Space Battleship Yamato (Star Blazers): tutte le serie e i film
Hai finito il secondo giro di Space Battleship Yamato 2199 (Star Blazers 2199) su netflix qualche giorno fa e, in attesa che parta la nuova serie a febbraio, ti è venuta voglia di metter mano a DVD e raggiblù dei film, o di riguardarti la vecchia serie, di cui Space Battleship Yamato 2199 è un remake molto fedele, pur con varie differenze. Ma quanti sono i film, le serie TV e gli OAV de La Corazzata Spaziale Yamato? Tantissimi. Perciò, con l'aiuto della Wikia della serie e del fansite Ourstarblazers, andiamo un po' a vedere quali sono [...]
La serie Yamato viene considerata spesso una creazione di Leiji Matsumoto, ma anche se il suo contributo è stato determinante per darle forma e anche se lo stesso Matsumoto ha trasposto in un manga la storia dell'anime contemporaneamente alla sua messa in onda, il progetto viene ideato dal produttore Yoshinobu Nishizaki, che immagina questa nave ricavata... da un asteroide. Una nave-scoglio a spasso per la galassia. Poi nella primavera del '74 sale a bordo Matsumoto, e il papà di Harlock modifica diversi aspetti del progetto, dall'aspetto della nave ai personaggi. 宇宙戦艦ヤマト (Uchū senkan Yamato, La corazzata spaziale Yamato) debutta nelle TV giapponesi il 6 ottobre di quell'anno e va in onda fino al marzo del 1975, per un totale di 26 episodi.
La corazzata Yamato arriva in Italia nell'80, passando dagli Stati Uniti... e dalla Svizzera. La versione per il mercato USA, ribattezzata Star Blazers e ricavata unendo le tre serie di Yamato con vari tagli (ad esempio riguardo alla morte di alcuni personaggi) e anglofonizzando i nomi dei protagonisti, viene infatti trasmessa nel novembre del 1980 dalla Televisione svizzera di lingua italiana, per poi approdare sulle reti private al di qua delle Alpi. I nomi, si diceva: la Yamato diventa in Star Blazers l'astronave Argo, il Capitano Okita diventa il Capitano Avatar, Susumu Kodai è Derek Wildstar, Yuki Mori è Nova, Analayzer è IQ-9, e così via.
Questo tizio col ciuffo da ribelle è uno dei piloti delle Tigri Nere, Jefferson Davis Hardy (in Star Blazers chiamato sempre e solo Hardy), e in originale si chiama Akira Yamamoto. In Yamato 2199 diventerà una donna con lo stesso nome, la pilota altrettanto tosta,
ma con il bonus di essere super-patonza, Akira Yamamoto, detta Renata. Sulle differenze tra 2199 e la serie classica torniamo più avanti,
intanto aggiungiamo che gli aerei del primo cartone, per quanto ovviamente molto meno stilosi di quelli di Yamato 2199, erano bellissimi. Guardavi Star Blazers, ai tempi, praticamente solo nell'attesa di veder schierati i Cosmo Tiger, la squadriglia delle Tigri Nere, che ti facevano un po' Cosmowing di Harlock, per restare in famiglia. L'influsso culturale esercitato da La corazzata Yamato sull'immaginario collettivo giapponese nel '74-'75 è semplicemente pazzesco. La lista di anime, manga e videogiochi che si sono ispirati a Yamato include in ordine sparso Gundam, Macross, Evangelion (Hideaki Anno ne è un grande fan e si è dato agli anime proprio grazie a Yamato) e perfino Street Fighter: per l'Hadoken il creatore della serie, Takashi Nishiyama, si è ispirato al cannone a onde moventi della Yamato, che in originale si chiama Hado Ho. Ma tu pensa.
Il successo della prima serie genera nel '77 un primo film omonimo per il cinema (宇宙戦艦ヤマト, Uchū Senkan Yamato), che però è solo una pellicola di montaggio ricavata dall'anime televisivo. Il film presenta comunque un finale alternativo, realizzato appositamente, in cui Starsha muore prima dell'arrivo della Yamato su Iscandar.
L'anno dopo è la volta di さらば宇宙戦艦ヤマト 愛の戦士たち (Saraba Uchū Senkan Yamato Ai no Senshitachi, Addio corazzata spaziale Yamato: Guerrieri dell'amore), che viene indicato pure in Giappone - ad esempio sull'artbook qui sopra, anche con un titolo in italiano, Arrivederci Yamato.
Nell'edizione italiana di Yamato Video (qui sopra la cover del DVD) diventa un più corretto Addio Yamato. Più corretto in tutti i sensi, visto che il film viene pensato per far ciao con la manina alla nave: in un drammaticissimo finale, Kodai fa sbarcare il resto dell'equipaggio e si lancia con la Yamato in un attacco suicida contro la nave di Zwordar, leader dell'Impero Comet, una seconda civiltà aliena che vuole conquistare la Terra come i tizi di Gamilas. Il film ha un successo enorme (su Wikipedia si legge che i suoi incassi superarono in Giappone quelli di Star Wars, ma la fonte della notizia non è più raggiungibile), ma il pubblico non apprezza molto questa cosa della fine di Kodai e della nave. Dove per "non apprezza molto" intendi "per niente, mettiamo mano a torce e forconi!".
A furor di popolo nasce quindi la seconda serie de La corazzata Yamato (Space Battleship Yamato II), altri 26 episodi che in pratica sbattono fuori continuity Arrivederci Yamato e ri-raccontano la storia dello scontro con l'Impero Comet, aggiungendo varie sottotrame. Le battaglie spaziali di questa seconda serie sono fantastiche.
Ormai la macchina da soldi è al galoppo, la gente vuole il gol e Nishizaki e Matsumoto sfornano altri due film per il grande schermo. Yamato: il nuovo viaggio (宇宙戦艦ヤマト 新たなる旅立ち, Uchū Senkan Yamato Aratanaru Tabidachi) vede un'inedita alleanza tra Kodai e l'ex nemico Desler, per salvare Starsha e Iscandar dall'impero Black Nebula. Oh, l'universo è grande, di imperi villanzoni ce n'è quanti ne vuoi.
La storia della lotta con i tipi della Nebulosa Nera continua nel film successivo, Yamato per sempre (ヤマトよ永遠に, Yamato yo Towa ni), che non solo è un film lunghissimo (145 minuti), ma è anche una pellicola praticamente unica dal punto di vista tecnico, visto che a un certo punto, per sottolineare l'arrivo in una nuova ambientazione, le immagini cambiano formato, passando dall'1.85:1 al Cinemascope 2:35:1. All'inizio del DVD Yamato Video, per far capire che non si tratta di un marrone, una scritta a video precisa che il cambio di formato tra primo e secondo tempo c'è anche nella versione originale cinematografica, appunto.
Space Battleship Yamato III, la terza serie TV della corazzata, va in onda tra l'80 e l'81, spalmata in 25 episodi. I roman album dell'epoca piazzano i suoi eventi nell'anno 2205, ma visto che il film successivo si svolge nel 2203, si presume che questa terza stagione vada collocata all'inizio di quell'anno. Il fatto strano è che Desler e i Gamilas, che ricordavano nella prima serie un mix tra i nazisti e l'impero romano, qui diventano gli Stati Uniti opposti alla Federazione di Bolar, che sono invece i sovietici, in una rilettura sci-fi della Guerra Fredda.
Yamato: l'ultima battaglia (宇宙戦艦ヤマト・完結編 Uchū Senkan Yamato Kanketsu Hen, Corazzata Spaziale Yamato: Saga Finale) è l'ultimo film della saga scritto da Leiji Matsumoto e ridicolizza in durata Yamato per sempre, arrivando a 163 minuti: il più lungo film d'animazione mai realizzato, johnholmes una vita per il cinema. Un pianeta acquatico chiamato giustamente Aquarius è in rotta di collissione con la Terra per via delle macchinazioni dei malvagi Dinguil. Yamato, presto, evitiamo questo giga-gavettone! Come si evince dal poster qui sopra, Susumu Kodai sposa finalmente la sua Yuki, e un istante dopo si vedono i due, ignudi e avvolti dalla luce, che consumano. Dal "può baciare la sposa" al "Su, Susumu!" in un secondoluce.
La saga finisce in naftalina per undici anni e ne esce nel '94 con una serie di OAV ambientata, come da titolo, alcuni secoli dopo e con un'astronave tutta nuova: Yoshinobu Nishizaki affida il design della nuova Yamato a Syd Mead,
e l'industrial designer che ha lavorato a Blade Runner, Aliens e Tron sforna una nave piena di spuntoni (questo è un suo bozzetto originale). Le musiche sono invece del jassista e compositore statunitense David Matthews. Leiji Matsumoto fa però causa a Nishizaki, sostenendo che i diritti di Yamato spettano a lui, e la serie di OAV di Yamato 2520 si interrompe dopo solo tre dei dieci episodi previsti.
Seguono anni piuttosto confusi, perché lo stesso Matsumoto torna in pista nel 2000 con un nuovo manga, Space Battleship Great Yamato (新宇宙戦艦ヤマト), accompagnato da poster e merchandising di tutti i tipi. Ci sono Kodai e gli altri personaggi classici della prima serie e Matsumoto vorrebbe collegare il tutto al Leijiverso, a partire da una comparsata della Yamato nel manga di Galaxy Express 999. Il passo successivo è una nuova serie anime, ma nel 2002 un tribunale giapponese respinge le richieste di Matsumoto, stabilendo che il detentore dei diritti della Corazzata è Nishizaki. Matsumoto e Nishizaki, comunque, in nome dei vecchi tempi e della possibilità di tornare a realizzare insieme qualcosa di valido, si accordano e mettono giù nel 2004 la proposta per una nuova serie di 26 episodi (New Space Battleship Yamato), ambientata venti anni dopo la prima serie. Non se ne fa nulla, però, perché a quanto sembra vengono meno i finanziamenti necessari.
Sempre nel 2004 parte comunque una nuova serie di OAV (la seconda dopo Yamato 2520), Great Yamato #0, o Great Yamato Zero (大ヤマト零号, Dai Yamato Zero-go). Siamo mille anni dopo la serie classica, nel 3199, e ci sono in pratica nuovi personaggi con i tratti di quelli della prima Yamato. Solo che il capitano qui è guercio, tipo. In tutto sono cinque episodi, usciti tra il 2004 e il 2007, ed è una delle poche robe in questo listone che non hai mai visto, va detto.
Si torna ancora una volta a Kodai (diventato nel frattempo capitano della Yamato) e gli altri con Space Battleship Yamato: Resurrection (宇宙戦艦ヤマト 復活篇, Uchū Senkan Yamato Fukkatsu Hen). Scritto e diretto dal solito Yoshinobu Nishizaki, il film è ambientato nel 2220, 17 anni dopo Yamato: l'ultima battaglia. Kodai, sua moglie Yuki (che diventa capitano anche lei di un'altra nave) e il resto della banda devono impedire che un buco nero che se ne va a zonzo per l'universo si pappi il sistema solare. Una triste storia di un buco, ovviamente nero, extrasolaritario che viene a rubarci il lavoro e tutto il resto.
Il film, oltre a queste tutine nuove che sembrano ancora più dei pigiamoni, presenta tutta una serie di scene in computer graphic per le astronavi. Ma siamo nel 2009 e i tempi non sono ancora maturi. Tradotto: guardate oggi, quelle scene sono un discreto cazzotto in un occhio.
Il rinnovato (e più che altro mai sopito) amore di Nippolandia per la Yamato porta nel 2010 alla realizzazione del celebre/famigerato (fate voi) film dal vivo, che da noi è uscito anche al cinema (nel 2014), prima di sbarcare in home video.
Che dire? Il compito - condensare in due orette la storia della prima stagione, con il viaggio A/R per Iscandar - era parecchio improbo. Ne è uscita, a parer tuo, una pellicola guardabile, che non annoia giusto perché succedono tremila robe, ma che sembra per molti aspetti un fanmovie realizzato da un miliardario. Il che vale purtroppo per buona parte delle trasposizioni live action degli anime giapponesi. A proposito della qual cosa, qui Yuki è Meisa Kuroki, la Fujiko del film di Lupin.
Scivoliamo così fino al 2012, a Space Battleship Yamato 2199 (宇宙戦艦ヤマト2199, Uchū Senkan Yamato 2199), nota anche come Star Blazers 2199. Disponibile in italiano sia in blu-ray/DVD che in streaming, prima su VVVVID e ora su netflix, si diceva. Te la sei guardata allora, te la sei rivista oggi, e continui a trovarla meravigliosa. C'è un senso di epicità nei combattimenti con i Gamilassiani incredibile. C'è una CGI funzionale e perfetta nel mostrare dei velivoli dettagliatissimi. C'è una storia che al netto del fan-service (alla fine manco troppo) presenta personaggi credibili e a cui affezionarsi. C'è il senso dell'onore per l'avversario, rappresentato magnificamente nella sfida tra Okita e il generale di Gamilas chiamato Domel.
E ancora: che personaggi magnifici sono, nomi buffi a parte, Wolf Frakken, il capitano del "sommergibile" che ti fa lo scherzone, e la pilota Melda Deitz? C'è molto mood alla Battlestar Galactica, vero, ma se vai a rivedere la serie originale ti accorgi che hanno trasposto quasi tutto com'era. Sì, la nave è più grande dell'originale, l'equipaggio quasi dieci volte più numeroso e ci sono altre differenze (elencate qui), ma la storia è quella. In assoluto, per quanto ti riguarda, una delle serie anime più belle di sempre. Hideaki Anno, come detto fan storico della Corazzata, ci ha messo per la cronaca lo zampino, realizzando gli storyboard dell'intro dell'anime. Quella sigla iniziale dal montaggio supergalvanizzante, che si sposa benissimo con il tema? È sua. E Yoshinobu Nishizaki, invece? Il papà della saga ha partecipato a questo trionfo? No, purtroppo. È scomparso nel 2010, annegato - ironia della sorte - dopo esser caduto in mare per un infarto, a 75 anni. Si trovava a bordo di un battello di ricerca chiamato, ovviamente, Yamato.
Da Yamato 2199 sono nati due film. Il primo è Space Battleship Yamato 2199: A Voyage to Remember (宇宙戦艦ヤマト2199 追憶の航海, Uchū Senkan Yamato 2199 Tsuioku No Koukai), un semplice frullatone dei 26 episodi della serie. Non presenta IYO alcun valore aggiunto, molto meglio guardarsi le puntate.
La tua scimmia è a questo punto tutta per Space Battleship Yamato 2202: Warriors of Love (宇宙戦艦ヤマト2202 愛の戦士たち, Uchū Senkan Yamato 2202: Ai no Senshi-tachi), o Star Blazers 2202. La nuova serie, seguito diretto di Yamato 2199, sarà incentrata sulla seconda stagione dell'anime classico? Lo scopriremo presto. Il primo episodio debutterà contemporaneamente nei cinema giapponesi e su alcune piattaforme di streaming il 25 febbraio. Ecco uno dei trailer ufficiali più recenti:
E con questo avremmo finito. Ti restava solo una domanda: ma La corazzata Yamato e il successivo Blue Noah - Mare Spaziale (1979) sono in qualche modo imparentati? La risposta è sì, perché soggetto e produzione di Blue Noah portano sempre la firma di Yoshinobu Nishizaki. Ecco, ti sembrava strano.
Space Battleship Yamato - 1a serie (1974) |
La corazzata Yamato arriva in Italia nell'80, passando dagli Stati Uniti... e dalla Svizzera. La versione per il mercato USA, ribattezzata Star Blazers e ricavata unendo le tre serie di Yamato con vari tagli (ad esempio riguardo alla morte di alcuni personaggi) e anglofonizzando i nomi dei protagonisti, viene infatti trasmessa nel novembre del 1980 dalla Televisione svizzera di lingua italiana, per poi approdare sulle reti private al di qua delle Alpi. I nomi, si diceva: la Yamato diventa in Star Blazers l'astronave Argo, il Capitano Okita diventa il Capitano Avatar, Susumu Kodai è Derek Wildstar, Yuki Mori è Nova, Analayzer è IQ-9, e così via.
Questo tizio col ciuffo da ribelle è uno dei piloti delle Tigri Nere, Jefferson Davis Hardy (in Star Blazers chiamato sempre e solo Hardy), e in originale si chiama Akira Yamamoto. In Yamato 2199 diventerà una donna con lo stesso nome, la pilota altrettanto tosta,
ma con il bonus di essere super-patonza, Akira Yamamoto, detta Renata. Sulle differenze tra 2199 e la serie classica torniamo più avanti,
intanto aggiungiamo che gli aerei del primo cartone, per quanto ovviamente molto meno stilosi di quelli di Yamato 2199, erano bellissimi. Guardavi Star Blazers, ai tempi, praticamente solo nell'attesa di veder schierati i Cosmo Tiger, la squadriglia delle Tigri Nere, che ti facevano un po' Cosmowing di Harlock, per restare in famiglia. L'influsso culturale esercitato da La corazzata Yamato sull'immaginario collettivo giapponese nel '74-'75 è semplicemente pazzesco. La lista di anime, manga e videogiochi che si sono ispirati a Yamato include in ordine sparso Gundam, Macross, Evangelion (Hideaki Anno ne è un grande fan e si è dato agli anime proprio grazie a Yamato) e perfino Street Fighter: per l'Hadoken il creatore della serie, Takashi Nishiyama, si è ispirato al cannone a onde moventi della Yamato, che in originale si chiama Hado Ho. Ma tu pensa.
Corazzata Spaziale Yamato - film (1977) |
Addio Yamato - film (1978) |
Nell'edizione italiana di Yamato Video (qui sopra la cover del DVD) diventa un più corretto Addio Yamato. Più corretto in tutti i sensi, visto che il film viene pensato per far ciao con la manina alla nave: in un drammaticissimo finale, Kodai fa sbarcare il resto dell'equipaggio e si lancia con la Yamato in un attacco suicida contro la nave di Zwordar, leader dell'Impero Comet, una seconda civiltà aliena che vuole conquistare la Terra come i tizi di Gamilas. Il film ha un successo enorme (su Wikipedia si legge che i suoi incassi superarono in Giappone quelli di Star Wars, ma la fonte della notizia non è più raggiungibile), ma il pubblico non apprezza molto questa cosa della fine di Kodai e della nave. Dove per "non apprezza molto" intendi "per niente, mettiamo mano a torce e forconi!".
Space Battleship Yamato - 2a serie (1978) |
Yamato: il nuovo viaggio - film (1979) |
Yamato per sempre - film (1980) |
Space Battleship Yamato - 3a serie (1980) |
Yamato: l'ultima battaglia - film (1983) |
Yamato 2520 - serie (1994) |
e l'industrial designer che ha lavorato a Blade Runner, Aliens e Tron sforna una nave piena di spuntoni (questo è un suo bozzetto originale). Le musiche sono invece del jassista e compositore statunitense David Matthews. Leiji Matsumoto fa però causa a Nishizaki, sostenendo che i diritti di Yamato spettano a lui, e la serie di OAV di Yamato 2520 si interrompe dopo solo tre dei dieci episodi previsti.
Seguono anni piuttosto confusi, perché lo stesso Matsumoto torna in pista nel 2000 con un nuovo manga, Space Battleship Great Yamato (新宇宙戦艦ヤマト), accompagnato da poster e merchandising di tutti i tipi. Ci sono Kodai e gli altri personaggi classici della prima serie e Matsumoto vorrebbe collegare il tutto al Leijiverso, a partire da una comparsata della Yamato nel manga di Galaxy Express 999. Il passo successivo è una nuova serie anime, ma nel 2002 un tribunale giapponese respinge le richieste di Matsumoto, stabilendo che il detentore dei diritti della Corazzata è Nishizaki. Matsumoto e Nishizaki, comunque, in nome dei vecchi tempi e della possibilità di tornare a realizzare insieme qualcosa di valido, si accordano e mettono giù nel 2004 la proposta per una nuova serie di 26 episodi (New Space Battleship Yamato), ambientata venti anni dopo la prima serie. Non se ne fa nulla, però, perché a quanto sembra vengono meno i finanziamenti necessari.
Great Yamato Zero - 5 OAV (2004) |
Yamato Resurrection - film (2009) |
Il film, oltre a queste tutine nuove che sembrano ancora più dei pigiamoni, presenta tutta una serie di scene in computer graphic per le astronavi. Ma siamo nel 2009 e i tempi non sono ancora maturi. Tradotto: guardate oggi, quelle scene sono un discreto cazzotto in un occhio.
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Che dire? Il compito - condensare in due orette la storia della prima stagione, con il viaggio A/R per Iscandar - era parecchio improbo. Ne è uscita, a parer tuo, una pellicola guardabile, che non annoia giusto perché succedono tremila robe, ma che sembra per molti aspetti un fanmovie realizzato da un miliardario. Il che vale purtroppo per buona parte delle trasposizioni live action degli anime giapponesi. A proposito della qual cosa, qui Yuki è Meisa Kuroki, la Fujiko del film di Lupin.
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E ancora: che personaggi magnifici sono, nomi buffi a parte, Wolf Frakken, il capitano del "sommergibile" che ti fa lo scherzone, e la pilota Melda Deitz? C'è molto mood alla Battlestar Galactica, vero, ma se vai a rivedere la serie originale ti accorgi che hanno trasposto quasi tutto com'era. Sì, la nave è più grande dell'originale, l'equipaggio quasi dieci volte più numeroso e ci sono altre differenze (elencate qui), ma la storia è quella. In assoluto, per quanto ti riguarda, una delle serie anime più belle di sempre. Hideaki Anno, come detto fan storico della Corazzata, ci ha messo per la cronaca lo zampino, realizzando gli storyboard dell'intro dell'anime. Quella sigla iniziale dal montaggio supergalvanizzante, che si sposa benissimo con il tema? È sua. E Yoshinobu Nishizaki, invece? Il papà della saga ha partecipato a questo trionfo? No, purtroppo. È scomparso nel 2010, annegato - ironia della sorte - dopo esser caduto in mare per un infarto, a 75 anni. Si trovava a bordo di un battello di ricerca chiamato, ovviamente, Yamato.
Space Battleship Yamato 2199: A Voyage to Remember - film (2014) |
Space Battleship Yamato 2199: Odyssey of the Celestial Ark - film (2014) |
Il secondo, uscito in Giappone nel dicembre del 2014, è Space Battleship Yamato 2199: Odyssey of the Celestial Ark (宇宙戦艦ヤマト2199 星巡る方舟, Uchū Senkan Yamato 2199 Hoshi-Meguru Hakobune). Siccome approfondisce alcune trame e alcuni personaggi della serie, e si svolge parallelamente agli eventi della stessa (per essere precisi verso la fine dell'anime, tra l'episodio 24 e il 25), è un lungo supplemento originale, un puntatone di due ore che va visto.
Space Battleship Yamato 2202 - serie (2017) |
E con questo avremmo finito. Ti restava solo una domanda: ma La corazzata Yamato e il successivo Blue Noah - Mare Spaziale (1979) sono in qualche modo imparentati? La risposta è sì, perché soggetto e produzione di Blue Noah portano sempre la firma di Yoshinobu Nishizaki. Ecco, ti sembrava strano.
Secondo me, voler collegare tutte le sue opere non é stata una buona mossa.
RispondiEliminaVero, l'impresa è favolosa, ma il risultato a volte fa veramente storcere il naso con incongruenze, timeline che non hanno senso e... beh, un casotto. :D
EliminaCheers
Meno male, da quel punto di vista, che la nippogiustizia ha dato ragione a Nishizaki: della grande unificazione che Matsumoto aveva in mente (a modo suo, chiaro), non se n'è fatto più nulla. Alla fine, tranne Addio Yamato - scivolato fuori canon a furor di popolo - il resto è più o meno tutto in continuity. Kodai e gli altri sono a tutti gli effetti l'equivalente giapponese anni 70/80 dell'Enterprise.
Eliminapurtroppo Matsumoto era un grandissimo creatore di storie e di personaggi, ma non c'è una sua serie che non sia naufragata nella noia più assoluta (Harlock compreso, purtroppo). spesso (anche se non sempre) il fatto che gli 'siano state portate via' è stata una fortuna
Eliminacon serie intendo ovviamente a livello di manga, negli anime gli interventi altrui sono stati spesso taumaturgici
EliminaEh Doc, ma mi caschi su un dettaglio! Ci voleva almeno un link alla mitologica sigla cantata di Ideo Sasaki!! ;)
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=7gHORDBZuOA
Guarda che bel personaggino!! :D
Cheers
Che grande sigla.
EliminaSto cercando di non aggiungere più video non ufficiali, perché poi YT canna i canali e mi restano i buchi nei post, com'è successo anche in quello di Yamato 2199 :(
Detto ciò (ciò), la meraviglia di questa versione strumentale orchestrale: https://youtu.be/SQigMeZkM8g
EliminaSplendida... ho ancora un CD della colonna sonora originale tutta rifatta in Full Orchestra qualche anno fa... un gioiello con tante altre canzoni cantate non conosciute qui da noi.
EliminaRoba da pelle d'oca.
Cheers
Pensa te, in Giappolandia fanno suonare/cantare alle orchestre sigle e OST degli anime... qui Muti si sarebbe dato fuoco!
Eliminahttps://m.youtube.com/watch?v=0AMCRGj3Pvg
EliminaIsao Sasaki e' un mito, con una produzione musicale immensa.
EliminaA parte che non sapevo che ci sono in circolazione tutte queste serie e film sull'argomento devo dire che da piccolo me lo guardavo Star Blazer,che io ero convinto si chiamasse BALZERS,in relazione al fatto che la nave facesse ogni tanto dei balzi spaziali per accorciare il viaggio,la logica di quando si è bimbi è meravigliosa.
RispondiEliminaRicordo poco peró,in nomi anglofoni,in verità solo quello del capitano,sto buco sulla nave,un futuro apocalittico,che poi i giappo ci marciavano alla grande con le apocalissi future mettendo inquietudine a noi giovani occidentali,e poi ricordo di un macchinario sulla nave che costruiva in un niente un caccia da combattimento. Mi sbaglio?
Comunque serie davvero bella
grazie Doc! stavo proprio per chiederti un post del tutto simile, visto che anche io mi sto gustando su Netflix la serie del 2012... anche questo è fanservice ;)
RispondiEliminaLessi qualche hanno fa il manga di Leiji Matsumoto sulla Corazzata Yamato che citi. Due volumoni editi dalla Flashbook che sono una palla allucinante. Mi domando come sia riuscito a leggere fino alla fine.
RispondiEliminaInvece mi sto gustando la serie su Netplix, quando figlia e moglie non mi obbligano a cambiare.
PS: Leiji Matsumoto quando si sente telefonicamente per le feste con il concetto di continuity finisce sempre a "parole di maleducazione".
LOLLE! "Pronto, augu..." "Kitemmù!"
EliminaA parte che la sigla è la suoneria del mio cellulare, che dire...
RispondiEliminaGrazie come sempre al Doc.
Serie che amo da sempre e per sempre :)
Scimmiona kingkonga sulla spalla. Mi servirà un busto ortopedico di qui a un mese.
P.s. il video di Sasaki è una meraviglia, con la gente che si esalta quanto lo farei io...o forse un po' meno. Brividi!
E' un po' l'Elvis Presley giapponese. :D
EliminaCheers
E le scimmie danzano in cerchio
RispondiEliminaDevo proprio guardarmela questa nuova serie...ma il secondo lungometraggio (quello parallelo alla serie, Odyssey of the Celestial Ark) è stato doppiato in italiano? O va per forza visto sottotitolato?
RispondiEliminaLa seconda. Per quanto ne so, è inedito da noi.
EliminaHo molti film di "Yamato" da recuperare. Alcune ho visto solo spezzoni...
RispondiEliminacerto che come complessità di storia/intrecci vari pensavo che Gundam fosse di gran lunga il più incasinato, ma pure questo non scherza!!!
RispondiEliminaVisionata in tempo reale appena uscita (come hai fatto? Ma chi lo sa, stavo pescando trallallaaaaa....) e anche io la trovai assolutamente fantastica, anche dal punto di vista registico. I disegni meravigliosi, sono il perfetto restyling del tratto di mazumoto Modernizzati e la storia fa contenti tutti. No punti morti, vicina all'originale quanto basta. Come dicevo io, masta modernizzare una storia e scriverla bene e anche un cartone che 30/40 anni può fare un figurone.
RispondiEliminaSi può aggiungere che la Yamato in prima trasmissione non fece molti ascolti, e analogamente a gundam furono proprio le repliche ad alzarne gli ascolti e a costringere il montaggio cinematografico, addirittura si dice che nelle chilometriche file davanti ai cinema alla prima proiezione, i giapponei portavano tv portatili per seguire la serie mentre aspettavano il biglietto! [lo lessi nei libricini allegati alle videocassette di Daitarn3 nel 95].
L'ultima cosa, La Corrazzata Spaziale Yamato è stata inclusa nel nuovissimo Super Robot War V, ultimo capitolo del videogioco dei robottoni uniti, dove la vediamo combattere insieme a Mazinger, Gundam e vari nuovi robot, perchè non possiamo giocare con SRW in Italia, PERCHEEEEEE'!?!?!?!? T_T
Gioisci, Zione, perché SRW V esce per il mercato asiatico sottotitolato in inglese. http://www.play-asia.com/super-robot-wars-v-english-subs/13/70a98f
EliminaGià in preorder, inutile dirlo.
COOOOOOOSA????
EliminaIo sempre giocati tutti quelli a cui ho potuto(leggi quelli di cui avevo la console dove giravano o emulati) anche in jappo senza capirci una fava....per cui MIO!
Il mio anime preferito di sempre. Da ragazzino ha modellato per sempre il mio immaginario fantascientifico (insieme a Star Trek). La seconda serie originale è decisamente la più bella. Dal poco che ho visto di Yamato 2199, è ancora più bella. A questo punto, tutti con la scimmia in groppa ad attendere Yamato 2202. Da ciò che si intravede nel trailer penso sia probabilissimo che la storia sia quella dell'Impero della Cometa (quindi serie 2 originale).
RispondiEliminaveramente bella Yamato 2199, ottimo esempio di modernizzazione dell'originale, con personaggi più di spessore e meno Kodaicentrica. Unica piccola pecca, paradossalmente, è per me il personaggio di Shima, che nell'originale mi sembrava più maturo e approfondito
RispondiEliminariguardo al film live, invece, il difetto principale sta nella recitazione. Mai capito perchè (forse per il retaggio del teatro Kabuki?) per molti attori nipponici recitare significhi fare smorfie. Se fosse stato fatto in cg sarebbe venuto molto meglio di quello su Harlock
RispondiEliminaI have a dream: una trilogia live action fatta dagli americani, produzione colossal, con attori davvero bravi & soprattutto somiglianti alla controparte animata (quindi, nessun giapponese please), nomi inglesi, e una Yamato/Argo ancora più bella e maestosa di quella vista nel film giapponese:
RispondiEliminaper dare un bel taglio all'interminabile sfilza di remake brutti di film classici.
mah, non sono così convinto che gli yankees e i dollari ci tirerebbero fuori qualcosa di meglio...
Eliminaho un'idea: e se lo affidassero a Mainetti?;-)
Scherzi a parte, il film secondo me, pur con qualche grosso difetto (recitazione, lungaggine -anch'essa tipica giapponese- di alcune parti, riduzione un po' rozza della storia), non è poi così brutto e alcune scene (come quella della Yamato che entra in Warp dopo l'attacco su Gamilas) mi hanno abbastanza esaltato. Il finale poi (anche se pure lui un po' troppo lungo) l'ho trovato abbastanza coraggioso. Strano che
SPOILER
stavolta i Giapponesi non abbiano preso i forconi
Ma quindi great yamato è il manga la nuova corazzata Yamato (pubblicato dalla hazard)giusto? e il connesso (appare alla fine del secondo volume) la corazzata spazio temporale mahoroba l'ha fatto perchè non aveva più i diritti? che casino :p
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaSono contento che tu abbia citato BSG in riferimento a USY2199, tuttavia credo che il loro rapporto sia più complesso. Non ho letto dichiarazioni ufficiali da parte dei creatori di BSG (la “reimagined” del 2003 sgg.), cioè non so se esistano o meno dichiarazioni in tal senso, ma a guardare già la BSG reimagined del 2003 ho la sensazione molto netta che Ronald D. Moore (creatore con David Eick della reimagined) si sia ispirato, un po' omaggiandola anche solo per una questione di fascinazione generazionale, proprio a USY originale, che negli USA era stata trasmessa dal 1979, proprio quando Moore aveva 15 anni e magari ammirava i Cosmo tiger e il “realismo” bellico in stile Seconda guerra mondiale di USY trasposto su scala intergalattica (o meglio intergalactica, #tuttiridono). Se poi notiamo che, dalla sua biografia, Moore ha un corposo passato in Marina...
RispondiEliminaSolo u'idea, eh, dovrei verificare.
A me il live action è piaciuto tutto sommato, alcune scene erano proprio fighe... a parte quello la storia qualche cricca ce l'aveva dato il tempo limitato...
RispondiEliminaIo il live action l'ho visto su youtube in lingua originale senza capire un razzo ma comunque mi ha ammazzato la recitazione. Niente da fare, i parametri orientali e occidentali sono troppo differenti. Troppe smorfie, tutto troppo sopra le righe, Yuki Mori troppo... mora... ;-)
RispondiEliminaPenso che certe trasposizioni siano difficilissime da fare anche se, suppongo, in questo caso sia andata meno peggio che in altri (ricordo vagamente il live action di Kyashan... roba che richiedeva un'endovena di eroina per essere tollerata).
E' una saga talmente meravigliosa che mi emoziona, e non mi vergogno dinraccontare dinaver pianto quando il fratello si Kodai e gli altri marinai iniziano a cantare prima dimlanciarsi contro la flotta Gamilas per difendere il Capitano Okita. Yamato e' per sempre !
RispondiEliminaPeraltro Yamato ha le sue brave citazioni anche in Star Trek. In The Next Generation, la Yamato è una delle navi gemelle dell'Enterprise di Picard (anche se la citazione può essere anche intesa alla reale nave da battaglia giapponese). Più concretamente, parte della trama del film Star Trek III (in particolare quando Kirk ruba l'Enterprise) è una citazione abbastanza esplicita di ciò che avviene nella seconda serie dell'anime.
RispondiEliminaSto riscoprendo Yamato con questa nuova serie netflix, da bambino non seguivo troppo star blazer e ricordo pochissimo della trama originale.
RispondiEliminaRicordo però che ci restai parecchio di sasso quando seppi del "leijiverso " e cioè che (con moltissimo beneficio di inventario e coerenza ) tutti gli anime di matsumoto raccontano un unicacstoria che inizia con "la regina dei 1000 anni" prosegue con "yamato", a seguire Harlock e infine Galaxy express 999 ( in cui compare anche harlock se non sbaglio)
Come commentavo ironicamente sopra il buon vecchio Matsumoto ha cercato di dare una continuity alle sue opere che per forza di cose non possono avere. Benché nelle sue opere si respiri spesso una atmosfera simile gli accadimenti delle varie serie sono inconciliabili. Nello stesso Harlock non c'è una continuity coerente, infatti l'ultima serie di Harlock è volutamente fuori continuity.
EliminaDoc, per un giovine novellino come abituato agli anime "frenetici" di oggi consiglia il remake o il recupero delle serie originali??
RispondiEliminaCome me
RispondiEliminaIl remake, che è la versione pheega e moderna della prima serie classica. Se poi ti piace (e ti piacerà), fai sempre a tempo a recuperare l'originale per giocare al trova le differenze :)
Eliminagrazie mille :)
EliminaIo non so come faccia a piacervi questo evidente plagio di uno dei grandi eroi della nostra gioventù: Capitan Findus! :)
RispondiEliminaScherzi a parte (che poi oh, Okita è uguale!) io la serie la sto gustando in questi giorni, non sono nemmeno a metà.
Mi chiedevo, BSG deve tanto a Yamato, ma può essere che rendere Yamamoto donna, sia un omaggio a BSG, dove anche il miglior pilota della flotta (Kara) cambia sesso?
Comunque, gran bella serie, sto ancora cercando di capire bene la decodifica dei colori delle tutine, ma a parte questo la storia scorre bene, i personaggi sono interessanti e perfino i cattivi mi sembrano meno macchiette del solito.
Ah, non so se l'ho notato solo io, ma mi sembra che le musiche di Yamato 2199 ricordino quelle della serie storica (giacca rossa) di Lupin.
Theres Two Yamatos? Duh What? I don't think Worf is going to be a happy Klingon today.
RispondiEliminaMi è venuo in mente che Leiji Matsumoto ha anche creato da zero una sorta di versione tutta sua della Yamato chiamandola Corazzata Mahoroba.
RispondiEliminaAnch'io, come tutti voi, ho visto Yamato nella sua versione anglicizzata e "lievemente" censurata e, nonostante tutto, l'effetto nostalgia scorre potente in me.
RispondiEliminaPer quanto la nuova interpretazione del capitano da parte di Diego Reggente sia oltre il superlativo, non posso dimenticare che una gran parte del fascino era dovuta alle vecchie voci: per me il buon vecchio capitano avrà sempre la voce del grande Ugo Bologna e sarà sempre Avatar.
Momento PDF: il motivo per cui gli americani, già che c'erano, cambiarono anche il nome della cara vecchia bagnarola spaziale è legato al fatto che la Yamato era una delle principali unità navali del Giappone imperiale e ogni cosa che odori di sol levante -a quelle latitudini- sottostà all'equazione Giappone=Pearl Harbour.
Viste solo puntate saltuarie in tv da piccolo...non ricordo quasi nulla. Recupero il remake del 2012 visto che mi dite essere valido.
RispondiEliminaho letto parecchi anni (vatti a ricordare dove) che Matsumoto inizialmente voleva collegare le sue serie in un unico universo, in cui il fratello perduto di Godai era Harlock ed il pianeta delle Regina dei mille anni era il punto di arrivo del Galaxy Express, nonché Aquarius... una balla sì?
RispondiEliminaAlmeno la parte del fratello di Kodai/Wildstar che sarebbe diventato il futuro Harlock l'ho letta pure io.
RispondiElimina*_*
RispondiEliminalove love love.
Bellissimo trovare questo articolo... Fui fan della "Starblazer" negli anni 80 e ora mi sto gustando profondamente Yamato 2199. Non vedo l'ora esca la seconda stagione.