Marvel Comics - Una storia di eroi e supereroi
Qualche giorno fa, quando hai pubblicato sui socialcosi la foto dei raggioblù e delle robe da leggere che ti sei portato dietro in vacanza, ti si chiedeva cosa fosse quel librone bianco con la scritta "Marvel Comics" sulla costina. Trattavasi in realtà del librone azzurro qui sopra, privato della sovracoperta per non farla disintegrare infilandolo in valigia. Marvel Comics - Una storia di eroi e supereroi, di Sean Howe (pubblicato in Italia da Panini, 29,77 hardcover, 6,99 kindle. Il paperback USA si trova su Amazon sui 13 dollari) è un libro il cui contenuto è spiegato molto meglio dal suo titolo originale: Marvel - The Untold Story. 530 pagine in cui viene raccontata la storia della Marvel, dalle origini, negli anni 40, all'acquisizione da parte della Disney nel 2009. Settant'anni di successi, crisi, fallimenti, drammi personali, liti feroci, narrati non come una semplice e sterile cronologia, ma attraverso le voci dei suoi protagonisti, raccolte da Howe in oltre centocinquanta interviste. Il bello? Il fatto che tutto venga snocciolato assolutamente senza peli sulla lingua, da quella volta in cui Kirby diede del figlio di tro*a a un giovanissimo Stan Lee, in giù [...]
Appassionante come un romanzo, per l'abilità da narratore di Howe e ovviamente per l'argomento trattato, Marvel Comics - Una storia di eroi e supereroi svela una quantità enorme di retroscena. Da lettore di Wizard sin dai suoi primissimi numeri sapevi già di come si sia andato pian piano sgretolando il rapporto tra Lee e Kirby, dell'autoisolamento nel quale si è rinchiuso un amareggiato Steve Ditko, o dell'odio covato da tutti gli ex sottoposti per Jim Shooter (quella simpatica trovata di disintegrare la sua città natale nel New Universe...). Ignoravi però un sacco di altre cose, dalla vita da playboy di Stan Lee alla volta in cui hanno provato a fargli calare dell'acido per uno scherzo. O dei tempi in cui il Marvel Bullpen - all'inizio, quando negli anni 60 iniziò a usare questa espressione, una fantasia di Lee, che ricordava con affetto gli anni precedenti in cui lavorava in una redazione piena di gente - era pieno DAVVERO di gente che si calava l'impossibile, partorendo poi quelle storie Seventies così bizzarre come solo sotto sostanze psicotrope. Steve Gerber a parte, ché lui quelle cose le tirava fuori al naturale, come il tonno.
È la storia del sogno di Stan Lee, del suo trasferimento sulla Costa Ovest per inseguire le luci di Hollywood, con un progressivo allontanamento da e disinteresse per gli albi e i personaggi di cui continuava a rappresentare il volto pubblico. Di Scott Lobdell, e di come si sia ritrovato a scrivere il più importante fumetto Marvel praticamente per caso. Delle liti tra Claremont e Byrne, perché il secondo non sopportava più il primo. Della promessa fatta a Frank Miller che Elektra non l'avrebbe mai fatta risorgere dalla tomba nessuno (#credici). Di Todd McPupazzo e di come il suo arrogante Spider-Man abbia fatto infilare la casa editrice nel tunnel delle copertine speciali, di fatto portando l'intero settore a gonfiare una bolla la cui esplosione avrebbe lasciato sul campo mezza industria del fumetto. Della trafila di presidenti, manager e gentucola danarosa di Wall Street che ha trascinato la Marvel sull'orlo della bancarotta con i suoi giochi di potere e delle fisse assurde (uno di questi impose tagli draconiani alle spese d'ufficio, invitando gli impiegati a non sprecare LE GRAFFETTE. Manco nella Megaditta di Fantozzi).
Non hai letto praticamente altro, nei ritagli di tempo, per gli ultimi dieci giorni, il che è abbastanza indicativo di quanto questo libro ti abbia preso. Ti sei goduto soprattutto i capitoli dedicati agli anni 70 e 80, ma hai trovato molto godibile anche tutto il resto. Alcuni passaggi, come quello del funerale del Re, li hai trovati perfino toccanti. Che siate stati lettori Marvel un tempo o lo siate ancora, una lettura muy consigliata. Manderà in frantumi il quadretto di allegra famiglia felice di creativi, se mai ve ne siete appesi nella testa uno, ma vi spiegherà il perché e il percome di un sacco di cose. Tipo perché Claremont voleva uccidere Wolverine e Dazzler sia imparentata dalla nascita con i KISS? Tipo.
Appassionante come un romanzo, per l'abilità da narratore di Howe e ovviamente per l'argomento trattato, Marvel Comics - Una storia di eroi e supereroi svela una quantità enorme di retroscena. Da lettore di Wizard sin dai suoi primissimi numeri sapevi già di come si sia andato pian piano sgretolando il rapporto tra Lee e Kirby, dell'autoisolamento nel quale si è rinchiuso un amareggiato Steve Ditko, o dell'odio covato da tutti gli ex sottoposti per Jim Shooter (quella simpatica trovata di disintegrare la sua città natale nel New Universe...). Ignoravi però un sacco di altre cose, dalla vita da playboy di Stan Lee alla volta in cui hanno provato a fargli calare dell'acido per uno scherzo. O dei tempi in cui il Marvel Bullpen - all'inizio, quando negli anni 60 iniziò a usare questa espressione, una fantasia di Lee, che ricordava con affetto gli anni precedenti in cui lavorava in una redazione piena di gente - era pieno DAVVERO di gente che si calava l'impossibile, partorendo poi quelle storie Seventies così bizzarre come solo sotto sostanze psicotrope. Steve Gerber a parte, ché lui quelle cose le tirava fuori al naturale, come il tonno.
È la storia del sogno di Stan Lee, del suo trasferimento sulla Costa Ovest per inseguire le luci di Hollywood, con un progressivo allontanamento da e disinteresse per gli albi e i personaggi di cui continuava a rappresentare il volto pubblico. Di Scott Lobdell, e di come si sia ritrovato a scrivere il più importante fumetto Marvel praticamente per caso. Delle liti tra Claremont e Byrne, perché il secondo non sopportava più il primo. Della promessa fatta a Frank Miller che Elektra non l'avrebbe mai fatta risorgere dalla tomba nessuno (#credici). Di Todd McPupazzo e di come il suo arrogante Spider-Man abbia fatto infilare la casa editrice nel tunnel delle copertine speciali, di fatto portando l'intero settore a gonfiare una bolla la cui esplosione avrebbe lasciato sul campo mezza industria del fumetto. Della trafila di presidenti, manager e gentucola danarosa di Wall Street che ha trascinato la Marvel sull'orlo della bancarotta con i suoi giochi di potere e delle fisse assurde (uno di questi impose tagli draconiani alle spese d'ufficio, invitando gli impiegati a non sprecare LE GRAFFETTE. Manco nella Megaditta di Fantozzi).
Non hai letto praticamente altro, nei ritagli di tempo, per gli ultimi dieci giorni, il che è abbastanza indicativo di quanto questo libro ti abbia preso. Ti sei goduto soprattutto i capitoli dedicati agli anni 70 e 80, ma hai trovato molto godibile anche tutto il resto. Alcuni passaggi, come quello del funerale del Re, li hai trovati perfino toccanti. Che siate stati lettori Marvel un tempo o lo siate ancora, una lettura muy consigliata. Manderà in frantumi il quadretto di allegra famiglia felice di creativi, se mai ve ne siete appesi nella testa uno, ma vi spiegherà il perché e il percome di un sacco di cose. Tipo perché Claremont voleva uccidere Wolverine e Dazzler sia imparentata dalla nascita con i KISS? Tipo.
PRIMO! No scherzo, grazie per la dritta Doc, lo cerco in Amazon...
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaPurtroppo il cartaceo ha un prezzo un pochino elevato, se non ricordo male, ma dopo questa recensione un pensierino ce lo faccio.
RispondiEliminaBeh, dai, meno di 30 carte per un tomo di quella portata (oltre 500 pagine) non è neanche tantissimo. Non poco, ma non eccessivo.
EliminaL'ho già scritto nel post, lo ribadisco qui: sia ia la versione Kindle in italiano, sia quella cartacea USA (per chi mastica un po' d'inglese) costano molto meno. Volendo...
EliminaJim Starlin, infatti, non me la raccontava giusta...
RispondiEliminaCerti festini, lui ed Englehart...
Eliminamagari me lo regalo per Natale. Grazie Doc per la recenzione! :)
RispondiEliminaDa prendere assolutamente, grazie per la dritta
RispondiEliminaDoc, tutto testuale? Qualche foto? Qualche tavola? Qualche copertina?
RispondiEliminaZero, tutto testo.
EliminaVero! quando l'ho letto mi incazzavo come una biscia quando descriveva le bellissime copertine di taluno, il rivoluzionario stile grafico di talaltro e dovevo solo immaginarli o pescarli dalla mia memoria fanciullesca!!!!
EliminaHo dovuto comprare il tomo della storia ufficiale Marvel , tutto a colori e pieno di immagini!
Dovrebbero venderli insieme! :-)
Bene! Lo leggerò. Grazie Doc per la dritta.
RispondiEliminaJim Shooter pur con i suoi difetti era l'unico ad aver capito tutto: non lo hanno ascoltato ed infatti i risultati alla lunga si sono visti.
RispondiEliminaIl New Universe faceva abbastanza schifo, però si è fatto perdonare con la Valiant.
Ma portando sempre rispetto allo Starbrand di Shooter e Romita Jr., perché ne ero un fan e in certe cose era proprio avanti. Ma ne ho parlato diecimilioni di volte, scusate il pistolotto :D
EliminaE poi sotto shooter, ihmo, la marvel ha dato tanto (direi il meglio, ma il giudizio è filtrato dalla lettura di bambino): Il daredevil di frank miller, gli x-men di Claremont e Byrne, gli avengers di shooter, i fantastici 4 di Byrne...
EliminaIl libro sono mesi che mi aspetti, occhieggiando minaccioso dalla libreria...
Bella Doc! ottimo libro per approfondire un mondo che conoscevo solo dal versante fumetti letti da ggiovine! ora, da adulto consapevole, e con molto occhio del Paragone, ho letto la storia dietro le storie e la lettura era accompagnata da un infinità di AAAAAAHHHHHhhhhhh, ora mi spiego questo e quello, ( es a caso: mimmate tipo la saga del clone, il boom degli XXXX cosi, il mistero assoluto del successo di Liefeld...)
RispondiEliminaUna cosa: mi sbaglio o l'ultimo periodo, fine 90 in poi è scarrelato via un po' veloce rispetto ai lunghissimi e dettagliatissimi 70 e 80? solo quasi beghe legali e poco sulle storie... impressione mia..
Anyway ottimo libro per chi ha letto l'uomo ragno e soci e vuole saperne di più!
ROVINATORE
dazzler era una mossa commerciale e basta legata al lancio di una vera/finta cantante in carne ed ossa!
Ho vinto quallcheccosa? :-))
Le storie, in fondo, non sono mai al centro del racconto, con l'eccezione degli esempi che servono a spiegare perché quella saga lì fosse fuori di melone, cosa volesse dire Morrison con Marvel Boy, etc. La parte meno approfondita sono secondo me gli anni Duemila, specie il secondo lustro. Ma per una ragione molto semplice, sempre IMO: trovare qualcuno che ti dica peste e corna di un vecchio proprietario o direttore della Marvel è relativamente facile, ma far parlare male qualcuno della realtà presente o del passato prossimo, rischiando di fargli bruciare i ponti? I don't think so. Ci sono pagine su pagine in cui si spiega come i powers that be degli anni 80 e 90 abbiano cercato di spremere "il prodotto", reputando secondaria la vendita degli albi, e non c'è niente del genere riguardo la Disney, nei tre anni intercorsi tra l'acquisizione della Marvel (2009) e la chiusura del libro (2012)?
EliminaGiusto Doc. ottima osservazione, riguardo alle storie e gli ultimi anni... la grande Casa delle Idee di Topolino fa le cose in grande in tutti i sensi, soprattutto economico! ;-)
EliminaNon seguendo più molto le pubblicazioni mensili di Captein Ammerica e soci negli ultimi 10 anni , personalmente mi sarebbe piaciuto un maggiore approfondimento per sapere che mi ero perso, ma giustamente il focus è un altro!
Excelsior!
Preso in versione kindle, trovato molto interessante, molte cose da marvel zombie di lunga data le conoscevo, molte altre assolute novità x me, lo consiglio anche ai non appassionati marvel
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaAdoro i libri che ti "insegnano le cose" che non sai sulle tue grando passioni e di come e perchè una ditta va avanti o si blocca per cause che nessuno manco si immagina. Sono indeciso se comprarlo ma quasi quasi...
RispondiEliminaFelice di scoprire che ne esiste un'edizione italiana, lo stavo lumando da un po'. Dopo I Simpson e il SNL ho proprio voglia di vedermi distruggere anche la Marvel (masochismo? Forse). Ma sono semplici interviste o singole dichiarazioni/aneddoti degli intervistati raggruppate per tema?
RispondiEliminaNo, o non avrei parlato dell'abilità da narratore dell'autore :D
EliminaÈ la storia ricostruita attraverso quelle interviste e molte altre fonti, elencate a fine libro.
D'oh! In effetti sarei dovuto arrivarci da solo! Grazie comunque della risposta.
EliminaLetto. Spiega bene che gli dei a volte sono solo uomini.
RispondiEliminaLo vidi da un casino di tempo in fumetteria... Dicendomi sempre: "Poi lo compro".
RispondiEliminaE poi ha chiuso la fumetteria
beh dai wolverine avrà rotto i maroni pure a lui per volerlo segare, e alla fine non faceva male :)
RispondiEliminaLetto un annetto fa. Avevo trovato l'e-book in offerta su Amazon. Interessantissimo, ma che magone...
RispondiEliminaDoc, ma qual'e' il piu' importante fumetto marvel scritto da Lobdell?
RispondiEliminaLetto tipo l'anno scorso e bevuti tutto d'un fiato! Lo rileggero' x l'arrivo delle nuove Secret Wars (da quanto letto fin ora una figata!!!)
RispondiEliminaVisto e preso.
RispondiEliminaVedo che anche Howe fa un bel ritratto di mr. McPupazzo e di Rob "piedini di fata" Liefeld...
Interessantissimo, lo metto nella lista di letture!!
RispondiEliminapreso in un mondadori store qualche settimana fa, dopo mesi e mesi a leggerne stralci a scrocco e tentennare se spendere o meno 30 euri
RispondiEliminadivorato in pochissimo tempo... bellissimo e malinconico allo stesso tempo
ti apre gli occhi mostrandoti certi eventi vissuti sulla propria pelle di lettore, sotto un altro punto di vista (il continuo allungarsi del brodo della saga del clone, lo svacco totale degli x men di morrison) e ti porta dritto nella stanza dei bottoni della (ex?) casa delle idee
visto la magia spezzata, forse era meglio non entrarci in questa stanza
però, anche se il libro si chiude con una frase amarissima che suona quasi come una condanna, in se cova anche un seme di speranza...mostra che ad ogni periodo di medioevo creativo (come quello attuale della gestione Alonso) ne è seguito uno di rinascita
Io ho capito che dipende molto dal manico,ovvero dall'edior in chief,sotto Quesada abbiamo avuto un grandissimo momento di creatività e storie interessanti,mentre Alonso cerca solo il colpo di scena mediatico e la vendita facile.
Eliminainfatti
EliminaAlonso non mi ha soddisfatto ne come editor dell'Uomo Ragno ne come editor degli X Men
quindi all'indomani della sua promozione non feci i salti di gioia
Letto in 3 giorni,non sono riuscito a staccarmene un attimo,è stato davvero interessante leggere delle vite delle persone di cui,cresciuto a pane e marvel negli anni 80 e 90,leggevo i nomi nei credits.
RispondiEliminaOra capisco perchè le storie degli anni 70 (salvo poche) erano talmente assurde che le pigliano per il sedere ancora adesso,erano scritte da un branco di drogati.
Forse Shooter era un gran rompi con la mania del controllo e voleva scrivere tutto lui ma era necessario a tenere a freno quella banda di tossici che scriveva solo per loro e non per i fan.
Mi è piaciuto anche molto come l'autore si è scagliato contro la Marvelution e quella ridicola divisione stagna in "famiglie" che ammazzo l'omogeneità dei fumetti Marvel famosi proprio perchè i loro eroi si incontravano anche per caso.
Sono solo rimasto un pò deluso perchè non ha parlato abbastanza delle ottime storie che sono nate sotto la divisione di Joe Quesada(New Avengers,Civil War),del ritorno alle origini dove gli eroi si incontrano e vanno in altri gruppi(Wolverine e L'Uomo Ragno nei Vendicatori) e anche del fatto che finalmente la Marvel aveva aperto la porta a talenti di tutti i paesi europei invece di pescare solo dal bacino americano o al massimo britannico.
un altro difetto riscontrato è che non si parla affatto ne della marvel UK ne della marvel Italia
RispondiElimina