I Cavalieri dello Zodiaco, la Saga di Asgard - 13

Quasi undici mesi dopo l'ultima volta, è arrivato finalmente il momento di riprendere le cronache del campionato di Burronismo, i riassuntoni della Saga di Asgard dei Cavalieri dello Zodiaco. Perché c'è voluto così tanto? Perché la tredicesima puntata (episodio 86 della serie, "Risveglio da un incubo") era l'ennesima infilata di pistolotti tra Phoenix e Mime, e ogni volta che provavi a vederla ti veniva l'abbiocco grave. Ne hai fatto perciò una versione molto riassunta, che speri sia comunque divertente. Quello che è, basta che andiamo avanti. Ah, come annunciavi ieri, hai in mente una nuova rubrica tutta per i Cavalieri: speri di riuscire a tirarne fuori un primo post in tempi brevi. Il che vuol dire magari domani, magari tra un mese, magari mai, ma oh, era giusto per dirvelo. E dunque, come va a finire lo scontro mortale all'ultimo pippone sulla giustizia tra Mime e Phoenix? Indovina un po' [...]

Lo scontro tra il Cavaliere della Fenice e il Cavaliere della Ornella Vanoni, dopo che Andromeda è stato squalificato per manifesta minchionaggine, va avanti con pipponi assurdi, appunto, in un'infinità di primi piani e immagini statiche per sparagnare sulle animazioni.

 Tra una cosa e l'altra si pesca ancora nel passato del piccolo Mime,

 Mimmolino,

e di suo padre Marino Bartoletti, in arte Folken.

"Il mio cosmo appartiene alla giustizia", "Devo arguire che la giustizia è superiore alla brama di gloria", e arrenditi, e no non mi arrendo, "Per Atena!", "Per Asgard!", "Per la ... che freddo!". Ogni tanto qualcuno sbatte le palpebre, per far vedere che non sono dei fermo immagine a parlare.

Ma a proposito del freddo, Atena, in collegamento telepatico, dice a Phoenix: "Ricorda quello che hai fatto alla casa della Vergine!". E Phoenix: "Quale vergine? Io frequento solo grandi maial...". "Virgo, idiota! Ricorda la battaglia della sesta casa e di come acquisisti il settimo senso!".

Nel frattempo, Pegasus si addormenta precipitando nel 348° burrone: è un burrone molto confortevole.

Poi Mime ricorda perché sono lì e scatena il suo attacco più terribile, la Melodia delle Tenebre: 

 (con la sputazza lubrificante sulle corde, così suonano meglio).

Phoenix sta per essere garrotato e gli si sta spaccando pure tutta l'armatura, vatti a fidare dei tarocchi cinesi,

mentre suo fratello, in quanto protesi della sua stessa meenchia, sta lì a guardare, legando il motorino al palo.

Allora Phoenix dice: "HO TROVETO! Potrei ricordare la battaglia della sesta casa e di come ho acquisito il settimo senso! Si potrebbe rilasciare un lasciapassare!"

 Ed eroicamente urla "Guarda là!" e si dà alla fuga.

Poi torna, era andato un attimo a farsi pettinare dal parrucchiere di Devilman. La sua astuta mossa lo ha PRIVATO dell'armatura,

ma con le Ali della Fenice colpisce Mime, che vola a fracomarsi contro l'ennesimo muretto dal valore storico inestimabile, mentre la sua cetra si disintegra per terra. Non aveva fatto il prolungamento della garanzia, ahia.

"Dai, sono tuo prigioniero, FINISCIMI!", gli dice quello, sollevando le chiappe, ma a Phoenix piacciono solo le bionde

(e qualche volta i moretti), e ripartono i pipponi sulla bontà e la giustizia e il bene e il male, che manca solo arrivi Batman a fine cartone a spiegare che non si accettano le caramelle drogate dagli sconosciuti.

Poi la scena si sposta per qualche ragione sul piano astrale del riciclo delle animazioni già realizzate, con loro due ancora in armatura che assumono le stesse pose degli episodi precedenti. Con in omaggio un altro po' di flashback su Folken Quilicen.

Mime prova pure a spogliarsi, per rendere il messaggio più esplicito, restando solo con la magliettina della salute e la calzamaglia-pigiama della ragno,

e i due si affrontano così, senza protezioni, occhio ché si pigliano le malattie.

Segue pugno incrociato tipo robe di samurai con la katana, di quelli che poi uno muore dopo, con calma, a casa sua e senza alcun impegno d'acquisto. Phoenix traballa,

Mime dice "Grazie mille, gentilissimo!", e cade a terra morto.

"CI PENSO IO, FRATÉ!"

Solo allora Andromeda si fa avanti per dare il suo contributo alla battaglia, cercando di calpestare vigliaccamente il cadavere.

Mime è morto educatamente con lo zaffiro già in mano, così non devono nemmeno ravanargli nei pantaloni per cercarlo. "Uffi!", dice Andromeda, visibilmente scocciato.

"Oh, minchia, ne abbiamo perso un altro! Contro quegli imbracchiati! Qui le cose non funzionano! Questa è malasanasgardità!", si lamenta giustamente Orion nel castello della regina dei ghiaccioli, Hilda di Polarettis. Orion, in quanto nordeuropeo, vorrebbe andare subito lì a rispedire i tizi di Atena a calci in culo fuori da Asgard, #GREXIT

Ma si fa avanti Megres, il cavaliere dell'Ametista, perché sua madre c'aveva una bigiotteria,

e dice: "Tranqui, regà, ci penZo io".

 

"No sbatti, scialla, #molisfondo #LULZ", e il gggiovane Megres, con i suoi capelli che così ce l'hanno solo lui e Jem la cantante,

e l'occhio che gli fa contatto con l'orecchio, va via. Orion e Mizar sono perplessi.

"Scusa, Orion, ma quello chi cacchio è? Mica è un cavaliere di Asgard!"

"È... l'estetista di Hilda".

GLI ALTRI POST SUI CAVALIERI DELLO ZODIACO:
Il primo episodio dei Cavalieri dello Zodiaco
I primi 15 episodi di Saint Seiya: Omega
Gli altri episodi della saga di Asgard