The Wolf of Wall Street, la recensione
(senza spoiler)
Ieri sera sei andato finalmente a vedere The Wolf of Wall Street, il quinto film di Martin Scorsese con Leonardo DiCaprio, tratto dall'autobiografia del broker della Stratton Oakmont Jordan Belfort. Dice: embé? Com'è? Strano. Il primo aggettivo che ti è venuto in mente, dopo quasi tre ore di pellicola, è strano. Il secondo? Divertente. Il terzo? Agghiacciante [...]
The Wolf of Wall Street è il Wall Street di Oliver Stone (1987), ma con molta, molta, molta più pheega. Una quantità di nudi full frontal che manco nelle robe softcose di Playboy dei tardi anni 90. The Wolf of Wall Street è Prova a Prendermi di Spielberg (2002), ma con un villanzò molto più villanzò come protagonista, nonostante la faccia sia la stessa. Un gioviale bastardo che, con quella capa tonda di DiCaprio, farebbe pure simpatia. Cioè, non ricordassi che interpreta un tizio che, nella vita vera, ha inculcato molta più gente di Rocco Siffredi.
Per buona parte delle sue quasi tre ore, The Wolf of Wall Street scorre come una commedia. La critica è talmente sottile che potrebbe sembrare esattamente una di quelle commedie yankee pacchiane e sceme, alla American Pie e relativi, infiniti seguiticloni. I nani da lanciare, i casini indotti da abuso di farmaci a uso sballo, gente che minge, gente che urla, prostitute, amici per la pelle che si prendono a cinquine. Tra parentesi, in una scena di combattimento in cucina coreografata come manco nel cinema di Hong Kong. Ci sono le gag del simpatico bastardo e della sua cumpa di simpatici bastardi, e anvedi quello che ti ha combinato, oh ma che party, signora mia, e che elicottero, e che belle macchine e soprattutto quanta pheega.
Ci sono le gag e c'è DiCaprio che sfonda la quarta parete e parla direttamente con il pubblico, come Pippo Franco, e il pubblico sorride, sghignazza. Arriva Elio col suo furgone, brum brum! Ma a Scorsese bastano gli ultimi dieci minuti per riprecipitare quella gente in sala, con i suoi sorrisi e i suoi popcorn, nella consapevolezza di aver fatto il tifo per un figlio di puttana. Un grandissimo figlio di puttana che assieme a un sacco di altri grandissimi figli di puttana, là fuori, non pagherà mai abbastanza per quello che ha fatto, per le vite trasformate in coriandoli da lanciare nelle sue feste straripanti bollicine di Vascorò. E allora c'è che il pubblico non sorride e sghignazza più.
Godibile. Magari non esattamente questo capolavorò del cinematografò, né un nuovo Quei bravi ragazzi (anche se i punti di contatto tra le due pellicole si sprecano), ma godibile. Mezzo punto in più, di suo, per l'azzeccatissimo impiego di due brani storici, uno dei quali è di Umberto Tozzi. No, davvero.
The Wolf of Wall Street è il Wall Street di Oliver Stone (1987), ma con molta, molta, molta più pheega. Una quantità di nudi full frontal che manco nelle robe softcose di Playboy dei tardi anni 90. The Wolf of Wall Street è Prova a Prendermi di Spielberg (2002), ma con un villanzò molto più villanzò come protagonista, nonostante la faccia sia la stessa. Un gioviale bastardo che, con quella capa tonda di DiCaprio, farebbe pure simpatia. Cioè, non ricordassi che interpreta un tizio che, nella vita vera, ha inculcato molta più gente di Rocco Siffredi.
Per buona parte delle sue quasi tre ore, The Wolf of Wall Street scorre come una commedia. La critica è talmente sottile che potrebbe sembrare esattamente una di quelle commedie yankee pacchiane e sceme, alla American Pie e relativi, infiniti seguiticloni. I nani da lanciare, i casini indotti da abuso di farmaci a uso sballo, gente che minge, gente che urla, prostitute, amici per la pelle che si prendono a cinquine. Tra parentesi, in una scena di combattimento in cucina coreografata come manco nel cinema di Hong Kong. Ci sono le gag del simpatico bastardo e della sua cumpa di simpatici bastardi, e anvedi quello che ti ha combinato, oh ma che party, signora mia, e che elicottero, e che belle macchine e soprattutto quanta pheega.
(Lei è Margot Robbie, e ha la stessa voce della Joy di My Name is Earl. Lui è DiCaprio. L'altro lui è Shane di The Walking Dead, incredibilmente qui ancora più tamarro. Giuri) |
Godibile. Magari non esattamente questo capolavorò del cinematografò, né un nuovo Quei bravi ragazzi (anche se i punti di contatto tra le due pellicole si sprecano), ma godibile. Mezzo punto in più, di suo, per l'azzeccatissimo impiego di due brani storici, uno dei quali è di Umberto Tozzi. No, davvero.
The Wolf of Wall Street
recensito da DocManhattan il 2014-02-01
Rating:
recensito da DocManhattan il 2014-02-01
Rating:
Addirittura quattro su cinque?
RispondiEliminaBha. Non è il mio genere, ma almeno è una idea nuova, non un seguito o un remake.
Io me lo voglio vedere e chissà se stavolta è la volta buona di vedere DiCaprio con l'Oscar.
RispondiEliminaNe stanno parlando tutti quanti e ancora non l'ho visto.
RispondiEliminami hanno detto che la sorca si spreca
Un valido motivo per vederlo!
A parte gli scherzi, credo che andrò presto
Gran film.. Mi dispiace per DiCaprio che anche stavolta probabilmente rimarrà all'asciutto di Oscar.
RispondiEliminaQuando è partito "Gloria" di Tozzi, ho pensato che quelli del cinema avessero acceso per sbaglio gli autoparlanti (già successo peraltro)
Questo film l'ho visto in inglese e dopo averlo finito l'ho definito il film del "fuck": tale parola viene detta in media ogni 5/6 battute XD
RispondiEliminavisto e concordo su tutto... un film che in qualche modo ti resta dentro... peccato la versione inglese sia COMPLETAMENTE diversa. Come sempre l'adattamento Italiano è una vergogna
RispondiEliminaAnd the winner is...
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=3UV-Ku-mueU
Bestemmione di Di Caprio in sottofondo.
Condivido e sono convinto che le prime due ore siano un immane "guarda là" per la scena
RispondiEliminaSPOILER SPOILER SPOILER
NON SCHERZO!
scena finale in cui, non a caso, nell'ultima inquadratura il pubblico in sala si sovrappone al pubblico incapace di vendere la penna.
Simpatico anche il cameo del vero J. Belfort.
Visto 2 volte...3 ore che passano come 30 minuti...e vi pare poco?
RispondiEliminaL'ho visto e l'ho trovato più che altro un film divertente, una grossa commedia rivolta ad un pubblico non di completi deficienti.
RispondiEliminaSi capisce che teoricamente ci sarebbe sotto l'idea di far empatizzare lo spettatore col figlio di p*ttana per poi sbatterglielo in faccia nel finale, peró la cosa non è granchè riuscita.
Almeno per me che son reduce dal finale di Breaking Bad la settimana scorsa. Se uno per tutto il film ha in mente Heisenberg, il personaggio di DiCaprio viene automaticamente declassato a "simpatico cazzone".
Parlando di Walther White, subito prima del film hanno passato il trailer di "Smetto quando voglio". Un'idea ORIGINALISSIMA, non c'è che dire.
Vorrei vederlo, mi attira molto anche se dopo la recensione il mio interesse è un po' scemato visto che io sono più interessato all'aspetto critico che alla commedia.
RispondiEliminaDetto questo il discorso sull'avidità di Gordon Gekko è sempre molto attuale, soprattutto la prima parte. Il mondo finanziario riesce a consumare valore senza crearne e il mercato azionario è un mondo parallelo dove l'andamento di un titolo è quasi completamente avulso dal reale andamento di quello che rappresenta ma soprattutto è un mondo in cui il rapporto causa effetto è ribaltato e ogni scusa è buona per dire di compra o vendere qualcosa.
Scusate per l'invettiva fuori contesto.
Io questo film l'ho seriamente amato! Davvero divertente, passi le tre velocissime ore con un sorriso da babbeo stampato in faccia. Grande colonna sonora, grande regia con qualche colpo di genio e un DiCaprio eccezionale. E una cosa davvero incredibile è che alla fine ti fa proprio sentire un bastardo per aver tifato per quegli amabili bastardi fuori controllo!
RispondiEliminaIo mi sono annoiato e l'ho trovato pure un po' telefonato. Tra Scott e Scorsese in questo mese non sono rimasto per nulla soddisfatto
RispondiEliminae invece è un fottutissimò capolavorò del cinamatografò! :)
RispondiEliminaVisto anche io ieri sera, godibile ma niente che ti fa lasciare il cinema con un pensiero in più.
RispondiEliminaPiccola nota sul cast pescato dal circolino dei telefilm:
La mamma di how I met your mother
Shane di twd
Il fratello di Earl di my name is earl
E prima del film mi hanno pure passato pure il trailer del film con il Gionsnò napulitano.
Visto anche io ieri sera, godibile ma niente che ti fa lasciare il cinema con un pensiero in più.
RispondiEliminaPiccola nota sul cast pescato dal circolino dei telefilm:
La mamma di how I met your mother
Shane di twd
Il fratello di Earl di my name is earl
E prima del film mi hanno pure passato pure il trailer del film con il Gionsnò napulitano.
Visto anche io ieri sera, godibile ma niente che ti fa lasciare il cinema con un pensiero in più.
RispondiEliminaPiccola nota sul cast pescato dal circolino dei telefilm:
La mamma di how I met your mother
Shane di twd
Il fratello di Earl di my name is earl
E prima del film mi hanno pure passato pure il trailer del film con il Gionsnò napulitano.
Ma dai, visto pure ieri... da me ci stava la promoziò, al cinema co 3,50€ :D a me ha dato l'impressione di voler evidenziare come sta gggente in realtà non è altro che una pila di soldi ambulante, senza si sente 0 (ed è 0), e in quanto tale abbia voluto dimostrare come i soldi che camminano non hanno e non rispettano alcuna morale. Il "buon bastardo" Leo in realtà io non sono riuscito a odiarlo mai, manco alla fine, troppo carismatico ed empatico. Poi quando un regista prende il protagonista e ogni tot, quasi a random, gli fa sfondare la quarta parete, mi parte sempre il momento emozione. Però a Leo se dovevo dargli un Oscarello, glielo davo per Mr Candy in Django. Impressione mia.
RispondiEliminaSti film celebrativi di personaggi ,per usare una connotazione eufemistica, negativi, mi sono sempre stati sullo sparagnaus.
RispondiEliminaCiò non toglie che possano essere dei bei film , con tanto di cappello al regista (inchino e applausi a dir il vero) e Di Caprio che quest'anno glielo l' oscar che sennò mi si piange tutto in un angolo :)
Il film mi è piaciuto, ma non sono mai entrato in empatia con il personaggio ed i suoi amici. Per come facevano i soldi, e per come spendevano i soldi, mi è sembrato un gigantesco film dell'orrore, orrore puro. La scena con l'agente dell'F.B.I. sulla barca, in cui si rivela la pochissima sportività del protagonista, rende l'idea.
RispondiEliminaConcordo, nessuna empatia. Film molto bello. Il pubblico di ragazzini che applaude in diverse scene mi ha rabbrividito.
Eliminaspero fossero applausi al film, e non al personaggio.
EliminaVisto anche io ieri sera. Non so, non è un filmaccio, come non è un capolavoro. A mio parere è solamente un buon film da guardarsi almeno una volta nella vita. Comunque DiCaprio resta uno dei miei attori preferiti.
RispondiEliminaGran bel film, agghiacciante penso sia l'aggettivo giusto, perché è una rappresentazione davvero agghiacciante del mondo della finanza degli anni '80 (chiaro che è romanzata, però il messaggio arriva lo stesso).
RispondiEliminaDi Caprio monumentale. Ci sono un paio di monologhi in cui solo con la mimica facciale prendeva a cinquine in faccia la Recitazione.
Tutto bellissimo. Come sempre, eh. Però non ho ancora capito perchè sono tutti in fissa con 'sto film. Ricapitoliamo: robottoni uattà e fuzz e pew pew, assenti, Schwarzenegger nei panni di un precario educatore dell'infanzia, assente, Danny de Vito o Joe Pesci a fare le sua veci, assenti. Finche non fanno una edizione rimasterizzata con le esplosioni, non lo capirò...
RispondiEliminail film mi ha dato impressioni analoghe alle tue doc, anche se trovo abbia più punti in contatto con casinò (la bionda stronzetta e materialista e il braccio destro scoppiato, rispettivamente sharon stone e joe pesci) che con quei bravi ragazzi.
RispondiEliminaTogliete la sgnacchera bionda dall'immagine sopra e metteteci il mio gattone nero, togliete DiC e metteteci me che cerco di avvicinarmi alla belva e sprofondare il faccione nel suo pancino morbidoso e grassoccio. Al posto del taccoqualcosa una zampa artigliata appoggiata delicatamente sul mio front1 e un'espressione felina tipo "No, oggi no, ho mal di testa". U-gua-le!
RispondiEliminaMolto molto bello, da vedere assolutamente. La bionda poi è stratosferica!
RispondiEliminahttp://www.badtaste.it/articoli/gli-invisibili-effetti-visivi-di-wolf-wall-street-un-video
RispondiEliminaSegnalo questo video... effetti speciali a gogo anche in un film su wall street. Pazzesco, ormai non si sa più ciò che si guarda cos'è.
Vorrei vederlo per due ragioni: una è Scorsese e l'altra Leonardo DiCaprio, che avrebbe meritato l'Oscar in un sacco di pellicole e invece niente.
RispondiEliminaDoc, Guardati Her di Spike Jonez. Fantascienza pura. Una Wilde cosi non l'ho mai vista.....
RispondiEliminaMargot Robbie da infarto!
RispondiEliminaBellissimo film, realistico e al tempo stesso paradossale, con trovate visive di un certo livello (vedi la sequenza della paralisi, la Lamborghini e la cucina con colonna sonora di Popeye). Di Caprio mi è molto piaciuto così come gli attori comprimari. A proposito di questi, ma l'avete riconosciuta (nel ruolo della zia della moglie di Belfort) l'attrice inglese Joanna Lumley? Tra gli anni '70 e '80 era stata protagonista di un serial parapsicologico-fantascientifico assolutamente DI CULTO come "Zaffiro e Acciaio".
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminanon mi è piaciuto. L'ho trovato prolisso e insistente sempre sugli stessi temi (droga e sesso), fino allo sfinimento cinematografico. L'idea era buona ma sinceramente poteva durare almeno un "ora di meno.
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