Gordian, episodio 1 (La prima puntata non si scord… eh?!?)

Gordian episodio 1
Oggi, per La prima puntata non si scorda… eh?!?, ci andiamo a occupare di un altro robottone storico, Gordian (闘士ゴーディアン, Tōshi Gordian), serie Tatsunoko del '79 resa celebre dalla configurazione a matrioska dei suoi tre robot salvaspazio con nomi da supposte, Protesser, Dellinger e Garbin, e dal fatto che il protagonista, Daigo, come animale domestico c'aveva una fot*uta pantera robot dal nome fichissimo, Clint. Scansati un attimo, Flender, fai il piacere. Il post è venuto così così, ché la puntata in sé è piuttosto mimma (ma sfortunatamente non troppo), ma facciamo che è giusto una scusa per tornare a parlare di Gordian, occhei? Occhei [...]
In un tipico deserto da Far West fantascienzo del futuro, con il cielo color last al limone,
selvaggi postapocalittici si sfidano a brutali gare di mignolino mannaggia al diavoletto che c'ha fatto litigar. C'è tutta una cumpa di tizi vestiti come Carlo Verdone coatto, con la fascia tra i capelli e lo smanicato,
ma a prevalere è un tipo improbabile col look e soprattutto col baffo alla Agroppi, vestito da autista. Si spara le pose, lui, perché è il più forte,
fino a quando a un pelato che per motivi religiosi non crede nelle cuciture delle t-shirt girano le balle, si alza
e con una mano spacca una montagna.
"Il mio nome è Grandema", dice. "Grandema Zinga".
Ma l’attenzione di tutti è rapita da una musica da spaghetti western, sulle note della quale arriva un motociclista misterioso che sta trattenendo il fiato da troppo tempo. È il protagonista del cartone, Daigo Otaki. Quando si fa le pippe sui manga di Lamù, Daigo Otaku.
In sella a un asciugacapelli, Daigo è accompagnato dalla sua fedele pantera robot, che giustamente si chiama Clint, perché viene dal bosco dell'est.
Agroppi, indispettito, gli spara un colpo di big babol rosa, facendo volare via il cappello al ragazzo.
Il cappello finisce in testa a Clint, che c’ha già quello sguardo tipico da pantera robot a cui stanno facendo girare i servo-coglioni.
Zingo prova a colpirlo con una cinquina violentissima, ma Daigo ci fa la presa vulcaniana che l’ha vista fare in quel reality con l’astronave, e lo stende. Gli sgherri sono tutti terrorizzati,
compreso il sosia di Ron Jeremy col sombrero da messicano.
Poi i villanzoni si riprendono e si lanciano all’inseguimento, in sella a dei quadricicli per anziani che vanno a fare la spesa al supermercato. E infatti tutti vanno tipo a dieci all'ora.
Daigo tira fuori la sua frusta elettrica a scomparsa, che per non destare sospetti da chiusa sembra un normale vibratore,
e prende a frustrare... la pantera per darle la carica. Il cartone è iniziato da meno di quattro minuti, e già a Clint girano ad elicottero.
E insomma Daigo stende tutti con la sua frusta elettrificata,
agitando nell’aere il suo sciarpone alla Oscar Luigi Scalfaro. Prima di lasciare ad Agroppi delle medicine per curare i suoi amici.
No, sul serio. Lui li mena e poi provvede a farli medicare col mercurocromo. Non li fanno mica più dei ragazzi così coscienziosi, signora mia.
Daigo e Clint arrivano a Victor City, e sono improvvisamente tutti bianchi, ché per strada c’era molta calce tipo, boh.
I due scendono lungo il corso di un fiume per bere e terrorizzano una ragazza che sta facendo il bagno, Peggy. Ola del pubblico perché si intravede una minna,
ma a Daigo non sembra interessare. È uno di quegli eroi che non badano troppo alle donne, lui. Pensa alla pantera, te, minchione. Fra i due, comunque, nasce subito un'intesa,
e infatti lui le spara.
Solo che sbaglia mira, centrando un povero varano gigante di passaggio.
Arrivato a Victor City, Daigo fa il bischero con la sua pistola, rischiando subito di essere ucciso da un tizio pure lui con lo sciarpone e vestito da benzinaio scappato di casa. 
L’uomo, abbigliato da sessantenne in vacanza in Costa Smeralda che si è sputtanato uno stipendio per andare a far finta di ballare da Briatore, si chiama Barry Hawk ed è a capo del reggimento dei Mechacon, corpo militare di tossicodipendenti in cui Daigo è venuto ad arruolarsi. Nel suo mondo devono esserci le pubblicità sulla carriera nei Mechacon su Topolino, al posto di quelle nostre sui carabinieri e la marina, tipo.
Il compagno di stanza di Daigo e cicciobombo ufficiale della squadra è Dalph, e fa la maglia ai ferri,
e un istante dopo arriva anche Peggy, la biondina di prima, che era andata a farsi il bagno in un fiume in mezzo ai varani perché le docce dei Mechacon fanno davvero schifo al cesso.
Daigo fa conoscenza con il suo nuovo amico, incuriosito da quell’hobby troppo macho del punto croce. Dalph gli parla dei loro nemici, gli alieni Madocter. Quando scoppierà la guerra, come si dice a Victor City, sarà una guerra della Madocter.
Ed eccoli i Madocter. I soliti generali morti di sonno, qui rappresentati da Clorias l’ipovedente, biondo di Luzzi fan di Enrico Ruggeri epoca Decibel, 
Elias, trans di origine maltese,
e il padre di Gwildor dei Masters, Barbadas, aderente alla sottocorrente sacchettista fucsia.
I tre prendono ordini dal solito supercapo etereo di cui si vedono solo gli occhi, il Gran Maestro Dokuma, ché c'è di mezzo pure la massoneria, c'hanno fatto pure una tessera a Pernascò senza dirci niente, è stato Gervaso. 
E qui il primo colpo di scena. Clorias fa presente che le parole del capo sono incomprensibili. E glielo dice chiaro e biondo, mi riesce difficile capire che diavolo state dicendo, dottò.
“Nessuno vi ha chiesto di capire,” risponde Dokuma, mentore di Cetto Laqualunque. Non c’è una minchia da capire, fatevi i fatti vostri, idioti. Il viscido Saxidar, con il monocolo viola villanzone e i baffi sintonizzabili per prendere Telemontecarlo, acconsente,
mentre il capo ci fa terremotare un po’ di soffitto addosso per motivarli.
È UN BEL DIRETTORE! UN SANTO! UN APOSTOLO! Saxidar attende istruzioni e Dokuma risponde: “Troverai tutto alla pagina 27 della mia Apocalisse”. Non solo c’ha i poteri del terremoto a comando, il Gran Maestro, ma pubblica pure le dispense per la conquista del mondo, la sua personale e modestissima Apocalisse. Non fanno manco più i leader villanzoni così precisi e telluricamente compiti, signora mia.
A pagina 27 dell'Apocalisse di Dokuma (che poi sarebbe la solita traslitterazione nippa di Dogma) c’è scritto che tocca a Barbadas alzare il culo. Un bel sorso di liquore verde NAPOLEON, o più probabilmente NAPOLI, per brindare ai successi internazionali di Higuain,
e si è pronti all’azione. Nu’ campare pu’ cumpare, come si dice tra i Madocter. "Ma capo, cosa significano le parole del Gran Maestro Dokuma?", chiede Clorias a Saxidar, ancora perplesso, ché non gli è bastata la pioggia di calcinacci di prima.
Ma che minchia ne so, mi mancano tre anni alla pensione, risponde Saxidar, che fosse nato terrestre sarebbe stato un grandissimo dirigente di qualche partecipata da un ente pubblico.
Dalla tensione, il trans diventa strabico, mentre Barbadas viene istruito sull’obiettivo,
la base del reggimento di prima, a forma di alzatina centrotavola per metterci sopra i ferrero rocher giganti per quando viene gente a casa. Un posto che, apprendiamo dalle parole di Saxidar, viene chiamato Il Giardino dei Vegetali, perché gira gira il cetriolo finisce sempre in c… perché ci sono delle piante bellissime.
Daigo si sveglia perché la croce con led luminoso che porta al collo,
tipo un crocifisso casio con la sveglia comprato su una bancarella per fare il metrosexual alla devidbeckamz, sta lampeggiando. 
La città viene attaccata dai granchioni meccanici di Barbadas.
Dalph viene svegliato dall’allarme e Daigo, nel vederlo così, vomita. Solo dopo realizza che quel coso lì, fortunatamente, è solo l’ombelico del chiattone.
I granchioni sciarmano tutto, tah!, a sfregio, esplodendo via la gente come se niente fosse. Ovunque è morte, devastazione, anziani che guardano i servizi di retequattro sugli zingheri.
I Mechacon si lanciano all'attacco, con una prontezza di riflessi tale che i morti sono già migliaia. Daigo e Clint - a cui, per esser stato svegliato mentre sognava robe zozze con la pantera di Skeletor, girano ancora di più - fanno a pezzi un paio di villanzoni robotici lilla, ma le forze nemiche sono soverchianti. E siccome il daigo fa le pentole ma non i soverchi, è necessario l’intervento di un deus ex machina. In mancanza, basta la macchina.
Ed eccolo qua, Garbin, il più grande dei tre robot matrioski di Gordian, prodotti da una divisione militare della tupperware.
ll robot blu e bianco distrugge i granchi con una puntazza, spingendo Barbadas alla ritiratas,
poi afferra Daigo e lo solleva da terra.
Lo sguardo impassibile del robot dice già tutto: lui e Daigo diverranno presto una cosa sola, un unico corpo, grazie a un ardito sistema di compenetrazione. Il ragazzo capisce MALISSIMO e urla disperato, chiedendo l'aiuto di Clint. Clint ruggisce, e nel linguaggio delle pantere robot quel ruggito significa: "Sooca, la prossima volta vai a frustare quella baldracca di tua sorella, cuglia". 

Gordian è l'energia, ché lo sponsorizzava l'enel giapponese. Sigla. 


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Commenti

  1. "Mechadon"...
    Cerchiamo di capirci, raga, perché magari all'epoca pure avvoi era sfuggito.
    Gli eroici "Mechadon" si chiamano come la spalla comica di Jeeg Robot d'acciao!
    Messi male siamo, dottò...

    PS - "Dokuma" è la traslitterazione di "Dogma", se non ricordo male

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    1. Per il PS: c'è scritto nel post, va' :)

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    2. Veramente si chiamano Mechacon, pronunciato "meciacon".
      L' ho rivisto un po' di tempo fa e mi è piaciuto, però quelle uniformi rosa e blu mi lasciano perplesso (diciamo così), comincio a pensare di esser stato fortunato da bambino ad aver avuto il tv in bianco e nero :)

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    3. C'era un refuso nel testo, corretto, buoni :)

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  2. Gordian mi piaceva, nonostante non brillasse per originalità. Ad esempio, il fatto che il padre vivesse in un computer e avesse inventato un robot componibile che solo il figlio poteva guidare, mi suonava familiare!

    Ciò detto, la sigla era veramente figa. Gordian, il robot salvaspazio, un po' meno; la pantera (anche qui, chissà se conosceva Roden di Babil) era figa, la storia non la ricordo. Ma mi sa che forse è meglio così. L'ambientazione mi piaceva, anche se forse riuscirono meglio nell'impresa gli Sceriffi delle Stelle.

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    1. Finiva con un calmoroso paradosso temporale che non spoilero ci fosse che qualcuno dopo 38 anni non l'ha ancora visto :-)

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  3. L' ho visto di recente col bambino.Gordian non è malaccio neanche oggi come serie, tanta roba della tatsunoko è invecchiata meglio di quanto ci si aspettasse. IL mecha design è in qualche caso molto figo ed anche l' estetica dei personaggi ha il suo perchè. La trama non è nulla di fenomenale ma tutto sommato ci prova. Le scene d' azione non sono male e la presenza delle matrioske ravviva gli scontri.

    MI rovina l' epicità della serie il semplice fatto che il mio idraulico di fiducia si chiama Garbìn - con l' accento sulla I.

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    1. Adesso che mi ci fai pensare anche io ho un cliente che si chiama Garbin con l'accento sulla i

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  4. In effetti da come afferra il protagonista, sembra mimare la masturbazione.
    Il tizio pelato pare il fratello meno ciccio di Cassios. :)

    Moz-

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  5. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  6. mai piaciuto del tutto il cartone e nemmeno granchè la sigla... il robbottone giocattolo da vetrina del negozio di giocattoli per bambini ricchi del centro città... quello sì... 30 centimetri di dimensione artistica... un po' come il sosia di Ron Jeremy di cui (quello vero) è nota la assonanza coi baobab...

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  7. La cosa interessante e' che era palese come gli sceneggiatori non sapessero che pesci pigliare, se ci pensate bene, anche le origini dei Madockter sembrano quasi una super cazzola, per poi cambiare di punto in bianco i setting, che da fanta western diventa uno spin off di star trek.

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  8. Io ricordo solo che i tre robot mi piacevano in scala inversamente proporzionale alle dimensioni: il più figo era il più piccolo, quello che sembrava un giocatore di football americano, poi quello intemedio rosso, con la spadona, e infine quel coso brutto blu, quello più grosso. Che nella botte piccola ci sta il vino buono, eh!

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  9. Cavolo lo adoravo da bambino,e che fatica trovare il giocattolone.
    Quanto era bello sto robottone

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  10. Ma 'sta pantera meccanica a cui girano di continuo mi ricorda un certo gatto di un certo bambino grasso di un certo telefilm italiano tratto da un anime...

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  11. Era il mio Robot preferito dopo Astroganga! Mandai anche un disegno di Gordian a Telesanterno  per vincere non  so quale concorso (chi si ricorda della ragazza che presentava i cartoni?). ho ancora i tre robot completi della scatola deluxe con pantera annessa, regalo di Natale 1980 o 81.

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  12. Gordian era uno dei miei preferiti, specialmente il robottone Garbin che ho esposto in vetrinetta con spada e scudo.
    Le scale dei Robot variavano tantissimo da scena a scena, di più che in altri animie. Ogni tanto i tre robot sembrano quasi grandi uguali mentre, per eseguire l'incastro, le proporzioni corrette impongono che stando in piendi il più piccolo non arrivi al ginocchio del più grante.

    Il ritornello della sigla lo cantavo a mia figlia per farla stare tranquilla.

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  13. questo lo adoravo! da bambino l'idea che i tre robot fosse semisenzienti e Daigo gli potesse dare ordini basilari mi intrippava un casino.. anche secondo me il più piccolo (Prottesser) con l'aspetto da giocatore di football e l'arma a forma di palla ovale (ripoff di Diapolon?) sembrava il più figo, mentre in effetti Garbin era davvero anonimo. Il giocattolo Ceppi Ratti fu sempre il mio sogno proibito :(

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  14. È successo ancora doc... devo smetterla di leggerti a pranzo non mi sono rimasti molti locali dove posso entrare senza vergogna :D
    Al "sooca la prossima volta vai a frustare..... " sembrava avessi le convulzioni

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  15. Saxidar cosplayer di Oscar Giannino

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  16. Fantastico post come sempre!

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  17. vedevo tutto quello che aveva un robot dentro, quindi assolutamente mi piaceva, ho ricordi di aereosol fatti guardando gordian nitidissimi.

    Il problema è che la serie è mediocre, un gradino sopra mechander o ginguiser, ma un gradino piccolo, siamo ai livelli di godsigma per povertà di disegni, trama, tutto.
    Clint era strafigo
    Rose che si vede dopo pure :D

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  18. Dalph era uno dei pochi cicciobombi dei vecchi anime robotici che non mi irritavano: a parte l'hobby della maglia ai ferri, era un capo meccanico che sapeva il fatto suo e c'aveva pure la fidanzata kawai. Respect!
    Alcuni brani musicali della OST sono chiaramente ispirati a Morricone in epoca Trilogia del Dollaro.

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    1. D'altronde non poteva non essere simpatico, avendo lo stesso hobby di John Spartan (aka Demolition man!).

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  19. Protesser era il mio preferito dei tre.
    Tutto sommato il cartone non mi spiace...poi c'era Clint

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  20. Grazie Doc!
    Io mi ricordavo i tre robot che si compenetravano, ma poi BASTA, il NULLA assoluto della memoria!

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    1. Credimi...è meglio! Sei un fortunato ad essertelo scordato. Non ha manco un finale mannaggia..

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  21. tra i miei preferiti anche se di mediocre fattura come trama e disegni... ma il giocattolone era qualcosa di stupendo che comprerei anche oggi se costasse un solo rene...
    clint era spettacolare.... [spoiler] e l'ultima puntata ci sono rimasto malissimo per quello che le succede..........................

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  22. Che poi mi sono sempre chiesto: Deringer e Garbin quando combattevano singolarmente, essendo "vuoti", erano praticamente di cartapesta...e poi Garbin credo sia il caso di primo robottone che cambia nome pur mantenendo lo stesso aspetto esteriore

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  23. Questo me lo ricordo benissimo. E mi ricordo anche che la vecchietta che abitava sulle scale dei miei mi regalava sia a Natale che al compleanno il Gordian tarocco che comprava in blister dal tabaccaio sotto casa. Sempre, imperterrita, per almeno 3 anni consecutivi. Pace all'anima sua!

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    1. P.S.: qua da noi, il "Garbin" (con accento sulla i) è il vento Libeccio in dialetto.

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  24. Mamma cosa hai tirato fuori dal calderone dei ricordi, caro Doc. Mi ricordo ancora quanto sbavavo sul robottone in vetrina in un negozio di Loano, un'estate di tanti, troppi anni fa (dico solo che era quando l'Italia vinse la coppa del Mondo di calcio e non mi riferisco al 2006!)... Figurati che davano Moonraker al cinema all'aperto che erano quattro sedie intorno ad uno schermo pezzente... Comunque sempre piaciuta l'idea dei robot che si incastravano e la pantera era davvero figa!

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  25. Cin cin doc! Alla salu'! ;)

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  26. Bel post. Si ride. Non è vero che era moscio.
    Mi sono sempre chiesto: Ma uno come fa a riconoscere Garvin da Gordian? Come fa uno a sapere se è pieno vuoto? No, perchè "teoricamente" è più potente quando è "farcito"! Io da Madokter me lo chiederei...

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    1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    2. Infatti io da piccolo non avevo capito che c'era anche un "Garvin" e pensavo che il robot blu fosse Gordian...
      Gli altri erano "quello rosso" e "quello tutto colorato", ché Doug Meakin nella sigla i nomi li diceva con l'effetto scherzone nella voce e non si capiva niente...

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  27. Pur avendolo visto diverse volte l'ho sempre trovato un pò anonimo. Paradossalmente la parte col robottone era quella meno interessante.

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  28. tre robot salvaspazio con nomi da supposte, Protesser, Dellinger e Garbin

    Io ti devo ringraziare, Doc, perché finalmente, dopo 30 anni, ho capito che cactus dicessero nella sigla dopo "Incastro bionico"! :-O

    Per il resto, la mia gatta quando è sca22ata (quindi per il 90% del tempo in cui è sveglia) ha esattamente lo stesso sguardo di Clint nell'inquadratura in cui si ritrova in testa il cappello XD

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    1. Io ti devo ringraziare Minty, perchè finalmente, dopo 30 anni, ho capito che "Iccraccroxxionebooll" era "Incastro bionico".

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    2. Ahahaha! In realtà pure io avevo il dubbio sull'aver capito o no la prima parola, ma dato che se gugoli "incastro bionico" saltano fuori quasi solo immagini di Gordian, ho dato per scontato di aver sentito bene (almeno quello)! XD

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  29. Una cosa che mi son sempre chiesto era: Ma come faceva a muoversi senza troncare braccia e gambe del protagonista e dei robot interni, visto che una volta "matrioskato" le articolazioni non erano alla stessa altezza.

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    1. Ricordo ancora una delle fighissime schede de "Il mondo di Nathan Never", dove si descriveva il funzionamento del mech di Raven: l'omino stilizzato dentro il robot aveva le rotule in corrispondenza dell'articolazione delle anche.
      Ho sempre provato un brivido lungo la schiena immaginando il rumore di cracker spezzato la prima volta che il mech si fosse abbassato...

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  30. Altro mitico robottone indimenticabile con tanto di sigla con gli attributi cantata dagli intramontabili Superobots.
    10+ per averlo sì dissacrato, ma con molto stile :-D

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  31. MA QUELLO È GIANNINO !!! ������

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  32. Post tra i più belli di sempre, altroché!
    E dopo tutti questi anni, ho anche scoperto che è "Incastro bionico" e non "Iperfusione con" ��

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  33. leggendo i vari post sui vecchi cartoni una cosa mi salta all'occhio: perchè alcuni personaggi si somigliano tanto?
    Daigo somiglia ad Actarus che somiglia a Joe il condor
    mi sbaglio io?

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    1. Fa parte della famiglia di sosia: George (Tekkaman), Tetsuya (Kyashan), Takeshi (Hurricane Polimar), Ken l'Aquila (Gatchaman - La Battaglia dei pianeti). Mi pare siano tutti disegnati (Char. design) da Yoshitaka Amano, e probabilmente - essendo una "trasposizione" dei supereroi americani (https://it.wikipedia.org/wiki/Tekkaman) - riversavano sul protagonista le fattezze che i giapponesi attribuivano agli statunitensi o ai loro eroi.
      Sbaglio doc?

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  34. Test per i vecchietti: chi si ricorda Goku con la voce di Daigo? :D

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  35. Vado leggermente OT. Questo post, oltre che divertirmi molto, mi ha fatto tornare in mente che quando andavo all'asilo (materna) c'era un cartone con tre robot che si combinavano in tre modi diversi: mi piaceva molto, in particolare una delle combinazioni (mi pare ce ne fossero solo tre, forse contava chi faceva la "testa"). Dovrebbe trattarsi di Space Robot: https://www.youtube.com/watch?v=WYddMPUbGrg

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    1. Space Robot era Getter Robot. Il doc ha fatto la prima puntata anche di quello http://docmanhattan.blogspot.it/2014/12/getter-robot-episodio-1.html

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    2. Grazie! In effetti il nome mi è più familiare, ma nel post non si parlava molto delle varie combinazioni...

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  36. Una serie tecnicamente non indimenticabile ma eccellente per quanto attiene la trama: inizia come una specie di fanta western precursore di Mad Max per poi evolversi con rivelazioni "alla Abrhams" é svolte catastrofiche, fino a toccare espedienti narrativi quali i paradossi temporali, gli universi paralleli, la vita extraterrestre, la ricerca dell'immortalità... per non parlare del modo in cui viene sfruttata strategicamente in battaglia, negli episodi più in avanti della serie, la particolare caratteristica "a matrioska" di Gordian,
    Non dico altro per non rovinare l'eventuale visione a chi lo mancò o non lo ricorda, dico solo che i Madocter, si scoprirà assai presto, sono alieni quanto potrebbero esserlo gli umani...
    A chi sarà abbastanza saggio da vederlo, la sorpresa gustosa dello scoprire come mai.

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  37. ciao doc, ti ringrazio per questa bellissima rubrica che mi ha permesso di dare un nome e un "volto" a tante serie di cui avevo ricordi confusissimi (ad esempio Babil Junior, che ricordavo come "quel cartone col ragazzo che aveva come migliori amici uno pterodattilo e un robot"), hai per caso qualche ricordo di quei terribili cartoni francesi in cui le immagini erano quasi sempre fisse e le bocche dei personaggi erano bocche di attori veri? Io da piccolo li detestavo, ma chissà perché mi è venuta voglia di saperne di più... So che detesti i francesi (pardon, gianfransuà) ma potrebbe essere l'occasione buona per prenderli per i fondelli alla grande...

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  38. Se qualcuno ha voglia di fare la statistica, probabilmente troverà che il robot intermedio è usato in modo risolutivo soltanto in un paio di episodi, essendo le scene di battaglia risolte quasi sempre da Gordian (come somma dei tre), oppure da Garbin e Prottesser da soli.

    Peccato, perché per me era invece Dellinger il più fikissimo di tutti, e attendevo quasi sempre invano che si prendesse la meritata ribalta. In compenso, a Genova qualche buontempone lo storpiava in Belinger: inequivocabile segno di bassismo carismatico :-)


    PS. forza Doc!

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