Le pubblicità fuorvianti di Topolino (stagione VI, parte VII): ottobre-novembre 1981
Che confusione, sarà perché ti pare che non hai dormito un cacchio e mo' ti senti tutto scassato come un rock'n'roll robot albertocamerinico. Ma comunque. Come iniziare la settimana con quel misto di risatine sceme e Genuini Momenti Emozione® che vi fa ringere in metro o in ufficio mentre leggete e poi la gente vi prende per drogati? Semplice, direbbe Gianni Togni, con una nuova dose per endovedila di Pubblicità Fuorvianti. Oggi si parte per il 1981, con una spremuta di Topolino 1350-1356 (11 ottobre - 22 novembre 1981, 600 lire cadauno), costi quel che nikkacosti [...]
Partiamo subito in tackle nei sentimenti con il Diatron della linea Diaclone, il robottone componibile con pugni e razzi sparanti, ma soprattutto per spararsi pose con i compagni di classe vista la sua enorme beltade.
Il bestio, scomponibile nelle tre navicelle Cosmic, era anche il premio del concorso Se lo sai rispondi in uno di questi numeri del Topo. Nella descrizione lì al centro leggiamo che il Diatron interviene "in caso di allarme spaziale". Tipo quando Drago Spaziale è caz*o che accire a uno pe' sfizio.
Ma a superarlo in grandezza, imponenza e possibilità di far eleggere il giovane proprietario ras del quartiere categoria juniores c'era il grande Diaclone, 43 cm di dimensione super-artistica. Qualche anno fa ne avevi trovato uno boxato in buone condizioni a un prezzaccio. Ti sei mangiato talmente le mani per non averlo preso che ora sembri un t-rex.
Subito dopo è la volta dei Micronauti di Gig, come Baron Karza, che prima di fare il cattivo fratocugino di Jeeg c'aveva una merkeria, il suo cavallo effeminato Andromeda, Force Commander con il look total white da gelataio e infine il cavallo Oberon (da puledro Biberon).
Ma abbiamo anche lo scartellato Emperor e il suo Megas, "con pugni luminescenti" per autoerotismo praticato al buio e "con tante trasformazioni". Ovvero normale, centauro, paraplegico e cavallo paraplegico.
I buoni rispondono con Red Falcon il principe alato. Nel fumetto lo vediamo sconfiggere nemici invisibili, ché Red Falcon era prima di tutto un grandissimo cazzaro.
L'Atari 2600 era sbarcato da anni anche in Europa e questa pubblicità spiega i pregi dei suoi "videogiochi programmati Atari". Siccome il concetto di console e cartuccia non era ancora ben chiaro, si parla del Computer System, una "scatola magica" che fa girare le "cassette in cui sono memorizzati i programmi dei giochi. Il computer serve da tramite per animare i videogiochi Atari sul piccolo schermo". E così via. Cioè creiamo dei supporti che serviranno per progettare grosse situazioni, non so strumenti di precisione per una svolta futura magari della meccanica, eh? Sì, insomma, abbiamo un negozio di ferramenta. Tra i giochi più eccitanti del momento, Dama e Gimkana. Tutta vita.
Si va al safari con l'aranciata Sanpellegrino, e lei è vestita con un appropriatissimo abito alla Marilyn con i tacchi alti e la pittura facciale da sioux sul piede di guerra.
Ma parlando di abiti improbabili è un attimo che salta fuori il povero Kentozzi (oh, appropò, amici ma soprattutto amiche dell'Antro, uno di questi giorni riesumiamo i suoi fumetti, ché di quelli mandati da Elisabetta ne hai ancora diversi da parte). Barbie Roller Skating "indossa un paio di shorts, una magnifica maglietta e blusa", insieme ai calzettoni al ginocchio da soggettona. Ken "è vestito come Barbie". Figurati se gli disegnavano qualcosa apposta per lui. "Ma sono shorts femminili, mi stringono sul pacco!", si lamenta il povero burattino senza fichi, mentre l'Algida carica una cinquina di rovescio per zittirlo e rimetterlo al suo posto.
Qui, invece, la Malvagia è immersa nel Bagno di Bellezza, che è celeste e non rosa perché gli ha fottuto pure questo a Big Jim, forse. "Oh, che voglia di bollicine!". Barbie ubriaca di sciampagna che vomita nei bagni è in vendita dal tuo giocattolaio.
Ma insieme alla sorella nana Skipper e alla versione Peo Pericoli di Ken, Barbie se ne va anche "a caccia di funghi". All'emozionate avventura micologica però i tre, reduci da un incidente con un camion di residui di moda disco anni 70, non sembrano preparati. Barbie si è già stravaccata davanti alla sua Roulotte, come una polacca del '91 che vende gli orologi sovietici, Skipper si sta arrotolando un cannone gigante e Ken, sapendo che non c'è spazio per lui nella Roulotte e che quindi gli toccherà dormire fuori, e anche per stasera non ce n'è, si chiude spontaneamente i maroni nella sedia pieghevole.
Intanto, il loro amico più basso e volgare, Big Jim, se ne va in giro per il mondo a far finta di fare l'eroe, accompagnato dai soliti pubblicitari che avevano litigato da piccoli con il vocabolario. Qui, ad esempio, vola con il suo manegevolissimo elicottero non in mezzo ai canyon, ma in mezzo ai canÕns, che probabilmente sono delle canne giganti come quella di Skipper, comprate in quartiere scusagno di Madrid.
Qui, invece, abbigliato come un fantino che si è iscritto ai terroristi dopo aver pagato regolarmente una lavatrice, Jimbo smarmitta felice con la sua Motocross Honda. Leggiamo che la Honda è "la più famosa motocicletta del mondo", in quanto protagonista in quegli anni anche di barzellette dall'umorismo tagliente, come quella della Kawasaki che aspetta in mezzo al mare.
Di Honda, volendo, il giovane lettore di Topolino poteva anche comprarsene una vera. Con 250mila lire, infatti, si poteva pagare l'anticipo per una Honda CB125X. Resta la solità perplessità su pubblicità di moto, penne di lusso e carriere militari su un giornalino letto perlopiù da bambini in età di scuola dell'obbligo, ma oh. Carinissima la formula di questa promozione: sganci le 250 carte e poi hai fino al marzo dell'82 per pagare il resto. E se non vuoi ritirarla subito, perché non sei sicurissimo di avere il resto dei soldi per quella data, puoi lasciarla fino ad allora dal concessionario. "Noi te la teniamo gratis, Contento?". E ringrazia, stronzo, ché non ti fanno pagare il garage, su!
E qui si piange. Le Astroquik, le astronavine magnetiche dei Superamici (o meglio, di Superman, Batman, Robin e Wonder Woman, soocare Aquaman e altri tizi), con le varie parti e l'eroe a fare da polena che si attaccavano e staccavano a piacere. Quella di Batman saltata fuori da una scatola di Nesquik a casa di tua nonna, la tua faccia con lo stupore delle grandi occasioni, un pomeriggio trascorso a giocarci. Troppi ricordi.
I gelati Orlando "fan più dolce il fumetto in TV", ché a chiamarli cartoni animati si sembrava ancora troppo moderni. Il testimonial della campagna è il robot gigante Kazzimmo, armato solo di un'elsa perché i fondi per il resto della spada gigante non ci stavano. È roba che costa, lo sappiamo.
E qui attenzione. Credevi che ci fosse in giro ai tempi solo la pubblicità dei Fonzies che lanciava il verbo impappatarti, ma qui salta fuori che ce n'era almeno un'altra con "non inlumacarti". Quali altri neologismi avranno coniato? Non inzuzzurellonarti? Non minchiacheschifarti?
Altro GME® alla cassa, grazie. Ti eri completamente scordato del Draghetto Smarty, mascotte degli Smarties e chiaramente parente di Grisù. Prego notare il fantascienzo Video Center Philips, con TV Color addirittura da 25 pollici, videoregistratore V 2000, monitor da 6 pollici e telecomando per controllare a distanza l'intero complesso. La Spectre di Blofeld ne aveva ordinati tre.
Il testo di un successone di allora, On My Own di Nikka Costa. Ti faceva tanta tenerezza vedere in TV, tipo a SuperClassificaShow, questa bambina che cantava accompagnata dal nonno. Solo che non era il nonno, era il padre, il produttore e compositore Don Costa.
L'autopromo di uno dei volumi Mondadori con la storia a fumetti di Enzo Biagi. In questo caso Storia di Roma a Fumetti, affidata ad autori come Carlo Ambrosini e Paolo Piffarerio, disegnatore storico di Alan Ford.
L'A-Team sarebbe arrivato solo un paio d'anni più tardi, ma la moda dei camioncini truzzi già imperava, come testimoniano i mirabili esempi di minimalismo e buon gusto sfornati da Bburago. Come il van Tom Cat Cruiser, che sfrecciava in mezzo ai batuffoli di cotone,
o come Interceptor Ufo, che è uguale ma in un altro colore e con accrocchi fantascienzi inutili. "Tutto è studiato per rendere più avvincente il gioco dello spazio". O per sfrecciare per Quarto Oggiaro con il Gioca jouer di Cecchetto a palla.
Sempre da Bburago, i kit in scatola di montaggio di modelli in metallo. Auto da corsa e da rally come l'inquietante Ritmo Abarth, la Lancia Beta Alitalia e la Datsun 280Z, l'auto di Smokescreen/Leo dei Transformers.
Polistil, nel mentre, sfornava la qualsiasi di Candy Candy. Come la celebre pasticceria di Candy Candy o il Ristorante di Candy Candy. Lei, Candy, è lì semisdraiata perché si è scofanata l'impossibile e mo' le sta prendendo l'abbiocco.
I Littles, pupazzini della Mattel affetti da capaabombismo grave. "Per la loro casa hanno scelto un arredamento romantico, grazioso, una fantastica riproduzione dei mobili della nonna!". Minchia, giovani dentro, proprio. Il bimbo, intanto, si è vestito da Bruce Lee e sta eseguendo una frogsplash.
Di Cicciobello ce n'è "uno solo", perché il bastardo ha fatto sparire i fratelli Cicciobuono e Cicciodoro (true story). In compenso si sono fatti grandi passi avanti sul fronte del politicamente corretto. Ora quello di colore non è più Cicciobello Angelo Negro, ma "nero". Peccato che quello asiatico è ancora il Cicciobello "giallo". Il pubblicitario, che aveva perso un cugino in Vietnam, voleva chiamarlo "sporco muso giallo", ma l'hanno fermato appena in tempo.
Gli ovetti di cioccolata con sorpresa. Non quelli Kinder, però, quegli altri. Testimonial Naranjito, la mascotte dei mondiali in Spagna dell'82.
Le pistole TH3, come il maglio di fuoco, erano spesso fichissime, solo che le pubblicità non erano mai abbastanza chiare. E il fatto che insieme a pistolette, caschi e altra roba indossabile ci fossero anche le action figure complicava il tutto.
E a proposito di cose che si complicano. Commander è la nostra versione di Optimus Prime... ma anche il nome di una pistola a nastro della Molgora. In un certo senso, quindi, Commander e quel pistola di Megatron avevano un retroterra comune.
I giochi elettronici Polistil, tanto semplici quanto affascinanti per l'epoca. Bastava del resto una battaglia navale un attimo più curata, con suoni, luci e altre minchiate, per farvi felici. Ci si accontentava di poco, oh.
Il nostro amico Sacripante della Harbert, il clown che dovevi sparargli sulla fibbia dei pantaloni perché faceva il bersaglio parlante. Se lo beccavi un po' più in basso, parlante con una vocina acuta.
Chiudiamo con i Playmobil, le loro millevite, i mestieri spesso dimmerda. "Oggi sono pilota", dice con sicumera il Playmobil giallo per irridere il Playmobil rosso, che invece fa solo il gommista.
Sempre meglio, comunque, del Playmobil bufalo, preso al lazo dal Playmobil sgherro col fez e in procinto di esser trucidato dal coraggioso Playmobil cacciatore svizzero, armato di coltello da guerra e fucile di precisione. Per ammazzare un animale immobilizzato a un metro di distanza. Ah, quante avventure! Ah, il maschio coraggio!, Ah, è inutile che provi ad arretrare, clarabello, ché tanto c'è la scatola e non vai da nessuna parte.
TUTTE LE ALTRE PUBBLICITÀ FUORVIANTI DI TOPOLINO
Partiamo subito in tackle nei sentimenti con il Diatron della linea Diaclone, il robottone componibile con pugni e razzi sparanti, ma soprattutto per spararsi pose con i compagni di classe vista la sua enorme beltade.
Il bestio, scomponibile nelle tre navicelle Cosmic, era anche il premio del concorso Se lo sai rispondi in uno di questi numeri del Topo. Nella descrizione lì al centro leggiamo che il Diatron interviene "in caso di allarme spaziale". Tipo quando Drago Spaziale è caz*o che accire a uno pe' sfizio.
Ma a superarlo in grandezza, imponenza e possibilità di far eleggere il giovane proprietario ras del quartiere categoria juniores c'era il grande Diaclone, 43 cm di dimensione super-artistica. Qualche anno fa ne avevi trovato uno boxato in buone condizioni a un prezzaccio. Ti sei mangiato talmente le mani per non averlo preso che ora sembri un t-rex.
Subito dopo è la volta dei Micronauti di Gig, come Baron Karza, che prima di fare il cattivo fratocugino di Jeeg c'aveva una merkeria, il suo cavallo effeminato Andromeda, Force Commander con il look total white da gelataio e infine il cavallo Oberon (da puledro Biberon).
Ma abbiamo anche lo scartellato Emperor e il suo Megas, "con pugni luminescenti" per autoerotismo praticato al buio e "con tante trasformazioni". Ovvero normale, centauro, paraplegico e cavallo paraplegico.
I buoni rispondono con Red Falcon il principe alato. Nel fumetto lo vediamo sconfiggere nemici invisibili, ché Red Falcon era prima di tutto un grandissimo cazzaro.
L'Atari 2600 era sbarcato da anni anche in Europa e questa pubblicità spiega i pregi dei suoi "videogiochi programmati Atari". Siccome il concetto di console e cartuccia non era ancora ben chiaro, si parla del Computer System, una "scatola magica" che fa girare le "cassette in cui sono memorizzati i programmi dei giochi. Il computer serve da tramite per animare i videogiochi Atari sul piccolo schermo". E così via. Cioè creiamo dei supporti che serviranno per progettare grosse situazioni, non so strumenti di precisione per una svolta futura magari della meccanica, eh? Sì, insomma, abbiamo un negozio di ferramenta. Tra i giochi più eccitanti del momento, Dama e Gimkana. Tutta vita.
Si va al safari con l'aranciata Sanpellegrino, e lei è vestita con un appropriatissimo abito alla Marilyn con i tacchi alti e la pittura facciale da sioux sul piede di guerra.
Ma parlando di abiti improbabili è un attimo che salta fuori il povero Kentozzi (oh, appropò, amici ma soprattutto amiche dell'Antro, uno di questi giorni riesumiamo i suoi fumetti, ché di quelli mandati da Elisabetta ne hai ancora diversi da parte). Barbie Roller Skating "indossa un paio di shorts, una magnifica maglietta e blusa", insieme ai calzettoni al ginocchio da soggettona. Ken "è vestito come Barbie". Figurati se gli disegnavano qualcosa apposta per lui. "Ma sono shorts femminili, mi stringono sul pacco!", si lamenta il povero burattino senza fichi, mentre l'Algida carica una cinquina di rovescio per zittirlo e rimetterlo al suo posto.
Qui, invece, la Malvagia è immersa nel Bagno di Bellezza, che è celeste e non rosa perché gli ha fottuto pure questo a Big Jim, forse. "Oh, che voglia di bollicine!". Barbie ubriaca di sciampagna che vomita nei bagni è in vendita dal tuo giocattolaio.
Ma insieme alla sorella nana Skipper e alla versione Peo Pericoli di Ken, Barbie se ne va anche "a caccia di funghi". All'emozionate avventura micologica però i tre, reduci da un incidente con un camion di residui di moda disco anni 70, non sembrano preparati. Barbie si è già stravaccata davanti alla sua Roulotte, come una polacca del '91 che vende gli orologi sovietici, Skipper si sta arrotolando un cannone gigante e Ken, sapendo che non c'è spazio per lui nella Roulotte e che quindi gli toccherà dormire fuori, e anche per stasera non ce n'è, si chiude spontaneamente i maroni nella sedia pieghevole.
Intanto, il loro amico più basso e volgare, Big Jim, se ne va in giro per il mondo a far finta di fare l'eroe, accompagnato dai soliti pubblicitari che avevano litigato da piccoli con il vocabolario. Qui, ad esempio, vola con il suo manegevolissimo elicottero non in mezzo ai canyon, ma in mezzo ai canÕns, che probabilmente sono delle canne giganti come quella di Skipper, comprate in quartiere scusagno di Madrid.
Qui, invece, abbigliato come un fantino che si è iscritto ai terroristi dopo aver pagato regolarmente una lavatrice, Jimbo smarmitta felice con la sua Motocross Honda. Leggiamo che la Honda è "la più famosa motocicletta del mondo", in quanto protagonista in quegli anni anche di barzellette dall'umorismo tagliente, come quella della Kawasaki che aspetta in mezzo al mare.
Di Honda, volendo, il giovane lettore di Topolino poteva anche comprarsene una vera. Con 250mila lire, infatti, si poteva pagare l'anticipo per una Honda CB125X. Resta la solità perplessità su pubblicità di moto, penne di lusso e carriere militari su un giornalino letto perlopiù da bambini in età di scuola dell'obbligo, ma oh. Carinissima la formula di questa promozione: sganci le 250 carte e poi hai fino al marzo dell'82 per pagare il resto. E se non vuoi ritirarla subito, perché non sei sicurissimo di avere il resto dei soldi per quella data, puoi lasciarla fino ad allora dal concessionario. "Noi te la teniamo gratis, Contento?". E ringrazia, stronzo, ché non ti fanno pagare il garage, su!
E qui si piange. Le Astroquik, le astronavine magnetiche dei Superamici (o meglio, di Superman, Batman, Robin e Wonder Woman, soocare Aquaman e altri tizi), con le varie parti e l'eroe a fare da polena che si attaccavano e staccavano a piacere. Quella di Batman saltata fuori da una scatola di Nesquik a casa di tua nonna, la tua faccia con lo stupore delle grandi occasioni, un pomeriggio trascorso a giocarci. Troppi ricordi.
I gelati Orlando "fan più dolce il fumetto in TV", ché a chiamarli cartoni animati si sembrava ancora troppo moderni. Il testimonial della campagna è il robot gigante Kazzimmo, armato solo di un'elsa perché i fondi per il resto della spada gigante non ci stavano. È roba che costa, lo sappiamo.
E qui attenzione. Credevi che ci fosse in giro ai tempi solo la pubblicità dei Fonzies che lanciava il verbo impappatarti, ma qui salta fuori che ce n'era almeno un'altra con "non inlumacarti". Quali altri neologismi avranno coniato? Non inzuzzurellonarti? Non minchiacheschifarti?
Altro GME® alla cassa, grazie. Ti eri completamente scordato del Draghetto Smarty, mascotte degli Smarties e chiaramente parente di Grisù. Prego notare il fantascienzo Video Center Philips, con TV Color addirittura da 25 pollici, videoregistratore V 2000, monitor da 6 pollici e telecomando per controllare a distanza l'intero complesso. La Spectre di Blofeld ne aveva ordinati tre.
Il testo di un successone di allora, On My Own di Nikka Costa. Ti faceva tanta tenerezza vedere in TV, tipo a SuperClassificaShow, questa bambina che cantava accompagnata dal nonno. Solo che non era il nonno, era il padre, il produttore e compositore Don Costa.
L'autopromo di uno dei volumi Mondadori con la storia a fumetti di Enzo Biagi. In questo caso Storia di Roma a Fumetti, affidata ad autori come Carlo Ambrosini e Paolo Piffarerio, disegnatore storico di Alan Ford.
L'A-Team sarebbe arrivato solo un paio d'anni più tardi, ma la moda dei camioncini truzzi già imperava, come testimoniano i mirabili esempi di minimalismo e buon gusto sfornati da Bburago. Come il van Tom Cat Cruiser, che sfrecciava in mezzo ai batuffoli di cotone,
o come Interceptor Ufo, che è uguale ma in un altro colore e con accrocchi fantascienzi inutili. "Tutto è studiato per rendere più avvincente il gioco dello spazio". O per sfrecciare per Quarto Oggiaro con il Gioca jouer di Cecchetto a palla.
Sempre da Bburago, i kit in scatola di montaggio di modelli in metallo. Auto da corsa e da rally come l'inquietante Ritmo Abarth, la Lancia Beta Alitalia e la Datsun 280Z, l'auto di Smokescreen/Leo dei Transformers.
Polistil, nel mentre, sfornava la qualsiasi di Candy Candy. Come la celebre pasticceria di Candy Candy o il Ristorante di Candy Candy. Lei, Candy, è lì semisdraiata perché si è scofanata l'impossibile e mo' le sta prendendo l'abbiocco.
I Littles, pupazzini della Mattel affetti da capaabombismo grave. "Per la loro casa hanno scelto un arredamento romantico, grazioso, una fantastica riproduzione dei mobili della nonna!". Minchia, giovani dentro, proprio. Il bimbo, intanto, si è vestito da Bruce Lee e sta eseguendo una frogsplash.
Di Cicciobello ce n'è "uno solo", perché il bastardo ha fatto sparire i fratelli Cicciobuono e Cicciodoro (true story). In compenso si sono fatti grandi passi avanti sul fronte del politicamente corretto. Ora quello di colore non è più Cicciobello Angelo Negro, ma "nero". Peccato che quello asiatico è ancora il Cicciobello "giallo". Il pubblicitario, che aveva perso un cugino in Vietnam, voleva chiamarlo "sporco muso giallo", ma l'hanno fermato appena in tempo.
Gli ovetti di cioccolata con sorpresa. Non quelli Kinder, però, quegli altri. Testimonial Naranjito, la mascotte dei mondiali in Spagna dell'82.
Le pistole TH3, come il maglio di fuoco, erano spesso fichissime, solo che le pubblicità non erano mai abbastanza chiare. E il fatto che insieme a pistolette, caschi e altra roba indossabile ci fossero anche le action figure complicava il tutto.
E a proposito di cose che si complicano. Commander è la nostra versione di Optimus Prime... ma anche il nome di una pistola a nastro della Molgora. In un certo senso, quindi, Commander e quel pistola di Megatron avevano un retroterra comune.
I giochi elettronici Polistil, tanto semplici quanto affascinanti per l'epoca. Bastava del resto una battaglia navale un attimo più curata, con suoni, luci e altre minchiate, per farvi felici. Ci si accontentava di poco, oh.
Il nostro amico Sacripante della Harbert, il clown che dovevi sparargli sulla fibbia dei pantaloni perché faceva il bersaglio parlante. Se lo beccavi un po' più in basso, parlante con una vocina acuta.
Chiudiamo con i Playmobil, le loro millevite, i mestieri spesso dimmerda. "Oggi sono pilota", dice con sicumera il Playmobil giallo per irridere il Playmobil rosso, che invece fa solo il gommista.
Sempre meglio, comunque, del Playmobil bufalo, preso al lazo dal Playmobil sgherro col fez e in procinto di esser trucidato dal coraggioso Playmobil cacciatore svizzero, armato di coltello da guerra e fucile di precisione. Per ammazzare un animale immobilizzato a un metro di distanza. Ah, quante avventure! Ah, il maschio coraggio!, Ah, è inutile che provi ad arretrare, clarabello, ché tanto c'è la scatola e non vai da nessuna parte.
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Da piccolo avevo questa: http://www.giocattolivecchi.com/public/_forum_pic/1284803/Pistola.JPG era una figata astrale. Faceva un rumorino "blublublublu" quando sparavi, che potevi modulare con la rotellina. Le battaglie spaziali armati di questa e del Brutal knockoff erano epiche :D
RispondiEliminaChe bello iniziare il lunedì mattina così, anche se quelle pubblicità dei Diaclone e dei Micronauti sono un vero panificio negli occhi. Grazie Ale.
RispondiEliminaTra l'altro: di Sacripante ho il vago ricordo che ne esistesse anche una versione cui cascassero i pantaloni a seguito centro, presumibilmente fatta sparire dal mercato dopo aver preso coscienza delle derive che la faccenda potesse prendere...
EliminaI dolci segreti di Candy Candy...grazie!
RispondiEliminaOh! Io ancora mi diverto con poco!
che dire: stavo maledicendo il lunedì ma così la settimana comincia sotto tutta un'altra luce!
RispondiEliminaAvevo l'elicottero di Big Jim e il casco (che usavo Per imparare ad andre in bicicletta e evitare commozionivcelebrali varie!) e il maglio di fuoco TH3... Tutto é andato perduto purtroppo e adesso hø solo una bruschetta di 15 Chili nell'occhio destro... Lacrime napulitane
RispondiEliminaWow! Qua si parte col botto!
RispondiEliminaDiatron,Micronauti,Red Falcon,Atari 2600 ed elicottero giallo tutti presenti!
Che bello che era,ah signora mia come si stava bene a quei tempi.
Da applauso il bimbo che fa la frog splash e i Playmobil "pilota spaccone" e "cacciatore di frodo" e anche l'idea di sfrecciare per Quarto Oggiaro col furgonello maranza con Cecchetto sparato a cannella nelle casse.
"Il bimbo, intanto, si è vestito da Bruce Lee e sta eseguendo una frogsplash": mi han sentito ridere fino nell'ufficio del palazzo di fronte XD
RispondiEliminaOT lol Scusate l'ot, ma stavo segnando la spunta su "non sono un robot" e pensavo a un host di WestWorld che voleva fare un post sull'Antro ma impazziva e da lì partiva la rivolta :P
EliminaE Skynet è sempre un passo avanti, ecco qua.
EliminaConcordo: l'averla fregata a Big Jim è l'unica spiegazione del colore blu della vasca dell'Algida..
RispondiEliminaPs che poi mi ero fermata con le scansioni avendotene mandate già un pò, ma di numeri del giornaletto del male ne ho ancora a pacchi. purtroppo XD
Sono riuscito a riesumare l'HD in cui le avevo salvate. Ce ne sono ancora diverse inedite: #FreeKentozzi is back!
EliminaGrande! :)
EliminaGrandissima rubrica come sempre! Baron Karza! Che bruschette! Grande doc che hai nominato il mitico Ambrosini (autore anche di Napoleone e persona di una gentilezza squisita e grande disponibilità)
RispondiEliminaMa cosa se ne farà poi Superman di una nave spaziale. Forse per dormire durante il viaggio? L' eterno problema dei vari veicoli di Spider man o dei sommergibili di Acquaman o del motocarro di Flash.
RispondiEliminaBello anche Diaclone che saluta sovieticamente con la sinistra alzata a pugno. Evvai Fortezza Stalingrado.
Certo che in quegli anni sono usciti GIOCONI e noi siamo stati veramente fortunelli.
Meraviglia delle meraviglie questa sequenza di pubblicità fuorvianti. Kentozzi in versione gaia mutekinga è da sbellicarsi.
RispondiEliminaE poi il mitico Diatron che fu in mio possesso (regalo di S. Lucia) per svariati anni prima di finire ahimè dimenticato in un trasloco, fino alla battaglia navale della Polistil che mi fu invece donata da un cugino più grande.Quante partite! E poi... beh devo fare un'ammissione: Ai tempi (avevo 5 anni) ero letteralmente INNAMORATO di Nikka Costa! O almeno così io andavo dicendo. Ricordo le risate (ovviamente di scherno) dei miei parenti quando baciavo le sue foto sui vari Tv Sorrisi e Canzoni dell'epoca... Nessuno che abbia avuto la mia stessa cotta tra di voi?
Bei tempi as usual.
Dei Littles si scoprì anni dopo che i mobili erano proprio quelli della nonna, chiusa a forza in un ospizio.
RispondiEliminaSono ancora latitanti.
Grazie,
RispondiEliminaCi voleva proprio un bel tuffo nel passato. Poi, per un nostalgico come me, tutti questi articoli sono una vera manna. Pensa che mi ricordo che essendo un piccolo credulone, delle simpatiche reghezzine più grandicelle (mi piaceva già giocare con le reghezzine, ma non come il figlio di Vito Catozzo!) mi avevano fatto credere che l'elicottero di Big Jim volava davvero e aveva volato fuori dal loro balcone (altro che droni!) per poi ritornare nella loro cameretta.
Che bei tempi, che nostalgia canaglia...
Lacrimuccia...
Ok, ma poi per tenere il Diaclone Gigante ci devi avere minimo una villa (tutta per lui)...
RispondiEliminaUh. Force Commander. Avuto, perso, preso, venduto, ripreso, scambiato, rivoluto, insomma le solite storie d'ammmore.
Avevo Emperor. Non ho idea di che fi ne abbia fatto 😞
RispondiEliminaCi mancavano le pubblicità fuorvianti... ecco che il lunedì già migliora un po' :)
RispondiEliminaL'elicottero di Big Jim mi è passato per le mani, grazie al "solito" cugino che aveva a casa la qualunque..
RispondiEliminaNel 1981 avevo solo 3 anni, quindi alcune cose, tipo i FANTASTICI Diaclone, me li sono persi; però le astronavine Nesquik me le ricordo eccome!
Ma sono l'unico ad aver notato che Big Jim non sono non vola in mezzo ai canyon, e neppure ai cañons, ma addirittura ai canÕns?!? XD
RispondiEliminaOltre a tradurlo come "grandi cime dei canoni", qualcuno ha una vaga idea di come si possa leggere? ^__^
Per il resto: nostalgianotalgianostalgia.
Mi hai tolto le parole di bocca XD...
EliminaMi stavo fiondando anch'io a commentare la stessa cosa, ma prima ho cercato se c'era qualcuno più ninja di me.
EliminaWikipedia (https://en.wikipedia.org/wiki/%C3%95) ci dice che la O con la tilde è usata in pochissimi linguaggi, tra cui l'emiliano-romagnolo. Forse un indizio sull'origine del pubblicitario.
rubrica tra le predilette....
RispondiEliminaIl Diatron che mi fu regalato proprio nel periodo in cui non aveva inclusi i pugni sparanti ma soltanto quei maledetti missiloni con la capoccia di gomma!!!.... credo a causa di un bambino che si era sparato (o aveva sparato) un pugno nell'occhio e causa seguente (ah, 'sti avvocheti!)
E il Diaclone gigante... quanto tempo a sbavar dietro la vetrina!!!!
e pianto finale per la Lancia Beta Montecarlo Alitalia... in versione Giro d'Italia, quando fu eccezionalmente guidata da Gilles Villeneuve...
Le pubblicità fuorvianti ci vorrebbero tutti i lunedì!!!
RispondiEliminaGRazie per un altro post indimenticabile Doc!
PS: ma Emperor era malvagio? Qualcuno sa dove recuperare la storia dei Micronauti? Ho solo vaghi ricordi e mi piacerebbe approfondirla...
Che poi... quello del "commander" poteva essere l'unico caso che sbagliavano regalo e si era contenti comunque...
RispondiEliminaUn lunedì assai migliore del solito grazie alle Fuorivianti!!!!!!
RispondiEliminaStavo AFFONGANDO dal ringere!!!!!!
G R A Z I E !
:*D
Porca pupazza, stavolta cominciamo con i pezzi grossi! Doc, ma come hai fatto a fatti sfuggire il Diaclone? Ah, io avevo quel cazzaro di Red Falcon, ci ho giocato fino ai 25 anni. Recentemente l'ho regalato a mio nipote. Ancora "Ah", i giochi elettronici della Polistil erano meravigliosi, altro che accontentarsi! Infine, Doc, ma come ha fatto un cosentino ad apprendere la storia del Magnotta?
RispondiEliminaEh, un collega quindici anni fa metteva a nastro in ufficio gli MP3 della lavatrice del Magnotta e dei personaggi di Savino (su tutti, ovviamente, Massimo Palanca).
Elimina"Massimì, Massimì, pari na molla, pari na molla!"
EliminaMe le ricordo quasi tutte.
RispondiEliminaMa una vince su le altre! La battaglia navale elettronica Polistil. Quella blu belllissima con i due quadranti rotondi! Fu una sorpresa vera perchè non l'avevo chiesta a Babbo Natale...fu una sua iniziativa!
Ci ho giocato tanto con mia madre (bimbo spesso solo...sob...) e aveva un problema! Andava programmata a mano prima di ogni partita e se sbagliavi dovevi ripartire. Mia madre sbagliava sempre e per giocare ci voleva mezz'ora...che incubo...
Fantastico il Diatron! Lo avevo (anche se poi come tutti sognanvo il Diaclone) ma vogliamo parlare dei suoi missili sparabili? Belli appuntiti e certamente responsabili di una caterva di traumi oculari! :-D
RispondiEliminaIn gran forma con queste pubblicita' fuorvianti!
RispondiEliminaBelli i videogiochi "programmati": partite truccate a favore del computer per futuri jobber.
I gelati Orlando per "fumetti in tv2... erano fatti apposta per Supergulp?
Quando ho letto "i piaceri della gola rivelati da Candy Candy" ho avuto un brivido di terrore per il commento, ma per fortuna c'e' stata una battuta di buon gusto.
I pugni di Megas... come si semplifica il linguaggio. All'epoca io li chiamavo fosforescenti, qui "luminescenti", oggi "brilla nel buio"/glow-in-the-dark.
Mi ricordo che in quegli anni un mio amico per sbaglio si sparo' un pugno dei Micronauti nella bocca e lo inghiotti'. In seguito lo produsse. Io stavo attento a non toccare mai quell'inquietante pugno sbiancato...
3 su 4 per gli astroquik, che quell'imboscato di Robin non si è mai fatto trovare.
RispondiEliminaPensare che io ne avevo 2 di quello di Robin, e mi facevano schifo entramobi (volevo Batman, volevo...)
EliminaLa Honda fuoristrada di Big Jim era una meraviglia, con veri ammortizzatori! Ho scoperto solo l'anno scorso, volendo comprare questo pupazzo fantastico per la mia prole, che la Mattel ha ritirato il grande Jimbo da molto tempo dal mercato! Una delusione che ancora brucia! Esiste qualcosa di simile in commercio al momento? Non voglio comprare ai figli un BJ usato di trent'anni fa sulla baja!
RispondiEliminaDue cose, la prima è che devo ricordarmi di non bere la coca cola mentre leggo i tuoi post, infatti arrivato al duo affetto da capaabombismo grave mi è uscita la coca dal naso, che detto così sembra una roba di drogati, e poi volevo sapere se uscirà il super robot chogokin di Kazzimmo!! :)
RispondiEliminaSi, Kazzimmo! Corriamo subito al pre-order!
EliminaTutti questi bellissimi giochi mi fanno venire in mente quando capitavi al negozio di giocattoli e dovevi, per amor di legge, resistere all'impulso di prende tutto e scappare via dal negozio. Quante volte ho sognato di farlo...
RispondiEliminaGrazie davvero grazie doc
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RispondiEliminaLa Takara ha lanciato un progetto di reboot dei suoi rotottoni più celebri, a partire proprio dal Diatron (Dia-Battles in originale)
RispondiEliminaPrima di ammirare, assicuratevi che la vostra carta non scappi via terrorizzata...
http://itakon.it/giapponesi/takara-tomy-dia-battle-v2-diaclone-recensione.html
Dei giochi elettronici Polistil, avevo l'Einstein, in cui dovevi ripetere la sequenza di luci e suoni che ti veniva proposta.
RispondiEliminaÉ stato mio compagno di cazziatoni durante l'estate, quando ci giocavo nel primo pomeriggio sul balcone e il suono rimbombava in tutto il vicinato, con la gente che cercava di fare la pennica post pranzo.
La pubblicità Atari mi mette sempre strane sensazioni... E' magnifica quella Nesquik con gli eroi DC :D
RispondiEliminaIo non avevo il VCS2600 ma per qualche strano motivo avevo i librettini-catalogo con le descrizioni dei giochi. ADORAVO le illustrazioni buffe che ti facevano sembrare appetibilissimi quei congolmerati di pixelloni :D
EliminaAvevo una pistola TH3 ma avevo rimosso "il maglio", era fighissimo in pubblicità. Dei Micronauti avevo il cavallo verde-pezzente e il robot rosso, e penso da uno di questi fosse uscito un cataloghino pieghevole di Diaclone che ho sempre venerato, li vedevo come giocattoli misteriosi e irraggiungibili (in un paesino di provincia era raro trovarli)
RispondiEliminaApplausi per la citazione del Maestro di Mercatello.
RispondiEliminaLacrime napulitante per la piccola Nikka, di cui ricordo cantammo anche la canzone a scuola nell'ora di inglese: la prof era giovane ed entusiasta e si faceva un mazzo tanto per appassionare una classe a cui della lingua di Shakespeare non importava un'infiocchettatissima, usando vari mezzi simpatici fra cui appunto le canzoni, ricordo che cantammo anche "Country roads take me home" di John Denver. Piuttosto, la tipa della Sanpellegrino era la mamma di Belen? Quello spacchetto infatti è molto simile a quello su cui si aprì il tatuaggio a forma di farfalla!
RispondiEliminaLe Pubblicità Fuorvianti sono sempre fantastiche ... e poi avevo la pistola TH3- dei quali però non ricordo le action figures - ed il Red Falcon. IL Diaclone gigante sempre sogno proibito .... ed intanto GME ( Tm ) come se non ci fosse un domani
RispondiEliminaAtari: pubblicità da schifo, non chiara forse a chi doveva comunicare il prodotto. Comprai quella console ma avevo capito già da solo il concetto perché se avessi dovuto dar retta a quella réclame, avrei avuto serie difficoltà all'atto di comprare le (carissime) cartucce, note a tutti allora come "cassette". Che diavolo era "Sgretolamuro"? Forse "Breakout", no? E "Accerchiamento"? Probabilmente "Surround". E "Amico computer"? E "Gimkana"? 35 anni fa...Natale si avvicinava come allora e la promessa fu mantenuta.
RispondiEliminaBig Jim: pubblicità cartacee famose per gli errori più assurdi. Da ricordare il WALKEI-TALKEI di Big Jim 004.
Gelati Orlando: si vede che si qualcuno faceva confusione tra "fumetti" e "cartoni animati". Prendiamo "Supergulp": era una rubrica effettivamente di FUMETTI letti attraverso la macchina da presa, la narrazione ed i rumori, creando un piacevole ibrido tra comics ed animazione. Non mancavano i cartoni sempre comunque basati sui fumetti.
Ma quell'orrendo robot disegnato non c'entrava nulla.
Smarties: orrende le grafiche pubblicitarie, ottimo il TV "Video Centre" di Philips. Un Philips K12Z con cinescopio 30AX, videoregistratore, illuminazione vano, ed anche ingresso video diretto "proto-SCART". Ma se ti andava bene, vincevi l'orrendo "frisbi" di stoffa.
Candy Candy: lei è infermiera nell'Ottocento. Cosa c'entra un moderno bar-ristorante?!?
Cedrinca: i miei mi tenevano lontano da prodotti non di marca Ferrero, Nestlé, Perugina (che allora non era controllata da Nestlé), Caffarel...
Polistil: programmazione hardware a prezzi ragionevoli. Mi sarebbe piaciuto vedere l'architettura di quei giochi.
Sacripante: gioco che avrà lasciato il tempo che avrà trovato.
Si noti sotto il logo Harbert, GIOCHI PER GIOCARE con i puntini sulle I maiuscole come in Turchia.