Mobile Suit Gundam The Origin II: Artesia's Sorrow
È uscito da un po' di settimane in home video Mobile Suit Gundam The Origin II: Artesia's Sorrow, il secondo OAV della trasposizione animata del bellissimo Gundam Origini, il manga di Yoshikazu "Yas" Yasuhiko, dopo Mobile Suit Gundam The Origin I: Blu-Eyed Casval. Cosa ne è stato dei due figli di Zeon Zum Deikun, Casval e Artesia, dopo la loro fuga da Side 3? E a che punto è il processo di trasformazione di Casval in Char Aznable? [...]
Andalusia, Spagna, UC 0071. Tre anni dopo l'arrivo sulla Terra, Casval e Artesia vivono con la persona che si sta prendendo cura di loro e del vecchio e semirincoglionito Jimba Ral, il ricco e corpulento Don Teabolo Mass. Ed è proprio la presenza di Jimba, che continua a raccontare dell'avvelenamento di Deikun da parte degli Zabi, ad attirare l'attenzione di una banda di sicari.
Quello che succede dopo, e quale numero badassico tiri fuori il ragazzo che ora si fa chiamare Edouard Mass per proteggere sua sorella Sayla (Artesia), lo sanno tutti quelli che hanno letto il manga. Anche questo secondo capitolo, infatti, segue fedelmente il fumetto, tanto nella trama quanto nello stile grafico. Del resto, il supervisore del progetto è lo stesso Yas. Ottimo charadesign, bei colori, ma anche qui qualche magagna con la computer graphic. Ma su quello torniamo tra un attimo.
The Origin è la storia di Casval e Artesia, che non a caso si sono divisi finora equamente i sottotitoli dei primi due dei quattro OAV previsti. Ma c'è anche spazio per il saranno famosi, le comparsate di futuri membri dell'equipaggio della Base Bianca, come Mirai Yashima
e lo stesso Amuro Ray, qui bambino frignone da spazioporto vestito da monello di inizio Novecento, al seguito di suo padre
e appena entrato in possesso di Haro, il robot rompicoglioni in compagnia del quale lo ritroveremo otto anni dopo, allo scoppio della Guerra di un Anno. Ma, appunto, sono solo piccole, riuscite strizzatine d'occhio ai fan della saga, comparsate illustri, perché i protagonisti di questa storia sono altri. I fratelli Deikun, certo, ma anche chi ha messo in moto tutto questo, gli Zabi.
Ed eccoli qui, Gihren e Kycilia, protagonisti di lì a poco di una faida familiare che al confronto i Forrest di Beautiful sono la Famiglia Cuore.
Ma è anche la storia della famiglia Ral, del coraggioso Ramba Ral, figlio di Jimba e compagno dell'avvenente cantante Crowley Hamon del Club Eden.
Entrambi hanno a cuore la sorte dei figli di Deikun e hanno permesso la loro fuga. Nemici giurati degli Zabi,
ma quando il più brutto della famiglia al comando di Zeon, Dozle, coinvolge Ramba in un esperimento militare top secret, il vecchio soldato delle Forze di difesa di Munzo (la colonia ora nota come Zeon) non può tirarsi indietro.
È il debutto del prototipo da cui Zeon tirerà poi fuori i suoi Zaku: il mobile worker MW-01. E qui il manga di Yas e l'anime cambiano un elemento fondamentale della saga di Gundam. Abbiamo sempre saputo che è stata Zeon a creare per prima i mobile suit, il che le ha concesso un enorme vantaggio all'inizio della guerra con i terrestri. Ora, però, scopriamo che non è esattamente così:
come visto nel primo episodio, la Federazione terrestre è già dotata infatti di un primo modello di Guntank. Il passo in avanti compiuto da Zeon sarà quello di dotarsi del primo mobile suit bipede.
Un'evoluzione di questo bestione qui, una macchina da lavoro adattata per prendere a cinquine robotiche il nemico. Ramba non riesce a tirarsi indietro e incontra sul luogo dei test segreti condotti da Dozle tre vecchi commilitoni dalla pessima condotta delle Forze di difesa di Munzo: Gaia, Mash e Ortega, le future stelle nere di Zeon.
Dicevi poco fa della CG. Se per i mobile suit, per quel poco che si vedono, può andar bene, è negli elementi di contorno che si nota e stona: una colonna di macchine, una torre, un fondale. Non ci sono comunque, grazie al cielo, sequenze aberranti come nel primo capitolo (quelle scene di massa con i cavalli erano terrifibili).
Gli eventi rotolano verso la loro conclusione, mentre le Parche cosmiche tirano i fili dei vari personaggi. Don Teabolo e i suoi figli adottivi si trasferiscono sulla colonia Texas e lì Casval Deikun/Edouard Mass incontra un suo sosia, Char Aznable. Sono due gocce d'acqua: il futuro di entrambi, in quell'istante, è già scritto.
Ma questo capitolo, quest'altra oretta in compagnia dell'Universal Century di Gundam, non si intitola "la tristezza di Artesia" per nulla. La tragica sorte di Astraia, amante di Deikun e madre dei suoi figli (cui fa seguito la scomparsa di un altro piccolo comprimario) ha un duplice effetto: calare la piccola Sayla in quella tristezza che non l'abbandonerà per molti anni
e accelerare la trasformazione di Casval. Casval Deikun non c'è più e anche Edouard Mass ha le ore contate. Un altro numero badassico, una scena da western molto appropriata lì su Texas, lo sguardo spietato del ragazzo
e la freddezza con cui lascia la sorella che tanto gli sta a cuore ci dicono che Char la Cometa Rossa è già tra noi. Ora si deve solo risolvere questa cosa del nome, cambiare un'altra volta identità, ma il ragazzo non è più un ragazzo, e sa già cosa deve fare. Un finale triste su cui spira il vento del cambiamento, mentre le nuvole grigie di Texas separano per sempre Casval e Artesia. I due avranno modo di incontrarsi di nuovo, come sappiamo, durante la Guerra, ma non saranno più le stesse persone.
Capitolo per forza di cose di passaggio, dunque, ma che ospita alcuni momenti chiave tanto nella vita dei due fratelli quanto per le sorti di Zeon e del conflitto che la opporrà alla Federazione terrestre. Nel fumetto non ti aveva detto più di tanto la parte in Andalusia, mentre ti aveva colpito quanto veniva dopo, la tripletta di schiaffi forti in faccia che si beccava la povera Artesia/Sayla, che a stretto giro perdeva mamma, animale domestico e fratello. Qui è fondamentalmente la stessa cosa. Imperdibile, manco a dirlo, per i fan del fumetto di Yas come te, ma se non avete mai visto nulla di Gundam, per approcciare la saga col piede giusto è meglio partire dai tre film riassuntone della prima serie.
Anche per questo secondo OAV la versione italiana curata da Dynit, disponibile in DVD e Blu-ray è molto ricca. La First Press edition (per quanto ne sai, l'unica al momento esistente) include infatti una custodia in cartoncino con un'illustrazione di Yas e un libretto in cui i name, cioè i bozzetti preparatori (qui disegnati dallo stesso Yas), vengono messi a confronto con le scene dell'anime. All'interno della custodia ci sono invece una cartolina e un librettino con le schede dei personaggi e un'intervista a Yasuhiko. Buono il doppiaggio in italiano, con nota di merito per il Gihren con la voce di Luca Ward. Il tutto a un prezzo di 22 carte circa per il DVD e di 26 per il raggioblù (non volete sapere quanto diavolo costano le edizioni giapponesi). Il terzo OAV, Dawn of Rebellion, uscirà in Giappone il 21 maggio e a seguire sulle piattaforme di streaming legale come daisuki. Speriamo non ci mettano molto a trasformartelo in un altro raggioblù da mettere sullo scaffale delle robe di prestigio.
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Andalusia, Spagna, UC 0071. Tre anni dopo l'arrivo sulla Terra, Casval e Artesia vivono con la persona che si sta prendendo cura di loro e del vecchio e semirincoglionito Jimba Ral, il ricco e corpulento Don Teabolo Mass. Ed è proprio la presenza di Jimba, che continua a raccontare dell'avvelenamento di Deikun da parte degli Zabi, ad attirare l'attenzione di una banda di sicari.
Quello che succede dopo, e quale numero badassico tiri fuori il ragazzo che ora si fa chiamare Edouard Mass per proteggere sua sorella Sayla (Artesia), lo sanno tutti quelli che hanno letto il manga. Anche questo secondo capitolo, infatti, segue fedelmente il fumetto, tanto nella trama quanto nello stile grafico. Del resto, il supervisore del progetto è lo stesso Yas. Ottimo charadesign, bei colori, ma anche qui qualche magagna con la computer graphic. Ma su quello torniamo tra un attimo.
The Origin è la storia di Casval e Artesia, che non a caso si sono divisi finora equamente i sottotitoli dei primi due dei quattro OAV previsti. Ma c'è anche spazio per il saranno famosi, le comparsate di futuri membri dell'equipaggio della Base Bianca, come Mirai Yashima
e lo stesso Amuro Ray, qui bambino frignone da spazioporto vestito da monello di inizio Novecento, al seguito di suo padre
e appena entrato in possesso di Haro, il robot rompicoglioni in compagnia del quale lo ritroveremo otto anni dopo, allo scoppio della Guerra di un Anno. Ma, appunto, sono solo piccole, riuscite strizzatine d'occhio ai fan della saga, comparsate illustri, perché i protagonisti di questa storia sono altri. I fratelli Deikun, certo, ma anche chi ha messo in moto tutto questo, gli Zabi.
Ed eccoli qui, Gihren e Kycilia, protagonisti di lì a poco di una faida familiare che al confronto i Forrest di Beautiful sono la Famiglia Cuore.
Ma è anche la storia della famiglia Ral, del coraggioso Ramba Ral, figlio di Jimba e compagno dell'avvenente cantante Crowley Hamon del Club Eden.
Entrambi hanno a cuore la sorte dei figli di Deikun e hanno permesso la loro fuga. Nemici giurati degli Zabi,
ma quando il più brutto della famiglia al comando di Zeon, Dozle, coinvolge Ramba in un esperimento militare top secret, il vecchio soldato delle Forze di difesa di Munzo (la colonia ora nota come Zeon) non può tirarsi indietro.
È il debutto del prototipo da cui Zeon tirerà poi fuori i suoi Zaku: il mobile worker MW-01. E qui il manga di Yas e l'anime cambiano un elemento fondamentale della saga di Gundam. Abbiamo sempre saputo che è stata Zeon a creare per prima i mobile suit, il che le ha concesso un enorme vantaggio all'inizio della guerra con i terrestri. Ora, però, scopriamo che non è esattamente così:
come visto nel primo episodio, la Federazione terrestre è già dotata infatti di un primo modello di Guntank. Il passo in avanti compiuto da Zeon sarà quello di dotarsi del primo mobile suit bipede.
Un'evoluzione di questo bestione qui, una macchina da lavoro adattata per prendere a cinquine robotiche il nemico. Ramba non riesce a tirarsi indietro e incontra sul luogo dei test segreti condotti da Dozle tre vecchi commilitoni dalla pessima condotta delle Forze di difesa di Munzo: Gaia, Mash e Ortega, le future stelle nere di Zeon.
Dicevi poco fa della CG. Se per i mobile suit, per quel poco che si vedono, può andar bene, è negli elementi di contorno che si nota e stona: una colonna di macchine, una torre, un fondale. Non ci sono comunque, grazie al cielo, sequenze aberranti come nel primo capitolo (quelle scene di massa con i cavalli erano terrifibili).
Gli eventi rotolano verso la loro conclusione, mentre le Parche cosmiche tirano i fili dei vari personaggi. Don Teabolo e i suoi figli adottivi si trasferiscono sulla colonia Texas e lì Casval Deikun/Edouard Mass incontra un suo sosia, Char Aznable. Sono due gocce d'acqua: il futuro di entrambi, in quell'istante, è già scritto.
Ma questo capitolo, quest'altra oretta in compagnia dell'Universal Century di Gundam, non si intitola "la tristezza di Artesia" per nulla. La tragica sorte di Astraia, amante di Deikun e madre dei suoi figli (cui fa seguito la scomparsa di un altro piccolo comprimario) ha un duplice effetto: calare la piccola Sayla in quella tristezza che non l'abbandonerà per molti anni
e accelerare la trasformazione di Casval. Casval Deikun non c'è più e anche Edouard Mass ha le ore contate. Un altro numero badassico, una scena da western molto appropriata lì su Texas, lo sguardo spietato del ragazzo
e la freddezza con cui lascia la sorella che tanto gli sta a cuore ci dicono che Char la Cometa Rossa è già tra noi. Ora si deve solo risolvere questa cosa del nome, cambiare un'altra volta identità, ma il ragazzo non è più un ragazzo, e sa già cosa deve fare. Un finale triste su cui spira il vento del cambiamento, mentre le nuvole grigie di Texas separano per sempre Casval e Artesia. I due avranno modo di incontrarsi di nuovo, come sappiamo, durante la Guerra, ma non saranno più le stesse persone.
Anche per questo secondo OAV la versione italiana curata da Dynit, disponibile in DVD e Blu-ray è molto ricca. La First Press edition (per quanto ne sai, l'unica al momento esistente) include infatti una custodia in cartoncino con un'illustrazione di Yas e un libretto in cui i name, cioè i bozzetti preparatori (qui disegnati dallo stesso Yas), vengono messi a confronto con le scene dell'anime. All'interno della custodia ci sono invece una cartolina e un librettino con le schede dei personaggi e un'intervista a Yasuhiko. Buono il doppiaggio in italiano, con nota di merito per il Gihren con la voce di Luca Ward. Il tutto a un prezzo di 22 carte circa per il DVD e di 26 per il raggioblù (non volete sapere quanto diavolo costano le edizioni giapponesi). Il terzo OAV, Dawn of Rebellion, uscirà in Giappone il 21 maggio e a seguire sulle piattaforme di streaming legale come daisuki. Speriamo non ci mettano molto a trasformartelo in un altro raggioblù da mettere sullo scaffale delle robe di prestigio.
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si sa niente se verrà buttato nei cinema italici come il primo?
RispondiEliminaNon ne so nulla, ma ne dubito: è un secondo capitolo, è già uscito in home video...
EliminaDoc OT ma in lettura da PC la colonna a destra (per intenderci quella con le varie rubriche e informazioni) mi risulta tutta tremolante. Problema mio o è capitato a qualcun altro?
RispondiEliminaUh, no, è la prima volta che ne sento parlare. Che browser e sistema operativo usi?
EliminaSu win10 con chrome e firefox nessun problema.
EliminaNeanche io ho questo problema su Windows 7 né su Chrome né su explorer.
EliminaWin10 con chrome ma ho provato anche edge e mi da lo stesso problema. boh
EliminaSu firefox nessun problema, i misteri dei browser!
EliminaLinux (vari "gusti") con chrome,firefox,konqueror: nulla.
EliminaApple con chrome,firefox,safari: nessun problema.
Win Vista, 7, 8.1, 10 con chrome,firefox,exploder, edge: niente da segnalare.
Già doverosamente recuperato così come il manga al completo... Troppo ma troppo bello!
RispondiEliminaDopo Evangelion,del quale sono in attesa dell'1.11 perché me lo hanno mandato difettoso e sto aspettando che arriva quello buono.., mi devo prendere questi,mi pare giusto
RispondiEliminaNon vedo l'ora di vederlo, nonostante contenga una degli espedienti narrativi che ho sempre trovato tra i più scemi di sempre (I due char uguali identici come se fossero gemelli, ma dai, veramente?).
RispondiEliminaIl primo era stato emozionante tanto era somigliante con l'opera originale, a mio parere trasudava un amore infinito per quel manga.
Anche questo è molto, molto vicino al manga. I bozzetti (name) sono del resto, come ho scritto, dello stesso Yas. Sporadiche facce buffe comprese.
Eliminasì, la vicenda dei due sosia è uno pochi difetti del manga.
Eliminatanto più che Kycilia lo sgama subito!
EliminaMa non sono uguali, c'hanno gli occhi di un colore diverso. Lolle. Ma oh.
EliminaFico!! Se solo trovassi il tempo per vederli!!
RispondiEliminaDai, questi durano poco: un'ora l'uno ed è fatta :)
EliminaAh Doc, mi sono dimenticato di dirti, due commenti più sopra, di dare una occhiata alla serie di Gunpla Hg dedicati a Origin. Sono uno più bello dell'altro, hanno una qualità che lascia senza parole e costano una fischiata. Sto montando lo zaku di char ed è meravigliosamente meraviglioso. Ma anche gli zaku delle stelle nere, il Gouf prototype (che non mi pareva si vedesse nel manga) e i mobile worker. Ma probabilmente lo sapevi già ^^
RispondiEliminaMa sono in scala 1/144 come gli altri HG, giusto?
Eliminayes tutti gli HG sono di quella scala, o 1/100 o MG se li vuoi grandi come il metal grade origin :(
EliminaMallleddettto spacciatore di raggio blu! Anche questa volta Amazon si è presa i miei soldi!
RispondiElimina;-)
Per quello che mi riguarda varrebbe l'acquisto anche solo per il character design del supremo Yas...
RispondiEliminaVisto... meh! anche per questo... rimango dell'idea che gli sceneggiatori abbiano dei seri problemi nel raccontare la storia che e' simile ad una riga di sequenze fastidiosamente buttate li' senza sufficienti raccordi tra di loro.
RispondiEliminaDubito che la visione sarebbe godibile ad uno spettatore che non sia un fan della serie del '79.
E' un prodotto per I fan, OK, ma come racconto in se' lascia molto a desiderare e le consuete facilonerie si sprecano.
Come puoi proporre ad un adulto (perche' questo e' l'utente di questo OAV mica I bambini) un attentato portato avanti da un tizio in armatura medievale e spada?!?! Ma che senso ha?!
Visto il terzo... non male (forse perche' quantomeno si focalizza su di un solo personaggio e questo aiuta gli sceneggiatori un po' scarsini quando cercano di dare profondida' alla storia) e bisogna aspettare dopo i titoli di coda...
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