Il viaggio di Arlo, la recensione senza spoiler
Non sapevi esattamente cosa aspettarti da Il viaggio di Arlo (The Good Dinosaur), sedicesimo lungometraggio Pixar, il secondo uscito nel 2015. Di questo fratellino minore di Inside Out, cui è stato dedicato un push promozionale infinitamente più modesto, avevi sentito i pareri più vari. Bello, poetico, lento, noioso, strano. Soprattutto strano. Il fatto che la produzione si sia trascinata avanti per sei anni, con tanto di cambio di regista e di una buona fetta del soggetto in corsa, non è d'altra parte il migliore dei tappetini all'ingresso. E? E sei uscito dal cinema con le lacrime agli occhi, e non era congiuntivite [...]
Partiamo piantando due bei paletti del Cretaceo grossi così: Il viaggio di Arlo è, come lasciavano intuire il titolo-di-fantasia-italiano e il trailer, la storia di un non eccessivamente lungo viaggio verso casa di due amici, un apatosauro e un piccolo cavernicolo. Solo che il protagonista eponimo, Arlo, è il dinosauro e Spot, il rEgazzino, è poco più di un cagnolino. La premessa è infatti che, milioni di anni prima, il famigerato asteroide targato estinzione di massa ha lisciato il pianeta Terra: i dinosauri non si sono perciò estinti e nella scala evolutiva sono avvantaggiati di brutto rispetto agli ultimi arrivati, i mammiferi. L'anacronismo classico da famiglia Flintstones della coesistenza tra umani e dinosauri, in pratica, viene giocato a parti invertite: i rettili parlano e hanno sviluppato pastorizia e agricoltura, gli uomini delle caverne, come gli altri mammiferi, son bestioline che si esprimono ancora a grugniti.
Secondo paletto: per quanto ne abbia tutta l'aria, Il viaggio di Arlo è probabilmente il film Pixar meno adatto ai bambini. Ci sono un paio di scene e dei personaggi sufficientemente grotteschi da renderli incomprensibili ai più piccoli, e altri momenti sul filo dell'agghiacciante spinto. Tipo una decapitazione. Tipo una morte cruenta. Tipo una scena in cui Arlo e Spot si drogano e vivono il loro viaggino di Arlo tutto nella loro testa. No, sul serio. Durante la visione, hai dato un senso a quello "strano" utilizzato da un amico per definire il film diretto da Peter Sohn: pur giocandosi due carte super-disneyane, pescate dai mazzi de Il libro della giungla e Il re leone, è per molti aspetti una pellicola Pixar/Disney poco convenzionale.
Un film in cui il vero antagonista, più che uno stormo di terrificanti pterosauri psicopatici, è la natura. La ferocia di un mondo primordiale che travolge quando vuole qualunque cosa, ridiventando un attimo dopo uno scenario incantevole. Una storia che procede a strappi, aggirando la convenzionale divisione in tre atti, e che non sempre sembra messa bene a fuoco o certa della direzione da prendere. Quella deviazione con l'uscita al casello del Far West di Balla coi Lupi, per esempio? Per esempio. Sì, ci sono dei momenti piuttosto lenti e sì, le gag sono ridotte al minimo, ma anche quando non eri sicurissimo che quanto stavi vedendo fosse divertente in senso stretto, ti sei goduto buona parte dei suoi 93 minuti.
Perché Il viaggio di Arlo è, innanzitutto, un grande spettacolo per gli occhi. Un frontale a trecento all'ora, al minuto zero, tra una computer graphic ormai oltre l'orizzonte del fotorealismo e dei personaggi dai tratti fin troppo cartoon. Ma da quello schianto, concessi agli occhi e al cervello un paio di minuti per metabolizzarlo, e dalla joint venture con una colonna sonora azzeccatissima (di Mychael Danna, premio Oscar per Vita di Pi), nasce una simbiosi sinestetica di rara bellezza, tale che, se sei un minimo portato per il taglio documentaristico con musica di piangere, vince facilissimo.
E a proposito di piangere. Sei ormai abituato al momento Bing Bong®, la bastardata al pepe che Pixar ti infila sotto al naso a tradimento, passando poi col piattino per raccogliere le donazioni in moneta commozione del suo pubblico. Ci sei abituato, lo sai, ma riescono a fregarti sempre. Sempre, eh. Quel discorso della sinestesia di prima, se lo sfrutti per un momento drammatico costruito bene, su un'impalcatura di sentimenti e sensazioni comuni a tutto il genere umano, ti tira sotto come un caterpillar dei Constructicon. E oh, sarà il momento psicologico particolare dopo quello che è successo la scorsa settimana, ma alla scena del cerchio alla-ennio-doris, a quel saluto, ti sei ritrovato una bruschetta enorme nell'occhio.
Allora? Bello, poetico, lento, noioso o strano? Un po' tutto questo, tranne che te non l'hai trovato affatto noioso. Paradossalmente diverso da molti altri film d'animazione, nonostante il riciclo a brutto di due grossi spunti disneyani, e altrettanto paradossalmente poco adatto ai bambini più piccoli o facilmente impressionabili. Ma a voialtri debosciati (perlomeno anagraficamente) adulti potrebbe piacere anche tanto. E quando arriva il momento Bing Bong®, occhio ai rubinetti. Bing Bong, Bing Bong, Bing Bong.
Il viaggio di Arlo è il secondo film Disney sui bestioni preistorici, quindici anni dopo Dinosauri |
Secondo paletto: per quanto ne abbia tutta l'aria, Il viaggio di Arlo è probabilmente il film Pixar meno adatto ai bambini. Ci sono un paio di scene e dei personaggi sufficientemente grotteschi da renderli incomprensibili ai più piccoli, e altri momenti sul filo dell'agghiacciante spinto. Tipo una decapitazione. Tipo una morte cruenta. Tipo una scena in cui Arlo e Spot si drogano e vivono il loro viaggino di Arlo tutto nella loro testa. No, sul serio. Durante la visione, hai dato un senso a quello "strano" utilizzato da un amico per definire il film diretto da Peter Sohn: pur giocandosi due carte super-disneyane, pescate dai mazzi de Il libro della giungla e Il re leone, è per molti aspetti una pellicola Pixar/Disney poco convenzionale.
Un film in cui il vero antagonista, più che uno stormo di terrificanti pterosauri psicopatici, è la natura. La ferocia di un mondo primordiale che travolge quando vuole qualunque cosa, ridiventando un attimo dopo uno scenario incantevole. Una storia che procede a strappi, aggirando la convenzionale divisione in tre atti, e che non sempre sembra messa bene a fuoco o certa della direzione da prendere. Quella deviazione con l'uscita al casello del Far West di Balla coi Lupi, per esempio? Per esempio. Sì, ci sono dei momenti piuttosto lenti e sì, le gag sono ridotte al minimo, ma anche quando non eri sicurissimo che quanto stavi vedendo fosse divertente in senso stretto, ti sei goduto buona parte dei suoi 93 minuti.
Perché Il viaggio di Arlo è, innanzitutto, un grande spettacolo per gli occhi. Un frontale a trecento all'ora, al minuto zero, tra una computer graphic ormai oltre l'orizzonte del fotorealismo e dei personaggi dai tratti fin troppo cartoon. Ma da quello schianto, concessi agli occhi e al cervello un paio di minuti per metabolizzarlo, e dalla joint venture con una colonna sonora azzeccatissima (di Mychael Danna, premio Oscar per Vita di Pi), nasce una simbiosi sinestetica di rara bellezza, tale che, se sei un minimo portato per il taglio documentaristico con musica di piangere, vince facilissimo.
Sì, anche qui i Velociraptor son villanzoni. E quel branco di T-Rex? |
Allora? Bello, poetico, lento, noioso o strano? Un po' tutto questo, tranne che te non l'hai trovato affatto noioso. Paradossalmente diverso da molti altri film d'animazione, nonostante il riciclo a brutto di due grossi spunti disneyani, e altrettanto paradossalmente poco adatto ai bambini più piccoli o facilmente impressionabili. Ma a voialtri debosciati (perlomeno anagraficamente) adulti potrebbe piacere anche tanto. E quando arriva il momento Bing Bong®, occhio ai rubinetti. Bing Bong, Bing Bong, Bing Bong.
Star Wars: Il viaggio di Arlo
Recensito da: DocManhattan Data: Dec 02 2015
Voto:
Recensito da: DocManhattan Data: Dec 02 2015
Voto:
questo è il primo film pixar che non mi attira per niente, quando ho visto il trailer per la prima volta ho dovuto controllare varie volte prima di rendermi conto che si era della pixar
RispondiEliminaperò adesso mi stai spiazzando, dovrò dargli una mezza possibilità
Guarda, il film sembra a tratti un incrocio tra Il Re Leone e Alla Ricerca di Nemo, e alcuni personaggi ricordano parecchio il secondo, salvo poi deviare totalmente verso qualcos'altro.
EliminaIl film è un vero e proprio western: ci sono gli agricoltori con la casa alla frontiera, il ragazzino col cane, dei mandriani, uno sciamano e dei ladri di bestiame.
Se conosci Red Dead Redemption, puoi vedere in Arlo una sorta di versione paleozoica di Jack Marston, che da ragazzino pauroso e impacciato, ma volenteroso nel dimostrare a lui e a suo padre di poter cambiare, diventa un uomo.
Solo, in un contesto completamente diverso.
che poi non so nemmeno io il perché non mi attira, sarà colpa del desyne del dinosauro o del trailer che lo fà apparire il classico film-viaggio come ce ne sono tanti...anche se c'è sempre quella vocina della testa che mi dice "ma guarda che è roba pixar, mica possono toppare così....al massimo toppano coi sequel di cars ecc"
Eliminaok ho capito se capita l'occasione non dico di no
Boooooh..... Ragazzi,allora sarà che sono un insensibile ( Sith mica per niente...) ma a me ste animazioni che puntano a smuoverti il sentimento stanno alquanto sulle ⚾️��,ad esempio,tempo fa tutti che mi dicevano che Up! fa commuovere,fa piangere,io mi sono solo frantumato le suddette.
EliminaDevo dire che il seguito di Cars l'ho apprezzato ma io sono appassionato di corse e motori ( ufficiale di gara a Monza ) quindi con macchine da corsa e fantomatici circuiti alquanto assurdi vado via piuttosto tranquillo.
Un mio amico sostiene che Frozen è bello... Ha provato a farmelo vedere e io dopo la prima canzone ho iniziato a vedere un giornale di ricette che era li a tiro...
Boooh,ripeto,sono un freddo,insensibile ed egoista Signore Oscuro,sarò sbagliato io
Te lo dicevo, Doc, che Arlo t'avrebbe commosso.
RispondiEliminaLa Pixar ha fatto un bellissimo film western, con Butch il mandriano che scalcia cooli.
Devo esser sincero (e forse sono anche una brutta persona), ma nel complesso ho apprezzato più questo che non Inside Out.
Son film tanto diversi che, personalmente, mi riesce difficile paragonarli. Entrambi molto classici per alcuni aspetti e differenti, appunto, per altri. Più coraggioso il tema di Inside Out - si parla sempre di standard Disney, eh, ché poi arriva il primo pricipitevolissimo dell'Internet e fraintende - più originale l'esecuzione, per così dire, de IvdA.
EliminaInside Out non mi ha conquistato.
EliminaSarà che le storie coi padri di piangere mi toccano corde diverse, sarà che Inside Out avevo capito dove andasse a parare dal minuto 1, sarà pure che sono sempre dalla parte degli outsider e il battage pubblicitario di Inside Out me l'ha reso inviso, ma IvdA me lo sono goduto parecchio più.
Ma come dici tu, i film sono profondamente diversi, e alla fin fine le mie motivazioni sono estremamente personali e soggettive.
Mi sa che allora al mio bimbo più piccolo è meglio se non lo faccio vedere, me lo guardo con il più grande!!
RispondiEliminaMaledetti momenti Bing Bong e maledette bruschette negli occhi, dicono sia l'età, nel senso che più si va avanti con gli anni e più si diventa facilmente vittima dei momenti bing bong e direi che ci hanno preso.
Mi stupisco del battage pubblicitario ai minimi storici,
RispondiEliminaa maggior ragione per la Disney(/Pixar).
Che loro stessi per primi non ci credessero?
Mah...in ogni caso, come TUTTO quello che esce targato Pixar,
è in lista.
Intanto grazie della dritta, anch'io dal trailer ero rimasto un po' freddino.
Noooo, mi hai ricordato Bing Bong. Soffro.
RispondiEliminaSecondo me la cosa che spiazzava nel trailer era il design di Arlo, si vedono tutti i dinosauri resi abbastanza realistici e poi vedi Arlo che sembra molto più cartooneggiante, molto pupazzoso.
RispondiEliminaPerché mai quando un film ha un titolo originale semplice e accattivante, basterebbe mettercelo e basta, c'é qui in Italia un genio della comunicazione che se ne inventa un altro di cui non si sentiva sicuramente la necessità? "E a questo signore perché abbiamo dato tanti soldi?" "Ha messo il titolo la film!" "ah..."
RispondiEliminaSei il secondo che ne parla bene, dopo una bella manciata di iniziali recensioni negative.
RispondiEliminaOra sono un pò più curioso di recuperarlo.
Dalle immagini sui manifesti e dal trailer striminzito dove si vedono solo il dinosauro e il bambino che corrono (un po' pochino...) mi ero già detto che stavolta non mi interessava. Lieto che invece sia uno dei più interessanti cartoons degli ultimi tempi.
RispondiEliminaPiccolo OT: Doc, sono andato a sbirciare il profilo facebook dell'Antro, scendendo con la rotellina del mouse si oscura tutta la pagina e mi viene detto di iscrivermi o accedere. 1) Perchè?! 2) Ma stiamo scherzando, caro Zuckerberg?! Io su fb lurko e basta, poi tutti vedono cosa faccio, mi sembra di andare in giro nudo... (per le signore: no, non è un bello spettacolo)
1) Perchéndringhetendringhetendrà, ovviamente.
EliminaObvioubruslì :)
EliminaNoooooooooo !!!!!!Volevo portarci i miei nipoti.Na a questo punto non voglio traumatizzarli.
RispondiEliminaNon uno dei migliori secondo me, ma sicuramente un bel film con lacrimoni finali. Coraggioso e "strano" per Disney rappresentare tutta questa violenza naturale (decapitazioni, morti, lacerazioni, quasi uccisioni di animali): bravi!
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
EliminaA me è piaciuto tanto, anche se davvero sembra un film Western vecchio stampo. Spot è il Cane, Arlo è il bambino sperduto.
RispondiEliminaMa una cosa che ho notato: grafica e 3D spaventosi. è il punto più alto raggiunto dalla PIXAR!
Ma un paio di Parole sul corto all'inizio?
io l'ho trovato diverso e ... in quel caso molto psichedelico. O.O
Ho scelto sala e spettacolo sul momento, e il corto l'ho pescato già a metà del superscontroindù, purtroppo. L'autore, mi è parso di capire dai titoli di coda di Arlo, è uno dei tanti connazionali che ha lavorato sul fronte teNNico al film Pixar.
EliminaYep!
EliminaPrima di leggere il secondo paletto ero gasatissimo e volevo portare Miriam. Ancora rimandato la sua prima uscita al cinema. Mica dovrò aspettare Civil War? :-)
RispondiEliminaNon è che sia chissà che cosa, solo che viviamo in un periodo di censura massima, dove certe cose son diventate tabù! Le scene di cui parla il Doc ti colpiscono nel senso: "Oh non pensavo la mettessero questa cosa..." Non c'è niente di disturbante... Io a un figlio piccolo se non è un tipo che si annoia facilmente e non riesce a seguire una storia dove non ci sono gag ogni due secondi lo porterei benissimo!
EliminaMolto d'accordo, finalmente qualcuno d'accordo con me. In giro trovo solo gente che non ha per nulla apprezzato dicendo che è una bambinata e che è meglio Inside Out (ma chi se ne frega di Inside Out?!). Comunque sia vero, è forse meno adatto ai bambini di quanto si possa pensare.
RispondiEliminaAh, e non avevo affatto capito che quei cosi che rubano la mandria fossero velociraptor xD
Era facile: hanno... le piume ;)
EliminaSono d'accordo in toto, e aggiungo: la poeticità, a mio parere, risiede in quelle scene – compreso il (o i, se si è mammolette come me) momento BingBong – rappresentate solo con inquadrature, espressioni del viso, movimenti e null'altro; il linguaggio usato in quelle scene secondo me vale da solo il prezzo del biglietto, l'ho trovato anche superiore a quello per lo più verboso trovato in Inside Out – e io ho amato Inside Out, eh.
RispondiEliminaNon amo assolutamente le pellicole in CG, ma la stranezza di questo film e' proprio quello che mi interessa di piu'. Piacevole poi il fatto che tutto sia strutturato come una specie di viaggio verso la frontiera e che - nella versione originale - anche le voci dei personaggi abbiano accenti da western (Texas e giu' di li'). Appena posso lo guardero'.
RispondiEliminaPer quanto riguarda la sequenza con la droga... i personaggi vedono i dinosauri rosa?
Aspettati più una cosa à là prima parte del trip di Homer dopo aver mangiato il peperoncino assassino del commissario Winchester.
Eliminasecondo me il design di Arlo (solo il suo beninteso) non si puo vede'! Mille volte meglio Denver o Grisu o Piedino!!!!:) Lo vedro' comunque....
RispondiEliminaA me ricorda il brutto anatroccolo :)
EliminaE' stata una piacevole visione. Rilassante ed estremamente colorata. A tratti mi ha ricordato La Valle Incantata, a tratti i western... Davvero una calda emozione.
RispondiEliminaSiccome c'è il momento Bing Bong®, il dottore mi ha detto che non posso andarlo a vedere perchè il mio cuore stressato non può reggere al momento... momenti Bing Bong®... Arlo, ci vediamo tra qualche anno. Forse.
RispondiEliminaSPOILER
RispondiEliminaLa scena delle bacche allucinogene. Mi ha piegato in due dal ridere!!!
FIne SPOILER
Secondo me la Pixar viene da sempre messa sotto delle luci esagerate e troppo esigenti. Tutti i fans si aspettano da lei capolavori oltre ogni concezione umana, senza sapere bene nemmeno loro cosa vorrebbero vedere, e non sono obbiettivi.
RispondiEliminaPensavo fosse una cacata per bambinetti piccini picciò,ma se il Dottore lo promuove,si guarda!Grazie :D
RispondiEliminaNo vabbè ho capito, me lo guarderò a casa. C'ho 35 anni e il momento Bing Bong mi frega sempre, mica posso scoppiare a piangere senza ritegno in mezzo al cinema come avevo fatto con UP (subito i primi cinque minuti poi, maledetti!).
RispondiEliminaLeggendo in giro dicono che sia un film piacevole solo per bambini dai 10 anni in giù. Sono felice che almenoTu, senza spoilerare, abbia indicato alcuni punti che nessuno ha segnalato. Grazie :)
RispondiEliminaPer me hanno tutti le banane negl'occhi e i pregiudizi fra i capelli, il target di questo film è esattamente quello di Nemo, Toy STory ed altri, poi è chiaro che i contenuti son diversi, ma ci sono un bel po' di spunti d riflessione e scene ad alto impatto emotivo e poi si ride pochissimo e si sa che i bimbetti hanno bisogno di vedere una gag ogni 10 minuti sennò si addormentano!
EliminaProbabilmente hai ragione, a parte alcune eccezioni, molte si sono limitati a dire: "CG fantastica e nient'altro". Per carità, rimangono opinioni e quindi da rispettare, ma nel mio caso sono felice quando leggo in una rece esempi che mi spiegano il perché il film in certi momenti è strano. Thanks!
EliminaSecondo me le opinioni sono valide quando entrambe le parti hanno argomenti validi da portare! In questo caso chi ha apprezzato il film, come il Doc o altri con cui ho parlato, hanno sviscerato ben bene il film, cogliendone più sfumature, invece le critiche di chi non è piaciuto son tutte superficiali e basati su un primo acchito di chi secondo me non ha voluto tentare di capire il film fino in fondo!
EliminaSon bravi tutti a urlare al genio con Inside Out, Arlo paradossalmente pur sembrando più facile e più "Infantile" (anche se fosse poi, chissenefrega... abbiamo seguito pesciolini, giocattoli... davvero vogliamo impuntarci ORA con il dinosauro stilizzato?) è in realtà un'opera ben più difficile da capire sotto molti punti di vista!
Mah, il fatto che ognuno la veda in modo diverso e porti (o non porti) le argomentazioni che crede, è fisiologico, non patologico. Mi va benissimo. Quello che non mi va bene è che sull'Internet tanti parlino di una cosa senza averla vista/letta/giocata. Ho conosciuto cialtroni da forum specializzati nel sostenere o affossare questo o quel titolo senza mai averlo visto/letto/giocato. Così, per sentito dire. Si aumenta il rumore di fondo, dando fastidio a chi prima di andare al cinema/comprare un libro o un gioco, cerca dei pareri e non delle supposizioni.
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
EliminaQuando hai un grosso seguito e scrivi su una piattaforma pubblica hai anche certe responsabilità... purtroppo molti non se ne rendono conto e fanno danni enormi...
EliminaVisto ieri sera.
RispondiEliminaSubito mi ha colpito il contrasto fra l'estrema realititudine :) dell'ambiente con il design da Toy Story dei personaggi, direi un contrasto voluto.
La faccenda della
SPOILER
bacca allucinogena
FINE SPOILER
è fantastica, con momenti che paiono presi da Ratatouille quando fanno gli assaggi.
Ho trovato la musica in taluni momenti geniale e... m'è piaciuto ed è piaciuto a mia figlia novenne.
a me è piaciuto molto. Complice la grafica particolare adottata nella produzione. Ammetto anche di essermi commosso non poco sulla scena finale da te accennata. Molto toccante.
RispondiEliminaPiu' il finale e' il primo momento triste che ha colpito le mie due bimbe che lo guardavano... ma poi il film e' piaciuto e non poco.
RispondiEliminaUn altro bel lavoro Pixar dove tutto funziona: computer grafica eccezionale, musica, personaggi.
Anche l'idea di avere i protagonisti pupazzosi in modo stridente con il fotorealismo degli sfondi funziona dopo un piccolo smarrimento iniziale.
Forse, come piccolo critica, se lo avessero fatto pure con i personaggi non parlanti (come la prima parte di Wall-e) ne sarebbe uscito un film ancora migliore e piu' suggestive.
A dire la verità questo film sarebbe dovuto essere molto più profondo (prima che cambiasse regista). Arlo avrebbe dovuto essere un giovane adulto, cresciuto in una comunità di dinosauri amish, che vuole scoprire il mondo e studia gli insetti parassiti (compreso Spot) anziché ucciderli. Poi gli pterodattili sono i classici predicatori religiosi (oltre al chiaro riferimento della 'rielevazione', in inglese dicono 'the storm provides', imitando il detto biblico 'the Lord provides', una specie di 'Dio vede e provvede'... orribilmente censurato e snaturato in italiano con 'La tempesta è una festa').
RispondiEliminaSeppur edulcorato e semplificato, questo film in America è stato controverso e criticato in molti ambienti, vuoi perché parla dell'evoluzionismo (pur con tutte le inesattezze del mondo), vuoi perché gli unici personaggi davvero cattivi sono dei fanatici religiosi di stampo cristiano, vuoi perché il corto era su un bambino induista che si annoia a pregare con suo padre e immagina gli dei come supereroi... C'è anche chi ha trovato oltraggiose le scene di violenza e quella delle bacche allucinogene.
ti ringrazio delle informazioni, non lo sapevo mica questo insieme di cose. In effetti messa in quest'ottica si, gli pterodattili acquistano un nuovo significato. Anche se resto un po' perplesso che in un "viaggio" le occasioni di crescita siano queste e non convinto circa la tematica di fondo che dà di già vista un sacco di altre volte. Giustamente il DOc cita Il Re Leone... però li ti affezionavi a Mufasa. Qui del padre di Arlo te (IMPERSONALE) ne frega assai poco dato che sparisce dopo una ventina di minuti con giusto un paio di scene per far capire lui e Arlo fossero legati. Ed anche la morte... bè omaggio palese proprio a quanto accaduto a Mufasa.
EliminaAllora...
RispondiEliminaNon so se a qualcuno interesserà un commento oramai che giunge in ritardo di due anni, in pratica ma ci tenevo anche io a lasciare la mia "impronta".
Nè so se dovrei iniziare con l'incipit di alcuni "sarò una brutta persona, ma..." però provo a dire comunque ciò che pensa un lettore aficionado del blog da anni.
Non mi ha convinto.
Lo so che visto ora, dopo due anni di ulteriori evoluzioni visive e di sceneggiatura, dopo magie grafiche come Oceania o altri prodotti magari ci perde nel confronto, eppure personalmente ho recuperato solo ora film precedenti tra cui lo stesso Up! e questo non mi ha impedito di godermeli.
Sintetizzo, non so dire , ancora adesso dopo dodici visioni (il bimbo ama i dinosauri) se mi sia piaciuto o meno, ma credo che qualcosa non funzioni: sarà come ha scritto qualcuno la commistione tra paesaggi iperrealistici e quella più pupazzosa dei personaggi, sarà l'elemento distopico che non mi ha convinto (al di là delle ghignate sui T-Rex che ci mancava avessero l'accento di Clint Eastwood) o sarà che non mi ha semplicemente detto nulla di nuovo.
Lo stesso Doc un po' menziona Il Re Leone, ma appunto parliamo di un capolavoro di più di vent'anni fa, e da allora l'animazione ha offerto un sacco di idee, innovazioni, materiale nuovo.
Mi è sembrato tutto scontato, e solo per quello si percepisce la "lentezza" che alcuni hanno contestato al film. Non ci sono reali colpi di scena, salvo per l'ambiente circostante, che come dice il Doc è il vero nemico, per i dinosauri incontrati - anche se un po' pochi per un "viaggio" di crescita - e in generale ho avuto la sensazione di tutto quanto già dato, già detto, un plot pilotato ed una trama che si doveva per forza evolvere in un certo modo "perchè si".
Per esempio
[SPOILER]
Sarebbe stato un bel colpo di scena se Spot avesse scelto di restare con Arlo, anzichè andare con la famiglia di suoi simili che non sono neanche la sua vera (niente interazione, niente contatti, niente dilemmi? Quindi il viaggio non ha legato e cementato davvero Arlo e Spot?) - dato si apprende siano morti tutti. In quel caso SI sarebbe stato un messaggio che la famiglia sono gli affetti, indipendentemente dalla razza di appartenenza quando si superano tali e tante prove. Anzi, messa in quest'ottica giudico quasi un punto a sfavore del film la scelta di Spot e di Arlo.
[FINE SPOILER]
Insomma... si, visivamente piacevole, paesaggi e sfondi da paura e un film di puro intrattenimento per i bambini specie perchè alcune scene e momenti "forti" sono utili, reputo, alla crescita più che mondi patinati in cui tutto finisce sempre e comunque bene.
Ma preso come film risulta abbastanza scontato e poco interessante perchè è particolarmente prevedibile ogni sviluppo, scena, momento di interazione.
Spero ci sia qualcuno ancora che giunga oggi a leggere il commento dimostrando appieno che il blog del Doc è bello perchè parla di argomenti che puoi sempre recuperare e rileggere anche a distanza di tempo e ritrovare verdi come un tempo.
Leo