Il pianeta del tesoro (2002)
Un paio di settimane fa si diceva di Atlantis - L'impero perduto e di come il tentativo da parte della Disney di inizio millennio di provare a sposare un genere di storie un attimo più avventurose fosse naufragato malissimo. Bene, per la "Rubrica-senza-nome" arriva oggi la puntata numero due dei classici Disney sfighé degli anni zero: Il pianeta del tesoro (Treasure Planet, 2002). Sorte al botteghino ancora (parecchio) peggiore di Atlantis, eppure anche qui il film non era affatto malvagio, pur avendo un protagonista insopportabilmente insopportabile [...]
La coppia di registi de La Sirenetta, Aladdin, Hercules e in seguito La principessa e il ranocchio e il prossimo, non zozzo Moana, Ron Clements e John Musker; un romanzo di formazione di 132 anni anni fa che qualunque rEgazzino, di qualsiasi epoca, dovrebbe leggere (almeno due volte); la pazza idea pattyprava di mescolare pirati e fantascienza. Che poi se vedi non era tanto pazza e nemmeno tanto idea, perché il concetto di pirati a spasso tra le stelle, a bordo di astronavi a forma di veliero, lo conoscevano bene tutti i giovani selvaggi che come te avevano conosciuto il Capitano e avevano imparato a sognare un’avventura dove-io-son-l-eroe, accanto a lui sull’Alkadia/Arcadia.
Né l’idea stessa di una trasposizione fantascienza del romanzo di Roberto Luigi Stevenson era una carta mai giocata prima, ché sempre voialtri cresciuti in quegli anni colorati lì ricordate con affetto il kolossal TV L'isola del tesoro della RAI (di Antonio Margheriti, 1987), ma oh, non è quello il punto. Il punto è che tu, mega-fan del libro e di molti suoi adattamenti, ivi compresi naturalmente la serie anime di Osamu Denzaki del 1978 e financo quel vecchissimo film live-action della Disney stessa (1950), questo Il pianeta del tesoro lo trovasti all'epoca un film piuttosto carino. Rivisto oggi? Rivisto oggi, cioè ieri sera, conservi grossomodo lo stesso parere. Sì, nonostante la canzone di Pezzali.
Si parte dal bambino che legge il libro, meccanismo di transfert e nascondi spiegone collaudatissimo da almeno un ventennio, a furia di storie infinite e fantastiche. James Pleiadi Hawkins, detto Jim, è un bambino che sogna di solcare i mari dello spazio, di vivere una grande avventura, tra tesori di pirati e donnine facili conosciute in mille taverne. Magari quest'ultima parte non è molto esplicita nel film Disney, ma oh, il manuale dei pirati parla chiaro.
12 anni dopo, Jim non è più un bambino: è un tamarro di periferia. Un tizio col codino e l’orecchino, occhi larghissimi che in mezzo ce ne stanno altri tre ed espressione da gioviale bullo dell'autoscontro galattico strabico. Fa il supersborone con il suo surf/windsurf solare volante, Jim, un pierrcossò cosmico con il vento nel cervello, che poi arrivano i caramba e ci tirano giù i nomi (cit).
Diciamolo subito, un personaggio odioso. Per quanto il film gli regali alla fine una ribalta da eroe con un numero come ne hanno avuti pochi eroi Disney, se vai a vedere, Jim ha per tutto il film quest’espressione del razzo, quella faccia che lo prenderesti a schiaffi a due alla volta finché non diventano dispari. Ma tanto non è lui il vero protagonista, così come non lo era il Jim Hawkins delle altre versioni e in fondo manco quello originale di Stevenson. Jim è il punto di vista sulla storia ad altezza rEgazzino, per tirare dentro il lettore/spettatore, ma l'attenzione del lettore/spettatore se la ciapa tutta, da sempre, Long John Silver.
Un pirata vero, con gamba di legno e pappagallo d'ordinanza perché, beh, è stato il suo personaggio a plasmare l'immagine standard del pirata, e non viceversa. Ma soprattutto un personaggio ambiguo, sfaccettato, complesso, perennemente in bilico tra i suoi loschi piani e un affetto sincero per Jim. Non puoi, semplicemente non puoi adattare L'isola del tesoro se non hai un John Silver fatto come si deve. E quello di questo film Disney funziona?
Sì, funziona. L'ambiguità di cui sopra sopravvive, pur pucciata in un finale leggermente troppo virato verso il volemose bene. Questo John Silver è un villanzone Disney anomalo, che difficilmente trova posto accanto agli altri, perché in fondo ha un cuore d'oro. Tutta la prima parte del film costruisce il rapporto tra Jim e il pirata, ora un cyborg con mano, gamba, occhio e orecchio artificiali. Sì, arriva qui la parte in cui Pezzali canta la versione italiana del brano di John Rzeznik dei Go Go Dolls (bella gara, non c'è che dire. A chi ti sta più sulle balle, intendi), ma è una parte importante, perché racconta senza bisogno di parole il passato del protagonista e le motivazioni che questo si porta dietro: l’abbandono da parte del padre e la ricerca di un surrogato che infine trova in Silver. La coming-of-age story di Stevenson in un bignamino spaziale. Nota a margine: le parti dei film Disney in cui un background si affida alla musica e non agli spiegoni spesso sono le più riuscite: vedi QUELLA scena di Up.
Praticamente tutti gli altri personaggi hanno un character design migliore di quello del protagonista e alla fine risultano più simpatici/meno pesanti. Questo perché ciascun personaggio venne affidato a un team di animatori e a un supervisore diverso, ed evidentemente Jim è finito alla squadra di Gigino lo svogliato. Ma comunque. Il Dottor Doppler è il classico character Disney imbracchiato che fa le faccette;
Morph e B.E.N. sono due spalle comiche una volta tanto non uallarofore e dedite all'orchiclastia - il primo, spalla puccettocomica per l'esattezza, perché fa il pappagallo, letteralmente, e parla pochissimo, il secondo perché matto come un cavallo e con poco minutaggio a disposizione;
il Capitano Amelia è l'ufficiale dura ma alla fine cucci-cucci, con tanto di prole sfornata nell'epilogo dalla coppietta di bordo (un classico) e tutti felici e spazialmente contenti. Ma almeno lì Jim non c’ha più quel codino ridicolo.
Visivamente, Il pianeta del tesoro resta a tutt'oggi molto gradevole, nonostante la - per i tempi abbastanza nuova - commistione spinta di animazione tradizionale, elementi e sfondi 3D e scenografie dipinte. La regola seguita dal team guidato da Clements e Musker era quella del "70/30", ossia del tenere un 70% di ambientazione piratesca e destinare solo al restante 30 gli elementi più prettamente fantascienzi. E la formula funziona, perché ti fa abituare ai primi e ti spiazza con i secondi quando serve, tra vele solari e marinai (e orche) che respirano nello spazio come nulla fosse. Del resto sono marinai e pirati dell'Ottocento sparati nel cosmo, non astronauti.
Un anno prima, per Atlantis il capoccia Disney aveva parlato pubblicamente di un errore di percorso e tutti quelli coinvolti si erano cosparsi il capo di cenere di dollari bruciati: per un film, ricordiamolo, che aveva incassato in totale quasi due volte il suo budget. Facile immaginare quanti calci in culo e lettere di dimissioni precompilate siano girati dunque per una pellicola che questa volta di milioni ne era costati 140, e che negli incassi worldwide si è fermata a 109. La serie TV e il seguito direct-to-video de Il pianeta del tesoro in programma se li è ingoiati a quel punto un buco nero nella costellazione del Ciao. Ma, dicevi, pur non essendo la migliore o la più coraggiosa trasposizione dell'opera di Stevenson, a te Il pianeta del tesoro è piaciuto e continui a considerarlo un film gradevole. Diverso dagli altri classici Disney, più per vicinanza all'opera originale che per altro, ma con un John Silver memorabile con quella voce di Renato Mori, e tanto ti basta. Per quel poco che vale, non sei il solo a pensarlo, perché Il pianeta del tesoro si mise in tasca una nomination all'Oscar per il miglior film d'animazione del 2002. Per quel TANTO che vale ed è valso, quella statuetta se l'è portata però a casa Miyazaki con La città Incantata. E, oh, volevi pure vedere. Ah, in genere ogni discussione su Il pianeta del tesoro si trascina dietro anche Titan A.E. di Don Bluth, ma per quello c'è tempo in una prossima puntata della Rubrica-Senza-Nome. Promé.
PREVIOUSLY NELLA RUBRICA-SENZA-NOME:
Hercules
Aladdin
Il Gigante di Ferro
Nightmare Before Christmas
Atlantis - L'impero perduto
La coppia di registi de La Sirenetta, Aladdin, Hercules e in seguito La principessa e il ranocchio e il prossimo, non zozzo Moana, Ron Clements e John Musker; un romanzo di formazione di 132 anni anni fa che qualunque rEgazzino, di qualsiasi epoca, dovrebbe leggere (almeno due volte); la pazza idea pattyprava di mescolare pirati e fantascienza. Che poi se vedi non era tanto pazza e nemmeno tanto idea, perché il concetto di pirati a spasso tra le stelle, a bordo di astronavi a forma di veliero, lo conoscevano bene tutti i giovani selvaggi che come te avevano conosciuto il Capitano e avevano imparato a sognare un’avventura dove-io-son-l-eroe, accanto a lui sull’Alkadia/Arcadia.
Né l’idea stessa di una trasposizione fantascienza del romanzo di Roberto Luigi Stevenson era una carta mai giocata prima, ché sempre voialtri cresciuti in quegli anni colorati lì ricordate con affetto il kolossal TV L'isola del tesoro della RAI (di Antonio Margheriti, 1987), ma oh, non è quello il punto. Il punto è che tu, mega-fan del libro e di molti suoi adattamenti, ivi compresi naturalmente la serie anime di Osamu Denzaki del 1978 e financo quel vecchissimo film live-action della Disney stessa (1950), questo Il pianeta del tesoro lo trovasti all'epoca un film piuttosto carino. Rivisto oggi? Rivisto oggi, cioè ieri sera, conservi grossomodo lo stesso parere. Sì, nonostante la canzone di Pezzali.
Si parte dal bambino che legge il libro, meccanismo di transfert e nascondi spiegone collaudatissimo da almeno un ventennio, a furia di storie infinite e fantastiche. James Pleiadi Hawkins, detto Jim, è un bambino che sogna di solcare i mari dello spazio, di vivere una grande avventura, tra tesori di pirati e donnine facili conosciute in mille taverne. Magari quest'ultima parte non è molto esplicita nel film Disney, ma oh, il manuale dei pirati parla chiaro.
12 anni dopo, Jim non è più un bambino: è un tamarro di periferia. Un tizio col codino e l’orecchino, occhi larghissimi che in mezzo ce ne stanno altri tre ed espressione da gioviale bullo dell'autoscontro galattico strabico. Fa il supersborone con il suo surf/windsurf solare volante, Jim, un pierrcossò cosmico con il vento nel cervello, che poi arrivano i caramba e ci tirano giù i nomi (cit).
Diciamolo subito, un personaggio odioso. Per quanto il film gli regali alla fine una ribalta da eroe con un numero come ne hanno avuti pochi eroi Disney, se vai a vedere, Jim ha per tutto il film quest’espressione del razzo, quella faccia che lo prenderesti a schiaffi a due alla volta finché non diventano dispari. Ma tanto non è lui il vero protagonista, così come non lo era il Jim Hawkins delle altre versioni e in fondo manco quello originale di Stevenson. Jim è il punto di vista sulla storia ad altezza rEgazzino, per tirare dentro il lettore/spettatore, ma l'attenzione del lettore/spettatore se la ciapa tutta, da sempre, Long John Silver.
Un pirata vero, con gamba di legno e pappagallo d'ordinanza perché, beh, è stato il suo personaggio a plasmare l'immagine standard del pirata, e non viceversa. Ma soprattutto un personaggio ambiguo, sfaccettato, complesso, perennemente in bilico tra i suoi loschi piani e un affetto sincero per Jim. Non puoi, semplicemente non puoi adattare L'isola del tesoro se non hai un John Silver fatto come si deve. E quello di questo film Disney funziona?
Sì, funziona. L'ambiguità di cui sopra sopravvive, pur pucciata in un finale leggermente troppo virato verso il volemose bene. Questo John Silver è un villanzone Disney anomalo, che difficilmente trova posto accanto agli altri, perché in fondo ha un cuore d'oro. Tutta la prima parte del film costruisce il rapporto tra Jim e il pirata, ora un cyborg con mano, gamba, occhio e orecchio artificiali. Sì, arriva qui la parte in cui Pezzali canta la versione italiana del brano di John Rzeznik dei Go Go Dolls (bella gara, non c'è che dire. A chi ti sta più sulle balle, intendi), ma è una parte importante, perché racconta senza bisogno di parole il passato del protagonista e le motivazioni che questo si porta dietro: l’abbandono da parte del padre e la ricerca di un surrogato che infine trova in Silver. La coming-of-age story di Stevenson in un bignamino spaziale. Nota a margine: le parti dei film Disney in cui un background si affida alla musica e non agli spiegoni spesso sono le più riuscite: vedi QUELLA scena di Up.
Praticamente tutti gli altri personaggi hanno un character design migliore di quello del protagonista e alla fine risultano più simpatici/meno pesanti. Questo perché ciascun personaggio venne affidato a un team di animatori e a un supervisore diverso, ed evidentemente Jim è finito alla squadra di Gigino lo svogliato. Ma comunque. Il Dottor Doppler è il classico character Disney imbracchiato che fa le faccette;
Morph e B.E.N. sono due spalle comiche una volta tanto non uallarofore e dedite all'orchiclastia - il primo, spalla puccettocomica per l'esattezza, perché fa il pappagallo, letteralmente, e parla pochissimo, il secondo perché matto come un cavallo e con poco minutaggio a disposizione;
il Capitano Amelia è l'ufficiale dura ma alla fine cucci-cucci, con tanto di prole sfornata nell'epilogo dalla coppietta di bordo (un classico) e tutti felici e spazialmente contenti. Ma almeno lì Jim non c’ha più quel codino ridicolo.
Visivamente, Il pianeta del tesoro resta a tutt'oggi molto gradevole, nonostante la - per i tempi abbastanza nuova - commistione spinta di animazione tradizionale, elementi e sfondi 3D e scenografie dipinte. La regola seguita dal team guidato da Clements e Musker era quella del "70/30", ossia del tenere un 70% di ambientazione piratesca e destinare solo al restante 30 gli elementi più prettamente fantascienzi. E la formula funziona, perché ti fa abituare ai primi e ti spiazza con i secondi quando serve, tra vele solari e marinai (e orche) che respirano nello spazio come nulla fosse. Del resto sono marinai e pirati dell'Ottocento sparati nel cosmo, non astronauti.
Un anno prima, per Atlantis il capoccia Disney aveva parlato pubblicamente di un errore di percorso e tutti quelli coinvolti si erano cosparsi il capo di cenere di dollari bruciati: per un film, ricordiamolo, che aveva incassato in totale quasi due volte il suo budget. Facile immaginare quanti calci in culo e lettere di dimissioni precompilate siano girati dunque per una pellicola che questa volta di milioni ne era costati 140, e che negli incassi worldwide si è fermata a 109. La serie TV e il seguito direct-to-video de Il pianeta del tesoro in programma se li è ingoiati a quel punto un buco nero nella costellazione del Ciao. Ma, dicevi, pur non essendo la migliore o la più coraggiosa trasposizione dell'opera di Stevenson, a te Il pianeta del tesoro è piaciuto e continui a considerarlo un film gradevole. Diverso dagli altri classici Disney, più per vicinanza all'opera originale che per altro, ma con un John Silver memorabile con quella voce di Renato Mori, e tanto ti basta. Per quel poco che vale, non sei il solo a pensarlo, perché Il pianeta del tesoro si mise in tasca una nomination all'Oscar per il miglior film d'animazione del 2002. Per quel TANTO che vale ed è valso, quella statuetta se l'è portata però a casa Miyazaki con La città Incantata. E, oh, volevi pure vedere. Ah, in genere ogni discussione su Il pianeta del tesoro si trascina dietro anche Titan A.E. di Don Bluth, ma per quello c'è tempo in una prossima puntata della Rubrica-Senza-Nome. Promé.
PREVIOUSLY NELLA RUBRICA-SENZA-NOME:
Hercules
Aladdin
Il Gigante di Ferro
Nightmare Before Christmas
Atlantis - L'impero perduto
Il pianeta del tesoro
recensito da DocManhattan il 2015-05-28
Rating:
recensito da DocManhattan il 2015-05-28
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mi hai anticipato su TITAN A.E. Bravo DOC. Che commento più a fare?
RispondiEliminaAh, Il Pianeta Del Tesoro! Ormai per me è diventato una chimera! Ogni volta che vado nel reparto Home Video del mio supermercato di fiducia controllo se l'ultima copia rimasta del blu-ray sia ancora lì ad aspettarmi, mentre io aspetto ancora che scenda di prezzo (perché 19,90€ per un film di 13 anni fa, quando roba dell'anno scorso più famosa la si trova a 7,90€ mi sembra un tantino eccessivo)! Ormai l'ho passato talmente tante volte al Verifica-Prezzo che se ogni volta mi avesse scontato 0,01€ ora sarebbero loro a dover pagar me per prenderlo!
RispondiEliminaAh, dimenticavo: Doc (scusa la confidenza) devi assolutamente vedere Tomorrowland!
EliminaA me non è dispiaciuto proprio per la canzone di Pezzali (scusa Doc ma sono un ex rEgazzino degli anni 90, gli 883 mi hanno cresciuto) oltre al fatto che l'Isola del Tesoro è stata una delle mie prime letture dell'infanzia tramandate da mia madre!
RispondiEliminaVa riconosciuto che la canzone di Pezzali è molto più incentrata sul film dell'originale, e si sposa perfettamente con le scene che scorrono mentre risuona.
EliminaPerò effettivamente Ci sono anch'io come cazone in sè non funziona, se pensi che altre, come quelle di Tarzan invece sì...
Dici? Per me funziona benone invece.
EliminaCioè, io la associo da sempre al film e quando la sento mi rivedo passare davanti agli occhi le sequenze del film, ma la mia ragazza che il film non l'ha visto l'ascolta e l'adora lo stesso.
Orecchiabile, è inerente alla vicenda della pellicola, ma ascoltata di per sè ha comunque il suo bel messaggio (si, il solito messaggio delle canzoni di Pezzali) sulla fiducia in se stessi...
Bella Max!
anche a me non dispiace come canzone a parte, certo funziona decisamente meglio nel film (mi gaso sempre quando guardo quella parte)
Eliminae poi diciamocelo, rispetto alle canzoni di frozen è un capolavoro musicale asd
Ma senza dubbio alcuno, proprio.
EliminaFrozen senza tutte quelle canzoncine dimmelma ogni 3 minuti sarebbe ancora un film decente, ma mai come con Frozen ho raggiunto l'irritazione violenta in così poco tempo...
Sinceramente mi piace molto di più la versione originale della canzone... Ok, probabilmente non sono molto oggettiva perché adoro i Goo Goo Dolls/Rzeznik e non Pezzali XD
EliminaPdf mode on
RispondiEliminaLa città INcantata, I suppose...
Pdf off
a me è piacuto molto per quell'ambientazione simil-steam-punk, fantascienza, cyber-punk e steam-punk sono le mie ambientazioni preferiti e mi basta un'accenno di questi per farmi piacere qualunque cosa
RispondiElimina...perfino twilight asd
Il film non l'ho visto ma dalle immagini mi risulta il character design del Capitano Amelia tra i più brutti mai visti in casa Disney.
RispondiEliminaPS: mi è arrivato ieri il bluray di The Raid Redemption e di cartoni che aspettano di essere visti ho Roujin Z di Ohtomo, Trigun - Badlands Rumble e Sword Of The Stranger (in realtà rivedere perché c'è uno dei migliori combattimenti della storia del cinematografo).
Beh, sono gusti: da rEgazzino trovavo Amelia molto sexy... E una rapida ricerca nsfw su interwebbe dimostra che non ero l'unico hahaha
Eliminadiciamo anche che il fermo immagine di qui sopra non rende giustizia (lasciamo perdere poi la copertina), su schermo è appare migliore
EliminaEeeed eccolo!
RispondiEliminaL'avevamo citato/richiesto in tanti, ma potevamo fare a meno, perchè giustamente era la naturale prosecuzione del discorso iniziato con Atlantis.
Io, personalmente, trovo entrambi molto belli e il fatto che siano stati degli enormi buchi neri negli incassi mi irrita ancora di più, ma oh.
Tornando al Pianeta, è uno dei pochi Classici Disney presenti nella mia collezione, dove certo fatica a trovare un posto in mezzo a tutta la roba di Miya-San, ma c'è.
E qui metto a rischio la tessera di Antrista, lo so, ma a me la canzone di Pezzali/Rzeznik piace: questioni di crescita nei '90, non posso farci nulla.
Me lo rivedo con consorte al più presto ^^
INFO PLEASE: Doc, visto che l'hai citato di nuovo, lo sceneggiato RAI de L'ISOLA DEL TESORO come faccio a recuperarlo? Non ce n'è traccia da nessuna parte!
RispondiEliminaL'hanno per caso ristampato in qualche collana da edicola sui vecchi sceneggiati RAI?
#pleasehelpme
https://www.youtube.com/watch?v=Asr0hhzOCqI si vede e sente maluccio, però è sul Tubo
EliminaGrazie mille Fabio!!
EliminaGentilissimo!!
In attesa (aspetta e spera) che lo pubblichino in DVD o addirittura in BR (ahahahahah rido da solo) sarà il mio punto di riferimento!
Essendo di Margheriti non escluderei un restauro e pubblicazione da parte di quelli di Bloodbuster o Rarovideo.
EliminaQui la prima parte si vede benissimo... ma è in inglese:
Eliminahttps://www.youtube.com/watch?v=2f0EBUqKI7w
Quoto MisterZoro: sono ormai anni che cerco di recuperarlo, ma non c'è verso...né in formato fisico, né in digitale tipo Teche Rai et similia. Avevo le VHS registrate ai tempi, poi cancellate per chissà quale meenchiata registrata successivamente. Mi mangio le mani...
RispondiEliminaMia sorella mi illumina: la meenchiata registrata sopra le Vhs era Il segreto del Sahara, altra coproduzione dell'epoca d'oro della RAI. di quella non mi ricordo nulla, a parte la bella colonna sonora di Morricone di cui ho ancora il vinile. Scusate l'OT
EliminaTanto per stare OT: se avessi un euro per tutte le VHS registrate nel periodo pre-DVD/BR che ora sono illeggibili ora potrei girare con una signora macchina dei fighetto...
EliminaSolo le originali si sono salvate negli anni...
#piangiamo
Massimiliano, da quel che ricordo era veramente una minchiata, nonostante Michael York e Ben Kingsley (vabbè, anche Abatantuono all'inizio della fase seria). Una trama con una sequela di wtf notevole, gente che vaga nel deserto e non fa che inciampare in gente che conosce, che incontra i nemici che poi incontrano i buoni, che finiscono per sbaglio in città perdute, insomma un sahara da un paio di ettari...
EliminaBene ecco spiegato perché non mi ricordavo più nulla di questa serie!
EliminaAh, in genere ogni discussione su Il pianeta del tesoro si trascina dietro anche Titan A.E. di Don Bluth, ma per quello c'è tempo in una prossima puntata della Rubrica-Senza-Nome. Promé.
RispondiEliminazan zan zan zà! zà! zà! zà!
ah ma quindi esiste Titan AE? Pensavo fosse una leggenda metropolitana... :/
Ho deciso và, mi levo 'sto peso: a me Il Pianeta del Tesoro ha sempre fatto schifo. Non mi piacque all'epoca, e rivisto in tempi recenti l'opinione non è mutata. E sono sempre stato malvagiamente contento di saperlo un mezzo flop.
RispondiEliminaDa amante del romanzo di Stevenson, ho sempre trovato Il Pianeta del Tesoro una baracconata per nulla fedele allo spirito originale (e si badi, non sono un purista dell'opera: a suo tempo apprezzai il romanzo apocrifo di Björn Larsson, e più di recente la serie Black Sails, che con tutte le sue licenze è molto più fedele allo spirito Stevensoniano).
Per non farci mancare niente ci sarebbero anche: buchi di trama (se Silver era il quartiermastro di Flint, come poteva non conoscere il segreto del portale? A meno che nella trasposizione non sia un ex membro della ciurma di Flint, ma solo un comunissimo cacciatore di tesori, e tanti saluti alle sottotrame e al "Silver unico uomo di cui Flint avesse paura"); paradossi (Jim che da ragazzo legge le storie di Flint, e carrambachesorpresa gli portano a casa proprio la mappa del tesoro di Flint); e insensatezze varie (il pianeta si distrugge appena qualcuno arriva nella sala del tesoro?? Ma che senso ha avuto allora nasconderlo? Willy l'Orbo si rivolterebbe nella tomba).
EliminaMa possibilissimo che tutto abbia una spiegazione e sia la memoria ad ingannarmi, nel qual caso farò pubblica ammenda.
Io credo che Silver sia appunto un comunissimo cacciatore di tesori cresciuto nel mito di Flint!
EliminaE ok. Ma allora non mi si venga a dire che questo è un Silver credibile. Senza il suo background, senza i suoi aneddoti, senza le motivazioni che spingono lui e il resto dell'ex ciurma alla ricerca del tesoro, questo non è Long John.
EliminaAltra cosa: la storia del portale, che di per sé é una roba fighissima (ci hanno girato serie da 300 e passa episodi) qui te la sbrigano in quattro e quattr'otto, e manco si capisce chi l'abbia costruito. Guardalà puff pam.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
EliminaSì la cosa del portale l'hanno un po' inserita velocemente, ma diciamocelo, quanti film di fantascienza e non, anche bellissimi lo fanno? :P
EliminaQuanto a Silver, io non ho sentito molto la mancanza del background legato a Flint (essendo uan trasposizione io non mi lamento mai delle libertà prese, se non intaccano la struttura), l'ho sempre trovato un personaggio a sè, fortunatamente slegato dal Silver classico (non perché il Silver classico facesse cagare eh, intendiamoci, ma assume una propria dimensione! In modo che non si debba per forza confrontare)
Su Silver ok, cioè per me la mancanza di tutto il background che ne fa Silver è un aspetto fondamentale, ma ci può anche stare il tuo punto di vista. Ché comunque Silver è la cosa meglio riuscita del film.
EliminaPer il resto però le perplessità rimangono intatte: non è solo la storia del portale a esser tirata via alla carlona, è tutto il finale ad essere illogico. Come dicevo sopra, se non ricordo male il meccanismo previsto da Flint è: il pianeta si distrugge appena qualcuno varca la soglia della sala del tesoro.
Ora, sorvolando sulle questioni più strettamente logistiche (tipo chi ha chiuso il portale e portato via la mappa, dato che Flint é morto all'interno e il robot non si è mai allontanato dal pianeta), questa è proprio una castroneria narrativa: stando così le cose infatti, tutto il viaggio (e in definitiva il film) è inutile, infatti i protagonisti sono in ogni caso destinati a fallire. Cioè, rientra proprio nei canoni della narrativa d'avventura il fatto che i protagonisti (siano Indiana Jones, o i Goonies), ricostruito il percorso, superate le trappole e i traccobetti, debbano avere almeno una possibilità di portare a casa il tesoro. Pena altrimenti (come dicevo) l'inutilità intrinseca dell'avventura.
Beh, semplicemente quella parte non ci viene raccontata. potrebbe essere stato un uomo di fiducia, potrebbe aver nascosto la mappa da solo prima di tornare sul pianeta e morirci (magari da solo con BEN, al quale poi ha strappato i circuiti, abbandonandolo sul pianeta) Attivando poi l'antifurto dall'interno!
EliminaE un plauso va fatto anche alla recente parodia su Topolino della premiata ditta Radice & Turconi, che non mi pento di definire flippotrippissima!
RispondiEliminaCaro Doc, la rubrica senza nome è sempre ottima!
RispondiEliminaTra 2 settimane mi nasceranno 2 eredi (un maschietto e una femminuccia) e la così mi sto facendo un ripasso su cosa proporgli quando saranno più grandicelli.
A tal proposito ho una domanda/suggerimento:
una sezione dedicata ai consigli sull'animazione in base all'età.
A che età proporre i sani principi di cartoni come kenshiro? Che cosa proporre ai pargoli quando hanno 2 anni per evitare di frantumarmi le balle con violetta in un futuro o ancora peggio evitare che diventino dei deboscia amanti di saint seya omega o di dell'algida dominatrice dell'universo?
Sarebbe interessante classificare anche le serie di miyazaki e i gli anime in generale per poter disporre di una guida pratica su come appassionare i figli ai cartoni animati. Ad esempio adoro i classici disney, ma non sono amante delle vecchie principesse che come unico scopo hanno sposare il principe - a tale proposito adoro adventure time e il nuovo corso disney che propone eroine che sono al pari dei maschietti-
Cosa ne pensi?
E sopratutto perchèèèèèèè non si trovano tutine di batgirl ma solo di batman e superman??????
Meno male che ho degli amici che vanno in giappone quest'estate e forse mi porteranno le tutine di totoro....
Kenshiro presuppone la precedente visione dei primi due capitoli della sgaa di Mad Max (il terzo lo puoi anche saltare perchè purtroppo dice poco). In ogni caso Interceptor va mostrato e poi puoi propinare la serie di Bronson/Hara...sull'età ti direi di attendere almeno il compimento del settimo/ottavo anno di età (io a 5 anni vedevo già l'Uomo Tigre su Telepadova e non mi traumatizzava però Ken è un po' più apocalittico).
EliminaPer l'infanzia invece Muppet Show a manetta perchè insegna l'ironia come nessun altro show potrebbe far in egual maniera. Evita Telestronzies, streghette fashon ecc. ecc. che arricchiscono solo la lobby dei giocattolai!!!
Classici disney favoriti della me bambina di 3-4 anni: libro della giungla, aristogatti, robinhood, carica dei 101 (ma che paura Crudelia!)...altro che principesse sposa-principi! E poi ora c'e' pure tutta la pixar a cui attingere a piene mani. Vai brookling!
EliminaIo comunque come nome della rubrica (se vogliamo dargliela) gli darei tipo:
RispondiEliminaDisney Sfighè
Cartooon Sfighè
O simili, mi piace l' idea. :-)
E Titan A.E., beh.. uno dei miei preferiti.. l' idea della terra distrutta a me da bambino è sempre stata un' immagine terribile, e per questo mi conquistò..
Cartooon Sfighè :-D
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
EliminaMa io sono l'unico povero scemo che si ricordava di Herculescome di un successo? Okay che in patria lo detestano, ma ci hanno martellato per due anni fra giochi e gadget, senza contare la serie animata! E anche il Gigante di ferro, anche se ora lo conoscono in pochi mi pare avesse avuto un buon successo, non parliamo di Nightmare Before Christmas è un fenomeno culturale! Cioè Atlantis e il Pianeta del tesoro sono gli unici davvero sfighé, non li caga nessuno e si beccano le peggio ingiurie!
EliminaAltro film che mi è sempre piaicuto un casino... Non sarà la trasposizione più fedele, la migliore e tutto il resto, ma soggettivamente credo sia quella cui sono più affezionato, ricordo di non essere riuscito a vederlo al cinema e di averlo affittato in cassetta, all'epoca non sapevo bene che pensarne e ho dovuto aspettardi pigliarmi il DVD e rivedermelo con calma due tre volte per farmi un idea precisa! Forse è per questo che ha avuto poco successo, alla prima visione è difficile che arrivi tutto! Senza contare che mi pare che già all'epoca il marchio Disney non fosse più visto di buon occhio! Un gran peccato perché dopo questo flop anche calata definitivamente la mannaia sull'animazione tradizionale e ciao ciao 2D :(
RispondiEliminaComunque su Jim non son d'accordo, per me funziona perché forse è davvero il primo vero "adolescente problematico" datoci dall'animazione Disney!
Questo piaciuto come Atlantis, carino si ma senza infamia ne particolare lode.
RispondiEliminaPer la questione nomination agli awards....beh a parte un solo anno mi pare, disney qualsiasi roba sforna ci va sempre in mezzo, diciamo che in questo gli Usa sono leggermente campanilistici ;)
Vogliamo ricordare che nella versione originale lo sfornamento di prole finale veniva operato dal dottore, e non da Amelia?
RispondiEliminaQuesta idea (mai messa in atto perché "nessuno pensa ai bambini") mi ha sempre affascinata moltissimo. E poi, dai, quei due sono OTP a vita da quando la me dodicenne li vide nella stessa inquadratura per la prima volta.
A mio parere, un film estremamente più godibile di Atlantis. Saranno le scenografie a parlare, sarà Stevenson prepotente che amo in ogni salsa, ma per me meritava un posto tra i Classici più di molti altri.
Mamma mia, Il Pianeta del Tesoro *_* lo adoravo. Nulla da aggiungere, lo adoravo e basta. I pirati nelllo spazio, cioè, cosa può esserci di più fico?
RispondiEliminaTrepido nell'attesa di Titan A.E., altro punto cardine nella mia crescita nerd-spirituale.
A me piacque un sacco,fu una gran bella trasposizione di uno dei miei romanzi preferiti,molto meglio rivisitato in chiave fantascienza che ambientato nel setting originale ma con tutta la puccettosità ridicola dei film disney.
RispondiEliminaSecondo me fu un prodotto troppo in anticipo sui tempi,fatto oggi con le tecniche di Frozen e Big Hero 6 al botteghino scalcerebbe cooli e tirerebbe giù nomi
Purtroppo all'epoca la Disney mi interessava poco. Era il periodo pre-sedici anni...
RispondiEliminaRicordo di aver visto recentemente il finale in tv. Un finale diverso dai soliti.
Vorrei recuperarlo.
UP
RispondiEliminaQ___Q
Uno dei miei preferiti
RispondiEliminaEcco questo mi manca, non l'ho mai visto quindi lo recupero e me lo sparo con i miei bimbi!!
RispondiElimina"La serie TV e il seguito direct-to-video de Il pianeta del tesoro in programma se li è ingoiati a quel punto un buco nero nella costellazione del Ciao"
RispondiEliminaConsiderata l'opinione generale dei sequel direct-to-video e in forma di serie TV, qualcuno potrebbe pensare che sia stato meglio così, c'è da dire.
Anche io adoro il romanzo di Stevenson e pressoché ogni sua trasposizione (dal recente serial sconcio-politico-gameoftronico Black Sails passando per il film dei Muppets - dove c'era TIM CURRY ad interpretare Silver. TIM CURRY!)
RispondiEliminaLa cosa buffa è che io sto film lo visto per la prima volta solo pochi anni fa, probabilmente perché all'epoca in qui uscì stavo entrando nel pieno dell'adolescenza e i film disney non me li guardavo più, e forse anche per questo lo ho amato tanto.
Forse anche perché Jim è un tamarro pischello ribbbelle con look e modi usciti fuori paro paro dagli anni '90-primi 2000 (con cui, ahimé, qualche parentela per forza di cose ho anche io) e questo, in combo con Pezzali (che a me per ragioni di tempi/luoghi mi fa venire sempre il magone) e la resa splendida del Long John Silver di turno, mi hanno decisamente commosso
Penso che il suo flop sia derivato dal non avere quasi nulla a che fare con lo stilema da classico disney, ricordando piuttosto i cartoni che faceva la Dreamworks in quel periodo (Sinbad, robe bibliche eccetera eccetera)
la versione coi Muppet è qualcosa di magnifico, il topo Rizzo che sfrutta la nave dei pirati vendendo i biglietti come se fosse una crociera per roditori è epico
EliminaLa cosa che un po' mi spiace è che spesso lamentano agli studio Disney di fare la solita storiella di essere fiabe e nient'altro, ma quelle volte che se n'è discostata l'han presa a bastonate sul groppone, sia la direzione (la direzione Disney di quel periodo era qualcosa di osceno, con micheal Eisner intenzionato a distruggere tutto ciò che di buono aveva fatto la compagnia), sia il pubblico... Quando comunque basta uno Shrek qualsiasi e tutti urlano all'innovazione, che sarà un film divertente, non lo metto in dubbio, ma non ha rivoluzionato nulla, semmai ha consolidato una prassi....
EliminaIl primo Shrek me lo ricordo davvero come una cosa innovativa e abbastanza fuori dagli schemi... ormai la parodia delle favole è una cosa talmente scontata che non ci facciamo più caso, ma Fiona che mentre canta fa scoppiare gli uccellini me la ricordo come una gradevole sorpresa! (Sugli altri non mi pronuncio, a parere mio hanno ripetuto sempre la stessa formula con lo stampino).
EliminaMa Shrek è un bel film, non lo metto in dubbio, ma casomai ha inaugurato il filone dell'animazione trasgressiva (ma anche no, visto che i Simpson e Futurama esistevano già), o quantomeno ha inaugurato il filone delle commediole in 3d con animaletti strafottenti, doppiaggi celebri, trailer dai ritmi sincopati, battute volgari e altro solitume prodotto in questi anni da Dreamworks, Blue Sky, Sony e compagnia brutta. Insomma se non rivoluzionava l'idea di animazione e rimaneva solo un bel film si stava bene lo stesso :P
EliminaPerò boh, tanto per rimanere in ambito Disneyano, trovo chepenso che sia uno dei primi film d'animazione che si sia allontanato dagli stereotipi della fiaba classica e tradizionale, ne abbiamo avuti a palla:
Totalmente ignorato, a parte la canzone di Pezzali che ricordo trasmettevano a manetta su tutte le reti musicali.
RispondiEliminaSempre adorato un sacco, ambientazione bellissima e riuscitissima secondo me.
RispondiEliminaAnche per me si tratta di un piu' che buon film di animazione, il personaggio di Silver molto ben azzeccato con le espressioni Brandesche ed il design da mezzo Cyborg. La canzone di Pezzali ci sta e non era nemmeno male.
RispondiEliminaMa e' sempre cosi' quando la disney prova ad uscire dalla sua miniera d'oro fatta di canzoncine, principi, principesse ed animali pucciosi, perdendo d'un botto tutto l'enorme pubblico dei bambini.
Con Atlantis, L'isola del tesoro e le Follie dell'imperatore si cercava un pubblico di teenagers in un momento storico dove ormai i teenagers avevano svoltato e non guardavano piu' cartoni animati e fumetti ma erano ormai proiettati su telefilm e videogames. Da questo il flop di incassi.
a differenza di Atlantis che ogni volta che lo rivedo mi piace sempre di più, questo non riesco a farmelo piacere fino in fondo.
RispondiEliminaLo apprezzo per svariati motivi ma quella scintilla proprio non scatta mai.
Ah, una cosa che ho notato è che un film disney dalla presenza femminile quasi marginale, ci son solo due pg femminili, e uno esaurisce il suo ruolo all'inizio del film.(a dire il vero, come nel libro)
Credo che parte dell'insuccesso stia anche lì, di solito i film disney cercano di essere più trasversali possibili anche quando si tratta di principesse, in questo caso il film era indirizzato proprio ad un pubblico di soli maschietti.
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RispondiEliminaUno dei miei film Disney preferiti di sempre!!!! L'ho visto anni dopo che è uscito e non sapevo fosse andato cosi male.... Anch'io da ex regazzino degli anni 80-90 ho apprezzato la canzone di Pezzali che resta tra le mie preferite italiane, perchè adoro fin da bambino l Isola del Tesoro, e ho avuto occasione di conoscere brevemente Max ed è davvero un grande.... Per quanto riguarda il protagonista con quei capelli a caschetto e lo skate-surf è la perfetta incarnazione del teenager ribelle dei primi anni 90' (vedi John Connor in Terminator 2) un po addolcito, ma è pur sempre un film Disney.... Grande John Silver l'archetipo del pirata. Non mi aspettavo molto da questo film ma mi ha stupito eccome, consigliato a tutti coloro che si erano innamorati delle atmosfere di Monkey Island
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=ML6476QtgAQ
Peggio ancora che con Atlantis: mai fumato neanche di striscio. E forse ho fatto male... Ricordo solo la (bella) canzone di Max Pezzali, che nel video mostrava alcune scene del film!
RispondiEliminaTitan A.E. col cast al futuro di Broken Sword! In ogni caso è bello vedere che non è totalmente dimenticato.
RispondiEliminaSul Pianeta del Tesoro poco da dire, insieme ad Atlantis mi è sempre sembrato uno dei migliori film Disney del tempo *anche* con la canzone di Pezzali.
Un altro film molto sottovalutato, ma non privo di difetti.
RispondiEliminaPare sia stato pensato come il primo di una trilogia.
Forse l'unico Classico Disney di cui vorrei vedere un sequel (ma, visti i risultati, non accadrà mai).
Arrivo qualche anno in ritardo ma ho appena letto la tua recensione doc.
RispondiEliminaPersonalmente io adoro questo film, ci sono molto legato sentimentalmente, amo i goo gol dolls ma sono cresciuto con gli 883 (sono classe '89) e adoro anche la canzone in versione italiana.
Per il resto bella recensione, ti leggo sempre con molto piacere