Titan A.E., l'ultimo film di Don Bluth. Purtroppo.
Lo avevi promesso: dopo Il Pianeta del Tesoro, la "Rubrica-senza-nome" non può che occuparsi di un altro lungometraggio d'animazione in salsa sci-fi di inizio anni Duemila, coraggioso quanto e più della pellicola Disney, sfigato quanto e molto più della stessa in termini di risultati al botteghino. Nel raccontare la lunga e rocambolesca carriera del grande Don Bluth, ricordavi tempo fa come sia bastato il pauroso flop di Titan A.E. nel 2000 per far chiudere i Fox Animation Studios dopo soli due film (tre se contiamo il direct-to-video Bartok il magnifico) e far appendere il ciak al chiodo a uno dei creativi cui il mondo dell'animazione, quello dei videogiochi e più in generale l'immaginario anni 80 devono di più. Ma la domanda resta sempre la stessa: era davvero un brutto film, Titan A.E.? Assolutamente no, anzi. E allora cosa ha trasformato la sua voce "incassi" in un enorme, fiammeggiante disastro in galleria, da cui è venuta fuori strisciando sulle ginocchia neanche metà del budget investito (almeno 75 milioni di burgerdollari)? Il marketing. Quella perversa, sinistra, fondamentale cosuccia chiamata marketing [...]
Titan A.E., dove le due lettere stanno per After Earth, cioè dopo la coriandolizzazione della Terra, è una piccola space opera zippata in 94 minuti. Un piccolo capitolo di Star Wars non ambientato nell'universo di Star Wars, un'avventura fantascienza classica che pesca a piene mani dal pozzo dei grandi classici del genere, alternando citazioni più esplicite a omaggi che solo un vero patito del cinema e dei telefilm fantascienzi può cogliere. Da Battlestar Galactica a quelle DUE strizzate d'occhio a Star Wars, da Tron a quel tatuaggio lì sul braccio di Cale, che fa tanto logo del Terran Empire in "Mirror Mirror", l'arcinoto episodio di Star Trek con le controparti malvagie di Kirk e compagni di merende spaziali. Dice: E? E tutto questo lo spettatore giovincello, target a cui tutti i film d'animazione USA per il grande pubblico dovrebbero sempre mirare per far cassa, non lo sa. E rischia di perdersi pure tutto il resto.
È proprio la struttura del film, avara di spiegoni, con un ritmo frenetico e un susseguirsi di eventi a tratti molto rapido, a non esser facilmente digeribile dal distratto-di-natura rEgazzino del cinematografò. Ricordi ancora benissimo una truppa di bambiname condotta sfortunatamente nello stesso cinema in cui l'andasti a vedere te, quindici anni fa, là a far domande per tutta la cacchio di proiezione, e alla fine stupita del fatto che quel pianeta lì fosse nato in pochi secondi. Quando il film ti dice invece che è trascorso un anno: sempre una roba superfantascienza, oh, ma non è evidentemente la stessa cosa. Nonostante anche qui abbondassero, miscelati agli esseri umani, personaggi cartoonosi con il tratto tipico di Bluth, Titan A.E. non era semplicemente un film adatto al pubblico Disney più giovane, quello che fa i grandi numeri color verde bigliettone. Titan A.E. era e resta un film godibile per degli spettatori più maturi, magari più avvezzi anche all'idea che a uno dei personaggi venga spezzato a un certo punto il collo con una mossa alla Frank Castle. Per dire.
Sbolognata la questione del floppone, tolti di mezzo i rEgazzini, torniamo a noi, al motivo di questa rubrica, al cercare di capire perché, quindici anni dopo, l'ultimo - purtroppo in tutti i sensi, a quanto pare - film di Don Bluth delivera ancora. E lì le ragioni che sei in grado di inanellare una via l'altra sono tante. Le animazioni, tanto per cominciare. La cura maniacale delle animazioni, ché da Bluth non ci si aspettava altro, chiaro, ma a vederle oggi restano ancora una caramella per gli occhi. Ma anche quello che con il 3D si è riuscito a fare, piazzandolo nei punti giusti, vuoi per la resa della nave Valkyrie del Capitano Korso, vuoi per la spettacolare sequenza finale del campo di corpi ghiacciati che nascondono la nave Titan.
Ma belli anche i personaggi, eh, praticamente tutti. Da Akima Kunimoto, stesso parrucchiere di Freefall di Gen 13 ma tempra diversa, tosta, sicura e sensuale com'è, a Cale Tucker, non il solito eroe un po' imbracchiato del genere, ma vero, genuino action hero del Tremila. Un po' Flash Gordon, molto giovane Indiana Jones del futuro che non ha paura di sanguinare quando trafitto da un laser e di presentarsi sulla scena con un tatuaggio da supernerd. Un po' di macchiette e stereotipi nella ciurma della Valkyrie, ma Preed basta da solo a riportare in pari la bilancia. Peraltro, notato niente? Non ci sono giovani mascotte e animaletti di compagniain mezzo ai coglion... accanto a Cale e Akima. Il che è un gran bene, sia chiaro, ma è un'altra di quelle scelte che in termini di marketing premiano quanto darsi le martellate sui testicoli del botteghino.
E poi l'inquietante ma benigno popolo dei pipistrelloni Gaoul, sotto il cielo rosso sangue degli U2 del pianeta Sesharrim, i Drej e le loro navi di pura energia, un po' programmi di Tron e molto siloni della vecchia Battlestar Galactica, con i dogfight e gli scambi affettuosi di laserate che si portano dietro. Tra alti e bassi, da segnalare anche una colonna sonora senza musicarelli, manco a dirlo: un normale soundtrack da pellicola non rivolta a un pubblico in età scolare, con tracklist imbottita di band del momento (dai Jamiroquai ai Texas, passando per i Lit).
L'ultima volta che hai controllato, di Titan A.E. non esisteva ancora un'edizione in raggioblù, il che - diciamolo - è una copulata vergogna. Ti sei dovuto accontentare pertanto per questa ri-visione del vecchio DVD comprato negli USA una vita fa (a scanso di equivoci e prima che lo scrivano in duecento: sì, esiste ovviamente anche il DVD italiano, e lo trovate negli store online a meno di dieci carte), una special edition dalla copertina incredibilmente inquietante, questa:
Cioè, sono riusciti davvero a titar fuori un art che fosse più brutto e fuorviante - la faccia di Cale, santocielo, la faccia di Cale invecchiato male - della locandina cinematografica (prima foto del post). Incredibile.
Ah, dimenticavi: ridateci Don Bluth. Ok che vai per le 78 primavere, Don, ma che vuol dire? Hai visto George Miller che t'ha tirato fuori a 70 anni, no? Mica non vogliamo farlo davvero, quel famoso film su Dragon's Lair di cui si parla tipo da dieci anni? Studi di Hollywood, cacciateci il soldo a Don, e su. E subito.
PREVIOUSLY NELLA RUBRICA-SENZA-NOME:
Hercules
Aladdin
Il Gigante di Ferro
Nightmare Before Christmas
Atlantis - L'impero perduto
Il pianeta del tesoro
Titan A.E., dove le due lettere stanno per After Earth, cioè dopo la coriandolizzazione della Terra, è una piccola space opera zippata in 94 minuti. Un piccolo capitolo di Star Wars non ambientato nell'universo di Star Wars, un'avventura fantascienza classica che pesca a piene mani dal pozzo dei grandi classici del genere, alternando citazioni più esplicite a omaggi che solo un vero patito del cinema e dei telefilm fantascienzi può cogliere. Da Battlestar Galactica a quelle DUE strizzate d'occhio a Star Wars, da Tron a quel tatuaggio lì sul braccio di Cale, che fa tanto logo del Terran Empire in "Mirror Mirror", l'arcinoto episodio di Star Trek con le controparti malvagie di Kirk e compagni di merende spaziali. Dice: E? E tutto questo lo spettatore giovincello, target a cui tutti i film d'animazione USA per il grande pubblico dovrebbero sempre mirare per far cassa, non lo sa. E rischia di perdersi pure tutto il resto.
È proprio la struttura del film, avara di spiegoni, con un ritmo frenetico e un susseguirsi di eventi a tratti molto rapido, a non esser facilmente digeribile dal distratto-di-natura rEgazzino del cinematografò. Ricordi ancora benissimo una truppa di bambiname condotta sfortunatamente nello stesso cinema in cui l'andasti a vedere te, quindici anni fa, là a far domande per tutta la cacchio di proiezione, e alla fine stupita del fatto che quel pianeta lì fosse nato in pochi secondi. Quando il film ti dice invece che è trascorso un anno: sempre una roba superfantascienza, oh, ma non è evidentemente la stessa cosa. Nonostante anche qui abbondassero, miscelati agli esseri umani, personaggi cartoonosi con il tratto tipico di Bluth, Titan A.E. non era semplicemente un film adatto al pubblico Disney più giovane, quello che fa i grandi numeri color verde bigliettone. Titan A.E. era e resta un film godibile per degli spettatori più maturi, magari più avvezzi anche all'idea che a uno dei personaggi venga spezzato a un certo punto il collo con una mossa alla Frank Castle. Per dire.
Sbolognata la questione del floppone, tolti di mezzo i rEgazzini, torniamo a noi, al motivo di questa rubrica, al cercare di capire perché, quindici anni dopo, l'ultimo - purtroppo in tutti i sensi, a quanto pare - film di Don Bluth delivera ancora. E lì le ragioni che sei in grado di inanellare una via l'altra sono tante. Le animazioni, tanto per cominciare. La cura maniacale delle animazioni, ché da Bluth non ci si aspettava altro, chiaro, ma a vederle oggi restano ancora una caramella per gli occhi. Ma anche quello che con il 3D si è riuscito a fare, piazzandolo nei punti giusti, vuoi per la resa della nave Valkyrie del Capitano Korso, vuoi per la spettacolare sequenza finale del campo di corpi ghiacciati che nascondono la nave Titan.
Ma belli anche i personaggi, eh, praticamente tutti. Da Akima Kunimoto, stesso parrucchiere di Freefall di Gen 13 ma tempra diversa, tosta, sicura e sensuale com'è, a Cale Tucker, non il solito eroe un po' imbracchiato del genere, ma vero, genuino action hero del Tremila. Un po' Flash Gordon, molto giovane Indiana Jones del futuro che non ha paura di sanguinare quando trafitto da un laser e di presentarsi sulla scena con un tatuaggio da supernerd. Un po' di macchiette e stereotipi nella ciurma della Valkyrie, ma Preed basta da solo a riportare in pari la bilancia. Peraltro, notato niente? Non ci sono giovani mascotte e animaletti di compagnia
E poi l'inquietante ma benigno popolo dei pipistrelloni Gaoul, sotto il cielo rosso sangue degli U2 del pianeta Sesharrim, i Drej e le loro navi di pura energia, un po' programmi di Tron e molto siloni della vecchia Battlestar Galactica, con i dogfight e gli scambi affettuosi di laserate che si portano dietro. Tra alti e bassi, da segnalare anche una colonna sonora senza musicarelli, manco a dirlo: un normale soundtrack da pellicola non rivolta a un pubblico in età scolare, con tracklist imbottita di band del momento (dai Jamiroquai ai Texas, passando per i Lit).
Il cast dei doppiatori USA spazia invece da Matt Damon (Cale) a Drew Barrymore (Akima) e a quella sagoma di Ron Perlman (professor Tucker, il padre di Cale) |
Cioè, sono riusciti davvero a titar fuori un art che fosse più brutto e fuorviante - la faccia di Cale, santocielo, la faccia di Cale invecchiato male - della locandina cinematografica (prima foto del post). Incredibile.
Ah, dimenticavi: ridateci Don Bluth. Ok che vai per le 78 primavere, Don, ma che vuol dire? Hai visto George Miller che t'ha tirato fuori a 70 anni, no? Mica non vogliamo farlo davvero, quel famoso film su Dragon's Lair di cui si parla tipo da dieci anni? Studi di Hollywood, cacciateci il soldo a Don, e su. E subito.
PREVIOUSLY NELLA RUBRICA-SENZA-NOME:
Hercules
Aladdin
Il Gigante di Ferro
Nightmare Before Christmas
Atlantis - L'impero perduto
Il pianeta del tesoro
L'unico ricordo che ho di Titan A.E. è che aveva un trailer di lunghezza inumana nel VHS del primo film degli X-Men, che ogni volta saltavo a piè pari perchè aveva una tremenda aria di polpettone.
RispondiEliminaNegli ultimi anni mi sono sempre detto che devo recuperarlo, che lo devo a Bluth per La Valle Incantata, Charlie e soprattutto Brisby - suggerimenti per i prossimi appuntamenti con LRSN :) - ma non ce l'ho mai fatta, ogni volta che sto per iniziare mi passa la voglia.
Pare che sia arrivato il momento propizio.
Denghiu, Doc!
visto che fonti "anonime" parlavano di un'imminente recensione di questo film me lo sono andato a riguardare, visto che ne avevo un'ottimo ricordo e....
RispondiEliminasono d'accordo solo in parte, rimane un simpatico film di fantascienza che come hai già detto tu pesca a mani basse dall'abc della fantascienza però ammettiamolo non è sicuramente un capolavoro dimenticato
non sono fan degli spiegoni (anzi gli odio) però un piccolo sforzo qui e la potevano farcelo, poi a parte i 3 protagonisti gli altri personaggi sono poco più che macchie sul muro (la cangura aliena avrà si e no 3 battute in tutto il film e altrettante apparizioni) hanno puntato tutto sull'aspetto grafico, il film è pieno di panoramiche evocative dello spazio (la corsa nella tempesta spaziale, l'acchiapparella nel capo dei ghiaccioli ecc) grazie anche alla cg che all'epoca era sicuramente sbalorditiva, ma ha fatto invecchiare rapidamente il film
infine nota assolutamente personale, ho sempre gradito poco quello stile di animazione pseudo-realistico e non saprei dirvi nemmeno il perché ma è così asd
Mi sfugge, amico CX3200, la parte del post in cui io parlo di "capolavoro dimenticato". Ricordo benissimo di aver scritto un milione di volto, piuttosto e anzichenò, che "bel film" e "capolavoro" sono due concetti ben distinti secondo i miei standard, e dovrebbero esserlo per chiunque non si lasci piegare dall'approssimativa visione binaria bene/male, stupendo/cacca figlia dell'Internet.
EliminaGiusto per precisare, eh.
per carità sono anche io tra quelli che non vede il mondo in b/n (o in questo caso merda/capolavoro asd)
Eliminadiciamo che leggendo come ne tessi le lodi ho pensato (evidentemente fraintendendo) che lo considerassi un po' più di un semplice "bel film" e ho solo espresso il mio parare non considerandolo tale...oh poi se qualcuno lo considera un capolavoro non c'è nulla di male i suoi punti di forza ce li ha (e c'è roba ben peggiore la fuori che ha avuto pure successo) e ognuno ha i suoi gusti
per me è un film con un grosso potenziale che con qualche aggiustatina qui e la poteva diventare un gran bel film d'animazione e magari avrebbe avuto qualche riconoscimento in più
cmq BOB è il miglior nome per un pianeta di SEMPRE asd
Confesso di non averlo visto ed un po' me ne vergogno. Ma quel tipo di grafica all'epoca mi attirava pochissimo amando uno stile assai piu' minimale . Magari lo riecupero che i suggerimenti del Doc non mi hanno mai deluso. Dirovvi presto
RispondiEliminaooooh grazie doc!! per me uno dei migliori TITAN A.E... ancora oggi "over my head" dei LIT mi piace ascoltarla.. ed è legata indissolubilmente a questo film...
RispondiEliminaMi lasciò perplesso infatti che non ebbe successo, dal tanto che ci piaceva alla mia cumpa di fratelli e cugini, riuniti per guardarcelo insieme ogni 3x2.. fra l' altro momento decisamente Mariomerolo....
Che ricordi.. .grazie Doc!!
Niente male come film, le scene 3D che citi sono memorabili e si integrano bene con l'animazione "classica".
RispondiEliminaIl famoso film su Dragon's Lair significherebbe un pò il coronamento di un sogno sia per lui che per fan. Ma diciamo la verità, l'idea funzionerebbe su un lungometraggio? Dimenticandosi la serie TV anni 80 dell'ABC l'intero "girato" del videogiuoco originale stava in appena 12-15 minuti includendo le scene tagliate. Ci sono davvero abbastanza "idee" per un film appassionante e sufficientemente divertente senza fare un minestrone con il "time warp"? Boh, mi sa che purtroppo non lo sapremo mai...
Questo non l'ho visto, ma dei film di Bluth ho solo ottimi ricordi: Charlie, quei cacchio di dinosauri e la loro valle, Fievel e la sua America incredibilmente sporca (per un pubblico giovane si intende), Anastasia...qualche tempo fa ho fatto un breve commento su Suzuki e sul fatto che dopo il tonfo di noi sappiamo cosa non abbia più praticamente lavorato e il parallelismo secondo me ci sta tutto: possibile che dopo tanti anni di successi e un errore più o meno grave nessuno ti dia una possibilità? Con tutto quel curriculum vitae lì? Sì, lo so, "il mercato, i ricavi, ecc ecc", però è triste e ingiusto, con tutti i cani che possono stare lì a dirigere in tutta sicurezza certa monnezza...
RispondiElimina*errore economicamente parlando
EliminaPensa a Terry Gilliam, che dopo il flop de "Il barone di Munchausen" è sato per lungo tempo (forsse ancora oggi) considerato un regista "maledetto" a cui nessuno vuol dare soldi per fare un film come si deve. E stiamo parlando di TERRY GILLIAM, santocielo!! Uno dei registi più geniali che siano stati donati al mondo e gli danno talmente pochi soldi che basta un acquazzone il secondo giorno di riprese di Don Chisciotte per bruciare tutto il budget e tornare a casa con le pive nel sacco (salvo poi tirar fuori da quei due minuti due di riprese quel gioiellino di Lost in La Mancha). Poi vabbè, diciamo che il fatto che Heath Ledger sia stato trovato morto a metà riprese di Parnassus non è stato un grande aiuto per scrollarsi di dosso la fama di porta-sfiga...
Eliminaahhhh il barone di munchausen....ricordo solo noia noia noia, STREPITOSA uma thurman....noia, noia noia :D :D
Eliminabrasil è un'altra cosa proprio ;)
Però, sai, credo sia un pò diverso: Gilliam dopo il barone ha avuto comunque altre possibilità. Il re pescatore, l'esercito delle 12 scimmie(!) e altri film usciti fino a The Zero Theorem, che ha avuto ottime recensioni. Non sono mai passati troppi anni tra un film e l'altro. Lo stesso Don Chisciotte è stata una possibilità seppur mancata (32 milioni di budget)...
EliminaHo controllato un pò meglio la filmografia di Bluth, e dei flop prima di Anastiasia e Titan li ha fatti, quindi delle seconde e terze occasioni le ha avute in effetti, però non credo che cambi il discorso: possibile che in 15 anni (e sono tanti) uno come lui non abbia avuto la possibilità di girare nemmeno un film, un corto, una gif?
Bisogna anche vedere quanta voglia sia rimasta a lui, dopo che si è ritrovato alle prese con l'ennesima compagnia che gli colava a picco sotto i piedi. Mai come in questo caso, non per colpe sue. Sentiamo ogni mese di case di videogiochi che falliscono o vengono assorbite, perché basta un solo titolo di alto profilo che floppa per mandarti gambe all'aria: con gli studi di animazione è spesso la stessa cosa.
EliminaStando a wikipedia al 2012 cercava ancora fondi per DL, però anche quello hai detto tu Doc è plausibile...vabbè, non ci rimane che stare sul trespolo e vedere che succede :)
EliminaScusate e senza voler innescare un flame war ma Il BARONE è un capolavoro che ancora oggi mi commuove, nel discorso alla Morte, nel " non è andata così " nel suo essere oltre ogni idea ed immaginazione e nel riportare ad ognuno di noi quel Nonno che ci raccontava storie di guerra ed oggi non c'è piu' ....
EliminaNon ricordo se questo discorso è stato affrontato o no all'interno della rubrica, ma solo io ho ed avevo l'idea che il marketing di questi titoli fosse stato dato in mano a delle scimmie sottopagate?
RispondiEliminaAnche all'epoca (parliamo di 15 anni fa) quando avevo, boh, tipo 13 anni? Avevo questa forte sensazione di tiepidume (perdonate l'antitesi), come se chi avesse promosso il prodotto l'avesse fatto senza gioia e con la consapevolezza di un incasso mediocre e che era tutto fatto solo per tappare un buco. Un po' come quando sento parlare di soldi investiti nell'amministrazione pubblica: i soldi son partiti, il prodotto è stato tirato su con stecchini e ducktape, un sacco di sorrisini di circostanza, arrivederci e grazie per poi non parlarne più. Poi magari alla fine dei conti il prodotto è valido, ma mi da tutto l'idea che sia stato fatto con la consapevolezza di un flop (consapevolezza lato marketing), della serie "oh, non abbiamo altre idee, facciamo 'sta cosa e via, che qualcosa tocca pur presentare".
Secondo me è come dici tu! Ste case di produzione Disney in testa non hanno quasi mai saputo valorizzare i loro studi e i loro artisti, erano tutti squali insopportabili! Tutti sanno che io con Shrek ho un rapporto di amore odio, ma rispetto il fatto che sia stata un'operazione atta a protestare sopratutto sul modo in cui le case trattavano l'animazione all'epoca (non a caso il cattivo è ispirato a Micheal Eisner XP)!
EliminaQuesto lo devo recuperare!non lo conoscevo e ispira parecchio!
RispondiEliminanonostante estetica e citazioni devo dire che all'epoca proprio non mi è piaciuto....posso dedicargli un'altra visione dato che ad oggi ho un vago ricordo, ma è un ricordo non proprio buonissimo :)
RispondiEliminacmq quoto worst locandina cartoon ever e aridatece don bluth, che quando era ispirato ha tirato fuori roba davvero super-giga-uber (noooo, tassista non menarmi, non quello!).
EliminaFilm che purtroppo ho visto davvero troppo tempo e assolutamente non tutto, quel poco che ho visto non mi era dispiaciuto per nulla, prima o poi dovrò recuperarlo come si deve! Sicuramente aveva più senso di esistere dei vari Stanley, Anastasia, Rock-A-Doodle, che non ricordo come si chiamava in italaino, boh quelli deve averli diretti sotto acidi, Don Bluth, oppure l'hanno minacciato perché ci mettesse il nome e la firma... boh...
RispondiEliminaRicordo che adoravo l'idea di base dei cattivi e si i protagonisti mi son rimasti ancora impressi!
Eddy e la banda del sole luminoso!
EliminaSì, madonna, i titoli italiani non li aiutavano, sicuro... ricordo che quel film mi aveva parecchio inquietato e sto ancora cercando di capire perché XD
EliminaSono anni che si parla di un film di Dragon's Lair in animazione tradizionale. Se ci fosse una campagna di crowdfunding aprirei un mutuo per finanziarla. E da quel che mi pare di capire, non sono solo.
RispondiEliminaContate pure me.
EliminaAmmetto che non lo conoscevo nemmeno, tuttavia mi ha intrigato e di conseguenza lo recupererò al più presto.
RispondiEliminaP.S. Questa rubrica senza nome, sembra terra fertile per delle belle recensioni su American pop di Ralph Bakshi e Heavy Metal di Gerald Potterton. Non voglio pressare con richieste, però ci spero. ASD!
Mi è sempre piaciuto moltissimo.
RispondiEliminaNon un capolavoro, ma una perla dell'animazione ancora troppo sottovalutata.
Don Bluth è un mito, ho speso miliardi in sala giochi con i laser game e ogni tanto una partitina con gli emulatori ancora ce la faccio.
RispondiEliminaBelli anche tanti altri suoi film, specie quando lavorava con la Disney... ma questo Titan AE almeno all'epoca non mi era piaciuto proprio.
Sempre piaciuto questo film, lo scrissi anche ai tempi del bellissimo post su Don Bluth, un bello space action movie con un gran gusto delle ambientazioni e quei colori cupi accompagnati da una storia senza spiegoni principalmente indirizzato ad un pubblico di adulti.
RispondiEliminaP.S.: Doc tra le tante citazioni vale la pena di segnalre che per quanto riguarda gli alieni "energetici" Drej una delle maggiori fonti di ispirazione è data dagli alieni Protoss dell'immenso StarCraft, quando vidi questa pellicola negli anni 2000 pensai subito che fosse un film ispirato alla saga della Blizzard, ohi erano altri tempi e internet ancora doveva toccare casa mia. :-)
Vi dico solo che dovrebbe averci lavorato Victor Navone, quello di https://youtu.be/duOoqDu2H70
RispondiElimina/fun fact.
Quanto ho adorato questo film! Visto decine e decine di volte su una vhs oramai smagnetizzata, da giovane fringuello quale ero (nel 2000 andavo per gli 11 anni) rimasi affascinato dalla storia, dalle ambientazioni variegate...e pure dalle morti cruente, mai edulcorate.
RispondiEliminaRipescato di recente dal torrente, è una visione che non mi stanca mai :)
Mai visto, e si dovrà recuperare.
RispondiEliminaPrimo DVD acquistato :) rivisto forse 10 volte, la navigata tra i ghiacciai all'epoca dell 480p su tubo catodico mi pera sembrata irrealistica per quanto affascinante :)
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaFinalmente non siamo d'accordo Doc :)
RispondiEliminaDico "finalmente" perché il mondo è bello perché è vario non perché sto per lanciarmi in una filippica PDF su Don Bluth.
A me semplicemente Bluth non piace più di tanto, non mi ha mai convinto troppo, pero per assurdo questo che forse è uno dei suoi lavori meno quotati è il mio preferito quindi alla fine un po' siamo d'accordo. :)
Che peccato che all'epoca se lo siano filato poco...
RispondiEliminaIo l'ho recuperato un paio di anni fa, troppo in ritardo dall'uscita originale..
io ho pensato a Ttan AE la prima volta che ho visto Kendra e i lavori di Orlandini per Rim City...
RispondiEliminaCoincidenze???
Noi di Voyager crediamo di no
Titan AE non era affatto male come fantascenzio animato, anzi,aveva dei buoni punti di forza.
RispondiEliminaMa sbagliarono DEL TUTTO la pubblicità e indirizzarono la parte sbagliata di pubblico a vederlo, con il flop che ne conseguiva.
E poi non c'era visione a censurare le chiappe del protagonista e il tizio dell' HBO che richiedeva a gran voce un deretano maschile nelle quote nudo
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaMi ricordo la VHS che l'allora venditore mi diede "in più" per aver comprato un sacco di film che non riusciva a vendere e altrimenti sarebbero rimasti lì. Peccato il videoregistratore mi si è fuso da li a poco e mi è toccato rivederlo in tv.
RispondiEliminaPersonalmente ho sempre adorato i film di animazione fantascientifici coraggiosi come questo Titan A.E., non sarà una pietra miliare ma è una storia bella che ti fa pensare ai cartoni animati come una cosa non necessariamente per bambini ma anche un veicolo per comunicare cose che possono essere serie...
Doc, aspetto una recenzione su Heavy Metal (the movie) per la rubrica senza nome... dai, dai... :D
Enorme rispetto per Don Bluth e mi è sempre piaciuto il suo modo di animare, ma molti suoi soggetti a mio parere poteva sceglierli meglio: invece che competere con la disney avrebbe dovuto puntare su ciò che quella non offriva.
RispondiEliminaComunque, secondo me, questa rubrica dovrebbe comunque chiamarsi "Disneyana", perchè tutti i film di animazione devono qualcosa a Walt & co.
RispondiEliminaDpn Bluth? No grazie.
RispondiEliminaRicordo che quando lasciò la Disney nel 1984, si portò dietro quelli che per lui "erano i migliori animatori e sceneggiatori Disney".
I suoi SCARTI produssero La Bella e La Bestia, Aladdin, Il Re Leone, La Sirenetta. Tra i suoi scarti c'erano anche Tim Burton e John Lasseter.
Gli SCARTI.
Quanti animatori che scelse Don Bluth si distinsero sotto di lui? Nessuno.
Lo stesso Don Hahn (produttore de La Bella e La Bestia, Il re Leone, e tutti quei meravigliosi documentari naturalistici DisneyNature) lo liquidò laconicamente "a Walt Disney wannabe", nel suo documentario Waking Sleeping Beauty.
Scusa, innanzitutto dov'è che avrebbe detto che si era portato "i migliori"..? Secondariamente direi che alla fine è stato comunque un bene se quelli che ha "scartato" (parolone, visto che Burton era già in rotta con la Disney) sono diventati a loro volta dei grandi autori.
EliminaGli animatori che si è portato dietro non si saranno distinti, ma sono le opere a fare la differenza, e diverse opere realizzate da Bluth e il suo team asfaltano tranquillamente gran parte della produzione Disney.
"a Walt Disney wannabe", certo...
Io di fantascienza non capisco un tubo, non è esattamente il mio genere, però questo film mi piacque, forse perché da adolescente il fatto che non ci fossero animaletti pucciosi parlanti e canzoncine mi pareva una gran bella novità. Presi pure una cottarella per Korso.
RispondiEliminaDiciamo che è un'alternativa decente alla Disney e al suo classico target. Avrebbe potuto avere un futuro.
Gran bel lungometraggio. Un po' troppo rivolto al pubblico adulto o a chi portava i ragazzini con un minimo di preparazione a certe problematiche, per sua sfortuna.
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