La corsa di Atreyu (Fancuore, Gmork)
Sappiamo come funziona. Quando la gente non sogna più, non crede più, il Nulla avanza. "Inghiottendo la fantasia, quale che sia la vocale su cui piazzi l'accento". Atreyu ha perso la speranza dopo la morte di quello stupido, stupido cavallo, sprofondato nelle paludi della tristezza. Sa che non può battere Gmork, eppure affronta lo stesso la belva. E vince.
Kyoto, una decina di giorni fa, due e mezza del mattino. Hai appena finito di scrivere un articolo. Sonno zero, pensieri troppi. Scendi a fare due passi, per condurre una piccola ronda fino al conbini di fronte all'albergo: magari vai a sfogliare un po' di riviste o comprare un gelato al tè verde, come fai sempre. Fischietti la prima cosa che ti viene in mente, sostituendo la parola Casbah con Kansai in uno dei più noti successi della band di Joe Strummer. Il silenzio è rotto solo dal sibilo stealth di qualche auto ibrida. L'aria è fresca, ma non gelida. Un venticello leggero solleva le foglie, pettinando gli alberi del viale e i pensieri confusi che ruotano nella tua testa da gaijin. Sei lì anche perché sei fuggito dal nero. Dai nuvoloni cupi, dalla depressione, dalla resa incondizionata agli eventi, dal tuo personalissimo Gmork.
Ti hanno detto che non potrai più farlo. Che non potrai più correre, nuotare, fare un sacco di altre cose. Che dovrai abituarti a quel dolore che ti morde per tutto il giorno, tutti i giorni, perché non c'è una cura. Non dovresti, nossignore, non dovresti proprio, eppure lo fai. E vinci [...]
Kyoto, una decina di giorni fa, due e mezza del mattino. Hai appena finito di scrivere un articolo. Sonno zero, pensieri troppi. Scendi a fare due passi, per condurre una piccola ronda fino al conbini di fronte all'albergo: magari vai a sfogliare un po' di riviste o comprare un gelato al tè verde, come fai sempre. Fischietti la prima cosa che ti viene in mente, sostituendo la parola Casbah con Kansai in uno dei più noti successi della band di Joe Strummer. Il silenzio è rotto solo dal sibilo stealth di qualche auto ibrida. L'aria è fresca, ma non gelida. Un venticello leggero solleva le foglie, pettinando gli alberi del viale e i pensieri confusi che ruotano nella tua testa da gaijin. Sei lì anche perché sei fuggito dal nero. Dai nuvoloni cupi, dalla depressione, dalla resa incondizionata agli eventi, dal tuo personalissimo Gmork.
Ti hanno detto che non potrai più farlo. Che non potrai più correre, nuotare, fare un sacco di altre cose. Che dovrai abituarti a quel dolore che ti morde per tutto il giorno, tutti i giorni, perché non c'è una cura. Non dovresti, nossignore, non dovresti proprio, eppure lo fai. E vinci [...]
Hai addosso una felpa da ninja e i pantaloni della tuta. Ai piedi le solite nike da running. C'è l'aria giusta, c'è il vuoto giusto, c'è che all'improvviso realizzi che se proprio devi convivere con questa belva, lo farai a modo tuo, e che cazzo.
Inizi a correre.
Il dobermann ti azzanna subito, facendo del suo peggio. Te ne sbatti, continui. Hai teorizzato più volte il momento Going the Distance di Bill Conti. Il Rocky interiore, lo sforzo che vale una vita. Quando partono gli squilli di tromba e non importa quello che pensi, quello di cui hai paura, quello che dicono gli altri. Non importa niente: chiudi gli occhi, sbatti i pugni uno contro l'altro, come un Hiroshi senza campana nel petto, e lo fai. Questo, incorniciato dalla notte di Kyoto, è esattamente uno di quei momenti lì.
Giri tre volte l'isolato, disturbando il sonno di un corvo mostro gigante che monta la guardia all'ingresso di un piccolo tempio, immergendo i piedi nel neon blu che copre la base di un palazzo bianco precipitato dal futuro, ricoprendo con un tap tap tap tap sincronizzato con i tuoi battiti il rumore bianco della metropoli che dorme. Il cielo viola ti guarda, ma non ti giudica.
Qualche minuto dopo sei sotto la doccia. Ce l'hai fatta. Non muovi quasi più le gambe, ma ce l'hai fatta. Il cuore ti scoppia nel petto come due soli all'astroscontro, ti senti il re del mondo. E forse è il vapore dell'acqua bollente che ti si condensa sotto le occhiaie, o forse no, è proprio che stai piangendo.
Hai steso Gmork.
Per lo sforzo ti tremano ancora tutti i nervi, ma ce l'hai fatta. È il momento di uscire dal nero, ti dici. Di non fare più di tutto un unico problema e lasciarti mettere sotto. Di non farti più scivolare le cose addosso, in mezzo alla corrente, come hai fatto per mesi. Di rialzare la testa, di riprendere a correre, in tutti i sensi. Di respirare. You gotta believe, come diceva il filosofo Parappa da Fogliodicarta.
Da quando sei tornato hai corso tutti i giorni. Due chilometri scarsi alla volta, niente rispetto a quelli che macinavi ogni mattina all'alba prima di tutta questa brutta storia, quando correre ti faceva sentire vivo, in pace con il mondo e legittimato ad ascoltare playlist di cui normalmente ti saresti vergognato. Ma pur sempre due in più di quanto pensavi fosse possibile. Stringi i denti e corri. Finché ce la fai, finché non arriva in cuffia l'ultimo brano dei Cure che ti piace davvero, finché quello stupido, stupido cavallo non torna indietro dalla palude, finché ce n'è.
Arriveranno le crisi, arriveranno i giorni in cui non ce la farai ad alzarti dal letto, i momenti in cui il dobermann ti azzannerà dalle scapole ai piedi, fottuto canecyborg sadico. In cui la tristezza e il nero torneranno ad affacciarsi tra un orecchio e l'altro. Ma non ti arrenderai. È il metodo Atreyu, e funziona. Ti hanno detto che non puoi fare più un sacco di cose, ti hanno detto che devi rassegnarti. La tua risposta, a lungo, è stata: ok. La tua risposta ora è: fancuore, manco per il cazzo.
Quando partono gli squilli di tromba, non importa niente: chiudi gli occhi, sbatti i pugni uno contro l'altro, e ti riprendi la tua vita, un pezzetto alla volta.
Giri tre volte l'isolato, disturbando il sonno di un corvo mostro gigante che monta la guardia all'ingresso di un piccolo tempio, immergendo i piedi nel neon blu che copre la base di un palazzo bianco precipitato dal futuro, ricoprendo con un tap tap tap tap sincronizzato con i tuoi battiti il rumore bianco della metropoli che dorme. Il cielo viola ti guarda, ma non ti giudica.
Qualche minuto dopo sei sotto la doccia. Ce l'hai fatta. Non muovi quasi più le gambe, ma ce l'hai fatta. Il cuore ti scoppia nel petto come due soli all'astroscontro, ti senti il re del mondo. E forse è il vapore dell'acqua bollente che ti si condensa sotto le occhiaie, o forse no, è proprio che stai piangendo.
Hai steso Gmork.
Per lo sforzo ti tremano ancora tutti i nervi, ma ce l'hai fatta. È il momento di uscire dal nero, ti dici. Di non fare più di tutto un unico problema e lasciarti mettere sotto. Di non farti più scivolare le cose addosso, in mezzo alla corrente, come hai fatto per mesi. Di rialzare la testa, di riprendere a correre, in tutti i sensi. Di respirare. You gotta believe, come diceva il filosofo Parappa da Fogliodicarta.
Da quando sei tornato hai corso tutti i giorni. Due chilometri scarsi alla volta, niente rispetto a quelli che macinavi ogni mattina all'alba prima di tutta questa brutta storia, quando correre ti faceva sentire vivo, in pace con il mondo e legittimato ad ascoltare playlist di cui normalmente ti saresti vergognato. Ma pur sempre due in più di quanto pensavi fosse possibile. Stringi i denti e corri. Finché ce la fai, finché non arriva in cuffia l'ultimo brano dei Cure che ti piace davvero, finché quello stupido, stupido cavallo non torna indietro dalla palude, finché ce n'è.
Arriveranno le crisi, arriveranno i giorni in cui non ce la farai ad alzarti dal letto, i momenti in cui il dobermann ti azzannerà dalle scapole ai piedi, fottuto canecyborg sadico. In cui la tristezza e il nero torneranno ad affacciarsi tra un orecchio e l'altro. Ma non ti arrenderai. È il metodo Atreyu, e funziona. Ti hanno detto che non puoi fare più un sacco di cose, ti hanno detto che devi rassegnarti. La tua risposta, a lungo, è stata: ok. La tua risposta ora è: fancuore, manco per il cazzo.
Quando partono gli squilli di tromba, non importa niente: chiudi gli occhi, sbatti i pugni uno contro l'altro, e ti riprendi la tua vita, un pezzetto alla volta.
semplicemente bellissimo.
RispondiEliminaGonna Fly Now, Doc!
RispondiEliminaがんばれ!!!
RispondiEliminaEddaje, playlist gasanti a palla e pedalare alla faccia di tutto.
RispondiEliminaSei il nostro eroe!
RispondiEliminaSì, si può fare per davvero. Bravissimo Doc :)
RispondiEliminaForza Doc!
RispondiEliminaMi sembra giusto.
RispondiElimina"Lo chiamavano Jeeg Robot" doveva essere il titolo della tua biografia.
RispondiEliminaFelicitazioni Doc!
F*ck yeah.
RispondiEliminaGrande, semplicemente.
RispondiEliminaE a margine, William Gibson è sicuramente fiero di te
Grande !!!! Un abbraccio, e.... grazie!
RispondiEliminaCongratulazioni Alessandro. E' stato un passo difficilissimo e qui sul club della deboscia siamo tutti con te.
RispondiEliminaMeraviglioso!
RispondiEliminaNon ho parole. Stralcio di vita vissuta raccontato in maniera incredibile. Hai tutta la mia ammirazione e rispetto (per quel che vale ;-)).
RispondiEliminadajeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee
RispondiEliminaA c@zzo dritto! Un saluto!
RispondiEliminaIl chip neuronale del Dottor Manhattan non è adatto alla corsa, ma lui non è studiato in elettrobiologia e corre lo stesso, conquistando stima e rispetto dai debosciati e cinquinizzando quelli che gli dicono di lasciare la corsa a Forrest Gump!
RispondiEliminaTieni duro! Siamo tutti con te!
RispondiEliminaDoc, che bellezza ste parole. Da GME proprio, almeno per me. Io mi sto facendo una stupidissima riabilitazione post intervento, eppure ci sono un sacco di persone che mi dicono che non salterò più come prima, non correrò come prima, etc. Fancuore. E quei giorni che mi sembrerà troppo dura, che avrò tanti doloretti, tornerò a leggere questo post. Hold fast, Doc.
RispondiEliminaGrande voglia di vivere,complimenti
RispondiEliminaDaje Doc!!
RispondiEliminaDa possessore di una malattia con effetti analoghi ti sono molto vicino ma bisogna trovare sempre la forza di alzare gloriosamente il dito medio di fronte a queste situazioni, non rivolgerlo a chi ti sta vicino e ti è caro e andare avanti. Go Go Go Doc !
RispondiEliminaGrande Doc, il tuo Ghost è molto più forte dello Shell!! Continua così, ma non esagerare!! Te lo dice uno sportivo ormai sul viale del tramonto, tutto rotto e dolorante, stile Tom Berenger in Major League.
RispondiEliminaMassimo rispetto da parte mia. Per tutto quello che fai e per la tua volontà nel gestire queste situazioni.
RispondiEliminaUn flashback davvero emozionante.
Grazie per avercelo raccontato.
Grande!!!
RispondiEliminaNon lasciare mai che qualcuno ti dica cosa puoi o non puoi fare. Che sia una persona o che sia a maggior ragione un male di qualsiasi genere.
RispondiEliminaLa vita è una e va vissuta un passo alla volta , sempre avanti.E tu Doc , stai andando alla grande....
92minutidiapplausi...scritto così,tutto di un fiato,come la tua corsa..
RispondiEliminaPossiamo conoscere la tua attuale playlist da corsa?
RispondiEliminaMinchia che bomba sto pezzo.
RispondiEliminaDai doc! Riuscire a riempire la vita di bellezza e di piccole grandi gioie personali è secondo me il vero antidoto ad ogni tipo di morte.
Andrea Pazienza diceva che "indietro non bisogna andarci neanche per prendere la rincorsa".
RispondiEliminapersonalmente la ritengo una cosa giustissima.
Rispetto e stima, corri Doc, corri!!!!
;)
PS.: Doc, metti un po di death metal nella play list che funziona!!!!
EliminaMagai Amon Amarth...
A te, o fratello del Metallo appassionato di fitness:
Eliminahttps://metalskunk.com/2010/07/12/no-pain-no-gain-10-dischi-spaccosi-per-spaccarsi-in-palestra-prima-parte/
Grande Cattivone, lo metto subbito (con 2 b)!!!
Eliminaogni tanto mi ricordi perchè, negli ultimi anni, quando sono schiacciato dal terrore nero, quello brutto e sordo, ti leggo e mi passa tutto. sursum corda ragazzo
RispondiEliminaE poi ti stupisci se la gente ti vuole offrire una birra... ;)
RispondiEliminavai doc!
RispondiEliminaCosì Ale! Un passo alla volta, un pugno alla volta (cit.) Arrendersi mai, e rialzarsi anche quando il dolore non è nei pugni o nei muscoli ma è nel cuore. ;)
RispondiEliminaGrande Doc, non mollare mai!
RispondiEliminaIn gamba Doc. Se riprendi a fare qualcosa che ti piace non possiamo che incoraggiarti. E pazienza se i post arriveranno un po' piú tardi :D
RispondiEliminaCon questa canzone devi immaginarti che corri e tutto L'Antro dietro che ti sostiene.... Mai mollare!
RispondiEliminaun mito! e un grandissimo esempio! vaiiii!!!
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminagrande doc anche se spesso in silenzio hi tutto il mio sostegno e la mia ammirazione
RispondiEliminail dolore che senti è solo la fiamma che alimenta il tuo cuore, il tuo Burning Heart
RispondiEliminaNel codice dei guerrieri
Non c'è resa
Anche se il tuo corpo dice basta
Il tuo spirito grida - mai!
Nel profondo della nostra anima
Una quieta brace
Sai che sei tu contro te stesso
E' il paradosso
Che ci conduce
E' una battaglia di volontà
Nel fervore di un attacco
E' la passione che uccide
La vittoria è soltanto tua
Per la serie MY WAY E FANCUORE A TUTTI.
RispondiEliminaNon c'e' playlist che tenga, quando ti parte la musica da dentro, nel momento in cui superi il tuo limite.
E per quelli della nostra generazione e sempre una di ROCKY.
Fantastico, c#zzo.
Non mollare mai , Doc!!
Grande Doc! Mai arrendersi! Bisogna strappare ogni cosa a questa vita con le unghie e con i denti!
RispondiEliminagrande Doc! never give up!!!
RispondiEliminaForse sono vecchio e ripeto quel che ho già detto ma comunque piccola nota autobiografistica.
RispondiEliminaAnni fa mi feci malissimo alla schiena, dolori su dolori. Andai dall' ortopedico ( considerato un luminare) che mi disse che avevo la schiena finita, che non avrei alzato più niente e avrei fatto meglio a rassegnarmi. E non fu l' unico.
Siccome l' idea di restare mezzo invalido debole e malmesso per il resto della vita proprio non si addiceva all' immagine che avevo di me , mi sono messo al lavoro e ho trovato una soluzione facendo praticamente tutto il contrario di quello che mi avevano detto di fare i vari allenatori e ( supposti ) esperti vari.
Adesso alla faccia del primario di ortopedia
https://www.facebook.com/riccardo.thiella/videos/vb.1097062734/10210418629037509/?type=2&theater
Sono 48 kg.
Dolori spariti , alzo quel che mi pare compresa mia moglie quando facciamo ballo acrobatico a casa.
E ho fatto il muratore un anno.
E te ne avevo già parlato Doc, se ti interessa ti inizio alla pratica, magari non risolvi una mazza ma un pò di forza in più fa sempre comodo nella vita, tipo se devi aprire le bottiglie del pomodoro , traslocare , distruggere una porta incastrata o minacciare il testa di minkia che importuna tua moglie che è meglio se la lascia stare.
PS non sono antivaccinista, non sono naturalista, vegano , omeopatofilo o atre minkiate. Sono un ingegnere e credo a ciò che la sperimentazione e la scienza mi dicono . Peccato però che talvolta la scienza ( o meglio l' incompetenza di supposti scienziati ) dica una cosa ed anche il contrario, ed allora devi decidere a quale professionista affidarti , sulla base dell' idea che ti fai usando il cervello.
:)
RispondiEliminaDoc, sono fottutamente orgoglioso di te! Riprendendo una citazione, un passo alla volta, un pugno alla volta, una ripresa alla volta. E' così che si fa nella boxe. E' così che si fa nella vita.
RispondiEliminaUna mia amica ha fatto un incidente con lesione della spina dorsale e le avevano detto che non avrebbe più potuto camminare... in 3-4 mesi era di nuovo in piedi.
RispondiEliminap.s.: quindi, Doc, hai rischiato di lasciare i tuoi commilitoni da soli se per caso il dobermann avesse vinto?
Non si tratta di arrendersi, ma di rassegnarsi, cosa probabilmente peggiore, ma per fortuna conosco molte persone che hanno continuato a combattere, nonostante rassegnarsi fosse qualcosa che esse stesse avrebbero voluto.
RispondiEliminaCi vuole una bella forza di volontà per vincere tutti questi pensieri, complimenti.
Grande Doc. Profonda stima e ammirazione!
RispondiEliminaRazzo, si!
RispondiEliminaE, oh, puoi pure brindare alla vittoria con una birra, cosa impensabile tempo fa :)
Un pezzo bellissimo, sia per la speranza e la forza che comunica, sia per come è scritto.. Mia moglie da quasi nove anni combatte con la sclerosi multipla con una forza incredibile. Stiamo insieme da 10 anni e sposati ds 5. E questo post mi ha commosso..
RispondiEliminaGrazie
Una volta parlammo di esoscheletro. Lo volevi in adamantino, ti dissi "acciaio e gomma! E pedalare". La gomma la metti ai piedi, ma l'acciaio devi trovarlo dentro di te. Ce l'hai fatta, bravo.
RispondiEliminaSolo, non farlo più di notte in un pur civilissimo paese straniero.
You gotta believe, you ain't gotta be careless...
Beh ma a kyoto é più facile che arrivi Godzilla che ti succeda qualcosa di notte:)
RispondiEliminacome si dice a roma: 'nnamo!
RispondiEliminaStanding ovation!
RispondiEliminaTi ammiro Doc per come affronti il dobermann.
RispondiEliminaTi leggo da un paio di mesi, ma devo dire che l'antro è ormai un appuntamento serale fisso
Non mollare!
applausi
RispondiEliminaGrande, Doc! Nulla è scontato, ma se riesci a educare una Piki in carne ed ossa (oltre a decine di milioni di debosciati virtuali) di certo la forza interiore non ti fa difetto _\m/
RispondiEliminaがんばれ.
RispondiElimina[troppo sintetico,I know, ma giornato no, oggi]
Daje Doc! \m/
RispondiEliminaGrande Doc, tieni botta, per te, per la tua famiglia, per fuggire dai killer in moto, per cancellare conigli/cazzetti, per vincere una bambolina al giro inferno, per le luci al neon che si ostinano a rimanere accese sotto una pioggia scrosciante di bit, per il 42, per il dolore che ti ricorda di essere vivo ma tu hai una memoria della luiseveronica e quindi potrebbe pure andare affarferie, per tutto il pesce che prima o poi dovremmo tutti ringraziare per, intanto tieni botta
RispondiEliminaE che magari domani vado a correre pure io e dal largo dei miei ciento e passa quili ti dedico un po' del mio fiatone
Lacrime a gli occhi.
RispondiEliminaDoc, mi fai gasare come una bestia.
Continua.
Continua.
Continua, pezzo per pezzo!!!
Un abbraccio immenso.
Doc, che bellezza ste parole. Da GME proprio, almeno per me. Io mi sto facendo una stupidissima riabilitazione post intervento, eppure ci sono un sacco di persone che mi dicono che non salterò più come prima, non correrò come prima, etc. Fancuore. E quei giorni che mi sembrerà troppo dura, che avrò tanti doloretti, tornerò a leggere questo post. Hold fast, Doc.
RispondiElimina8 anni fa mi sono sfasciato e mi avevano detto che non sarei mai stato come prima. Avevano ragione. Sono meglio! Non mollare!
RispondiEliminasoffro di emicrania aurale,ti arriva addosso di colpo,non riesci a parlare,,ci vedi male,non riesci a usare una mano... e poi ti esplode la testa... poi passa... e non sai quando torna.. pero' te ne freghi e vai avanti..ti capisco...continua cosi'.. scusa l'anonimato.. ma non scrivo mai in rete. J.D.
RispondiEliminaRespect, Doc.
RispondiEliminaLa forza di volontà può tutto e lo stai dimostrando.
Grandissimo Doc, conosco la sensazione nel mio piccolo... Quante volte una sfida ci è sembrata insuperabile, quante volte il medico ci ha detto che quella cosa non avremmo più potuta farla? E invece fregacazzi, prendi il coraggio a due mani e la paura a testate... Quindi complimentissimi!
RispondiEliminaeroico doc, eroico davvero!
RispondiEliminadaje e corri, corri contro il vento!
Corri DOC!!
RispondiEliminaCorri DOC!!
RispondiEliminati voglio bene Doc!
RispondiEliminaperchè anche stasera che la mia vita mi sta distruggendo mi vengo a riposare qui nell'antro e trovo questo post(erano due giorni che non passavo...ti ho detto periodo di melma paura del futuro e di aver fatto scelte sbagliate:probabile vagonata di sofferenza e tristezza in avvicinamento che andrà a fare compagnia a quella già presente)...
e niente trovo questo post e sorrido,di nuovo.
ti voglio bene Doc grazie per quello che fai.
corri! che adesso ricomincio a correre anxhe io!
Lacrime.
RispondiEliminaGli hai fatto male! Adesso ha paura, lo hai ferito, gli hai fatto male capito?
RispondiEliminaVai doc!
Dio mio, un colpo al petto. Ma di quelli che ti fanno bene, anche se stai male. Vai Doc, corri! che noi da qui tifiamo tutti per te, ai lati della strada!
RispondiEliminaEccazzo, si! Un passo e un dito medio alla volta, così si fa: stendilo e non permettergli di rialzarsi!
RispondiEliminaGo Go Power Doc (ma stai sempre attento, ok?) ;)
https://g.co/kgs/BqEE6w
RispondiEliminaCosì, Doc.
come si dice? Un passo alla volta...
RispondiEliminaGrazie di tutto, sempre
Grande.
RispondiEliminala scena è questa: io in piedi, serio che ti applaude. Che muovo la testa in un ritmico e lento gesto di assenso dedicato a chi merita rispetto e te lo meriti.
RispondiElimina"La volontà vince sul fisico" ci hanno sempre insegnato. Finché non lo provi non lo sai.
"puoi stare al 100% fisicamente ma se non hai la testa non rendi un razzo". Finché non l'hai sperimentato con il fisico a pezzi e il punto fisso del traguardo all'orizzonte che occupa tutti i tuoi pensieri non lo capirai mai.
Un abbraccio virtuale da parte mia perché il grande risultato non è solo fare di più quando fai già tanto ma è anche ricominciare quando non speravi neanche.
Lo sapevo che prima o poi sarebbe arrivato il post che ti spinge a "spingere" i tasti per scrivere il tuo primo commento dell'Antro ed uscire dall'ombra! Anche io sono un tuo coetaneo con una figlia di pochi anni che ha ricominciato a correre da pochissimo. Le passioni sono quelle tipiche del più classico degli antristi: videogiochi, fumetti, anni '80 etc. etc. Visto il poco tempo a disposizione, mi tocca correre la mattina alle 6! Non starò a scrivere che la mattina vedi il sole sorgere, la città che si sveglia....io alle 6 ho un fottutissimo sonno e l'idea che dopo devo andare pure a lavoro mi rende ancora più pesante l'allenamento! Questa mattina però verso il terzo chilometro dei 5 percorsi, quando il fiato diventava sempre più corto, per andare avanti ho pensato a questo post ed è servito! Facciamoci forza a vicenda Doc! ogni tanto scrivi dei tuoi allenamenti oppure facciamo una comunity con Runtastic o altre applicazioni simili. Dai che ce la facciamo!! P.S. ma ora che vieni a Roma non ce la fai a vedere anche la mostra Game On 2.0 sui videogiochi vintaggi?
RispondiEliminaEsco anche io dall'anonimato dopo tempo immemore,come qui hanno già fatto tutti quelli che non hanno ancora un cuore del tutto meccanicizzato,per farti il tifo e unire anche la mia voce all'immenso coro che ti sostiene.
RispondiEliminaSempre avanti,chi si ferma ha perso.
ah ma che belle cose. vita vera, emozioni vere. giù te giù noi.
RispondiEliminaGanbatte!!!
RispondiEliminaDa paura DOC! Rock On!
RispondiEliminaDaje Ale! Daje.
RispondiEliminaRispetto e affetto, Doc. Questa è una delle cose che più mi ha fatto piacere leggere da un bel po'... :-)
RispondiElimina