Trider G7 - Soul of Chogokin GX-66, la recensione
Da anni era IL modello più atteso della linea Soul of Chogokin di Bandai, il grande assente dell'infanzia robotica di una generazione. Ora finalmente il Trider G7, il robot fattorino bene aziendale della Takeo General Company pilotato da Watta, è arrivato, nei suoi ventiquattro centimetri di dimensione artisticopupazzosa. E com'è? Flippotrippissimo [...]
La scatola, mastodontica da Jeeg, supera i 40 centimetri di larghezza. Prego notare a) la traslitterazione TrYder, con la Y, che usano in Giappone e b) la stilosa linea dorata sotto il nome del robot.
Il contenuto della scatola: sulla sinistra armi, mani extra e accessori nel blister trasparente, sulla destra robot, navetta, ali e cingoli del carro armato abbracciati dall'affetto espansivo del polistirolo vintaggio.
Il Trider G7 è già montato. Basta agganciare le ali e vualà, pronto. A un primo impatto ricorda molto il chogokin di Daitarn 3 (ristampato in questi giorni in una versione recolor), perché l'altezza è simile (questo raggiunge i 24 centimetri da piedi a corna), la distribuzione del metallo (busto e gambe) e i colori pure. Ma in realtà i due modelli si differenziano per varie ragioni.
La prima è che il Trider G7, non presentando quello zainetto salvacingoli del Daitarn ma due semplici ali, è più compatto e si può maneggiare senza il rischio che si stacchi niente. Ha poi un feeling più robusto e, soprattutto, è molto più posabile. Le articolazioni di gambe e braccia sono molto più permissive.
La cura dei dettagli è buona, l'aquila sul petto è di un dorato scuro che rende benissimo e non hai trovato sbavature nei colori. 700 e passa grammi di pupazzosità di un certo livello.
Quando sono iniziate a circolare le prime foto ufficiali di questo GX-66, molti si sono lamentati del vuoto sulle caviglie (vedi foto sopra). Dal vivo la cosa non si nota molto, o quantomeno non ai livelli del SoC di Daltanious. Quello spazio è necessario per consentire al piede di ruotare durante la trasformazione in astronave o carro armato, e permette al contempo una maggiore posabilità del pupazzone, come si nota nelle foto con le armi che trovate più sotto.
La testa attaccata di default al robot, out of the box, è quella trasformabile, a bocca chiusa (sinistra). Nella confezione ne è presente una seconda, non trasformabile, a bocca aperta (destra), ma volendo i due volti si possono staccare e invertire.
La prima testa muta in varie configurazioni dell'astronavina di Watta, con tutta una serie di piedistalli ed elementini da ruotare che ne fanno un piccolo Transformer, facendo partire i primi apperò per il livello ingegneristico di questo Chogokin.
Questi sono invece i cingoli del carro armato e soprattutto la Navetta (Shuttle) di Trider.
Di suo fichissima, perché sembra una roba saltata fuori da I-Zenborg, presenta anch'essa varie parti con cui è possibile interagire:
l'alloggiamento per l'aquila sul petto del robot quando la si stacca per la trasformazione in astronave
la prima coppia nella foto qui sopra. Come nel SoC di Daitarn, le mani di default si fanno rientrare negli avambracci, per lasciare spazio a una base quadrata su cui si agganciano le altre mani.
(già che siamo in argomento, finesse numero 1: altri gancetti permettono di attaccare sul fianco del robot le lame o la pistola),
la frusta di Trider, con estensione rigida (questa stecca arancione) o morbida (un cavetto nero)
(finesse numero 2: i parastinchi si aprono, rivelando uno scomparto che può ospitare l'impugnatura del dardo o di una spada, per simularne l'estrazione)
e infine abbiamo la tua arma preferita, la catena di Trider (Trider Chain),
i cui ganci a ciascuna estremità possono essere ripiegati, come si vede sulla destra.
Discorso trasformazioni: ieri non hai avuto abbastanza tempo per smanettare col robot, e qui a Casa Manhattan2 c'è il problema dell'assenza di faretti (se non fai tutto al mattino, quando c'è la luce naturale giusta, poi #motorinopiaggioanni80), perciò vi toccano le foto ufficiali. Ma comunque: quella qui sopra è una delle due configurazioni Trider Astronave (con la capaastronavina di Watta agganciata davanti),
questa è l'altra. Quest'ultima configurazione può essere agganciata invece alla Navetta,
Dice: ehhhh, ma la testa nel parcogiochi? L'elemento più caratteristico del cartone insieme al ragioniere sparagnino e a quegli inediti problemi di economia domesticorobotica? Hanno pensato anche a quello:
La testa non utilizzata delle due disponibili va infatti incastrata in questo apposito spazio, che simula l'effetto capa nel parchetto. Solo che, già che c'erano, una bella targhetta lì davanti potevano pure piazzarcela come fatto per altri SoC.
Promosso senza riserve. Una tonnellata di accessori, un robot ben fatto e posabile, alcune piacevoli chicche. Discorso prezzo: in pre-order si trovava sui 150-160 euro. Che sembrano un sacco di soldi, fino a quando non ci si ferma a pensare che sono il prezzo di due videogiochi per console di ultima generazione. O che c'è chi se li fuma, letteralmente, in un mese. Poi oh, è il collezionismo. Ora, post release e intothewild, si trova sui 180 negli shop italiani: se vi frulla per la testa l'idea di prenderlo, fatelo ora prima di ritrovare quel prezzo skyrocketato verso l'alto. Titoli di coda, sigla!
ALTRI POST SUI ROBOTTONI
La scatola, mastodontica da Jeeg, supera i 40 centimetri di larghezza. Prego notare a) la traslitterazione TrYder, con la Y, che usano in Giappone e b) la stilosa linea dorata sotto il nome del robot.
Il contenuto della scatola: sulla sinistra armi, mani extra e accessori nel blister trasparente, sulla destra robot, navetta, ali e cingoli del carro armato abbracciati dall'affetto espansivo del polistirolo vintaggio.
Il Trider G7 è già montato. Basta agganciare le ali e vualà, pronto. A un primo impatto ricorda molto il chogokin di Daitarn 3 (ristampato in questi giorni in una versione recolor), perché l'altezza è simile (questo raggiunge i 24 centimetri da piedi a corna), la distribuzione del metallo (busto e gambe) e i colori pure. Ma in realtà i due modelli si differenziano per varie ragioni.
La prima è che il Trider G7, non presentando quello zainetto salvacingoli del Daitarn ma due semplici ali, è più compatto e si può maneggiare senza il rischio che si stacchi niente. Ha poi un feeling più robusto e, soprattutto, è molto più posabile. Le articolazioni di gambe e braccia sono molto più permissive.
La cura dei dettagli è buona, l'aquila sul petto è di un dorato scuro che rende benissimo e non hai trovato sbavature nei colori. 700 e passa grammi di pupazzosità di un certo livello.
Quando sono iniziate a circolare le prime foto ufficiali di questo GX-66, molti si sono lamentati del vuoto sulle caviglie (vedi foto sopra). Dal vivo la cosa non si nota molto, o quantomeno non ai livelli del SoC di Daltanious. Quello spazio è necessario per consentire al piede di ruotare durante la trasformazione in astronave o carro armato, e permette al contempo una maggiore posabilità del pupazzone, come si nota nelle foto con le armi che trovate più sotto.
La testa attaccata di default al robot, out of the box, è quella trasformabile, a bocca chiusa (sinistra). Nella confezione ne è presente una seconda, non trasformabile, a bocca aperta (destra), ma volendo i due volti si possono staccare e invertire.
La prima testa muta in varie configurazioni dell'astronavina di Watta, con tutta una serie di piedistalli ed elementini da ruotare che ne fanno un piccolo Transformer, facendo partire i primi apperò per il livello ingegneristico di questo Chogokin.
Questi sono invece i cingoli del carro armato e soprattutto la Navetta (Shuttle) di Trider.
Di suo fichissima, perché sembra una roba saltata fuori da I-Zenborg, presenta anch'essa varie parti con cui è possibile interagire:
pannelli che si aprono
(quando suona la sirena iniziano a uscire i bagagli, se il personale di terra non è in sciopero),l'alloggiamento per l'aquila sul petto del robot quando la si stacca per la trasformazione in astronave
e soprattutto le rampe estraibili per far entrare i cingoli. La navetta è molto più tanto flippotrippissima, peccato sia così leggera: un po' di metallo non avrebbe guastato affatto.
Questa è la trasformazione nel Trider Carro Armato (Trider Caterpillar), ottenuta allungando il bacino, ruotando e agganciando le gambe sulla base del tank. In realtà, per essere completa la trasformazione richiedeva l'impiego delle mani dritte a mazzarella, la prima coppia nella foto qui sopra. Come nel SoC di Daitarn, le mani di default si fanno rientrare negli avambracci, per lasciare spazio a una base quadrata su cui si agganciano le altre mani.
Passiamo alle armi: coppia di spade di Trider,
Il cannone a raggi polarizzanti, volgarmente noto come pistola di Trider
(le dita articolate singolarmente permettono un'impugnatura sufficientemente salda di ogni arma, anche se qui non c'è abbastanza spazio per il dito medio. Risultato: volendo, Trider ai nemici ci spara e ci fa il gestaccio albionico in una botta sola),
il dardo di Trider (Trider Javelin), ossia la sua lancia/tridente,
le lame di Trider, cioè i suoi dischi rotanti, che si agganciano grazie a dei piccoli perni su queste mani qui(già che siamo in argomento, finesse numero 1: altri gancetti permettono di attaccare sul fianco del robot le lame o la pistola),
la frusta di Trider, con estensione rigida (questa stecca arancione) o morbida (un cavetto nero)
(finesse numero 2: i parastinchi si aprono, rivelando uno scomparto che può ospitare l'impugnatura del dardo o di una spada, per simularne l'estrazione)
e infine abbiamo la tua arma preferita, la catena di Trider (Trider Chain),
i cui ganci a ciascuna estremità possono essere ripiegati, come si vede sulla destra.
Discorso trasformazioni: ieri non hai avuto abbastanza tempo per smanettare col robot, e qui a Casa Manhattan2 c'è il problema dell'assenza di faretti (se non fai tutto al mattino, quando c'è la luce naturale giusta, poi #motorinopiaggioanni80), perciò vi toccano le foto ufficiali. Ma comunque: quella qui sopra è una delle due configurazioni Trider Astronave (con la capaastronavina di Watta agganciata davanti),
questa è l'altra. Quest'ultima configurazione può essere agganciata invece alla Navetta,
dando vita a questo bestione qui.
Lo stand delle armi non presenta le magagne di altri chogokin (mani e altri accessori che non stanno mai al loro posto): se non si urtano le spade, qui tutto resta fermo lì dove lo hai piazzato.Dice: ehhhh, ma la testa nel parcogiochi? L'elemento più caratteristico del cartone insieme al ragioniere sparagnino e a quegli inediti problemi di economia domesticorobotica? Hanno pensato anche a quello:
La testa non utilizzata delle due disponibili va infatti incastrata in questo apposito spazio, che simula l'effetto capa nel parchetto. Solo che, già che c'erano, una bella targhetta lì davanti potevano pure piazzarcela come fatto per altri SoC.
Promosso senza riserve. Una tonnellata di accessori, un robot ben fatto e posabile, alcune piacevoli chicche. Discorso prezzo: in pre-order si trovava sui 150-160 euro. Che sembrano un sacco di soldi, fino a quando non ci si ferma a pensare che sono il prezzo di due videogiochi per console di ultima generazione. O che c'è chi se li fuma, letteralmente, in un mese. Poi oh, è il collezionismo. Ora, post release e intothewild, si trova sui 180 negli shop italiani: se vi frulla per la testa l'idea di prenderlo, fatelo ora prima di ritrovare quel prezzo skyrocketato verso l'alto. Titoli di coda, sigla!
ALTRI POST SUI ROBOTTONI
Credo che sia arrivato il momento di poter usare la parola PERFETTO!!!
RispondiEliminaOra devo solo convincermi che quasi 200 € non sono uno sproposito.
sigh
anche questa mattina un altro proibitissimo e bellissimo oggetto del desiderio robotico, da mettere in fila con i millemila altri , in attesa del giorno perfetto. E magari stamane mi rivedo un po' di questa assurda serie e mi faccio fregare dalla Nostalgia Canalis
RispondiEliminaIo pondero per il Daitarn 3 versione repaint (che l'altra versione mi costa un rene). Devo solo trovare il posto dove metterlo, che in casa mia è finito lo spazio.
RispondiEliminaDoc ma l'aquila sul petto?
RispondiEliminaNe ho avuti in mano parecchi e tutti presentano difetti di colorazione, cosa che mi ha fatto desistere dall'acquisto...
Come ho scritto, il mio zero difetti di colorazione, aquila compresa.
EliminaSi si, ho sicuramente formulato male la domanda.
EliminaCi riprovo: considerando che il tuo non ha difetti, ti sembra che la quantità di vernice nell'aquila sia sufficente? perchè se lo strato sembra "sottile" anche in uno che è perfetto il rischio di trovarne uno fallato è alto. Se invece la quantità ti pare soddisfacente il problema è legato a qualche altra ragione.
Mi sembra di sì: è uno strato uniforme e spesso il giusto. Non saprei dirti... :(
Eliminail problema è legato alla sfiga, per i pochi fallati, e alla logistica, per quelli sbatacchiati a destra e manca dai vari corrieri, perchè il pezzo può sfregare sul polistirolo e rovinarsi.
EliminaCapita nelle migliori famiglie e il cromato in genere è sempre delicato, alla fine non sono pensati per giocarli ma in mano a nerdoni giapponesi che li trattano, letteralmente, con guanti in camere iperbariche :D
Veramente ben fatto ma il soggetto non mi intriga. Se dovessi spendere quella somma, così su due piedi, prenderei senza esitazione Ada Wong di Resident Evil 4 delle Hot Toys perché mentre la guarda sembra sussurrarmi "long time no see".
RispondiEliminaBello ma incompleto.
RispondiEliminaE l'uccello di fuoco?!?
La cosa più bella del giocattolo anni 80 era l'uccello in plastica arancio a grandezza intera da attaccare sulle spalle del robot per simulare l'attacco finale.
Avendolo avuto da piccolo è una mancanza grandissima per me :-(
Guardate qua com'era
http://www.robotvintage.com/uploads/images/CLO-OK/tryder-bird-box.jpg
Eh, appunto. Vedi sotto.
Eliminaquoto, lo avevo anche io, chissà che fine ha fatto :(
EliminaDi tamarrate simili è bastata la croce traslucida di Daltanious. Per quanto mi riguarda, grazie al cielo che non ce l'hanno messa. Certo, il presepe di Betlemme senza aquila di fuoco non viene bene uguale...
Eliminahttp://docmanhattan.blogspot.it/2012/12/trider-g7-va-a-betlemme-corriere-dei-piccoli-completa.html
;)
visto il contesto direi che l'aquilazza de plastica ci stava tutta, imho
EliminaOh, son gusti, chiaro. A me più che la fedeltà totale alle varie robe dell'anime, interessa che il modello sia bello da esporre. L'aquilone traslucido l'avrebbe reso più bello da esporre? Per me no. È più bello l'originale vintaggio mazzarellico? Cielo, no. Meglio si siano concentrati su altri aspetti, come la Navetta, perché la croce di Daltanious l'ho trovata la regina dell'inutilité. Ma, ripeto, ognuno... :)
Eliminache quello nuovo sia n volte meglio del vecchio non si discute. Ti dirò invece che certi effetti trasposti in plasticaccia non sono poi male, mi vengono in mente certi revoltech, poi soggusti as usual.
EliminaConsidera una cosa: nei robottoni Soul of Chogokin non hanno mai messo armi finali. Hanno messo quelle "fisiche", ovvero spade e quan'altro, ma per quanto riguarda quelle "energetiche" non le han mai incluse. L'assenza dell'aquila non è quindi una sorpresa, se la guardiamo sotto questo aspetto.
EliminaDa parte mia, non penso proprio che l'avrei mai esposto con l'aquila.... tuttavia ho conservato l'aquila Vintage e penso che la userò come base per fargliene una custom, ma più che il divertimento di provarci che altro ^^
Sui SOC DIPENDE molto perchè, spesso e volentieri, i giapponesi hanno pensato piu alla citazione del modello vintage che alle esigenze di fedeltà all'anime.
EliminaBasta pensare al godsigma con le corna che escono da una gamba e i robot trasformabili identici al vintage (ovviamente con ammodernamenti ma la base è quella) al danguard, al daltanius dove han lasciato le zampe appese, al vultus con i cingoli attaccati alla schiena e altre cose identiche al vintage e via dicendo.
In questo senso è stato "strano" avere lo shuttle 1 e non avere la gallina di plastica, quando nel vintaggio c'era lo shuttle 2 (oggettivamente più figo) e il pollastro.
A me va bene cosè per l'effetto mancante, che non mi interessa, mi è spiaciuto che non ci fosse una versione economica con solo il robot, perchè della bara spaziale non so che farmene, o al limite avrei rpeferito la seconda navetta, più figa e meno ingombrante...detto questo l'ho comprato uguale perchè lo trovo ad occhio il miglior soc tra i robottoni classici uscito ad oggi
@Wargarv
EliminaCapisco il tuo punto di vista. Sebbene per me un Trider trasformabile ma senza niente a cui agganciarsi non abbia senso, l'avere più opzioni di acquisto lo vedo sempre positivamente (anche se economicamente ci son casi dove può risultare impraticabile).
In questo caso avrebbero avuto senso gli SRC: un Trider SRC avrebbe (penso) accontentato anche chi voleva una alternativa meno accessoriata e costosa. Un pò come una volta quando c'era il Trider da solo non trasformabile e la versione deluxe trasformabile con navetta.
Più che un punto di vista so bene fosse un desiderio irrealistico, era solo per dire che se avessi avuto scelta tra un src e soc avrei preso il soc, se avessi avuto scelta tra soc lisco a costo dimezzato e soc+bara volante a costo pieno avrei preso SICURAMENTE il soc liscio ;) (come ho fatto con reideen senza montagnona inutile!)
EliminaVisto il periodo e il fatto che il gx 41 in due versioni è stato un fallimento sapevo gia che sarebbe uscito un solo trider e quello che c'era c'era :D
Anzi che lo hanno fatto!
Certo che ti danno un sacco di roba.
RispondiEliminaOrmai tra gunpla, SoC e myth cloth quella teca deve essere ormai sovrappopolata.
Btw, peccato per l'assenza del fumettino scemo/twisted theatre, è colpa della location?
"Ti danno"? Laddove non c'è scritto altrimenti, sono tutte robe che compro.
EliminaNo intendevo nella confezione del robottone xD
EliminaMi rendo conto solo ora di non aver scritto per intero la frase, intendevo: "certo che per quel prezzo ti danno un sacco di roba", colpa mia.
Lo so che come regali accetti solo le macchine dei fighetto.
E l'effetto acquila arma finale in plastica trasparentona che stava nell'edizione ceppiratti/importazione giappa degli anni '80? Hanno provato a fare qualcosa? Pare di no...
RispondiEliminaBelloBelloBello!
RispondiEliminaNon sono appassionaterrimo di collezionismo di questo tipo ma mi sembra un bel rapporto qualità/prezzo :)
Che poi la trasformazione in astronave (la seconda, quella senza testa davanti) è uguale sputata a quella di Daikyojin/Kingstar (il robot di Yattodetaman)... non è che ci scappa fra i prossimi SOC?
RispondiEliminaSi, vabbè #motorinopiaggioanni80...
RispondiEliminaFichissimo, specialmente per i dettagli che hai perlappuntamente sottolineato (le armi nel ginocchio, l'astronavina, etc).
Però manca un pezzo fondamentale! Ovvero il foglio excel con i conti in rosso per via dei troppi missili usati! :-D
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaPrima i gundam e adesso trider g7, devi smetterla di far inscimmiare le persone con i modellini di robottni :-D
RispondiEliminaA me è arrivato stamattina. Anni che non mi comperavo niente e son contento.
RispondiEliminaE' veramente superlativo e se a Daitarn e Daltanious ho rinunciato perchè le cappellate di design non mi andavano giù, questo Trider mi fa invece dire "questo si che li vale i miei soldi". Tornassi indietro nel tempo lo ricomprerei senza pensarci.
Ha solo tre cose negative (due soggettive e la terza oggettiva).
1- Le parti che dovrebbero essere bianche sono invece grigie.
2- La testa ha un design che non è quello che ritengo "giusto"
(Ora, prima di linkarmi lo stesso fotogramma che usano tutti per dire che invece è fatto così, faccio presente che esistono altrettante immagini dove è invece rappresentato come intendo io: fra due stili, alla Bandai hanno usato semplicemente quello che non è rimasto impresso nella mia "memoria storica" XD).
3- Confermo anche io che l'aquila cromata non sembra avere una verniciatura di grande qualità per quanto riguarda la resistenza, perchè presenta delle imperfezioni. Sebbene a me sia andata di lusso rispetto a molta gente e le imperfezioni sul mio siano microscopiche, sono comunque presenti. Penso che per stare sul sicuro, gli darò una spruzzata di protettivo trasparente.
1) Bandai, su tutti i super robot, a meno che non fosse assolutamente necessario, ha sempre interpretato il bianco come "color metallo che negli anime anni 70 costava meno lasciare bianco).
EliminaQuesta cosa su indicazione di nagai coi mazinghi è iniziata ed è stata mantenuta sempre così a parte rarissimi casi.
La loro idea è che il bianco degli anime "vecchi" sia inr ealtà grigio a parte quando era bianco(tipo disco di goldrake)...si lo so sono contorti :D :D
2)Bandai infighisce i design classici, a me la testa piace molto così ma è differente dai settei (disegni preparatori) che sono l'unica cosa che dovreste tenere conto quando si parla di fedeltà (cosa IMHO superflua data la mancata possibilità di far coincidere disegni 2D senza proporzioni realistiche a un modello reale).
3)la cromatura è una rogna io piu che il protettivo ti consiglierei di fartela rifare da un modellista in caso, o lasciarla perdere perchè se ci dai il trasparente fai un danno IMHO
1) Eh si, lo so che hanno sta fissa contorta XD Magari nel tempo lo colorerò io, tanto sono punti dove non sfrega.
Elimina2) Pure lì, purtroppo lo so. Ma sono appunto contorti XD La cosa buffa è che un disegno della testa come l'avrei preferita io, sta proprio nel libretto di istruzioni del SOC XD
3) Speravo di preservarla, perchè ora è accettabilissima, ma temo un degrado nel tempo.
Nel peggiore dei casi, se proprio si rovinerà la dipingerò di giallo, come nel prototipo: sia con quel look che questo cromato mi piacciono al medesimo modo, quindi sarebbe una soluzione decisamente indolore.
Devo andare a ritirare il mio.
RispondiEliminaOra insieme a Zambot 3 e Daitarn 3 possono finalmente eseguire la Sunrise Special di Super Robot Wars XD
https://www.youtube.com/watch?v=Q6FiMjdxXBI massimo rispetto ;-)
Elimina;) ora devo solo costruire l'effetto uccello di Trider senza scomodare il porno...
EliminaHo i brividi nostalgici.
EliminaSarò un romantico e nostalgico, ma a me con l' uccello di fuoco avrebe dato un gasamento epocale e anche equocanone...
RispondiEliminaio credo che far uscire un robot gigante da un parco giochi sia la massima espressione di rispetto della sicurezza e dell'antinfortunistica...se mai diventerò assessore all'urbanistica proporrò cape di robottoni ovunque, agli incroci, nelle rotatorie, nei centri anziani e chi più ne ha più ne metta!!!
RispondiEliminaBravissimo, che sono stato dieci minuti buoni a fissare quell'immagine ma non riuscivo a capire dove avessi gia' visto quell'astronave :-)
RispondiEliminaGioisci Doc che il gx 67 è l'Arcadia della mia giovinezza. :)
RispondiEliminaNon c'entra un #legumeestivo ma quella foto con la doppia testa mi ricorda troppo Zaphod Beebelbrox! :-D
RispondiEliminaDoc, ti odio. Ne voglio uno.
RispondiEliminaSe lo vuoi, cUmpratelo.
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