Il Robocop di Miller, Devilman, La Crociata dei Bambini e Antro's Got Talent
Puntata speciale di Microletture, perché oltre a infilarci quello che hai letto negli ultimi giorni (il Robocop più o meno di Frank Miller, Devilman, un romanzo di fantascienza ambientato nell'Italia di Metro 2033), vediamo di farci stare anche uno speciale Antro's Got Talent dedicato a libri e fumetti realizzati dagli antristi. Ché la pila apposita sul comodino rischiava di raggiungere il soffitto [...]
Come voi tutti saprete, il RoboCop 2 che arrivò sugli schermi del cinematografò era un parente molto alla lontana del soggetto che la Orion Pictures aveva commissionato a Frank Miller. Lo script dell'autore venne considerato "infilmabile" e modificato a tal punto da renderlo irriconoscibile. Miller s'incazzò così tanto da prensentarsi comunque tutti i giorni sul set
e fare una comparsata nei panni del chimico "Frank". Però con aria scocciata, eh! Gliela aveva fatta vedere lui a quegli stronzi di Hollywood! Ma comunque. Una decina di anni fa, Avatar Press acquisì i diritti del personaggio fronte comics, e il suo publisher, che era in possesso di una copia dello script di Miller, contattò il vecchio Frank per mettere in cantiere una trasposizione a fumetti quanto più possibile fedele del suo RoboCop 2. Nacque così la miniserie Frank Miller's RoboCop, 9 numeri da poco riproposti in Italia da Magic Press in un unico volume (20 carte), scritti da Steven Grant e disegnati da Juan Jose Ryp. Miller si è limitato alle copertine, raccolte nel volume.
E? E la storia è in effetti completamente diversa da quella del film. Fatti salvi alcuni punti di contatto (come lo sciopero della polizia e la dottoressa stronza), quella raccontata in questo volume è un'avventura iper-violenta e ricca di cazzotti nello stomaco, che riesce a catturare secondo te molto bene il feeling del primo film, pur parlando d'altro. Le uniche perplessità riguardano il disegnatore, perché Ryp ha uno stile sì molto personale, ma anche piuttosto confusionario nelle scene in cui esplodono cose e persone, oltre a una certa propensione a piazzare i personaggi femminili in pose da pin-up. Lewis smutandata? Per esempio. Se non l'avete fatto, e siete fan del robopoliziotto di Detroit muniti di regolare Occhio del Paragone, buttatecelo.
Altra ristampa che ti sei calato in retina da poco è il Devilman di Go Nagai. Cinque volumetti (J-Pop, 7,50 l'uno) che rappresentano per te e non solo per te l'opera migliore del papà dei robottoni. C'è, è vero, qualche divagazione di troppo nella fase in cui Akira Fudo e il suo amico Ryo vanno a spasso nel tempo a incontrare tizi famosi, ma Devilman rappresenta un fumetto horror di rara potenza. Infinitamente più violento della serie TV che ne venne tratta, si apre e si chiude con scene di una ferocia indicibile. La saga di Devilman ha origine del resto in un'orgia di violenza (letteralmente) e termina in un bagno di sangue sconcertante. In questa nuova edizione in italiano (la quarta, dopo quelle Granata Press, Dynit e D/Visual) sono state inserite le tavole (in b/n e a colori) assenti nelle edizioni precedenti e i dialoghi sono stati tradotti ex novo, con una traduzione più prossima al testo originale. A partire dal turpiloquio usato da Nagai e ammorbidito nella versione D/Visual. Se non l'avete mai letto, fatelo. Solo non vi aspettate l'happy ending tuttappò.
La terza segnalazione di oggi riguarda un libro di fantascienza ambientato nel mondo di Metro 2033, il romanzo del russo Dmitry Glukhovsky che ha dato vita al videogioco omonimo e al relativo sequel. La particolarità de La Crociata dei Bambini (Multiplayer.it Edizioni, 14,90) è che il romanzo è ambientato in Italia. Scritto da Tullio Avoledo, già autore di un altro affresco dell'Italia post-atomica di Metro 2033 con Le Radici del Cielo, La Crociata dei Bambini racconta la Milano del dopobomba, coperta dalle nevi di un inverno nucleare perenne, divisa fra bande in lotta per il controllo del territorio, popolata da inquietanti creature alate. Dalla Milano da bere alla Milano da belve. Un mondo fatto di luoghi familiari per chi conosce la città, trasformati e rivestiti di nuovi significati da 20 anni di barbarie; un luogo in cui cose della nostra quotidianità e icone pop di oggi sono diventati oggetti di culto e fulcro di riti bizzarri. La storia scorre molto bene (hai dato fondo alle sue trecento e passa pagine in due sere) e uno dei suoi pregi migliori è che non rinuncia agli aspetti più agghiaccianti dell'immaginario apocalittico, che alla fine sono ovviamente sempre quelli che funzionano di più, dal cannibalismo ai massacri insensati. Non solo: anche i "buoni" della storia, i suoi protagonisti, non si sottraggono a scelte spietate.
Passiamo allo speciale Antro's Got Talent dedicato a libri e fumetti scritti da vari membri della cumpa Antristica. Visto che son tutti antristi e, in qualche caso, amici di vecchia data, per evitare di precipitare nel mollichismo spregiudicato virato al Pizzul dell'è tutto molto beeello, hai deciso di limitarti a segnalare i loro lavori, descrivendo in poche parole di cosa si tratta. Se quella descrizione vi stuzzica, non faste i debosciati pìcini e andateveli a cercare.
Partiamo dal Cego, noto ai più a queste coordinate come l'impassibile/impossibile presentatore de L'Internet - a proposito: che fine ha fatto l'Internet? Ci sarebbe un'altra puntata già girata, ma un aggiornamento del computer ti ha reso inutilizzabili programma, plug-in ed elementi già pronti che usavi per montare. Se e quando riesci a ripristinare il tutto, arriva - dal caratteristico accento anglotoscano. Bene, il Cego ha scritto questo libro, La prima scottatura del Principe Falena, che racconta la sua esperienza di padre alle prese con un figlio che è tipo il giovane Clark Kent, ma più vispo. Chi avrà mai messo in giro questa storia che i neonati dormono 12 ore? E dove sarà mai il comune di Moltiscavi? Lo trovate su Amazon a meno di due euro.
Altra vecchia conoscenza dell'Antro è Massimo Spiga, il cui Domani, cronaca del contagio (Arkadia, 15 carte) è la storia di uno svogliato stagista che finisce in Bulgaria per occuparsi di centrali nucleari dismesse e si trova alle prese con un'epidemia di zombie. Come se l'accento locale non fosse un problema già abbastanza grosso.
Ancora zombie, ma partenopei, con 47 Deadman Talking, titolo (da applausi) di una serie di fumetti sui morti viventi ambientati a Napoli, del collettivo Art Steady. Il numero 1 (3,90 euro), Napl State of Zombie, è uscito da poco. Per farvi un'idea di 47 Deadman Talking potete leggere la webserie (in bianco e nero. L'albo è invece a colori) su Verticalismi. Ah, nel numero 1 c'è anche un Super Santos, quel pallone della cui esistenza Repubblica e Corriere.it, con il loro proverbiale tempismo, si sono accorti solo un paio di giorni fa.
Altro giro, altro romanzo: R.C. Hammers (al secolo Simone Giovagnoli) ha scritto L'Ultimo Vampiro (0111 Edizioni, 15 euro), storia di due ragazzini che dal padre ereditano, anziché una casa al mare a Cetraro, il mestiere di ammazzavampiri. Misticismo, fantascienza e casini di dimensioni inenarrabili. Ché il progetto di eliminare tutti i vampiri non è esattamente come farsi approvare in condominio una cassetta delle lettere più grande.
Nytrya, dell'antrista Federico Galdi (Plesio Editore, 13,50 euro) è, come avrete intuito dalla presenza di due Y nel titolo, un romanzo fantasy. Un fantasy classico, con nani ed elfi, tra Tolkien e Ciccio Martin, ma con una verve moderna nei dialoghi e un'ironia di fondo piuttosto pronunciata.
Ironia che da pronunciata passa a SMODATA con La Leggenda Leggendaria degli Eroi Epici - Il Prigioniero della Torre, del collettivo Nerdheim. Un volume da SETTECENTO pagine (13 euro la versione cartacea, 0,99 l'ebook. Trovate entrambi su Amazon). Un libro fantasy che prende bonariamente per i fondelli il genere, scritto da appassionati di GdR infilandoci dentro mille citazioni. E, soprattutto, i nomi più improbabili della storia della letteratura fantasy.
Se hai dimenticato qualcuno chiedi cristina d'avenia, ma prima o poi da quella pila salta fuori tutto. Tranquilli. Andate Brooklyn.
Come voi tutti saprete, il RoboCop 2 che arrivò sugli schermi del cinematografò era un parente molto alla lontana del soggetto che la Orion Pictures aveva commissionato a Frank Miller. Lo script dell'autore venne considerato "infilmabile" e modificato a tal punto da renderlo irriconoscibile. Miller s'incazzò così tanto da prensentarsi comunque tutti i giorni sul set
e fare una comparsata nei panni del chimico "Frank". Però con aria scocciata, eh! Gliela aveva fatta vedere lui a quegli stronzi di Hollywood! Ma comunque. Una decina di anni fa, Avatar Press acquisì i diritti del personaggio fronte comics, e il suo publisher, che era in possesso di una copia dello script di Miller, contattò il vecchio Frank per mettere in cantiere una trasposizione a fumetti quanto più possibile fedele del suo RoboCop 2. Nacque così la miniserie Frank Miller's RoboCop, 9 numeri da poco riproposti in Italia da Magic Press in un unico volume (20 carte), scritti da Steven Grant e disegnati da Juan Jose Ryp. Miller si è limitato alle copertine, raccolte nel volume.
E? E la storia è in effetti completamente diversa da quella del film. Fatti salvi alcuni punti di contatto (come lo sciopero della polizia e la dottoressa stronza), quella raccontata in questo volume è un'avventura iper-violenta e ricca di cazzotti nello stomaco, che riesce a catturare secondo te molto bene il feeling del primo film, pur parlando d'altro. Le uniche perplessità riguardano il disegnatore, perché Ryp ha uno stile sì molto personale, ma anche piuttosto confusionario nelle scene in cui esplodono cose e persone, oltre a una certa propensione a piazzare i personaggi femminili in pose da pin-up. Lewis smutandata? Per esempio. Se non l'avete fatto, e siete fan del robopoliziotto di Detroit muniti di regolare Occhio del Paragone, buttatecelo.
Altra ristampa che ti sei calato in retina da poco è il Devilman di Go Nagai. Cinque volumetti (J-Pop, 7,50 l'uno) che rappresentano per te e non solo per te l'opera migliore del papà dei robottoni. C'è, è vero, qualche divagazione di troppo nella fase in cui Akira Fudo e il suo amico Ryo vanno a spasso nel tempo a incontrare tizi famosi, ma Devilman rappresenta un fumetto horror di rara potenza. Infinitamente più violento della serie TV che ne venne tratta, si apre e si chiude con scene di una ferocia indicibile. La saga di Devilman ha origine del resto in un'orgia di violenza (letteralmente) e termina in un bagno di sangue sconcertante. In questa nuova edizione in italiano (la quarta, dopo quelle Granata Press, Dynit e D/Visual) sono state inserite le tavole (in b/n e a colori) assenti nelle edizioni precedenti e i dialoghi sono stati tradotti ex novo, con una traduzione più prossima al testo originale. A partire dal turpiloquio usato da Nagai e ammorbidito nella versione D/Visual. Se non l'avete mai letto, fatelo. Solo non vi aspettate l'happy ending tuttappò.
La terza segnalazione di oggi riguarda un libro di fantascienza ambientato nel mondo di Metro 2033, il romanzo del russo Dmitry Glukhovsky che ha dato vita al videogioco omonimo e al relativo sequel. La particolarità de La Crociata dei Bambini (Multiplayer.it Edizioni, 14,90) è che il romanzo è ambientato in Italia. Scritto da Tullio Avoledo, già autore di un altro affresco dell'Italia post-atomica di Metro 2033 con Le Radici del Cielo, La Crociata dei Bambini racconta la Milano del dopobomba, coperta dalle nevi di un inverno nucleare perenne, divisa fra bande in lotta per il controllo del territorio, popolata da inquietanti creature alate. Dalla Milano da bere alla Milano da belve. Un mondo fatto di luoghi familiari per chi conosce la città, trasformati e rivestiti di nuovi significati da 20 anni di barbarie; un luogo in cui cose della nostra quotidianità e icone pop di oggi sono diventati oggetti di culto e fulcro di riti bizzarri. La storia scorre molto bene (hai dato fondo alle sue trecento e passa pagine in due sere) e uno dei suoi pregi migliori è che non rinuncia agli aspetti più agghiaccianti dell'immaginario apocalittico, che alla fine sono ovviamente sempre quelli che funzionano di più, dal cannibalismo ai massacri insensati. Non solo: anche i "buoni" della storia, i suoi protagonisti, non si sottraggono a scelte spietate.
Passiamo allo speciale Antro's Got Talent dedicato a libri e fumetti scritti da vari membri della cumpa Antristica. Visto che son tutti antristi e, in qualche caso, amici di vecchia data, per evitare di precipitare nel mollichismo spregiudicato virato al Pizzul dell'è tutto molto beeello, hai deciso di limitarti a segnalare i loro lavori, descrivendo in poche parole di cosa si tratta. Se quella descrizione vi stuzzica, non faste i debosciati pìcini e andateveli a cercare.
Partiamo dal Cego, noto ai più a queste coordinate come l'impassibile/impossibile presentatore de L'Internet - a proposito: che fine ha fatto l'Internet? Ci sarebbe un'altra puntata già girata, ma un aggiornamento del computer ti ha reso inutilizzabili programma, plug-in ed elementi già pronti che usavi per montare. Se e quando riesci a ripristinare il tutto, arriva - dal caratteristico accento anglotoscano. Bene, il Cego ha scritto questo libro, La prima scottatura del Principe Falena, che racconta la sua esperienza di padre alle prese con un figlio che è tipo il giovane Clark Kent, ma più vispo. Chi avrà mai messo in giro questa storia che i neonati dormono 12 ore? E dove sarà mai il comune di Moltiscavi? Lo trovate su Amazon a meno di due euro.
Altra vecchia conoscenza dell'Antro è Massimo Spiga, il cui Domani, cronaca del contagio (Arkadia, 15 carte) è la storia di uno svogliato stagista che finisce in Bulgaria per occuparsi di centrali nucleari dismesse e si trova alle prese con un'epidemia di zombie. Come se l'accento locale non fosse un problema già abbastanza grosso.
Ancora zombie, ma partenopei, con 47 Deadman Talking, titolo (da applausi) di una serie di fumetti sui morti viventi ambientati a Napoli, del collettivo Art Steady. Il numero 1 (3,90 euro), Napl State of Zombie, è uscito da poco. Per farvi un'idea di 47 Deadman Talking potete leggere la webserie (in bianco e nero. L'albo è invece a colori) su Verticalismi. Ah, nel numero 1 c'è anche un Super Santos, quel pallone della cui esistenza Repubblica e Corriere.it, con il loro proverbiale tempismo, si sono accorti solo un paio di giorni fa.
Altro giro, altro romanzo: R.C. Hammers (al secolo Simone Giovagnoli) ha scritto L'Ultimo Vampiro (0111 Edizioni, 15 euro), storia di due ragazzini che dal padre ereditano, anziché una casa al mare a Cetraro, il mestiere di ammazzavampiri. Misticismo, fantascienza e casini di dimensioni inenarrabili. Ché il progetto di eliminare tutti i vampiri non è esattamente come farsi approvare in condominio una cassetta delle lettere più grande.
Nytrya, dell'antrista Federico Galdi (Plesio Editore, 13,50 euro) è, come avrete intuito dalla presenza di due Y nel titolo, un romanzo fantasy. Un fantasy classico, con nani ed elfi, tra Tolkien e Ciccio Martin, ma con una verve moderna nei dialoghi e un'ironia di fondo piuttosto pronunciata.
Ironia che da pronunciata passa a SMODATA con La Leggenda Leggendaria degli Eroi Epici - Il Prigioniero della Torre, del collettivo Nerdheim. Un volume da SETTECENTO pagine (13 euro la versione cartacea, 0,99 l'ebook. Trovate entrambi su Amazon). Un libro fantasy che prende bonariamente per i fondelli il genere, scritto da appassionati di GdR infilandoci dentro mille citazioni. E, soprattutto, i nomi più improbabili della storia della letteratura fantasy.
Se hai dimenticato qualcuno chiedi cristina d'avenia, ma prima o poi da quella pila salta fuori tutto. Tranquilli. Andate Brooklyn.
Doc, io di Devilman ho l'edizione in tre volumi, quelli con copertina nera con il devilman sovraimpresso. Dici che vale la pena ricomprarlo in questa edizione?
RispondiEliminaBeh, dipende da quanto tieni a saga e personaggio. La nuova edizione mi è sembrata ottima, anche nella confezione. Valuta tu se nuova traduzione e tavole extra valgano la spesa.
EliminaIo ho la versione anni '90 della Granata Press, nonostante la traduzione di MrHits molto "pedestre" (lo stesso che per giustificare il ridoppiaggio di Goldrake invocava maggiore cura nell'adattamento -____- ) è quella a cui sono più legato
EliminaE i capitoli aggiuntivi (inutili) li ho in tankobon a parte.
Per me questa edizione Jpop è buona solo per chi non ha mai letto questo capolavoro, ma per chi ha già le edizioni passate, è solo una copia in più
Anche io ho quella tutta nera con Devilman in leggero rilievo (solo che non l'ho sottomano e non mi ricordo che l'ha pubblicata. Era Dynit?)
EliminaA meno che non avesso degli strafalcioni assurdi, direi che me la tengo... :-)
Devilman per me e` IL capolavoro assoluto del suo genere, mi aveva strapreso l'edizione in 3 volumi prestatami da un amico. Quando pochi mesi dopo, a Tokyo, ho trovato l'edizione originale del '73 l'ho arraffata al volo
Eliminale edizioni di Devilman sono state quattro,come ha detto il Doc: Granata Press in quattordici volumetti,poi ristampata da Dynit in tre volumi neri,aggiungendo solo un capitoletto;Edizione D\Visual,con capitoli in più;questa edizione Jpop.
EliminaPersonalmente le avevo tutte e quattro,poi mi sono tenuto solo i tre volumi neri, per la lettura alla occidentale e lo scarso numero di pagine extra,secondo me non proprio funzionali alla storia, e questa edizione J-pop,veramente molto curata. I capitoli in più sono,per l'appunto,in più,ma sono un gradevole divertissement.
Ho letto il "Robocop di Frank Miller" anni fa nella collana Dark Side della Gazzetta. Il vero copione di "Robocop 2" è più sporco, più cattivo, più cinico, più degradato... ma ho avuto seri problemi di lettura per lo stile di disegno: ipercinetico, iperdettagliato, iperviolento, ipercolorato, ipertrofico, ipercaricaturale che però dopo solo due pagine stanca gli occhi e la narrazione. La trama piuttosto scarna ed essenziale, con i suoi buoni spunti, secondo me è ingiustamente appesantita da queste immagini che a lungo andare rendono il tutto confuso, piatto e anonimo.
RispondiEliminaP.S. finalmente, dopo anni che aspettavo, ho ordinato Devilman. :)
Vero. Come ho scritto nel post, troppo confusionario. Uno stile molto più asciutto ed essenziale (proprio come le cover di Miller) avrebbe giovato.
EliminaMi ricorda il disegnatore delle cover splatter di Crossed.
EliminaAlcune delle copertine sono infatti disegnate da Jacen Burrows (quello di Crossed), e altre dallo stesso Ryp. Miller ha fatto proprio il giusto, qui.
EliminaAnche io ho la versione dark side, collezionata in uscita, tramite la signora che mette i giornali all'esselunga dove lavoro, tranne per quel numero, dove entrambi essendo in ferio persi, ritrovato 2 anni fa in un negozio di fumetti a s.marcherita in liguria
EliminaAnche io ho l'edizione della collana Darkside, 6,90 più Gazzetta... disegni veramente ingolfati di tutto di più, però veramente molto crudo e iper in tutto. Però fa veramente rimpiangere che Robocop II non sia stato fatto su questo copione e soprattutto dalla mano di Verohen!
EliminaMi sa che salto tutto anzi no appena finisce mi pappo tutto devilman :D
RispondiEliminaDevilman edito dalla J-Pop è già concluso. 5 Volumi con sovracoperta (e se sei fortunato riesci ancora a trovare il box in cartone che funge da raccoglitore) (^_^)
EliminaDi Devilman ho pochssimi ricordi. Sarà che da piccolo quando lo davano in tivvù non mi piaceva particolarmente....
RispondiEliminaQualche tempo fa, girando sul tubo, senza sapere bene come e perchè mi imbatto nell' OAV Amon: Apacalypse of Devilman.
Decido di guardarlo. Fancoolo. L'avessi mai fatto.
Di una violenza disarmante. Disperato e crudo. Un pugno nello stomaco e poi un suplex sul pavimento. Certe scene sono davvero un'orgia di sangue e violenza.
Ancora non capisco come mai quel tipo di gore (o guro) non mi impressiona nei film live action mentre non mi fa dormire negli anime. Bah...
Dannati Giapponesi.
Il primo cartone centrava poco e niente con il fumetto. Mostrare la storia del fumetto a dei bambini sarebbe da pazzi (qui parla il neo-papà), è violento e crudo anche se ha una sua morale di fondo.
EliminaUn paio di libri mi gridano comprami quindi ci faccio un pensierino. Per Robocop non mi piace quel tipo di disegno da "crisi epilettica/chi ne ha più ne metta" mentre Devil Man lo comprerò solo se finisco l'arretrato che ho da leggere.
RispondiEliminaDevil Man è uno dei fumetti più belli di sempre quindi chi non l'ha ancora letto lo legga, lascia un bell'amaro in bocca ma anche quello è il suo bello. Amon invece non mi era piaciuto, Doc cosa ne pensi di Amon?
Attendo fiducioso la tua opinione su "Eden - It's an Endless World" e ti consiglio un manga "di gente che si mena": Over Bleed. Tre volumetti editi dalla Jpop con dei combattimenti strutturati in modo non scontato, come in tanti manga dove gli scontri sono tutti uguali. A me è piaciuto moltissimo anche se il finale è un "po' così".
Drak a proposito di fumetti, ricordati che ho ancora da darti la copia di Snowpiercer.
EliminaTanta roba Doc.! Di Robocop ho la versione uscita tempo fa con la gazzetta dello sport, Devilman mi manca e credo proprio che li recupererò al più presto. Complimenti agli antristi autori di libri e fumetti, tutte opere che stuzzicano il mio interesse.
RispondiEliminaCompralo subbito!!!
EliminaHo appena preso "Il prigioniero della torre" in e-book (sì, lo so, sono uno spendaccione).
RispondiEliminaDopo il tuo parere e i commenti che ho letto su Amazon non si poteva che comprarlo.
Grazie per la segnalazione. :)
Grazie della citazione Doc! E' un onore per me!
RispondiEliminaDoc parlando di fantasy ironico, dei libri di Pratchett che ne pensi? La trilogia della guardia cittadina mi ha fatto scompisciare..
RispondiEliminaUn grandissimo.
EliminaImmaginavo ;) Sovverte gli stereotipi del genere fantasy con delle trovate geniali, e le sue storie mantengono una trama lineare e che funziona..il "drago a razzo" del primo libro è l'animale definivo!
EliminaIl Corriere non ha scoperto solo il Super Santos: ieri hanno pubblicato una fotogallery -rippata dal sito della casa madre- dei più singolari Playmobil della storia, secondo loro. Lui, però, LUI manca... Pezzenti. :-)
RispondiEliminaLa solita stampa serva del potere (dei LEGO).
EliminaDi robocop ho la prima edizione magic portata in italia :D bello bello, infinitamente migliore di quella schifezza di film.
RispondiEliminaDi devilman ho l'edizione d/visual, che ad occhio almeno come qualità di carta e stampa si mangia quella j-pop, oltretutto da quello che ho capito il volume sui viaggi nel tempo è stato inserito nella storia mentre in realtà è un'opera a parte realizzata successivamente.
Comunque rimane uno dei miei fumetti preferiti, capolavoro u.u
Per chi conosce solo il cartone animato, il fumetto di Devilman non c'entra una beneamata cippa!
RispondiEliminaE' probabilmente una delle cose più violente che abbia mai letto! Se non lo avete, prendetelo subitissimo! ;-)
==SPOILER==
La scena del sabba anni '70 iniziale è una figata! Molto ye-ye! :-)
Ma le parti finali, con la famiglia squartata e le teste mozzate mi lasciò disturbato per giorni... :-|
In tutto questo, parlando di diavoli, ho clamorosamente dimenticato di parlare - come promesso a un antrista giorni fa - della serie di Devil. Per farla breve, Daredevil (appena ripartita dal numero 1) è l'unica serie Marvel che seguo ogni mese, assieme alla nuova She-Hulk e alla ristampa di Miracleman. Le prendo però in originale via Comixology, quindi non saprei a che punto sono le edizioni italiane delle prime due (Miracleman so invece che ha da poco una sua serie dedicata).
RispondiEliminaIl prigioniero della torre mi ispira moltissimo, quasi quasi lo prendo!
RispondiEliminaMille Grazie per la segnalazione su La Crociata dei Bambini, io adoro Metro 2033 e proprio in questi giorni mi stò godendo il VG Metro-Last Light. Ottimo!
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaLa rubrica delle letture mi è sempre piaciuta un sacco!
RispondiEliminaDopo il pessimo "Un buon posto per morire", trovo "Le radici del cielo" l'opera peggiore di Avoledo, autore del quale ho letto l'intera produzione. Ma non è l'opera in se ad essere scandente. Al netto di mostri, mutanti, zombie (che insieme alla moda dei vampiri e dei licantropi mi fanno esclamare: ECCHEPPALLE), e altre scemenze dell'universo Metro 2033, sarebbe anche un buon testo.
RispondiEliminaQuindi non mi fido granché di questo "La crociata dei bambini", ma proverò comunque a leggerlo.
Detto questo, spero che Avoledo rimetta in mano, prima o poi, a quell'universo distopico e vagamente ucronico tracciato nell'"Elenco Telefonico di Atlantide", "Mare di Bering" (bellissimo), "Lo stato dell'unione", "Breve storia di lunghi tradimenti" (mezza cagata), "La ragazza di Vajont" (capolavoro) e "L'anno dei dodici inverni".
Tu Doc, li hai letti?
PS: Scusate i commenti cancellati, ma erano scritti coi piedi.
Io ho quest'edizione di Devilman. Prima lettura per me...consigliatomi da un collega.
RispondiEliminaGiuro che non mi sono mai sentito così male e disgustato mentre leggevo qualcosa.
Emozioni fortissime. Davvero.
La Leggenda Leggendaria degli Eroi Epici sembra davvero interessante
RispondiEliminaScusate se esco dal seminato, ma "per il potere di Grayskull" in digitale, quando esce? E se è già uscito, dove lo trovo?
RispondiEliminaCmq gran bel post, oggi mi compro e leggo Il primo Devilman sicururo!
Trovo che Devilman sia uno dei piu' bei fumetti (manga e non) mai scritto. Lo lessi a scrocco anni fa al liceo nell'edizione Granata Press e poi ho acquistato successivamente l'edizione della Dynit in 3 volumi. La parte con i viaggi nel tempo penso sia un tankobon a parte perche' fu pubblicata in seguito dalla D-Visual col titolo "Devilman-Time Travellers" . Ho poi recuperato anche Amon-Apocalypse of Devilman (non era granche') e Devillady che dovrebbe essere un sequel ma mi ha lasciato molto deluso soprattutto per il finale confuso e affrettato. Mi sembra di avere capito che anche in Violence Jack ci sono dei riferimenti a Devilman come se fosse ambientato successivamente. Qualche Antrista che l'ha letto ne sa qualcosa?
RispondiEliminaBella Doc per 47 Dead Man Talking , che sono in primis amici poi dei professionisti seri, nonostante l'eta' ! Ci si vede al cComicon e vai di microletture :-)
RispondiEliminaEd il " Prigioniero della Torre " sara' mio !
RispondiEliminaVIolence Jack e Devilman hanno grandi e piccoli collegamenti, di cui tuttavia il pubblico italiano non ha ancora potuto godere, visto che la serie di VJ è stata già interrotta due volte da Dynamic Italia prima e d/visual poi ed al momento è difficile se, quando e come sarà ripubblicata da Jpop (ad oggi hanno loro i diritti). Al momento di entrambe le interruzioni, i collegamenti tra Devilman e Violence Jack non erano ancora emersi nei volumi pubblicati. Un consiglio: non cercate info sul web, vi becchereste troppi spoiler, peraltro entrambe le serie sono lodevoli e fruibili anche se lette singolarmente.
RispondiEliminaDoc, a proposito di microletture, che ne pensi di Mind MGMT di Matt Kindt appena uscito per la Panini?
RispondiEliminaTroppa grazia nel vedere il mio romanzo su questi lidi! :)
RispondiEliminaOvviamente si tratta de L'ultimo vampiro !
EliminaDevilman l'ho letto in formato digitale anni fa veramente crudo e il finale...grazie della segnalazione degli eroi epici a quel prezzo me lo prendo per kindle. Bellissimo il titolo 47 deadman talking!
RispondiEliminaIl devilman mi tenta visto che non ho alcuna versione
RispondiEliminaOhibò, come ha fatto a sfuggirmi un tale favore? Grazie, Doc e perdona il ritardo nell'essermene accorto.
RispondiElimina