Ulisse 31, episodio 1 (La prima puntata non si scord… eh?!?)
Ma quanto ti piaceva Ulisse 31. Questa coproduzione nippo-gianfransuà con il charadesign del grande Shingo Araki, realizzata nell'81 e andata in onda da noi su Rai 1 l'anno dopo (in Giappone sarebbe arrivata solo molto più tardi, nell'88). Era, come lasciava intendere il titolo - in Francia Ulysse 31, con la Y, e in altri mercati Ulysses 31. Il titolo giapponese era 宇宙伝説ユリシーズ31, Uchū Densetsu Yurishīzu 31, cioè la leggenda dello spazio Ulisse 31 - una libera trasposizione fantascienza dell'Odissea, ambientata nel trentunesimo secolo. Un mix devastante per piccoli appassionati di mitologia già con il pallino per il fantascienzo come il qui presente, con episodi dai titoli super-evocativi come Chronos, Atlante, La rivolta di Lemnos, I lestrigoni e Cesarino il Gommista. L'ultimo, però, potresti essertelo inventato. Il primo episodio, Cyclope, che ci andiamo or ora a riguardare scena per scena per La prima puntata non si scord... eh?!?, era come il resto della serie bellissimo, nonostante l'intero cast fosse composto da personaggi fondamentalmente insopportabili, a cominciare da quel dannato robottino rosso [...]
Spazio profondo, base spaziale Recchie di Topolino, volgarmente nota come Troia, per ragioni che è meglio non indagare.
Ulisse, fricchettone new age con look messianico, scartato ai provini di una cover band dei Bee Gees, deve tornare sulla Terra prima del passaggio di una certa cometa, o sua moglie Penelope sarà costretta per legge a sposare un altro.
“Minchia, oh, ma chi l’ha scritta questa legge ridicola?”, gli chiede giustamente l’amico Priamo. “Penelope, quella stronza!”, risponde Ulisse, iniziando poi a invocare ad alta voce il nome della base spaziale che li ospita.
È il compleanno del figlio di Ulisse, Telemaco, giovane minchietto biondo in quanto concepito probabilmente a Luzzi, e in barba alle più elementari norme di sicurezza, viene festeggiato con mortaretti, fischi, minerva, battimuro e miniciccioli detonati dentro la loro astronave, l'Odissea.
“Telemaco, figlio mio, anche se sei stranamente biondo come il vicino di casa Gaspare Procus”, gli dice Ulisse, “i nostri amici troiani volevano festeggiarti...”
“Uh, no, veramente t’ho comprato questo robottino rosso rompicoglioni. All’Astrolunga questo c’era, nun m’angoscià”.
“NO! NO!”, urla Telemaco, comprensibilmente inorridito. “È un gran bel nome!”, replica il padre. “Occhei, lo chiameremo No-No, cumu dici tu. Mo’ cittu e un rompa i cugliù, che devo fa ‘na stimanza a chissi quattru ‘mbracchiati di troiani. Levati”, aggiunge poi in itachese stretto.
Euriclea, che qui non fa la nutrice ma la navigatrice ed è vestita come una della mensa dell’ospedale, Nestore, tizio con i capelli turchini e la faccia da sindacalista, e tutta una serie di fancazzisti sacrificabili a uso maglie rosse, che infatti finiranno a nanna prima della fine della puntata.
L’Odissea, per la cronaca, è una nave bellissima anche se c’ha un nome da aquapark. Una trottola spaziale un po' 2001 Odissea nello Spazio e un po' Giro Spazio nesquik. Il motore era quella sorta di occhio gigante al centro, chiamato l'Iride e alimentato a collirio alla camomilla.
Ma poco dopo il decollo, la voce da p0rnodiva di Shirka avvisa il Barry Gibb del cosmo che c’è un pianeta sulla rotta dell'Odissea. Nestore dice che è impossibile, non ci sono pianeti in quella zona. “Ma statti cittu, ca cunti sulu minchiate, questa è la tua ultima corsa, Nestore”, lo zittisce Ulisse. Che si fa, comandante?, lo incalza l’Intelligenza Artificiale sexy di bordo.
“We can try, to understand, The New York Times' effect on man”, risponde Ulisse. E tutti annuiscono, puntando ritmicamente l’indice verso il soffitto.
Ma all’improvviso una specie di gigantesca pallina di ping pong, quasi una palla di king kong, si dirige verso di loro, con l'aggressività di un romano al volante il lunedì mattina.
Ulisse fa attivare gli scudi, che la palla sfonda senza manco rallentare. Dalla sfera fuoriesce un braccio meccanico, che colpisce con forza l’interno gomito di un secondo braccio meccanico. Nel linguaggio dei segni galattico vuol dire "Sooca", a sua volta espressione cavalleresca di sfida originaria del pianeta Pooppa.
La pallina rimbalzina, mossa da un sistema di puntamento a ricerca di minchietti inutili, rapisce quindi Telemaco.
“Oh, pazienza, abbiamo fatto di tutto per salvarlo”, dice Ulisse, chiaramente disperato, prima di tornare a montare il suo cavalluccio di legno. Poi quelli gli fanno presente che pare brutto, e allora devono andare a salvarlo, che rottura di maroni.
Nella sua prigione, sul pianeta che il padre aveva deciso di ignorare in quanto ghiotto di pane e volpe, Telemaco è in compagnia di due alieni dalla pelle blu, i capelli bianchi e gli occhi gialli, insomma parecchio inguaiati con la salute. La bambina è Themys, suo fratello si chiama invece Nomayos, in quanto fiero fondamentalista del solo ketchup sulle patatine.
Telemaco, che ancora non s’è cacciato quella fascetta metallica da coglione che non si è capito bene a che diavolo serva, si sveglia:
“Minchia, m’hanno rapito i puffi!!! Cosa volete, maledetti, io ho votato Bersani!!!”. Ma no, sono solo degli abitanti di Zotra, importante e gigantesco pianeta. Due gran figli di Zotra.
Nomayos, che come la sorella ha questa pallina fluttuante a mo' di antennina sulla testa per sembrare più pirla, spiega a Telemaco che sono prigionieri degli Adoratori del Ciclope.
Ed ecco uno degli Adoratori, con un diamante incastonato al centro della fronte, al solo scopo di vedere sempre il mondo come nella sigla di Tre nipoti e un maggiordomo
Poi, grazie alla sua telepatia e all’antennina, Themys mette in contatto Telemaco e suo padre, alla tariffa di favore di cinquecentomila dollari al secondo, con scatto alla risposta. "Chitemmù", risponde Telemaco, grato.
Ulisse, che ha indossato il mantello bianco, ché fa più figo, percepisce la voce del figlio: Telemaco è ancora vivo.
La banda degli Shine bright like a diamond, gli amici di Rihanna, là, stanno invocando il grandeCoglione Ciclope in persona,
un colossale robot che vuole proprio sapere chi gli stia frantumando la mazzarella, eghe.
“No, boh, forse c’ha la congiuntivite robotica, che minchia ne so”, risponde Ulisse.
Gli adoratori vogliono che Ciclocchio li aiuti, donando loro finalmente la capacità di guardare un film in 3D con gli occhialini, ma l’arrivo dell’Odissea, richiamata da Ulisse, guasta i loro piani. Uno di loro in realtà è felice, sta facendo l’occhiolino, ma nessuno se ne accorge.
Il Ciclope inizia a bersagliare l’Odissea con un raggio rosso (dev’essere una roba in omaggio con il nome), perciò i Nostri battono in ritirata, parappapà parappapà, figurimmè.
Ma Ulisse, svolazzando come un super-eroe con tanto di mantellina, grazie alla sua tuta celeste melvino schifata pure dalla forza di gravità, affronta i pippaiuoli da un occhio solo,
armato di spada laser innestata sulla sua pistola e scudo campo di forza giallo paglierino. La spada laser non è l'unica roba copiata da Star Wars, ché uno dei brani del soundtracco era un rippone di "The Battle In The Snow" di John Williams, da L'Impero colpisce ancora, e alla Lucasfilm si sono incazzati e gli hanno fatto causa. Ora, siccome Ulisse è un grande eroe e uno scaltro stratega,
quelli lo circondano in tre secondi e stanno per aggiderlo. “Minchia, oh, alla fine devo fargli COMUNQUE sempre da balia”, dice Euriclea sbuffando, e tornano giù a salvarlo.
Intanto VOLEVOILMOTORINOMAVAFFANCUORETELOAVEVODETTOPA’ - VOLEVOILMOTORINOMAVAFFANCUORETELOAVEVODETTOPA’, pur essendo un robottino minorato, scopre per pura botta di culo che una sorta di parabola satellitare che sta usando come scudo è in grado di riflettere i raggi del Ciclope, danneggiandolo. “HO TROVATO!”, urla Ulisse: “Robottino inutile, usa quella parabola per riflettere i raggi del Ciclope, danneggiandolo”. Genio.
E quello lo fa, e il Ciclope si scassa tutto, il pianeta pure e i buoni fuggono. “Chi è stato ad accecarmi?!?”, chiede il gigante da un occhio solo mentre affonda tra le viscere del pianeta. “Nessuno!”, gli rispondono i suoi lacchè. “Intendete forse che questo umano vi ha detto con scaltrezza di chiamarsi Nessuno per farvi dare una risposta ridicola di questo tipo alla mia inevitabile domand…?”. “No, capo, nel senso che hai fatto tutto da solo, complimenti. Tutto l’ambaradan c’era costato l’occhio della fronte, porca di quella…!!!”. E giù richiami alla base spaziale di prima.
Nestore ha portato un’intera squadra di sacrificabili per la missione di recupero,
ma Ulisse fa presente, con un gentile e molto itachese “Seee, cchiù tardi… Salvami ‘sta ralla, minghiù”, che la situazione non presenta più carattere di urgenza.
A quel punto, però, mentre il pianeta esplode in un tripudio di miccette, il capo cumpa degli sgherri lancia una potente macumba su Ulisse e i suoi, secondo i costumi propri del pianeta Kitemmù.
Viene fuori infatti che il robot era caro agli Dei, antichi e potentissimi esseri cosmici con privilegi da Megadirettore Naturale.
finisce in un settore dello spazio dove tutto è strano e pieno di colonne greche prive di rastrematura, tipo ricchionata new age da Cavalieri dello Zodiaco.
Intanto, una suadente voce femminile invoca il protagonista. “Ulisse… Ulisse… Vieni con noi…”. Sono le sirene, o quei cagacazzi dei call center vodafone, non si capisce bene.
A Ulisse frega un’infiocchettatissima dei minuti illimitati verso tutti, gli rimbalza, ma dice che ora per lo sgarbo fatto dovrà affrontare una serie di prove difficilissime, tipo uno che vuole mangiare un panino decente sulla Salerno - Reggio Calabria senza farsi incoolare 5 euro.
Restano svegli solo Ulisse, il figlio, l’aliena Thesys e il robot rompicoglioni. Che culo.
“Padre, perché sono tutti lì immobili, cosa significa?”, chiede Telemaco.
Spazio profondo, base spaziale Recchie di Topolino, volgarmente nota come Troia, per ragioni che è meglio non indagare.
Ulisse, fricchettone new age con look messianico, scartato ai provini di una cover band dei Bee Gees, deve tornare sulla Terra prima del passaggio di una certa cometa, o sua moglie Penelope sarà costretta per legge a sposare un altro.
“Minchia, oh, ma chi l’ha scritta questa legge ridicola?”, gli chiede giustamente l’amico Priamo. “Penelope, quella stronza!”, risponde Ulisse, iniziando poi a invocare ad alta voce il nome della base spaziale che li ospita.
È il compleanno del figlio di Ulisse, Telemaco, giovane minchietto biondo in quanto concepito probabilmente a Luzzi, e in barba alle più elementari norme di sicurezza, viene festeggiato con mortaretti, fischi, minerva, battimuro e miniciccioli detonati dentro la loro astronave, l'Odissea.
“Telemaco, figlio mio, anche se sei stranamente biondo come il vicino di casa Gaspare Procus”, gli dice Ulisse, “i nostri amici troiani volevano festeggiarti...”
"...pure questo che è nero con la G, occhio al portafogli".
“E ora il tuo regalo. Ti ho comprato quello che volevi!”. “Uà, pa’, troppobbbello! M’hai comprato il motorino della Tomos truccato volante! Evvai!”, risponde Telemaco.“Uh, no, veramente t’ho comprato questo robottino rosso rompicoglioni. All’Astrolunga questo c’era, nun m’angoscià”.
“NO! NO!”, urla Telemaco, comprensibilmente inorridito. “È un gran bel nome!”, replica il padre. “Occhei, lo chiameremo No-No, cumu dici tu. Mo’ cittu e un rompa i cugliù, che devo fa ‘na stimanza a chissi quattru ‘mbracchiati di troiani. Levati”, aggiunge poi in itachese stretto.
“Priamo, ‘a bellezza. Ni vidimu, cià”.
“Cià, Ulì. Salutami Penelope, dicci che qui la consideriamo
sempre una di noi”.
L’Odissea può quindi partire. A bordo, oltre a Ulisse, Telemaco e il piccolo orchiclasta sintetico vermiglio, ci sono l’intelligenza artificiale con un passato da call center zozzo Shirka, sempre una di noi”.
Euriclea, che qui non fa la nutrice ma la navigatrice ed è vestita come una della mensa dell’ospedale, Nestore, tizio con i capelli turchini e la faccia da sindacalista, e tutta una serie di fancazzisti sacrificabili a uso maglie rosse, che infatti finiranno a nanna prima della fine della puntata.
L’Odissea, per la cronaca, è una nave bellissima anche se c’ha un nome da aquapark. Una trottola spaziale un po' 2001 Odissea nello Spazio e un po' Giro Spazio nesquik. Il motore era quella sorta di occhio gigante al centro, chiamato l'Iride e alimentato a collirio alla camomilla.
Ma poco dopo il decollo, la voce da p0rnodiva di Shirka avvisa il Barry Gibb del cosmo che c’è un pianeta sulla rotta dell'Odissea. Nestore dice che è impossibile, non ci sono pianeti in quella zona. “Ma statti cittu, ca cunti sulu minchiate, questa è la tua ultima corsa, Nestore”, lo zittisce Ulisse. Che si fa, comandante?, lo incalza l’Intelligenza Artificiale sexy di bordo.
“We can try, to understand, The New York Times' effect on man”, risponde Ulisse. E tutti annuiscono, puntando ritmicamente l’indice verso il soffitto.
Ma all’improvviso una specie di gigantesca pallina di ping pong, quasi una palla di king kong, si dirige verso di loro, con l'aggressività di un romano al volante il lunedì mattina.
Ulisse fa attivare gli scudi, che la palla sfonda senza manco rallentare. Dalla sfera fuoriesce un braccio meccanico, che colpisce con forza l’interno gomito di un secondo braccio meccanico. Nel linguaggio dei segni galattico vuol dire "Sooca", a sua volta espressione cavalleresca di sfida originaria del pianeta Pooppa.
La pallina rimbalzina, mossa da un sistema di puntamento a ricerca di minchietti inutili, rapisce quindi Telemaco.
“Oh, pazienza, abbiamo fatto di tutto per salvarlo”, dice Ulisse, chiaramente disperato, prima di tornare a montare il suo cavalluccio di legno. Poi quelli gli fanno presente che pare brutto, e allora devono andare a salvarlo, che rottura di maroni.
Nella sua prigione, sul pianeta che il padre aveva deciso di ignorare in quanto ghiotto di pane e volpe, Telemaco è in compagnia di due alieni dalla pelle blu, i capelli bianchi e gli occhi gialli, insomma parecchio inguaiati con la salute. La bambina è Themys, suo fratello si chiama invece Nomayos, in quanto fiero fondamentalista del solo ketchup sulle patatine.
Telemaco, che ancora non s’è cacciato quella fascetta metallica da coglione che non si è capito bene a che diavolo serva, si sveglia:
“Minchia, m’hanno rapito i puffi!!! Cosa volete, maledetti, io ho votato Bersani!!!”. Ma no, sono solo degli abitanti di Zotra, importante e gigantesco pianeta. Due gran figli di Zotra.
Nomayos, che come la sorella ha questa pallina fluttuante a mo' di antennina sulla testa per sembrare più pirla, spiega a Telemaco che sono prigionieri degli Adoratori del Ciclope.
“E chi è ‘sta gente?”
"I fan di Scott Summers. Gente pericolosissima. Ma non preoccuparti, ci tengono qua per usarci per un sacrificio umano, tuttappò"Ed ecco uno degli Adoratori, con un diamante incastonato al centro della fronte, al solo scopo di vedere sempre il mondo come nella sigla di Tre nipoti e un maggiordomo
Ulisse, che ha indossato il mantello bianco, ché fa più figo, percepisce la voce del figlio: Telemaco è ancora vivo.
Purtroppo.
L’astronave componibile in tre pezzi, usata come mezzo da sbarco da Ulisse, era ancor più una figata astrale e un giocattolo belliFFimo, ovviamente posseduto dal tuo amico ricco. Ne riparliamo alla fine. La banda degli Shine bright like a diamond, gli amici di Rihanna, là, stanno invocando il grande
un colossale robot che vuole proprio sapere chi gli stia frantumando la mazzarella, eghe.
“Ha un occhio rosso”, dice Ulisse.
“E questo cosa ti fa intuire, o saggio Ulisse?”, gli chiede il robottino che avrebbe anche potuto chiamarsi NONLOVOGLIO-NONLOVOGLIO. “Quale ingranaggio è scattato nel tuo incredibile cervello, o astuto padron…”“No, boh, forse c’ha la congiuntivite robotica, che minchia ne so”, risponde Ulisse.
Gli adoratori vogliono che Ciclocchio li aiuti, donando loro finalmente la capacità di guardare un film in 3D con gli occhialini, ma l’arrivo dell’Odissea, richiamata da Ulisse, guasta i loro piani. Uno di loro in realtà è felice, sta facendo l’occhiolino, ma nessuno se ne accorge.
Il Ciclope inizia a bersagliare l’Odissea con un raggio rosso (dev’essere una roba in omaggio con il nome), perciò i Nostri battono in ritirata, parappapà parappapà, figurimmè.
Ma Ulisse, svolazzando come un super-eroe con tanto di mantellina, grazie alla sua tuta celeste melvino schifata pure dalla forza di gravità, affronta i pippaiuoli da un occhio solo,
armato di spada laser innestata sulla sua pistola e scudo campo di forza giallo paglierino. La spada laser non è l'unica roba copiata da Star Wars, ché uno dei brani del soundtracco era un rippone di "The Battle In The Snow" di John Williams, da L'Impero colpisce ancora, e alla Lucasfilm si sono incazzati e gli hanno fatto causa. Ora, siccome Ulisse è un grande eroe e uno scaltro stratega,
quelli lo circondano in tre secondi e stanno per aggiderlo. “Minchia, oh, alla fine devo fargli COMUNQUE sempre da balia”, dice Euriclea sbuffando, e tornano giù a salvarlo.
Intanto VOLEVOILMOTORINOMAVAFFANCUORETELOAVEVODETTOPA’ - VOLEVOILMOTORINOMAVAFFANCUORETELOAVEVODETTOPA’, pur essendo un robottino minorato, scopre per pura botta di culo che una sorta di parabola satellitare che sta usando come scudo è in grado di riflettere i raggi del Ciclope, danneggiandolo. “HO TROVATO!”, urla Ulisse: “Robottino inutile, usa quella parabola per riflettere i raggi del Ciclope, danneggiandolo”. Genio.
E quello lo fa, e il Ciclope si scassa tutto, il pianeta pure e i buoni fuggono. “Chi è stato ad accecarmi?!?”, chiede il gigante da un occhio solo mentre affonda tra le viscere del pianeta. “Nessuno!”, gli rispondono i suoi lacchè. “Intendete forse che questo umano vi ha detto con scaltrezza di chiamarsi Nessuno per farvi dare una risposta ridicola di questo tipo alla mia inevitabile domand…?”. “No, capo, nel senso che hai fatto tutto da solo, complimenti. Tutto l’ambaradan c’era costato l’occhio della fronte, porca di quella…!!!”. E giù richiami alla base spaziale di prima.
Nestore ha portato un’intera squadra di sacrificabili per la missione di recupero,
ma Ulisse fa presente, con un gentile e molto itachese “Seee, cchiù tardi… Salvami ‘sta ralla, minghiù”, che la situazione non presenta più carattere di urgenza.
A quel punto, però, mentre il pianeta esplode in un tripudio di miccette, il capo cumpa degli sgherri lancia una potente macumba su Ulisse e i suoi, secondo i costumi propri del pianeta Kitemmù.
Viene fuori infatti che il robot era caro agli Dei, antichi e potentissimi esseri cosmici con privilegi da Megadirettore Naturale.
Perciò l’Odissea viene attirata verso un enorme buco nero.
“Un enorme buco nero!”, dice Nestore.
“Penelope!”, dice Ulisse
Poi una luce bianca investe l’astronave e la voce di Poseidone dice a Ulisse che è stato demansionato a spugnetta per francobolli cosmica. L’Odissea, priva di controllo, finisce in un settore dello spazio dove tutto è strano e pieno di colonne greche prive di rastrematura, tipo ricchionata new age da Cavalieri dello Zodiaco.
Intanto, una suadente voce femminile invoca il protagonista. “Ulisse… Ulisse… Vieni con noi…”. Sono le sirene, o quei cagacazzi dei call center vodafone, non si capisce bene.
A Ulisse frega un’infiocchettatissima dei minuti illimitati verso tutti, gli rimbalza, ma dice che ora per lo sgarbo fatto dovrà affrontare una serie di prove difficilissime, tipo uno che vuole mangiare un panino decente sulla Salerno - Reggio Calabria senza farsi incoolare 5 euro.
Poi appare, boh, un minollo astrale,
e per il secondo principio fisico del pianeta Kitemmù, viene cancellata la memoria del computer di bordo, compresi gli MP3 di musica francese dimmerda del Capitano, e l’INTERO equipaggio cade in un sonno profondo durante il ritorno a casa. Torna a catalessi. Restano svegli solo Ulisse, il figlio, l’aliena Thesys e il robot rompicoglioni. Che culo.
“Padre, perché sono tutti lì immobili, cosa significa?”, chiede Telemaco.
“Mannequin challenge”.
Sigla. Sono No-No, piccolo robot, l’amico suo. Ma chi ti conosce.
Dicevi: l'astronave fighissima, realizzata da Popy/Bandai e scomponibile in tre moduli, Dardos, Vires, Orbos e Franco. L'amico ricco ce l'aveva, insieme all'Odissea e ai pupazzetti dei personaggi. L'amico ricco aveva tutto, 'tacci sua, che al confronto Il mio amico ricky era un piccolo barbone. Oggi la navetta tripletta si trova perlopiù sull'ebay gianfransuà, a prezzi da piccola manovra finanziaria. Viviamo in un mondo profondamente ingiusto.
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Gackeen
Quanto era bella questa serie... bel design dei mezzi, storie interessanti, mitologia (ad un certo punto Ulysse finiva persino indietro nel tempo ad aiutare il suo avo... Ulisse!!)... roba veramente fuori dai canoni dell'epoca.
RispondiEliminaCheers
Ok, questa non l'ho mai vista né sentita, ma la battuta su Nessuno mi ha fatto mancare il respiro per qualche minuto.
RispondiEliminaUlisse = Space Jesus.
RispondiEliminaLa prima puntata fa fuori Polifemo e le Sirene, quindi immagino che ci siano una decina di puntate al massimo massimo, altrimenti per il resto della serie da cosa si attinge? Dai Lestrigoni (che notoriamente non se li calcola mai nessuno)?
26 puntate... hanno aggiunto qualche incontro che l'Ulisse classico non ha mai avuto (tipo mi pare incontrino anche Sisifo tra gli altri).
EliminaCheers
La puntata di Sisifo, con i suoi massi, era belliFFima e inquietantissima. O almeno così me la ricordo.
EliminaVerissimo... con tanto di morale quando alla fine Sisifo scopre che i massi che portava su con grande fatica (fatti di parti meccaniche pressate assieme) venivano riclicati in nuovi massi per continuare la sua punizione.
EliminaOmerico al massimo. :D
Cheers
Non credo di avere alcun ricordo di questa serie... temo che nella mia mente la versione più evocativa dell'Odissea resterà sempre la versione Musical-demenziale di Canale 5 con Andrea Roncato ed altri personaggi televisivi dell'epoca.
RispondiEliminaPS (OT): Come mai il "post della settimana", sulla destra, risulta sempre quello dell'anno 2016?
Per chi non sa di che Odissea parlo:
Eliminahttp://www.ivid.it/fotogallery/imagesearch/images/odissea_gerry_scotti_001_jpg_brfp.jpg
http://www.ivid.it/fotogallery/imagesearch/images/odissea_gerry_scotti_002_jpg_pygk.jpg
https://it.wikipedia.org/wiki/L'Odissea_(musical_televisivo)
Purtroppo mi pare che non si trovino molte informazioni al riguardo online...
Lo rivedrei volentieri. Umberto Smaila il miglior Zeus di sempre.
EliminaRilancio con un
Elimina"Chi ti fa le offerte come Opel? Nessuno, nessuno"
Era in due parti, l'avevo registrato su due diverse VHS... una delle due però era difettosa. Quindi tipo la prima parte la vidi una volta sola, e la seconda parte invece la riguardai diverse volte (parlo di vent'anni fa e più, ovviamente)...
EliminaLa citazione del Doc non me la ricordo... probabilmente era nella parte del ciclope (interpretato da Francesco Salvi, così come Telemaco), che era sulla videocassetta scrausa...
"So' Polifemo... guardami nell'occhio, so' mica scemo!"
EliminaBellissima serie davvero, eccone un'altra che meritrebbe un remake fatto dagli dei!
RispondiEliminaE comunque io...a Euriclea una botta gliel'avrei data.
Non so se mi piacerebbe un remake, molto del fascino di questo cartone era dovuto sopratutto al bellissimo chara design di Shingo Araki
Eliminauna serie che all'inizio adoravo, poi droppata a malincuore per insopportabilità del robottino (so che l'ho già detto, ma sono convinto che gran parte dei bambini detestasse le mascotte 'simpatiche') e per una certa caduta nella noia del suo prosieguo (mille volte meglio la versione originale di Omero).
RispondiEliminaBeh, dopo questa non dovrebbe mancare um'altra rivisitazione di un classico (che in realtà non c'entrava niente): Moby Dick 5
Le mascotte "simpatiche" le odiano tutti.
EliminaCome le risate finte nei telefilm alle battute scritte con la comicità di un posacenere.
Lacrime, lacrime napulitane a fiotti!
RispondiEliminaAdoravo questo cartone!
Serie fighissima e incredibilmente originale pur nella semplicità del concept.
RispondiEliminaE sì, la navetta era una figata inarrivabile.
EliminaMadonna che ridere, DOC sei veramente in gran spolvero!! Non ricordo molto della serie a parte la sigla fighissima e non ero a conoscenza dell esistenza dei giocattoli correlati... Rata mutuo a rischio...
RispondiEliminaMiii, ma quanto era bello 'sto cartone...gia' da piccolo ero intrippato pure io con la mitologia e con l'Odissea in particolare, vederla riproposta in versione sci-fi era davvero il massimo!!
RispondiEliminaLa ricordo bene, la serie, ma non è che mi appassionasse più di tanto. A mio avviso prendeva (troppo) spunto da altre serie del periodo, in particolare sembrava il clone mitologico di Capitan Futuro. In ogni caso veramente bella (e dalla foto sembra anche grande) la navetta spaziale scomponibile (questa ricorda un pò, a mio avviso, un incrocio tra Supercar Gattiger e il Gatchaspartan dei Gatchman).
RispondiEliminaBellissima serie, grande tensione... ma con la mia classica fortuna ogni volta che la beccavo per caso su qualche rete ritrasmettevano la medesima puntata con un androide che si risveglia in un relitto spaziale e dà la caccia ai protagonisti (una specie di Terminalien). Grosse contrazioni del pavimento pelvico, considerando l'età.
RispondiEliminaRicordo bene, Doc...
RispondiEliminaFu una serie trasmessa da Raiuno, iper pompata dal Topolino (o era il corrierino???) con annessi "redazionali"...
Addirittura, i veicoli della navetta ed i personaggi, in versione plastichetta, furono pure le sorprese di una linea di patatine fritte...
Prima o poi ci sarebbe da parlarne delle patatine fritte che avevano la sorpresa (anni e anni prima dello spot rocchiano...): quantitativo minimo di patatine untuose (oggi non si potrebbe più), bustina di plastica trasparente (pure untuosa) e sorpresina (untuosissima...)
Ma che bei tempi...
Me le ricordo bene, le untuose patatine e le ancora piu untuose sorprese.
EliminaSe non ricodo male poco prima o subito dopo misero in "regalo" le plastichette di Daltanious.
Grazie Doc... quanto mi piaceva Ulisse 31.
RispondiEliminaPorca miseria.
RispondiEliminaDoc ha dissotterrato una cosa che era persa nelle più buie scaffalature della mia memoria.
"questa è la tua ultima corsa, Nestore" - AHAHHAH! :D :D :D
RispondiEliminaGli abitanti dalla pelle blu di Zotra mi ricordano moltissimo i protagonisti di INTERSTELLA 5555.
RispondiEliminaDoc, magari sono io, ma l'itachese stretto ricorda parecchio l'aspro dialetto dotrakhi...
RispondiEliminaMa che show bellissimo che era, Ulisse 31! Con quel design così perfettamente in equilibrio tra gli stilemi giapponesi e quelli francesi (ok, a parte i caschi spaziali a forma di testa di leone...), bello-bello-bello!
RispondiElimina“Priamo, ‘a bellezza. Ni vidimu, cià”.
RispondiElimina“Cià, Ulì. Salutami Penelope, dicci che qui la consideriamo
sempre una di noi”.
E dietro il padre di Spock puo' solo accompagnare :P
L'astronave giocattolo è bellissima! Tanto quanto l'Odissea che se la batte colla Comet di Capitan Futuro. E il casco di Ulisse a forma di testa di leone? Troppo bello!
RispondiEliminaAdoro Ulisse31. Unica serie non robotica che mi piaceva da morire da bimbo.
Mi piaceva l'idea stessa della trasposizione dell'Odissea nello spazio. Se sono sopravvissuto al liceo all'Eneide è solo perchè nella mia mente me la immaginavo nello spazio!
Se non ricordo male, si capiva dalla pronuncia del doppiatore italiano, nonché da quello dell'edizione spagnolo, che Shirka dovrebbe essere la traduzione giapponese di Circe. Certo, derivata come il Prof. Procton derivava da Procyon, ma sottilizzare non è mai stata una strategia vincente in questi casi...
RispondiEliminaera bellissimo ma non aveva un finale, o almeno mai visto in Tv!
RispondiEliminaHo visto l'ultimo episodio, ieri notte, insieme a questo: si risveglia l'intero equipaggio e fanno rotta verso la Terra, tutti felici e contenti.
EliminaGrand'anime.
RispondiEliminaLa sigla poi...
E, santo e cielo, che figata l'astronavetta scomponibile.
PS: Torna a catalessi. xD Non ce la posso fare.
Ulisse 31, che io e il mio migliore amico avevamo soprannominato "Gesù Cristo Superstar" per l'evidente somiglianza con l'iconografia classica del Redentore, qui coniugata con uns consistente dotazione fantatecnologica.:)
RispondiEliminaUno dei miei preferiti, la sigla poi la ascolto regolarmente a ripetizione anche in versione italiana, inglese e persino francese tanto è bella.
RispondiEliminaOltre a tutte le chicche che avete elencato io andavo matto per la pistola/spada laser.
E per i più audaci (e incoscienti) tra di voi segnalo anche la temibilissima versione germanica della sigla.
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=-89bpIccuC0
schonnneeee
EliminaDoc casualità pura ma dopo il tuo riassuntone sulla prima puntata di Ulysse 31 dalla NASA è arrivato un importante comunicato (con tanto di conferenza stampa mondiale) sulla scoperta di 7 esopianeti con caratteristiche simili alla Terra su un sistema nella costellazione dell'Acquario con un nome molto birraiolo: Trappist 1.
RispondiEliminaCulturalment parlando e è una notizia di grande impatto per ridare lustro alla questione spazio e per affascinare ed incuriosire gli amanti della fantascienza e del "non siamo soli nell'Universo" . Ovviamente la distanza impaurirebbe chiunque: 40 anni luce...ma se non è una vera "Odissea" della scoperta questa... :)
Ma Priamo è in realtà Higuain!! :O
RispondiEliminaMi piaceva un sacco da piccolo, tutto tranne i protagonisti irritanti come un formicaio dentro le mutante, dall' aria messianica/woodstockiana del padre al robottino sfasciaminkia antiepico, al regazzì buono e bravo perfetto per le pubblicità delle barrette kinder. Ma i mezzi erano strafighi , le spade laser e scudi laser pure di più, e la serie mi piaceva un sacco. Pure le animazioni se non ricordo male erano buone, decisamente superiori alla media dell' epoca!
RispondiEliminaGran Serie, molto intrigante! Commenti del Doc al Top!
RispondiEliminaAggiungo solo che la serie è abbastanza ispirata da un fumetto Gianfransuà pubblicato in Franculandia qualche anni prima, la trama era vagamente simile:
http://2.bp.blogspot.com/-fx_oiTC_7X4/U1Zx3fBYGQI/AAAAAAAABbA/tI57TCZ_yrY/s1600/Schermata+2014-04-22+alle+15.34.48.png
https://www.google.it/search?q=ulysses+fumetto&client=firefox-b&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ved=0ahUKEwjK7oOh76XSAhVPHRQKHbicAI4Q_AUICCgB&biw=1538&bih=1131#imgrc=YRgMbCGLRJIJbM:
Comunque Doc le povere redi shirts non finiscono orizzontali... a dire il vero in questo cartone finiscono VERTICALI!!!! LOL
RispondiEliminaSolo un consiglio ... tutti i link alle altre puntate della rubrica sarebbero maggiormente fruibili se li metti in ordine alfabetico ;)
RispondiEliminaOra, tra tante cose uribbili e tante altre meraviglierrime, guarda quale trittico di astronavi componibili fa la sua splendida porca figura in questa pagina uebbe: https://hiveminer.com/User/baronsat/Timeline
RispondiElimina#baronsatESCILE #leistruzioniintendo
Poi se proprio ci si vuol far del male, il sito dell'autore...
Eliminahttp://www.baronsat.net/baronshop/bshop_instructions.htm
Oh Doc che hai ricordato! "Ulisse 31" è una di quelle serie che non ho visto inizio e serie, ma sono episodi nel mezzo. Quasi quasi la recupero
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