Automata, la recensione senza spoiler
È uscito ieri in Italia Automata, laddove per "Italia" si intende buona parte della penisola ma non il solito multisala locale vicino casa tua, né gli altri cinemini della zona tutti meritori di damnatio ad metalla, alle prese come sono con le loro cinquanta sfumature di minchiate per casalinghe sessualmente represse. Automata, dicevi, con l'accento sulla o, co-produzione ispanico-americana che hai avuto modo di vedere in raggioblù un po' di settimane fa. Il protagonista è Antonio Banderas e… sì, Rosita la gallina, ahaha, le matte risate, ok. Ora però parliamo del film, cioè di come, pur non essendo un bel film, non pensi meriti la palta che gli ha riversato addosso la critica. Anche e soprattutto perché parliamo di gente che poi apprezza cagate come… d'accordo, d'accordo, niente sbrocco sulle Wachowski per una volta, restiamo concentrati sulla pellicola in oggetto. Automata con l'accento sulla o, allora. Cosa ha funzionato in questa ennesima storia di uomini e robot costretti a fare i conti con i problemi della convivenza, e cosa non? […]
Siamo nel 2044 e la Terra è diventata l'ennesimo deserto radioattivo postapocalittico a causa delle tempeste solari. La popolazione mondiale si è ridotta a 21 milioni di anime. Enter i robot Pilgrim, costruiti per proteggere gli umani che popolano le città ancora in piedi, tirando su mura e nuvole meccaniche: migliaia di robot governati da due protocolli, versione for dummies delle tre leggi della robotica di Asimov. Ma il film di Gabe Ibáñez mette subito in chiaro che Asimov e il suo ciclo dei robot sono solo uno degli ingredienti del frullatone. I primi minuti gridano infatti Blade Runner così forte da restare senza fiato, dai cartelloni luminosi agli impermeabili trasparenti, alla sozzura di cui è tappezzato ogni futuro sporco e prossimo all'autodistruzione che si rispetti. Allo spiegone testuale dei primi secondi segue però un SECONDO spiegone visivo, con una serie di istantanee che mostrano sui titoli di testa come questi robot abbiano cercato di salvare il salvabile con le loro nuvole meccaniche e… il tuo indicatore del livello di sopportazione degli spiegoni è già su rosso-fastidio dopo una manciata di minuti.
Ma c'è un perché, e quel perché è ribadire il fallimento delle macchine quando l'uomo prova ad affidare loro le proprie chiappe, oltre che varie mansioni domestiche. Serve a creare il tappeto emotivo di sfiducia verso gli automi su cui poi il film poggia? Sì. Era necessario essere così didascalici nello stendere quel tappeto subito-subito? Probabilmente no, ma andiamo avanti. Jacq Vaucan (Banderas) fa l'assicuratore per ROC (Robot Organic Century), l'azienda che sforna i robot, e si trova alle prese con una storia di alcuni modelli modificati illegalmente.
Macchine che non sono replicanti che hanno visto cose che noi umani ciao, ma robot inespressivi che parlano come il Sapientino, tema su cui Ibáñez gioca, cercando l'umanità nel più immobile dei volti artificiali, e dimostrando come l'inumano sappia essere più umano dell'umano. Ma la storia di ordinaria disperazione futura, con la sua pioggia e i suoi violini di sottofondo e un paio di idee riuscite (non solo) a livello visivo, lascia poi spazio ad altro. Il che, in positivo, significa allargare il campo e impedire alla pellicola di strozzarsi su un unico cliché affascinante quanto vuoi ma vecchio come il cucco, mentre in negativo significa un paio di dialoghi da facepalm a stampo e altrettante scene che sarebbero state meglio in una puntata di Almost Human o magari anche da nessuna parte (il balletto, giustificabile solo fino a un certo punto con quella bottiglia), e il ricorso ad altri temi già abusatissimi come il classico ricchi civilizzati VS poveri pezzenti.
A livello neutro, invece, questo allargamento del quadro vuol dire attingere visivamente a molti altri film (Codice Genesi/Book of Eli e le pellicole di Blomkamp, giusto per citare i primi che ti sono venuti in mente. Vogliamo aggiungere per fare i simpa Lo chiamavano Trinità? Che ci frega, aggiungiamolo), operazione che Automata porta però a termine mettendoci anche del suo, personalizzando la propria estetica low-fi da mondo polveroso, rimischiando le carte al punto da far sembrare quella mano un minimo originale. Un futuro in cui la gente usa ancora fax e schermi CRT non perché si tratta di un film di trent'anni fa, ma perché si è ragionato su un'involuzione della tecnologia (come precisa lo spiegone iniziale) soprattutto nel campo delle telecomunicazioni. Hai quindi i robot che ti fanno da domestici, ma per spedire un messaggio ti devi affidare a un cercapersone da fine millennio. Il grande capo della principale corporation rimasta in piedi non somiglia per niente a un Eldon Tyrell, ma è un vegliardo strabico appena uscito dai tempi del Pentapartito. Con un tamarrazzo aggressivo (Tim McInnerny) al posto del gufo artificiale.
Il problema principale di Automata non sono i plothole, di cui alla fine ti frega poco o niente: è fantascienza e quando un mondo del futuro è così nostalgicamente concreto, credi si debba guardare a quello che c'è, non a quello che manca. Il suo problema principale è che riesce ad andare lungo pure nell'oretta e tre quarti che dura. Con un ultimo atto più riuscito e meno da western spicciolo sarebbe stato un film senza dubbio più tondo. Poco convinto e poco convincente nella parte finale, dunque? Sicuro. Ma calamita per pernacchie, da demolire come l'ha demolito una larga fetta della critica, specie americana? Frena. C'è infinitamente di peggio in giro. INFINITAMENTE. Con tutti i suoi difetti, con tutto il suo essere super-derivativo e il suo smarrire a un certo punto la retta via, l'hai trovato MOLTO più guardabile di tanta fantascienza brutta e ad alto budget. No, non stai parlando necessariamente di Jupiter dei Wacho-cosi e… oh, al diavolo: sì, stai parlando di Jupiter dei Wacho-cosi. Fancuore, ché devi ancora alla tua parte più razionale 10 carte per quella poottanata cosmica con le apine felici dell'amore.
Tre presidentesse, un sei meno meno di incoraggiamento, perché in SpagnAmerica ci provano e quasi quasi ci riescono, con soli 15 milioni di cucuzze, pensa, ma soprattutto di scoraggiamento. Scoraggiamento e scoramento per il resto, più che altro, per la metacritica dei numeri spuri e dei pomodori rottenmarci, per la solita logica avvilente del semaforino rosso e verde. Ci sono pure i film da giallo, cazzarola. Film brutti ma con qualcosa di buono, o buoni con parecchie cose brutte, la sostanza non cambia poi molto. Tornando ad Automata, allora? Allora se non siete dei veri patiti del cinema fantascienzo, lasciate perdere. Se invece lo siete, e se vi capita, e avete degli amici amanti del genere fantascienzo pure loro con cui condividere visione e popcorn, e soprattutto se sapete tenere le aspettative non più su dell'altezza fianchi, guardatevelo. Cioè, ammesso che ci sia dalle vostre parti un cinema in cui lo proiettano. In caso contrario, cercatevi il raggioblù, pescatevelo, quello che vi pare. In alternativa, ci spiega la gggente che ne sa, ci sono sempre i biscotti di Banderas, li ha fatti con le sue mani, Rosita la gallina, ahaha, le matte risate.
Siamo nel 2044 e la Terra è diventata l'ennesimo deserto radioattivo postapocalittico a causa delle tempeste solari. La popolazione mondiale si è ridotta a 21 milioni di anime. Enter i robot Pilgrim, costruiti per proteggere gli umani che popolano le città ancora in piedi, tirando su mura e nuvole meccaniche: migliaia di robot governati da due protocolli, versione for dummies delle tre leggi della robotica di Asimov. Ma il film di Gabe Ibáñez mette subito in chiaro che Asimov e il suo ciclo dei robot sono solo uno degli ingredienti del frullatone. I primi minuti gridano infatti Blade Runner così forte da restare senza fiato, dai cartelloni luminosi agli impermeabili trasparenti, alla sozzura di cui è tappezzato ogni futuro sporco e prossimo all'autodistruzione che si rispetti. Allo spiegone testuale dei primi secondi segue però un SECONDO spiegone visivo, con una serie di istantanee che mostrano sui titoli di testa come questi robot abbiano cercato di salvare il salvabile con le loro nuvole meccaniche e… il tuo indicatore del livello di sopportazione degli spiegoni è già su rosso-fastidio dopo una manciata di minuti.
Ma c'è un perché, e quel perché è ribadire il fallimento delle macchine quando l'uomo prova ad affidare loro le proprie chiappe, oltre che varie mansioni domestiche. Serve a creare il tappeto emotivo di sfiducia verso gli automi su cui poi il film poggia? Sì. Era necessario essere così didascalici nello stendere quel tappeto subito-subito? Probabilmente no, ma andiamo avanti. Jacq Vaucan (Banderas) fa l'assicuratore per ROC (Robot Organic Century), l'azienda che sforna i robot, e si trova alle prese con una storia di alcuni modelli modificati illegalmente.
Macchine che non sono replicanti che hanno visto cose che noi umani ciao, ma robot inespressivi che parlano come il Sapientino, tema su cui Ibáñez gioca, cercando l'umanità nel più immobile dei volti artificiali, e dimostrando come l'inumano sappia essere più umano dell'umano. Ma la storia di ordinaria disperazione futura, con la sua pioggia e i suoi violini di sottofondo e un paio di idee riuscite (non solo) a livello visivo, lascia poi spazio ad altro. Il che, in positivo, significa allargare il campo e impedire alla pellicola di strozzarsi su un unico cliché affascinante quanto vuoi ma vecchio come il cucco, mentre in negativo significa un paio di dialoghi da facepalm a stampo e altrettante scene che sarebbero state meglio in una puntata di Almost Human o magari anche da nessuna parte (il balletto, giustificabile solo fino a un certo punto con quella bottiglia), e il ricorso ad altri temi già abusatissimi come il classico ricchi civilizzati VS poveri pezzenti.
A livello neutro, invece, questo allargamento del quadro vuol dire attingere visivamente a molti altri film (Codice Genesi/Book of Eli e le pellicole di Blomkamp, giusto per citare i primi che ti sono venuti in mente. Vogliamo aggiungere per fare i simpa Lo chiamavano Trinità? Che ci frega, aggiungiamolo), operazione che Automata porta però a termine mettendoci anche del suo, personalizzando la propria estetica low-fi da mondo polveroso, rimischiando le carte al punto da far sembrare quella mano un minimo originale. Un futuro in cui la gente usa ancora fax e schermi CRT non perché si tratta di un film di trent'anni fa, ma perché si è ragionato su un'involuzione della tecnologia (come precisa lo spiegone iniziale) soprattutto nel campo delle telecomunicazioni. Hai quindi i robot che ti fanno da domestici, ma per spedire un messaggio ti devi affidare a un cercapersone da fine millennio. Il grande capo della principale corporation rimasta in piedi non somiglia per niente a un Eldon Tyrell, ma è un vegliardo strabico appena uscito dai tempi del Pentapartito. Con un tamarrazzo aggressivo (Tim McInnerny) al posto del gufo artificiale.
Non fatichi a credere che, doppiato, Banderas funzioni molto meglio. Il suo inglese con l'accento spagnolo in un paio di punti fa la tenerezzona dove non dovrebbe. |
Tre presidentesse, un sei meno meno di incoraggiamento, perché in SpagnAmerica ci provano e quasi quasi ci riescono, con soli 15 milioni di cucuzze, pensa, ma soprattutto di scoraggiamento. Scoraggiamento e scoramento per il resto, più che altro, per la metacritica dei numeri spuri e dei pomodori rottenmarci, per la solita logica avvilente del semaforino rosso e verde. Ci sono pure i film da giallo, cazzarola. Film brutti ma con qualcosa di buono, o buoni con parecchie cose brutte, la sostanza non cambia poi molto. Tornando ad Automata, allora? Allora se non siete dei veri patiti del cinema fantascienzo, lasciate perdere. Se invece lo siete, e se vi capita, e avete degli amici amanti del genere fantascienzo pure loro con cui condividere visione e popcorn, e soprattutto se sapete tenere le aspettative non più su dell'altezza fianchi, guardatevelo. Cioè, ammesso che ci sia dalle vostre parti un cinema in cui lo proiettano. In caso contrario, cercatevi il raggioblù, pescatevelo, quello che vi pare. In alternativa, ci spiega la gggente che ne sa, ci sono sempre i biscotti di Banderas, li ha fatti con le sue mani, Rosita la gallina, ahaha, le matte risate.
Automata
recensito da DocManhattan il 2015-02-27
Rating:
recensito da DocManhattan il 2015-02-27
Rating:
Visto tempo fa via streaming e non mi era spiaciuto affatto...sopratutto nella fotografia. La storia però è un po meh...si lascia guardare ma sembra che manchi sempre qualcosa per apprezzarlo davvero.
RispondiElimina"È uscito ieri in Italia Automata, laddove per "Italia" si intende buona parte della penisola ma non il solito multisala locale vicino casa tua, né gli altri cinemini della zona tutti meritori di damnatio ad metalla, alle prese come sono con le loro cinquanta sfumature di minchiate per casalinghe sessualmente represse."
RispondiEliminaTutta Italia è paese allora, mal comune mezzo gaudio. Io volevo andare a vedere Vizio di forma più che Automata, ma il risultato è stato lo stesso: 50 sfumature sarcazze per tutti e schiaffoni alle pellicole interessanti o un po' diverse dal solito blockbusterone.
Mi affiderò anch'io ai raggiblù, chettedevodire.
Confermo! 50 Sfumature everywhere... Che tristezza...
EliminaMa vero!!! Da me a scuola (son giovine, io) non si parla d'altro e non c'è nessuno che parla di roba più interessante o -magari!- un po' più nerd!
EliminaBuona recensione anche se il film di per sé non mi ispira molto. Se lo danno in zona e casco bene con i turni, 5€ in una serata infrasettimanale posso anche buttarli via.
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RispondiEliminaVisto già nel 2014, uno dei migliori film dell'anno e uno dei miglior film di fantascienza da parecchio... altro che Nolan e il suo Intercoso...
RispondiEliminaBah, sarà che a me Banderas mi faceva già antipatia ai tempi di Zorro, quando non si era ridotto a fare biscotti (ahahah...che risate...ahahaahah...no.) ma non mi va di spendere per questo film...possibilmente comunque non cambierò canale quando me lo ritroverò su sky/digitale terrestre.
RispondiEliminaTra l'altro ho già preso una solenne batosta quando mi hanno costretto (giuro) a vedere in 3D quella solenne cagata del "Settimo Figlio", grande riciclone supremo di vari elementi fantasy triti e ritriti.
Se non dice almeno una volta "inzupposo" non lo guardo questo film.
RispondiEliminaA parte gli scherzi se capita lo vedo.
Già che ci siamo, linkiamo il trailer di Automata...
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=TAqPS-Mdx0c
..ma per il 2015 è venuta a tutti i registi voglia di androidi?
Trailer di Humandroid:
https://www.youtube.com/watch?v=Ly02_jcS8xY
(Che, ad occhio, mi fa molto "Corto Circuito" + "Robocop")...
Trailer di EX MACHINA:
https://www.youtube.com/watch?v=OuNhJSkMgj0
Manca Chappie, sempre in arrivo nel 2015. ;)
Eliminahttps://www.youtube.com/watch?v=l6bmTNadhJE
Cheers
Uhm... Mi pare di capire che "humandroid" sarà il titolo italiano di "Chappie"...
Eliminail trailer sapeva di gia' visto, quindi avevo gia' scartato la visione cinematografica, gli daro' una possibilita' al passaggio su sky.
RispondiEliminaUltimamente si stanno dedicando in troppi al ramo sci-fi "intelligenza artificiale/robot), tra questo, Chappie, e un altro paio in uscita, piu' telefilm come almost human, c'e' un po' il rischio di saturazione del sottogenere.
Vorrei Suggerire Akta Manniskor, serie svedese ma subbata benissimo, che dà un'immagine degli androidi e della società che ci convive a dir poco geniale. In Vaticalia non arriverà mai per troppi motivi, ma stramerita.
RispondiEliminaNo problemo, ne stanno già facendo una versione "Thatsamerricahey" per poterla portare anche da noi. :D
EliminaMeglio quella Nordica senza dubbio.
Cheers
Nella serie originale il "punto morale" è dato da unA prete omosessuale. Ce li vedi gli endogamici dell'Indiana?
EliminaMi sono dato a Kingsman per ora, il prossimo doveva essere questo... Ma forse lo salto e recupero più tardi il dividì.
RispondiEliminaMi sono dato a Kingsman per ora, il prossimo doveva essere questo... Ma forse lo salto e recupero più tardi il dividì.
RispondiEliminaGli spagnoli, a parer mio, sono sempre stati molto bravi a cavarsela con film di fantascienza a basso budget, non so hanno creatività e trovano sempre il modo di fare film, anche se assurdi, comunque gredibili o godibili... chi si ricorda "Azione Mutante"?
RispondiEliminaOppure Timecrimes, IL film sui viaggi nel tempo.
Elimina(oddio, anche predestination, ma.)
èvverissimo, bellissimo Timecrimes, aggiungo anche il trashissimo ma pur sempre apprezzabile Plaga Zombie!
Eliminahttp://www.cinepata.com/wp-content/uploads/2014/04/poster_zonamutante.jpg
Ti leggo nervoso, Ale. Per caso la piccola Pia non ti ha fatto dormire stanotte? A parte gli scherzi, mi hai inculcato la curiosità di vederlo, 'sto Banderas senza gallina e non più piacione.
RispondiEliminaMai stato più tranquillo. È che trattandosi di un film di fantascienza, mi faceva piacere parlare del film, non far finire tutto nella caciara del "Ah, Banderas, Rosita, filmdimmerda".
EliminaEsatto! anche perché Banderas non è il primodeipirla
EliminaCredo che questo lo recupererò, mi pare fantascienza relativamente atipica, benché derivata, quindi un'occhiata la merita.
RispondiEliminaDoc, credo che un giorno ti toccherà di fare un articolo sugli spiegoni, perché ne esistono di tanti tipi e non tutti sono molesti, non tutti hanno quel taglio da "guarda la !" e cercano di virare e condizionare la tua attenzione.
"La pericolosità degli spiegoni, misurata in scala ECHEDUECOJONI da zero a film di Peter Jackson" ;)
Elimina@DOC
EliminaQuesta è cattivella... :-)
Quindi dici che è un film carino ma si poteva fare di più? Peccato, perchè mi incuriosisce parecchio. Interessante soprattutto la scelta di non realizzare i robot in CG, ma con marionette in scala 1:1 (stile Essere John Malkovich) e poi cancellare in post-produzione i marionettisti, per dare più "solidità" agli automi.
RispondiEliminaDi film sui robottini ne arrivano altri due, Ex machina di Alex Garland e Humandroid di Neill Blomkamp: come ti sembrano?
PS: a quando un film con protagonista la gallina Rosita?
[ops, Humandroid+Ex machina già citati sopra, chiedo venia...]
EliminaScusatemi ma riguardando le immagini presenti nel post emerge un elemento, secondo il regista i monitor per pc con il tubo catodico torneranno di moda qualche anno prima del 2044.
RispondiEliminaIl dottore l'ha scritto perché ci sono i monitor CRT... ^__^
EliminaIl film mi è piaciuto tutto sommato, anche se sono d'accordo sul finale un po' moscio. Per gli appassionati di film fantascienzi IMHO va visto.
RispondiEliminaAnche la Rosita è una automa, sarà una coincidenza? Noi di kadmongiacobbo crediamo di no.. ;)
RispondiEliminaBel consiglio Doc, as usual..appena posso lo recupero!
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaio ce l'ho in lista da un pò, della critica mai mi fido e mi fiderò (ma nemmeno delle rece, che oh è inutile prendere per oro colato dei gusti personali!) dopo l'ennesimo caso: Badadook.
EliminaUn film horror DIMMERDA, di horror non ha nulla, che alcuni radical-chic, di 20 anni al massimo e senza manco aver mai visto un horror vero, hanno spinto altissimo OVUNQUE, non c'è un sito dove non abbia critiche positive o votoni...ecco ragazzi datemi retta e lasciate perdere.
Non ne vale la pena manco scaricato, c'è chi ci ha voluto vedere genialità, sottotesti da interpretare, thriller psicologici....son gli stessi che han visto sta roba in Lost...è un filmetto, recitato anche bene per carità, telefonatissimo, insignificante, lento e noiosetto...il capolavoro moderno dell'horror....ma va va va! Ma vatti a vedere la casa dalle finestre che ridono va, fatte na cultura ragazzino radicalscicco dei miei stivali.
emh...coff coff...
Tutto questo sproloquio per dire prima vedete poi criticate, non vi affidate ai voti pure su internet che rischiate grosso :D :D :D
Wargarv mi sa che mi hai salvato dalla visione di Badadook, avevo letto a proposito di questo film tempo fa che, proiettato in anteprima a non ricordo quale festival, aveva terrorizzato la platea, si parlava già di fenomeno annunciato, insomma una sorta di nuovo esorcista. Beh almeno adesso me ne guarderò bene dal vederlo. :)
EliminaAllora capisco gli pseudointellettuali a cui possa essere piaciuto, citando film svedesi di 24 ore in bianco e nero sottotitolati in russo, bergman o così via...alla fine è un compitino di un'esordiente DONNA, è australiano, è ben recitato (innegabile) e l'hipster o il radicalscicco ci sguazza in sta monnezza.
EliminaPeccato che appunto sia una roba di una pochezza disarmante, che non fa alcuna paura, col metaforone che bastava un corto (e DIFATTI guarda caso è basato su un corto), e se qualcuno è stato terrorizzato da sta roba ma manco i film dello zio tibia riusciva a guardarsi...insomma se come me amate il genere horror e cercavate qualcosa di decente, dopo anni di mondezza pura, state tranquilli: niente di nuovo sul fronte occidentale :)
Film ORRENDO e caso montato ad arte è una ciofeca inenarrabile.
Il pezzo migliore sono i primi dieci minuti, quando davvero ti fa trasformare in un infanticida in potenza.
EliminaVisto Badadook per caso qualche settimane fa a casa di amici (anche loro ingannati dalle millemila recensioni positive) ed effettivamente è una bella cagata. Al punto che scoppiavamo spesso a ridere quando non avremmo dovuto.
EliminaOk, visivamente è molto bello e per una volta la fotografia non è la solita roba scura che non si vede un cazzo. Gli attori sono anche bravini, ma appunto il problema è la trama! Banalissima e scontata e nemmeno un plot twist che avrebbe potuto svegliare l'audience. Fail.
Il Film non va da nessuna parte ma ce ne accorgiamo quando ormai è quasi alla fine e tanto vale allora vederselo serenamente fino in fondo, senza troppi sensi di colpa. E poi... si... tenerezza a palate.
RispondiEliminaE' fantascienzo. Va visto , punto
RispondiEliminaE poi cavolo, 15 milliondollah ,un applauso .
"è fantascienza e quando un mondo del futuro è così nostalgicamente concreto, credi si debba guardare a quello che c'è, non a quello che manca"
RispondiEliminafrase stupenda DOC!
Visto al cinema ieri...che dire, a parte qualche spunto interessante l'ho trovato davvero ridicolo! E non mi riferisco a Banderas...
RispondiEliminaNon faccio l'elenco perché sarebbe lunghissimo, mi limito ad un solo particolare:
[ROVINATORE]
Che senso ha che un automa super intelligente costruisca un Robot Scarafaggio???? e che tutto sembra tranne che intelligente???
[FINE ROVINATORE]
Giusto per parlarne, Andrea...
Elimina[SPOILEROVINATOR]
Qual è l'unica forma di vita rimasta nel deserto radioattivo - come viene precisato da uno dei villanzoni - verso cui si dirigono i robot? Gli scarrafoni. Non viene spiegato il perché, ma l'idea che mi sono fatto è che nel creare una forma di vita artificiale, non l'hanno resa antropomorfa come loro ma si sono ispirati a chi nel deserto ancora ci vive. Ma, ripeto, è solo una mia idea.
Pure io ho pensato la stessa identica cosa....ma non avrebbe senso che una macchina super intelligente che non ha bisogno di ossigeno e proteine prenda "spunto" da uno scarrafone che è pur sempre un essere vivente! Scusa Doc ma quando mi si è parato davanti non ho potuto trattenere il Facepalm + Lol :-)
Eliminauff se solo avessi il tag img attivo nei commenti :D
Eliminahttp://www.avsforum.com/photopost/data/2349251/f/f6/f6bbf57b_funny-pictures-godzilla-facepalm.jpeg
wargarv hai colto in pieno :-)
EliminaROVINATORE
EliminaI robot fantascientifici hanno forma antropomorfa per farceli stare più simpatici, ma nella realtà è di una scomodità assurda: baricentro altissimo, equilibrio precario e articolazioni inservibili. Vanno in un deserto senza più umani (simboleggiato anche dal Clio che si toglie la "faccia"), e una forma bassa e pluriarticolata è la più adatta per muoversi.
L'unica cosa che non mi torna, è che l'hanno fatto in modo che respiri...
Il film mi incuriosiva, se capita lo vado a vedere volentieri.
RispondiEliminaEd una futura recensione de "Il Settimo Figlio"?
RispondiEliminaAndate a vedere Kingsmen.
RispondiEliminaAltrochè.
fffatto. prima il fumetto, mesi fa, ieri il film. 8+.
EliminaDopo Kingsman provo a recuperarlo...
RispondiEliminatu hai visto "automata" io invece ho visto "il settimo figlio" e la scelta era tra questo o "cinquanta sfumature di grigio". Più o meno come "il cavaliere del santo Gral" solo con i soldi della Legendary, che se sapevo chi erano i produttori avrei scelto di sicuro "cinquanta sfumature di grigio".
RispondiEliminaIn ogni caso si finiva la serata in merda.
EliminaBanderas mastro lindo lol
RispondiEliminaIo di Banderas più che l'apologia della gallina lo ricordo per uno sketch di Giacobazzi inerente la pubblicità delle calze con Valeria Mazza. :D
RispondiEliminaIo ho visto Kingsman e sono andato sul sicuro, gran bel film! Automata lo pescherò perché ho in programma una settimana fantascienza (7 notti, 5 film fantascienzi diversi)
RispondiEliminaNetflix me lo propone da un po'... E' giunta l'ora direi.
RispondiEliminaMai sentito nominare fino a 5 minuti fa. Certo che è strano! Certa roba te la annunciano con 5 anni di anticipo e altra non sai neanche che esiste.
RispondiEliminaComunque sono robot e io per principio me lo vedrò! Altrimenti che fan dei robot sarei. Spero solo non sia un film "inzupposo". Rositaaaaa....
Visti Vizio di forma (strameritava! !!) e il settimo Figlio (anonimo!)
RispondiEliminaI'll give it a try :-)
RispondiElimina[NERD MODE ON]
RispondiEliminaOk, ho un diploma di perito tecnico che mi sta urlando per quella cosina sull'involuzione della tecnologia: non ha alcun senso che in un futuro si debba tornare a una tecnologia delle comunicazioni obsoleta.
Un oggetto tecnologicamente avanzato prevede pure un progresso nelle tecnologie di fabbricazione di quell'oggetto: costruire un monitor LCD oggi costa molto meno che costruire un CRT trent'anni fa. E non è solo perché è una questione di marketing secondo cui aumentando la produzione si riducono anche i costi (e quindi una tecnologia appena uscita costa più di quanto costerà tra cinque anni), ma perché si affinano anche le tecnologie per realizzarle.
Quindi, possedendo la tecnologia degli LCD, che senso ha spendere molte più risorse e molti più materiali per realizzare o rimettere in funzione un CRT? A maggior ragione che stai tornando al Medioevo?
[NERD MODE OF]