Il lavoro che sognavate di fare da rEgazzini (Saturday night sondaggismo)
Il tema del sondaggismo di questa settimana è molto semplice, talmente semplice che basta il titolo: cos'è che sognavate di fare da grandi, quando eravate rEgazzini? L'astronauta? Il poliziotto? L'hackerZ? Il dottore? Il pompiere come Grisù? [...]
Te? Te, avido lettore di Zzap! prima e TGM e tante altre poi, sognavi sempre e solo di arrivare a dirigere un giorno una rivista di videogiochi, come spiegato in questo vecchio post qui. E l'hai fatto, per tanti anni, e ai massimi livelli - PlayGeneration è stata per un buona decade la rivista di settore più venduta in Italia - perciò non sai se vale.
Ma come non sai se vale, non le fai te le regole di questi sondaggismi? Sì, ma che c'entra. Diciamo che, per sicurezza, nel caso uno abbia fatto/faccia davvero il mestiere che sognava di fare da rEgazzino, ha facoltà di indicarne anche un altro. Perché, ecco, ti sarebbe piaciuto anche fare il DJ notturno di una radio. Di quelli da film degli anni 80, che parlano con gli ascoltatori, ascoltando le loro sfighe mentre mettono su dei dischi bellissimi.
Il podcast dell'Antro, Twilight, era nato ormai sette anni fa soprattutto per quello, far girare i pezzi che ti piacciono. La #canzonedellasera su Facebook per la stessa ragione. Mancano solo le telefonate degli ascoltatori che raccontano i loro casini esistenziali, ma ci si può lavorare. Cioè, forse. La hotline di Leopaldon, tipo?
E là, fatto. Tocca a voi, deboscia: che lavoro sognavate di fare da rEgazzini? E com'è andata? Una risposta a testa (più eventualmente una di riserva, si diceva, se il sogno si è realizzato) e un minimo di spiegazione, perché il senso del sondaggismo è quello, se no diventa un elenco di mestieri senza senso. Fuori gli scheletri da pompiere dall'armadio, su.
Te? Te, avido lettore di Zzap! prima e TGM e tante altre poi, sognavi sempre e solo di arrivare a dirigere un giorno una rivista di videogiochi, come spiegato in questo vecchio post qui. E l'hai fatto, per tanti anni, e ai massimi livelli - PlayGeneration è stata per un buona decade la rivista di settore più venduta in Italia - perciò non sai se vale.
Ma come non sai se vale, non le fai te le regole di questi sondaggismi? Sì, ma che c'entra. Diciamo che, per sicurezza, nel caso uno abbia fatto/faccia davvero il mestiere che sognava di fare da rEgazzino, ha facoltà di indicarne anche un altro. Perché, ecco, ti sarebbe piaciuto anche fare il DJ notturno di una radio. Di quelli da film degli anni 80, che parlano con gli ascoltatori, ascoltando le loro sfighe mentre mettono su dei dischi bellissimi.
Il podcast dell'Antro, Twilight, era nato ormai sette anni fa soprattutto per quello, far girare i pezzi che ti piacciono. La #canzonedellasera su Facebook per la stessa ragione. Mancano solo le telefonate degli ascoltatori che raccontano i loro casini esistenziali, ma ci si può lavorare. Cioè, forse. La hotline di Leopaldon, tipo?
E là, fatto. Tocca a voi, deboscia: che lavoro sognavate di fare da rEgazzini? E com'è andata? Una risposta a testa (più eventualmente una di riserva, si diceva, se il sogno si è realizzato) e un minimo di spiegazione, perché il senso del sondaggismo è quello, se no diventa un elenco di mestieri senza senso. Fuori gli scheletri da pompiere dall'armadio, su.
Bè, ero piccolo piccolo, ma me lo ricordo bene e neanche a farlo apposta negli esempi che hai indicato compare "fare il pompiere come Grisù". E io da piccolo proprio quello sognavo di fare:il pompiere. Proprio ispirato da Grisù.
RispondiEliminaCrescendo, da rEgazzino prima e da guaglioncello poi, non ci ho più pensato a cosa mi sarebbe piaciuto fare.
Grisu', per la nostra Generazione, e' un modello imbattibile :-)
EliminaIo volevo fare il benzinaio! Mi è sempre piaciuto l'odore della benzina, e poi li vedevo sempre pieni di soldi, nei loro marsupi.. Com'ero ingenuo! :D
RispondiEliminaPer qualche strano motivo, da piccolo ero convinto che i benzinai avessero anche il compito di erogare gli stipendi.
EliminaLa rockstar.Avrei sempre voluto fare la rockstar internazionale.È andata che per tipo,boh,un mese/due mesi ci ho provato pure(militavo in una band)ma mi sono stancato presto.Peró continuo (ogni tanto eh,intendiamoci) a pensare a come sarebbe potuta andare impegnandosi seriamente (magari esagerando un attimino con la fantasia). Lo so che leggendolo sembra un fatto triste tipo crisi di mezza età da telefilm americano (e comunque sono troppo giovine per la crisi di mezz'età) ma in definitiva non lo è,meglio com'e andata effettivamente nella vita vera, era appunto solo un sogno adolescenziale neanche troppo originale.
RispondiEliminaNon me lo ricordo, zero assoluto.
RispondiEliminaPassando gli anni ho capito che mi piacerebbe riuscire a lavorare nell'ambito delle miei passioni sfruttando le mie competenze.
Seriamente, avvisatemi se Bao ha bisogno di un nuovo amministrativo/fiscale o se Kodansha ha bisogno di un referente fiscale in Italia, in quest'ultimo caso per tutto agosto mi troverete a Tokyo per un corso super accelerato di lingua e fiscalità nipponica.
Da sempre, da che ho ricordi, ho voluto fare l'attore professionista. Ora, dopo quasi 20 anni di attività amatoriale tra teatro, cortometraggi (più un lungo) e eventi vari, mi chiedo se si possa considerare un sogno esaudito. Nel dubbio, alla veneranda età di 35 anni, mi sto muovendo per realizzare l'altro sogno d'infanzia (o meglio, l'adolescenza): sceneggiare fumetti!
RispondiEliminaCresciuto a pane e Goldrake (tutti i componenti della mia famiglia diventavano personaggi del cartone, io ovviamente ero Actarus), poi da adolescente perso nei romanzi di Asimov, non potevo che sognare di lavorare in un posto dove si costruiscono robot. Beh, in qualche modo il sogno si è avverato, lavoro all' Istituto Italiano di Tecnologia, nel dipartimento dove si costruiscono robot come iCub ed R1.
RispondiEliminaRicordo un tema della scuola elementare con la stessa " tremenda " domanda, ed io che non sapevo cosa rispondere proprio perché non volevo fare nulla.
RispondiEliminaRicordo che chiesi consiglio al mio compagno di banco e mi suggerì di scrivere il primo che mestiere che mi venisse in mente e il mio cervello partorì pompiere.
Quando il maestro mi fece leggere il tema tutta la classe alla fatidica risposta "pompiere" attaccò a ridere ( ad una mia compagna che voleva fare la cantante andò anche peggio ), non ho mai capito perché. :-P
Io volevo fare il cuoco! In casa mia cucinava quasi sempre mio padre e cucinava, e cucina tutt'ora, in maniera notevole; anche sua sorella, mia zia, ha lo stesso talento.
RispondiEliminaQuando in terza media arrivò il momento di fare la scelta della scuola superiore io non avevo dubbi: scuola alberghiera! Purtroppo mia madre mise il veto, per lei l'alberghiero non era una scuola adatta a me. Alla fine mi iscrissi all'ITI e poi ho fatto ing. informatica, oggi sono un ing. del software per una importante multinazionale: lavorare in ambito informatico era la mia seconda scelta, quindi non male direi. Ogni tanto, però, un po' di rammarico ce l'ho, vedere tutti 'sti cuochi famosi mi fa un po' rosicare, perché forse ci sarei potuto essere anch'io lì; anche mia madre m'ha confessato che ogni tanti ci pensa e m'ha fatto capire che un po' è pentita di quel veto, ma, oh, mica ci s'aveva la palla di cristallo!
Mio nonno - quand'ero mooolto rEgazzino - mi portava spesso in stazione a guardare i treni, da un suo amico appassionato di ferromodellismo e via di questo passo, quindi... be' molto banale, ma da bambino volevo guidare treni, tutto qui. Com'è andata? Uso i simulatori ferroviari su PC, cerco di restare nei binari che la vita mi ha fornito e stop...
RispondiEliminaMarti', t'è andata bene, io volevo fare la naturalista e son finita ferroviere, e odiavo i treni perchè uccidevano gli animali! Beata ingenuità...
EliminaDa piccolo adoravo alla follia i dinosauri dunque il paleontologo era il mio sogno nel cassetto...poi di quel cassetto ho perso la chiave e li è rimasto...
RispondiEliminaidem...volevo fare pure io il paleontologo...colpa di jurassic park e riviste primi anni 90
EliminaIl ladro internazionale, come Lupin III. Rotolare nei gioielli a bordo piscina con cocktails illimitati. Tristemente, sono diventata un'impiegata.
RispondiEliminaL'esploratrice per il National Geographic o la veterinaria di animali esotici. Sto studiando per una delle due. :)
RispondiEliminail telecronista sportivo , ma il massimo che sono riuscito a fare è stato iscrivermi a giurisprudenza alla luiss come caressa!
RispondiEliminaVolevo fare l'archeologo, come Indiana Jones (di cui lessi prima una versione a fumetti e poi vidi il film).
RispondiEliminaL'archeologo come Indiana Jones! E questo per colpa di mia nonna che mi ha fatto veder i film quando ero piccolo xD
RispondiEliminal'archeologo pure io, mi è rimasta solo la gran passione per nazisti, complotti, artefatti misteriosi e giochi di ruolo, non è la stessa cosa, ma mi diverto ancora!
RispondiEliminaIl pilota di robot giganti, per combattere le minacce al pianeta Terra.
RispondiEliminaVediamo.
RispondiElimina* Programmatore di videogiochi "come Flynn" - Più o meno fatto;
* Inventore di giochi da tavolo - Fatto;
* Giornalista - Fatto;
* Scrittore - Fatto;
* Attore - Fattino, diciamo;
Mancano all'appello le altre professioni "certo che voglio fare SOLO quello da grande":
- Astronauta - Ma hai visto mai;
- Archeologo
- Pilota di Goldrake
(Poi è andata a finire che sono diventato un sessuologo specializzato in pratiche assurde)
Credo di aver passato in rassegna milioni di mestieri da piccola.
RispondiEliminaMetà riguardavano gli animaletti, dal veterinario all'esplorazione, e metà i computer che all'epoca erano fantascienza.
Sono finita a fare la programmatrice a cui portano gli animali trovati in giro, quindi più o meno ci sono arrivata!
Tutti desideri instillati dai VHS, sob. IL primo fu quello di diventare dottore perché esplorando il corpo umano era una bomba e ancora adesso per me rose=tetano. Poiché questo, purtroppo, si è realizzato (non di avere il tetano), il secondo desiderio (quello di riserva) era di diventare paleontologo perché Jurassic Park, a 5 anni, pare una cosa oltremeravigliosa (e forse pure adesso).
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
EliminaLa professione che più avrei voluto fare era l'edicolante :D Avere sottomano centinaia di riviste e fumetti da poter sfogliare era il mio sogno. Ad un certo punto avevo anche provato ad informarmi ma la sitazione delle edicole era già a crisi avviata e il rischio era un po' troppo grande.
RispondiEliminaPur io...
EliminaDirigere una cucina junkfoodiana in puro stile anni '80 (e l'ho fatto), e poi sceneggiatore... ma alla fine sono blogger e va bene lo stesso^^
RispondiEliminaMoz-
il nobiluomo con castello annesso da cui guardare con malcelato disprezzo la plebe,oppure il centurione romano per l'elmo col cimiero,chiaramente non sono proprio riuscito nel mio scopo,quando sono arrivato a comprendere che cosa fosse un lavoro,da bambino ho accarezzato l'idea di fare l'astronomo,come è andata? beh amo la fantascienza e vado frequentemente al planetario,di più non sono stato in grado di realizzare,ah ovviamente ho un piccolo telescopio giocattolo che per mancanza di tempo non uso mai.
RispondiEliminaAll'asilo volevo fare l'inventore di robot: da 5 anni lavoro in un'azienda che si occupa di robotica. Il motivo per cui volevo farlo mi pare ovvio: sono nato nel 1984 e sono immerso nei robot da sempre, ho vissuto quando ero piccolissimo l'età d'oro dei Transformers ma mi sono cuccato anche tutto quello che c'era prima. Volevo costruire e possibilmente pilotare inarrestabili macchine da guerra. Sebbene i nostri robot non sparino raggi laser sono molto utili nella cura dei malati di cancro, dunque penso sia andata anche meglio del previsto.
RispondiEliminaRisposta di riserva: il ninja. Mi piaceva il concetto di segretezza e il sintomatico mistero della maschera, la spada, la tenuta full black. Non a caso il mio Transformers preferito era il glorioso e overpowered Sixshot (chiaramente assieme a Optimus Prime). Ci ho provato imparando qualche arte marziale nipponica ma poi l'Ingegneria ha preso il sopravvento e sono diventato grasso e triste.
Io non ho mai avuto sogni di gloria: da piccolino volevo fare l'uomo del camion della nettezza urbana. Non l'autista, quello che nei vecchi camion viaggiava sul predellino dietro e scendeva a movimentare i bidoni. Il perché é presto detto: quanto é badass agli occhi di un bambino un tizio che va in giro per la città appeso dietro un camion? 😂
RispondiEliminaAggiungo che il mio sogno non si é realizzato: la tecnologia e l'innovazione hanno cambiato i camion, tarpando le ali ai miei sogni di gioventù.
Per la raccolta differenziata ci sono ancora, almeno dalle mie parti!
Eliminanooooo! pensavo di essere l'unico!!! (vedi più in basso!)
Eliminaanche io volevo essere quello sul pedalino che si occupa di movimentare i cassonetti :D :D :D
La colpa è tutta degli Yattaman...
EliminaQuesta cosa del camion dei rifiuti va fortissima. Il thread è pieno di ex rEgazzini che sognavano di girare appesi dietro a quei camion, pare. Colpa di Yattaman, come scrive Capuleius? Può essere. Ma facevano figo anche a me, pure per quei guantoni enormi e il modo in cui saltavano su col camion in movimento.
EliminaAnch´io sognavo di farlo da bambino; pareva la cosa piu´ figa del mondo. Li vedevo arrivare dal terrazzo di casa mia e per me era uno spettacolo :)
Eliminasono badassici !!! https://www.youtube.com/watch?v=SgRFuT3Y5O8
EliminaMomento di lacrime napulitane. ....
RispondiEliminaAvevo 5 o 6 anni nel quartiere che sta dietro la spiaggia del Poetto a Cagliari ci sono dei giardinetti dove si trovano dei venditori di panini e le giostre....ai tempi c erano anche venditori di noccioline passatempi ,ceci tostati,io notando l enorme quantità di bontà nei banchetti ho pensato....faccio quel mestiere che mangio gratis!i miei mi hanno perculato per anni!
I mitici "caddozzoni"! Usuale meta finale di sabati andati a passeggiatrici negli anni '90... Casteddu forever!
EliminaPer entrare sul personale, mi ritengo fortunato: da piccolo volevo fare il giornalista e ci sono riuscito. Per un periodo. Nello specifico, come l'antrista sopra, il cronista sportivo, più precisamente nel calcio, e ci sono riuscito. Per un periodo.
Ora che faccio? L'addetto alla sicurzza all'Aeroporto di Cagliari. E' sempre un ottimo lavoro, ma vuoi mettere con l'emozione di esser pagato per dire termini come "verticalizzazione" o "esterno alto"? :)))
Il Regista (spero ancora di diventarlo) perché amo il cinema in un modo folle. Al secondo posto ex equo sarto o astrofisico, perché mi piacciono gli abiti eleganti ed osservare le stelle.
RispondiEliminaAvrei voluto fare parte dei piloti delle frecce tricolori sull'onda di Tommaso Crociera e Val Kilmer ma con meno rischio di essere abbattuto in qualche zona sperduta dl mondo...
RispondiEliminaInvece son finito a fare il bibliotecario (non che me ne lamenti eh!) che non è proprio uguale...
Volevo fare il pilota di aerei da caccia, tipo il Maverick di Top Gun. Lo volevo fare perché allora era la cosa più vicina al pilotare un robot gigante, per cui era un ripiego. Ma fallii il corso in accademia per il ruolo piloti in quanto ero leggermente miope, e quell'anno su 77 posti da pilota e 40 a navigatore si erano presentati in almeno 200 con 10/10 di vista. Di restare ma far parte nel ruolo ingegneri, non mi interessava, quindi... oggi lavoro nel controllo del traffico aereo e mi sono specializzato in Search And Rescue, antincendio boschivo, etc. Sempre di avere a che fare con aerei ed elicotteri, anche militari, si tratta, i turni sono pazzeschissimi, ma se non altro é abbastanza vicino a quello che ho sempre voluto fare, ed abbastanza raro da essere un posto sicuro.
RispondiEliminaAstronauta. Sarà che da piccolo passavo ore a guardare un libro fotografico sullo sbarco sula Luna, ma la voglia era davvero di arrivare lì dove "nessuno era mai giunto prima". Poi dice che bisogna vederci bene e quindi fine del sogno con il primo paio di occhiali. Alla fine sono diventato un chimico.
RispondiEliminaIo volevo fare la pittrice e andare a vendere i miei quadri a Parigi. Il disegno l'ho sempre amato, e l'amore per Parigi è "colpa" della mia R moscia, motivo per cui da piccola mi chiamano sempre francesina. Fortunatamente crescendo sono diventata più pratica e meno bohemenien, quindi l'amore per le arti visive è rimasto ma oggi sono una grafica.
RispondiEliminaUn altro sogno che avevo da piccola era diventare botanica, perchè adoro le piante e ho sempre avuto il pollice verde.
Anche io da piccolo sognavo lo spazio ovviamente,poi mi sono ridimensionato tant'è che per poco non sono andato all'istituto aereonautico perché poi dopo il diploma volevo entrare in Accademia Aereonautica a Pozzuoli,però ai tempi la voglia di studiare latitava tanto e così ho preso un altro diploma è tutt'altra strada della quale non me ne frega niente,più tardi non ho potuto neanche tentare la carriera da pilota civile dato i costi proibitivi del brevetto commerciale e quindi il mio sogno rimane sempre volare,sarei potuto diventare anche presidente di una multinazionale ma non me ne fregherebbe granché,infatti adesso che abito sul corridoio di atterraggio di Linate ogni volta che passa un aereo mi fermo col naso all'insù a sognare. Però l'estate scorsa sono passato da Pozzuoli e ho visto l'Accademia da fuori,con la tristezza nel cuore.
RispondiEliminaVerso i 5 anni quando mi chiedevano cosa volessi dare da grande rispondevo sempre "il ladro" per via dei cartoni di Lupin lol!!! E mia madre si vergognava come ehm... Una ladra appunto! Col senno di poi, uno dei tanti laureati in cuffia al call center, tutto sommato non mi pare fosse poi una cattiva idea, ma ormai....
RispondiEliminaDa quando mio padre mi regalò il C64, nel 1986, ho voluto lavorare con il computer, così dopo le medie mi iscrissi al tecnico industriale, perdendomi il meglio della scuola mista, dato che all'itis la popolazione era per il 90% maschile. Diploma in informatica preso, ma invece della programmazione ora mi dedico alla grafica pubblicitaria, quindi in un certo senso ho coronato il sogno. È rimasto nel cassetto invece il sogno numero due, lavorare in una radio come speaker... ma non è mai detta l'ultima parola.
RispondiEliminaTra un film fantascienzio e l'altro, il desiderio di un più giuovane e ingenuo me, era quello di fare il "Cowboy dello Spazio" (ma non come Steve Miller eh), ci ho creduto davvero fino al capodanno del 1999, poi, le speranze, sono andate scemando...anche se ancora non mi capacito del fatto che ho un telefono che sa fare di tutto e di più, ma non un'astronave, o al meno una macchina volante...
RispondiEliminaArcheologo.
RispondiEliminaI miei genitori mi portarono ad Aosta: i resti romani nella valle, con i suoi castelli, mi folgorarono; restai ancora più folgorato dal museo di Reggio, malgrado le battute sul pene dei bronzi dei miei amici.
Da perito elettrotecnico so che non ne sarebbe mai nata una professione, però l'amore per la storia mi è rimasto, visto anche il numero di tomazzi che leggo ancora oggi su medioevo, età romana, ottocento ecc...
Boh... io è da quando avevo sei anni che volevo fare il disegnatore di fumetti, e alla fine quello faccio... Non ne avevo altri in classifica! Ne ho avuti di più da adulto: notaio, avvocato, industriale, rock star, hai voglia!!!
RispondiEliminanon so nemmeno perchè ma mi ricordo che volevo fare lo SPAZZINO, di quelli col camion che svuotano i cassonetti!
RispondiEliminaPrima ancora (ma me lo raccontano, perchè io non me lo ricordo proprio!) volevo fare il capostazione! Ogni volta che partivo col treno c'era mio nonno che doveva andare dal capostazione per farmi provare gentilmente il cappello!
Io avevo capito tutto, da bambino volevo fare il sindaco!
RispondiEliminaPoi ovviamente mi so perso per strada, e faccio l'impiegato.
Da piccolo volevo fare l'astronomo perché mi piaceva guardare il cielo stellato e ho cominciato a divorare gli Urania di mio padre all'età di 7 anni ma sognavo anche di fare il ricercatore oceanografico perché negli anni 70 mi affascinava la figura di Jacques Cousteau e poi... niente. Ho fatto il programmatore, l'amministratore di sistemi, l'insegnante, il prete e adesso l'infermiere ma niente che sia vicino al mare o alle stelle....
RispondiEliminaBello, bello, bello.
RispondiEliminaVi avviso che si potrebbe scrivere un romanzo.
Da piccolo volevo fare il FISIOTERAPISTA. Mi piaceva l'idea di fare i massaggi, della riabilitazione, di aiutare la gente.
Quando l'ho raccontato a scuola, sapete quale fu la reazione? Scoppiarono a ridere. In particolare la prof di lettere, che mi odiava. I grandi mi dissero che ero troppo schivo e taciturno per fare quel lavoro. Che non avevo contaato empatico con la gente. E mi convinsi che avevano ragione. Del resto, cosa ne potevo sapere?
Risultato: scelgo la scuola sbagliatissima, ne cambio due, butto via cinque anni e non concludo nulla, finche non mi stufo, pianto li' tutto e me ne vado a lavorare.
Come dico io, nel dubbio vai a spaccarti la schiena e porta a casa il grano.
2007. Vedo un corso di massofisioterapia. Non serve a una mazza, ma decido di farlo. Per me stesso. Voglio vedere se era veramente il mio lavoro. Per quel che vale, supero il corso con il massimo dei voti. Ma soprattutto, conosco la mia dolce meta'. E adesso siamo sposati da sei anni, con una splendida bimba.
Questa concedimela, Doc: ho scoperto che la mia vecchia prof e' schiattata d'infarto (troppo veleno dentro, odiava tutti ed era una schifosa ingrata che non ha mai avuto una buona parola per nessuno).
Per dirla alla Jesse Custer, spero che la vecchia t###a sia all'inferno e che stia ancora bruciando.
Davvero mitico!!
EliminaE probabilmente non vedeva un caxxo dal Pleistocene la bastaxda
EliminaA me avevano consigliato tutti i professori delle medie , tranne uno, di andare a lavorare , ma lavori manuali ignoranti proprio . L' unico che aveva capito che avevo qualcosa di buono da dare era il docente più umile di tutti: il tecnico informatico dell' aula laboratorio , che ci insegnò a programmare con i commodore 64. A dire il vero , l' unica cosa buona imparata alle medie fu proprio la base di programmazione che mi diede con Basic e Logo... Beh comunque : morale della favola mi sono laureato in igegneria con buoni voti ed anche abbastanza in fretta, e anche io quando li vedo oggi carico il mio bazooka immaginario ed apro il fuoco!!!
EliminaTra l' altro , in terza media arrivò in classe un ragazzo meridionale semianalfabeta ,ripetente , di quelli da Libro Cuore che ormai non esistono più. Era un buon ragazzo e facemmo tutti amicizia subito , ma era spaventosamente indietro con la preparazione ( tipo leggere scrivere e le operazioni aritmetiche di base) . Era chiaro a tutti che sarebbe andato a lavorare finita la 3° media ( cosa che già faceva). Siccome eravamo amici cercai di dargli una mano con lo studio e penso che il pochissimo che imparò quell' anno glielo avevo insegnato io . Nonostante un sensibile miglioramento negli ultimi mesi di scuola , che sapevano dovuti alla sua improvvisa buona volontà e all' aiuto che tutti gli studenti gli davano , a fine anno lo segarono , lo trovai assurdo e mi brucia ancora. Lo rividi dopo due anni e mi disse che si era iscritto alla scuola serale , e che erano tutti talmente scemi che lui era improvvisamente diventato il secchione della classe.... Poi l' ho perso di vista, penso si sia trasferito .
Eliminaquando avevo 14/15 mi sarebbe piaciuto lavorare in un videonoleggio, un po' come Randall in Clerks, però essendo un millenials ormai i video nolo sono morti e stramorti.
RispondiElimina"Quando ero bambino mi chiedevano che lavoro avrei voluto fare da grande. Gli altri bambini dicevano il poliziotto, il pompiere, l'astronauta...Io rispondevo: La testa di c...o. Sono il solo che ce l'ha fatta"
RispondiEliminaPaolo Rossi ;-)
Bizzarramente, lo spazzino. Da bambino me li ricordo svuotare i cassonetti e poi aggrapparsi a un palo su una sorta di predella fuori dal camion, dietro. E niente, mi sembrava il massimo della trasgressione e della figaggine.
RispondiEliminaL'archeologo (per colpa di Piero Angela), ma non vale, perché l'ho studiato, mi ci sono specializzata, ho scazzuolato in lungo e in largo e ora ho virato un po' ma sono sempre nei beni culturali, scienze storiche & affini.
RispondiEliminaQuindi risposta b: la fumettista! Cresciuta a Topolini (ma tifo paperi) avrei dato più che volentieri il mio contributo alla produzione di strisce, solo che...tengo la matita come una clava. Negata. Sio, a confronto, ha un tratto che pare Raffaello
Ispirato da "yoroshiku mechadock" (A tutto gas) volevo fare il pilota da corsa di vetture turismo.
RispondiEliminaMai realizzato causa scarsità di risorse (finanziarie, un poco di talento scoprii troppo tardi di averlo..)
- "Aurelio, cosa vuoi fare da grande?"
RispondiElimina- "COSTRUIRE I ROBOT"
Motivo? C'è davvero bisogno di chiederlo? Ad un rEgazzino cresciuto a pane e Mazinga? Di certo non parlavo di automi o macchine industriali.
IO VOLEVO FARE I ROBOTTONI. Volevo costruirmi e poi pilotare un Grande Mazinga. Un Goldrake. Un Gundam.
Se poi mi chiedono sul serio "che vuoi fare da grande?", ancora adesso, alla soglia dei quaranta, non lo so.
Ho fatto diverse cose, diversi lavori.
Per 11 anni, durante e dopo la laurea in Disegno Industriale, ho fatto il Designer presso lo studio di un architetto.
Ora faccio il portalettere a tempo determinato. Per dire.
Altre avrei voluto farle ma non mi ci sono mai messo sul serio.
Volevo divenire uno scienziato (Cit.). Fumettista. Musicista.
Ho iniziato la facolta di Fisica, ma poi ho lasciato.
Scarabocchio qualsiasi pezzo di carta mi capiti sotto mano.
Suono il basso per hobbie in un paio di gruppi e se mi metti un'altro strumento sottomano qualche nota la produco.
"Si, ma niente di serio (Ri-cit.).
Se me lo chiedi oggi, dicevo, non lo so cosa voglio fare da grande.
Ma spero fortemente di essere punto da un ragno radioattivo (o modificato geneticamete, come si porta oggi, suvvia, non facciamo i nostalgici). Sperando di ottenere superpoteri e non un cancro, intendo.
Scienziato (per quanto generale possa essere a 6 anni), programmatore di computer.
RispondiEliminaPer il primo nada completamente, anche se ho ancora il pallino di leggere riviste e articoli scientifici su fisica nucleare, astrofisica ecc. mi sa che è colpa di un libro di Hawking letto a 8 anni.
Per il secondo è un quasino, faccio automazione e talvolta programmo PLC, ma ho ancora il pallino di imparare linguaggi di programmazione, tempo permettendo lo farò.
L'edicolante, non so se vale ma ho sempre adorato i chioschetti con tutto quel ben di dio esposto!le figu i fumetti le riviste i dvd,pensavo che sarebbe stato bello leggere a scrocco le cose e in più adoravo quel tipo di rapporto saluti/occhiolini che gli edicolanti hanno con le persone come se fossero amici di tutti
RispondiEliminaA parte i lavori "impossibili", tipo il calciatore (negato) o il supereroe (le zanzare che mi pungevano non erano mai radioattive) avrei veramente voluto fare il professore. Di lettere. Alle medie. Cioè nel buco nero della scuola italiana, coi ragazzi nell'età peggiore, tipo "stand by me". Invece ho fatto il concorso sbagliato e praticamente faccio il contabile, anche se l'unica materia in cui mi abbiano rimandato è stata matematica.
RispondiEliminaA parte i lavori "impossibili", tipo il calciatore (negato) o il supereroe (le zanzare che mi pungevano non erano mai radioattive) avrei veramente voluto fare il professore. Di lettere. Alle medie. Cioè nel buco nero della scuola italiana, coi ragazzi nell'età peggiore, tipo "stand by me". Invece ho fatto il concorso sbagliato e praticamente faccio il contabile, anche se l'unica materia in cui mi abbiano rimandato è stata matematica.
RispondiEliminaIo ho sempre voluto fare l'archeologo. Il bello è che non ho visto indiana jones fino a 19 anni, quindi non so cosa mi abbia influenzato 0.o
RispondiEliminaPure io volevo fare Indiana Jones, non l'archeologo, proprio Indiana Jones col cappello figo, la frusta e la pistolettata facile.
RispondiEliminaOra non vado in giro a salvare preziosi artefatti dai nazisti ma son comunque lì vicino,faccio l'antropologo forense
Doc,ma l'uomo con la pistola(alla tempia),nume protettore e ispiratore dei sondaggioni,che fine ha fatto??
RispondiEliminaA parte i lavori "impossibili", tipo il calciatore (negato) o il supereroe (le zanzare che mi pungevano non erano mai radioattive) avrei veramente voluto fare il professore. Di lettere. Alle medie. Cioè nel buco nero della scuola italiana, coi ragazzi nell'età peggiore, tipo "stand by me". Invece ho fatto il concorso sbagliato e praticamente faccio il contabile, anche se l'unica materia in cui mi abbiano rimandato è stata matematica.
RispondiEliminaPilota di robot. Che te lo dico a fa'?
RispondiEliminaDa bambino fino verso i 20 anni volevo fare l'astronomo, ero una enciclopedia ambulante, poi non ricordo bene perchè cambiai, sicuramente uno dei motivi è che mio padre era peggio di un genovese e non ebbi mai un telescopio (cmq costavano assai, ora lo capisco), ma gli altri motivi non li ricordo bene, forse crescendo si cambia, forse serviva la conoscenza della matematica ed io ero una frana...
RispondiEliminaPoi conobbi i computer e mi dedicai alla programmazione alla faccia di mio padre medico che voleva lasciarmi i suoi assistiti e farmi laureare in medicina
Faccio ancora il programmatore, ma se tornassi indietro seguirei i consigli di mio padre, vedevo il mestiere di programmatore in modo molto ingenuo e irrealistico
Scrittore, di fantasy. In assoluto un must della mia infanzia
RispondiEliminaSono passato anch'io attraverso la fase astronauta e uomo sul predellino del camion dell'immondizia -mi incuriosiva da morire da piccolo dove finisse l'immondizia una volta superate le "tendine" del vano di carico- ma poi, come orgoglioso membro della tribù dei primi spettatori dei cartoni giappi (ricordo la trasmissione del primo episodio di Goldrake) sono passato alla fantascienza.
RispondiEliminaImmerso nei giocattoli a tema dell'epoca e felice possessore ancora oggi di numerosi pezzi dei Micronauti, volevo fare il viaggiatore del tempo/time traveler, ovviamente con tuta gialla come il pupazzetto che mi regalò mio padre e ai comandi del Battle Cruiser.
Sono stato giocatore di ruolo da sempre: avevo per la testa solo cose impossibili tutto il giorno, molto più importanti delle sciocchezze tipo cosa mi farà portare a casa il pane. Per cui non ho ricordo di mestieri che non fossero barbaro o mago guerriero biclasse minmaxato in un mondo di fantasia.
RispondiEliminaL' unico mestiere che mi sarebbe piaciuto fare lo ricavai da Cyberpunk 2020: il tecnomedico, studiare l' interfaccia uomo macchina. Chiaramente i miei genitori mi risero dietro .
Con il passare degli anni , scoprii il piacere della matematica e allora lì decisi che il mio mestiere sarebbe stato basato sul calcolo e sul pensiero scientifico .
Adesso sono ingegnere, e devo dire che la più grande soddisfazione è vedere quando un fenomeno complesso si comporta esattamente come tu hai predetto che faccia sulla base di astrazioni e calcoli. Ad esempio anni fa ci fu un dissesto strutturale causato dalla variazione della quota di falda acquifera. Creai un modello di calcolo complesso che , ad ogni variazione di quota di falda, restituiva la deformata in ogni singolo punto. Scoprii con estrema sorpresa che avevo indovinato le deformazioni al millimetro qualunque fosse la quota di falda. Scoperte come queste ti fanno pensare che ,anche se nessuno è sicuro che esista un Dio a nostra immagine e somiglianza, per lo meno l' universo è ordinato allo stesso modo della nostra mente e ciò non può essere una coincidenza ... il lo chiamo il teorema della platea di Dio. Comunque secondo me le passioni di gioventù valgono quel che valgono.. maturando si cambia sempre, e in meglio aggiungerei.
Volevo fare la direttrice d'orchestra. In pieno anni '80, quando ancora direttrici donna sotto i riflettori non se ne vedevano, pensavo che alle donne fosse vietato, per cui quando mettevo il vinile di Beethoven che aveva mio padre e salivo in piedi su una sedia con la matita in mano, mi ripromettevo che mi sarei travestita da maschio per fregare tutti e fare lo scherzone. Poi mi hanno detto la verità, ma ero ancora convinta che "conservatorio" e "riformatorio" fossero sinonimi, e quando mi hanno chiesto se volevo andare al primo ho detto "col cavolo!" credendo che mi avrebbero chiusa in una specie di galera col pianoforte. La mia è stata un'infanzia di fraintendimenti.
RispondiEliminaLo scrittore. Ho ripiegato su informatico ammaliato dall'aura di futurismo degli anni 80-90 sui computers, per poi rendermi conto che ora l'informatico is the new schiavo.
RispondiEliminaTra le altre cose...
EliminaDa piccolo avrei voluto fare lo "scassabrumbrum", che potremo definire come una via di mezzo tra lo sfasciacarrozze e l'addetto dei crash test dell'Euro NCAP.
RispondiEliminaPerché? Giocavo sempre con le macchinine, aveva senso farne un mestiere.
Questo sondaggio mi regala una bella scusa per scrivere una stupida storia.
RispondiEliminaMia madre è paio d'anni che racconta questa storia della mia infanzia: ogni volta che mio padre, operaio in catena di montaggio dell' Alfasud, usciva di casa, io mi ritanavo dietro la porta d'ingresso di casa nostra a sfogliare il fumetto che lui mi leggeva. Mia madre mi veniva a prendere in braccio e mi diceva (o almeno lei così racconta): sempre con questi giornaletti in mano stai! Ma allora da grande diventerai un disegnatore? Ed io puntualmente rispondevo: no. Lei incalzava: allora vuoi scrivere le parole dentro le nuvolette? Ed io puntualmente rispondevo: no.
A quel punto lei mi guardava e mi diceva: insomma cosa vuoi fare?
E sembra che io abbia sempre risposto: fare i fumetti.
Nel Mentre mi madre alzava gli occhi al cielo e sentenziava: io spero prete, o operaio all'Alfasud come tuo padre.
Per anni mia madre ha sperato in una mia vocazione o in un posto all'Alfasud, anche dopo la laurea ed il master, non era mai convinta; alla fine però due anni fa ha capito che lavoro faccio da 15 anni, e ha capito l'arcano tutto leggendo il mio nome in uno di quei giornaletti... Mi ricordo che mi telefonò e mi disse: ho capito! Fai i fumetti come mi dicevi da piccolo.
Ed io: brava mamma l'hai capito finalmente. Quindi hai capito cosa faccio per vivere!
Lei: veramente no, ma non importa, basta che fai questi fumetti. Così so che sei felice.
Ed io: va beh, ho capito ma ora stai tranquilla che ti passo a prendere.
Lei: Con che auto sei?
Ed io: giulietta mamma come sempre da 20 anni.
Lei: e dove andiamo?
Ed io: è domenica mamma, ovviamente a Messa.
Bellissimo, mi ricorda De Crescenzo quando racconta come cercava di spiegare alla madre, casalinga nata prima del ' 900, cosa volesse dire essere ingegnere informatico negli anni ' 70 !! ;)
Elimina:)
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RispondiEliminaTraviato da Daredevil, poi s'è aggiunto il lavoro di Ralph Supermaxieroe, e pure quello di Capitan America. Tre su tre.
RispondiEliminaQuindi fai l'avvocato, il demolitore o la bandiera? O_o
EliminaDa piccino non sognavo di lavorare, oggi la stessa cosa ma con il "non" spostato dopo "di".
RispondiEliminaIl mio sogno da bambini è sempre stato -e dico sempre- fare l'Acchiappafantasmi.
RispondiEliminaE sono finito dietro a una scrivania, come un Janine Melnitz (momento mestizia ON).
In ogni caso in giro di fantasmi non se ne vedono, quindi tutto sommato per il poco tempo in cui c'ho provato devo aver per forza fatto un buon lavoro.
Bravo Me.
Da che ho ricordo ho sempre detto di voler fare l'inventore o l'ingegnere per lavorare con le automobili... E che mi sarebbe piaciuto lavorare col computer.
RispondiEliminaDopo svariati anni di gavetta sotto altri e gli studi di Ingegneria aerospaziale terminati senza foglio di carta ora ho un attività di vendita online componenti auto, compresa progettazione cad e realizzazione parti speciali.
Direi che ci sono andato abbastanza vicino, il me stesso di 7 anni sarebbe felicissimo!
Ho 21 anni e ricordo benissimo che da bambino non volevo fare un mestiere, ne volevo fare un'infinità, sognavo di fare il cuoco, il pilota da aerei di guerra, il marinaio, il pompiere, il wrestler (questo vorrei farlo ancora oggi), l'insegnante e chi più ne ha più ne metta.
RispondiEliminaDi tutti però il mestiere che mi rimase più impresso fu l'arbitro da calcio, per qualche arcano motivo adoravo vedere l'arbitro in partita fischiare i falli e sbattersene delle lamentele dei giocatori, inoltre l'idea che potessi sbattere fuori dal campo qualcuno di quelli mi stuzzicava non poco, non nascondo che pensavo, una volta diventato arbitro, di espellere calciatori che mi sarebbero stati sui coglioni solo dallo sguardo, quindi sì, ero parecchio stronzo da piccolo.
Stronzaggine che ebbi modo di mostrare una volta che andai a giocare a calcetto con i miei compagni delle elementari, decisi che avrei fatto l'arbitro per quella partita e tutto sembrava andare per il verso giusto finchè un mio amico, un moldavo, decise di insultarmi dopo che gli fischiai un fallo.
Oggigiorno lascerei perdere, fra amici ci sta, ma da bravo stronzo all'epoca decisi di espellerlo senza pensarci due volte e poiché non volle uscire dal campo optai per una soluzione drastica: presi il pallone e dichiarai annullata la partita.
Me ne andai dal campetto con il pallone sotto braccio per far capire che con me non si scherzava.
Che persona simpatica che ero, eh?