Aliens - Scontro finale, 1986 (Instant Classic)

Che il secondo appuntamento con Instant Classic, la nuova antrorubrica che ti racconta un grande classico del cinemematografò (fantascienzo e non) in 70 scatti, sarebbe stato dopo Blade Runner tutto per Aliens - Scontro finale non era questo gran mistero. È il tuo secondo film preferito di sempre, proprio dopo gli unicorni di Rick Deckard, e queste due pellicole furono anche, in ordine, la seconda e la terza della rubrica 20 cose che forse non sapevate su. Quella che ci fa fare le guerre su Internet, sapete (il primo, per la cronaca... no, che non vi ricordate qual era stato il primo 20 cose. E se contiamo anche quelli non cinematografici, tanto meno). Ma torniamo ad Aliens: è il 1986 e c'è da reggere il confronto con un capolavorò assoluto come l'originale di Ridley Scott (1979). Fortuna che a bordo c'è l'uomo giusto, James Cameron, che sa come fare. All'horror affianchi l'azione, tieni alta la suspense, e intanto, già che ci sei, crei i soldati del futuro più fighi che si siano mai visti [...] 
Dorme, Ellen Ripley, nel suo ipersonno di bellezza. 57 anni, alla deriva in una navetta di salvataggio. Hai deciso di utilizzare per questo Instant Classic la versione originale del film, non la special edition del '92, perché la pensi come Cameron: le 16 scene tagliate (per un totale di 17 minuti di metraggio extra) allungavano troppo un film già lungo 2 ore e un quarto, spiegavano quello che non serviva venisse spiegato (Hudson e le formiche, per dire, o il "dopo ce n'è" tra Ripley e Hicks), spezzavano il ritmo forsennato che la storia prende una volta messo piede nella colonia Hadleys Hope. Detto questo, la storia di Amanda Ripley-McClaren, e di sua madre che guarda una foto della figlia perduta, ormai anziana e a un passo dal lasciare questo mondo l'antivigilia di Natale del 2178, ti ha sempre colpito molto. Fortuna che la storia di Amanda l'avremmo conosciuta in altri media, in altri modi.
Ma torniamo all'Aliens originale dell'86, a Ripley con i suoi incubi sfondapancia in una stazione orbitante infinitamente più grande e imponente dell'ISS e infinitamente meno pronta a fracassarsi contro l'atmosfera terrestre di quella cinese.
Ripley e l'unico altro sopravvissuto della Nostromo, il gatto Jones, fanno la spiacevole conoscenza di Burke. L'uomo della Weyland-Yutani (qui solo "la compagnia", anche se il logo appare più volte sulla Sulaco) e perciò il pezzo di melma da corporation spaziale definitivo, con quei suoi colletti della giacca alzati e tutta quella gente sulla coscienza per portare gli xeno sulla Terra. Ma per te Paul Reiser resta, nonostante le almeno quindici visioni di Aliens, il Paul Reiser delle sitcom I miei due papà e Innamorati pazzi (quella con Helen Hunt). Un pirla dai capelli improponibili e gli occhi da imbracchiato, riesumato giust'adesso per la seconda stagione di Stranger Things. Ma comunque.
Le tolgono la licenza di sottoufficiale di volo, a Ripley, perché nessuno crede alla storia dell'alieno: su LV-426 c'è una colonia di sessanta, forse settanta famiglie, e che problema c'è. Si fuma, in sala riunioni, mentre le foto in bassissima risoluzione accompagnate da testo a caratteri verdi da terminale al gate d'imbarco di un aeroporto mostrano le vittime della nave Nostromo. Si fuma perché fumano tutti, in Aliens
È l'86, la sensibilità antitabagista non è ancora ovunque, e gli eroi si fanno una paglia per fare i fighi, i distratti, prendere i soldi dalla philip morris, quello che è. Fuma Ripley, quando Burke le presenta il tenente Gorman,
fuma Hicks, durante il briefing, mentre Apone continua a masticare il suo sigaro da sergente.
Ma Ripley se ne accende un'altra nel bel mezzo della tensione, a bordo dell'APC,
e, se è per questo, una seconda appena Gorman e Burke schiodano. In questa inquadratura della sua cabina si apprezza anche che nel 2179 non solo si usano dei videotelefoni pezzentissimi, ma vanno ancora di moda le riviste. C'è un numero di People, sul tavolino a destra,
e c'è una qualche altra rivista accanto al caffè di Burke. People, per la cronaca, è il magazine che ogni anno nomina l'uomo più sexy del pianeta. E nel 2016 ha scelto The Rock. La giuria è composta solo da camioniste che guardano il bresslinz, dice.
La USS Sulaco, in tutta la sua figosità (da dove derivino il nome della Nostromo e della Sulaco lo sapete già, se avete letto il post delle 20 cose su Aliens. Se non l'avete ancora fatto, beh, fatelo), scivola nello spazio verso LV-426, aka Acheron, a 39 anni luce dalla Terra.
Le sue bare dell'ipersonno portano i marine dai nomi fighi e multietnici,
che si risvegliano tutti in biancheria, come modelli coevi del Postalmarket. Va detto che la Weaver, a 37 anni, era una bella donna, nonostante il mascellone da consumabistecche seriale.
Drake si desta con la sua faccia scoglionata da duro della cumpa (ve lo ricordate ne Le ali della libertà, Mark Rolston? No? E il Robocop 2? Nemmeno?), che non gli impedirà tuttavia di restarci secco durante il primo attacco degli xeno, come un Wierzbowski qualsiasi. 
Hudson, con il suo finissimo tatuaggio da rosario di fedele di superpatreppio, è da subito il buffone codardo,
e Jenette Vasquez, per far capire a tutti che è la bassista carismatica della squadra, e che è troppo troppa, si dà immediatamente alle trazioni alla sbarra.
Bevono succo d'arancia, gli space marine, mentre mangiano pane al mais e parlano di conquiste arturiane dal sesso incerto,
o si divertono col gioco dei pirati. Per imitare questa scena, milioni di boyscout nel mondo avrebbero perso un dito, come giovani yakuza con un fazzoletto al collo.
La scena è perfetta per mostrare la natura di "persona artificiale" (non gli piace essere chiamato sintetico) di Bishop, con tutte le paranoie che questo scatena in Ripley. L'esperienza con quell'altro androide, l'hobbit, non le aveva detto molto bene mezzo secolo prima.
Lance Henriksen resta, trentuno anni dopo, una scelta praticamente perfetta per il ruolo. Da allora, non riesci a immaginare un essere artificiale con la faccia più fintinquietanterassicurante della sua.
Ma più che delle tostissime macchine da combattimento dello spazio, sembrano una manica di perdigiorno, i marine della Sulaco. Gente che mette i mi piace su Internet ai video degli youtuber che urlano, anziché ascoltare quello che c'è da sapere su cosa affronteranno. Prova a spiegarlo loro, Ripley, con la sua tuta dal cavallo dei pantaloni altissimo, mentre Burke sullo sfondo c'ha una coda di paglia che esce dall'astronave. D'altronde indossa una camicia da boscaiolo con un gilettino anni 80 con le tasche, che vuoi mai aspettarti.
C'è tempo per un po' di gara di testosterone, e quello prodotto in minima parte dalle ovaie delle donne di bordo basta e avanza per surclassare gli uomini. È un film al femminile, Aliens, al cento per cento. Donna la protagonista, donna la bassista carismatica, donna la villanzona, donna la pilota, donna una dei due sopravvissuti, alla fine, insieme a Ripley. E così Vasquez si spara le pose nel suo anglospagnolo
e Ripley dimostra come fare lo scaricatore di porto, nel futuro, sia una roba molto più figa e meno piena di male parole di quello che uno pensa. Il power loader, signori, un pezzo di fantascienza anni 80 grosso così.
Ma anche la prima inquadratura per gli stivaletti Reebok di Ripley, gli "Alien Stomper", o "Aliens Fighter Shoes"
omaggiati dalla macchina da presa - nella classica cornice da film anni 80 in genere occupata da un paio di Nike - più volte nel corso della pellicola e oggetto di una riuscita operazione di product placement, ovvio.
Questa è una delle più celebri foto promozionali del film,
questa la pubblicità con cui la Reebok, nell'86, reclamizzava un prodotto che sarebbe uscito solo un secolo e mezzo dopo. In realtà un anno fa, per il trentesimo anniversario del film, Reebok ne ha venduto repliche di vario tipo (più o meno alte) a 175 dollari. Sono andate via come il pane durante un assalto della folla affamata di Lady Oscar.
Quello che non tutti ricordano è che anche Bishop aveva un paio di Reebok ai piedi, come si vede quando si infila nel cunicolo per andare a controllare in remoto l'altra navetta.
Il design di armi e veicoli è, #èrisaputo, una delle note più riuscite del film e tra i motivi per cui Aliens ha scimmiato tanto i fan del cinema fantascienzo e influenzato poi milioni di altri film, telefilm, fumetti, videogiochi. Dalle smart gun M56 di Drake e Vasquez (su quest'ultima c'è scritto "Adios")
all'APC (M577 Armoured Personnel Carrier),
passando per le navette da sbarco (UD-4L Cheyenne Dropship). Per saperne di più sulla genesi di queste meraviglie, tornate al post sulle 20 cose. C'è scritto tutto lì.
Un primo piano per Ferro, che non si capisce bene perché porti gli occhiali a specchio di notte su una luna rocciosa coperta di nubi, ma era pur sempre l'anno di Top Gun. E sappiamo i danni che ha fatto il film di Scott Quellaltro.
La dropship pilotata da Colette Ferro e dall'inutile Spunkmeyer è la 01, o "Bug Stomper". Per saperne di più, e scimmiarvi con un modellino in ferro pazzesco, leggete qui.
L'interno della colonia, dopo che Hudson apre quel portello smanettando con i fili, come un ladro di automobili, diventerà un altro elemento cardine della fantascienza in tutti i media.
Pensate a quante volte avete visto quei corridoi esagonali con le luci al neon, le griglie, le nastrate giallonere di pericolo craniate.
Il sensore di movimento, con le sue pulsazioni, è il motore perfetto della tensione nel film.
Si avvicinano gli alieni, sale il numero dei battiti. Semplice ed estremamente efficace.
Quello di Rebecca Jorden detta Newt è un caso strano. I suoi genitori, raccontava un'altra delle scene tagliate, hanno fatto a tempo a vedere da dov'è partito tutto il casino. Lei si è nascosta insieme alla bambola Casey, sopravvivendo più a lungo di marine armati fino ai denti. Ma lo strano non è questo, è che Carrie Henn fu scelta tra 500 mocciosi presentatisi per la parte, anche se non aveva mai girato niente in vita sua. E non avrebbe più recitato dopo Aliens.
La "bambina di Aliens" oggi ha quasi la tua età (classe '76), fa l'insegnante e partecipa a tutti gli anniversari del film che ci sono da festeggiare.
Ma la gita di piacere tra le amene bellezze di Hadleys Hope dura poco. È pieno di facehugger morti, in giro,
ci sta un chestburster a cui dar fuoco con il lanciafiamme e c'è da iniziare a far salire il bodycount. Perché agli alieni girano, se entri in casa loro senza pulirti i piedi sullo zerbino da tutto quel fango.
La prima marine attaccata da uno xeno sarebbe Dietrich, che però viene catturata viva per imbozzolarla.
È il getto del suo lanciafiamme a fare la prima vittima della squadra. Inevitabilmente si tratta di uno dei due soldati di colore (Frost). Un nero e finisce bruciato: in Oklahoma su questa scena sono partiti gli applausi.
Un po' di facce, perché a rendere Aliens un film così grande sono le performance credibili dei suoi protagonisti, nonostante i super-stereotipi in cui li hanno calati. Anzi, forse proprio per quello. Non c'è tempo per delineare la psicologia dei singoli personaggi, bastano pochi tratti, e non ce n'è del resto neanche il bisogno: Aliens non deve differenziarsi da Aliens, con i suoi soldati del futuro. È Aliens, la briga toccherà a chi viene dopo. E così Vasquez non molla mai il grugno da dura, fino alla fine, Hudson frigna perché è un caghella, Hicks parla poco, ma quando lo fa asseconda progetti di nuclearizzazione di tutto quel fottuto scoglio nello spazio.
La stoica determinazione di Ripley e di una bambina a cui hanno sterminato la famiglia e tutti quelli che aveva intorno, nel veder andare in frantumi quella che sembra essere al momento l'unica possibilità di andar via da lì. Non hanno tempo, loro due, per il "Game over" / "Partita finita" di quel frignone di Hudson. Loro devono sopravvivere.
E poi, comunque, c'è quella storia della parabola, ché se la sintonizzi come si deve puoi teleguidare la dropship 02 e pure guardare la partita senza pagare telepiù.
Ripley deve solo fare il passo successivo, passare da sopravvissuta a guerriera, diventare pure lei un soldato. Imparare a usare il fucile a impulsi dei Marine,
superare le molestie di un facehugger che crede nella limonata con asfissia erotica,
fare i conti, lei e il suo cavallo dei pantaloni sempre molto 1986, con quella viscida melma di Burke. E stanno per farlo fuori, giusto per togliersi il pensiero,
ma gli xeno staccano la corrente. Ma come hanno fatto? Non erano solo bestie? Bestia ci chiami tua sorella, risponde l'alieno, risentito, facendosi venire perciò il sangue ancora più acido.
Un'altra scena meravigliosa. Il sensore di movimento li dà a sei metri... cinque... dovrebbero essere già là dentro, ma come...? Ah, ecco: nasi al soffitto, gente.
Cucù, bacherozzi nei condotti di areazione.
Tutto accelera, ancora di più, anche perché l'intero complesso sta per diventare una nuvola di vapore. L'eroica morte di Vasquez e Gorman, che con quel gesto di coraggio si redime dal suo essere un minchia raccomandato.
L'inquietantissima apparizione dello xeno alle spalle di Newt. Nell'acqua, d'ora in avanti, gli xeno faranno sempre la loro porca figura.
Ma non si cazzeggia con un'eroina d'azione, nossignore. Tantomeno quando, da madre surrogata, vuole andare a recuperare quella che sente già come sua figlia. Segue sequenza A-Team, con la nastrata di isolante a unire fucile a impulsi e lanciafiamme. Segue la vestizione alla Rambocommando in ascensore, con le granate e tutto il resto.
Segue la faccia da vi rompo il culo a tutti, bastardi.
Segue lo scambio di sguardi minacciosi con la Regina. Madre contro madre, ma pure padre contro figlio, fratello su fratello partoriti in un avello.
La Regina, feroce burattino multipiano, che fa subito l'aggressiva,
soprattutto quando le trasformano in omelette le uova piene di manone limonatrici.
Digrigna i suoi doppi denti di vetro,
si stacca dal budello sfornauova e si lancia all'inseguimento, prendendo pure l'ascensore. E lamentandosi nell'attesa con la signora del terzo piano che lo tiene sempre occupato. Uno strappo a bordo della dropship, e via sulla Sulaco, a fare i conti con quella terrestre rompicoglioni.
Ma prima, il sintetico strappato in due come una lattina, facendogli sputare litri di sangue della centrale del latte.
Ormai non c'è tempo per le parole, tranne un Sta' lontano da lei, maledetta! (in originale un più aggressivo Get away from her, you bitch!)
e per una serie di "Sotto!", "Sotto!", mentre Ripley tempesta di cazzotti la Regina con il power loader, come Rocky Balboa alle prese con un quarto di bue. Vedi che serviva, quel brevetto? Avesse fatto un corso per corrispondenza da deejay, ora erano caz*i.
Ma come ti liberi di un mostrone alieno? Come avviene in quasi tutti gli altri film della serie, sparandolo a calci in culo nello spazio, grazie a una ferrea determinazione, un avambraccio ancora più ferreo e lo scarponcino Reebok che si sfila al momento giusto. Ciao, bella, insegna agli angeli come si ingravidano colonie, o qualcosa del genere.
E Hicks è comatoso e Bishop scomposto come un mobile dell'Ikea, ma Ripley e Newt stanno bene. Dai, un altro bell'ipersonnellino e si torna sulla Terra. Solo che no, manco per niente

LEGGI ANCHE:
Blade Runner, Instant Classic
20 cose che forse non sapevate su Aliens
La Dropship di Aliens

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Commenti

  1. So bene che le armi sono brutte e cattive ma l'hanno fatto sul serio:
    https://www.youtube.com/watch?v=XT90YzPIhVE

    Nell'originale era uno SPAS12 "fuso" con un Thompson o tommygun

    Filmone dei filmoni

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    1. Ok amico, adesso dimmi solo inche stato é legale avere quella roba e nessuno si farà male...

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    2. è solo un prototipo, non in vendita

      Comunque American f***k yea!!!

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  2. Mi pare di ricordare che a un certo punto Ripley cercando di salvare la bambina urla "Loro non si toccano!" (o qualcosa del genere) che trovai molto bello e metacinematografico, nel senso che di solito per i bambini c'è un occhio di riguardo anche nei film.

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    1. Mi spiace rovinarti questa bella immagine, ma Ripley grida "Loro non ti uccidono, loro non ti uccidono, Newt è viva", inteso che gli Xeno ti mettevano nei bozzoli e quindi per un pochino vivevi, ergo Newt poteva essere salvata, come accadde.

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  3. Questi post sono fighi davvero,come è strafigo il film in questione,figata.
    Darke lo ricordo bene in Le ali della libertà,faceva l'omosex come capo della banda delle sorelle e poi l'ho beccato anche in una puntata di NCIS,sempre con quel viso "rassicurante"

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  4. Vorrei segnalare gli splendidi audiolibri di Alien su Audible. L'ultimo è "Il fiume del dolore" e racconta proprio cosa sia successo ai genitori di Newt

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  5. http://shop.prodosgames.com/en/8-alien-vs-predator

    Nel caso che a qualcuno interessasse.

    Allora, ve lo dico subito, la Prodos non é la più affidabile delle ditte, io c'ho preso un paio di scatole di Warzone ed é arrivato tutto come pattuito, ma altre persone hanno avuto delle brutte esperienze (legate per lo più ai kickstarter per la verità) quindi poi non dite che non v'ho avvisato.

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  6. Adorabile la citazione a Frankie Hi-NRG :)

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  7. Per me la saga di Alien finisce con il due: e vissero tutti felici e contenti.

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  8. L'ho gia' detto e lo ripeto:
    IL FILM DI FANTASCIENZA DEFINITIVO.
    C'E' DENTRO TUTTO.

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  9. La cosa più incredibile è che il film ha 46 ANNI, no dico 46! La dimostrazione che in molti casi tutta 'sta caxxo di CGI non serve a un belino, quando hai un regista con i cosiddetti. Andatevi a guardare il documentario allegato al DVD, in cui raccontano come hanno fatto a far muovere i facehugger, la Regina Aliens e il Power Loader, e poi via tutti in coro a gridare "VERGOGNATEVIII!!!" a tutti i tecnici degli affetti speciali della seconda saga di Star Wars.Cameron era il più grande regista di film d'azione dei suoi tempi, la risposta americana al nostSergio Leone. Peccato per quell'orrendo film con i puffi alieni alti tre metri e quell'altra roba inguardabile per speleologi. Sigh!

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    1. ma scusa non per fare il perfettino , ma se il film è dell 1986 , di anni ne ha 2017-1986= 31..
      per il resto concordo su ogni parola

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    2. Grandissimo film e bellissimo post, caro Doc. Uno di quei film che si possono guardare 1000 volte e ogni volta ti appassiona come la prima (un pò come il primo Ritorno al Futuro). E' davvero uno spaccato della società americana dei tempi, guerrafondaia, tecnologica, razzista e anche un pò fascista, ma ha davvero segnato un'epoca e influenzato tutto quanto è venuto dopo (per fare un esempio i primi Nathan Never, con la tecnologia "sporca" e i tecnocrati, chiaramente ispirati ai mostri di Giger o un Contra III su Super Nes). Poi l'idea delle multinazionali che cospirano nel buio è stata espressa magistralmente, creando quella paranoia per coloro che tirano i fili, burattinai senza volto che influenzano le vite della gente. Solo le persone determinate come Ripley possono cambiare le cose e la genialità di mettere una signora di un metro e ottantadue al centro di tutta l'azione è davvero magistrale (sarà stata anche l'influenza della Bigelow?). Come ha scritto l'antrista sopra, c'è davvero tutto in questo film. Per questo motivo è anche considerato da me uno dei preferiti!

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    3. Gli effetti speciali usati in Aliens sono ancora un ottimo termine di patagone per la CG attuale. Come l'animazione tradizionale rispetto a quella a computer quel tipo di effetti, se fatti con tanta cura e aiutati da una fotografia che copre le magagne, sono invecchiati meglio di tanta CG.
      Poi c'è la CG moderna imbarazzante come quella vista nel trailer del nuovo Pacific Rim ma questa è un'altra storia.

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    4. Opporcapaletta, mi è scappata una quindicina... Ma come ca...Che magra figura!

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  10. Post meraviglioso su un film totale! Bravo Doc!
    Vedi che strana la vita... A me Paul Reiser ricorda sempre il collega deficiente di Axel Foley in Beverly Hills Cop II...
    Le Arturiane sono state sempre una mia curiosità. Vengono spiegate/mostrate in altri media di Alien? Sono aliene o terrestri che abitano su qualche colonia?

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  11. Beh Doc, ma ti piace vincere facile! Il film dei film, capolavoro etc. L'avrò visto non so quante volte.

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  12. Sigourney Weaver quando girava questo film aveva esattamente la mia età. Effettivamente era bona forte.

    Detto questo è un film che ho visto relativamente di recente ed l'ho trovato bello perché ben bilanciato. La trama scorre lineare senza strappi, salti logici o strizzatine d'occhio oltre ad essere bella e solida. Anche la messa in scena ti prende e ti fa empatizzare con i vari personaggi.
    Un cinema action diverso da quello di adesso dove imperversa la fotografia con i colori sparati alla Bay o mimmate inutili per far vedere che si è i più fighi.

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    1. Anche a me è sempre piaciuta tantissimo , una bonazza spaziale diciamo

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  13. Sigourney nella scena finale del primo Alien è riuscita a fare una delle sequenze più erotiche del cinema...

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  14. Una scena che merita rispetto e' quella dove usano i mitra con i sensori di movimento nei tunnel. Mentre sparano, gli altri guardano il numero delle munizioni scendere a picco mentre l'angoscia sale... L'ho sempre trovata una grandissima scena che fa anche capire quanti cavolo di xeno ci sono la fuori...

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  15. Da vedere e rivedere una volta l'anno, per ricordare che si puo' fare della fantascienza di classe con delle buone idee

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  16. IL mio film preferito di sempre, punto.
    Grande Doc come sempre.

    A suo tempo ti consigliai l'audiolibro di Audible ALIEN: DENTRO L'OSCURITA' che si prendeva qualche libertà (e un paio di idee dai fumetti) riguardo a quei 57 anni di ibernazione, e l'effetto è un po' quello di Rogue One sovrapposto a Una Nuova Speranza.
    Il secondo uscito pochi mesi fa, IL FIUME DEL DOLORE è invece un bellissimo secondo sguardo sulle vicende di Hadley's Hope pre atterraggio dei marines, e visto che anche tu sei un fanatico di Aliens come il sottoscritto, te lo consiglio caldamente ;)

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  17. Come non concordare con chi prende spunto da questi effetti speciali "pratici" per sottolineare quanto male sia invecchiata certa CGI..

    A margine annoto che sarei stato curioso di vedere cosa avrebbe fatto Neill Blomkamp con il suo Alien (prima avviato e poi affossato da Fox) visto che aveva già detto sarebbe stato il diretto seguito di questo film, con Hicks e Ripley vivi e vegeti ( e il terzo e quarto film come non fossero mai esistiti).
    Ma Fox, con lungimiranza degna di una falena, si è concentrata sui prequel diretti dal clone scemo di Ridley Scott.

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  18. Ai tempi ero ossessionato dal film (causa amore sconfinato per Alien e Sigourney) e in edicola trovai un giornale che spiegava tutto per filo e per segno e, purtroppo, me lo lessi prima dell'uscita. Sapevo il film a memoria durante la proiezione e me lo rovinai in modo apocalittico.
    E' comunque, ovviamente, uno dei miei film preferiti. E dalla seconda visione in avanti me lo sono goduto alla grande.
    Se tutti i seguiti fossero così...

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  19. Tanto per chiacchierare, naturalmente Blade Runner occupa il primo posto, ma al secondo sono sempre stato indeciso tra questo e The Thing, poi seguono Moon, Pitch Black ecc ecc.
    Comunque, alcuni particolari: durante l'interrogatorio a Ripley il tizio le dice si metta nella nostra "ottica", parola perfettamente anni '80, il muletto antropomorfo non aveva il bip bip della retromarcia e gli toccava gridare "Da dietroooo!", la scena del coltello e della mano fu citata da Carpenter se non sbaglio in 'Fantasmi da Marte' dove un dito parte veramente, Ripley per me doveva infilarsi direttamente nel condotto dietro a Newt e poi essere trovate da Higgs, e basta, tutto il resto l'hai detto già tu! :-)

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  20. Uno dei film di fantascienza più grandi di sempre, forse meglio del primo Alien, da cui comunque è diversissimo. I successivi, bah. Prometheus, non ne parliamo. Covenant, non pervenuto...

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