Creed - Nato per combattere
C'è stato un prima, un prima che Creed (da noi Creed - Nato per combattere, in virtù della famigerata, ferrea legge del sottotitolo superfluo) arrivasse al cinema, in cui pensavi non te ne sarebbe fregato nulla. Un SETTIMO film di Rocky, travestito da spin-off? Poi è uscito e un sacco di gente te ne ha parlato molto bene, così volevi andare a vederlo, ma non hai fatto a tempo. C'è stato quindi un dopo, un dopo in cui ti sei detto Bon, lo recupero in home video, quando sarà. E stavi perlappunto aspettando che arrivasse in raggioblù anche qui, solo che il Mitch (il secondo antrista per anzianità, qui in giro dal lontano 2007) te ne ha portato una copia da Nuova York. E oh, grazie mille, Mitch. Si faceva prima a scaricarlo, ma grazie davvero per il pensiero. Almeno non è una di quelle zozzoparodie dei super-eroi che mi mandavi una volta. Ma comunque. Ieri sera hai visto Creed. E? E ti è piaciuto molto [...]
Ora, cos'è che rende un film sulla boxe un gran film? Cos'è che fa di Toro Scatenato o Million Dollar Baby un Toro Scatenato o un Million Dollar Baby? Ok, e a parte la panza di De Niro e Hilary Swank bona anche quando sembra un maschio? Semplice, è l’epica di chi sale su un quadrato delimitato da corde e si fa riempire la faccia di pugni. Non per divertire il pubblico, ma per diventare il numero uno: una semplice, brutale applicazione della voglia di vincere che abbiamo tutti dentro. Enter Adonis, detto Donnie (Michael B. Jordan, la torcia umana di Fantastic Fourotfl), figlio naturale di Apollo Creed, morto di cazzotti bolscevichi prima che lui nascesse. Una madre scomparsa anch'ella prima del tempo, una vita da orfano, a menar pugni in riformatorio, come Rocky Joe.
Poi arriva la sua signorina Shiraki, la moglie di Apollo, Mary Anne (Phylicia Rashad, la Claire de I Robinson), che ci tiene tanto a portarsi a casa tutto ciò che resta di suo marito, Ovvero la prova vivente del fatto che c’aveva un’altra. Oh, ognuno. Sia quel che sia, la povertà, la vita da rEgazzino nel ghetto, sono importanti: creano pugili veri e trasformano quelli di fiction in eroi. Macchine da pugni in cui la fiamma di quella voglia di vincere di cui sopra arde ancora di più. Le origini povere, la rabbiosa voglia di farsi strada nel mondo stanno ai pugili del grande e piccolo schermo come le radiazioni agli eroi Marvel degli anni 60: è un qualcosa di necessario, è quello che portava il primo Rocky ad essere un film così bello. E anche quando va a vivere con la signora Creed e diventa ricco d’un botto, ualà, quella rabbia Adonis non se la dimentica.
Donnie cresce nel mito del padre, riguardandone gli incontri su YouTube, e se ne va a Philadelphia, dove è nato invece il mito di Rocky: la scalinata del Museum of Art, la statua per lo Stallone Italiano (vera). Vuole che Balboa lo alleni, mollando per un attimo il suo ristorante con le tovaglie a quadretti, da meatball spaghetti nel menu. Ora, Stallone c'ha l'età di tuo padre, e la faccia del vecchio Sly, con tutto lo storico di ritocchini che si porta dietro, sembra quella di un cugino della Parietti. Plus: parla come uno che si è appena svegliato in un pomeriggio d’agosto con 40 gradi all’ombra. Il che significa che per la parte assegnatagli da Ryan Coogler, regista e sceneggiatore del film, è perfetto. Rocky non deve fare il pugile, è l’allenatore anziano, il nuovo Mickey, quello che ha bisogno degli occhiali per leggere e non capisce cosa sia un cloud e quelle robe lì dei giovani di oggi, tutti drogati. E quando cammina sollevando le spalle, con quel cappello in testa, è esattamente la versione invecchiata del Rocky Balboa di quarant’anni fa. Funziona.
Creed è un 8 Mile del pugilato - ma venuto meglio di 8 Mile - apparentemente così distante eppure così vicino allo spirito del primo Rocky. La Philly partecipativa e tifante di ieri, quella di oggi, uguale, tranne che per i giovini che fanno le penne sui motorini. Bianca la semisorda after Adrian(a) la supertimida. Non una sorta di remake sotto mentite spoglie, ma un nuovo film che si inserisce rispettosamente nel mito della serie (dov'è che l'hai già sentita, questa?), giocando con i suoi ingredienti principali, sugli anni passati, su chi c’è ora e chi non c’è più, su quello che non cambia, pure quando cambia tutto il resto attorno. E lo fa molto bene. In modo intelligente, ironico quando può (Al "this is old school" ti sei cappottato), drammatico quando deve. Sì, la cosa dei depliant è un attimo troppo già vista ovunque, ma non sottilizziamo. Same deal per la mitologica colonna sonora di Bill Conti, con le note di Going the Distance e degli altri brani della OST più ascoltata nelle palestre di tutto il pianeta piazzate nei punti giusti. Funziona pure questo.
Ma tutto ciò, il nuovo e l’amarcordo, a poco sarebbero serviti senza un (bel) po’ di realismo. Non puoi tirar fuori un film di boxe, oggi, con del pugilato finto finto, ci vuole il sudore, ci vuole la fatica. Cosa abbiamo qui? Un approccio verosimile al discorso training e riprese sul ring molto belle, tanto che stai lì a schivare i colpi con la testa pure te, davanti allo schermo. E un film sulla boxe non è un film sulla boxe se non ti fa venire voglia di iscriverti a un corso di pugilato e pentirtene tre secondi dopo. Il match contro Fedez, lì, è perfetto, quello finale invece ha un po' troppi pugni in faccia sputaparadenti, ma dovevano drammatizzare la cosa, ok. Con qualche scivolone sul tappeto all'ultimo, ma funziona anche questo.
Ci sono immagini di grande potenza in Creed. Donnie seduto a terra, davanti al muro della vecchia palestra tappezzato dei nomi di vecchie glorie; l'ingresso sul ring, tra le ali di folla. È come un The Wrestler in cui il peso della vita è tutto sulle spalle del lottatore giovane. Non un pugile, ma un fighter, come li chiamano laggiù, un combattente, che la rabbia di cui si diceva all'inizio, al momento giusto, la tira fuori insieme all'orgoglio, manco avesse letto un libro della Fallaci. La voglia di vincere, di scassare il mondo in due. E per renderlo figo, questo fighter, per spingere il pubblico a fare il tifo per lui e a farsi venire la pelle d'oca a quell'accenno di Going the distance sul finale, non c’è manco bisogno di disumanizzare l’avversario, di IvanDraghizzare qualcuno per far più felice lo spettatore quando viene preso a pugni: non sono più gli anni 80, l’altro, il campione, è solo un padre di famiglia inglese cazzone e testa calda, una specie di Balotelli della noble art. Un avversario di quelli che ti servono la vita, il caso, i magheggi che son parte integrante del mondo della boxe.
Bello. Nonostante il titolo e il cognome del protagonista, un nuovo, genuino Rocky di oggi, trentanove anni dopo. O, se vogliamo, quello che sarebbe dovuto essere Rocky V, non fosse stato un'agghiacciante cagata.
Ora, cos'è che rende un film sulla boxe un gran film? Cos'è che fa di Toro Scatenato o Million Dollar Baby un Toro Scatenato o un Million Dollar Baby? Ok, e a parte la panza di De Niro e Hilary Swank bona anche quando sembra un maschio? Semplice, è l’epica di chi sale su un quadrato delimitato da corde e si fa riempire la faccia di pugni. Non per divertire il pubblico, ma per diventare il numero uno: una semplice, brutale applicazione della voglia di vincere che abbiamo tutti dentro. Enter Adonis, detto Donnie (Michael B. Jordan, la torcia umana di Fantastic Fourotfl), figlio naturale di Apollo Creed, morto di cazzotti bolscevichi prima che lui nascesse. Una madre scomparsa anch'ella prima del tempo, una vita da orfano, a menar pugni in riformatorio, come Rocky Joe.
Poi arriva la sua signorina Shiraki, la moglie di Apollo, Mary Anne (Phylicia Rashad, la Claire de I Robinson), che ci tiene tanto a portarsi a casa tutto ciò che resta di suo marito, Ovvero la prova vivente del fatto che c’aveva un’altra. Oh, ognuno. Sia quel che sia, la povertà, la vita da rEgazzino nel ghetto, sono importanti: creano pugili veri e trasformano quelli di fiction in eroi. Macchine da pugni in cui la fiamma di quella voglia di vincere di cui sopra arde ancora di più. Le origini povere, la rabbiosa voglia di farsi strada nel mondo stanno ai pugili del grande e piccolo schermo come le radiazioni agli eroi Marvel degli anni 60: è un qualcosa di necessario, è quello che portava il primo Rocky ad essere un film così bello. E anche quando va a vivere con la signora Creed e diventa ricco d’un botto, ualà, quella rabbia Adonis non se la dimentica.
Donnie cresce nel mito del padre, riguardandone gli incontri su YouTube, e se ne va a Philadelphia, dove è nato invece il mito di Rocky: la scalinata del Museum of Art, la statua per lo Stallone Italiano (vera). Vuole che Balboa lo alleni, mollando per un attimo il suo ristorante con le tovaglie a quadretti, da meatball spaghetti nel menu. Ora, Stallone c'ha l'età di tuo padre, e la faccia del vecchio Sly, con tutto lo storico di ritocchini che si porta dietro, sembra quella di un cugino della Parietti. Plus: parla come uno che si è appena svegliato in un pomeriggio d’agosto con 40 gradi all’ombra. Il che significa che per la parte assegnatagli da Ryan Coogler, regista e sceneggiatore del film, è perfetto. Rocky non deve fare il pugile, è l’allenatore anziano, il nuovo Mickey, quello che ha bisogno degli occhiali per leggere e non capisce cosa sia un cloud e quelle robe lì dei giovani di oggi, tutti drogati. E quando cammina sollevando le spalle, con quel cappello in testa, è esattamente la versione invecchiata del Rocky Balboa di quarant’anni fa. Funziona.
Creed è un 8 Mile del pugilato - ma venuto meglio di 8 Mile - apparentemente così distante eppure così vicino allo spirito del primo Rocky. La Philly partecipativa e tifante di ieri, quella di oggi, uguale, tranne che per i giovini che fanno le penne sui motorini. Bianca la semisorda after Adrian(a) la supertimida. Non una sorta di remake sotto mentite spoglie, ma un nuovo film che si inserisce rispettosamente nel mito della serie (dov'è che l'hai già sentita, questa?), giocando con i suoi ingredienti principali, sugli anni passati, su chi c’è ora e chi non c’è più, su quello che non cambia, pure quando cambia tutto il resto attorno. E lo fa molto bene. In modo intelligente, ironico quando può (Al "this is old school" ti sei cappottato), drammatico quando deve. Sì, la cosa dei depliant è un attimo troppo già vista ovunque, ma non sottilizziamo. Same deal per la mitologica colonna sonora di Bill Conti, con le note di Going the Distance e degli altri brani della OST più ascoltata nelle palestre di tutto il pianeta piazzate nei punti giusti. Funziona pure questo.
Ma tutto ciò, il nuovo e l’amarcordo, a poco sarebbero serviti senza un (bel) po’ di realismo. Non puoi tirar fuori un film di boxe, oggi, con del pugilato finto finto, ci vuole il sudore, ci vuole la fatica. Cosa abbiamo qui? Un approccio verosimile al discorso training e riprese sul ring molto belle, tanto che stai lì a schivare i colpi con la testa pure te, davanti allo schermo. E un film sulla boxe non è un film sulla boxe se non ti fa venire voglia di iscriverti a un corso di pugilato e pentirtene tre secondi dopo. Il match contro Fedez, lì, è perfetto, quello finale invece ha un po' troppi pugni in faccia sputaparadenti, ma dovevano drammatizzare la cosa, ok. Con qualche scivolone sul tappeto all'ultimo, ma funziona anche questo.
Creed è uno tosto. Un killer. Assassin's Creed. |
Bello. Nonostante il titolo e il cognome del protagonista, un nuovo, genuino Rocky di oggi, trentanove anni dopo. O, se vogliamo, quello che sarebbe dovuto essere Rocky V, non fosse stato un'agghiacciante cagata.
Creed - Nato per combattere
Recensito da: DocManhattan Data: Apr 14 2016
Voto:
Recensito da: DocManhattan Data: Apr 14 2016
Voto:
Okay, lo avevo snobbato ma toccherà recuperarlo . Grazie sempre per le dritte
RispondiEliminaMi è piaciuto esattamente per i motivi che hai evidenziato. Sono cresciuto col mito di Rocky...se riproponessero un film di Rocky ogni sera, ogni sera sarei lì a guardarmelo (ok, a parte Rocky V). Un film onesto che rispetta l'originale senza diventarne un remake scialbo. E poi, lasciatemelo dire, sarà che il ruolo gli è stato cucito addosso...ma quanto è bravo Stallone in questo film? Dai!
RispondiEliminaA quanto pare dovrò dargli una possibilità.
RispondiEliminaL'ho data a IL GRANDE MATCH (che mi era pure piaciuto), la darò anche a CREED.
Prima o poi. Quando arriverà su Netflix
Ottimo.
RispondiEliminaSto aspettando anche io il Blu Ray ed ero abbastanza speranzoso anche perchè, a me, il precedente Rocky Balboa mi era piaciuto e anche parecchio (pur con l'esagerazione del combattimento finale).
Certo, sarebbe stata la ciliegina sulla torta se Sly avesse vinto l'Oscar per la sua interpretazione... credo sarebbe venuto giù il teatro delle premiazioni. :D
Cheers
Visto al cinema, come del resto tutti i film della saga. A me è piaciuto tantissimo, sia per la storia, sia per il realismo dialcune scene, sia per la tristezza che si porta dietro come ogni film di Rocky. Poi oltre al resto, su quella scalinata ci ho corso anche io, sotto quella statua mi sono fatto parecchie foto (anche con un sosia di Sly)... insomma, adoro Philiadelphia e ogni volta che la rivedo nei film di Rocky, ci torno immediatamente, almeno col pensiero e i ricordi!
RispondiEliminaLa scena che mi ha colpito di Creed e che mi ha messo immediatamente nel mood giusto avviene quasi subito: Adonis guarda gli incontri di suo padre con Rocky e lui lo imita. Non suo padre, lui imita Rocky.
RispondiEliminaSarà un metaforone da collo rossissimo, ma la storia di un uomo che combatte l'ombra di un padre che non ha mai conosciuto e che nel farlo segue le sue stesse orme, mi tocca da vicino.
Così come mi ha commosso la foto del povero Sage Stallone nella stanza del figlio di Rocky.
Era un film su cui non avrei puntato un centesimo, ma mi ha generato una caterva di genuini momenti emozione.
Doc, mo' devi recuperare Rocky (VI) Balboa.
Mi interessa tanto,ora ancora di più dopo questa recensione,lo vedrò quanto prima
RispondiEliminaBalotelli con una "T"
RispondiEliminaPDF mode on
;-)
insomma, Creed c'ha i pugni nelle mani!
RispondiEliminadetta la cazzata... Doc scusa se uso i commenti a questo post ma su quello dell'AIP ce ne sono troppi e mi si incasina il caricamento, volevo chiederti se hai in programma (un giorno di un futuro più o meno remoto) di "riordinare" le storie dell'AIP. quella conclusasi ieri non l'ho potuta seguire in diretta ed ora me la sono copiata sul blocco note per leggerla con calma che sennò mi si pianta il pc.
Stesso problema con la differenza che a me i commenti non si caricano proprio e sono rimasto a metà.
EliminaPurtroppo la piattaforma è questa, non posso farci nulla :( Sul riordinarle, non so. Seguendo solo i commenti [IN MISSIONE] dovrebbe funzionare. La cosa pheega è vedere proprio come la storia si evolve in tempo reale, secondo me.
Eliminala scorsa volta l'ho potuta seguire in diretta, più o meno, ed è stato SPETTACOLARE, soprattutto perchè essendo in sviluppo la sensazione di coinvolgimento è totale anche non partecipando alla missione che tanto si può comunque commentare!
Eliminapurtroppo a questo giro ero alle presentazioni di 2 libri qui a Firenze (Zerocalcare e Fumetti Disegnati Peggio [quest'ultimo probabilmente non lo conosci ma è geniale - fine pubblicità subliminale]), sono tornato tardi ed ora voglio leggermela tutta e pure le missioni vecchie vecchie di prima che diventassi antrista.
Per me Rocky è sempre Rocky, anche se non fa Joe. Avrei visto Creed in ogni caso.
RispondiEliminaLa cosa migliore è stata vederlo senza che nessuno me ne parlasse bene, quindi è stata una bellissima sorpresa.
Veramente tanti i momenti che mi sono piaciuti nel film, forse il più delicato è stato vedere la foto del figlio di Rocky, quello vero, che non c'è più.
Bello anche quando Donnie guarda i video del padre. Penso che anche quella sia una delle chiavi riuscite del film: combattere, è l'unico modo che Donnie ha di conoscere suo padre.
Insomma, tante dinamiche padre-figlio, bravo Sly che ha meritato la nomination.
Nel prossimo vedremo il ritorno di Drago? O un Drago Junior? Questa spero proprio di no!
Cmq, grande film, emozionale e, come giustamente dici, rispettoso.
ecco. quella della dinamica padre-figlio e` un'ottima motivazione, ma arriva in tutta la sua potenza un po' tardi, secondo me.
Elimina[SPOILERAZZO]
.
.
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quella frase," ... that I'm not a mistake!" doveva arrivare una mezz'oretta prima, IMHO.
[FINE SPOILERAZZO]
anche a me è piaciuto molto. Unico punto debole secondo me è la scena con le penne dei motorini, davvero un voler riprendere i momenti di intostamento anni '80 ma in un contesto attuale; capisco l'intento, ma ai miei occhi stona non so.
RispondiEliminaÈ una scena tamarra, sì. L'idea di base, però, funziona: immaginiamo un pugile che si allena in un quartiere molto periferico di una metropoli qualsiasi. I ragazzetti bulli che vivono in strada fanno il tifo per lui. E lo seguono a piedi durante la corsa? No, gli sfrecciano accanto coi motorini truccati facendo le penne.
EliminaSi comprendo la scelta visiva in effetti le penne i tamarri le facevano anche quando io ero rigazzino negli anni 80 per cui adesso ci sta. Però.... Quanto gasa di più la scena di rocky quando muore apollo sale in macchina e parte "no easy way out!" Se ricordo bene.... Lol
EliminaGran film. Nelle parti in cui Rocky va al cimitero, o parla del figlio, sale su un groppo in gola mica male. E bella la costruzione dell'avversario, tifoso della seconda squadra di Liverpool, per non farlo troppo scontato, e per renderlo ancor di più campione del popolo contro Adonis, che invece (per quel che ne sanno i tifosi) viene dalla bambagia. Gran film, e grande Sly. P.s. Io ricordo che con le zozzoparodie di Mitch questo blog ci ha campato per anni...
RispondiElimina"C'ho rrrabbia!!"
RispondiElimina"Ti va di metterla sotto contratto questa rabbia?!"
Bòn, dopo quella robaccia che hai visto ieri bisognava far smettere di sanguinare gli occhi, eghe.
Il film interessa anche a me, lo recupererò :D
Oh, c'avevo in CTRL+C la stessa cosa, pronto ad incollarla xD
EliminaMaccio docet :D
devo assolutamente andare a riprenderlo pure io...
RispondiEliminaRocky che torna a casa, al primo film... che, quando lo vidi per la prima volta in TV, a circa 8 anni, ovviamente non mi piacque.... io volevo i carrozzoni di Rocky 2 e 3...e che diamine!!! cos'è sto film lento??? ...
Ma la mia cartina di tornasole è mia madre, cinefila di esperienza pluridecennale che adesso dice che "Stallone è diventato bravo....".
E poi, c'è chi fa "Creed" e chi (grandissimo attore, ci mancherebbe) "Nonno Scatenato".
Dovevo recuperarlo pure io ... meno male che é un buon film perché vedere stallone nella baracconata dei mercenari mi aveva messo una grande tristezza!
RispondiEliminaOT ma parlando di buon cinema non così tanto OT.
RispondiEliminaIeri ho detto che sarei andato a vedere Hardcore ma alla fine ho visto Veloce come il Vento. Aspettero un post apposito per dissertare sul film. Un film bello ma non perfetto.
Quello che aggiungo è che com film come "Veloce come il Vento" o come "Lo Chiamavano Jeeg Robot" si spera sia iniziata una stagione nuova per il cinema italiano.
Si sarebbe anche ora,visto che ormai il nostro cinema si riconosce solo nelle meeeenkiate di Zalone..
EliminaCercherò di essere breve. Quello che scrivono molti appassionati di cinema nettamente più competenti di me e che io condivido a pieno è che il cinema italiano si è fossilizzato su due generi:
Elimina1) la commedia all'italiana che nella maggioranza dei casi usa come strumento per farti ridere artifici ad effetto come la scoreggia o altri espedienti dello stesso spessore;
2) film impegnati o presunto tali "girati in una stanza".
Logicamente in mezzo a questi film ci sono dei bei film ma di altri generi nulla.
Il cinema italiano era apprezzato in passato perché molto vario; c'era lo Spaghetti Western, il Polizziottesco, i film impegnati, la commedia ecc...
I film che ho citato prima hanno proposto altro e lo hanno fatto bene mantenendo comunque la loro italianità.
Posso solo darti ragione
Eliminasecondo me il film di genere non era solo vario, era anche ben realizzato . Adesso sto riguardando i film di bud spencer con mio figlio ; ovviamente il film passa in TV ogni sera per un mese.
Eliminaci sono scene che , riviste molte volte, si fanno apprezzare per il dettaglio, e cominci a renderti conto di quanto sono complesse. Ad esempio, il cross rally di altrimenti ci arrabbiamo, tutte le scene di combattimento splendidamente girate, l' espressività degli attori . Terence Hill aveva fatto scuola da attore, aveva partecipato pure al Gattopardo.
Moltissmi film di Lino Banfi ( i più sconquassati , miserabili, pezzenti del mondo) fanno ancora ridere dopo 40 anni, laddove i vari cinepanettoni anni 80 sono inguardabili.
Anche gli inseguimenti in auto nei film poliziotteschi, alcuni film horror .. insomma c'era si varietà , ma anche qualità.
Prendi adesso le merdate di De Sica, francamente non distingui gli attori dal mobilio, fanno schifo. Mi chiedo come si faccia a ridere con quella roba; non perchè io non ami i film scemi, anzi, ma proprio perchè sono rivoltanti.
Allo stesso modo i film pseudointellettuali hanno sfasciato , ormai l' unica cosa intelligente di quei film è la partenza per il mare.
Bhè, non estremizziamo al contrario però.
EliminaC'erano grandissimi artisti (che per svariati motivi non potevano fare film impegnati) come Fulci, Steno, Deodato,... ma c'erano anche film da quattro soldi fatti da registi pessimi e autori pessimi che usavano due mezzucci per tirare su un po' di grano.
Cioè prendi Zombi 2 o Zombi 3, il primo è un capolavoro, girato in concomitanza con altri 2 film in un mese, ma con Fulci dietro, con la sua mano, è diventato un pilastro del cinema. Il secondo è ridicolo. Neppure divertente, proprio brutto e ridicolo.
Visto al cinema, gran bella sorpresa! Da estimatore della saga di Rocky mi aspettavo il filmazzo a livello Rocky Balboa e invece... Ottimo Sly, dosaggio sapiente di dramma e leggerezza, belle le scene di combattimento. Adesso vado a riaccendere il mio bel cabinato e mi sparo una partita a Rocky sull'emulatore Master System!
RispondiEliminacomunque la maggioranza dei film di boxe considerati capolavoro sono in realtà film sulla boxe solo superficialmente .. intendo che gli attori-atleti non fanno un pugilato verosimile sul ring, ma una specie di rissa spettacolarizzata, tutti belli piantati sul tronco e giù di mano , impatti scenografici a non finire , allenamenti che più che di boxe sono di crossfit coi muscoli pieni di olio scenografico e via. i maestri d'armi che han gestito ad esempio i rocky 1-4 ( non ho visto gli altri) probabilmente su un ring non ci sono mai saliti neppure per allenarsi oppure se ne sono dimenticati per scelta del regista.
RispondiEliminaUn film che secondo me coglie bene la boxe del periodo è cinderella man, ma parliamo del pugilato anni ' 30 , distante anni luce da quello di oggi.
Un altro esempio di opera che parla veramente di pugilato è rocky joe; il problema del peso, del movimento delle spalle, del pugile ubriaco.
Fare un film su un pugile che combina lammerda, tiene duro e si redime con la forza di volontà e fiumi di sangue e sudore è un film sul sangue e sudore e non sul pugilato.
Questa recensione mi ha fatto venire voglia di vederlo.
RispondiEliminaVisto tempo fa ed è piaciuto anche a me....forse un filino meno che al qui presente gruppo di deboscia,ma molto al di sopra delle mie scarsissime aspettative.
RispondiEliminaPer chi è interessato ad un altro film di boxe decente,ho visto ieri sera (quando si dice il caso) "Southpaw - L'ultima sfida" di Antoine Fuqua,ben interpretato,ben girato,storia un po' prevedibile,ma godibile.
Considerando che ogni film di boxe\combattimento viene inevitabilmente misurato con la saga di Rocky,trovarne uno decente non è cosa da poco.
P.S.= Rocky V non esiste,non è mai stato girato,è stato solo un terribile incubo notturno che ho avuto tanti anni fa.....:)
Sono felice di sapere che ti è piaciuto, boss!
RispondiElimina[SPOILER]
RispondiEliminaFun fact. Due tra le scene secondo me più belle del cinema 2016 coinvolgono dei proiettori. Creed che imita Rocky e picchia il padre proiettando sul muro il tubo del loro vecchio incontro; e la scena del proiettore in Lo chiamavano Jeeg Robot.
Adesso, sto cambiando casa, mi è venuta voglia di buttare la tele e comprane uno.
[/SPOILER]
Con Rocky si va sempre sul sicuro, anche con le cagate.
RispondiEliminaL'altra sera ho beccato Rocky II in tv e quasi piangevo ancora.
Su Creed, completamente d'accordo.
piano con le celebrazioni ! ti ricordo rocky 3 con l'augusta presenza di hulk hogan!!! ;)
EliminaMi ha sorpreso... Non dico che partivo scettico, ma non ci avrei puntato nemmeno un soldo. Bellissima sorpresa di Stallone!
RispondiEliminaConcordo pienamente con la tua recensione Doc!! Mi accodo a quanto diceva Drakkan su Veloce come il vento, un gran bel film con un grande Accorsi, che con Lo chiamavano Jeeg Robot mi ha ridato speranza nel cinema italiano!!
RispondiEliminaVisto e piaciuto. Sly meritava l'Oscar, poche (meat)balls...
RispondiEliminaAnche a me è piaciuto parecchio solo due cose non mi sono andate a genio... La scena della corsa con i tizzi che sfrecciano con le moto accanto a creed e le didascalie che comparivano ogni qual volta compariva un pugile... Sembrava un videogioco e non un film....
RispondiEliminaBellissima recensione, concordo su tutto, tranne che su una cosa: "Rocky V" lo considero il miglior seguito della serie, no, non scherzo. :)
RispondiEliminaSono consapevole che questo mio commento scatenerà l'ira dei più, comunque, Creed, è probabilmente uno dei film più brutti della storia del cinema, è una cagata immane, e, io che pratico boxe, vi possa assicurare che, con il pugilato, questo film, nn ha nulla a che fare.
RispondiEliminaLa scena dove lui combatte contro il padre utilizzando il proiettore è un insulto a chi pratica la boxe.
In conclusione, fortunatamente non ho pagato per vederlo...avrei chiesto i soldi indietro...
Doc! Ti devo correggere! La frase finale del tuo post doveva finire con "Rocky VI", mica "Rocky V". Seguendo il tuo ragionamento:
RispondiElimina1- Rocky I
2- Rocky II
3- Rocky III
4- Rocky IV
5- Rocky Balboa
6- Creed
Ho capito giusto?
[SPOILERONE]
RispondiElimina* * *
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E terrei in particolare ad evidenziare il primo dialogo che Rocky ha con Creed. Quando gli chiede:"del vostro incontro segreto, chi ha vinto?" - Rock risponde che vinse Apollo. Ma nelle mie paranoie mi chiedo:"sarà veramente stato così? Secondo me il vecchio fa la parte del vecchio e vuole fare in modo che il piccolo straveda ancora di più per suo padre. Che piuttosto che dirgli la verità, che l'ho coricato di mazzate finchè non mi ha chiesto pietà, gli dico una meatball".
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[/SPOILERONE]