Batman Europa, Nathan Never 300, 1F Diario di Fukushima, Pyongyang, Enciclopedia della WWE
Microletture di alleggerimento, oggi, per iniziare a smaltire le tonnellate di fumetti e libri accumulatesi perigliosamente sul tuo comodino nel post-Comicon. Prima che la torre crolli, travolgendo cane e figlia, parliamo perciò di Batman Europa, del numero 300 di Nathan Never, dei manga 1F: Diario di Fukushima e Freak Island, della Pyongyang raccontata da Guy Delisle, del numero 7 di Morgan Lost e dell'enciclopedia della WWE, che sarebbe bellissima se non fosse che... [...]
Quando hai iniziato a leggere 1F: Diario di Fukushima, il manga di "Kazuto Tatsuta" di cui la Star ha pubblicato i primi due volumetti (il terzo arriva tra qualche settimana), ti sei subito figurato nella testa un quadro muy losco. La storia di un mangaka-operaio, nascosto sotto uno pseudonimo, che ha lavorato per diversi mesi nella centrale di Fukushima, qualche anno dopo il disastro causato dallo tsunami nel 2011, e che si impegna a sfatare tante leggende metropolitane sembrava una roba commissionata sottobanco dalla Tepco per salvare il salvabile della propria immagine dopo le figure da stronzio 90 rimediate in mondovisione. In realtà però, proseguendo nella lettura, emerge come l'intento di "Tatsuta" sia semplicemente quello di mostrare - con un livello di dettaglio supercertosino - più che come procedono i lavori di smantellamento dell'impianto, come funzioni la vita di chi se ne occupa. Una giungla di subappalti popolata da una miriade di compagnie, il monitoraggio costante del livello di contaminazione, le difficoltà nel trovare un alloggio e il lavoro giusto, quasi si trattasse di giovani universitari fuorisede, per persone dall'età media di quarantacinque-cinquant'anni che vanno lì attratte in primo luogo dalle buone prospettive di guadagno. E, già che ci sono, portano avanti con orgoglio il proprio lavoro. Per la cura con cui descrive procedure e attrezzature, è evidente che l'autore abbia davvero vissuto in prima persona questo tipo di esperienza, lavorando al manga soprattutto nelle pause forzate tra una permanenza a Fukushima e l'altra (raggiunto un tot di radiazioni si viene rispediti a casa per un certo lasso di tempo), e che più che glorificare la figura dell'operaio della 1F (pronunciato Ichi Efu, il nome con cui chi ci lavorava e lavora indica la centrale nucleare di Fukushima Daiichi), ne vuole semplicemente tratteggiare i veri contorni, sgombrando il campo da gramellinate e racconti di media che lì non sono mai stati. Chi lavora alla 1F non è un eroe, un kamikaze o un martire - e, per quanto possa sembrare strano, non rischia la propria vita e vive molto meno pericolosamente di tanti operai che dalle nostre parti si vedono armeggiare sui ponteggi senza misure di sicurezza - e non è neanche un povero cristo sfruttato dal sistema.
Il primo volume ha delle parti un po' troppo tecniche e di conseguenza lente, ma nel complesso hai trovato i due numeri molto interessanti. La narrazione di quanto vissuto a Fukushima avviene più per temi che in ordine cronologico (Tatsuta salta in continuazione dai suoi primi giorni lì, con un lavoro di ripiego con cui faticava ad arrivare alla fine del mese, al periodo trascorso lavorando nella centrale vera e propria), e non mancano una certa dose di ironia, la descrizione di cibi e bevande tipiche del posto e, ovviamente, le scene strazianti dei paesini della zona di esclusione abbandonati nel 2011 e che lentamente stanno tornando a vivere. Giusto per non deprimerti, essendo te un individuo costretto a convivere spesso con i lavori e i cambi di carreggiata infiniti della Salerno-Reggio Calabrotfl, non citerai quella storia dell'autostrada spazzata via dallo tsunami e già ricostruita e riaperta al traffico in un paio d'anni.
Stai recuperando un po' alla volta tutti i lavori di Guy Delisle, perché di questo fumettista e animatore canadese avevi letto solo il celebre Cronache di Gerusalemme. Pyongyang è uno dei volumi che ha realizzato per raccontare i suoi viaggi in Asia per lavoro: a molti potrà sembrare strano, ma a Pyongyang, nell'arretratissima Corea del Nord, c'è uno studio d'animazione a cui diverse aziende occidentali subappaltano tutto il lavoro di intercalazione. Avete presente il cartone animato di Corto Maltese? Ecco: it's delocalizzazione, baby. Ora, Delisle ha trascorso due mesi in Corea del Nord una quindicina di anni fa, ma hai come idea che nonostante il cambio al vertice dell'unica dinastia comunista del pianeta - ai tempi, il giovine Kim Jong-un era impegnato a cercare di entrare in Giappone sotto falso nome per vedere Disneyland Tokyo. No, sul serio - sia cambiato ben poco a Pyongyang negli ultimi tre lustri. Il racconto di Delisle è quello tipico dell'occidentale che di cognome non fa Razzi e che esce sconvolto dall'impatto con la facciata dorata con cui si cerca di nascondere la povertà e l'arretratezza di un paese che ha uno dei più grandi eserciti del globo, ma non i soldi per illuminare le vie di notte. Non c'è nulla nella storia di Delisle che tu non abbia già visto o letto altrove, e l'incipit con il 1984 di Orwell (per quanto perfettamente in tema) è magari un po' troppo telefonato, ma nonostante questo è una lettura che colpisce, vuoi per l'argomento, vuoi per la bravura dell'autore nel raccontartelo.
Sarebbe tendenzialmente un volume da cinque presidentesse, e resta consigliatissimo. Gli dai però un voto in meno perché non ti è piaciuto il modo in cui Delisle tratta alcuni poveri cristi che il regime gli appioppa per seguirlo come un'ombra per tutto il tempo. Irridere una dittatura si può e si deve. Sottolineare le idiosincrasie irrisolvibili di un mondo fuori dal tempo, o farsi gioco dei gerarchi di questo sistema, del caro leader o dei suoi discendenti, idem. Ma prendere per il culo un poveraccio che sembra credere in quello che gli hanno infilato a forza nel cervello dalla nascita - e se pure non ci crede fa di tutto per fingere, per non sparire in uno dei "campi di rieducazione" a nord - non ha senso. C'è un momento preciso in cui Delisle, per dimostrare la sua volontà ferrea di non appecorarsi alle ipocrisie locali (e fin qui), mette seriamente a repentaglio il lavoro (= la vita, sua e della sua intera famiglia) della guida assegnatagli. E questo non è un atteggiamento da fiero alfiere della democrazia, è un atteggiamento da stronzo.
Non servono molte parole per descrivere Freak Island: un manga horror, sottogenere slasher, con il consueto gruppo di giovani debosciati giapponesi (studenti universitari) propensi a fare la cosa sbagliata al momento sbagliato, che finiscono su un'isola popolata da maniaci assassini. Nella fattispecie, un tipo con una maschera da maiale che nelle prime pagine fa a fette una ragazza. Atmosfere da Camp Crystal Lake, in buona sostanza, esacerbyte da una violenza visiva molto spinta e da un inquietante risvolto religioso. Il tema dei giapponesi convertitisi al cristianesimo e rimasti senza guida dopo le persecuzioni religiose del Seicento nell'arcipelago nipponico, qui diventa spunto per alcune robe da far nonnapaperizzare la pelle.
Son solo sensazioni, ché della trama si è visto ancora poco nel primo numero, ma per i patiti dell'horror potrebbe essere un maial... un cavallo su cui puntare. Segue amarcordo di quando eri il caporedattore di Horror Mania e ti vedevi in DVD le peggio cose, sognandotele poi la notte remixate.
Di Batman Europa, essendo un progetto nato dalla mente e soprattutto dalla barba di Matteo "El Presidente" Casali, tuo amico e socio, hai sentito parlare per molto tempo. Il fumetto è stato infatti in gestazione per diversi anni, per poi vedere finalmente la luce delle fumetterie qualche mese orsono. Scritto da Matteo e da Brian Azzarello, e illustrato dal Cammo Camuncoli (layout) e da Jim Lee (matite finite), il primo numero di Batman Europa spiega i motivi di un viaggio che porterà il paladino di Gotham City nel Vecchio Continente, in compagnia... del Joker. L'edizione Uncut della RW Lion presenta un singolo numero USA da 30 pagine e il resto dell'albo è occupato da tutte le pagine dei layout realizzati dal Cammo.
Premessa intrigante, dialoghi affilati, disegni divini. E per chi è interessato a vedere cosa c'è dietro un fumetto, i layout del Cammo a tutta pagina (e il confronto con le tavole finite di Jim Lee) son roba di lusso. A vedere il bicchiere mezzo vuoto, però, infilare nell'albo due numeri USA anziché uno e destinare i layout e l'idea dell'Uncut a un'edizione da libreria non sarebbe stata una cattiva idea.
Vulcano 7, come il settimo numero di Morgan Lost, testata Bonelli di cui hai potuto seguire in anteprima gli esordi, ricorderete, e che hai continuato a leggere nei mesi successivi. Al di là della storia in sé di questo settimo numero, molto carina, volevi fare il punto proprio sulla testata, perché diversi praticanti la deboscia ti hanno chiesto cosa ne pensassi e perché hai promesso di parlare in questa rubrica anche di tutte le serie che segui regolarmente. Bene, detto che le copertine di Fabrizio de Tommaso sono MERAVIGLIOSE (ma davvero, eh. Per concept, realizzazione, colori), Morgan Lost è un fumetto alla Claudio Chiaverotti al 100%. Non hai letto molto di Brendon, ma chi ha amato le storie oniriche scritte da questo autore per Dylan Dog si ritroverà perfettamente nelle atmosfere della città perennemente innevata in cui vive Morgan Lost.
Uno stile che, te ne rendi conto, può non piacere a tutti (nel linguaggio dell'Internet: divisivo), ma che te personalmente trovi piacevolmente diverso dalla storia avventurosa tipica di tante serie Bonelli. Un personaggio sui generis, i serial killer star della TV, una qualità dei disegni finora piuttosto buona e che si sposa bene con le mezze tinte rosse. Finora, con il picco per quanto ti riguarda rappresentato proprio da questo settimo numero (sublimazione della fissazione, son parole sue, di Chiaverotti per le tute da astronauta), un viaggio molto piacevole. Quello che non ti quadra è che l'ucronia sia stata sfruttata dopo la storia dei primi due numeri molto poco: ci sono un mare di possibilità, là fuori, speri che se ne faccia buon uso.
Dall'ucronia alla fantascienza di casa Bonelli, con il trecentesimo numero di Nathan Never, venduto al Comicon in edizione variant con la cover di Enki Bilal
(eccola. E sì, non è esattamente questo capolavoro). Sempre al Comicon, hai assistito alla conferenza stampa per celebrare i 25 anni di Nathan Never, con i suoi tre creatori (Serra era però in videoconferenza da Milano). Come tutte le date anniversario, i 25 anni di un personaggio sono un'occasione non solo per i suoi autori, ma anche per i lettori di guardarsi alle spalle. Di pensare a com'eri te, in quel 1991, quando comprasti il primo numero di Nathan Never in edicola, nel momento più giusto: nel pieno di una virulenta febbre per la fantascienza che non ti avrebbe più abbandonato. Sei tornato a leggere Nathan Never, dopo una lunga pausa, qualche anno fa. Le storie sono a volte gradevoli, altre meno, ma in generale è il suo mondo a non esser invecchiato benissimo, perché quello vero è andato avanti. Proprio per questo sono state messe in cantiere tre miniserie, una per ciascuno dei tre papà sardi, che rinarreranno il passato dell'Agente Alfa. La prima, Nathan Never Annozero (di Bepi Vigna e Roberto De Angelis) arriva in edicola e fumetteria a fine mese. Dei possibili futuri di Nathan Never parla anche questo numero trecento (come da tradizione Bonelli per i numeri anniversario, tutto a colori), non a caso firmato dagli stessi Vigna e De Angelis e probabile gancio per la versione alternativa in arrivo. Partendo da uno spunto alla Matrix, Nathan vive un'esperienza, uh, extracorporea, finendo (insieme ad altri personaggi della storia) per far visita ai mondi di vari altri eroi Bonelli. Featuring: il Commodore 64. No, sul serio.
Tre presidentesse e mezzo per chi, come te, c'era ai tempi del numero 1, delle storie grandiose pubblicate nei primi cinquanta albi (Gli occhi di uno sconosciuto, Fanteria dello Spazio e L'ultima battaglia, L'abisso delle memorie e L'undicesimo comandamento, Il campione - una delle tue preferite in assoluto), e in un futuro fantascienzo italiano godibile, nonostante tutto, ci vuole ancora credere. Se non avete mai letto Nathan Never e avete voglia di farlo, invece... beh, forse meglio aspettare Annozero e le altre novità in arrivo nei prossimi mesi.
Chiudiamo con la WWE Encyclopedia, l'enciclopedia ufficiale della WWE, l'altro libro bresslinistico cui facevi riferimento quando hai parlato di quello sui 50 anni della WWE. Scovato usato tramite Amazon in una libreria inglese, all'enorme cifra di tipo sei euro, questo volumone cartonato è la prima edizione della WWE Encyclopedia,
perché nel 2012 ne è uscita questa versione aggiornata. Al suo interno, le schede di TUTTI i wrestler che hanno calcato i ring della WWWF/WWF/ WWE, financo quelli più scusagni tipo i Killer Bees o il povero Paul Roma (professione sulla carta d'identità = prenderle). In più, le cronologie dei Pay per View, i vincitori delle varie cinture e vari approfondimenti. Di Ultimate Warrior però, visto che erano ancora i tempi degli sputtanamenti reciproci, a stento mezza paginetta, la vergogna. Non si tratta comunque dell'unica lacuna del volume, né della più grave. Le schede si limitano infatti al kayfabe: non ti dicono il vero nome di un atleta né da dove venga davvero o in quali federazioni abbia militato (a meno che non si tratti di leghe assorbite dalla WWE, come ECW e WCW), ma solo con chi ha avuto una feud, il luogo di provenienza del personaggio ("From Parts Unknown" e giù di lì), la natura della sua gimmick e i titoli vinti. E laddove il volume sui 50 anni di WWE aveva il pregio di una lingua totalmente depilata, qui si è edulcorato tutto l'edulcorabile. Così la pagina su Chris Benoit non fa il minimo accenno alla tragica sorte della sua famiglia, o il fattaccio universalmente noto come Montreal Screwjob è diventato qui il "Montreal Incident".
Il lato buono della faccenda è che sfogliandolo ti sono tornati in mente/hai scoperto dei wrestler superpezzenti. Ce n'è per almeno un altro post sull'argomento, come quello di diversi anni fa. Promé.
Bene, deboscia, a voi la parola. Cosa state leggendo/avete letto di bello negli ultimi tempi?
1F: Diario di Fukushima 1-2 Star Comics, 14,5x21, 192 pagine, 7 yen all'uranio |
Il primo volume ha delle parti un po' troppo tecniche e di conseguenza lente, ma nel complesso hai trovato i due numeri molto interessanti. La narrazione di quanto vissuto a Fukushima avviene più per temi che in ordine cronologico (Tatsuta salta in continuazione dai suoi primi giorni lì, con un lavoro di ripiego con cui faticava ad arrivare alla fine del mese, al periodo trascorso lavorando nella centrale vera e propria), e non mancano una certa dose di ironia, la descrizione di cibi e bevande tipiche del posto e, ovviamente, le scene strazianti dei paesini della zona di esclusione abbandonati nel 2011 e che lentamente stanno tornando a vivere. Giusto per non deprimerti, essendo te un individuo costretto a convivere spesso con i lavori e i cambi di carreggiata infiniti della Salerno-Reggio Calabrotfl, non citerai quella storia dell'autostrada spazzata via dallo tsunami e già ricostruita e riaperta al traffico in un paio d'anni.
Pyongyang Rizzoli Lizard, 19x26, 184 pagine, 16 won |
Sarebbe tendenzialmente un volume da cinque presidentesse, e resta consigliatissimo. Gli dai però un voto in meno perché non ti è piaciuto il modo in cui Delisle tratta alcuni poveri cristi che il regime gli appioppa per seguirlo come un'ombra per tutto il tempo. Irridere una dittatura si può e si deve. Sottolineare le idiosincrasie irrisolvibili di un mondo fuori dal tempo, o farsi gioco dei gerarchi di questo sistema, del caro leader o dei suoi discendenti, idem. Ma prendere per il culo un poveraccio che sembra credere in quello che gli hanno infilato a forza nel cervello dalla nascita - e se pure non ci crede fa di tutto per fingere, per non sparire in uno dei "campi di rieducazione" a nord - non ha senso. C'è un momento preciso in cui Delisle, per dimostrare la sua volontà ferrea di non appecorarsi alle ipocrisie locali (e fin qui), mette seriamente a repentaglio il lavoro (= la vita, sua e della sua intera famiglia) della guida assegnatagli. E questo non è un atteggiamento da fiero alfiere della democrazia, è un atteggiamento da stronzo.
Freak Island Bao, 13x18, 176 pagine, 4,90 soldi |
Son solo sensazioni, ché della trama si è visto ancora poco nel primo numero, ma per i patiti dell'horror potrebbe essere un maial... un cavallo su cui puntare. Segue amarcordo di quando eri il caporedattore di Horror Mania e ti vedevi in DVD le peggio cose, sognandotele poi la notte remixate.
Batman Europa Uncut #1 RW Lion, 16,8x25,6, 64 pagine, 3,50 bat-monete |
Premessa intrigante, dialoghi affilati, disegni divini. E per chi è interessato a vedere cosa c'è dietro un fumetto, i layout del Cammo a tutta pagina (e il confronto con le tavole finite di Jim Lee) son roba di lusso. A vedere il bicchiere mezzo vuoto, però, infilare nell'albo due numeri USA anziché uno e destinare i layout e l'idea dell'Uncut a un'edizione da libreria non sarebbe stata una cattiva idea.
Morgan Lost SBE, 16x21, 98 pagine, 3,50 eurodollari |
Uno stile che, te ne rendi conto, può non piacere a tutti (nel linguaggio dell'Internet: divisivo), ma che te personalmente trovi piacevolmente diverso dalla storia avventurosa tipica di tante serie Bonelli. Un personaggio sui generis, i serial killer star della TV, una qualità dei disegni finora piuttosto buona e che si sposa bene con le mezze tinte rosse. Finora, con il picco per quanto ti riguarda rappresentato proprio da questo settimo numero (sublimazione della fissazione, son parole sue, di Chiaverotti per le tute da astronauta), un viaggio molto piacevole. Quello che non ti quadra è che l'ucronia sia stata sfruttata dopo la storia dei primi due numeri molto poco: ci sono un mare di possibilità, là fuori, speri che se ne faccia buon uso.
Nathan Never #300 SBE, 16x21, 98 pagine, 3,20 crediti |
(eccola. E sì, non è esattamente questo capolavoro). Sempre al Comicon, hai assistito alla conferenza stampa per celebrare i 25 anni di Nathan Never, con i suoi tre creatori (Serra era però in videoconferenza da Milano). Come tutte le date anniversario, i 25 anni di un personaggio sono un'occasione non solo per i suoi autori, ma anche per i lettori di guardarsi alle spalle. Di pensare a com'eri te, in quel 1991, quando comprasti il primo numero di Nathan Never in edicola, nel momento più giusto: nel pieno di una virulenta febbre per la fantascienza che non ti avrebbe più abbandonato. Sei tornato a leggere Nathan Never, dopo una lunga pausa, qualche anno fa. Le storie sono a volte gradevoli, altre meno, ma in generale è il suo mondo a non esser invecchiato benissimo, perché quello vero è andato avanti. Proprio per questo sono state messe in cantiere tre miniserie, una per ciascuno dei tre papà sardi, che rinarreranno il passato dell'Agente Alfa. La prima, Nathan Never Annozero (di Bepi Vigna e Roberto De Angelis) arriva in edicola e fumetteria a fine mese. Dei possibili futuri di Nathan Never parla anche questo numero trecento (come da tradizione Bonelli per i numeri anniversario, tutto a colori), non a caso firmato dagli stessi Vigna e De Angelis e probabile gancio per la versione alternativa in arrivo. Partendo da uno spunto alla Matrix, Nathan vive un'esperienza, uh, extracorporea, finendo (insieme ad altri personaggi della storia) per far visita ai mondi di vari altri eroi Bonelli. Featuring: il Commodore 64. No, sul serio.
Tre presidentesse e mezzo per chi, come te, c'era ai tempi del numero 1, delle storie grandiose pubblicate nei primi cinquanta albi (Gli occhi di uno sconosciuto, Fanteria dello Spazio e L'ultima battaglia, L'abisso delle memorie e L'undicesimo comandamento, Il campione - una delle tue preferite in assoluto), e in un futuro fantascienzo italiano godibile, nonostante tutto, ci vuole ancora credere. Se non avete mai letto Nathan Never e avete voglia di farlo, invece... beh, forse meglio aspettare Annozero e le altre novità in arrivo nei prossimi mesi.
WWE Encyclopedia DK Books, 23,5x28,5 366 pagine, dipende |
perché nel 2012 ne è uscita questa versione aggiornata. Al suo interno, le schede di TUTTI i wrestler che hanno calcato i ring della WWWF/WWF/ WWE, financo quelli più scusagni tipo i Killer Bees o il povero Paul Roma (professione sulla carta d'identità = prenderle). In più, le cronologie dei Pay per View, i vincitori delle varie cinture e vari approfondimenti. Di Ultimate Warrior però, visto che erano ancora i tempi degli sputtanamenti reciproci, a stento mezza paginetta, la vergogna. Non si tratta comunque dell'unica lacuna del volume, né della più grave. Le schede si limitano infatti al kayfabe: non ti dicono il vero nome di un atleta né da dove venga davvero o in quali federazioni abbia militato (a meno che non si tratti di leghe assorbite dalla WWE, come ECW e WCW), ma solo con chi ha avuto una feud, il luogo di provenienza del personaggio ("From Parts Unknown" e giù di lì), la natura della sua gimmick e i titoli vinti. E laddove il volume sui 50 anni di WWE aveva il pregio di una lingua totalmente depilata, qui si è edulcorato tutto l'edulcorabile. Così la pagina su Chris Benoit non fa il minimo accenno alla tragica sorte della sua famiglia, o il fattaccio universalmente noto come Montreal Screwjob è diventato qui il "Montreal Incident".
Il lato buono della faccenda è che sfogliandolo ti sono tornati in mente/hai scoperto dei wrestler superpezzenti. Ce n'è per almeno un altro post sull'argomento, come quello di diversi anni fa. Promé.
Bene, deboscia, a voi la parola. Cosa state leggendo/avete letto di bello negli ultimi tempi?
Interessanti Batman Europa e 1F, ma soprattutto bella notizia per quanto riguarda Nathan Never Annozero.
RispondiEliminaI primi gloriosi numeri li recuperai anni fa grazie alla fondamentale presenza del Centro Fumetto A.Pazienza, realtà storica cremonese, ma poi sinceramente ho mollato: storie mosce, parentesi aperte e mai chiuse o vicende diluite più degli episodi di Dragonball...non erano cose.
Aspetto volentieri questo Annozero, vediamo cosa tireranno fuori ^^
Letture (libresche) dell'ultimo mese:
RispondiEliminaBjorn Kurten - La danza della tigre; libro bellissimo che (stra) consiglio, ambientato nell'Europa del Nord alla fine del periodo glaciale. Non spoilero la storia, dico solo che è veramente bellissima. Unica pecca, è piuttosto difficile da reperire (trovarlo, per me, è stata una vera crociata);
- Charles de Lint - Dreams Underfoot: cos'è questo libro? Un romanzo? Una raccolta di racconti? Nè l'uno ne l'altra, a dire il vero, ma una (riuscitissima) via di mezzo: è una collettanea di racconti (autonomi), ma tutti fra di loro connessi. E in questo caso, il risultato è più della somma delle parti. Si tratta di un bellissimo libro di Urban Fantasy ambientato nella cittadina di Newford. E nei racconti si scivola dal fantasy all'horror a temi delicati (abusi sui minori, violenze etc.) con una maestria ed un tocco davvero rari.
L'ho già detto che è stra consigliato?
Ci sono sicuramente altri libri che riposano nel Kindle (come ahime testimonia l'estratto conto, sigh)... ma or ora non mi vengono in mente, obliterati dai due di cui ho appena parlato
me li sono segnati...
EliminaAl numero uno di Nathan c'ero! Poi l'ho abbandonato per un periodo di stanchezza narrativa e visiva attorno al duecento. Quando uscì ero presissimo, poi la qualità, almeno in quel periodo, mi sembrava costantemente calare...
RispondiEliminai primi 100 numeri erano meravigliosi, li ho ancora da qualche parte, per l' epoca poi era veramente super.
EliminaIl manga su Fukushima mi interessa,anche perché il discorso centrali nucleari,reazioni nucleari e isotopi mi ha sempre scimmiato,per il resto adesso sto leggendo un romanza di una scrittrice italiana,Tamara Deroma,che ho conosciuto di persona esattamente una settimana fa al Soncino Fantasy,si intitola i 7 Demoni Reggenti,horror-fantasy e io ci metto anche gotico.
RispondiEliminaÈ il primo dei due libri sui quali si articola la storia,poi ve ne è un terzo con gli stessi protagonisti ma slegato dai due precedenti. Non è male,si legge bene,è molto scorrevole e sanguinario,in fin dei conti si parla di demoni.
Lo/li consiglio
Questo fine settimana ho avuto più tempo del solito ed ho letto gli ultimi 4 numeri di Tokyo Ghoul. A me non dispiace e poi mi sono letto la parte in cui c'è la trasformazione del protagonista e lo scontro tra i Colombi e l'Albero di Aogiri che è il punto cruciale dell'opera (per ora).
RispondiEliminaBatman Europa Uncut #1 ho chiesto in fumetteria di procurarmelo e quindi il Cammo e Matteo "El Presidente" dovranno pagare pegno e farmi l'autografo. Scherzo, sono sempre molto gentili.
Pyongyang della Lizard lo voglio leggere, mi affascina molto anche se la chiosa finale mi ha leggermente indisposto, come te odio certi atteggiamenti.
1F: Diario di Fukushina da recuperare, poi è un evento per me INDIMENTICABILE, per la serie "io c'ero".
Morgan Lost è un fumetto a corrente molto alternata. Alcune storie funzionano, tipo quella dell'astronauta o quella della coppia di conigli, mentre altre sono poco brillanti e un po' scontate. Mi ha deluso quella su Wolfdreamer, dovrebbe essere IL CATTIVO e si fa trovare con una semplicità disarmante. Non ha tutto quello spessore e quel carisma che ci si dovrebbe aspettare dal personaggio. Ogni tanto medito di mollarlo ma poi tengo botta.
Parlando di Ucronia non male la storia uscita per Cosmo per la serie azzurra: WUNDERWAFFEN. Ambientata in un ipotetico continuo della seconda guerra mondiale dove la Germania ha trovato la svolta nelle armi innovative ed ha bloccato lo sbarco in Normandia.
rubrica di importanza essenziale....sempre! anche per chi, come me, si è "disintossicato" dalla fumettomania...
RispondiEliminaCondivido in pieno l'opinione sul lavoro di Delisle (letto a sbafo alla Feltrinelli di Palermo in una pausa pranzo, qualche tempo fa) ...considero poi che sono passati 25 anni e - a quei tempi - non c'era Bonelli che non comprassi.... e chiudo con il ricordo del gran fisico di Paul Roma e del suo calcio volante doppio, a mio parere uno dei migliori per tecnica ed esecuzione....
Reboot per NN? Eppure le "origini"non mi sembravano così scontate/datate.
RispondiEliminaNon sarà proprio un reboot, nel senso che non si sa quanto la serie regolare - che per vari aspetti, a cominciare dalle cover, subirà comunque un aggiornamento - sarà interessata da queste "nuove origini". Certo è che questo numero 300 spalanca le porte a qualsiasi soluzione...
EliminaLa tua valutazione umana di Delisle è molto azzeccata. Prova a leggere gli altri suoi carnet di viaggio...
RispondiEliminaShenzen è il prossimo. L'ha scritto praticamente negli stessi anni, peraltro.
EliminaCronanche di Gerusalemme bellissimo, ma in generale tutti i Delisle.
EliminaA me Delisle piace moltissimo per il suo modo molto personale di raccontare le vicende. Pyongyang non é un reportage, é proprio la storia della sua esperienza sul posto, come potrebbe raccontarla un amico che c'é stato.
EliminaIl tuo giudizio morale peró (quando lo definisci uno stronzo) é corretto, ed in "cronache birmane" ne avrai un altro esempio.
Comunque "Shenzen" dei quattro che ha scritto finora é quello che mi é piaciuto meno.
Avevo visto il numero 1 di fukushima in fumetteria tempo fa e l’ avevo iniziato/letto un po’. Non l’ ho comprato perche’ mi sono fatto scoraggiare 1) dal fatto che l’ ho trovato troppo tecnico e 2) dal prezzo. Comunque i disegni li ho trovati bellissimi.
RispondiEliminaHo finalmente letto un dylan dog! Il nuovo n° 356 in edicola adesso, che devo dire mi e’ piaciuto molto sia come storia che come disegni. Letto tutto d’un fiato!
Ho letto anche il numero 2 di ut e non so dire se mi sia piaciuto o no, prendero’ comunque gli altri per vedere dove andra’ a parare. I disegni di Corrado Roi restano comunque splendidi.
Interessante come sempre questa rubrica dell’ Antro: mi incuriosisce molto il nuovo batman (sono anni che non lo leggo piu’), poi credo prendero’ il 300 di NN (anche se ho abbandonato da diversi mesi la serie, dopo averla seguita dal numero 1) e in seguito le sue miniserie.
Ho anche visto in edicola un libro di Urania: I vampiri dello spazio. Sono tentato …
OT @ DOC: so che non ami affatto fare pubblicita’ alla gazza, ma ti chiedo: prenderai i dvd del Capitano?
Nope. Ho preso il primo, giusto per, ma la collezione intera o me la fanno su raggioblù, in un cofanetto come si deve, o niente. Ai tempi ho fatto sia la raccolta dei Cavalieri che quella dell'Uomo Tigre (e quella sui wrestler della WWF) con la Gazza: un miliardilione di DVD, un costo totale assurdo e dischi sparsi ovunque. Non è cosa.
EliminaIo continuo la cordata Morgan Lost anche se, come altri su questa pagina, noto una certa altalenanza nei contenuti. Per ora ho apprezzato molto la doppia puntata d'esordio e il numero 4, mentre il resto mi ha tenuto incollato fino ad un finale a volte troppo prevedibile, altre volte troppo onirico. Mi rendo conto che lo stile è quello però spesso e volentieri mentre avanzo con la storia mi capita di sperare che la vicenda non prenda certe direzioni che invece, immancabilmente, finiscono col segnare la conclusione dell'albo.
RispondiEliminaDopo la lettura del post ho messo in carrello 1F, mi hai messo molta curiosità. Avevo 9 anni quando esplose il reattore di Chernobyl e ricordo molto bene l'ansia e il terrore che accompagnò l'Italia per i mesi a seguire...
Ho finito il conte di montenoia, dopo 200 pagine da urlo ne seguono 1000 da uro. Alla fine le ultime 100 non si potevano affrontare, ho letto il finale su uichhipedia e bafangule. Meglio il film.
RispondiEliminaAdesso sto leggendo " L' ultima valle" , storia del massacro nazista di Pedescala, Forni e Settecà qui a Valdastico. Negli anni, come al solito, propaganda pro e contro hanno detto la loro, ma la verità ( e le responsabilità) nei suoi contorni viene fuori solo ora, grazie agli storici. in soldoni , 85 civili innocenti uccisi come rappresaglia per atti di guerriglia , tra cui qualche ragazzino di 12-13 anni. Veramente spaventoso leggere di questi fatti ora, quando abbiamo sotto gli occhi la guerra tutti i giorni al telegiornale in casa d'altri e sappiamo che era anche qui, e relativamente poco tempo fa . Ok , tutti sanno che in Altopiano c'era la resistenza, ma leggerne le azioni nel dettaglio e senza adulcoramenti o rancori a modificarne il quadro fa veramente spavento.
Cazzarola questo interessa parecchio
Eliminagià il primo capitolo presenta una triste panoramica che non ci fa onore ... su questa faccenda la verità appare come minimo nebulosa
Eliminasecondo l' autrice i responsabili degli eccidi tedeschi in Italia sono stati "dimenticati" nel dopoguerra per nascondere i responsabili dei misfatti italiani commessi all' estero ( perchè ne facevamo anche noi) ;
poi nell' 83, Pertini portò un premio per la resistenza ai comuni colpiti, che lo rifiutarono ricordando che i partigiani non li avevano difesi, anzi avevano aizzato contro di loro la rappresaglia.
Alcuni sostengono che l' attacco partigiano a cui seguì la rappresaglia fosse avvenuto dopo che i tedeschi avevano ottenuto un salvacondotto, secondo altri non era così e il salvacondotto non era valido , e secondo altri ancora non vi fu alcun attacco ai tedeschi in fuga e l' eccidio avvenne per puro desiderio di uccidere.Secodno alcuni i boia furono tedeschi , secondo altri ci furono dei repubblichini. Tra i morti massacrati ci furono comunque anche un bambino di 5 anni e una ragazzina di 15. Vedremo a fine libro se l' autrice è riuscita a capirci qualcosa, per quanto mi riguarda sto provando solo , per ora, disgusto allo stato puro e pena per le vittime.
Ma Batman Europa in Italia è uscito? Perché non riesco a trovarlo...
RispondiEliminaIo l'ho preso a Napoli, non so quale sia la data d'uscita in edicola/fumetteria.
EliminaOcchio che sotto "Nathan Never 300" la didascalia recita "Batman Europa".
RispondiEliminaCorretto, grazie.
EliminaAle era questa l'enciclopedia di cui mi parlasti al Comicon? Su Amazon ce n'è una segnalata come "terza edizione"
RispondiEliminaYep, quella. Le edizioni principali sono due (2009 e 2012), non so di una terza edizione.
EliminaLetture recenti: Il Doctor Strange di Aaron e Bachalo è veramente bello, Micheal Deforge fichissimo, Star Wars sempre di Aaron lo leggo sempre con piacere, ultimo di Clowes(Patience) non sui livelli dei capolavori precedenti. In lista: nuovo di Chester Brown, Grip di Gilbert Hernandez.
RispondiEliminaDoc, cosa ne pensi di Banana Yoshimoto?
RispondiEliminaUn paio di mesi fa ho letto con discreta soddisfazione Kitchen e l'altro giorno ho iniziato Sonno Profondo, stesso periodo (fine '80) e stesse atmosfere oniriche (ancora di più visto il tema).
Ci ritrovo una certa malinconia per un periodo che non ho mai vissuto, gli anni ’80-’90 in Giappone (in cui tra l’altro non sono mai stato) che, come spesso ben descritto da queste parti, è caratteristico di certe opere del periodo.
A me fanno quell’effetto saudade per es. Ranma ½, Nori Taka, Slam Dunk, le robe di Mitsuru Adachi che ho recentemente scoperto, Lost in Translation della Coppola …
Ho letto a metà anni Novanta una manciata di suoi libri. Mi piacquero ma, appunto, non so quanto per il contenuto in sé e quanto per la nostalgia del Giappone anni 80 mai vissuto in diretta.
EliminaAvendo dovuto studiare per un esame, dal precedente microletture non ho letto quasi nulla. Ho letto il Civil War e iniziato Shaman King, di cui ho trovato la serie completa usata da Libraccio. A proposito di questo manga, sono solo io o è davvero molto simile come disegni (in particolare la composizione della pagina e l'uso di chiaro-scuri, i fondi per lo più bianchi; poi ci sono anche differenze) ad Hunter X Hunter?
RispondiEliminaPer quanto riguarda il post, di 1F ho comprato il primo numero ma devo ancora leggerlo, aspetto di prendermi gli altri due per leggerli tutti assieme, mentre Pyongyang me lo farò prestare da un amico; la descrizione di Freak Show mi fa pensare un po' ad As the gods will...il paragone ha senso?
Finito di leggere due pdf gratuiti molto interessanti fossanche di nicchia (storia dei videogiochi).
RispondiEliminaIl primo lo potete scaricare liberamente dal sito del buon vecchio Jeff Minter, area shop, pretenzioso titolo "a history of Llamasoft". Pretenzioso perchè le duecento paginette arrivano sino al 1984 ma mi è rimasta la voglia di conoscere di più sulla biografia di questo essere mitologico. Sulle stesse pagine c' è il valore aggiunto delle sue creazioni per Android ed Ios in pacchettoni donationware.
Piaciutonissimo anche IT'S BEHIND YOU, scaricabile aggratisse da bizzley.com che tratta parte della storia di Bob Pape, programmatore che effettuò i porting di Rampage ed il miracolo di r-type su Spectrum.Valore aggiunto il gossip sul travagliato parto per Commodore c64, mezzo scandalo dell' epoca.
Sempre molto interessante quest'angolo dell'Angolo, scoprire roba nuova non fà mai male.
RispondiEliminaIo ho finalmente recuperato From Hell di Alan Moore, comprato ad una fiera anni fà ma letto solo in questi giorni, ed ho poco dire è un vero capolavoro nei contenuti e nella trama, ma penso che la maggior parte dei praticanti della deboscia qui presenti lo conosca già, dirò solo che le parti dove Moore fà riferimento al secolo scorso e certe tavole di Eddie Campbell mi hanno lasciato a bocca aperta.
Ho riletto La croce e la mezzaluna di Arrigo Petacco, un gran bel saggio storico sulla battaglia di Lepanto e sul 500' mediterraneo tra turchi Asburgo e veneziani che consiglio a tutti, non solo agli appassionati di storia: la prosa di Petacco fila che è un piacere.
Per le letture in previsione pensavo di riprendere in mano ASOIF di Martin, magari ricomprando i libri in lingua originale, magari con la speranza che i Venti escano a fine anno, non è molto bello evitare i Riassuntoni del Doc per la paura di beccare qualche spoiler :)
La croce e la mezzaluna è probabilmente il libro più riuscito di Petacco ; merito anche dell' argomento che si presta molto ad un racconto divulgativo. Senza togliere nulla quindi all' autore, mi permetto di dire che su Lepanto c'è molto di meglio , o meglio molto di più; da parte mia ti consiglio di approfondire, perchè l' argomento 1500 mi ha monipolizzato le letture per almeno 3 anni della mia vita
Eliminae comunque Andrea Doria era un grande
Andrea Doria non viene citato da machiavelli per motivi politici, ma in realtà era lui il Principe , altro che quel co*ione del valentino, alla faccia ( butterata dal vaiolo) sua . A mio avviso comunque machiavelli della vita e della politica non ha capito una mazza, e questo perchè non aveva capito che le bugie hanno le gambe corte, ovvero non sono mai gratis, e alla lunga gli interessi composti ti smutandano; ed inoltre non aveva capito che a volte
Eliminaconviene mentire al contrario di come lui afferma, ovvero fingere di essere più cattivi di quanto si sia in realtà, ad esemopio. Altre volte conviene essere amati piuttosto che temuti, perchè non sempre ci si riesce a far temere.
infatti alla fine di Valentino non è rimasto niente, se non un boss di Assassin Creed, e Machiavelli nella vita non ha mai fatto strada.
aggiungo che Gengis Kahn era temuto , ma Napoleone era più che altro amato, e quando tornò in Francia dopo i 100 giorni come arma per farsi temere aveva il proprio cappello e basta . Se fosse sbarcato Valentino tornato dall' esilio i suoi " amici " che punto o poco lo amavano, come minimo lo avrebbero messo allo spiedo. Scusatemi lo sfogo ma quando abbisogna.
EliminaLa Croce e la Mezzaluna l'ho letto anche io un po' di tempo fa e mi è piaciuto,molto interessante.
EliminaLa storia è affascinante,tutta
Il bello del libro di Petacco è il suo essere accessibile a tutti per il suo stile letterario, anche per chi mastica poco il saggio storico come genere (per restare in argomento, consiglio un' altra perla sul periodo: Lepanto la battaglia dei tre imperi, di Alessandro Barbero).
EliminaNessun problema per lo sfogo da parte mia, ho l'impressione che se fossimo in un pub, con una bella birra davanti, staremmo a parlare per ore di storia :)
il problema è che essendo nerd parleremmo tutti e non ascolterebbe nessuno ;)
Eliminafinito Kobane Calling: stupendo, si ringe molto (più tendente al piangere che al ridere visto il tema trattato), alla luce di quanto scritto sopra ho comprato or ora tutti i 6 libri di Zerocalcare.
RispondiEliminaOT: ho notato adesso che il simbolo della BAO è Iggy the fool di JOJO: Stardust Crusaders (è uguale spiaccicato)
Doc, scusa se parto per la tangente sulla base di una tua parolina:non apprezzi Gramellini? Posso chiederti come mai, nel caso?
RispondiEliminaNulla di particolare: su Fukushima e i suoi eroi riprese e propinò una balla che girava su internet. Trovi tutto qui: http://www.freddynietzsche.com/2011/03/23/il-caso-futoshi-toba/
EliminaThanks
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaNathan Never...
RispondiEliminaHo tutti i numeri originali, è la mia lettura fissa del mese con Tex e DragoNero...
Dicono che sia a rischio chiusura (come Zagor), ma non so se è vero...
Quando hai citato i numeri più mitici, hai detto proprio quelli che a me piacciono di più...
A me piace sempre e continuo a comprarlo, ma trovo che molti spunti siano stati fatti cadere...
Parlo dei tecnodroidi, l'uomo quantico, Mr.Alfa, non si vedono più da troppo tempo
Mi piacerebbe un nuovo agente Alfa magari un pò problematico e maschietto (senza offesa, ci sono troppe femminucce ora, è sbilanciato) invece del "solito" branko (link si vede poco ormai)...
Mi piaceva tanto Shadow come agente alfa, non so se hai letto quell'albo...
E avrei voluto sviluppassero meglio i tecnocrati (Alex e sopratutto Erimantis, altro che SisterJ...), ma ormai...
Vedremo il futuro cosa porterà, certo all'inizio la serie sembra bellissima, poi pian piano diventi "assuefatto" a quel mondo e non c'è più la novità...
Immagino sia pure difficile dopo 300 numeri (per non parlare di Zagor e Tex) inventare sempre cose nuove...
Mitiche le storie con Skotos, lo Shra e con Raven e i suoi paradossi temporali, non sono stati adeguatamente rimpiazzati con nuovi personaggi, a parte il super robot figlio di Sigmund, ma finora non ci sono state storie come quelle con skotos...
Ormai Nathan è diventato un pò,un polieziesco deoi nostri giorni un pò futuristico, ma un futuro a cui ormai siamo abituati,,,
Forse dovrebbero portare il mondo tecnologico di Nathan un pò più in là, con storie più fantascentifiche...
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RispondiEliminaCompletamente in Disaccordo con FREAK ISLAND, Il peggior Survival Horror Manga che abbia mai letto, disegni insufficienti, ma anche storia completamente fuori dal mondo!
RispondiEliminaDi Delisle ho amato "Cronache di Gerusalemme" e "Cronache Birmane", poi quanto ho letto "Pyongyang" e "Shenzhen" si è rotto qualcosa nella mia ammirazione per lui per lo stesso motivo che sottolinei tu. In entrambi i casi lui non è lì in vacanza, ma per una multinazionale a supervisionare animazione realizzata in quei luoghi per la manovalanza a basso costo... un aspetto mai accennato nel libro a discapito del trattare gli autoctoni con una certa superiorità e spocchia davvero poco umane.
RispondiEliminaMeglio gli altri due libri dove però è al seguito della moglie (un Medico Senza Frontiere) e quindi in una situazione differente.
Hai recensito due dei manga che mi incuriosivano di più: Freak Island e sorpattutto Diario di Fukushima; fugati i dubbi, mi tuffo nella lettura! Domanda per tutti: si sa nulla del fumetto di Dark Souls? E' prevista una data di uscita in Italia?
RispondiEliminaQuesta cosa del quasi remake delle origini di Nathan Never mi stuzzica parecchio, anche se ricordo ancora quando nel 91 diedi il primo sguardo al numero 1 e rimasi a bocca spalancata davanti alle tavole di Castellini. Quanti ricordi, però la curiosità di leggere questa reinterpretazione è tanta.
RispondiEliminaSto periodo non sto leggendo niente di nuovo. Ho recuperato "La sopravvissuta: L'integrale" di Paul Gillon. Una lettura che dovevo assolutamente recuperare...
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