a caso, come molti di noi (e mi ci metto tristemente pure io), che si è rovinato la vita con la sua ossessione per i videogiochi. Un povero cretino che, come me stesso, si è fregato le sue prospettive di carriera con le proprie mani e, in tutto il suo incessante e tedioso cianciare videoludico (persino dell'orrido videogioco tratto dal film di Street Fighter) non si accorge minimamente di ferire i sentimenti della vera coprotagonista della vicenda, una ragazza che si avvicina ai videogiochi solo per impressionare un ragazzo che le piace (e ne ho conosciute tante di così, purtroppo). Insomma, seppur questo cartone animato giapponese abbia il pregio di far vedere gli effetti di indulgere troppo nel nerdismo, dimenticandosi di rapporti umani e della vita in generale, non mi è piaciuto perché, essendo estremamente fedele alla mia vicenda personale (a parte l'esistenza della stessa Hi Score Girl del titolo, che è un personaggio stereotipato ed inverosimile usato solo per mettere in moto la storia) mi ha depresso tantissimo. Io cercavo solo un po' di escapismo...
RispondiElimina"Di tutto l'aspetto romantic comedy, d'altronde, ti importerebbe poco e nulla, e con ogni probabilità non avresti visto neanche mezza puntata di questo anime, non fosse che i videogiochi non sono solo un elemento di contorno"
RispondiEliminaSei un uomo senza cuore....io sono stato più volte sul punto di gridare...."Bacialaaaaa cazzo, baciala"
Vista la prima puntata con il beneficio d'inventario. Mi è piaciuta la digressione sulle tecniche di Guile ma mi aspettavo qualche rivelazione in più (accidenti, stiamo pur semprr parlando di quella fucina di fenomeni che è il mondo delle sale arcade giapponesi).
RispondiEliminaMoglie e figlia non hanno apprezzato ma vabbé, che ne sanno loro.
Mi permetto solo un piccolo appunto da precisino: nella scena in cui il protagonista trova riparo dalla pioggia nel negozio della vecchia e deve scegliere se massimizzare il suo tempo giocando a Final Fight o a Ghosts' n'Goblins...ecco, io capisco l'optare per il doppio in Final Fight per esigenze di trama, ma , caro autore, se vuoi fare l'espertone di arcade avresti potuto almeno accennare al cheat per giocare all'infinito in G'n'G. Lì altro che spiovere. Niubbo.
Visto fino al 12 episodio, devo vedere gli altri ma devo dire che al netto della nostalgia e di alcune gag ben riuscite (la madre del protagonista è sempre divertente) la storia e i personaggi sono a essere generosi estremamente stereotipati, a cominciare dalla tsundere fastidiosa al protagonista sono maschere di commedia dell'arte che recitano una trama prevedibile dalla prima puntata. E il cel shading sui personaggi è decisamente fastidioso.
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