Snoopy & Friends - Il film dei Peanuts, la recensione
La prima volta che hai sentito parlare di Snoopy & Friends - Il film dei Peanuts (The Peanuts Movie), hai storto il naso. I Peanuts in CGI? Naaah. Sarà un'altra roba agghiacciante tipo I Puffi, ti sei detto. Poi sei andato a cercarti un po' di info e hai scoperto che il film è nato da un'idea del figlio di Charles M. Schulz, Craig, che è stato scritto da quest'ultimo e da suo figlio Bryan (il nipote di Charles), e che Craig ha voluto a bordo come regista Steve Martino perché aveva apprezzato il suo adattamento di Ortone e i piccoli Chi! Ma, soprattutto, c'è che poi di questo film dei Peanuts hai visto il trailer e te ne sei innamorato. Sembrava davvero una trasposizione moderna ma al contempo rispettosa delle strisce di quel brav'uomo di Charlie Brown. Fatto sta che ti è montata una scimmia tale che non vedevi l'ora arrivasse questo 5 di novembre, e al diavolo 007. E? E ieri sei uscito dal cinema con un gran sorriso disegnato sulla faccia [...]
Da dove partiamo? Magari dal fatto che visivamente Snoopy & Friends - Il film dei Peanuts è qualcosa di bellissimo. Una sorta di traduzione perfetta nella lingua della computer graphic delle strisce originali. Non solo per le espressioni "piatte" dipinte sul volto di Charlie, Snoopy e amici o per varie soluzioni visive che ricordano l'opera di Schulz (il fatto ad esempio che i pensieri dei personaggi siano "a fumetti", o che di tanto in tanto si affaccino sulla scena onomatopee e altri segni grafici del mondo dei comics, come il volo tratteggiato di Woodstock), ma per il modo incredibile in cui sono stati resi i vari protagonisti. Il tutto senza rinunciare a una certa solidità dei personaggi, dalla pelliccia di Snoopy all'incarnato dei piccoli umani, che sembrano quasi realizzati in plastilina, in una finta claymation da sogno. Ci sono solo alcune sequenze che spezzano l'incantesimo, quelle della sfida infinita di Snoopy in versione Asso della Prima Guerra Mondiale con il Barone Rosso. E l'incantesimo non è l'unica cosa che spezzano, a dire il vero.
Per quanto si tratti di uno degli elementi più amati nelle strisce di Schulz, e nonostante abbiano la chiara funzione di ravvivare la pellicola inframezzando la storia di Charlie Brown, le parti con lo Snoopy volante sono anche quelle che ti sono piaciute di meno. Perché la soggettiva dalla sua cuccia in volo e gli avvitamenti dell'aereo del maledetto Barone Rosso sono scene troppo veloci e troppo diverse da tutto il resto, in primis, e perché a differenza di quel resto fanno sorridere poco. Se c'è una cosa che su schermo rende molto meno che su carta sono proprio le freddure di Snoopy e i suoi dialoghi con Woodstock nella lingua della Linea di Cavandoli. Quando il beagle/bracchetto diventa Joe Cool e fa il figo al Ballo d'Inverno della scuola hai ghignato, quando s'ingegna per aiutare il suo padrone pure, ma nelle parti dell'Asso della Prima Guerra Mondiale no, speravi finissero presto per tornare alle paturnie di Charlie Brown. Perché, per una volta, forse per l'unica volta, con la ragazzina dai capelli rossi magari ce n'era.
E a proposito della qual cosa - scandalo, gente che si straccia le vesti e si cosparge di benzina e punti esclamativi sull'Internet - c'è da dire che la ragazzina dai capelli rossi, l'etereo oggetto dell'amore di Charlie, ha ora finalmente (?) un volto. Tutta la storia ruota ovviamente attorno al suo arrivo nel quartiere, sobborgo residenziale americano cristallizzato negli anni 50, e ai goffi tentativi del protagonista di catturare l'attenzione della nuova compagna di classe. Non ti avventuri nello spiegare come e perché i Peanuts rappresentino una pagina importantissima della storia del fumetto mondiale, perché l'ha già fatto qualcuno infinitamente più importante di te cinquant'anni fa, ma sin da bambino, sin dalle visioni infinite in TV de Il natale di Charlie Brown, il mondo dei Peanuts ti ha sempre annodato in testa una certa malinconia.
Capivi, forse, già allora come quel mondo lì fosse un suntone delle ingiustizie della vita, delle fobie e delle fissazioni dell'uomo moderno, incarnate in un povero Fantozzi Jr. e nella variopinta fauna di chi gli sta attorno. Non capivi solo perché il povero Pig-Pen fosse, uh, sempre sporco e pulcioso, ma il resto ti era già ben chiaro. Svariati anni più tardi, da adulto, a quella malinconia puoi benissimo dare un nome e un cognome. Charlie Brown è rimasto un ragazzino delle elementari, oggi come sessantacinque anni fa, quando ha visto per la prima volta la luce la sua striscia quotidiana, o come quando ne guardavi i cartoni in TV alla sua età, ma allo stesso modo sono rimasti uguali le domande, le incertezze, quel senso di insoddisfazione che tutti ci portiamo dietro.
Nel suo essere il mediocre perfetto, un piccolo umano insicuro dei propri mezzi, un pavido medioman in divenire, un antistar abbonato alle figuracce e spaventato dal domani, Charlie Brown è tutti noi. Assuefatti come lui al succedersi sempre più veloce delle stagioni, allo scorrere del tempo che non intacca quello che siamo, quello che vogliamo dagli altri. Un giorno il laghetto è ghiacciato e ci si pattina sopra, il giorno dopo è già estate e si parte per il campo estivo: la vita va avanti, noi cerchiamo di essere disperatamente sempre noi stessi, con quello che abbiamo dentro, seguendo o meno i consigli del nostro Linus personale e aggrappati a quello che il convento ci ha passato come coperta. Siamo tutti Charlie Hebdo, ok, ma siamo anche tutti Charlie Brown.
Visto che l'hanno scritto suo figlio e suo nipote (con una mano da parte di Cornelius Uliano), non stupisce constatare quale atto d'amore per l'opera di Charles M. Schulz sia questo film. Snoopy & Friends è un'antologia di battute e situazioni divertenti del fumetto: dal Grande Cocomero alle disastrose performance di Charlie come lanciatore, dal banchetto della consulenza psicologica di Lucy alle scenette di Piperita Patty e Marcie, passando per l'infatuazione per Guerra e Pace, c'è un po' tutto. E se l'Asso della Prima Guerra Mondiale ti ha lasciato un po' così per le ragioni spiegate prima, ci sono diverse scene che hanno strappato a te e al resto della platea - tutta di semi-quarantenni. Non ne capissi perfettamente le ragioni, sarebbe ironico per un film in cui tutti gli adulti sono ovviamente sempre fuori schermo e parlano pure loro la lingua dell'incomprensibile, vero? - una rotonda risata. Come una battuta su Pig-Pen a metà film, le qualità di imprenditrice turistica di Sally o le gag legate all'allarmante autismo musicale di Schroeder. Ma, del resto, il tipo di comicità dei Peanuts è questo, più da sorriso convinto e con afterthought in regalo che da risata sguaiata. E quel sorriso lì ti prende alla prima scena e non ti lascia più fino alla fine.
Sono trascorsi già quindici anni dalla morte di Schulz. I suoi personaggi, ormai da più di mezzo secolo un'icona pop di livello mondiale, continuano però a farci compagnia, non solo macchina da merchandising, motore sforna agendine e peluche di Snoopy, ma esempio perfetto della società e del ruolo che all'interno di essa ci tocca ritagliarci. Sui titoli di coda, quella malinconia di cui sopra te l'hanno avvolta in un fagottino per fartela portare comodamente a casa. Un po' per lo strano che ti fa ogni volta pensare che gli eroi dei fumetti non invecchiano mai, un po' per l'ancor più strano che nasce dal constatare quanto crescendo si riesca a capirli di più. La ragazzina dai capelli rossi non è solo la prima cotta di un goffo ragazzino superproblematico, è il sogno che coltiviamo tutti. E il messaggio - sì, perché ovviamente c'è un messaggio. E visto che si tratta dei Peanuts e non, che so, di Shrek 27, era ovvio che ci fosse - del film è che non importa quanto quel sogno sembri lontano, devi continuare a crederci. "Sogna in grande", recita il claim della pellicola in cima alla locandina, ma non è mica detto. Alle volte è sufficiente anche un piccolo sogno: basta non mollare ed essere sé stessi, e prima o poi si riuscirà a far volare quel dannato aquilone.
Snoopy and Friends - Il film dei Peanuts
Recensito da: DocManhattan Data: Nov 06 2015
Voto:
Da dove partiamo? Magari dal fatto che visivamente Snoopy & Friends - Il film dei Peanuts è qualcosa di bellissimo. Una sorta di traduzione perfetta nella lingua della computer graphic delle strisce originali. Non solo per le espressioni "piatte" dipinte sul volto di Charlie, Snoopy e amici o per varie soluzioni visive che ricordano l'opera di Schulz (il fatto ad esempio che i pensieri dei personaggi siano "a fumetti", o che di tanto in tanto si affaccino sulla scena onomatopee e altri segni grafici del mondo dei comics, come il volo tratteggiato di Woodstock), ma per il modo incredibile in cui sono stati resi i vari protagonisti. Il tutto senza rinunciare a una certa solidità dei personaggi, dalla pelliccia di Snoopy all'incarnato dei piccoli umani, che sembrano quasi realizzati in plastilina, in una finta claymation da sogno. Ci sono solo alcune sequenze che spezzano l'incantesimo, quelle della sfida infinita di Snoopy in versione Asso della Prima Guerra Mondiale con il Barone Rosso. E l'incantesimo non è l'unica cosa che spezzano, a dire il vero.
Ivan F. in una foto di repertorio |
E a proposito della qual cosa - scandalo, gente che si straccia le vesti e si cosparge di benzina e punti esclamativi sull'Internet - c'è da dire che la ragazzina dai capelli rossi, l'etereo oggetto dell'amore di Charlie, ha ora finalmente (?) un volto. Tutta la storia ruota ovviamente attorno al suo arrivo nel quartiere, sobborgo residenziale americano cristallizzato negli anni 50, e ai goffi tentativi del protagonista di catturare l'attenzione della nuova compagna di classe. Non ti avventuri nello spiegare come e perché i Peanuts rappresentino una pagina importantissima della storia del fumetto mondiale, perché l'ha già fatto qualcuno infinitamente più importante di te cinquant'anni fa, ma sin da bambino, sin dalle visioni infinite in TV de Il natale di Charlie Brown, il mondo dei Peanuts ti ha sempre annodato in testa una certa malinconia.
Capivi, forse, già allora come quel mondo lì fosse un suntone delle ingiustizie della vita, delle fobie e delle fissazioni dell'uomo moderno, incarnate in un povero Fantozzi Jr. e nella variopinta fauna di chi gli sta attorno. Non capivi solo perché il povero Pig-Pen fosse, uh, sempre sporco e pulcioso, ma il resto ti era già ben chiaro. Svariati anni più tardi, da adulto, a quella malinconia puoi benissimo dare un nome e un cognome. Charlie Brown è rimasto un ragazzino delle elementari, oggi come sessantacinque anni fa, quando ha visto per la prima volta la luce la sua striscia quotidiana, o come quando ne guardavi i cartoni in TV alla sua età, ma allo stesso modo sono rimasti uguali le domande, le incertezze, quel senso di insoddisfazione che tutti ci portiamo dietro.
Nel suo essere il mediocre perfetto, un piccolo umano insicuro dei propri mezzi, un pavido medioman in divenire, un antistar abbonato alle figuracce e spaventato dal domani, Charlie Brown è tutti noi. Assuefatti come lui al succedersi sempre più veloce delle stagioni, allo scorrere del tempo che non intacca quello che siamo, quello che vogliamo dagli altri. Un giorno il laghetto è ghiacciato e ci si pattina sopra, il giorno dopo è già estate e si parte per il campo estivo: la vita va avanti, noi cerchiamo di essere disperatamente sempre noi stessi, con quello che abbiamo dentro, seguendo o meno i consigli del nostro Linus personale e aggrappati a quello che il convento ci ha passato come coperta. Siamo tutti Charlie Hebdo, ok, ma siamo anche tutti Charlie Brown.
Visto che l'hanno scritto suo figlio e suo nipote (con una mano da parte di Cornelius Uliano), non stupisce constatare quale atto d'amore per l'opera di Charles M. Schulz sia questo film. Snoopy & Friends è un'antologia di battute e situazioni divertenti del fumetto: dal Grande Cocomero alle disastrose performance di Charlie come lanciatore, dal banchetto della consulenza psicologica di Lucy alle scenette di Piperita Patty e Marcie, passando per l'infatuazione per Guerra e Pace, c'è un po' tutto. E se l'Asso della Prima Guerra Mondiale ti ha lasciato un po' così per le ragioni spiegate prima, ci sono diverse scene che hanno strappato a te e al resto della platea - tutta di semi-quarantenni. Non ne capissi perfettamente le ragioni, sarebbe ironico per un film in cui tutti gli adulti sono ovviamente sempre fuori schermo e parlano pure loro la lingua dell'incomprensibile, vero? - una rotonda risata. Come una battuta su Pig-Pen a metà film, le qualità di imprenditrice turistica di Sally o le gag legate all'allarmante autismo musicale di Schroeder. Ma, del resto, il tipo di comicità dei Peanuts è questo, più da sorriso convinto e con afterthought in regalo che da risata sguaiata. E quel sorriso lì ti prende alla prima scena e non ti lascia più fino alla fine.
Sono trascorsi già quindici anni dalla morte di Schulz. I suoi personaggi, ormai da più di mezzo secolo un'icona pop di livello mondiale, continuano però a farci compagnia, non solo macchina da merchandising, motore sforna agendine e peluche di Snoopy, ma esempio perfetto della società e del ruolo che all'interno di essa ci tocca ritagliarci. Sui titoli di coda, quella malinconia di cui sopra te l'hanno avvolta in un fagottino per fartela portare comodamente a casa. Un po' per lo strano che ti fa ogni volta pensare che gli eroi dei fumetti non invecchiano mai, un po' per l'ancor più strano che nasce dal constatare quanto crescendo si riesca a capirli di più. La ragazzina dai capelli rossi non è solo la prima cotta di un goffo ragazzino superproblematico, è il sogno che coltiviamo tutti. E il messaggio - sì, perché ovviamente c'è un messaggio. E visto che si tratta dei Peanuts e non, che so, di Shrek 27, era ovvio che ci fosse - del film è che non importa quanto quel sogno sembri lontano, devi continuare a crederci. "Sogna in grande", recita il claim della pellicola in cima alla locandina, ma non è mica detto. Alle volte è sufficiente anche un piccolo sogno: basta non mollare ed essere sé stessi, e prima o poi si riuscirà a far volare quel dannato aquilone.
Snoopy and Friends - Il film dei Peanuts
Recensito da: DocManhattan Data: Nov 06 2015
Voto:
Bella recensione, riprova di come questi personaggi siano rimasti nel cuore un po' a tutti, e specialmente Snoopy, che come al solito fa la parte del leone, prendendosi pure il titolo.
RispondiEliminaPersonalmente non vado matto per le storie lunghe dei Peanuts (come quelle della serie tv, spesso puerili, melense e canterine), preferendo i classici aforismi scolpiti delle strisce, e nemmeno amo molto i film in cg, ma questo lungometraggio mi fa un buon effetto, con immagini molto simile agli originale e la curiosa circostanza di vederli tridimensionalmente.
Appena potro' devo assolutamente vederlo, magari in originale perche' sono troppo PdF per sopportare certe vecchie modifiche come: "AAUUUUGGGH! Quella e' una zucca, non un cocomero! Quella e' root beer, non orzata!"
Non conoscevo la question root beer, ma quella del cocomero è IMHO imperdonabile per vari motivi.
EliminaIl più banale è che di cocomeri a novembre ce ne sono pochini...
E dopo 50 anni penso che si possa anche parlare di zucca senza "girellare" le palle...
Il vero problema, poi, è tornare indietro nel tempo per cambiare il titolo del film della Archibugi.
EliminaSuppergiù è la giustificazione che l'editor Panini ha dato nel lasciare invariata la traduzione nell'edizione italiana del Complete Peanuts di Fantagraphics.
Elimina"Noi lo sappiamo, voi lo sapete, ma resta un cocomero perché è così da cinquant'anni ed è entrato nell'immaginario comune".
Aiuta il fatto che l'integrale fosse in B/N, perché i rarissimi cocomeri novembrini sono arancioni.
Idem per "bracchetto" (Snoopy è un beagle) e tanto altro. Un conto è quanto ti cambiano qualcosa che non sai, altro quando sai che un cocomero è una zucca, ma sei affezionato al cocomero. Fatto salvo che l'errore (l'adattamento troppo svagato) risale a mezzo secolo fa, grosso modo, una volta che lo sai che differenza fa? Ma è ovviamente solo il mio banalissimo punto di vista.
Eliminala stessa giustificazione di quando hanno pubblicato l'opera omnia di Floyd Gottfredson con l'esordio di Eta Beta che in originale mangia i kumkuatti, i mandarinetti giapponesi, e non la naftalina (tanto che in una striscia li assaggia pure Pippo, che sarà strano ma non al punto di mangiare la naftalina :P )
EliminaOh. °_°
EliminaHai appena ucciso un pezzo della mia infanzia.
Nel mio caso, non c'è tutto questo affetto per il grande cocomero, quindi vince la razionalità che vieta l'anguria a Novembre :) però comprendo la vostra posizione, è come quando nel ridoppiaggio ho sentito Chandler chiamare il DaitaRRRn...
EliminaLa rivelazione su Eta Beta è sconvolgente, non ne sapevo nulla.
Certo che i tempi erano diversi, oggi nessuno inventerebbe un personaggio che mangia veleni, per evitare pericolose emulazioni!
Ah, dimenticavo, avete visto che bellini i gadget del film abbinati agli Happy Meal?
EliminaE le toffolette? Non mi toccate le toffolette per metterci dei marshmellow qualunque!
EliminaErano tutti oggetti/riti tipici della cultura americana, e a noi allora sconosciuti: Halloween da noi non esisteva (ora sorrido quando ripenso che la frase di rito "Dolcetto o scherzetto" allora era stata tradotto in alcuni casi come "O la borsa o la vita" oppure "La borsa o il malocchio"!), i marshmellow neanche, la "root beer", poi, è ignota ancora ora... Così il traduttore si è arrangiato come ha potuto, ripiegando su traduzioni "su misura" de noantri... Per lo stesso motivo nel film "Ghostbusters II", come ho recentemente scoperto, il gioco di SuperMario (allora inesistente, da noi) è stato tradotto come "Formica contro leone" (!) Ma ormai fanno parte del nostro immaginario collettivo, insieme al meraviglioso mondo dei Peanutes, e non si toccano...
EliminaHo avuto le tue stesse perplessita' all'annuncio, ma devo dire che a vedere le immagini l'atmosfera sembra ben riprodotta, penso andro' a vederlo a breve.
RispondiEliminaAnche io ho seguito pochissimo la serie animata (le strisce le ho tutte e le adoro), ma ricordo perfettamente almeno una puntata in cui si VEDE la ragazzina dai capelli rossi.
L'ho trovata (c'hanno fatto un video musicale sopra non so perche', comunque e' lei):
Eliminahttps://www.youtube.com/watch?v=qfXXJ6Lg5go&ab_channel=EddieHoffmann
In un lungo episodio Charlie aveva visto una ragazzina al campo da baseball e mandava Linus a cercarla dappertutto ( lei alla fine si innamorava proprio di Linus), nelle case del vicinato , in quanto Charlie era troppo timido per cercarla. Chi era costei?????
EliminaLa Ragazzina dai Capelli Rossi
EliminaZio Gianfry:
Eliminaricordo bene quell'episodio, la tipa che Linus trova alla fine ha una coperta di sicurezza anche lei e scatta l'amore a prima vista. Comunque no, quella non era la ragazzina dai capelli rossi.
Mi hai ridato fiducia verso un film che non mi attirava per nulla, visto il brutto trailer e constatata l'ottusa colonna sonora fatta di popettume moderno.
RispondiEliminawow, anche a me il trailer era piaciuto tanto (un esempio di come si debba usare la cgi senza stravolgere l'originale) ma avevo ugualmente grossi timori
RispondiEliminagrazie a te andrò al cinema più sollevato :D
Beh, ora ho proprio voglia di vederlo. Visto che non sono riuscito a portarla a vedere nè i Minions nè Inside out: è un film che può piacere a una bambina di 4 anni (che come cartoni guarda un po' di tutto, Peppa Pig, Hulk - ! - Topolino, Squadra della Giungla... e ha già visto a casa un paio di lungometraggi)?
RispondiEliminaDirei proprio di sì. Dura anche il giusto (93 min.).
EliminaOttimo, grazie. E' da un po' che mi chiede di andare al cinema (anche se non ne ha mai visto uno e non sono sicuro che sappia come funzioni). Piano di addestramento per un 2016 ricco di film Marvel :-)
EliminaI miei han visto qualche spezzone di combattimenti Marvel (tipo Hulk vs Veronica), ma ho deciso di limitarli perchè si esaltano troppo e vorrei evitare che si facciano male :)
EliminaPoi IMHO sono troppo realistici per dei bimbi così piccoli.
Bellissima recensione Doc, era già in programma comunque, come il potenziale rischio delusione che si portava quatto quatto dietro, ma dopo aver visto il trailer dopo mesi di immagini e voci spifferate ho tirato un gran sospiro di sollievo.
RispondiEliminaOra tocca vedere chi arriva prima, se Charlie Brown o James Bond
Il genio. Un tizio che impara a disegnare con un corso x corrispondenza - il pubblico non esca dalla sala urlando xchè è stato così anche x il papà di Popeye - e riesce a sintetizzare quel sorriso timido che dice tutto sulla consapevolezza che il mondo gira ad una velocità e soprattutto con direzione e verso imprevedibili e che solo Charlie Brown ha tra le tante strisce, anche di gente con la luccicanza, pubblicate prima e dopo. Sono stato scettico prima e dopo i trailers - sono come la parodia di Claudio G. Fava che giustamente Fantozzi e i suoi colleghi costringono alla visione di Giovannona Coscialunga - e, se qualcuno me lo avesse chiesto, avrei preferito un film in b/n che riproducesse le strisce in b/n, praticamente un cartone animato meno complicato di Felix the Cat, ma in sala saremmo stati in due contando il proiezionista...
RispondiEliminaPS= Anche se aspettavo DI GRAN LUNGA più volentieri un film su Calvin & Hobbes, non mi lamenterò di certo ^^
RispondiEliminaConoscendo le posizioni di Watterson sullo sfruttamento dei diritti d'immagine temo che un film su Calvin e Hobbes non lo vedremo mai...
EliminaSono anch'io, come il Doc e gli antristi qua sopra, del partito "Paura Fottura". Paura che abbiano rovinato le strisce che tutti amiamo e apprezziamo. Già la serie tv in alcuni episodi "canterini" o "storici" (tipo quello che raccontano lo sbarco in Normandia) non erano il massimo e si allontanavano di molto dalle strip.
RispondiEliminaFortunatamente la recensione mi ha messo tranquillo e appena posso me lo sparo al cinema!
Andrò di certo a vederlo con mio figlio, ma Doc. leggevo in un paio di recensioni che l'unico neo del film è proprio l'iter di Charlie Brown che diventa, da quel che mi è parso di capire, sempre più figo man mano che il film avanza e questo è stato visto come un tradimento. Ma da quel che dici allora non è così.
RispondiEliminaNo, infatti. Vive i suoi momenti di gloria, ma torna ad essere il "brav'uomo" di sempre. Anzi, il senso è proprio che quei sogni si avverano se resti quel che sei, onesto con gli altri e con te stesso.
EliminaOk allora credo che le recensioni che ho letto come sempre dovessero trovare per forza un qualcosa di negativo. Thanks x l'info ;)
EliminaI Peanuts sono stati il primo fumetto a farmi ridere "ad alta voce". Non sorridevo: leggevo e ridevo come se non ci fosse un subito dopo.
RispondiEliminaPig Pen è sempre stato il mio personaggio preferito, con tutta quella nuvola polverosa attorno che sembra muoversi su ogni singola pagina.
Titubante nell'andare a vedere il film solo per il timore di ritrovarmi in una platea di bimbi ... vediamo se riesco a trovare il coraggio e a correre il rischio :)
pelle d'oca Doc, hai scritto una recensione meravilgiosa...domani vaod a vederlo e dopo aver letto quel che hai scritto l'hype è alle stelle!!!
RispondiEliminaUltimamente sto valutando se e come fare il "battesimo cinematografico" di mio figlio di 3 anni, volevo un cartone leggero, colorato e semplice da capire (e soprattutto, senza scene di paura, che poi non mi dorme la notte: dove per "scene di paura" intendo anche un temporalone improvviso e rumoroso...). Doc, me lo consigli per il bimbo o la platea di quarantenni in sala indica che lo apprezzerà solo tra qualche anno?
RispondiEliminaCome dicevo più su a Massimo, credo proprio di sì. Poi, chiaro, per apprezzare davvero i Peanuts devi avere un po' di vecchiettudine dentro, ma la storia la segue anche un bimbo.
EliminaGrazie! (non avevo visto la risposta a Massimo, sorry) Prendo in considerazione la pellicola :)
EliminaBeh, però se non va bene il temporale improvviso, sappi che naturalmente c'è la scena SPOILER
EliminaSPOILER
della notte buia e tempestosa!
La ragazzina dei capelli rossi si vede anche sulle strisce di Schultz, en sono sicuro! Nelle ultime "stagioni".
RispondiEliminaConcordo ovviamente sul fatto che comunque LRDCR sia storicamente un concetto astratto, come il gatto dei vicini!
Devo andare a vederlo, i peanuts sono sempre stati un punto stabile (nelle raccolte annuali) nella mia infanzia altrimenti relativamente povera di fumetti.
Ecco, sì, e in TV è apparsa pure (grazie a Cattivone per la segnalazione, rima). Nel dubbio, nella recensione ci ho buttato un forse. Ma comunque sì, resta un concetto astratto, dopo averne parlato per decenni. Il gatto "cambia peso" dei vicini qui invece non c'è. E bobbè.
EliminaOnestamente nelle strisce sono abbastanza sicuro di non averla mai vista, mi viene il dubbio che la collezione che ho io (quella italiana di Baldini e Castoldi, questo formato qua: http://www.bedetheque.com/media/Couvertures/Couv_205316.jpg ) non contenga tutte tutte le strisce pubblicate.
EliminaNelle strisce si vede solo la sagoma in controluce, una sola volta. In un paio di speciali animati invece compare, ben visibile e a figura intera, ma i cartoni animati non sono da considerarsi del tutto "canonici" sebbene ad alcuni Schulz abbia collaborato personalmente. La fidanzatina di Charlie Brown nelle ultime strisce è Peggy Jane, e per lei Charlie dimentica anche la Ragazzina Dai Capelli Rossi ("Chi?"), ma Peggy Jane flirtava con lui in una maniera molto sottile ed "adulta" e dopo qualche anno lo lasciò senza porsi troppi problemi. Charlie Brown, invece, come conseguenza riportò anche il doppio rimorso di aver "tradito" la Ragazzina. ^_^
EliminaAccienti avete ragione, pensavo a Peggy Jane come impersonificazione della LRDCR, mi cospargo il capo di cenere e chiedo scusa al Doc !
EliminaGrazie mille della correzione :-)
Onestamente ero comletamente all'oscuro dell'esistenza di questo film. Mo m'o` segno (cit.).
RispondiEliminaCmq IMHO hai fatto bene a saltare 007. Grosso "meh" finale. Mi e` sembrato uno script scartato da Mission Impossible. ma con meno tongue-in-cheek attitude.
....vera recensione di cuore quarantenne, grazie Doc... nel ricordo di quelle mattinate delle vacanze di Natale, avevo già in programma la visione al cinematografò ...anche per me il trailer era stato di una sconfortante banalità....ora non potrò mancare.... spesso, quando attendo l'inizio del film al cine e passano i "prossimamente", dico la consueta battuta: "oh, se il film è bello la metà del trailer, non possiamo perderlo!" ...stavolta pare proprio il contrario!!!
RispondiEliminaIo sono combattuta su questa cosa del film.
RispondiEliminaMolto felice se è rispettoso delle strisce e ne riproduce bene il clima, ma dopo la morte di Schulz e la sua richiesta che nessuno riprendesse in mano i suoi personaggi dopo di lui (anche se Charles parlava espressamente delle strisce a fumetti), ogni prodotto "nuovo" legato ai Peanuts mi appare un po' come una profanazione. Sarò più realista del re?
Comunque è questo il motivo che finora mi ha portato a ignorare l'uscita di questo film. Se poi è bello, meglio, ma personalmente non credo di vederlo ^^;
Gran voglia di vederlo dopo la recensione.
RispondiEliminaRemember remeber the fith of Novermber .....
Da bambino amavo la serie trasmessa da canale 5 e poi ho continuato leggendo le strisce insieme a Mafalda e BC.
RispondiEliminaCome ho letto dell' uscita cinematografica ho storto subito il naso, ora la tua recensione mi ha fatto venire voglia di vederlo. Grande!
Ieri sera sono andato al cinema così,tanto per fare, e siccome di 007 me ne frega tipo 0,007 ho cercato un'alternativa. Ma sia Rock the Casbah sia Snoopy avevano un unico spettacolo alle 20:00 e ormai era tardi :( In compenso ho visto Freeheld è stata una gran bella sorpresa... Forse nn frega nulla a nessuno, ma volevo condividere questa cosa x compensare la mancata visione di Snoopy che vedrò cmq presto
RispondiEliminaMi associo per i complimenti per la recensione, molto bella.
RispondiEliminaPer quanto riguarda il film, passa nella lista "da vedere senza fretta" .
Lo so, sono in controtendenza con la maggioranza dei post ma ho sempre sopportato i Peanuts solo in piccole dosi . ( no forconi pliiiis )
Sono combattuto....
RispondiEliminaNon riesco ad immaginarmi i personaggi fumettosi che amo da decenni "in movimento"..( e questo vale non solo per Linus e company..)
..i cartoni animati dei peanuts li ho sopportati alla vista per non più di 10 secondi, poi li ho accuratamente evitati come neanche l' antrace bovino...
....già mi stranisco quando ne vedo saltuariamente alcune strisce colorate...
..Peanuts è un fumetto "adulto", capisco la necessità di fare nuovi adepti tra le giovani leve, ma la cosa mi lascia un po' di amaro in bocca...
..sarò un purista...
...o un fossile vivente....
..
Metallo! Metallo per Tham!
RispondiEliminaScherzo, per molti anni li saltavo a piè pari quando leggevo la rivista Linus. Da vecchierello li ho rivalutati.
Bella recensione Doc. Mi è venuta la pelle d'orca. Vedremolo assolutamente.
RispondiEliminaDevo trovare il modo di andare al cinema, anche se ultimamente mi risulta difficile spostarmi. Per i Peanuts uno sforzo si può fare.
RispondiEliminaAggiungo, per restare in tema, che con l'ultimo Humble Comics Bundle ci si può portare a casa un po' di fumetti digitali di Schulz per un tozzo di pane o quasi.
https://www.humblebundle.com/books
Non vedo l'ora che sia martedì, giorno in cui anche io finalmente andrò a vedere questo film che aspetto da un anno! Ho già pronti i fazzoletti, ché a me i Peanuts hanno sempre messo un magone inenarrabile...
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaEra proprio quello che volevo sentire.... Zietta, si corre al cinema!!!
RispondiEliminaSono davvero felice del parere positivo. Andrò a vederlo con immenso piacere.
RispondiEliminalo voglio vedereeeeeeeee
RispondiEliminaForse
RispondiEliminaScusate è la prima volta che commento,anzi che ci riesco..
RispondiEliminaComunque Snoopy e co. Mi fanno tanta tenerezza e il film mi sembra molto carino,la recensione era ottima come sempre,ci faccio un pensierino
Grazie per la bella recensione che mi ha strappato un sorriso in un giorno triste, oggi che il mio gatto, l ammiraglio ha deciso di fare il suo ultimo volo. Quanti ricordi. E tanti sono i ricordi legati a Charlie Brown (sempre con nome e cognome chissà poi perché), ho sempre avuto il diario di linus e da bambino al mare compravo i fumetti alla bancarella x 1500 lire. Che tempi! E vabbè ma soprattutto e bobbe'.
RispondiEliminaMeno male che ti è piaciuto! Troppe delusioni dalla CGI ultimamente (persino dai Minions che sembravano così promettenti).
RispondiEliminaCi sarei rimasto male se avessero trasformato anche i Peanuts in un film per bambini.
Ma c'è "Era una notte buia e tempestosa..".E l'aquilone? E il banchetto da psicologa di Lucy? Il grande cocomero? Ecc ecc
Chi vincerà? Il mio amore ventennale verso i peanuts, o la mia avversione verso i film d'animazione in CGI?
RispondiEliminabella bella recensione, contiene la weltanschauung del doc in maniera che più chiara non si può, :-)
RispondiEliminaQuanto mi piace questa cosa del tedesco che c'ha una parola lunga e strana per qualsiasi concetto :)
EliminaPiù correttamente direi la lingua tedesca adora i nomi composti, come in questo caso: Welt (mondo) + Anschauung (opinione).
Elimina(scusami la noticina da pdf)
bella bella recensione, contiene la weltanschauung del doc in maniera che più chiara non si può, :-)
RispondiEliminaMa che bella recensione.
RispondiEliminaHo provato a convincere il quasi 5enne ma non ne vuole sapere. magari lo recupero in dvd per me più avanti
M'hai convinto :)
RispondiEliminaMi hai conv... uffa, l'hanno già detto in tanti. Ok, io ci sto!
RispondiEliminaSchulz è uno dei giganti della letteratura mondiale di tutti i tempi. Punto. Scoprire che delle "noccioline" così piccole possano comunicare così tanto è sempre incredibile, anche dopo innumerevoli letture. Una capacità comunicativa enorme in così poco spazio. Ammirazione totale. Posso capire che molti abbiano ritrosia quando qualcuno si avvicini a queste opere realizzando qualcosa di nuovo, ma io credo che quando lo si fa con rispetto e amore verso l'opera originaria, pur introducendo magari delle novità, il risultato non potrà mai essere cattivo. Diverso, probabilmente, ma non cattivo. E credo che, dovunque si trovi in questo momento, il buon Charles stia facendo un piccolo bel sorriso.
RispondiEliminaP.S. La citazione di Ivan F. è bellissima :-)