Cappellini per gatti giapponesi scojonati ma killer (Tokyo 2016, giorno 4)
E rieccoci qua, con la cronaca della quarta giornata a Tokyo di questa trasferta 2016 (le puntate precedenti le trovate qui). Nuova infornatona di foto di ogni tipo, con dentro alcune tra le cose più flippotrippissime e agghiaccianti su cui tu abbia mai posato gli occhi in vita tua. Video nada, ché ne hai girati pochi e non c'è comunque il tempo di montarli (manco fossero un Gunpla super perfettino grade). Magari al rientro, ma non ci distraiamo, perché se il cappellino per gatti qui sopra vi sembra una roba assurda, non avete proprio idea del resto. No, davvero. Andiamo? 行きましょ! [...]
Come si fa a guidare la bici con questo freddo polare? Semplice, basta comprare dei guanti termici da attaccare al manubrio e riconvertibili alla bisogna in rocket punch mazinghici.
Ieri mattina hai aperto di nuovo la giornata con una passeggiata nel parco di fronte all'albergo, uno dei più piccoli ma graziosi di Shinjuku. In un angolo c'è il tempio Jyuniso Kumano-jinja e tra i residui di neve ghiacciati, il cielo limpido e i grattacieli sullo sfondo, ne sono uscite delle foto belline. Eccone un paio:
E proprio sotto il Keio Plaza, teatro anni fa di scorribande tue e del Duffo, c'è il ristorante italofrancese Duo Fourchettes. Locale di classe, solo per buone fourchettes.
Entri in un conbini per prendere una bottiglietta del solito the verde amaro e perdi tempo a gironzolare tra gli scaffali. Qui vediamo il cioccolato Meiji, che ha dato il nome a una radicale svolta nella storia del Giappone: la cosiddetta Restaurazione Meiji indica infatti il periodo in cui l'impero disse Sooca alla Nestlè.
Ma ci sono anche il cioccolato per limonare, Watering KissMint, con due lama sputazzanti sulla confezione (seems legit),
e tutta una serie di... Stefano, sei lì?... MAZZARELLE commestibili, rivestite di qualsiasi sapore artificiale sia mai stato sintetizzato in laboratorio. Prego notare, nella riga al centro e sulla destra, i bastoncini al gusto pomodoro, mentre a sinistra ci sono quelli Toppo. Ma che non figo è Toppo? Tipo "Sei il massimo, sei il Toppo". Over the Toppo. Toppo Gun.
Questi sono invece i prezzi di molti cofanetti DVD e Blu-Ray, che da queste parti arrivano a costare cifre assurde.
E guardate che prezzi per i (bellissimi) Blu-Ray dello Studio Ghibli. E questi sono usati. Poi ci lamentiamo di quanto costano da noi, con tutto che dentro c'è magari anche un secondo fratello gratis. Ingrati.
Finisci, non ricordi bene come, in una piccola sala giochi, dove vieni asfaltato a Tekken 7 da un impiegato con l'aria da spia del KGB. La saletta, come tutte le altre, è un mix di giochi musicali con tasti da premere a ritmi disumani, picchiaduro, vecchie glorie del passato,
indecifrabili giochi di Final Fantasy con un cristallo luminoso, mazzarelle e altre robe strane,
cassoni su cui si gioca con delle carte collezionabili, spostandole rapidamente sul piano (laddove per "rapidamente" intendi "a una velocità prossima a quella della luce"),
All'esterno trovi una parata di macchinette dei gashapon, concettualmente identiche a quelle che si trovano ogni tanto anche da noi, ma come al solito popolate da cazzatine in bilico tra il bellissimo e il mapperchéééhhh. Tra le centinaia di soggetti attuali citi, giusto a titolo di esempio, i portachiavi a forma di scudi dei mobile suit di Gundam,
la collezione di bacchette di Harry Potter (Deciuffus! Ah, a proposito, sapevi che prima o poi la fine della corsa sarebbe arrivata, ma leggere quella data, Leo, ti ha annodato al collo un magoncino di lana),
Ma, colpo di scienza, c'era anche questo! Il gashaponchio più costoso di tutti c'aveva le robe di Goldrake (il Goldrake reggifilo e lo Spacer che fa non si fa bene cosa) e del Grande Mazinga (la capoccia in cui incastrare una chiave al posto del Brain Condor).
Cosa ti è uscito? Al rientro, delle robe acquistate parliamo al rientro, un po' di pazienza.
Poco dopo, all'ufficio postale, trovi su un reggi-depliant i disegni di un omino e un donnino e... al centro... No, ma magari sei te, eh. #santocielo
Fortuna che la tecnologia giapponese, sempre all'avanguardia, ha partorito utilissime invenzioni come questa, l'accrocchio per scaricare la carica elettrostatica delle macchine e non prendere la scossa quando apri lo sportello. Basta niente, e la bionda testimonial passa dall'inferno grigio al mondo delle rose e della felicità di mimiaiuara che ha vinto la partita. Felicità che è una delle tante emozioni che può esprimere il nostro amico robot, il piccolo Pepper, Pepperino,
Nel pomeriggio fate un giro con Enrico nella frizzante Kichijoji,
dove vi imbattete in una pizzeria della catena Cuomo (nostalgia Canalis)
e in una serie di cartelli grazie ai quali scopri che gli orari giapponesi se ne sbattono del concetto di 24 ore. Questo supermercato chiude alle 25,30 (per noi, molto più banalmente, l'una e mezza di notte), ma ci sono anche quelli che tirano fino alle 26 o le 27. Soocare, ISO 8601.
La sera incontrate il resto della banda a Shibuya, per andare a cena.
Appuntamento, neanche a dirlo, nel casino davanti ad Hachiko, un po' la piazza Kennedy della Cosenza anni 90 giapponese. Un po' di foto classiche attorno e in mezzo all'attraversamento pedonale più famoso del pianeta,
solo che siete in dieci, e no, in quel tavolo da sei proprio non ci state. Ripiegate così verso una gigantesca bettola con lo yakiniku, la carne che ti devi arrostire da solo su una griglia alimentata da un fornelletto a gas. Mangi pezzettini di carne per ore, lingua di mucca a fettine compresa, tracannando birra e constatando come qui a Shibuya il test #megliodikatemara vinca alla stragrandissima. Si fa tardi, e più che altro siete lì da ore e vi cacciano,
Come si fa a guidare la bici con questo freddo polare? Semplice, basta comprare dei guanti termici da attaccare al manubrio e riconvertibili alla bisogna in rocket punch mazinghici.
Ieri mattina hai aperto di nuovo la giornata con una passeggiata nel parco di fronte all'albergo, uno dei più piccoli ma graziosi di Shinjuku. In un angolo c'è il tempio Jyuniso Kumano-jinja e tra i residui di neve ghiacciati, il cielo limpido e i grattacieli sullo sfondo, ne sono uscite delle foto belline. Eccone un paio:
C'è pure quella panoramica, va'. Il laghetto del parco era completamente ghiacciato. Le carpe, per sopravvivere, si sono abbassate e ingrandite. Si son messe carponi.
Quello sullo sfondo, con le sue tre torri, è il Park Hyatt di Lost in Translation. Una volta sei stato nel bar del film, lassù in cima, a fare il vago al termine di una giornata da comparsa gaijin. Nishishinjuku, ossia la parte ovest di Shinjuku, è stata la prima zona della città a veder spuntare i grattacieli. Uno dei primissimi è stato nel '71 il Keio Plaza, l'hotel citato in una vecchia storia di Zio Paperone in trasferta a Tokyo.E proprio sotto il Keio Plaza, teatro anni fa di scorribande tue e del Duffo, c'è il ristorante italofrancese Duo Fourchettes. Locale di classe, solo per buone fourchettes.
Entri in un conbini per prendere una bottiglietta del solito the verde amaro e perdi tempo a gironzolare tra gli scaffali. Qui vediamo il cioccolato Meiji, che ha dato il nome a una radicale svolta nella storia del Giappone: la cosiddetta Restaurazione Meiji indica infatti il periodo in cui l'impero disse Sooca alla Nestlè.
Ma ci sono anche il cioccolato per limonare, Watering KissMint, con due lama sputazzanti sulla confezione (seems legit),
e tutta una serie di... Stefano, sei lì?... MAZZARELLE commestibili, rivestite di qualsiasi sapore artificiale sia mai stato sintetizzato in laboratorio. Prego notare, nella riga al centro e sulla destra, i bastoncini al gusto pomodoro, mentre a sinistra ci sono quelli Toppo. Ma che non figo è Toppo? Tipo "Sei il massimo, sei il Toppo". Over the Toppo. Toppo Gun.
Questi sono invece i prezzi di molti cofanetti DVD e Blu-Ray, che da queste parti arrivano a costare cifre assurde.
E guardate che prezzi per i (bellissimi) Blu-Ray dello Studio Ghibli. E questi sono usati. Poi ci lamentiamo di quanto costano da noi, con tutto che dentro c'è magari anche un secondo fratello gratis. Ingrati.
Finisci, non ricordi bene come, in una piccola sala giochi, dove vieni asfaltato a Tekken 7 da un impiegato con l'aria da spia del KGB. La saletta, come tutte le altre, è un mix di giochi musicali con tasti da premere a ritmi disumani, picchiaduro, vecchie glorie del passato,
indecifrabili giochi di Final Fantasy con un cristallo luminoso, mazzarelle e altre robe strane,
cassoni su cui si gioca con delle carte collezionabili, spostandole rapidamente sul piano (laddove per "rapidamente" intendi "a una velocità prossima a quella della luce"),
lavatrici del futuro,
e anziani che giocano al mahjong, spendendo dei soldi per una roba che potrebbero giocare gratis sul proprio telefonino. Ma oh, ognuno.All'esterno trovi una parata di macchinette dei gashapon, concettualmente identiche a quelle che si trovano ogni tanto anche da noi, ma come al solito popolate da cazzatine in bilico tra il bellissimo e il mapperchéééhhh. Tra le centinaia di soggetti attuali citi, giusto a titolo di esempio, i portachiavi a forma di scudi dei mobile suit di Gundam,
la collezione di bacchette di Harry Potter (Deciuffus! Ah, a proposito, sapevi che prima o poi la fine della corsa sarebbe arrivata, ma leggere quella data, Leo, ti ha annodato al collo un magoncino di lana),
gli animaletti con le maschere antigas,
gli scoiattoli volanti da dito,
il lupo cattivo che è andato a chiamare tutto il branco per farci il coolo a Cappuccetto Rosso,
un'allegra banda di tizi (smutandati o meno) appesi,
e dei praticissimi cappellini kawaii per gatti. Guardate la faccia del gatto. Quell'espressione inconfondibile da Ma non poteva capitarmi un padrone non malato di mente, eghe? Fortuna che c'è chi lotta per lui, come vedremo tra un attimo.Ma, colpo di scienza, c'era anche questo! Il gashaponchio più costoso di tutti c'aveva le robe di Goldrake (il Goldrake reggifilo e lo Spacer che fa non si fa bene cosa) e del Grande Mazinga (la capoccia in cui incastrare una chiave al posto del Brain Condor).
Cosa ti è uscito? Al rientro, delle robe acquistate parliamo al rientro, un po' di pazienza.
Poco dopo, all'ufficio postale, trovi su un reggi-depliant i disegni di un omino e un donnino e... al centro... No, ma magari sei te, eh. #santocielo
Fortuna che la tecnologia giapponese, sempre all'avanguardia, ha partorito utilissime invenzioni come questa, l'accrocchio per scaricare la carica elettrostatica delle macchine e non prendere la scossa quando apri lo sportello. Basta niente, e la bionda testimonial passa dall'inferno grigio al mondo delle rose e della felicità di mimiaiuara che ha vinto la partita. Felicità che è una delle tante emozioni che può esprimere il nostro amico robot, il piccolo Pepper, Pepperino,
peccato che sia morto. Chi sarà stato a ucciderlo?
I sospetti si concentrano sul gatto samurai guercio killer. Questo, se provi a infilargli uno di quei berrettini ridicoli, ti stermina la famiglia fino all'ottavo grado di parentela.Nel pomeriggio fate un giro con Enrico nella frizzante Kichijoji,
dove vi imbattete in una pizzeria della catena Cuomo (nostalgia Canalis)
e in una serie di cartelli grazie ai quali scopri che gli orari giapponesi se ne sbattono del concetto di 24 ore. Questo supermercato chiude alle 25,30 (per noi, molto più banalmente, l'una e mezza di notte), ma ci sono anche quelli che tirano fino alle 26 o le 27. Soocare, ISO 8601.
La sera incontrate il resto della banda a Shibuya, per andare a cena.
Appuntamento, neanche a dirlo, nel casino davanti ad Hachiko, un po' la piazza Kennedy della Cosenza anni 90 giapponese. Un po' di foto classiche attorno e in mezzo all'attraversamento pedonale più famoso del pianeta,
e fate un salto al Mandarake locale,
pieno come sempre di Transformers costosissimi,
robe buffe (maschera e costume di Orko, eh, mica fischiett),
meraviglie acquistabili in organi
e robe dell'orrore vero, come questo carissimo "Trollborg",
o questo canemostro figlio di Marilyn Manson e Pernascò.
Per cena avete prenotato in un locale molto carino, tutto arredato in stile anni 50 e 60,solo che siete in dieci, e no, in quel tavolo da sei proprio non ci state. Ripiegate così verso una gigantesca bettola con lo yakiniku, la carne che ti devi arrostire da solo su una griglia alimentata da un fornelletto a gas. Mangi pezzettini di carne per ore, lingua di mucca a fettine compresa, tracannando birra e constatando come qui a Shibuya il test #megliodikatemara vinca alla stragrandissima. Si fa tardi, e più che altro siete lì da ore e vi cacciano,
così si torna tutti verso la stazione. E prima dei saluti,
mega selfone di gruppo. Massì, ché mica solo a Hollivùd, oh. Rientri in albergo che è mezzanotte passata e stai per chiamare ufficialmente il bellalì e metterti a dormire, quando ti arriva un messaggio di Daniele 1 (al ristorante, per ragioni complesse, trasformatosi ore prima in Daniele 2), con le foto che ha scattato da Don Quijote insieme a Luca e Alessia. Ora, Don Quijote, come ormai sapete, è la patria delle minchiate tamarre, solo che questa volta è stato in grado di stupire perfino te.
Ché bobbè, passino i costumi da Lupin e Jigen
o quello gettonatissimo da catananna sgangata,
ma avevate mai visto un piatto da tavola a forma di cesso pubblico?
E una mutanda presgommata?
Sorpreso. Onorato. Commosso...e questo lo spirito della mazzarella! Grazie Doc;)
RispondiEliminaChe bello questo viaggio assieme! Magari a poterci essere,,,
RispondiEliminaBeh, non è che si sia partiti tutti assieme :)
EliminaSon venuto qui da solo, ma ho incontrato degli amici che vivono qui o erano qui anche loro in vacanza.
"E"con accento dannato telefono!
RispondiEliminaIl cappellino per i gatti! Chissà la felicità dei felini nipponici.
RispondiEliminaCome sempre che dire,bello bello bello bello
Ma dite che c'è un commercio di mutande sgommate in giappone?
RispondiEliminaPerchè se così fosse potrei cominciare un business....
p.s. i portachiavini di Great Mazinger e Grendizer sono amore a prima vista <3
Tante cose sono amore a prima vista! I miei quando ci sono stati mi hanno detto che è un altro mondo
EliminaE i portachiavi a forma di scudo di Gundam? Mi sarei attaccato alla macchinetta
EliminaLe muffole da bici sono utili, se non metti i guanti quando fa freddo ti si gelano le mani. A Tortona ho visto le muffole da passeggino, allucinanti.
RispondiEliminaIl parco di shinjuku non l'ho visto ma quando spero mi capiterà di tornare a Tokyo non mancherò.
Computron dei Transformers lo avevo ma l'ho anche mezzo massacrato... non sapevo di avere in mano un ottimo investimento. Bellissimo il bigshooter, prima o poi è una delle follie che devo fare comprarmelo.
Complimenti per la compagnia e buon divertimento.
Ma sono il solo che di fronte al gatto scoglionato e con l'espressione killer, ha pensato a un altro gatto scoglionato e con l'espressione killer?
RispondiEliminahttp://2.bp.blogspot.com/-4wue4nf7hjs/UNP2M8UrmxI/AAAAAAAAlOw/2i4dImlcsbs/s1600/19-Love-me-Licia-episodio-1-nostalgia-per-mirko.jpg
No, solo per sapere...
no, è la prima cosa che ho pensato anch'io!!!!
EliminaTornerei in Giappone solo per infilarmi in un combini e comprare una tonnellata di Kit Kat gusto fiori di ciliegio.
RispondiEliminaDoc, quella dei carponi mi è piaciuta un sacco, te lo devo dire :D
Ma è altrettanto bello come le giornate e di conseguenza il post, sia tutto un crescendo: tipo questo che parte con lavatrici del futuro e finisce a mutande presgommate.
Doc, ti prego, non tagliare a metà la mia tessera di Antrista se ti dico che...voglio una di quelle cuffiette per gatti.
RispondiEliminaQuel tornado che ho in casa deve imparare che non può fare il bello e cattivo tempo quando vuole, quindi devo ammazzarle l'autostima e spegnere il tuo entusiasmo.
Quella cuffietta è perfetta.
Noooo il distributore di scoiattoli volanti.....quello e` Momosan di Samurai Champloo...ne voglio uno sotto casa!!!!
RispondiEliminaL'accrocchio per scaricare la carica elettrostatica è mmmmio! Assopuffamente!
RispondiEliminaOscar
Laghetto ghiacciato... battuta agghiacciante!!!
RispondiEliminaGrande doc!
"Il laghetto del parco era completamente ghiacciato. Le carpe, per sopravvivere, si sono abbassate e ingrandite. Si son messe carponi". Epic LOL :-)
RispondiEliminaIl piatto da tavolo a forma di cesso pubblico fa molto Marcel Duchamp :P
RispondiEliminaIl Grendizer Spacer sembra servire a reggere delle tessere o carte (card stand). E ora che so che esiste come faccio a farne senza?
RispondiEliminaCerto che per farsi una vacanza in Giappone...bisogna clonarsi e vendere il clone a pezzi per potersi permette quei 2-3 souvenir da portare a casa...
RispondiEliminaLe mutande presgommate vincono tutto l'internet cinque volte di fila!!! :)
RispondiEliminaTrollborg è il vero protagonista del post
RispondiEliminaHo passato l'estate scorsa a infilare monete in gashapon e macchinette di bevande improbabile.. I migliori erano quelli con i mini gundam da montare
RispondiEliminaNon vedo l'ora di sapere cosa c'è nella Capsule !
RispondiEliminaMa i cappellini da gatto sono quelli del mitico Funassyi! Da cercare subito sul tubo per chi non lo conoscesse
RispondiEliminaCome sempre ottimo reportaggio Doc
Hai beccato anche il camion di reclutamento prostitute XD
RispondiEliminaIl coso antiscossa mi servirebbe... la scossa sulla macchina è il mio incubo!
RispondiEliminaPerdona la curiosità: Ho capito che sai leggere i kanji. Sai anche parlare il giapponese quindi? E' così difficile quanto sembra?
RispondiEliminaTi ringrazio per questi post, sono stupendi da leggere!
Tutto fantastico, comunque i nostri anziani stanno tutto il giorno davanti al videopoker, non so cosa sia peggio onestamente!
RispondiEliminaIo sarò pure nato stanco ma la mutanda presgommata non ce l'ho! Me la devo sgommare da solo...che fatica la vita...
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