10 domande e considerazioni su Blade Runner 2049
Celle. Intrecciate. Intrecciate. Celle. Celle.
Che è una roba che capisce solo chi ha già visto Blade Runner 2049, e questo post è del resto tutto per loro. Come già fatto per Alien: Covenant, hai pensato di scrivere un post companion della recensione del nuovo Blade Runner. Lì si giudica il film, senza spoiler alcuno, qui si scende nel dettaglio della storia e dei suoi personaggi. Dando risposta a una serie di domande, a partire dalla più scontata: Rick Deckard, in Blade Runner 2049, è o no un cacchio di replicante? Ovviamente, SPOILER su tutto [...]
1) Rick Deckard è un replicante, allora? Sì? No? Forse? Ricapitolando: nella prima versione cinematografica di Blade Runner (1982), Deckard è un umano. Ma nelle intenzioni di Ridley Scott doveva essere anche lui un replicante, come si evince da tutte le cut successive del film (vedi qui al punto 17). Ora, il velocissimo Villeneuve ha dichiarato di aver preso come buone, per il suo 2049, la prima versione... e la Final Cut. Ma anche di non aver voluto dare una risposta chiara sull'argomento nel film. Questo è quanto dichiarato dal regista in un'intervista sul Manifesto (ringrazi per il ritaglio l'amico Loris Cantarelli di Fumo di China, che l'ha postato su Twitter)
Villeneuve si riallaccia all'ambiguità sull'identità dei personaggi propria di tanti romanzi di Dick. In Blade Runner 2049 manca una risposta chiara, dunque, ma non mancano di certo gli indizi. Niander Wallace (Zerocalcare... Jared Leto) dice a Harrison Ford che lui e Rachel erano destinati a incontrarsi, lasciando intendere chiaramente che la procreazione di un replicante era tutto un piano nella mente di Tyrell sin da principio.
La leader orba del movimento replicante (Freysa), inoltre, quando cita i replicanti morti o che possono morire per la loro causa, accanto ai nomi di Sapper (Dave "Batista" Bautista) e Rachel, infila anche quello di Deckard. Anche i replicanti abbiamo visto che invecchiano, come per Sapper, e infine credi personalmente sia più facile che due replicanti progettati a tale scopo diano vita a una bambina che non un essere umano e una replicante.
Perciò sì, la risposta è lasciata allo spettatore, ma te continui a ritenere che anche nel canon di Blade Runner 2049 Deckard sia un replicante.
2) Ma se la Wallace controlla tutto, non faceva prima a tenere sott'occhio la Joi di K e i loro dialoghi, per seguire le indagini del Blade Runner con l'aria sfastidiata sul "bambino"?
È il cruccio narrativo che menzionavi nella recensione. Ti ha fatto molto strano che una società così ubiqua non sfrutti la sua zozzoinvenzione per seguire le mosse di K. Quella pantomima sul cancellare le tracce, distruggendo la memoria centrale, oltre a rendere Joi "mortale" e quindi preparare all'inevitabile drammone in arrivo, ha senso? Vuoi che quelli non seguano tutto già in remoto? Ma, pensandoci, probabilmente LO FANNO. Probabilmente Wallace lascia agire K perché sa già, a differenza dello spettatore, che non è lui il figlio di Deckard e Rachel.
3) Ok, ma la Wallace non controlla NEANCHE i suoi modelli, visto che K e Luv (Sylvia Hoeks) fanno il cavolo che gli pare.
Anche qui, forse sono dei modelli speciali, volutamente dotati della capacità di disobbedire alla loro programmazione. Un elemento presente già in ogni replicante (come dimostra l'esigenza del test dopo che K ha ritirato un suo simile e, in definitiva, tutto il primo film) e più forte in questi due. Luv uccide "Madame", il tenente Joshi (Robin Wright) e dice che mentirà a Wallace su come sono andate le cose, condendo il tutto con lacrime da coccodrillo. K si ribella, uh, a tutto. Ma magari anche questo fa parte di un piano di Wallace.
Lo stesso fatto che Wallace voglia far riprodurre i suoi replicanti non sembra avere da principio senso. Non per altro, è antieconomico che i prodotti di un'azienza monopolista si clonino da soli. Ma viene detto anche che la velocità di produzione dei nuovi "lavori in pelle" non è sufficiente per l'espansione nello spazio della razza umana, da qui la fissa dell'industriale cieco per ripetere "il miracolo" compiuto da Tyrell. E il suo evidente god complex. E la sorte di quella povera crista appena nata che si rivela sterile come le altre.
Nel Blade Runner originale i replicanti sono esseri artificiali che scoprono l'amore e i sentimenti. Il passo successivo è inevitabilmente la riproduzione, generare da zero una nuova forma di vita. Creare anime nel guscio, ma non ditelo a Scarlett Johannson.
4) Il black out del 2022 è un’ottima soluzione per giustificare tante cose nel film...
Sì, lo è. La tecnologia low-fi, la persistenza di archivi cartacei e cabine telefoniche, l'ignoranza diffusa su eventi precedenti. Come siano andate le cose lo racconta il terzo cortometraggio prequel, un anime di un quarto d'ora intitolato appunto 2022: Black Out e diretto da Shinichiro Watanabe (Cowboy Bebop).
Non credi. Nel pistolotto a K sulla loro missione, Freysa dice che tutti loro hanno creduto di essere "il figlio". Immagini quindi che quei ricordi siano stati condivisi tra più replicanti, come parte del piano per nascondere la vera erede. Il nome di quest'ultima, il personaggio di Carla Juri, è Ana Stelline. L'anastellin è un peptide antiangiogenetico usato nella cura del cancro.
6) Quella su Rachele non è l'unica citazione biblica del film. Tanto per iniziare, la Rachele del vecchio testamento è la madre di Giuseppe, patriarca di Israele. In inglese Rachel e Joseph, e Joe è il nome che Joi suggerisce a K. Volendo, la data di nascita della bambina scolpita sotto al cavallo di legno, 6.10.21, oltre ad essere quattro anni esatti dopo l'uscita del film nelle sale, potrebbe essere una citazione della sesta lettera di San Paolo agli Efesini, nella quale si parla dell'armatura spirituale di un cristiano. O così hai letto da qualche parte, almeno, e ti sembra piuttosto tirata per i capelli. Boh. Ah, "Joe K" è invece chiaramente un omaggio al Josef K de Il Processo di Kafka, dai.
7) Ma dietro quella Sean Young giovine in CGI c'era in qualche modo la vera Sean Young?
Più o meno. La Young ha partecipato alla realizzazione del film e il suo nome è nei crediti della pellicola. Ma credi abbia prestato solo la voce al suo "clone", un body double in CGI montato sul corpo dell'attrice Loren Peta, secondo IMDB. Il risultato finale, comunque, ti è parso migliore di quello della Principessa Leia giovincella in Rogue One, anche se comunque non del tutto naturale. Sulla disastrosa carriera della Young dopo Blade Runner vorresti scrivere prima o poi un post. Un incredibile mix di sfighe e selècercatacaspita.
8) La Mariette di Mackenzie Davis ricorda non poco la Pris di Daryl Hannah…
Sì. Volutamente, diresti. Sono tante le strizzate d'occhio al primo film, a cominciare dalla sequenza iniziale. Hai apprezzato molto anche la "pecora non elettrica" dell'origami di Gaff, che cita il titolo del romanzo di Philip K. Dick da cui tutto è nato. Tra le insegne luminose della Los Angeles del 2049 spuntano anche alcune di quelle classiche viste in Blade Runner, anche se quelle aziende nel 2049 saranno morte da decenni, come Atari (l'ultima incarnazione del marchio ha chiuso una manciata di anni fa) o Pan Am (fallita nel '91). Per la "sfiga del product placement in Blade Runner", vedi qui al punto 20. La Sony è autorizzata a toccarsi i maroni. Mackenzie Davis, intanto, si sta ritagliando un notevole spazio nell'immaginario nerd planetario grazie a Halt and Catch Fire, The Martian e soprattutto all'episodio San Junipero di Black Mirror.
9) L'amore digitale tra K e Joi, e il surrogato fisico di cui si servono per consumare, non sono questa trovata originalissima...
No. La stessa cosa si era vista in Lei (Her) di Spike Jonze, e se vogliamo pure in Ghost. Solo che qui Ryan Gosling non finisce per farsi Whoopi Goldberg. Nell'amore impossibile tra K e Joi riverbera quello tra Deckard e Rachel, ma Joi è un prodotto in serie, un'IA finita nelle case di milioni di uomini soli come neanche i Pooh. Tutti temi già affrontati da Jonze, ma comunque inseriti piuttosto bene nella trama. Parlando invece di cose che non vanno bene...
10) È ancora presto, ma Blade Runner 2049 sta andando maluccio al box-office, eh?
I tanti racconti di sale semivuote all'uscita non erano confortanti, i dati ufficiali che arrivano da oltreoceano men che meno. Venerdì, Blade Runner 2049 ha portato a casa negli USA 12 milioni di dollari, entro oggi, cioè nel suo primo week-end, si stima arriverà a 30-35 (fonte). E sì, sono pochi per una pellicola che ne è costata 150. La durata eccessiva e il brand, che a tanti trentenni e ventenni non dice niente (cose che non sono cose) non aiutano. Per fare qualche esempio, anche per Mad Max: Fury Road, costato la stessa cifra, si parlò di partenza lenta, ma il botteghino in un fine settimana portò 45 milioni di petroldollari. Pur con tutto un altro target e un'altra spinta pubblicitaria alle spalle, ok, Spider-Man: Homecoming nel primo week-end è arrivato a 117 milioni. Guardiani della Galassia vol. 2 a 146. Tornate a chiedervi perché sfornano così tanti film Marvel.
Anche il primo Blade Runner non se la passò decisamente bene all'uscita. Salutato da una grossa fetta della critica come palloso e lento (grazie tante, Guerre Stellari), floppò abbastanza al box-office, portando a casa poco più del suo budget. Ha fatto MOLTI più soldi all'epoca, per dire, Firefox con Clint Eastwood, uscito la settimana prima. Meno male che il tempo è galantuomo, porca trottola.
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20 cose che forse non sapevate su Blade Runner
Che è una roba che capisce solo chi ha già visto Blade Runner 2049, e questo post è del resto tutto per loro. Come già fatto per Alien: Covenant, hai pensato di scrivere un post companion della recensione del nuovo Blade Runner. Lì si giudica il film, senza spoiler alcuno, qui si scende nel dettaglio della storia e dei suoi personaggi. Dando risposta a una serie di domande, a partire dalla più scontata: Rick Deckard, in Blade Runner 2049, è o no un cacchio di replicante? Ovviamente, SPOILER su tutto [...]
1) Rick Deckard è un replicante, allora? Sì? No? Forse? Ricapitolando: nella prima versione cinematografica di Blade Runner (1982), Deckard è un umano. Ma nelle intenzioni di Ridley Scott doveva essere anche lui un replicante, come si evince da tutte le cut successive del film (vedi qui al punto 17). Ora, il velocissimo Villeneuve ha dichiarato di aver preso come buone, per il suo 2049, la prima versione... e la Final Cut. Ma anche di non aver voluto dare una risposta chiara sull'argomento nel film. Questo è quanto dichiarato dal regista in un'intervista sul Manifesto (ringrazi per il ritaglio l'amico Loris Cantarelli di Fumo di China, che l'ha postato su Twitter)
Villeneuve si riallaccia all'ambiguità sull'identità dei personaggi propria di tanti romanzi di Dick. In Blade Runner 2049 manca una risposta chiara, dunque, ma non mancano di certo gli indizi. Niander Wallace (
La leader orba del movimento replicante (Freysa), inoltre, quando cita i replicanti morti o che possono morire per la loro causa, accanto ai nomi di Sapper (Dave "Batista" Bautista) e Rachel, infila anche quello di Deckard. Anche i replicanti abbiamo visto che invecchiano, come per Sapper, e infine credi personalmente sia più facile che due replicanti progettati a tale scopo diano vita a una bambina che non un essere umano e una replicante.
Perciò sì, la risposta è lasciata allo spettatore, ma te continui a ritenere che anche nel canon di Blade Runner 2049 Deckard sia un replicante.
2) Ma se la Wallace controlla tutto, non faceva prima a tenere sott'occhio la Joi di K e i loro dialoghi, per seguire le indagini del Blade Runner con l'aria sfastidiata sul "bambino"?
È il cruccio narrativo che menzionavi nella recensione. Ti ha fatto molto strano che una società così ubiqua non sfrutti la sua zozzoinvenzione per seguire le mosse di K. Quella pantomima sul cancellare le tracce, distruggendo la memoria centrale, oltre a rendere Joi "mortale" e quindi preparare all'inevitabile drammone in arrivo, ha senso? Vuoi che quelli non seguano tutto già in remoto? Ma, pensandoci, probabilmente LO FANNO. Probabilmente Wallace lascia agire K perché sa già, a differenza dello spettatore, che non è lui il figlio di Deckard e Rachel.
3) Ok, ma la Wallace non controlla NEANCHE i suoi modelli, visto che K e Luv (Sylvia Hoeks) fanno il cavolo che gli pare.
Anche qui, forse sono dei modelli speciali, volutamente dotati della capacità di disobbedire alla loro programmazione. Un elemento presente già in ogni replicante (come dimostra l'esigenza del test dopo che K ha ritirato un suo simile e, in definitiva, tutto il primo film) e più forte in questi due. Luv uccide "Madame", il tenente Joshi (Robin Wright) e dice che mentirà a Wallace su come sono andate le cose, condendo il tutto con lacrime da coccodrillo. K si ribella, uh, a tutto. Ma magari anche questo fa parte di un piano di Wallace.
Lo stesso fatto che Wallace voglia far riprodurre i suoi replicanti non sembra avere da principio senso. Non per altro, è antieconomico che i prodotti di un'azienza monopolista si clonino da soli. Ma viene detto anche che la velocità di produzione dei nuovi "lavori in pelle" non è sufficiente per l'espansione nello spazio della razza umana, da qui la fissa dell'industriale cieco per ripetere "il miracolo" compiuto da Tyrell. E il suo evidente god complex. E la sorte di quella povera crista appena nata che si rivela sterile come le altre.
Nel Blade Runner originale i replicanti sono esseri artificiali che scoprono l'amore e i sentimenti. Il passo successivo è inevitabilmente la riproduzione, generare da zero una nuova forma di vita. Creare anime nel guscio, ma non ditelo a Scarlett Johannson.
4) Il black out del 2022 è un’ottima soluzione per giustificare tante cose nel film...
Sì, lo è. La tecnologia low-fi, la persistenza di archivi cartacei e cabine telefoniche, l'ignoranza diffusa su eventi precedenti. Come siano andate le cose lo racconta il terzo cortometraggio prequel, un anime di un quarto d'ora intitolato appunto 2022: Black Out e diretto da Shinichiro Watanabe (Cowboy Bebop).
Eccolo, nella versione ufficiale sottotitolata in italiano.
5) Rachel è morta di parto, sua figlia è la creatrice di memorie che vive sotto una campana di vetro… e i suoi ricordi sono stati impiantati solo in K?Non credi. Nel pistolotto a K sulla loro missione, Freysa dice che tutti loro hanno creduto di essere "il figlio". Immagini quindi che quei ricordi siano stati condivisi tra più replicanti, come parte del piano per nascondere la vera erede. Il nome di quest'ultima, il personaggio di Carla Juri, è Ana Stelline. L'anastellin è un peptide antiangiogenetico usato nella cura del cancro.
6) Quella su Rachele non è l'unica citazione biblica del film. Tanto per iniziare, la Rachele del vecchio testamento è la madre di Giuseppe, patriarca di Israele. In inglese Rachel e Joseph, e Joe è il nome che Joi suggerisce a K. Volendo, la data di nascita della bambina scolpita sotto al cavallo di legno, 6.10.21, oltre ad essere quattro anni esatti dopo l'uscita del film nelle sale, potrebbe essere una citazione della sesta lettera di San Paolo agli Efesini, nella quale si parla dell'armatura spirituale di un cristiano. O così hai letto da qualche parte, almeno, e ti sembra piuttosto tirata per i capelli. Boh. Ah, "Joe K" è invece chiaramente un omaggio al Josef K de Il Processo di Kafka, dai.
7) Ma dietro quella Sean Young giovine in CGI c'era in qualche modo la vera Sean Young?
Più o meno. La Young ha partecipato alla realizzazione del film e il suo nome è nei crediti della pellicola. Ma credi abbia prestato solo la voce al suo "clone", un body double in CGI montato sul corpo dell'attrice Loren Peta, secondo IMDB. Il risultato finale, comunque, ti è parso migliore di quello della Principessa Leia giovincella in Rogue One, anche se comunque non del tutto naturale. Sulla disastrosa carriera della Young dopo Blade Runner vorresti scrivere prima o poi un post. Un incredibile mix di sfighe e selècercatacaspita.
8) La Mariette di Mackenzie Davis ricorda non poco la Pris di Daryl Hannah…
Sì. Volutamente, diresti. Sono tante le strizzate d'occhio al primo film, a cominciare dalla sequenza iniziale. Hai apprezzato molto anche la "pecora non elettrica" dell'origami di Gaff, che cita il titolo del romanzo di Philip K. Dick da cui tutto è nato. Tra le insegne luminose della Los Angeles del 2049 spuntano anche alcune di quelle classiche viste in Blade Runner, anche se quelle aziende nel 2049 saranno morte da decenni, come Atari (l'ultima incarnazione del marchio ha chiuso una manciata di anni fa) o Pan Am (fallita nel '91). Per la "sfiga del product placement in Blade Runner", vedi qui al punto 20. La Sony è autorizzata a toccarsi i maroni. Mackenzie Davis, intanto, si sta ritagliando un notevole spazio nell'immaginario nerd planetario grazie a Halt and Catch Fire, The Martian e soprattutto all'episodio San Junipero di Black Mirror.
9) L'amore digitale tra K e Joi, e il surrogato fisico di cui si servono per consumare, non sono questa trovata originalissima...
No. La stessa cosa si era vista in Lei (Her) di Spike Jonze, e se vogliamo pure in Ghost. Solo che qui Ryan Gosling non finisce per farsi Whoopi Goldberg. Nell'amore impossibile tra K e Joi riverbera quello tra Deckard e Rachel, ma Joi è un prodotto in serie, un'IA finita nelle case di milioni di uomini soli come neanche i Pooh. Tutti temi già affrontati da Jonze, ma comunque inseriti piuttosto bene nella trama. Parlando invece di cose che non vanno bene...
La sala in cui sei stato a vederlo te. |
I tanti racconti di sale semivuote all'uscita non erano confortanti, i dati ufficiali che arrivano da oltreoceano men che meno. Venerdì, Blade Runner 2049 ha portato a casa negli USA 12 milioni di dollari, entro oggi, cioè nel suo primo week-end, si stima arriverà a 30-35 (fonte). E sì, sono pochi per una pellicola che ne è costata 150. La durata eccessiva e il brand, che a tanti trentenni e ventenni non dice niente (cose che non sono cose) non aiutano. Per fare qualche esempio, anche per Mad Max: Fury Road, costato la stessa cifra, si parlò di partenza lenta, ma il botteghino in un fine settimana portò 45 milioni di petroldollari. Pur con tutto un altro target e un'altra spinta pubblicitaria alle spalle, ok, Spider-Man: Homecoming nel primo week-end è arrivato a 117 milioni. Guardiani della Galassia vol. 2 a 146. Tornate a chiedervi perché sfornano così tanti film Marvel.
Anche il primo Blade Runner non se la passò decisamente bene all'uscita. Salutato da una grossa fetta della critica come palloso e lento (grazie tante, Guerre Stellari), floppò abbastanza al box-office, portando a casa poco più del suo budget. Ha fatto MOLTI più soldi all'epoca, per dire, Firefox con Clint Eastwood, uscito la settimana prima. Meno male che il tempo è galantuomo, porca trottola.
LEGGI ANCHE:
20 cose che forse non sapevate su Blade Runner
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaI giudizi sul film andrebbero incasellati sotto alla recensione. Qui si parla dei personaggi e della storia, non del gradimento degli stessi, o si sparpaglia la discussione in due post diversi ed è un casino.
EliminaThaaaaaanks per la comprensione.
hai ragione scusami, ho spostato il commento.
EliminaQuello che non ho capito è
RispondiElimina[SPOILER]
L'accenno alla rivolta che fanno i replicanti quando curano K/Joe. Cioè è stato messo lì per eventuali possibili sequel in caso di sfracelli al botteghino (cosa di per sé improbabile, per i motivi elencati qui sopra e le caratteristiche del cinema di Villeneuve) o avrebbe senso nella storia? Cioè una rivolta globale delle macchine stile Terminator o movimento per i diritti dei replicanti?
Prima di cedere la palla al velocissimo, Scott voleva realizzare DEI sequel di Blade Runner. Chissà. La rivolta è anche una naturale evoluzione delle tensioni tra umani e replicanti già viste con le ribellioni dei modelli Nexus-6 nel primo film.
EliminaUn'altra prova a favore della teoria replicare di Deckard é la risposta che il vecchio Gaff da a K: Deckard aveva qualcosa nell'occhio... Inoltre il fatto che la polizia usi replica ti per cacciare i replica ti potrebbe essere un'usanza radicata nel tempo; come pure il fatto di fare combattere tra loro eserciti di replica ti, come visto nel cortometraggio animato 2022.
RispondiEliminaGiustissimo.
EliminaSulla teoria Deckard replicante ho un solo dubbio: ai tempi del primo film il modello di replicante più avanzato era il Nexus 6 di cui facevano parte Roy e la sua squadra, fra cui lo stesso Deckard prima di essere catturato dalla polizia e riprogrammato per dare la caccia ai suoi ex-commilitoni. Nell'ambito dell'originale tutto gira meravigliosamente, ma con questo sequel c'è una cosa che non capisco: perché Deckard è ancora vivo dopo 30 anni, quando gli eventi dell'originale partono dal limite di 4 imposto geneticamente ai Nexus 6 (limite non rimovibile a posteriori, come spiegato da Tyrell)? Ok che Villeneuve ha preso le mosse dal final cut, ma come si giustifica la longevità del cacciatore?
EliminaRachel non aveva data di scadenza (blade runner 1982)
EliminaNel primo film esistevano i Nexus 6. Nel lavoro di Villeneuve i Nexus 9 danno la caccia ai Nexus 8, dichiarati fuorilegge. Come vedi mancano i Nexus 7... direi che Deckard e Rachel potrebbero essere i primi Nexus 7, che già presentavano caratteristiche di durata, di invecchiamento e pure di procreazione. Poi la Tyrrel arresta il proprio lavoro con la morte del fondatore, e Wallace lo riprende... senza però riuscire a replicare le capacità riproduttiva dei Nexus che diventa il suo tormento.
EliminaRachel è un Nexus 7,infatti tyrell si stupisce che Deckard ne determini la natura cosi rapidamente.
EliminaMa scusate, da cosa si capisce che la Tyrrel arresta il proprio lavoro sulla procreazione dopo la morte del fondatore?
EliminaOVVIO CHE è TUTTO SPOILER
RispondiEliminaPosto che il film a me non ha convinto (non lo trovo brutto ma nemmeno bello...alcuni bei rimandi ma il succo è praticamente innocuo) a mio avviso che K non fosse il "figlio" lo sapevano benissimo tutti, tranne lui e (se non proprio attento) lo spettatore. Perchè, se un po era chiaro che un replicante così forte e specializzato non potesse essere frutto di un "caso", se fosse stato un replicante non sterile sottoposto a controllo nei corpi di polizia ogni missione conclusa...beh dai lo avrebbero gia trovato tutti e subito il figlio. Non è un caso che abbiano finto la "malattia" dell'originale confinandola in una cupola isolata, proprio per evitare qualsiasi scansione o esame del DNA, tanto che a me è sembrato lampante che l'unico personaggio presentato di cui nessuno sapeva effettivamente la natura ne poteva averne accesso fosse la figlia tanto bramata.
Io non ho afferrato a dire il vero il senso delle azioni finali un po di tutti, perchè portarsi Deckard extra mondo? Come lo ritrova K fa le poste a tutte le macchine che escono dalla sede dell'azienda? Ma Luv perchè diventa bidimensionale, da che sembrava appunto un replicante che poteva andare contro la programmazione, ma con evidenti disagi (lacrime) che senso ha vederla diventare poi "cattiva tanto per" come quando uccide in maniera telefonatissima la IA (che appena ha detto che poteva morire gia si sapeva fosse spacciata) o quando se la gode e fa pure la fica perchè è più forte di Joe il K?
Wallace sparisce....boh
Bello anche per me l'effetto della finta Sean Young, molto piu convincente di Leila, Grand Moff e tutti gli attori visti ultimamente in digitale, complice un gran lavoro di altri tempi non solo sulla cg e animatroni ma anche e soprattutto sulla fotografia
IMHO non sono sicuro che abbiano finto la malattia della figlia di Dekard. Trovo plausibile chei primi due replicanti in assoluto che si riproducono, possano generare un figlio con qualche problema congenito o comunque potenzialmente più fragile. Poi, non mi pare che specifichino che la malattia sia stata un escamotage, ma tutto è possibile. A quel punto si va a interpretazione.
EliminaHalt and Catch Fire (che si concluderà sabato prossimo) è una serie splendida, una delle migliori di questi anni, e mi auguro che venga (ri)scoperta dal pubblico come merita. Mackenzie Davis sempre eccellente, e sarebbe ormai ora di affidarle una parte da protagonista in un prossimo film...
RispondiEliminaPersonalmente sono daccordo con Villeneuve sul non chiarire se Deckard sia effettivamente un replicante o meno, spiegare tutto non fa bene ai film. Non penso sia una novitá che un film che tocca temi cosí complessi e che li tratti anche in modo a mio dire un po'nebuloso non interessi il pubblico mainstream. Poi queste pellicole si ritagliano sempre un posto nel cuore di una fitta schiera di appassionati mentre "Firefox" (per dire) io nemmeno sapevo esistesse
RispondiEliminaChe un Ex Machina faccia poco al botteghino (anche perché l'hanno girato con due lupini) me lo aspetto. Che il seguito di uno dei più grandi capolavori della fantascienza mondiale, il cui nome dovrebbe essere noto anche a chi di fantascienza non sa niente, lasci le sale vuote mi fa molto strano. Anche perché nei primissimi giorni di programmazione il pubblico non sa neanche come sia il film, dovrebbe essere il brand a fare da traino e basta. E così, a quanto pare, non è.
Eliminaci sono diverse spiegazioni per questo. Il brand attira solo il pubblico maschile (il 70% del pubblico in sala per 2049 è di sesso maschile, dice) e non è adatto ai giovanissimi; il film lungo e intellettuale non attira il grande pubblico; il segreto imposto ai recensori (che avevano un manuale di istruzioni su cosa potevano scrivere e cosa no) non ha aiutato a comunicare le sfumature del film. Insomma, ha un budget da Star Wars ma non è Star Wars (e non ci prova nemmeno, sia ben chiaro).
Eliminase deckard non fosse replicante come faceva a vivere a vegas radioattiva? e perchè dato che il legno è cosi prezioso nessuno ha mandato replicanti o umani con tute a saccheggiare tutto il legno che c'è?
EliminaAnche io, come qualcuno qui sopra, mi sono chiesto se gli accenni ad una rivolta siano messi lì per eventuali sequel. Cioè, non ho seguito bene le notizie, ma non mi sembra ci siano state dichiarazioni su altri film, o sbaglio?
RispondiEliminaSinceramente adoro il fatto che non rispondano al "grande quesito" su deckard. Mantiene l'ambiguità e la riflessione post-visione del primo film.
L'unica cosa che sarei stato curioso di sapere meglio è cosa è accaduto a deckard in vent'anni dopo aver sistemato la figlia. Non me lo vedo tutto il tempo eremita a las vegas ��
Riguardo il punto 10: Blade Runner è un film complesso, lento e privo di "spiegoni".
RispondiEliminaÈ tristemente comprensibile che un pubblico abituato al circo Marvel lo snobbi.
Inoltre credo sia classificato come (15+) quindi non lo possono guardare orde di ragazzini.
appena tornato dal multisala palermitano... sala semivuota e per l'80% eravamo over 35...
RispondiEliminaCondivido le perplessità di chi si chiede che fine faccia Wallace...aria di sequel?
1) Francamente a me non è neppure sorto il dubbio. Lo dicono chiaramente: è parte di un puzzle, è nato per procreare ed innamorarsi anche lui . Più chiaro di così!
RispondiElimina2) forse valutano joi talmente un oggetto da non comprendere quanto significhi per K : secondo la Wallace joi è poco più di una bambola gonfiabile ( vedi pubblicità) . Come dire che metti una ricetrasmittente in un criceto sperando che il padrone ci parli;
3) È evidente che tutti i tentativi di controllare i replicanti si sono dimostrati inutili, sia prima che dopo . Se non ci è riuscito quel genio di tyrell, come può quel contadino di Wallace? E d’altro canto se gli androidi obbedissero la ribellione ( una certezza nel finale ) sarebbe impensabile; quindi il design è fallato.
3.5: la riproduzione dei replicanti. Wallace vuole farli riprodurre, ma come schiavi in cattività per aumentarne la produzione; i replicanti vogliono procreare come esseri liberi.
5)è evidente i ricordi siano stati impiantati in più gente possibile per incasinare le tracce, come dice la capa della ribellione .
SPOILERISSIMO
RispondiEliminaAnche se leggermente diverso in realtà il finale con K morente sulle scale mi ha ricordato ovviamente Spike nel finale di Cowboy Bebop, considerato che Villeneuve ha chiamato proprio Shinichiro Watanabe ha dirigere uno dei corti forse ha voluto anche omaggiarlo (ma magari è tutto un mio film...)
Può essere. A me ha ricordato la morte del Freddo nel film di Romanzo Criminale, ma giusto perché si accascia sulla scalinata :)
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminae K come Atreyu?
RispondiEliminahttp://digiphotostatic.libero.it/LI.ST.EN/med/67ff0847ce_6798721_med.jpg
Non so quanto SPOILER, ma è giusto un commento.
RispondiEliminaHo apprezzato tantissimo il "nuovo" Voight-Kampff e il collegamento con quello del primo film: se il primo serviva a trovare tracce di artificialità in un essere che si presume essere umano, il secondo serve trovare tracce di umanità in un essere che si sa essere artificiale... e che deve restare tale.
Un migliore omaggio allo spirito del libro e di buona parte della letteratura di Dick (cosa significa essere umani?), mantenendosi allo stesso tempo nella scia del film, secondo me non avrebbero potuto farlo.
Just my two cents :)
Ciao Doc, pensavamo con mia moglie e se gaff per l'ennesima volta li ha fregati tutti? Il suo origami a forma di cavallo è identico al posacenere di quel tipo alla Faggins nel (diciamo) orfanotrofio.
RispondiEliminaCome se il bambino lo avesse portato li lui !!!
Gaff sa tutto!!!😎
non era una pecora? La questione del posacenere in effetti non l'ho capita, comunque
EliminaImho l'origami era un ariete.
EliminaCiò detto,
SPOILER
anche io credevo c'entrasse Gaff all'orfanotrofio, quando ho visto il posacenere "animale". Ma un'amica che era con me mi ha fatto notare che piuttosto l'oggetto ricorda il cavallino di legno giocattolo. Ci sta.
Resta da sapere chi ha portato via le pagine del registro. Le possibilità sono molte...
Perche' un ariete e non una pecora? E il senso del posacenere, in ogni caso, quale sarebbe nel contesto della trama?
EliminaMi sembrava di struttura grossa per essere una femmina XD
EliminaQuanto al posacenere, ah boh, io mi ero focalizzata sulle sigarette, invece che sulla figura del cavallo XD Comunque credo sia un indizio su chi ha avuto contatti con l'orfanotrofio.
La scena iniziale con Sapper è presa pari pari dall'incipit (poi scartato) della sceneggiatura del primo film. Lì Deckard avrebbe dovuto strappare la mascella del replicante per leggerne la matricola. L'ho scoperto riguardando Dangerous Days, fanno vedere anche lo storyboard ed è identico, bella idea!
RispondiEliminaDoc, rispetto alla questione Deckard umano/replicante: Niander Wallace dice a Deckard che potrebbe essere stata la programmazione a unirlo a Rachel... salvo poi mezzo secondo dopo aggiungere che potrebbe anche essere stato l'amore verso di lei.
RispondiEliminaQuindi Wallace/Villeneuve liquida così la questione, con uno scialbo zero a zero, non prendendo posizione.
La conversazione tra Deckard e Wallace è di fatto l'unico momento del film in cui si sfiora l'argomento. Oltre che nel dialogo, Villeneuve indugia spesso e volentieri sul volto di Deckard passando dalla luce al buio: ho cercato il famigerato riflesso felino negli occhi di Deckard senza trovarlo però.
Due precisazioni: Atari esite ancora, più o meno, il prossimo anno dovrebbe uscire una sua console. E la data incisa nel legno credo sia da intendersi come 10 giugno 2021. A proposito della data io, durante la visione, ho scartato immediatamente l'ipotesi che K potesse essere il figlio/eletto, dato che avrebbe dovuto avere 28 anni, sinceramente poco credibile
RispondiEliminaCiao Doc, ti segnalo il dettaglio del giubbottino di plastica trasparente che porta JOI nella scena in cui la "uccidono". Evidentemente questo capo di abbigliamento porta sfiga nel mondo di Blade Runner :) .
RispondiEliminaAlcuni interrogativi che mi ronzano sulla questione di Deckard e dintorni.
RispondiElimina2019: Nexus 6, durata di vita limitata.
2022: Nexus 8, durata di vita naturale.
Cosa manca in questa scansione temporale? Rachel è dunque il primo (e unico) prototipo di Nexus 7, l'unico dotato da Tyrell della capacità di riprodursi? Probabile.
MA, è anche dotata di durata di vita naturale? Se prendiamo per buona la versione '82 ce lo dicono (in forma dubitativa) nell'happy ending, nella Director e nella Final invece non se ne fa proprio menzione. 2049 sul punto non prende posizione, essendo Rachel comodamente defunta soltanto 2 anni dopo gli eventi di BR.
Ora, Deckard.
- Se è un replicante usato dalla LAPD per il ritiro dei replicanti, allora è al massimo un Nexus 6, quindi non dovrebbe esistere nel 2049.
- Se di nuovo è un replicante, ma stavolta programmato fin dall'inizio per innamorarsi di Rachel, allora potrebbe essere anche lui un Nexus 7. Ma se Deckard è un replicante, allora NON è canon la versione dell'82, l'unica in cui si fa menzione della durata di vita naturale dei Nexus prima di quelli del 2022. Again, per il principio per cui non posso immaginare uno snodo di cui non si fa mai menzione in tutto il film (del 1992 e del 2007), Deckard non dovrebbe esistere nel 2049.
E tutto questo senza voler considerare le implicazioni (il)logiche di un Deckard predestinato da Tyrell ad innamorarsi di Rachel: i due si incontrano solo perché dei replicanti sono fuggiti dalle colonie extramondo. Vogliamo veramente affermare che anche questo faccia parte del piano di Tyrell? Veramente non c'era un modo più semplice (e meno pericoloso per il loro futuro) di farli incontrare?
- se Deckard è umano... tutto fila al posto giusto. Nessun problema di durata vitale pre 2022, nessuna predestinazione posticcia. Viene fatto salvo il motivo che spinge Batty a salvare la vita di Deckard, si aggiunge il tema di 2049 sull'annullamento della barriera tra umani e replicanti (citato da Madame e già nel corto 2022, la scena d'hotel). Invece di due replicanti che si accoppiano tra loro per dar vita ad un essere artificiale 100%, abbiamo umani e replicanti che procreano senza distinzione di genere.
Se aggiungiamo l'intenzione di Villeneuve di rifarsi alla fonte-Dick (in cui Deckard è umano) ed il fatto che in tutto 2049 D. non abbia mai il famigerato bagliore rosso, io un'idea sulla posizione del Velocissimo me la sarei fatta.
Analisi interessante, ma la versione dell'82 non può essere canon se prendiamo come canon la Final Cut. Nella prima non è un replicante, nella seconda sì. E il velocissimo ha detto furbamente di aver tenuto buone entrambe.
EliminaDeckard e Rachel, inoltre, si incontrano perché lui va a far visita a Tyrell. Non ci fosse stato il caso dei Nexus 6 fuggitivi, lo scienziato avrebbe potuto trovare mille altri pretesti per farli incontrare. Anche solo chiedergli di sottoporre Rachel al testo Voight Kampf, come succede.
Sarei dell'idea che anche lui, come Rachel, è un modello nuovo, chiamiamolo pure Nexus 7.
Ma tanto, in mancanza di risposte certe, una teoria vale l'altra :)
Apparte il fatto che , alla fine, basta un montaggio a cambiare le carte in tavola per il primo film... ma comunque;
EliminaGaff è invecchiato e anche lui non era un nexus 6,7 o 8.
si dice mai qualcosa sui nexus 5? Non potrebbe Deckard essere un modello vecchio , o un custom ( come dicono nel secondo film ,aveva una luce che gli altri non avevano)? Non ha forza straordinaria che è proprio una caratteristica del nexus 6. Quanto al carattere freddo, da replicante, la moglie ( i cui ricordi a questo punto sarebbero innesti) lo chiamava sushi e nel film effettivamente è gelido. Quanto alle " coindidenze", magari Deckard non era l' unico o il solo replicante programmato per trombare e riprodursi; magari era parte di un esperimento più ampio ed è capitato lui. L' eccezionalità a questo punto è solo di Rachel . Il che sarebbe anche confermato dal fatto che è sufficiente una replicanta ( scusatemi il boldrinismo) per scatenare la rivoluzione e quindi la riproduzione in massa; per i ribelli Deckard può anche morire, per Wallace deve vivere solo per farsi dire dov'è la replicantA.
Quindi per me nel 1982 è umano; nei vari cut è replicante; nel 2049 è un replicante. Fine della mia personale disamina.
O magari qualunque replicante maschio è in grado di ingravidare la replicanta. Per questo lei è la chiave di volta mancante delll' intero castello di carte di tyrell.
EliminaRiccardo, Gaff è invecchiato (male) perché è umano.
EliminaSe tiriamo dentro i Nexus 5 custom sarcazz0 allora vale tutto :D non possiamo dover immaginare noi qualcosa che dia senso a posteriori, altrimenti diventa Lost.
Comunque il tuo ragionamento su Rachel come unica "chiave di volta" a me piace, il punto è che allora Deckard sarebbe un replicante standard con durata di vita limitata (i primi naturali sono del 2022) e nel 2049 non dovrebbe essere vivo.
Alla luce di 2049, le uniche soluzioni affinché sia vivo sono: replicante "speciale" o umano.
Io ho inteso che gaff fosse un replicante per la questione dell' origami, ma può darsi anche che non sia così . Ma in realtà cambia poco e niente: Ridley Scott ha detto chiaro e tondo che , per lui, Deckard è un replicante; Hampton Fancher ha detto che canonicamente Deckard era umano ma voleva lasciare le possibilità che fosse un replicante. Villeneuve crea un film che sta in piedi con entrambe lle ipotesi ( tanto di cappello) ma io resto, personalmente, per il replicante, per lo meno dalla director's cut in là.
EliminaQuanto ai nexus 5, nulla si dice; anche il ciclo vitale potrebbe essere più lungo. L' unica certezza è che Deckard non è un nexus 6 o 8. Come dice Tyrell a Roy: la tua candela è bruciata da due parti. Come a dire , sei superforzuto ma con poca autonomia. Deckard non è superforzuto, pertanto potrebbe tranquillamente essere un nexus 5 o meno, con forza normale e ciclo vitale , forse, più lungo. D'altro canto se Roy voleva una vita più lunga, doveva pensare che fosse possibile, quindi magari i suoi colleghi replicanti più deboli campavano più di lui. Comunque ala fine sono ipotesi fondate sul niente e contraddette da niente, perchè nulla si sa del nexus 5 o 7.
Eliminainoltre mi è piaciuta una parte delle affermazioni di Joi: sei speciale perchè sei nato. Sul film tla maggioranza degli umani fanno una vita molto peggiore dei sintetici... vedi i bambini, o i condomini di K .
Eliminaio sono convinto che la soluzione alla vexata quaestio 'replicanza' di Deckart sia semplicissima: quando hanno fatto il film agli autori non era neanche venuta in mente un'eventualità del genere, e solo in seguito sia poi venuta in mente a Scott
EliminaAmuro, non penso , per il semplice motivo che il dubbio se deckard sia un replicante o no era già presente nel romanzo originale di dick.
Eliminala realtà è che 1) libro e film sono molto diversei e 2) regista ed autore avevano idee differenti su cosa fosse canonico su deckard , di conseguenza il casino si trascina da 30 anni ; ogni versione ha una risposta diversa ed egualmente logica e canonica.
Grazie Doc.
RispondiEliminaQuindi dici che il Velocissimo, nell'affermare di tener da conto entrambe le versioni, faccia salvo tanto il concetto di durata di vita naturale di Rachel (solo '82) quanto quello di Deckard replicante ('92 e '07)? Bella paraculata :D
Comunque sì, in questo modo filerebbe ma solo a patto di ammettere che Deckard sia anche lui un replicante "speciale".
Mi starebbe anche bene (per quanto io lo preferisca umano per il discorso di Roy di cui sopra), quello che proprio non mi va giù è la predestinazione ad innamorarsi di Rachel. Al di là delle questioni logistiche (non sarebbe stato infinitamente più semplice farli entrambi dipendenti della Tyrell, in modo da tenerli totalmente al sicuro dalla LAPD?), c'è proprio un discorso filosofico che va a ramengo.
Cioè Tyrell, quanto di più simile al Creatore (Roy addirittura lo chiama esplicitamente Dio), che persegue lo scopo di realizzare androidi sempre più umani, che guarda ammirato Roy anche quando questi gli parla delle sue malefatte (frutto di scelte consapevoli), che addirittura consente alle sue creature di riprodursi e poi di vivere a durata naturale, andrebbe a sottrarre loro il libero arbitrio?!
Beh, ma Deckard doveva essere un cacciatore di replicanti perché quella - per Scott - è la sorpresa alla base di tutto il film. Un simile che caccia i suoi simili. Se trasliamo questa esigenza nella storia, magari a Tyrell serviva anche questo. La sua ossessione era dimostrare che i nuovi modelli fossero indistinguibili dagli umani (vedi il modo in cui presenta Rachel), e Deckard, per quello che fa - a differenza di K tre decenni dopo - è perfetto. Se ci pensi, presenta una replicante che non sa di esserlo (ma lo sospetta), Rachel, a un replicante che non sa affatto di esserlo, Deckard. Se il suo intento - ricostruito a posteriori da Villeneuve e gli sceneggiatori di BR 2049 - era quello di farli incontrare e procreare, secondo me ci sta.
EliminaSì, peraltro il tema "simili che uccidono i propri simili" è esplicitamente ripreso nel corto 2022.
EliminaInteressante il discorso sull'ossessione che animerebbe Tyrell, dici più estetica che morale.
Non so, sicuramente trovo che tutto "fili" meglio con Deckard umano e buona pace di Scott (non il cogli0ne, anche se ultimamente...).
Nel bene o nel male, alla luce di BR 2049 dobbiamo affermare che le uniche soluzioni affinché Deckard sia ancora vivo sono: replicante "speciale" come Rachel per durata di vita e probabilmente predestinato, oppure umano.
Bravo comunque Villeneuve per aver salvato un punto che mi è sempre stato a cuore: alla luce del Final Cut la scelta di Roy di non uccidere Deckard ("in quegli ultimi momenti amava la vita di chiunque") diveniva privo di senso, essendo D. destinato a spegnersi a breve in quanto replicante standard. Passandolo replicante "speciale" - con o senza predestinazione - quel gesto riacquista tutto il suo pathos.
Vabbè, anche D. fosse stato un replicante a termine, comunque la sua era vita (soprattutto agli occhi di un Roy a sua volte replicante agli sgoccioli, che a un certo punto pretende di poter vivere di più ma non può ottenerlo). In quel momento Roy amerebbe ogni forma di vita, anche i "rimasugli" di un altro replicante con data di scadenza, credo.
EliminaQuesto solo per rispondere alla tua obiezione. Sulla questione se D. sia replicante o no, io non mi sono ancora data una risposta, in realtà XD
Pongo un altro quesito: se Mariette (si chiama così la prostituta replicante, vero?) fa parte del gruppo di androidi rivoltosi, perché infila il segnalatore nell'impermeabile di K, che porterà alla scoperta del nascondiglio di Deckard da parte degli uomini di Wallace?
RispondiEliminaVado a memoria: gli uomini di Wallace trovano K perché Luv accede ai terminali di Madame. Il segnalatore serve ai rivoltosi per trovare successivamente K e curarlo.
EliminaThis. Anche se all'inizio potrebbe sembrare come dice Treb'ex, il segnalatore serve ai rivoltosi, non agli sgherri di Wallace.
EliminaMa che poi qui c'è il buco logico secondo me peggiore della trama : se K arriva da Deckard analizzando il legno del cavallo, ma deckard è sparito prima di far nascere la figlia, come fa essa ad avere il cavallo del nascondiglio futuro del padre ( che si suppone non sia mai stato là, perchè solo un fesso si nasconderebbe in un posto che tutti sanno che conosce?) Misteri
Eliminaaltri buchi. 1) perchè portare deckard alle colonie extramondo ? ( Salvataggio finale d'obbligo). 2) percè Love lascia vivo K ? ( Punti fato di WHFRP).3) come fa Deckard a vivere in area ad alta rafioattività dove non vive nessuno senza crepare ( altro buon motivo per ritenerlo un replicante)
Elimina1) serve per la soluzione narrativa comoda del salvataggio finale, ma la giustificazione che viene data nel film è che "oltremondo Wallace ha gli strumenti per farlo parlare". Forse la tortura è stata vietata sulla terra, o forse è tecnologia che funziona solo nello spazio, o forse... va bene così :)
Elimina2) su perché Luv lasci vivo K, non ho idea, ha lasciato basito anche me. A meno che non fosse: perché i replicanti stanno diventando in grado di provare empatia gli uni per gli altri, ma non per gli umani. Luv infatti soffre e versa una lacrima quando Wallace uccide senza scrupolo la replicante neonata solo perché gli va. Alla fine Luv stampa un bacio (della morte) sulla bocca di K, prima di dargli il colpo di grazia. Se così fosse, mi piacerebbe moltissimo, peccato che non sia stato dedicato nemmeno un secondo sullo schermo per elaborare questa evoluzione psicologica. Quindi per ora è pura fan theory.
3) In realtà quando K arriva a Las Vegas fa effettuare un controllo completo agli strumenti di bordo, e la radioattività risulta nella norma. Quindi Las Vegas nel 2049 è sicura. Da quanto tempo Deckard si fosse rifugiato lì, non ho capito e forse non è dato saperlo.
ottime deduzioni Carmine ... E secondo te come fanno a trovare deckard sulla base del legno del cavallo?
Eliminadi chi parli? K lo trova seguendo a ritroso le tracce del cavallo radioattivo, l'unico posto con tali dosi di radioattività è Vegas.
EliminaLuv & i cattivi lo trovano... non è ben chiaro come. L'unica che mi viene in mente è che ci fosse qualcosa scritto nel computer di Joshi, ma non viene mai mostrato direttamente.
L'ho visto due volte :)
appunto , come ha fatto D a produrre il cavallo a vegas e a darlo alla figlia ? la quale poi lo lascia nella fornace e poi K lo trova? secondo me non ha alcun senso
EliminaDipende. Non è obbligatorio pensare a una consegna "a mano" fra i due. Può essere che lui abbia fatto avere il cavallino alla rete di replicanti che sorvegliava la bambina, e loro gliel'abbiano dato prima di nasconderla nell'orfanotrofio, come ricordo dei genitori. Boh...
Eliminaciao a tutti. Ciao Doc, ti seguo da anni ma commento poco (scusa). Sono un grande ammiratore :)
RispondiEliminaAggiungo una cosa che proprio non ho capito in 2049, magari qualcuno di voi attentissimi mi aiuta:
che diavolo ci fanno le api in una Las Vegas nuclearizzata? Nucleare significa niente fiori, niente fiori significa niente api. Inoltre, chi si prende cura delle arnie? Deckard si è dato al miele? Quel particolare inserito nella storia non mi sembra abbia alcun senso.
Grazie in anticipo a chi mi aiuterà a risolvere il rompicapo :)
sto giro il doc ci banna. Comunque. I fiori ci sono senza dubbio, ce n'era uno sulla tomba di Rachel ( lontanissimo ok...) , forse è un modo di dire che lì fuori non è tutta melma?
EliminaC'è un grosso problema con Blade Runner 2049, che mi ha impedito di godermelo appieno (non penso comunque sia un brutto film).
RispondiElimina.
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[SPOILER]
il piano e le motivazioni di Wallace sono stupidi. se i replicanti si possono riprodurre, vuol dire che il materiale genetico del nascituro è soggetto al caso, ergo non controlli la "programmazione" del nascituro, ergo se vuoi replicanti in grado di riprodursi per popolare le colonie, in una-due generazioni avrai un esercito di superuomini che si rivolterà contro i suoi padroni umani (portandosi via tutte le risorse economiche). In pratica Wallace fa il gioco dei replicanti ribelli senza capirlo, ed il vero "cattivo" è Princess Buttercup, che vuole invece mantenere lo status quo.
[FINE SPOILER]
Anche qui ci sono semplici obiezioni.
Elimina1)secondo me wallace vuole tenere i replicanti in grado di riprodursi in cattività , ed essere l' unico in grado di sfornarli ( se volesse la libera riproduzione non avrebbe motivo di opporsi ai replicanti), ma ad un ritmo più serrato e con consti minori
2) la mancata selezione sarebbe ovviata ad esempio con controlli sul neonato prima di metterlo sul mercato o con l' eugenetica , o con modifiche genetiche successive alla madre una volta che si è scoperto come fa a riprodursi
in ogni caso Wallace è un pirla: i replicanti si ribellano ancora, sia Luv che K mentono anche se non dovrebbero, insomma non è riuscito a combinare una banana.
Infatti Wallace è cieco e non vede l' evidente ( la metafora a mio avviso è indovinata)
A me è sembrato che volesse popolare le colonie si schiavi replicanti che possano riprodursi, nell'illusione che continuino a comportarsi da bravi schiavi.
EliminaMa anche se ci fosse un modo di razionalizzare questo piano che in prima approssimazione ha poco senso, il problema qua è un'altro.
Secondo me il percorso di umanizzazione di K sarebbe risaltato meglio con un anagonista reazionario e meno fumoso, che rifiuti l'emancipazione dei replicanti e continui a considerarli oggetti al più "useful" (come dice, appunto il capo di K). Per esempio, in Ghost in the Shell (1995) la Sezione 6 cerca il Burattinaio per distruggerlo, perché è diventato autoconsapevole, ed ha sviluppato un "ghost" da solo, cosa che era ritenuta impossibile.
ma in effetti questo antagonista c'è , ed è Madame (che intende conservare lo status quo). Wallace , per lo meno, è più interessante perchè offre un futuro dorato all' umanità - la colonizzazione delle stelle- realizzata col culo dei replicanti.
Eliminasi ma Princess Buttercup muore a metà film e nel frattempo K lavora per lei. e per il resto del film c'è Luv che prende a calci in faccia K e una parte del mio cervello se ne chiedeva l'esatto motivo. Che tipo avevo l'impressione che se invece di menarsi si fossero chiariti davanti ad un caffè tutto l'antagonismo della seconda parte andava a farsi benedire.
EliminaLuv [calcio in faccia K]: ... dimmi dov'è il bambino! ché voglio che i replicanti possano riprodursi!
K: ... anch'io!
Luv ....
K: ...
Luv: .... caffè?
La differenza- per quanto ne ho capito - è che Wallace vuole produrre schiavi ( quindi suppongo riproduzione in cattività) laddove i ribelli vogliono diritti per i replicanti ( quindi riproduzione libera). Un pò quello che accade in Fallout 4!
Eliminachiaro, scherzavo. Luv mi ricorda un po' il personaggio di Samuel L. Jackson in Django, uno schiavo che crede di essere meno schiavo degli altri (infatti non esita un secondo a sparare in testa a Rachel).
EliminaPerò, ecco, in un film del genere, un contrasto più netto tra motivazioni opposte mi sembrava più efficace.
Che sia l'un caso (riproduzione dei replicanti controllata) o l'altro (riproduzione dei replicanti libera, per garantirsi schiere e schiere di schiavi da usare nei pianeti del cosmo), a me il tutto continua a sembrare un piano demenziale. Il permettere la riproduzione implica comunque una potenziale perdita di controllo sui replicanti (finché li produci tu, puoi decidere quanti/come/dove/come, diversamente...). Come speri, con più lasco controllo, di mantenerli tranquilli e schiavi quando tutte le grane in giro ti dimostrano che pure gli "obbedienti" tanto obbedienti non sono, non lo capisco. Posso solo pensare a un'incredibile (quanto scema) sopravvalutazione delle proprie possibilità, unita a un'ignoranza gigantesca della storia umana (che, ok, ci sarà pure stato il black-out, ma i libri ancora esistono, vedi il rifugio di D. che ne è pieno).
EliminaMa se è così scemo, Wallace decade subito alla grande come antagonista credibile...
Lo fanno cieco apposta a mio avviso: non vede o non vuol vedere che gli è sfuggito il gatto dal sacco...
Eliminache poi, figurati se un nababbone di quel calibro non puo' impiantarsi un paio di occhi nuovi... Sara' che gli piace essere cieco per giocare con le telecamerine volanti...
EliminaUna volta c'erano giusto le Ballerine volanti... :P
EliminaAl di là degli aspetti legati alla plausibilità dello script. Trovo che la cosa più riuscita del film sia stata riproporre in modo nuovo, convincente ed empatico il tema degli innesti di memoria e dell'umanità dei replicanti. All'inizio del film K sa di essere un replicante e che i suoi ricordi di infanzia sono fasulli, poi scopre che sono reali e questo per lui è una bella botta. La sua delusione nel finale quando gli viene rivelato che invece sono proprio fasulli e palpabile. Dopo essersi illuso di essere nato, dopo aver perso la ragazza (IA) che amava, dopo aver capito di esser stato sempre solamente una pedina, uno SCHIAVO, riscopre la libertà e la sua umanità nell'unica cosa che gli è rimasta e che è solo sua: la sua morte. Quella sequenza, di pochi secondi, di lui supino sulla neve eleva di una spanna tutto il film. In quei momenti in cui affronta la sua morte egli è finalmente umano, più umano dell'umano.
RispondiEliminaBellissime considerazioni. Aggiungo che è tipico dei racconti di dick che il protagonista cambi idea sulla propria identità almeno 2 volte nel corso di ciascuna storia .
EliminaScusate, ma K si accascia ferito sulla scalinata, ma non è mostrato (se non sbaglio) che muore... quindi non ne siamo sicuri al 100%
Eliminala regola di ollivood: se ti accasci sul finale , e non c'è nulla dopo i titoli di coda, stai per muorere !! ;)
EliminaIl più grosso dubbio che è rimasto a me è ai miei amici è sul luogo dove vive Deckard. Che teoricamente è stato colpito da una bomba sporca e i suoi livelli radioattivi sono (stati) così alti da aver cambiato la struttura degli alberi, ma dove Deckard, il cane e K si muovono tranquilli come in campagna. Per non parlare delle api...
RispondiEliminaIpotesi 1: l'area in realtà è ok. I livelli radiattivi sono normali (come secondo i display di K).
Com'è possibile? Quanti anni sono passati dalla bomba? Possibile siano stati sufficienti a rendere sicura l'area? Se penso alla zona di Cernobyl (1986, 31 anni fa) non direi sia possibile. E boh.
Ipotesi 2: l'area è ancora fortemente radioattiva, e D., K e il cane ci si muovono dentro tranquilli in quanto tutti replicanti (i replicanti sono costruiti per sopravvivere agli ambienti ostili, in fin dei conti). Ma allora perché D., costruito prima del 2022, è ancora in circolazione? (E si torna a tutti i dubbi sulla replicanza di Deckard. Loop :D)
Boh, è lo scoglio più grosso nella trama, imho. Insieme al finale un po' troppo "facile": D. è finto-morto perciò ora può stare con sua figlia. Uhm... e quanto ci vorrà perché qualcuno lo scopra? Ana Stelline non vive in clausura, K. è stato ricevuto molto facilmente da lei, che comunque collabora con aziende, ecc.
Lei è la miracolA e lui è uno che i replicanti di Malocchia vogliono fare fuori (per cose loro che per me sono un po' fuori logica, ma vabbè). Quante speranze hanno? Non è un po' ingenuo come ragionamento? Mah...
Anche per me quella della radioattività è la perplessità più grossa
EliminaScusate, ma chi strappa le pagine all'orfanotrofio???
RispondiEliminaMa chi strappa le pagine del registro¿?
RispondiEliminaMi sono messo a guardare Dangerous Days e mi sono dato del pollo perchè non ho riconosciuto la scena con il replicante (Bautista) e K che non è altro che una delle scene che all'epoca doveva introdurre Deckard...
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