I Medici - Masters of Florence, episodio 4, il riassuntone

I Medici Riassuntone quarta puntata
Eccoci, madonne e messeri, al Riassuntone™ del quarto episodio de I Medici (i primi tre li trovate qui), che è sempre tipo il metadone dei Riassuntoni™ di Game of Thrones. Una puntata epica (uh, guarda), con l'origine storica di una piaga da paese arrivata fino ai giorni nostri e la comparsata di almeno di ben due delinquenti televisivi. Enjoy! [...]
Cosimo è stato arrestato e portato d’urgenza al consiglio comunale, perché l’assessore Rinaldo degli Albizzi gli ha mosse delle accuse gravi, dicendo addirittura due parole tipo vice sindaco. Il volto di Cosimo, in questo momento così difficile, dice tutto e dice niente. Ma più che altro, visto che la faccia è quella di Richard Madden, dice niente e basta.
"Mbè? ‘Ste accuse?", chiede il ras della signoria, il tizio in pigiama con una tuba di Zio Paperone fatta di campi del subbuteo tinti rovesciata in testa, già visibilmente scojonato, ché la moglie gli aveva fatto la florentina ai ferri.
L’accusa per Cosimo è a) di aver ordinato al suo servitore di aggidere un sacco di gente, b) di averci un servitore mafioso. Il che è probabile, visto che ha accanto Pietro Savastano. Albizzi chiede la pena di morte per Cosimo,
che è visibilmente sconvolto quanto un albero della foresta pietrificata sarda di Zuri-Soddì.
“OH, SVEGLIATELO CHÉ SENNÒ NON POSSO ANDARE AVANTI! EGHE!”, dice Albizzi. A morte! A morte!, grida il pubblico,
Bastardo chi ha votato No!, urla un antenato di Renzi lì al centro,
“E voi, Coso, lì, Cosimo, cosa rispondete alle accuse?”, chiede Brian Cox, già nemico degli X-Men.
“Sono già morto in una serie molto più famosa di questa. Me lo puppat…” Ma il resto della frase non si capisce, tanto è il caos in assemblea.
Poi, come in una puntata qualsiasi di Arrow ma senza l’urticante effetto sonoro della sgommata, tocca al flashback. Vent’anni prima in piazza della signoria sbandierano i tifosi confusi dei calcianti, le squadre di calcio storico fiorentino, quello che viene ancora prima di Antognoni e Ramon Diaz.
“Bene, miei stupidi patetici parassitari sacchi di budella: la vendetta è mia!”, dice Dustin Hoffman, che non sapendo bene cosa fare lì continua a ripetere battute dal suo repertorio.
 "Ma che minchia sta dicendo?"
"Non guardare me".
“Se credete che io menta, sganciate la bomba. Se mi credete pazzo, allora sganciate la bomba! Ma non sganciate quella bomba solo perché ve l'hanno ordinato!”, prosegue il patriarca Giovanni, mentre tutti lo evitano. Cosimo e Lorenzo giocheranno nella squadra di calcianti degli Albizzi,
 il Real-bizzi.
In campo volano i bestemmioni e ci si dà un sacco di pugni e calci e perfino coppini violentissimi dietro la nuca, come in un qualsiasi torneo parrocchiale di calcetto. Rinaldo va in gol dopo aver rubato vigliaccamente palla al compagno di squadra Cosimo, come un Calboni qualsiasi. Cosimo e Lorenzo protestano con il padre durante il karaoke underground dell’intervallo, ma Giovanni ci fa un severo ripiglio:
“Questo è soltanto un sogno, quando ti sveglierai sarai solo Peter Banning: un uomo insensibile ed egoista che beve troppo, ossessionato dal successo e che non ha mai tempo per la moglie e i figli!”
Nel secondo tempo gli avversari pareggiano, perché Albizzi non passa la palla, senza manco averci la scusa b(u)ona di Speroni della Longobarda.
Ma su suggerimento di Albizzi, Cosimo slaccia i pantaloni a un energumeno gigante e la sua squadra torna in vantaggio. Son tutti contenti, finché a fine partita l’energumeno con i pantaloni abbassati non va a pretendere da Cosimo il pagamento dei danni. In natura (versione Giovanardi: contro natura).
Nel presente, visto che Cosimo è al gabbio, Contessina vuole prendere il suo posto ai discorsi d’affari tra gli uomini di casa. 
 Cioè, gli uomini più quell'inutile minchietta di Piero.
Lorenzo è curvato dal peso della responsabilità, un Wolverine anziano senza manco più la pheega attorno,
e Contessina lo incalza, non gli dà tregua. È una donna risoluta che non perdona, con bei modi fa cagare sangue ai suoi avversari, tanto da esser nota a Firenze come la dolce Euchecontessina.
Tralasciamo la descrizione dello scenario politico di Firenze, anche perché la voce strascinata di Marco Bello in versione playboy anni 70 di Forte dei Marmi che ha bevuto due bottiglie di Gassman ti ha fatto ridere troppissimo. Marco fa presente a Lorenzo la storia del pugnale di sua proprietà:
"Toh, ma guarda! Devo averlo perso nella schiena di qualcuno, Maremma smemorata!", fa il vago quello.
Contessina va a trovare il marito in carcere per portargli i portogalli e rassicurarlo: suo figlio Piero si sta impegnando per raccogliere prove a suo favore
MINCHIA SONO GIÀ MORTO, dice Cosimo, che non è un grande estimatore dell’acume di suo figlio.
Il giorno dopo, al processo, Albizzi ha sempre la pelliccia da pappone,
Piero prende appunti, Marco Bello si regge il fattappost.
Albizzi si dice allibito a) del David fatto ritrarre a tale Donatello, tartaruga ninja e gay, b) del reato di usura commesso dai Medici, c) dal fatto che Cosimo, pare, sia addirittura tifoso del Pisa. Scoppia il tumulto.
Sono un cactus, sono un cactus, sono un cactus, pensa Cosimo, riuscendo incredibilmente ad assumere la stessa espressione di un cactus vero. La lega italiana cacti gli fa subito causa per danno d'immagine.
La scena torna quindi  su Contessina. Trovi decisamente ingiusto che si sia concesso in quattro puntate così poco spazio alla sua ancella, che ad occhi socchiusi può anche sembrare tipo una cugina di secondo grado della Presidentessa, ecco.
Contessina e la nuora vanno a trovare la ricca Maria Tarugi, moglie di Sandro Tarugi, nobile fiorentino, per convincere i Tarugi a tornare dalla parte dei Medici con un messaggio sibillino:
E mentre Cosimo imita alla perfezione un sasso di Marte, un mimimmo, arrivano dei delinquenti, lo picchiano e gli portano via lo scrittoio da scrivano fiorentino, penna, calamaio. 
“Hai tu penna e calamaio? NO! TROLOLOLOLO!”, lo irride Ricotta della Banda della Magliana. Ma perché Albizzi odia così tanto Cosimo? SGOMMONE VIRTUALE, torna il flashback!
Che poi, oltre al flashback, I Medici e Arrow hanno in comune anche la scuola di recitazione del protagonista. Madden e Amell seguono entrambi il metodo del ferro da stiro. Spento, ché quelli accesi almeno sbuffano.
Dicevamo, gli Albizzi sono rimasti senza soldi per degli investimenti andati a fondo (letteralmente): è colata a picco la nave col grano, e loro non se la sono passata più bene. Dietro c’era naturalmente Giovanni de’ Medici: Albizzi lo ha sospettato subito, perché quando la nave è affondata lui era sul molo e saltellava percuotendosi l’interno del braccio sinistro con la mano destra e gridando “TOH! SOOCARE, ALBIZZI!!! ARU Q!!!”.
Nel presente, intanto, Contessina rosica (e medita di far spezzare davvero le cosce a quella stronza), perché quella ha fatto la spiata e hanno inasprito il carcere al marito. E siccome Lorenzo non sembra preoccuparsene, gli rinfaccia di tutto.
Ma quello se ne sbatte il belino. Anche perché, al di là dei suoi magheggi, si è appena alzato, è una questione di idraulica. Contessina va allora a parlare con Sandro Tarugi che…
OH, MA È ANDY LUOTTO! FERMA TUTTO! GESSYCA SU! GESSYCA GIÙ! REGALI, REGALI, REGALI! MA QUALI REGALI? IL MATERASSINO, IL CAPPELLINO, L’OROLOGIONE ZAZÀ… e potresti ricantarla tipo per tutta la mattina, fermiamoci, è meg…
Poi Ugo il factotum va a dire a Contessina che Lorenzo si è fatto firmare un assegno in bianco da 50mila fiorini. “E che diavolo deve farci con tutti quei soldi?!?”, chiede la donna.
“Dice che ci deve passare 50mila volte dal casello autostradale di Frittole”.
Ricotta, intanto, avvelena il vino di Cosimo allungandolo con del vino al metanolo del 1386.
Vent'anni prima, il padre di Albizzi venne allontanato dalla Signoria a) perché finito in bancarotta, b) perché suo figlio andava in giro con un cappello da minchione. “Padre, mi hai usato!”, aveva detto poco dopo Cosimo a Giovanni, visto che, beh, era vero. Ma la saggezza di suo padre lo aveva spinto a guardare al di là di quell’episodio:
“Sono stato un uomo migliore con te, come donna, di quanto non sia mai stato, con le altre donne, come uomo”.
Nel presente, Cosimo si sente male per il vino avvelenato. Lo si capisce dall’espressione di profonda sofferenza di una candela sullo sfondo.
Così l'indomani, al processo, è scosso dal cagotto e sembra un drogato. Ma perché la camera gli gira attorno, Madden è sempre immobile nella sua perfetta imitazione di un acaro della polvere morto.
Ricotta ha fatto il ricottaro,
e manco Savastano può fare un caz*o. Ma Piero si fa avanti e tra fischi, sputi e gente che gli appende dietro le spalle il cartello “sono un pirletto” e prova a smutandarlo e infilarlo con la testa nel water, prende la parola. Tra parentesi, Fortunato Cerlino, l’interprete di Pietro Savastano di Gomorra, che qui è stato scelto per fare la faccia stupita sullo sfondo, ha solo quattro anni più di te. Certe cose ti fanno sentire più giovane fuori, ecco.
Ma comunque. Scelto l’anno prima per le confezioni dei cioccolatini Bimbo, con più latte e meno cacao, anche perché le Americhe ancora non le hanno scoperte, il Bimbogigi Piero si fa avanti per rappresentare la difesa di suo padre.
Cosimo, comprensibilmente, a quel punto si mette ginocchioni e prega. E fa bene, perché il figlio con la sua tesi difensiva racimola una discreta dose di pernacchie e risate. Fortunatamente per lui, si alza in piedi Andy Luotto e fa una solenne promessa:
“L’orologione Zazà per tutti!”. È il delirio.
“Calma! Calma! Il primo orologione Zazà è mio!”. Albizzi, rimasto senza il materassino e il cappellino, fa arrestare Tarugi per corruzione
e la moglie si presenta a casa dei Medici come una furia, impedendo così a Contessina e alla moglie di Piero di ridergli in faccia mentre il pirletta si vanta di aver conquistato la folla, con una figura da povero Cristo tipo Fantozzi in Fantozzi va in pensione quando la moglie gli trova il lavoro finto. 
Seguirà raccolta firme per uno spin-off tutto per Emilia, la colf dei Medici (Tatjana Nardone).
Le guardie di Albizzi occupano la signoria, ma in strada si sente una tromba. E no, non c’entrano i rovesci politici di Cosimo e del suo concittadino di seicento anni dopo. Lorenzo è andato a ingaggiare a Frittole Francesco Sforza, signore della guerra dell’omonimo liceo scientifico di Cosenza.
“Abbiamo diecimila uomini, millemila cavalli, settecento catapulte e torri d’assedio, e abbiamo preso a schiaffi già le armate nere in tutto il Risiko. Apriteci le porte, e fate presto...”, dice Lorenzo,
“...o si vede troppo che le comparse a cavallo sono tipo nove, ordinatamente in fila per due”. O libereranno Cosimo e spediranno gli Albizzi fuori dalle balle, o al segnale di quello si scatenerà un inferno su Firenze di tipo diciotto schiaffi tutti in una volta, a mano aperta, succeda quello che succeda.
Quella notte si consuma uno struggente addio tra Cosimo e Contessina. Se Lorenzo attacca, Albizzi lo farà uccidere. Se Lorenzo non attacca, Albizzi lo farà avvelenare di nuovo o giustiziare. Le previsioni del tempo portano per lui morte grave. Madden, per rendere al meglio la sofferenza di un uomo pronto alla fine e che deve dire addio alla moglie, pensa all’accoppiamento dei mufloni.
Poi Cosimo dice alla moglie di comprare tutti i debiti che Albizzi ha in Italia. “A cosa servirà?”, chiede la moglie, scossa. “Lascia fare”, risponde lui, “ci ho vinto duecento partite a Monopoli così”. Per farlo piangere, metà cast gli mette le dita negli occhi.
Il giorno dopo, Cosimo viene condannato a morte per manifeste incapacità attoriali, ma Contessina si traveste da una Giovanna d’Arco tifosa della Fiorentina, monta su un cavallo bianco
e raggiunge il campo di Sforza per parlare con Lorenzo. Lì, truccatissima, dice al cognato che è un minchia.
Bello, nervosissimo perché siamo quasi a fine puntata e ancora non ha ammazzato nessuno, ha ricostruito tutta la faccenda e nella sua testa apostrofa il fratello del suo capo con parole di maleducazione topo sfaccimmo, figliodindrocchia, rottosottoalcoccige e financo democristiano.  
Allora cappuccetto viola galoppa di nuovo fino a Firenze, dove, come una Tywin Lannister, entra a cavallo nella sala del potere
e fa pure una penna clamorosa con il cavallo. E gli armigeri muti!
La sparata, poi imitata per generazioni e generazioni da giovani tamarri con il booster davanti ai bar di paese o in periferia, serve a far capire chi comanda. “Io lo dico per voi, eh”, attacca Contessina, da lì in poi chiamata in città Ferrarina, “ma se m’ammazzate il marito qui c’è il rischio che abbiate bisogno di carri su carri di preparazione H per anni”.
Guadagni, che sta lì solo a prender soldi, oh, almeno è un tipo trasparente, è perplesso, perché c’è qualcosa di nuovo in quella donna.
Mah, sarà che con i capelli sciolti è molto più patonza.
Albizzi ordina al boia (che è sempre l'antenato di Renzi di prima) di prepararsi all’esecuzione, ma Contessina promette che si porterà Cosimo in esilio se lo lasciano vivere. Cioè, dove minchia lo trovano in tutta Firenze un uomo così espressivo?
“Cazzarola, questo è vero, non ci avevo pensato”.
Ma Albizzi non accetta l’esilio e la questione viene messa ai voti, cioè nelle mani di questi tizi con l’aria da dementi che urlano solo “Sì!”, “Giusto!”, qualunque cosa uno dica, come neanche nei comizi della lega. Quella Lombarda di Pontida e quell’altra.
La votazione si conclude a favore dell’esilio e Contessina va a portare subito la lieta notizia al marito. “Tuttappò, tesò! Non ti spiccano più la testa dal collo! Però te ne devi andare da Firenze come uno scappato di casa!”
“Ma porca put…”
“Ma tranquillone! Io verrò con te!”
“Peggio mi sento!”. La notizia che non potrà portare con sé il suo Pisolone è troppo per Lorenzo, che si lascia prendere dall’ira. Nota: per farlo apparire incazzato, la produzione gli agganciato due elettrodi allo scroto e li ha collegati alla batteria di un furgone.
“Cazzo hai fatto?!? Il mio Pisolone! Sono arrabbiatissim… AHIA!!!”.
Il giorno dopo, un ancora sconvolto Cosimo, come si evince dalla morte di un piccione duecento metri più in là, è pronto a partire per Venezia. Senza moglie, ma con figlio e nuora al seguito. Che culo.
(la raccolta firme è arrivata intanto in un minuto a quota 3.127. Forza così!). Cosimo lascia Firenze e soprattutto lascia a casa la moglie per una vil ripicca. Questo è il ringraziamento per avergli salvato la vita. Vai far del bene alla gente, vai. Lei, Contessina, comunque la prende benissimo:
È forse la fine per i Medici, come Cosimo teme? Certo che no, ci sono ancora quattro puntate. Miseria ladra.

In chiusura, un saluto agli amici della pagina facebook Game of Thrones Italy e la solita raccomandazione:
se volete leggere i Riassuntoni™ anche delle altre puntate, condividete a nastroazzurro, cioè a tutta birra, sull'Internet questo, come se non ci fosse un oggi pomeriggio. Maremma ritwittata e likata su Librosembiante. Dovrebbe essere tut


I PRIMI TRE RIASSUNTONI DE I MEDICI



15 

Commenti

  1. Doc la roba del Ba-dum tshhh è la cosa più bella dell'universo

    RispondiElimina
  2. Lacrimuccia per la citazione su Hook...

    E un fotogramma dove il protagonista di Arrow sorride invece che avere la solita espressione da encefalogramma piatto! Conservalo, che secondo me tra qualche varrà una cifra! :)

    RispondiElimina
  3. Nota PdF: Nel paragrafo che inizia con "Peggio mi sento!", hai scritto Lorenzo invece che Cosimo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E nello stesso paragrafo, manca un "ha" davanti ad "agganciato"...

      Elimina
    2. Se posso spezzare una lancia in favore di entrambe, anche quando avevo più tempo per leggere con calma, quasi mai trovavo errori (ovviamente senza fare grande caso agli abbinamenti nome-personaggio su serie che non conosco)

      Elimina
  4. Onestamente non ho il coraggio di vederla questa serie, troppo "voglio ma non posso" o "voglio e non ci riesco".

    La cosa che mi chiedo guardando le foto è questa: è la fotografia di merda con questi colori super freddi oppure è l'attore che fa Cosimo che ha questo incarnato naturale da quasi zombi / onanista incallinto bianco che tende al grigio. Mi fa impressione, sembra una maschera di cera a cui dovevano dare un po' più di rosa.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. è scozzese e palliduccio di natura, pure vagamente rossiccio di barba e capelli

      Elimina
  5. FAN-TAS-TI-CO!! Non vedrò mai questa serie, non potrebbe reggere il confronto con quello che riesci a farne tu!
    PS San Lorenzo accanto a Palazzo Vecchio un si po' vedé!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sappiamo che la serie non pretende di essere storicamente accurata... comunque si tratta di un edificio di cui non hanno completato la facciata, mica è detto che debba essere proprio San Lorenzo, no? Ad esempio, non mi pare che San Lorenzo abbia quella finestrella in alto a destra...

      Elimina
  6. Ma ancora ce n'è di puntate per questa serie di melma?!
    Madonna che peso all'apparato riproduttivo...meno male che ci sono i riassuntoni!

    Ma Madden come è potuto peggiorare così tanto da GOT a questa mimmata?
    Cioè, inespressivo per inespressivo tanto valeva prendere Christopher Lambert, a 'sti punti...

    Pessima serie, grande Doc =)

    RispondiElimina
  7. Doc,con “L’orologione Zazà per tutti!” mi hai fatto morire dal ridere! LOL
    Quanti ricordi i gelati Gessyca!

    RispondiElimina
  8. Ti prego Doc! Dimmi che è tutto uno scherzo! Che non hanno fatto veramente entrare Contessina a cavallo etc etc.....
    Orrore!
    Grande Riassuntone! vai così!!!

    RispondiElimina
  9. Non preoccuparti doc...in compenso poi la serie peggiora! Ne verranno fuori dei riassuntoni epici.

    RispondiElimina

Posta un commento

Metti la spunta a "Inviami notifiche"per essere avvertito via email di nuovi commenti. Info sulla Privacy