Fujiko? No, Mine (Giappone 2017, giorno 1)
Ed eccoti qua, all'alba del giorno 2 del nippoviaggio duemiladiciassettete, a guardare il sumo in TV e gli highlight di incredibili partite di baseball con gli ultrà più composti della storia mondiale del tifo organizzato. Il giorno 1, come sempre accade, se l'è mangiato quasi per intero quel mostro mitologico chiamato fuso, ché il tempo di svegliarti nel secondo volo e di arrivare qui a Kyoto e s'era fatto già pomeriggio e c'era modo e luogo solo per due passi, la prima nipposcofonata e poi crashare di brutto. Dice che quando non dormi da tipo quaranta ore, serve. Ma cos'è che hai mangiato, con una rappresentativa della delegazione antristica pro deboscia? E, soprattutto, che film ti sei sciroppato in volo? Un sorso di amarissimo te verde in buttiglietta, là, e andiamo un po' a vederlo, lesti, ché la nipponicità là fuori ti aspetta. Saltello alla Super Mario e via [...]
Piombate su Osaka, in un pomeriggio di metà marzo dal meteo permalosissimo e volubile, come una spettatrice de Il Segreto. Con questo fatto che ora nell'aere lassù puoi tenere il telefono acceso per tutto il volo in modalità aeroplanino, e pure collegato a una presa USB per non farlo scaricare, inizi clamorosamente il fotoreportaggio prima ancora di sbarcare, con quella fotina scema che avrete visto ieri sui social. Il prossimo passo, ormai, è il corriere che ti citofona pure lì, ci stanno due pacchetti, che fa, scende? O uno di un altro volo che bussa perché gli serve un po' di prezzemolo, ché l'ha finito, tipo. Dall'alto, il mare giapponese pieno di petroliere e impianti industriali è chiaramente incompleto senza un mostro guerriero che prenda a morsi le une e gli altri, urlando al cielo pomeridiano il suo essere un distruttivo pirla autolesionista. Ma comunque.
La sera di Kyoto è fresca, le luci si riflettono sull'asfalto bagnato, ovunque è pieno di belle donne in kimono, sembra tipo un anime. Una coppia di giovani ti dice Ciao e tenta chiaramente di rivolgerti un gesto del minollo. Spieghi loro, serissimo, che la padronanza di quel gesto richiede decenni di studio, non cè che uno improvvisa così, ciccio, oh, ma ne apprezzi comunque la buona volontà e rispondi invitandoli ad andare sempre Brooklyn.
La banda al completo del tour sfiora i venti effettivi, ma nasce il problema del primo impatto culinario. Letteralmente, c'è chi la vuole cotta e chi la vuole cruda, la cena. Saltano fuori varie proposte, e probabilmente anche nuovi soggetti politici staccatisi dal PD. Alla fine il team A, formato, oltre che dalle tue stanche e poco lucide membra, da Tommaso, Riccardo 1 e Riccardo 2, Alessandra e Michele, si getta su un grande classico della nippoalimentazione:
il tonkatsu, la giappocutuletta della vittoria. Consumi la tua in venti secondi netti, stabilendo un nuovo record intercontinentale premiato dagli applausi di una troupe televisiva, alla presenza delle principali autorità (il sindaco di Kyoto, Doraemon e Nino il mio amico ninja). Sulla via del ritorno in albergo, compri il primo chilo di minchiatine in un conbini e ti fermi a fotografare ogni tempietto che incontri.
Come questo, con i festoni luminosi con i nomi dei locali che hanno cacciato il soldo, l'equivalente buddista del riffone parrocchiale con primi premi in maialuzzi vivi, quando un leggero fruscio alle tue spalle ti fa capire che sei circondato da letali ninja che vorrebbero venderti un biglietto per la lotteria. Fuggi spargendo biglie dietro di te mentre la colonna sonora pompa le note di Go Go Dancer degli inevitabili Pizzicato Five.
Ovunque tu vada, in Giappone, i Pizzicato Five ti seguono sempre. Due parole sui film. Sul sistema di intrattenimento Emirates (ICE) c'era il mondo, compresi film recentissimi come LA LA LA NON SENTO, Moana/Oceania e altri due miliardi circa di pellicole. Per motivi etnicoreligiosi, in volo finisci però per guardare sempre film di spie che si menano e robe tristi, o robe tristi di guerra.
In ossequio a questa regola non scritta, ti sei guardato Jason Bourne e Land of Mine, oltre a dieci minuti di Oceania, cioè finché l'orchite non ti ha costretto a mollarlo lì. Jason Bourne (2016) è il quinto film della serie, con un'improbabilissima Alicia Vikander nei panni di uno dei nuovi boss dell'Agenzia e il ritorno di Julia Stiles in quelli della signora ciaciona del supermercato. Gli inseguimenti in auto sono come sempre pazzeschi, specie quello sulla Strip di Las Vegas, e le scazzottate brutali, ché la serie Bourne è stata il Bond tamarroaggressiva prima che arrivasse il Bond tamarroaggressivo muratore. Però è tutto così sgonfio e prevedibile, tutto così simile ai capitoli precedenti da renderlo sostanzialmente superfluo. Pure quell'accenno di riflessione sulla CIA post fattaccio di Snowden, sui magheggi con i tizi dei social media per controllare chiunque e sua sorella, sembra proprio buttato lì. Mah. Due presidentesse e mezzo, un deciso e sospirato vabbè.
Land of Mine, oltre ad avere un titolo meraviglioso, è un film invece tanto semplice quanto, a tuo modo di vedere, riuscito. È una coproduzione tedesco-danese del 2015 che fa quello che tantissimi altri film sul secondo conflitto mondiale non hanno mai fatto: mostrarti che sì, anche tra i nazi, i cattivi per antonomasia dell'entertainmento tutto, c'erano dei poveri cristi poco più che adolescenti, finiti lì per la guerra totale di baffino. Quella di Land of Mine è la storia vera di 2mila soldati tedeschi ragazzini messi a sminare le coste della Danimarca alla fine della guerra. Molti tra loro, ovviamente, sono saltati per aria e a casa non ci sono più tornati. La domanda è: si può creare un qualche legame tra questi giovani disperati e il sergente danese messo lì a fare il cane da guardia? E ancora: hanno davvero una colpa, questi biondini con la faccia sporca, per la divisa che portano? Non c'è ovviamente alcuna apologia del nazismo, ma solo una storia triste, in compagnia di un'ottima fotografia e degli scorci bellissimi, e la speranza che l'umanità, alla fine, prevalga. Comunque.
E niente, mutanda 1 ha appena vinto l'acceso duello con un sumotori più grosso e feroce, mutanda 2. Vai a fare colazione, ci sono i templi belliFFimi che vi aspettano. Doc out, nano-nano. Go go dancer, go go dancer.
Piombate su Osaka, in un pomeriggio di metà marzo dal meteo permalosissimo e volubile, come una spettatrice de Il Segreto. Con questo fatto che ora nell'aere lassù puoi tenere il telefono acceso per tutto il volo in modalità aeroplanino, e pure collegato a una presa USB per non farlo scaricare, inizi clamorosamente il fotoreportaggio prima ancora di sbarcare, con quella fotina scema che avrete visto ieri sui social. Il prossimo passo, ormai, è il corriere che ti citofona pure lì, ci stanno due pacchetti, che fa, scende? O uno di un altro volo che bussa perché gli serve un po' di prezzemolo, ché l'ha finito, tipo. Dall'alto, il mare giapponese pieno di petroliere e impianti industriali è chiaramente incompleto senza un mostro guerriero che prenda a morsi le une e gli altri, urlando al cielo pomeridiano il suo essere un distruttivo pirla autolesionista. Ma comunque.
La sera di Kyoto è fresca, le luci si riflettono sull'asfalto bagnato, ovunque è pieno di belle donne in kimono, sembra tipo un anime. Una coppia di giovani ti dice Ciao e tenta chiaramente di rivolgerti un gesto del minollo. Spieghi loro, serissimo, che la padronanza di quel gesto richiede decenni di studio, non cè che uno improvvisa così, ciccio, oh, ma ne apprezzi comunque la buona volontà e rispondi invitandoli ad andare sempre Brooklyn.
La banda al completo del tour sfiora i venti effettivi, ma nasce il problema del primo impatto culinario. Letteralmente, c'è chi la vuole cotta e chi la vuole cruda, la cena. Saltano fuori varie proposte, e probabilmente anche nuovi soggetti politici staccatisi dal PD. Alla fine il team A, formato, oltre che dalle tue stanche e poco lucide membra, da Tommaso, Riccardo 1 e Riccardo 2, Alessandra e Michele, si getta su un grande classico della nippoalimentazione:
il tonkatsu, la giappocutuletta della vittoria. Consumi la tua in venti secondi netti, stabilendo un nuovo record intercontinentale premiato dagli applausi di una troupe televisiva, alla presenza delle principali autorità (il sindaco di Kyoto, Doraemon e Nino il mio amico ninja). Sulla via del ritorno in albergo, compri il primo chilo di minchiatine in un conbini e ti fermi a fotografare ogni tempietto che incontri.
Come questo, con i festoni luminosi con i nomi dei locali che hanno cacciato il soldo, l'equivalente buddista del riffone parrocchiale con primi premi in maialuzzi vivi, quando un leggero fruscio alle tue spalle ti fa capire che sei circondato da letali ninja che vorrebbero venderti un biglietto per la lotteria. Fuggi spargendo biglie dietro di te mentre la colonna sonora pompa le note di Go Go Dancer degli inevitabili Pizzicato Five.
Ovunque tu vada, in Giappone, i Pizzicato Five ti seguono sempre. Due parole sui film. Sul sistema di intrattenimento Emirates (ICE) c'era il mondo, compresi film recentissimi come LA LA LA NON SENTO, Moana/Oceania e altri due miliardi circa di pellicole. Per motivi etnicoreligiosi, in volo finisci però per guardare sempre film di spie che si menano e robe tristi, o robe tristi di guerra.
In ossequio a questa regola non scritta, ti sei guardato Jason Bourne e Land of Mine, oltre a dieci minuti di Oceania, cioè finché l'orchite non ti ha costretto a mollarlo lì. Jason Bourne (2016) è il quinto film della serie, con un'improbabilissima Alicia Vikander nei panni di uno dei nuovi boss dell'Agenzia e il ritorno di Julia Stiles in quelli della signora ciaciona del supermercato. Gli inseguimenti in auto sono come sempre pazzeschi, specie quello sulla Strip di Las Vegas, e le scazzottate brutali, ché la serie Bourne è stata il Bond tamarroaggressiva prima che arrivasse il Bond tamarroaggressivo muratore. Però è tutto così sgonfio e prevedibile, tutto così simile ai capitoli precedenti da renderlo sostanzialmente superfluo. Pure quell'accenno di riflessione sulla CIA post fattaccio di Snowden, sui magheggi con i tizi dei social media per controllare chiunque e sua sorella, sembra proprio buttato lì. Mah. Due presidentesse e mezzo, un deciso e sospirato vabbè.
Land of Mine, oltre ad avere un titolo meraviglioso, è un film invece tanto semplice quanto, a tuo modo di vedere, riuscito. È una coproduzione tedesco-danese del 2015 che fa quello che tantissimi altri film sul secondo conflitto mondiale non hanno mai fatto: mostrarti che sì, anche tra i nazi, i cattivi per antonomasia dell'entertainmento tutto, c'erano dei poveri cristi poco più che adolescenti, finiti lì per la guerra totale di baffino. Quella di Land of Mine è la storia vera di 2mila soldati tedeschi ragazzini messi a sminare le coste della Danimarca alla fine della guerra. Molti tra loro, ovviamente, sono saltati per aria e a casa non ci sono più tornati. La domanda è: si può creare un qualche legame tra questi giovani disperati e il sergente danese messo lì a fare il cane da guardia? E ancora: hanno davvero una colpa, questi biondini con la faccia sporca, per la divisa che portano? Non c'è ovviamente alcuna apologia del nazismo, ma solo una storia triste, in compagnia di un'ottima fotografia e degli scorci bellissimi, e la speranza che l'umanità, alla fine, prevalga. Comunque.
E niente, mutanda 1 ha appena vinto l'acceso duello con un sumotori più grosso e feroce, mutanda 2. Vai a fare colazione, ci sono i templi belliFFimi che vi aspettano. Doc out, nano-nano. Go go dancer, go go dancer.
Che spettacolo Kyoto, la mia preferita di gran lunga tra le città Giapponesi! Kansai Forever!
RispondiEliminaConcordo (anche se sono di parte): Kyoto è anche la mia città preferita in Giappone. Però anche Nagasaki non è niente male.
Eliminaciao doc!!! che tristezza non essere la con voi! cmq ti dico solo questo:
RispondiEliminasul cellulare ho inserito anche l'orario di tokio per regolarmi,più o meno sull'uscita dei post!!!
ciao ragazzi e divertitevi!! :)
*"tokyo" sorry!!
RispondiEliminaBeh, la serie di nippopost (nippost?) inizia alla grande! Grande Doc! Ora posso dormire felice...
RispondiEliminaSolo una piccola curiosità: Land of mine quante presidentesse si merita?
che meraviglia Kyoto e che fame ci fate venire! Evviva i nippopost!
RispondiEliminaragazzi, state in gita con il capo del blog e guida turistica-sensei, non potete non affidarvi a lui anche per la cena ahahha, almeno io avrei fatto così immagino.
RispondiEliminaps: già quel mini luccicchio parrochintoista è qualcosa che definirei magico, che spettacolo doc, che spettacolo cumpa, minoranza o maggioranza che sia
Grazie per il primo reportaggio, e per lo spunto sui mostri che assaltano il Giappone. Ergo, appunto mentale: cercare una versione subbata di Shin Gojira, che ha preso ventordici Oscar giappici (per comodità li chiameremo Kaneda/Renato) e di cui vuoi vedere proprio l'intervento attuato dal bupn Hideaki Anno :D
RispondiEliminaForse lo sai già, o non vuoi i doppiaggi, ma te lo dico nel caso queste ipotesi siano errate: Shin Gojira dovrebbe uscire anche in Italia al cinema entro l'anno, grazie alla Dynit
EliminaIn risposta al ramen che ti ho twittato ieri mi rispondi con la cotoletta. Non vale mica.
RispondiEliminaPer il resto buon viaggio a tutti e buon divertimento.
Non saprei nemmeno che aggettivi tirare in ballo! Per me che ormai viaggio poco pure con la fantasia è tutto splendido! Veramente un altro pianeta, un'esperienza magnifica.
RispondiEliminaPer chi vuole un po' spoilerarsi i luoghi che ci verranno proposti dal Doc nei post di ogni giorno, questo è il link al post in cui il Doc illustrava il programma, giorno per giorno, del loro viaggio:
RispondiEliminahttp://docmanhattan.blogspot.it/2016/12/GiappAntro-Tour-2017.html
Ragazzi vi posso solo dire buon divertimento!!!
RispondiEliminaScusate ma rido come un cretino per essermi reso conto solo ora che Kyoto è l'anagramma di Tokyo...dannato catasto nippo-batterzago
RispondiEliminaPensa che io l'ho realizzato solo dopo che l'hai scritto tu!
EliminaMa lo scambio anagrammatico è voluto? Magari per giustificare lo spostamento di capitale a Edo?
copio e incollo Kyo-to vuol dire 'metropoli della capitale' (Kyo = capitale, To = metropoli)
EliminaTou-kyo vuol dire 'Capitale orientale' (Tou = oriente, Kyo = capitale)
Infatti il 'to' di Kyoto è diverso dal 'to' di Tokyo.
E in alcuni casi infatti viene usato il nome 'TouTo' (= metropoli orientale)
Questi nomi significativi li troviamo anche in Pe-kin (kanji di 'capitale nord') e Nan-kin (capitale sud)
infatti il nome originale di tokyo era edo poi in era meiji divenne capitale e fu chiamata appunto capitale orientale,ah la fantasia dei burocrati non ha limiti anche in oriente!!
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
EliminaHo capito Gaston (saluti a Belle), quindi l'anagramma tokyo/kyoto funziona solo con la traslitterazione in caratteri occidentali, non con quelli originali.
Eliminasono le 9 del mattino ma quel ramen e tonkatsu me lo sparerei proprio tutto!
RispondiEliminaOra, dopo aver visto il mare di Osaka ed il tonkatsu ho la nostalgia canaglia a mille ! Andate anche a fare un giro alla stazione dei treni di Kyoto - che e' spettacolare du suo - ed ha un bar Illy Caffe che soacca . Mata ne Doc San
RispondiEliminaFra l'altro, restando in tema di mostri giganti, la stazione viene rasa al suolo in Gamera 3, il miglior film dedicato ala tartarugona volante e, probabilmente, (nuovo Godzilla a parte, che fa storie a sé) miglior "kaiju" moderno in assoluto.
Eliminal' illy di kyoto me lo ricordo benissimo !!
EliminaKairos, ma ti sei già visto Shin Gojira?
Eliminaio attendo la prima foto di tutto il gruppo insieme!
RispondiEliminachissà se un giorno potrò permettermelo un viaggio in Giappolandia... nel frattempo mi consolerò con i reportaggi che spero saranno ricchi di foto.
Ma anche "the world's spinning at 45 prm", eh
RispondiEliminaI miei pensieri all'unica donna del gruppo! 😊
RispondiEliminaConcordo su Bourne, e sono curiosa di recuperare Land of Mine, grazie!
Adesso mi tocca uscire dall'ufficio e cercare un tonkatsu alle 10 del mattino. Putenza dell'Antro!
RispondiEliminaCiao Doc, ottimo primo reportaggio, peccato davvero per i mostri mancanti nel Mar del Giappone, avrebbero dato quel tocco di folklore in più. Speriamo che nei prossimo giorni riesci almeno a recuperare un Masket Rider o un Hurricane polymar! Molto apprezzato l'accenno a Nino il Ninja, pensavo di averlo visto solo io!! E intanto riesci anche a fornirci dei buoni spunti per i film!! Sull'ultimo film di Jason Bourne mi trovi completamente d'accordo. Land of Mine non l'ho ancora visto, per quanto appassionato di film di guerra. Però ti posso consigliare la battaglia di Hacksaw Ridge. Potere registico di Mel Gibson, riesce a rendermi digesto anche Andrew Gardfield, che proprio non riesco a sopportare (e che, a mio avviso, ha costretto la Sony ha fare il reboot di Spiderman per quanto insulso era nelle vesti di Peter Parker). Buona continuazione.
RispondiEliminaP.s. Ma lo sai che ho una foto uguale del tempietto di Osaka? Sarà che tutti i turisti fotografano lo stesso o che sono tutti identici?
Sono felicissimo per la vostra vacanza fantastica, più che antristi sembrate evidentemente anallegri!!!!
RispondiEliminahehe
quanto a "mine", pure la Germania ha avuto le sue vittime, il fatto che un regime schifoso ne abbia arruolati certuni a forza non li rende meno vittime degli altri . Mi vengono in mente ad esempio le batterie contraereee berlinesi manovrate dalle ragazzine delle scuole femminili; i quattordicenni arruolati a forza nelle SS per difendere Berlino con visi in foto che vedresti tra i giocatori di pokemon e non tra i soldati; e moltissimi altri casi ripugnanti.
Splendido! E splendidi anche gli antristi, che... oh, c'hanno proprio la faccia da antristi, non c'è che dire!
RispondiEliminaSommergici di giapporeportaggi, Doc, facce rosicà.
Invidia massima, Doc, per te e per tutti gli antristi viaggiatori in Nippolandia. Buon divertimento a tutti voi! :)
RispondiEliminaPerò, per "Oceania" fattela passare, l'orchite e prova comunque a vedertelo. Anni luce da Zootropolis, per carità, ma io l'ho trovato comunque un bellissimo film Disney, anche se in senso più classico. Aspetta almeno di conoscere Maui... XD
E vai con il reportaggio Doc!! Come sempre mi sembra quasi di essere li con voi!!
RispondiEliminaQuella cotoletta vorrei mangiarmela io, porca trota, mi hai fatto venire fame anche se ho pranzato dieci minuti fa.
RispondiEliminaLacrimoni a pendolo come negli anime...arigatogozaimasu per il reportaggio. Kind reminder: Foto di gashapon assurdi per favore.
RispondiElimina+1 anche per me!!!
EliminaChe fame quel tonkatsu. Buona permanenza antroboyz.
RispondiEliminaChe bello il mar del Giappone dalle coste fittamente urbanizzate, che bello il tempietto con le lanterne proprio a forma di tempietto con le lanterne, che bella la cotolletta così cotolettosa. E che voglia di essere lì, credo che direi che bello persino a un paracarro.
RispondiEliminaNippoinvidia a livelli immani, divertitevi anche per noi!
La bistecca di maiale frittissima... Che voglia! Accompagnata dal cavolo tagliato sottile sottile e la salsa al sesamo... Vabbè, sarà che ho saltato cena, sarà quel che sarà, mi fai venir voglia di ritornarci presto!
RispondiEliminaSeguiamo e invidiamo, Doc. Beviti una fantalluva alla nostra salute! :)
RispondiEliminaMi recupero tutti i post... Sono curioso di vedere tutte le mirabolanti avventure nipponiche :)
RispondiEliminaBella Doc!