Il problema non è Calenda, e neanche Fortnite


Se non siete stati in una grotta negli ultimi due giorni, saprete del tweet di Calenda. Di quel "Io considero i giochi elettronici una delle cause dell’incapacità di leggere, giocare e sviluppare il ragionamento. In casa mia non entrano". E alè, apriti cielo. Ovunque lettere aperte in difesa del videogioco, anche ben argomentate (come questa di Sole). Ma anche perfettamente inutili. Perché il problema non è che un ex ministro dello sviluppo economico non sappia niente di cosa sono i videogame e se ne vanti pure (dopo Toninelli, ormai vale anche retroattivamente tutto). È perché scrive cose del genere su un social. (E no, comunque Fortnite non è il male dei giovini di oggi) [...]

La briscola del 2018

Non ti importa spiegare, come hanno fatto tutti, la complessità del mezzo videogioco oggi. Lo hai fatto per anni e anni, non è servito a nulla, non ne hai più voglia. Quello che ti importa è che Calenda, un politico con ambizioni recentissime da grande mediatore per superare le lotte intestine del partito democratico, figura autoproclamatasi di spicco nel casino senza senso dell'ex sinistra italiana, in un periodo come questo, pensi che non sia completamente stupido alienarsi una fetta di elettorato prendendosela con uno dei settori dell'entertainment più popolari e diffusi.

Che con un governo del genere impegnatissimo a spostare ogni giorno più in alto il significato della parola abietto, un tipo che sta su Twitter per fare politica, voglia farlo parlando di videogiochi. Se la fosse presa con le bustine di the verde o le biciclette con pedalata assistita, sarebbe stata quasi la stessa cosa.

Questo non è lo scollamento dalla realtà che ha reso il PD - un nulla attorno a cui si azzannano cagnolini privi di orientamento e carisma come il povero Martina - quello che è nel volgere di una manciata di anni. È vivere su Plutone. È ignorare il mondo che ti ospita e dichiararlo candidamente. Non so niente di questa roba, che continuo a definire con terminologia da primi anni 80 - e incidentalmente ignoro che mercato enorme ci sia dietro e come il fare videogiochi venga supportato in altri paesi da chi ha occupato poltrone come la mia - ma lo dico in pubblico, perché sono un padre di famiglia.

Il populismo dei capitani da pescheria gioca sugli istinti più bassi, sulla voglia di veder rotolare teste del popolo frustrato e tricoteuse: tutta una catena di "È finita la pacchia!" per aizzare la gente che digita tutto in maiuscolo su Facebook e ce l'ha con i politici che rubano se la sua vita va male o galleggia semplicemente nel nulla, tra un buongiornissimo e un buonaserata a tutti amici miei cuoricino. Esaltandosi per un senso di giustizia finto, precotto e facilissimo che viene piazzato loro sotto il naso.
È sempre colpa di qualcun altro, qualche bastardo, ma noi lo puniremo e prevarranno la giustizia e il popolo. E tutti a lavorare felicemente a maglia sotto la ghigliottina social. 
È, per molti versi, circonvenzione d'incapaci, ma funziona. Purtroppo.

Il PD no. Mentre il suo elettorato cerca di capire cosa ne sia rimasto, uno dei suoi volti nuovi (la storia dell'iscrizione di Calenda al partito, lo scorso marzo, l'ha scritta il fantasma di Omero) sulla sua palla lanciata al populismo decide di scriverci sopra videogiochi = satana. Con frasi da persona qualunque, signora mia, dove andremo mai a finire; solo che Calenda - che di anni ne ha 45, non 85 - non è una persona qualunque. È un politico. Quello che scrive su Twitter fa parte della campagna elettorale senza fine portata avanti dai politici sui social. Quello che scrive, lo scrive perennemente da un palco.

Se se l'è presa con i videogiochi, additandoli come mezzo di rincoglionimento dei giovani, è perché era convinto non di pestare una cacca social enorme, ma di trovare sponda in quei genitori preoccupati dai figli incollati tutto il giorno a uno schermo. Sostanzialmente, dai ragazzi che passano le ore a spararsi su Fortnite. E probabilmente, nonostante le lettere aperte e i gamer indignati, c'è anche riuscito.

Ché se lo chiedete in giro, tanti genitori vi diranno che sì, i loro figli si rincoglioniscono a giocare sempre e solo a Fortnite. Non solo. Anche tanti videogiocatori lo dipingono come il male assoluto, e questa cosa proprio non la capisci. A te non frega niente di Fortnite. Ma il fatto che non abbia una storia e che sia tutto gameplay non ti sconvolge affatto. E non dovrebbe destare stupore in nessuno che impugni un pad o giochi con mouse e tastiera da qualche primavera.

Cinque anni fa accumulavi promozioni su promozioni nei CoD. Dieci anni fa eri ancora in fissa con PES. Vent'anni fa facevi notte sugli sparatutto online come Unreal Tournament. A inizio anni 90, spendevi torri di gettoni in sala a Street Fighter II. In tutti quei titoli di storia ce n'era poca o non ce n'era affatto, era tutto gameplay. E non erano gratis come Fortnite. Alla fine, se ci pensi, non è nient'altro che l'equivalente per under 20 delle partite a scopa degli anziani al bar. Ci si gioca perché ci si gioca. Passatempi succhiatempo come tanti.

Dove sta la differenza? Nel fatto che quando un rEgazzino lo eri te, mille anni fa, dei limiti non te li ponevi da solo, te li davano dall'esterno. Non potevi restartene giorni interi in camera tua incollato a una console o rintanato in una sala giochi, senza fare altro, perché i tuoi non te l'avrebbero permesso.
I genitori che si lamentano perché i figli si drogano con Fortnite, quelli che l'intervento di Carlo Calenda lo capiscono e apprezzano, per risolvere il problema dovrebbero semplicemente fare una cosa: i genitori. 
Ma magari è più facile lasciare che i figli se ne stiano a sparare e costruire ponticelli nella loro stanza senza rompere i coglioni, così c'è più tempo per giocherellare con lo smartcoso e mettere cuoricini sui social tutto il santo giorno. Anche a quello che scrive un ex ministro che vive su Plutone.



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Commenti

  1. Ecco, di tutta la cagnara ché è stata tirata su questo mi sembra l'unico intervento sensato.
    Uno a casa sua può fare quel che gli pare, un personaggio pubblico deve stare un po' più attento a quel che dichiara, ma siamo sempre nell'area dei fatti suoi; e non è detto che le sue azioni da politico riflettano delle opinioni personali.
    Il punto è: hai paura che i tuoi figli prendano una brutta piega? Occupati di loro, punto.
    Che poi è quello che dice Calenda e che ha scatenato questo vespaio.

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  2. Il problema vero, lo sanno tutti, non sono i videogiochi.
    Sono i cartoni animati giapponesi, che li fanno col compiùter e poi i ragazzini diventano dei satanici e vanno a lanciare i sassi dal cavalcavia.
    Svegliaaa!! undici!!!centoundici!!1

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    1. E no! Il satanismo lo sanno tutti è colpa di quei giochi di ruolo che non si capisce bene chi ha vinto a fine serata che ogni volta che lo chiedo mi fanno una faccia strana.

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    2. "Non capisco: chi ha vinto?"
      "Ha vinto lo sport." (cit.)

      E c'è anche coso, lì, come si chiama, Meri l'Immenso, che fa i dischi che se li ascolti al contrario senti la ricetta per farti le scie chimiche in casa, che poi i giovani vanno in giro con le calze da donna

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    3. Si ma me le avete rubate tutte, maledetti elitari plutogiudaicomassonici sovvenzionati da Soros per globalizzare il mondo e sterminare la razza bianca importando neri dall'Africa per biechi programmi di imbastardizzazione sociogenetica multiculturale di cui l'erasmus ne é solo il primo stadio!
      Sono INDIGNATO!

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  3. "È, per molti versi, circonvenzione d'incapaci, ma funziona. Purtroppo."
    geniale.
    vero.
    triste.

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  4. Tra l'altro,come giustamente notato dal Doc, l'intemerata proviene da uno che è stato Ministro dello Sviluppo Economico! Ma ve l'immaginate una Rockstar Games italiana (ecco, appunto: immaginiamocela,sognamocela!) che va al Ministero da Calenda e questi non gli apre manco le porte perché, al di là di un fatturato milionario, produce videogames, lo sterco del diavolo? Ovviamente no: davanti al cash, sono sicuro che l'approccio sarebbe ben diverso. Ecco, temo che il punto sia questo: un approccio all'universo videoludico nella sua complessità cosi populista ed ottuso me lo sarei aspettato da Giovanardi. Ma tant'è: se Calenda si propone come l'uomo nuovo del PD e crede di parlare con un elettorato esclusivo di 70enni , allora è davvero l'uomo giusto. Che poi, non so se sia più triste questo tipo di approccio, o la foto di Renzi e Orfini fintogiovani che giocano a PES...

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  5. "I genitori che si lamentano perché i figli si drogano con Fortnite, quelli che l'intervento di Carlo Calenda lo capiscono e apprezzano, per risolvere il problema dovrebbero semplicemente fare una cosa: i genitori."

    Amen.
    Solo che, come dici tu, ormai è "noioso" fare i genitori, nonché "traumatico" per i ragazzi mettere loro dei paletti.
    E questo è uno dei veri problemi dell'epoca in cui viviamo, altro che i videogiochi.

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  6. Alessandro (ti chiamo così perché qui siamo sul personale) grazie.
    Parole sante dalla prima all'ultima.
    Soprattutto sui genitori. Mi piacerebbe sapere quelli che si lamentano dei figli che giocano quanti libri leggono, quanto amore per i libri hanno passato ai loro figli ma soprattutto quanto ci parlano con loro e quanto gli ha fatto comodo per anni che i figli bambini stessero con il giochino sul cellulare purché non rompessero.
    Da padre di una figlia quasi novenne grande lettrice ma anche come tutti i figli dell'era digitale attratta da giochini (anche solo perché ce li hanno le amiche) mi immedesimo e penso che negare sia sempre sbagliato. Sono convinto che se mia figlia in futuro si isolerà e non parlerà più con noi (cosa comunque normale ad una certa età) sarà sempre e comunque colpa mia e non dei videogiochi (della tv.... di FB.. di Instagram e via così)
    Grazie davvero, ti sento veramente VECINO (hi hi hi)
    Dario (aka Stooge70)

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    1. Magari bastasse dare un esempio "positivo" per far sì che i figli crescano come vorremmo.
      In verità non ho ancora capito con mia figlia come funziona causa ed effetto ormai da diversi anni e ora ne ha sedici.

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  7. Scusate, sono appena arrivato da un pianeta lontano, cos è Fortnite???

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    1. Un battle royal sandbox in cui crei le cose e spari alla gente, ma in un mondo cartoon. Spopola anche e soprattutto perché è un free-to-play.

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    2. Grisù non lo sapevo neanche io,sempre sentito nominare ma non ho mai approfondito.
      Io ero su Marte con buona pace della Nasa che a sto giro non sono loro i primi ad arrivarci

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    3. Non avevo risposto perché non ero sicuro che fosse una domanda vera oppure una battuta...
      Io non ci ho mai giocato, ma ho visto vari gameplay su youtube... mi pare un gioco molto carino, ma 1) non ho tempo, 2) io sono più un tipo da Quake -ah, se per caso vi interessa, da qualche mese anche Quake Champions è free-to-play-, 3) non ho tempo.
      Comunque, giusto per avere un'idea del suo successo, pare che ad agosto Fortnite avesse 78 milioni di utenti attivi (alcuni siti dicono addirittura 125 milioni)....

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    4. Grazie delle delucidazioni! Io mi sono fermato al super Nintendo, ma anche quando ero gionFane mi ricordo che i videogiochi erano presi di mira dai soliti apocalittici affabulatori che parlano alla pancia del popolo! Bel pezzo Doc!!

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    5. Premetto che come Gig ho visto solo qualche secondo di gameplay e basta. Detto questo Fortnite, benché free-to-play, guadagna sulle micro transazioni a cui accedono gli utenti per personalizzare la skin del loro personaggio. Immaginate che una volta all'anno la metà degli utenti ci butti dentro un euro ed esce un fatturato spaventoso.

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    6. A dire il vero ho visto più di qualche secondo di gameplay, quindi mi sono fatto un'idea abbastanza precisa del gioco (nei limiti del "senza averlo provato di persona", ovviamente). Penso che fra i motivi del suo successo ci sia il fatto di non essere un pay-to-win (quel che si acquista ha solo valore estetico), ed il fatto che il suo mondo surreale sia via via in movimento: la "mappa" è solo una, ma ogni poco fanno un aggiornamento che modifica qualcosa nell'isola: in altri casi questo potrebbe essere quasi frustrante per i giocatori, ma in questo caso mantiene alta la curiosità (per i giocatori e per gli spettatori su youtube e twitch). Nel corso dei mesi sono apparsi oggetti misteriosi, su cui la community ha espresso via via teorie e seguito l'evoluzione in tempo reale: nell'arco dei mesi, nel gioco è apparsa una cometa, è precipitato un meteorite, un missile ha creato una frattura spaziotemporale facendo apparire deserti e navi vikinghe, un misterioso cubo gigante è apparso, spostandosi ogni tot ore di fronte gli utenti, per poi sparire in un lago per poi sollevare in aria l'isola del lago, per poi spostare l'isola volante nella mappa, per poi far apparire mostri per halloween e poi esplodere due giorni fa. E la gente ogni volta cerca di immaginare cosa succederà dopo.
      Fra l'altro la cosa dei mostri è un rimando alla modalità "storia" del gioco ("Fortnite - salva il mondo") che però al momento non è gratuita (forse potrebbe diventarlo in futuro, ma non pare a breve giro) e non ha avuto un successo minimamente paragonabile alla modalità battle royale.
      Spero di aver risposto alle vostre curiosità, e spero di non aver disturbato troppo il Doc andando OT...

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    7. Ed ovviamente quella già accennata dal Doc, il poter costruire strutture, è una caratteristica molto interessante e che lo distingue dagli altri millemila Battle Royale in circolazione negli ultimi anni. Ed è molto più bello a vedersi di quanto non possa essere un Minecraft (il cui stile grafico non riesco proprio a digerire).
      Poi se la "bolla" sia destinata a sgonfiarsi fra sei mesi, un anno, due anni, io non lo so...

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    8. Vengo dal tuo stesso pianeta! Nano Nano!
      E anche io da qualche giorno mi chiedevo cos'era Fortnite. Perchè per motivi misteriosi mi ero imbattutto in diversi messaggi social americani che continuavano a parlarne come fosse una droga per ragazzini. Mi ero immaginato una specie di clone di Minecraft più o meno.
      Ora ne so qualcosa di più grazie al Doc. E quasi quasi provo pure a giocarci...tanto sono anni che non trovo giochi "di massa" geniali ma solo cloni di cose già viste.

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  8. Complimenti, caro mister Calenda.
    Da operaio ti consideravo uno dei pochi che si salvavano, visto che durante il tuo mandato ti stavi battendo per cercare di tenere qui in Italia le poche multinazionali che ancora non avevano fatto fagotto per andare a svernare il qualche paese del sud est asiatico, del sudamerica o dell'est europeo, dove la gente ti lavora venti ore al giorno per un tozzo di pane, non ha diritti e se manifesta la sbatti al gabbio.
    Con quest'ultima uscita hai TOTALMENTE AZZERATO LE QUOTAZIONI, per quel che mi riguarda. Adesso che ti si prospetta un posto di rilievo sei anche tu alla ricerca di voti e consensi facili.
    Proprio vero. Il potere e il palcoscenico acceca.
    Proverei schifo se solo non avessi il dubbio che anche io, al suo posto, farei uguale. Cosi' come ho il dubbio che si sia preso a cuore le sorti di quelle aziende per lo stesso motivo.
    Tutti uguali. E diventiamo tutti uguali, alle prese col medesimo contesto.
    Un'ultima cosa, alla luce degli ultimi risultati elettorali.
    Come al solito...la sinistra si e' dimostrata la peggior nemica di se' stessa.

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  9. Caro Doc, mi permetto di obiettare che tu come il sottoscritto , anche se sei più giovane dei miei dieci lustri, sei stato assemblato in un mondo analogico di cui probabilmente conservi ricordi - nella mia scatola nera sono il Saturnino Farandola con Mariano Rigillo, i quattordicinali della Editoriale Corno e Big Jim Due Volti - che fungono da anticorpi e ti permettono di navigare senza restare invischiato dalla rete a maglie sempre più strette. Crepascolino è un lettore e lo era anche quando non sapeva leggere - come era quel motto ? posso vivere sette gg senza acqua, tre senza cibo e nemmeno uno senza storie - e non sono preoccupato dal fatto che giochi alla PS con amici che si alternano ai controllers, ma sono spaventato - e dovrebbe esserlo Calenda quando e se sarà premier , cosa non così elseworld o what if ? come potrebbe sembrare - dal fatto che Lino ed altri come il mio cucciolo demandino agli youtubers la disamina di games e li scelgano come bignami dei comics che alla fin fine scelgono di non leggere. Quando e se il signor Calenda sarà nella sala dei bottoni , spero si ricordi delle decine di copioni che gli ho spedito per il fatto che è uno dei Comencini e pensavo avesse la passione di famiglia per il cinema e che mi assuma come Proboviro contro gli Stramaledetti Youtubers. Prometto che sarò equanime e traboccante di pietas come quel tizio colla maschera colle macchie che cambiano continuamente in quella famosa miniserie di Moore e Gibbons...

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    1. Proveniente dalla famiglia Comencini e Bottini nel libro Cuore del nonno, ricordiamolo.

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    2. Mai letto o visto Cuore, ma grazie per la segnalazione. Aggiungo che ho parlato con una ricercatrice dello IULM durante il Meetmetonight ( incontri propedeutici alla scelta delle scuole superiori/università ogni anno ai Giardini Pubblici di Milano a settembre ndr ) che sta studiano la evoluzione del ruolo della donna nei videogames attraverso le modifiche del personaggio di Lara Croft. Videogiocatrice ed informata sul fatto che Warren Ellis scrive videogiochi ( come Brian Azzarello ndr ) mi ha spiegato come in futuro i games saranno una combo di quei film con il prof Langdon /Hanks che cammina sul pavimento che perde progressivamente secoli mentre tutto intorno Batmites spiegheranno al protagonista dove è o perché è. Più o meno. Non sono un fulmine di guerra con tutta questa roba orwellcronembergphilkdickoriented, ma mi ha fatto bene e ho ricordato come un mantra quanto mi è stato detto da Lara Iulm quando ero tentato, durante il Milano Games Week, di saltare sul palco e spiegare a Tuberanza cosa pensavo di lui e dei suoi colleghi.
      "Keaton diceva sempre: "Io non credo in Dio, però ho paura di lui". Be', io credo in Dio... e l'unica cosa di cui ho paura sono gli youtubers ! "
      Se va bene per Michael Keaton, che è stato Bats e Birdman, andrà bene anche per me che sono un gallinaccio spennacchiato.

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  10. I social, Fortnite e compagnia bella esistono qui come in qualunque altro paese del mondo.
    Ma in altri paesi abbiamo librerie strapiene di ragazzi che leggono e si informano.
    Qui uno che legge e' una bestia rara. O al massimo viene considerato un ignorantone alla pari degli altri che fa finta di leggere giusto per tirarsela.

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    1. I libri fanno diventare satanisti e causano l'autismo.
      L'ho letto in un libro.

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  11. Sarà che siamo veramente di un altra generazione, che ricordo i vari "non startene tutte quelle ore davanti al commodore, che ti rincoglionisci" e le conseguenti spine staccate, ma come non darti ragione doc.
    Vedo ragazzi più giovani di me , ma anche miei coetanei (e miei amici) essere i genitori, ma nel contempo restare figli, e a quel punto non fare i genitori.
    e non so se sia perchè non sono ancora genitore a non capire che vuol dire, a non sapere cosa significhi avere un pargolo che non ti faccia dormire e urli per casa, al tornare da lavoro distrutto e dedicare il tempo che resta alla prole.

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  12. Sono d'accordo con te Doc: la colpa non è dei videogiochi, la colpa è dell'abuso che se ne fa, e di conseguenza dei genitori che dovrebbero limitare i ragazzi. Altrimenti frappoco arriverà un altro politico a scagliarsi contro Netflix, perché c'è gente che ci passa tutta la notte davanti..

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    1. concordo, il problema, come per tutto è sempre l'abuso e purtroppo la mancanza di quella funzione di correzione e limitazione che facevano i nostri genitori ai tempi (radio, tv, videogiochi che fossero).

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  13. "I genitori che si lamentano perché i figli si drogano con Fortnite, quelli che l'intervento di Carlo Calenda lo capiscono e apprezzano, per risolvere il problema dovrebbero semplicemente fare una cosa: i genitori"
    semplicemente perfetto, frase che peraltro può andare benissimo mettendo qualsiasi altra parola al posto di Fortnite...daje bravo doc!

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  14. Touché :( (parlo per me, genitore di una dodicenne...)

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  15. Premetto che come ho detto prima sono appena tornato da Marte non sapevo di questa uscita di calenda.
    Io non sono un video giocatore,non mi interessano proprio,anche quelli stupidi che scarichi sul telefono o sul Pad dopo 5 min mi hanno già stufato.
    Quindi così di primo acchito potrei dire "ha ragione,tutti rincoglioniti davanti agli schermi e poi non sanno farsi un uovo all'occhio di bue" (o in cereghin come si dice dalle mie parti).
    Poi vedo i bimbi piccoli dei miei amici che per farli stare buoni gli piazzano li il tel o il Pad e via di YouTube con le canzoni dello Zecchino o cartoni animati vari,a me non piace questo modo di fare i genitori,adesso faccio l'anziano ma noi quando eravamo piccoli? Se andava bene ti portavi la macchinina a tavola,se andava bene,altrimenti te ne stavi buono e fine.
    Boh.. Non sono la persona giusta per giudicare i video giocatori e i video giochi in generale,a me che ci siano o no non cambia niente,quindi alla fine mi limito a dire che il problema sta sempre nell'abuso delle cose,che poi se ne esca un politico a sparare a zero non mi stupisco più di tanto ormai da anni se ne sentono di tutti i colori e non capisco ancora come fa la gente a credere ancora alle caxxate che sparano tra tutti. Dispiace vedere un pd e una sinistra che si sgretola sempre più mentre di là ne raccontano di tutti i colori che tanto non ci sono più avversari... Forse non è il posto per i dibattiti politici scusa Doc

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    1. Anche lì, è tutta questione di mettere dei paletti. Youtube con le canzoni dello Zecchino d'Oro ci sta (ma modi e tempi li devono dare i genitori), lo smartphone o il pad abbandonato in mano al bocia così sta buono e non rompe i maroni ai grandi che chiacchierano (tra un post e l'altro su FB) , quello no. Si chiama, giustamente, "fare i genitori". Si sbaglia, anche a fare i genitori, a volte si è stanchi dalla giornata e si va fuori rotta, ma se ti frega qualcosa della creatura che hai messo al mondo, sei anche in grado di riprendere il timone e correggerla, quella rotta. Se te ne freghi, e quelle rare volte che guardi tuo figlio vedi un perfetto idiota, prendi per buone le cagate del Calenda di turno, per non dover ammettere che l'idiota che stai guardando è la tua immagine riflessa e ringiovanita.

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  16. Mia mamma mi nascondeva l'alimentatore o la tastiera del commodore quando esageravo.
    Ricordiamoci che esiste anche il PEGI, Fortnite è PEGI 12, COD PEGI 18, per dire..

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  17. Questa boiata di Calenda me l'ero persa.
    Come stavo bene a non saperla.

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  18. Mah in realtà non è nemmeno così colpa del genitore che non fa il genitore, mi spiego: io andavo spesso a casa di un amico che aveva entrambi i genitori al lavoro e ci sfondavamo di C64 dalla mattina alla sera.
    O ho fatto maratone cartoni TV che oggi direi preoccupanti: tornavo a casa da scuola e con la tv accesa ci stavo tutto il giorno fino a dormire (ci facevo anche i compiti, ma a scuola son sempre andato MOLTO bene, si vede che ero multitasking).
    Sono uscito rincoglionito? Direi di no, il problema non è vietare il gioco o lo svago, il problema è educare i figli sul resto (-->fare il proprio dovere, -->essere educati, -->rispettare adulti e insegnanti, etc).
    Anche perchè di limiti al tempo libero ne avranno dopo più che a sufficienza.

    Se tuo figlio è maleducato o un po stronzetto non è perchè gioca a Fortnite, ma perchè non lo hai educato a dovere tu ;)
    Ma si sa la colpa è sempre degli altri, per i buongiornissimi del web, vivono in una realtà dove il cattivo è sempre qualcun'altro: il professore che rimprovera i figli, il politico che ruba (e poi loro so i primi a non pagare una tassa se possono evaderla), il capo che pretende che si lavori, la Ferragni che mette l'acqua a 8 euro (mica l'evian no la Ferragni...) etc etc

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  19. ...premetto che non ho prole.... ma mi sembra la stessa solfa di alcuni mei conoscenti, oggi quarantenni e più, che si lamentano perchè i figli stanno troppo davanti alla PS o al tablet... sono quegli stessi ragazzini che, il giorno dopo in quarta elementare, raccontavano piagnucolando di come, a casa loro, fosse vietato (dai genitori) vedere i cartoni giapponesi "sconci" (Lamù), volgari (Lupin) e violenti (l'uomo tigre...)...
    Ma è vero... noi avevamo il cortile, l'incoscienza dello "scendere al parco o giù con le bici..." le partite di pallone con il figlio del dottore, dell'impiegato, dell'operaio e del delinquente... oggi hanno solo tablet e smartphone... e genitori senza memoria, con i loro "buongiornissimokaffè".

    P.s.: Mai sopporttato il trio di pdf "Bottini - De Rossi - Garrone"... nemmeno nel cartone animato...
    viva il muratorino Rabucco, Coraci il terrone e Stardi il bibliofilo..

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  20. Non conosco fortnite, ma il problema di questi giochi non è lo shoppare, aprire bauli o come cavolo si chiama?
    Più che videogiochi sono videopoker sotto falso nome.

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  21. A mio parere bisognerebbe prima conoscere il mezzo per saperlo limitare od arginare. Padre di tre figli di Cui uno autistico, sono obbligato a vedere i cartoni e i giochi del Più grande dei tre. Oltre ad evitare che vogliano fare o vedere solo questo o quello, c'é da prestare attenzione che lo capiscano o che nn ne vengano frustrati. Grazie doc per la disanima e i saggi consigli.

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  22. Io gioco a Zelda botw con mio figlio e sono tra i momenti piu' carini che passiamo assieme, poi spegniamo guardiamo un documentario della BBC in inglese e poi usciamo a giocare.
    Se al posto di giocare a zelda mio figlio leggese per 10 ore filate i libri di fabio volo sarebbe meglio? boh io sinceramente non lo penso.

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    1. no, meglio candy crash piuttosto che i libri di fabio volo :D

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  23. A me dell'intervento di Calenda ha stupito molto, e non in senso positivo, la sua assoluta incapacità di rendersi conto di averla fatta fuori dal vaso.
    Quando ha visto moltiplicarsi i post indignati, anziché provare a ritrattare un po' ha rincarato la dose, a un certo punto ha persino detto che aveva ricevuto più post contro per quell'intervento che non come politico dell'opposizione. Fattela una domanda, no?
    Il problema dei nostri tempi, oltre ai "giochi elettronici" (mi stupisce molto che non abbia usato il termine "videogiochisti") è che un sacco di persone pensano di poter dire la loro senza avere nessuna cognizione di base dell'argomento di cui parlano. Politici compresi.

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    1. Si, infatti la maggior parte delle sue risposte sull'argomeno vanno tra lo strafottente e lo sfotto'... Ma io mi fermerei gia' al fatto, come ha gia' sottolineato il Doc, che un ex ministro dell'innovazione economica chiama i videogiochi "giochi elettronici"

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  24. Stare dietro alla creatura è bellissimo e faticoso allo stesso tempo ma è quello che fa la differenza tra fare o non fare il proprio dovere come genitore. Mia Figlia non è venuto al mondo per caso o di sua spontanea volontà ma perché io e mia Moglie l'abbiamo cercata e voluta quindi le dobbiamo tutta la nostra attenzione e il nostro amore. Questo comporta anche educarla e farla capire quando sbaglia, cercando di darle un buon esempio.

    Personalmente i videogiochi mi sono sempre piaciuti e ci ho speso un sacco di tempo per questo sarei un ipocrita se vietassi a mia Figlia di usarli, anzi non vedo l'ora che mi legni in multi. Per ora è piccola e non gioca ma se in futuro dovessi avere sentore che per giocare ai videogiochi si mettesse a trascurare lo studio e/o azzerasse la socialità gli porrei subito un freno.
    Facendo un esempio, ieri sera sarebbe stato facile per me piazzarle in mano il tablet e godermi del sano riposo davanti alla TV ma lei voleva giocare a moscacieca quindi abbiamo giocato a moscacieca usando come benda una mia cravatta. Finito il tutto abbiamo fatto delle gare di corsa usando la cravatta come linea di arrivo. Non mi sarò visto su Netflix la serie che voglio finire ma lei si è divertita e non è rimasta incollata a youtube. Sono andato a letto più soddisfatto.

    Calenda l'ho stimato ma mi sta scadendo molto. In economia, in genere, è ineccepibile ma parlare di cosa non si conosce sparando sentenze e vantandosi di essere ignorante non è mai una scelta brillante.
    I partiti di governo hanno saputo catalizzare il bisogno ancestrale di tutti gli uomini che hanno un problema e non si sento adeguatamente considerati, ovvero quello di essere assolti dalle loro responsabilità. La colpa non è mai del singolo che ha sempre vissuto senza rispettare le regole del vivere civile costruendosi una casa abusiva, non pagando le tasse ed evitando accuratamente di costruirsi un bagaglio di conoscenze utile nel mondo del lavoro ma dei governi precedenti, del "sistema", delle multinazionali e degli immigrati. Forse non sarà tutta colpa sua se è senza casa, senza lavoro e i servizi fanno schifo ma probabilmente è il primo responsabile insieme a quelli che si comportano come lui.
    Tante cose non vanno nel mio lavoro ma sono io che lo gestisco e sono io quello che si deve rimboccare le maniche per mettere a posto le cose.

    Gran bel post Ale.

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  25. Hai ragione punto. Io da genitore mi sto impegnando già da ora per far si che mia figlia abbia regole, è difficile lo so ma avere regole non significa meno amore o divertimento, anzi. Poi che vi fosse una nuova droga in città non ne avevo idea perché sai qui su Marte certe notizie non arrivano :-)))))

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  26. Per me è allucinante che si parli ancora del videogioco senza pensarlo come settore economico e settore culturale. Io vivo in Belgio e la mia biblioteca comunale fa corsi domenicali per bambini di game design. I giochi per bambini piccoli con integrato Arduino non si contano. Si cerca di creare una generazione di makers (e in questo Fornite è meglio di tanta altra roba). Consapevolezza del linguaggio e finanziamenti statali ai contenuti validi (un po' come per il cinema). Comunque trovo lo stesso pressappochismo anche quando in Italia si parla di moda che è un settore economico che dovremmo difendere con le unghie. Da expat la voglia di tornare viene solo intorno al Lucca Comics per poter conoscere finalmente il Doc.

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  27. Mah... Mi permetto di dire che se un politico dice una ca.... Sia poi di destra o di sinistra, sempre una ca...ha detto. Sto qui ha 3 anni più di me e sarebbe un buon padre di famiglia perché ha vissuto senza videogiochi? Cavoli... Concetto interessante vah... E fa pure il politico... Io no, nella mia piccolezza dopo la laurea sono riuscito a fare qualche supplenza di inglese per poi finire in un call center, come tanti ormai... Però mi sento di dire che il male dei ragazzi, almeno di quelli delle mie classi, erano altri... Non certo i Mario o i Sonic.... Che pena.

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  28. Fantastico. Considerazioni indiscutibili.

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  29. X Stilicone:
    Per fortuna non ci sono solo i libri di Fabio Volo.
    Oh, puoi leggere anche quelli. Ci mancherebbe.
    A me il primo era piaciuto molto. Il secondo pure. Il terzo...cosi' cosi'. Il quarto l'ho piantato a meta' e l'ho buttato. Mi aveva rotto.
    Ma tu fai benissimo a giocare a Zelda col tuo piccolo. E hai detto una cosa GIUSTISSIMA.
    GIOCARE INSIEME.
    Anche a Resident Evil si puo' giocare. Anche a GTA. Basta farlo INSIEME.
    E come dici tu...bisogna fare anche altro. Andare al parco, passeggiare, leggere, o guardare un cartone, oppure un film. Ma farlo insieme.
    Ho visto film di ogni genere, da piccolo. Ma li ho sempre visti coi miei.
    Certo che se usi la tv, il tablet, lo smartphone o i giochi elettronici (sigh) per levartelo di torno e dai cosiddetti cosi' sta buono e non rompe, beh...NON FARE UN FIGLIO.
    FAI PRIMA.
    Ma perche' avere un figlio se poi non si ha voglia di starci dietro?
    Comunque...vedo un sacco di gente incazzata nera, in giro. Per tutto. E quindi equivale a dire per niente.
    Quando ti capita una disgrazia o una spheega, gente...finisci a pezzi. E ci resti per un bel pezzo. Mettetevelo in testa. E hai anche il diritto di stare cosi'.
    Non esiste la bacchetta magica. Non arriva la manna dal cielo o il settimo cavalleggeri a levarvi dagli impicci.
    Quando sei nella pupu' fino al collo...al massimo la prima cosa che puoi fare e' nuotare e stare a galla.
    Meglio di niente.
    Pensi che rosicare ed avercela con chi non ci e' finito in mezzo come te ti aiuti a stare meglio? Oppure trascinarlo dentro fino a farlo annegare?
    Provaci. Vediamo se funziona.
    Due secondi dopo ti accorgerai che non e' cambiato nulla. Oppure ti metti a caccia della prossima vittima.
    E' dura ragionare con gente che e' incazzata nera. Non sentono ne' vedono nulla, a parte la loro rabbia. E vogliono solo trovare un bersaglio su cui sfogarla.
    E c'e' un sacco di gente che se la passa davvero male. Specie di questi periodi.
    Basta un attimo. Si perde il lavoro, si contrae un debito...e si passa dall'altra parte della barricata. Dal POVERINI, BISOGNA AIUTARLI al CHE CREPINO PURE TUTTI, IO HO GIA' I MIEI PROBLEMI.
    Ognuno puo' pensarla come gli pare...ma non si lascia morire una persona. Un conto sono le opinioni personali, un conto sono i diritti di una persona.
    Cambiando argomento...non capisco l'astio verso Fortnite.
    E' un gioco come un altro. E non e' il mio genere. Infatti non mi dice nulla.
    L'ho provato, con un cuginetto di mia moglie che ne va matto (ha la PS4).
    Non provo molto gusto a giocare ad un gioco dove, di fatto, vieni seccato ogni due secondi. Idem per Battlefront.
    Come dicevo, sono negato. E ormai ho i riflessi di un bradipo sotto Minias, per questi giochi.
    Pero'...prima dei saluti ho parlato un po' col ragazzino di videogames. Era contento di trovare un adulto con cui parlarne.
    E mi fa: "Forse settimana prossima vado a comprare qualcosa. Che mi consigli?"
    Gli ho consigliato OKAMI e SHADOW OF THE COLOSSUS.
    Metti mai...
    A proposito. Ce l'ho qua e la dico.
    Sorry per gli errori e il congiuntivo orribile del mio primo post.
    Ma ero reduce dal turno notte, e non ero il massimo della lucidita'.
    A quest'ora ritengo vada meglio. Cosi come penso che la scrittura ne abbia giovato.

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  30. Calenda ha ragione i videogiochi fanno male, quando noi di mezzaetà eravamo giovani si rigava dritto, si giocava solo con le trottole e ci costruivamo da soli i giochi educativi con i legno, io non gioco a niente perchè giocare instupidisce e impedisce di seguire i convegni dei politici che ci guidano verso nuove mete e amministrano con onestà e lungimiranza le nostre vite. Io non uso, e non ho mai usato, i videogiochi nè tanto meno l'internet, un posto pericoloso dove ci possono rubare l'anima e il conto in banca, dove molestano i nostri figli e magari ci ammazzano con le balene blu. Il mondo dei videogiochi è pieno di violenza e di volgarità come nei cartoni animati giapponesi, è ora di dire abbasta!
    :-P

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  31. l'affermazione di calenda è un altro mattone sul monumento funebre del pd.

    cmq anche se sono giovane (28 anni) i ragazzini di oggi mi sembrano dei rimbecilliti e credo dipenda da una moltitudine di cause , tra cui gli smartphone . che il videogioco abbia una sua dignità ludico ricreativa trovo anche superfluo dirlo.

    sono d'accordo inoltre che giochi come clash royale o simili siano dei videopoker travestiti , come detto qualche post fa da un altro antrista

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  32. Non gioco e non ho figli, ma straconcordo completamente: da piccoli si deve imparare un minimo di autodisciplina, e serve qualcuno che te la insegni (ovviamente non a legnate) altrimenti dopo è durissima.

    E a me l'hanno insegnata un po' anche quella sciammanata con le catene ai polsi e le sue amiche, a proposito di robe considerate diseducative

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  33. Pienamente d’accordo con te Doc, mi ricordo ancora i tanti “staccati dalla tv” di mia madre e i discorsi analoghi fatti da quelle dei miei amici.
    Ricordo però che anche all’epoca si parlava di bambini “abbandonati davanti alla tv” o di “tv babysitter che ruba la fantasia”.
    Uno dei problemi del giorno d’oggi è la sovraesposizione dei ragazzi a media e immagini che li porta in uno stato di iperglicemia da informazioni.
    Tra playstation, socialcosi, smartaggeggi c’e un accesso a informazioni a tutto campo e quindi ancora di più la necessità che i ragazzi vengano guidati.
    È vero che i genitori moderni hanno meno tempo libero, ma fare il genitore (secondo me) è utilizzare questo tempo per stare in primo luogo coi figli. Un genitore una volta ti insegnava ad andare in bici o a tirare calci a un pallone, un genitore moderno deve insegnare ad utilizzare questi nuovi media in maniera consapevole, giocando insieme al ragazzo e partecipando alle sue esperienze.
    Sarebbe fondamentale che il genitore offrisse poi delle alternative al videogame (oltre che i paletti temporali) magari un gioco da tavolo da fare insieme, o una passeggiata.
    Nel 2018 con l’elettronica che permea la nostra vita non si può semplicemente nascondersi sotto un sasso e dire “non la voglio perché fa male”.
    Certo parlare è facile, trovarsi come genitore in queste situazioni è difficile, forse molto più difficile che in passato quando bastava staccare una spina come “estrema ratio”.
    Tutto ciò mi spaventa da uomo che ancora non è padre, ma vorrebbe diventarlo.

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  34. Concordo in pieno. Ebbasta con questi allarmismi, io nella vita mi sono sentita vietare la tv perché azzera la fantasia (poi hanno ceduto, grazie) la barbie perché "poi diventi una vanitosa senza ambizioni che si vuole solo sposare e non diventare cardiochirurgo/boscaiolo/pilota" (per fortuna questa è durata poco...) e poi "questo MTV ti rincoglionisce che poi non capisci le parole delle canzoni inglesi" e via così... A ogni giro c'è sempre qualcuno che c'ha il prosciutto sugli occhi. I miei figli si spaccano di videogiochi ma fanno anche una vita irl e io li tengo d'occhio, se non capissi niente di quello che fanno sarebbero molto più soli.

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    1. Capisco volersi sposare il cardiochirurgo per i soldi...ma il boscaiolo!?

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    2. Figaro io il boscaiolo tra i monti andrei a farlo al volo ( si lo so ci si fa un coolo pazzesco )

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  35. Faccio una domanda su una parte -marginale- del testo che non ho capito, perché per il resto non ho molto da dire. Alla fine il punto di vista del Doc è per me perfettamente condivisibile, posso aggiungere solo che sono rimasto basito quando ho scoperto che il tweet non era fake perché mi pareva troppo una cosa che mi potevo aspettare solo da un ultraconservatore, nel 2018, e non da uno che aspira alla segreteria del (autoproclamato) partito progressista italiano.

    Comunque, Doc, cosa intendi quando dici che l'iscrizione di Calenda al partito è stata scritta dal fantasma di Omero? ^^" Non son proprio in grado di coglierla

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    1. Lo scorso marzo, la sua iscrizione al PD è stata una telenovela di "lo faccio", "l'ho fatto", "non risulta", "no, davvero, lo faccio".

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    2. Ah, sì, ora ricordo! Grazie della spiegazione

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  36. Non essendo un genitore, non mi sento di commentare sulla parte che riguarda come crescere i figli anche se non posso non essere d'accordo col doc. Mi soffermo quindi su tutto il resto, su questo modo di far politica a colpi di tweets e dirette facebook, un'eterna e costante campagna elettorale fatta di proclami e smentite e nuovi proclami. Poco importa se cio' che si dice sul social sia vero, falso, moralmente accettabile o decisamente di cattivo gusto. Basta attirare l'attenzione, basta che la gente clicchi e diffonda. E questo post del Doc e' uno dei pochissimi che affronta l'argomento in maniera lucida e chiara. Siamo circondati da tentativi costanti, piu' o meno riusciti, di lavaggio di cervello a colpi di messaggi social. Una politica che non pensa piu' a governare, ma solo a raccattare voti anche senza elezioni in vista, in una sublimazione della parte piu' giocoforza meschina di se stessa. Insomma, che schifo. Grazie doc per il post, e' bello leggere un po' di buonsenso ogni tanto. (E scusate lo sfogo, ma ne avevo bisogno!)

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  37. Condivido quasi tutto è stato scritto da Doc e dall'amico Redferne (ormai lo considero tale, visto che ci parliamo sempre sull'Antro come due vecchi conoscenti). Il problema principale è sempre quello: chifa i figli e poi non li guarda, lamentandosi poi del fatto che diventino dei sociopatici con gravi problemi relazionali e che non riescono a distinguere la finzione dalla realtà. Sarà, come ho già scritto, che il mio pargolo ha delle problematiche importanti che mi portano a seguirlo forse più di quanto sarebbe considerato normale, oppure sono io ad essere ansioso e preoccupato che possa avere i mezzi necessari per affrontare la vita e quindi gli dedico più attenzioni del dovuto, in ogni caso anche se è dura non mi pesa assolutamente il tempo che trascorro a giocare con lui condividendo le cose (purtroppo per i videogiochi è ancora presto). Tanto che penso che la vita precedente fosse veramente vuota e senza significato, mentre tutto ciò che impara ogni giorno e riesco a trasmettergli per me è fonte di grande orgoglio e la vivo come una piccola vittoria.
    Calenda, purtroppo, è lo specchio del PD: pur essendo un uomo colto e preparato è nato già "vecchio". Nonostante siamo quasi coetanei non mi sembra in grado di cogliere i mutamenti sociali che hanno interessato il paese e quindi, come il suo partito, si trincera dietro vecchie ideologie che ormai sono state superate dalla realtà quotidiana, riportando in auge vecchi credi e convenzioni come fossero dei mantra, mentre sono solo un tentativo di rimanere ancorati ad un mondo che non esiste più.
    Anche Martina mi sembra una brava persona ma completamente avulsa di concretezza e spirito di cambiamento. Vedo tempi grigi approssimarsi...

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  38. Fra le cose che più mi turbano nel mondo dei social e della tv c'è l'incapacità di riconoscere il dissenso, sempre più diffusa. Mai fatto caso al fatto che ultimamente, a prescindere da ciò che si dice, è il tono di voce a guadagnare consensi? Non dico che sia una cosa così strana, lo facciamo da quando l'uomo è animale gregario, ma quello che si è apparentemente perso è il "boooh!" di chi non è d'accordo. Ora basta sbraitare per ricevere applausi. E se il risultato non è il "bravo!" previsto, non lo si prende come un dissenso, ma come un singulto dell'universo, qualcosa di assurdo che non merita neppure di essere considerato. Figuriamoci poi chiedere scusa! Se non è possibile sbagliare...

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  39. Grazie, Daniele.
    La penso uguale, anche se non ci siamo mai incontrati (per ora. Metti mai, magari in un futuro giappotour o raduno...chissa').
    E come essere amici di penna, piu' o meno.
    Piccola parentesi sul discorso figli: e' un lavoro, punto. A tempo pieno e orario continuato. Bisogna tenerlo da conto. Ma ti regala un sacco di soddisfazioni.
    Fermo restando che...se non fossi stato ben conscio di quel che mi aspettava...non avrei fatto un figlio.
    Lo sapevo che non sarebbe stata una passeggiata.
    Calenda lo apprezzo per come ha gestito la vicenda Whirlpool.
    Ma se tu vai a dire cose simili, all'alba del 2018, quando ormai piu' nessuno le prende per buone...e sei convinto davvero di cose simili...allora meriti di finire fuori dai giochi.
    Perche' SIETE FUORI DAL MONDO, gente.
    E' inutile che ci si lamenti della gente emersa di recente sulla ribalta elettorale. Se vengono fuori personaggi simili...e' perche' abbiamo una classe politica che fa ridere i polli.
    Con gente seria uno come il caro Berlusca sarebbe regolarmente finito trombato ad ogni elezione.
    Hai comunque una base, in quanto sinistra. Perche' voti l'ideologia, e non l'uomo.
    Ma come fai a votarli, se non vedi nessuno in grado di applicarla?
    Sono stato nei sindacati come rappresentante RSU. E ti dico che sono rimasto disgustato.
    Pieno zeppo di arrivisti che usano il partito o il movimento per fare carriera.
    Ci sono piu' arrivisti li' che in un branco di yes - men di una multinazionale.
    Ma come fai a sentirti rappresentato da gente simile, quando vedi benissimo che non gli frega nulla del motivo per cui l'hanno mandata li'?
    Sono del tipo cosi'. Oppure gente insignificante, come Martina (con tutto il rispetto). Ma che pero' hanno occupato una poltrona, seppur provvisoriamente. Ma che la trovano talmente comoda da non volersi piu' schiodare.
    Nei vecchi schieramenti vedo solo gente vecchia, appunto.
    Espressione del lato becero del paese. E cioe' di una societa' immobile, sclerotica e in mano a vecchi. O a chi ragiona comevloro.
    Come un VECCHIO.
    La resistenza, l'antifascismo sono i valori su cui si fonda la nostra repubblica. Ma quando ad ogni convegno o assemblea parte l'ennesimo Bella Ciao...
    Ti giuro, mi urta i nervi.
    Mi fa capire che per certa gente siamo rimasti LI'.
    Al dopoguerra. Al ROSSI VS. FASCI.
    Il mondo e' andato avanti, gente. E va avanti, di continuo.
    Credo che sia destra che sinistra abbiano raccolto quel che han seminato.
    Hanno scelto di tenere la gente nell'ignoranza e nella disinformazione, per meglio manipolarle e controllarle.
    E adesso e' venuta fuori gente che questo giochetto lo fa MEGLIO DI LORO. Grazie anche alle nuove tecnologie e ai nuovi metodi di comunicazione, come i social. Di cui questi non sanno NIENTE.
    E infatti li stracciano cento a zero.
    Stanno usando i loro stessi metodi. E glieli hanno ritorti contro.
    Mi vien da ridere quando sento di gente che vorrebbe abolire il suffragio universale. O non dare il diritto di voto a tutti.
    Un bel calcio in faccia a chi a lottato ed e' morto per farci avere quel diritto, che noi consideriamo scontato.
    Il fatto e' che se tu mandi la gente disinformata alle urne...quella ti combina i disastri.
    Come la Brexit. O il caro Donald (non Duck) al potere.
    Chi ha causato tutto questo, dunque?

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    1. Che bello, un amico di penna, mi sembra davvero di tornare indietro di eoni, però mi piace! Inutile dire che la pensiamo allo stesso modo su molte cose, dalla politica ai figli. Per quanto riguarda la mia esperienza coi sindacati ti posso semplicemente dire che anni fa ho vinto un concorso pubblico e mi hanno chiamato dopo anni, perché non ero figlio di sindacalista e quindi nessuno mi aveva "dato una mano". Quindi gente molto meno preparata di me solo perché aveva il parente nei posti giusti è riuscita ad arrivare prima (in graduatoria), mentre io mi sono sempre sudato ogni cosa, lavoravo e studiavo, mi alzavo alle quattro del mattino per farlo, ma almeno non devo rendere conto a nessuno e nemmeno scendere a compromessi con me stesso, sono libero, mentre lo stesso non si può dire di chi ha avuto la raccomandazione. Di più, ti voglio anche dire che per penalizzarmi in graduatoria, visto che avevo un buon punteggio, alla prova di lingua inglese mi hanno pure tolto mezzo punto. Ti dico solo che facevo le traduzioni per una ditta in quel periodo, quindi puoi capire che ero abbastanza preparato, forse più degli stessi esaminatori...
      Quindi il mio disgusto è totale per tutto il sistema anche perché vedo persone capaci che però non hanno lo "sponsor" e fanno la muffa in mansioni che non li valorizzano, mentre altri che sono bravi a vendersi con grandi proclami ma poche o nulle capacità rivestono posizioni di potere, a volte anche importanti e poi vanno a incidere con le decisioni sul destino di tanta gente. Purtroppo questa spirale negativa non va migliorando, anzi peggiora sempre di più. Il discorso di aprire le porte dei Palazzi alla gente comune può avere un senso, per avvicinare le masseal potere. Ma, come sostieni giustamente tu, quando il popolo è formato da persone incompetenti e incapaci, rimaste come mentalità all'800 che senso ha tutto ciò?

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  40. Mah...perche no?
    In fin dei conti i modi di comunicare cambiano, come si diceva prima.
    Si puo' anche chiacchierare cosi', ormai. Anche stando a centinaia di chilometri di distanza. Ed e' sicuramente piu' rapido di lettere o piccioni viaggiatori (le bestiole in questione lasciamole stare che non e' il caso, va').
    Comprendo perfettamente quel che dici. L'esperienza coi sindacati mi ha schifato.
    Volevo solo fare qualcosa di utile per migliorare le condizioni di lavoro dei miei colleghi. O almeno fargli avere qualche soldo in piu' (MALE CHE VADA FAGLI AVERE PIU' SOLDI, diceva il mio collega di RSU piu' anziano. Parole sante, e con lui ho imparato tanto. Che riposi in pace).
    Ma...vedevi solo colleghi ottenere favori e promozioni dall'azienda, che cosi' se li teneva buoni.
    E tu? Solo insulti da parte della popolazione aziendale che ti riteneva un venduto e un lecchino, convinta che ti passassero i soldi sottobanco.
    Mai vista una lira, gente. Un sacco di ore in ditta fuori orario per organizzare le cose, anche quando le ore di permesso erano gia' finite da un pezzo.
    Volete sapere come si scopre un sindacalista onesto, gente? Guardate quello che dopo il mandato non ha ottenuto NULLA PER SE'. Per il fatto che non lo ha fatto per ottenere qualcosa.
    Ma la cosa disgustosa e' vedere il candore con cui la gente prende per buono questo sistema marcio.
    Dandoti del cretino perche' non ne approfitti come fanno gli altri.
    Cosa vuoi farci. Lo chiamano spirito di servizio. Ogni tanto mi va di fare qualcosa per gli altri per poi capire che e' piu' salutare tornarsene nel proprio piccolo e farsi i cavolacci propri.
    Oh, a proposito...io sono Roberto.
    Che non mi pare gentile continuare ad usare un soprannome.

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    1. Piacere di conoscerti, caro Roberto. Purtroppo, ironia della sorte, ho perso un amico proprio per i motivi (sbagliati) che spingono i tuoi colleghi ad entrare nel sindacato in azienda. Sarà che anche io come te sono un idealista, oppure, semplicemente, faccio le cose perché ritengo sia giusto e doveroso, ma quando questa persona, che per inciso lavora per l'azienda controllata dal Comune che si occupa della mobilità urbana, mi ha esposto i veri motivi per cui si era messo nel sindacato, mentre poi criticava la scelta che avevo fatto di mettere al mondo un figlio, allora ho capito che non potevamo più essere amici. Purtroppo è il mondo che ha preso un verso sbagliato, noi pochi giusti che siamo rimasti dobbiamo resistere e farci forza insieme. Un abbraccio

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  41. "I genitori che si lamentano perché i figli si drogano con Fortnite, quelli che l'intervento di Carlo Calenda lo capiscono e apprezzano, per risolvere il problema dovrebbero semplicemente fare una cosa: i genitori"
    Parole sante!!!!! I miei mi controllavano e mi davanto sempre un limite a qualsiasi attività che potesse creare "dipendenza", partendo dai videogiochi e passano dai fumetti.... Quando facevo la babysitter 10 anni fa la mamma mi disse "mi raccomando, fagli fare la lezione e al massimo 2 ore di ps3", stima!
    Il problema l'hanno già descritto nei commenti precedenti: non si ha più la voglia di fare i genitori... si fanno i figli ma poi con la scusa del lavoro e del dedicarsi alle proprie passioni non si sta più dietro ai bambini, anzi si pretende che lo facciano altri al posto nostro... che amarezza.

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  42. Tu dici, Daniele?
    Che siamo una razza in via di estinzione?
    Naah. Se mai e' il contrario.
    Siamo ancora in pochi. E a noi e' toccata la parte schifosa del lavoro. E cioe' iniziare a darci da fare e preparare il terreno.
    In futuro le cose andranno meglio di cosi'.
    Ma c'e' ancora molto, da lavorare.

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    1. Guarda Roberto, già solo il fatto di aver trovato delle persone come te ed altri nel blog che condividono i miei stessi valori, in particolare sul fatto che i figli non solo si fanno ma si devono anche seguire ed educare, tutto ciò mi dà speranza per il futuro. Speriamo come scrivi di essere i precursori per una svolta sociale in cui ritornino in auge i valori che hanno reso grande il nostro Paese nel passato. Purtroppo poi vedo la storia del magistrato che vuole il dress code per le allieve del proprio corso e vedo anche i genitori di alcuni compagni di classe di Raoul che mi sembrano usciti da una puntata di Uomini e donne e mi torna una grande tristezza e voglia di andare a quel paese, ovvero l'Australia!

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  43. solo che Calenda - che di anni ne ha 45, non 85

    Di tutta 'sta storia, questo è quello che sconvolge me °_°

    I genitori che si lamentano perché i figli si drogano con Fortnite, quelli che l'intervento di Carlo Calenda lo capiscono e apprezzano, per risolvere il problema dovrebbero semplicemente fare una cosa: i genitori.

    Amen, Doc!

    Poi un giorno mi spiegherete che cappero è Fortnite. Ché io sono rimasta al Tetris e a Bejeweled (a proposito di passatemi succhiatempo fine a sé stessi XD)

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  44. Il difficile è mettere dei paletti a tuo figlio di dieci anni invasato di fortnite quando tu ne hai quaranta e stai intrippato per ore dentro Red dead redemption 2.. Quando ero piccolo io questo problema non c'era perché per i miei i videogiochi erano alieni. Ora mi sembra più complicato proibire o ridurne l'utilizzo (è complicato ma va fatto comunque)

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  45. E intanto anche il buon Stan Lee ci ha lasciato. Un uomo che ha dato tanto ai videogiochi e alla società in generale. R. I. P.

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