20 cose che forse non sapevate su Il ritorno dello Jedi
Dopo aver passato al setaccio il miliardo lordo di trivia su L'Impero colpisce ancora per sceglierne i più flippotrippissimi, la rubrica plurivincitrice dell'Internet 20 cose che forse non sapevate su, che vanta innumerevoli e ridicoli tentativi di imitazione che manco la settimana enigmistica, torna ad occuparsi di Star Wars. E no, non lo fa ripartendo in modo cristiano dal primo film, ma gettandosi sul pupazzoso, non esattamente riuscito terzo capitolo della trilogia origin... dell'unica trilogia esistente: Il ritorno dello Jedi. Perché? Perché sì. La premessa è evidentemente la stessa dell'altra volta: di curiosità possibili ce n'erano venti trilioni, ne hai fatto una cerni(t)a da passare alla griglia. Che lo sforzo sia con voi [...]
20 - Chi ha diretto Il ritorno dello Jedi? Se state per rispondere belli sicuri come le testimonial del carefree “Richard Marquand, cacchio di domande!”, sappiate che no, non è così semplice. Facciamo un passo indietro. Visto che il rapporto con Irvin Kershner era andato a rotoli durante la riprese de L’Impero colpisce ancora, quando - si diceva nel post precedente - Lucas fu costretto a trovarsi un nuovo regista per Il ritorno dello Jedi. La sua prima scelta fu il suo amicicio Steven Spielberg, ma Spielberg era iscritto alla Director’s Guild, il sindacato dei registi con il quale Lucas aveva cozzato le corna per quella storia assurda dei crediti della pellicola precedente. Tra gli altri, il lavoro venne offerto a David Cronenberg e David Lynch: quest’ultimo rifiutò perché sapeva che, in ogni caso, sarebbe stato un film di George Lucas, e preferì occuparsi di Dune. Si ripiegò perciò su Richard Marquand, regista tutt’altro che di primo piano, perché a Lucas era piaciuto il suo La cruna dell’ago (film dell’81 tratto dall’omonimo romanzo di Ken Follett). Ma gli attori e la troupe furono contenti della scelta? No.
In un’intervista rilasciata nel 2004, Irvin Kershner dichiarò che sul set erano in pochi a poter vedere Marquand, ragion per cui le indicazioni agli attori in molte scene venivano da Lucas o da un aiuto regista che aveva già lavorato con lo stesso Kershner. Di più, secondo Kershner, i rapporti tra Marquand e Lucas erano pessimi. Nella commentary track dell’edizione in DVD del film, però, George Lucas tesse al contrario le lodi di Marquand, e in varie interviste ha dichiarato di averlo affiancato solo perché Marquand non aveva molta esperienza nel campo degli effetti speciali. Dove sta la verità? Allo stesso Marquand non è possibile chiederlo, perché il regista gallese se n’è andato a soli 49 anni nel 1987 e, prima di morire, si era limitato a sottolineare, scherzando, la presenza costante di Lucas sul set (“È come provare a dirigere Re Lear con Shakespeare nella stanza accanto!”).
La tesi di Kershner trova però diversi sostenitori. Ad esempio, Alan Hume, direttore della fotografia, litigò con la produzione per il modo in cui veniva trattato Marquand. Tanto che a un certo punto Hume venne messo di fatto da parte e la fotografia del film fu affidata ad Alec Mills. Sia quel che sia, le riprese del film furono completate in soli cinque mesi, tra il gennaio e il maggio del 1982, il che per la saga era un record di celerità.
19 - Il primo titolo pensato per il film era "Revenge of the Jedi”, ma si preferì cambiarlo in Return of the Jedi perché gli Jedi non si vendicano, col fatto che sono superiori, zen e preferiscono fare le capriolette con le spadine luminose e mangiare solo insalatine anziché legarsela al dito. Subtrivia: anche il secondo film di Star Trek fu influenzato dalla cosa. Il titolo originale era infatti Star Trek II - The Revenge of Khan”, ma siccome la parola Revenge si pensava sarebbe finita nel titolo del nuovo Star Wars, si preferì The Wrath of Khan, L’Ira di Khan.
Uscito nelle sale americane il 25 maggio 1983 (in Italia il 21 ottobre), Il ritorno dello Jedi fu il maggior successo al botteghino di quell’anno: 252 milioni di dollari dell’83, a cui vanno aggiunti quelli racimolati nel secondo giro in sala nel 1997, per un totale di 309 milioni di dollari. Per i soli Stati Uniti. Gli incassi mondiali si aggirano sui 470 milioni di dollari. Sempre in soldi del 1983 e del 1997, perché non tutti capiscono questa cosa chiamata INFLAZIONE quando parlano degli incassi record al cinematografò di Avacatarro e Checco Zalone. Il budget iniziale? 32 milioni di cucuzze: do the math.
18 - Nella scena in cui Salacious Crumb, la lucertola-scimmia kowakiana con l’espressione accigliata di Brunetta, mangiucchia un occhio di C-3PO nel palazzo di Jabba the Hutt, l’attore Anthony Daniels ebbe un attacco di panico. Anziché pronunciare le sue battute, continuò a ripetere “Tiratemi fuori di qui”. Le frasi di C-3PO furono aggiunte in post-produzione, ma quel sadico di Lucas volle usare quella ripresa per il film.
17 - A proposito di Lucas Facciotuttoio: guardate le braccia di Luke Skywalker che, fasciate dalla camicia nera, reggono la spada laser sulla locandina. Cosa c’è di strano? Non sono le braccia di Mark Hamill, ma quelle di Lucas. Parlando del poster originale del film, il medesimo recava in basso questa scrittina qui:
“May bee too intense for very young children”. I very young children di allora, come il qui presente, al cinematografò si sono divertiti un mondo, grazie.
16 - Per animare il pupazzone animatronic di Jabba the Hutt erano necessarie SEI persone. Costato mezzo milione di dollari, il pupazzone pesava 900 kg. Le voci che volevano Jabba ispirato a Ferrara sono purtroppo prive di fondamento, perché si era preso a modello l'attore Sydney Greenstreet (Casablanca, Il mistero del falco), passato a miglior vita quasi trent’anni prima.
Dite che non c’entra nulla? Avete ragione. Nella sua prima versione, Jabba avrebbe dovuto essere un tizio molto più antropomorfo, ispirato perlappuntamente a Greenstreet. Idea poi scartata in favore di un look più da alieno direttore pro-life di giornali inesistenti.
La lingua parlata da Jabba, l’Huttese, era ispirata al linguaggio Quechua degli Inca e fu creata da Ben Burtt - ideatore anche del ronzio delle spade laser e dei pigolii di R2-D2 - e Larry Ward, doppiatore di vari personaggi, tra cui lo stesso Jabba. La lingua Huttese è parlata, oltre che da Jabba, da almeno altri sette personaggi nella saga di Star Wars: C-3PO, Luke e Anakin Skywalker, Han Solo, Bib Fortuna, Watto e Padmé Amidala.
Se il palazzo di Jabba, con il suo tripudio di pupazzi, vi ricorda la cantina di Mos Eisley su Tatooine nel primo Guerre Stellari… beh, è perché era esattamente questo l’intento di Lucas. Giorgione voleva infatti rigirare la medesima scena ma con un budget molto più celoduristico e tutte le maschere che desiderava. Alla fine finirono sul conto: 42 comparse, 10 burattinai, 9 mimi, tre pernasconi, 90 tecnici e un mese di lavoro.
Durante questo mese di riprese, la produzione fu portata avanti fingendo si trattasse di un film horror intitolato “Blue Harvest” (citazione di “Red Harvest”, in italiano “Piombo e sangue”, il romanzo di Dashiell Hammett), per due motivi. Motivo numero 1: si temeva che fan e curiosi si intrufolassero per scattare delle foto; motivo numero 2: si temeva che tutti i fornitori, sapendo che si trattava di un film di Star Wars, quintuplicassero i conti facendo gli occhi a dollaro come Zio Paperone. Blue Harvest è il titolo dell’episodio parodia di Guerre Stellari de I Griffin/Family Guy. E se provate a puntare i vostri browser sull'indirizzo www.blueharvest.com…
Altre curiosità sul palazzo di Jabba, ché potremmo andare avanti a parlare solo di quello? Ok, ok, basta insistere.
La scalinata che porta nella sala di Jabba rappresentava un problema per il pupazzo radiocomandato di R2-D2, ché rischiava di cappottarsi. Per questo motivo nel film lo si vede avvicinarsi alle scale, poi scomparire per un attimo
e poi ualà, riciccia nell’inquadratura davanti a sua lardosità. Come hanno fatto? L’hanno portato giù a braccia. I prodigi della teNNologia vintaggia.
15 - Ian McDiarmid venne scelto da George Lucas per interpretare solo fisicamente l’Imperatore, esattamente come avvenuto per David Prowse con Darth Vader. Tanto è vero che, una volta sul set, gli venne chiesto di imitare il più possibile la voce di Clive Revill (già doppiatore dell’Imperatore dagli occhi di scimpanzé, si diceva, ne L’Impero colpisce ancora), così sarebbero andati più Brooklyn col doppiaggio.
Ma McDiarmid aveva in mente una voce molto più potente e gutturale e malvagia e demoniaca e pernascona, e Lucas ne rimase così stupito che a) disse subito Meico!, e b) decise di fare a meno di Revill. Come faceva McDiarmid a tirar fuori quella voce? Utilizzando un metodo impiegato nel teatro tradizionale giapponese, in cui la voce proviene dallo stomaco. Tipo quando uno parla coi rutti, ma più artistica. Ah, il nome Palpatine sarebbe nato come omaggio a Charles Palantine, il personaggio di Charles Harris in Taxi Driver.
14 - Il ritorno dello Jedi è il primo film in cui il TIE fighter viene chiamato con il suo nome. A farlo è Lando Calrissian durante la battaglia di Endor. TIE sta per Twin Ion Engine, e parlando di acronimi che iniziano per T, Il ritorno dello Jedi è stato anche il primo film a usare lo standard THX. La sigla viene come noto dritta dal titolo del primo film di Lucas, THX-1138 (in Italia L’uomo che fuggì dal futuro, se ne parlava in questo post qui).
La sigla THX non è l’unico auto-omaggio di Lucas alla sua pellicola d’esordio. Sul lato del casco di Boushh (la principessa Leila travestita da cacciatrice di taglie), si legge il numero 1138.
13 - Nella sceneggiatura originale del film, scritta ancora una volta da Lawrence Kasdan e George Lucas, Yoda non era presente. Venne aggiunto in un secondo momento perché... bisognava convincere quei dannati ragazzini. Lucas aveva consultato infatti uno psicologo infantile e questi gli aveva spiegato che gli spettatori più piccoli non avrebbero accettato quanto detto dal cattivo (Darth Vader), considerando quella storia della paternità una menzogna, perché, uh, era il cattivo. Toccava quindi ci fosse Yoda a tirar fuori il suo il nove e il bove, fa rima ed è davvero tuo padre, Luke, STACCE™.
12 - Sulla locandina del film, abbiamo visto poco fa, la spada laser di Luke è blu. Nel film, però, il giovane Skywalker usa una spada laser verde. Perché? Perché quella blu l’aveva persa insieme alla mano nel film precedente (la volta scorsa dicevamo anche che fine avesse fatto), e Lucas voleva che il pubblico capisse, a scanso di equivoci, che si trattava di un’arma nuova. Un’arma nuova con un design simile a quella usata da Obi-Wan Kenobi nel primo Guerre Stellari perché… vennero riciclate le lightsaber usate per Obi-Wan. Pare inoltre che una spada di colore verde fosse meglio visibile nelle scene girate in esterni, con il cielo azzurro sullo sfondo.
Trovata la spada per Luke, toccava solo recuperarne una per Darth Vader. Quelle utilizzate nei due film precedenti erano andate tutte perse o erano state rubate, perciò venne riadattata una di quelle usate da Mark Hamill nel film precedente. Il grande mercatino dell’usato sicuro della spada laser. Subtrivia: Il ritorno dello Jedi è l’unico film della saga di Star Wars in cui non appaiono lightsaber di colore blu. I tempi in cui un Samuel L. Jackson arrivava e chiedeva una spada viola, perché faceva più fico, erano ancora lontani.
11 - Passiamo alla battaglia di Endor. Tanto per iniziare, c’è la scena in cui Chewbacca e due Ewok assaltano un Camminatore AT-ST (aka “Chicken Walker”). Nei panni degli operatori di quel Camminatore c’erano il regista Richard Marquand e il produttore Robert Watts. Marquand ha anche doppiato il droide EV 9D9, utilizzando un distorsore vocale.
Il nome Endor deriva dalla Bibbia ed è stato utilizzato anche da Tolkien ne "Il signore degli anelli" (“Endor” è il continente principale della Terra di Mezzo in lingua Quenya).
10 - L’ammiraglio Ackbar, membro della razza anfibia da fritto misto dei Mon Calamari, è universalmente noto per la sua frase “È una trappola!”, diventata uno dei primi, onnipresenti meme dell’Internet. Solo che quella frase nel copione non c’è. In un primo montaggio del film, Ackbar diceva infatti “Its’ a trick!”, è un trucco. Ma in una proiezione di prova la frase fu giudicata ridicola, e perciò venne cambiata in “It’s a trap!”.
9 - Nell’ormai citato duemilaeseicentododici volte post sulle 20 cose che forse non sapevate de L’Impero colpisce ancora, si diceva come la lavorazione tormentata del film avesse disintegrato i rapporti di Lucas non solo con Kershner, ma anche con Gary Kurtz, produttore dei primi due Star Wars e suo amico di vecchia data. Kurtz venne licenziato/decise di andarsene (una delle due) prima dell’inizio dei lavori su Il ritorno dello Jedi, perché non era d’accordo con la filosofia di fondo di Lucas: “Al pubblico interessa lo spettacolo, non la storia”. Salutate con la manina quell’ammasso di guano fumante chiamato Nuova Trilogia.
8 - Durante la battaglia di Endor, quando è convinto che quei due Stormtrooper stiano per aggiderlo, Han Solo dice “Ti amo” alla principessa Leia, che gli risponde “Lo so”. A parti invertite, è lo stesso scambio di battute tra i due ne L’Impero colpisce ancora, prima che Han venga pucciato nella grafite e trasformato in una matitona gigante. Si dice che Lucas volesse includere in un primo momento anche una scena finale con le nozze di Han e Leia, matrimonio poi rato e consumato nei libri dell’Universo Espanso, dove la coppia avrà tre figli: Anakin (chiamato come il nonno, che tenerezza) e i gemelli Jaina e Jacen.
Nella sceneggiatura di Kasdan e Lucas c’era comunque di sicuro una carrellata finale sulla capitale dell’Impero, con i sostenitori dei ribelli che scendevano in strada a tempestare di gesti dell’ombrello gli imperialisti sconfitti. Sort of. La ripresa aerea della città venne accantonata per vari motivi, tra i quali il fatto che Lucas si era fissato sul nome da dare alla capitale. Come la chiami la capitale di un impero malvagio? La chiami Coruscant, suggerì con un romanzo della saga ("Heir to Empire", in Italia "L’erede dell’Impero") lo scrittore Timothy Zahn nel ’91. A Ciccio Lucas piacque, e nel 1997 ecco Coruscant in CG aggiunta alla Special Edition del film. Anagrammi di Coruscant: Struccano e soprattutto Arcor(e) Sunt.
7 - Al posto degli Ewok, la tribù di pelosoni della luna di Endor avrebbero dovuto essere gli Wookie. Ma durante la pre-produzione si optò per delle creature più piccole e puccettose, il cui nome, Ewok, era quasi un anagramma di Wookie. Che lingua parlano gli Ewok? Un misto di filippino, lingua calmucca e svedese (usato per una delle loro canzoncine). Quando C-3PO parla con gli Ewok, usa la parola Naboo: il pianeta della regina Amidala in Episodio I. Anche se il nome Ewok non è mai pronunciato da nessuno durante il film, anche se molti fan di Star Wars odiavano e avrebbero continuato a odiare i nanetti di peluche e il fatto che l’Impero fosse praticamente venuto giù per mano dei medesimi a pietrate e sputi, Lucas aveva deciso di puntare sugli Ewok.
Seguirono nel giro di una manciata di anni due temibili film per la TV, Caravan of Courage: An Ewok Adventure (L’avventura degli Ewoks, 1984) e Ewoks: The Battle for Endor (Il ritorno degli Ewoks, 1985),
e il cartone animato Star Wars: Ewoks (1985-1986), con relativa serie a fumetti della Marvel/Star Comics.
6 - Darth Vader è interpretato da David Prowse solo nella prima parte del film: del resto si sono occupati lo stuntman Bob Anderson e, per le scene con Vader senza casco, Sebastian Shaw. Così Prowse e McDiarmid non si sono mai incontrati sul set. A Prowse, ovviamente, nessuno aveva detto che la faccia di Vader, ora che finalmente si levava il casco, non sarebbe stata la sua. E poi c’è il fattaccio del fantasmino panchinaro, chiaro.
Nella versione originale, si vedeva lo spirito di Vader impersonato da Sebastian Shaw festeggiare la vittoria assieme alla cumpa ectoplasmatica di Obi-Wan e Yoda. Per l’edizione in DVD del 2004, l’immagine di Shaw venne sostituita con quella di Hayden Christensen. Con tutta una spiegazione sul fatto che Vader si era allontanato in punto di morte dal lato oscuro e quindi era tornato ad essere buono come il giovane Anakin, che non placò le ire dei fan. Anzi.
Parlando di rimaneggiamenti, Ne Il ritorno dello Jedi, Boba Fett schiatta, ingoiato dal Sarlacc. Vista l’incredibile popolarità ottenuta in seguito dal personaggio, diventato negli anni 90 il Gran Visir di tutti i nerd d’America, Lucas non solo l’ha infilato a tradimento nella riedizione in DVD del 2004 del primo Guerre Stellari, ma aveva pensato di aggiungere anche qui una scena in cui lo si sarebbe visto sfuggire all’appetito del Sarlacc. Grazie al cielo qualcosa deve averlo spinto a fermarsi e a pensare a dell’altro (ci torniamo subito).
La scena del Boba Fett posticcio che fissa lo spettatore e sembra voler dire “Ciao, sono Boba Fett, cacchio vuoi?” in Star Wars, del resto, basta e avanza.
5 - Il personaggio di Wedge Antilles è presente in tutti e tre i film della Trilogia originale… anche se la cosa ha generato un piccolo giallo. I crediti dei primi due film parlano di tale Dennis Lawson, mentre in quelli de Il ritorno dello Jedi figura un Denis Lawson, con una sola N. Sono ovviamente la stessa persona, ma lo si è appurato solo quando un utente di Usenet, per dirimere una volta per tutte la questione, ha scritto una lettera a Lawson. Il quale ha confermato che sì, nei primi due film della saga qualcuno ha scritto male il suo nome di battesimo…
4 - Per la Special Edition del 1997, oltre a vari ritocchi, vennero aggiunte alcune scene, si diceva. Tipo Boba Fett che fa il provolone con le ballerine Lyn Me e Rystall, le citate scene di esultanza a Coruscant e Tatooine dopo la vittoria dei ribelli e una versione estesa della scena con la ballerina di razza Twi’lek, Oola, che viene data in pasto al Rancor.
La cosa incredibile? L’attrice è la stessa, quindici anni dopo. Uno dei tipi della ILM che stava lavorando alle scene extra ne parlò con un amico, senza sapere che era il fratello dell’attrice Femi Taylor. Femi si era tenuta in forma e venne richiamata per le scene aggiuntive, miscelate a quelle originali.
3 - Una delle scene più celebri del film è quella dell’inseguimento a bordo delle speeder bike, con Luke e Leia in scia agli scout trooper tra gli alberi della luna boscosa di Endor. Come venne realizzata la scena con la teNNologia dei primi anni 80? Semplice: mandando un operatore a farsi due passi nel bosco. La foresta venne ripresa a passo d’uomo, con una macchina che filmava a un frame al secondo. Il tempo di riprodurre quel filmato a 24 fps e ualà, si vola!
2 - Il bosco della luna di Endor è in realtà quello nei pressi di Crescent City, in California. Le riprese nella foresta si rivelarono particolarmente estenuanti per i nani che interpretavano gli Ewok. Anche qui, come per l’ammiraglio Piett della volta scorsa, hai una fonte direttissima, perché di Ewok nei hai conosciuto uno due anni fa, Felix Silla. Ma non divaghiamo.
Fatto sta che a un certo punto questi decisero di piantare tutto e andarsene. L’assistente della produzione Ian Bryce arrivò sul set e trovò solo un biglietto (riassunto del biglietto: “Ciupa”). Ma poi i piccoli attori tornarono sul set indossando delle magliette con la scritta “Revenge of the Ewok”. Scherzone.
Ah, secondo il copione avrebbe dovuto essere Paploo (interpretato dallo stesso Kenny Baker infilato dentro R2-D2) a trovare la principessa. Ma Baker si beccò un’intossicazione alimentare e perciò l’onore spettò a un altro Ewok, interpretato da Warwick Davis. Quell’Ewok sarebbe diventato così il protagonista dei due film TV e del cartone degli Ewok: Wicket W. Warrick (il cognome era un evidente omaggio al nome di battesimo, solo leggermente diverso, dell’attore).
1 - L’arrapantissimo costumino da schiava della principessa Leia? A disegnarlo è stata una donna, la costumista Aggie Guerard Rodgers, ispirandosi ai lavori del grande Frank Frazetta. Qualcuno potrebbe pensare che Carrie Fisher si sia sentita offesa nel suo animo di attrice dal dover interpretare una schiava con il collare al collo, ma la risposta è: no, manco per niente.
La Fisher si era rotta i cabbasisi di indossare quegli abiti da monaca, lamentando il fatto che Leia non sembrasse spesso nei primi due film nemmeno una donna. Per far felici tutti, ecco lo slave outfit! E per “tutti” intendi “soprattutto i tizi della troupe”, perché il costume era troppo rigido e non era fissato al seno dell’attrice con il nastro adesivo, così prima di ogni ciak ci si doveva assicurare che una tetta della principessa Organa non fosse in bella vista. E succedeva, eh. Un sacco di volte. Tanto che per la cascatrice della Fisher ne venne realizzato uno più comodo in gomma.
Sia quel che sia, il sogno bagnato di un paio di generazioni nerd era nato, pronto per esser rilanciato poi alla grande dall'arrivo dell'Internet e del cosplaying.
Sulla destra, Richard Marquand: è quello a cui R2-D2 sta scrutando il pacco. |
In un’intervista rilasciata nel 2004, Irvin Kershner dichiarò che sul set erano in pochi a poter vedere Marquand, ragion per cui le indicazioni agli attori in molte scene venivano da Lucas o da un aiuto regista che aveva già lavorato con lo stesso Kershner. Di più, secondo Kershner, i rapporti tra Marquand e Lucas erano pessimi. Nella commentary track dell’edizione in DVD del film, però, George Lucas tesse al contrario le lodi di Marquand, e in varie interviste ha dichiarato di averlo affiancato solo perché Marquand non aveva molta esperienza nel campo degli effetti speciali. Dove sta la verità? Allo stesso Marquand non è possibile chiederlo, perché il regista gallese se n’è andato a soli 49 anni nel 1987 e, prima di morire, si era limitato a sottolineare, scherzando, la presenza costante di Lucas sul set (“È come provare a dirigere Re Lear con Shakespeare nella stanza accanto!”).
La tesi di Kershner trova però diversi sostenitori. Ad esempio, Alan Hume, direttore della fotografia, litigò con la produzione per il modo in cui veniva trattato Marquand. Tanto che a un certo punto Hume venne messo di fatto da parte e la fotografia del film fu affidata ad Alec Mills. Sia quel che sia, le riprese del film furono completate in soli cinque mesi, tra il gennaio e il maggio del 1982, il che per la saga era un record di celerità.
"Bastardi! Mi vendiritornerò!" |
Khan, quando ha scoperto che gli hanno cambiato titolo senza motivo. |
18 - Nella scena in cui Salacious Crumb, la lucertola-scimmia kowakiana con l’espressione accigliata di Brunetta, mangiucchia un occhio di C-3PO nel palazzo di Jabba the Hutt, l’attore Anthony Daniels ebbe un attacco di panico. Anziché pronunciare le sue battute, continuò a ripetere “Tiratemi fuori di qui”. Le frasi di C-3PO furono aggiunte in post-produzione, ma quel sadico di Lucas volle usare quella ripresa per il film.
17 - A proposito di Lucas Facciotuttoio: guardate le braccia di Luke Skywalker che, fasciate dalla camicia nera, reggono la spada laser sulla locandina. Cosa c’è di strano? Non sono le braccia di Mark Hamill, ma quelle di Lucas. Parlando del poster originale del film, il medesimo recava in basso questa scrittina qui:
“May bee too intense for very young children”. I very young children di allora, come il qui presente, al cinematografò si sono divertiti un mondo, grazie.
16 - Per animare il pupazzone animatronic di Jabba the Hutt erano necessarie SEI persone. Costato mezzo milione di dollari, il pupazzone pesava 900 kg. Le voci che volevano Jabba ispirato a Ferrara sono purtroppo prive di fondamento, perché si era preso a modello l'attore Sydney Greenstreet (Casablanca, Il mistero del falco), passato a miglior vita quasi trent’anni prima.
Dite che non c’entra nulla? Avete ragione. Nella sua prima versione, Jabba avrebbe dovuto essere un tizio molto più antropomorfo, ispirato perlappuntamente a Greenstreet. Idea poi scartata in favore di un look più da alieno direttore pro-life di giornali inesistenti.
La lingua parlata da Jabba, l’Huttese, era ispirata al linguaggio Quechua degli Inca e fu creata da Ben Burtt - ideatore anche del ronzio delle spade laser e dei pigolii di R2-D2 - e Larry Ward, doppiatore di vari personaggi, tra cui lo stesso Jabba. La lingua Huttese è parlata, oltre che da Jabba, da almeno altri sette personaggi nella saga di Star Wars: C-3PO, Luke e Anakin Skywalker, Han Solo, Bib Fortuna, Watto e Padmé Amidala.
Se il palazzo di Jabba, con il suo tripudio di pupazzi, vi ricorda la cantina di Mos Eisley su Tatooine nel primo Guerre Stellari… beh, è perché era esattamente questo l’intento di Lucas. Giorgione voleva infatti rigirare la medesima scena ma con un budget molto più celoduristico e tutte le maschere che desiderava. Alla fine finirono sul conto: 42 comparse, 10 burattinai, 9 mimi, tre pernasconi, 90 tecnici e un mese di lavoro.
Durante questo mese di riprese, la produzione fu portata avanti fingendo si trattasse di un film horror intitolato “Blue Harvest” (citazione di “Red Harvest”, in italiano “Piombo e sangue”, il romanzo di Dashiell Hammett), per due motivi. Motivo numero 1: si temeva che fan e curiosi si intrufolassero per scattare delle foto; motivo numero 2: si temeva che tutti i fornitori, sapendo che si trattava di un film di Star Wars, quintuplicassero i conti facendo gli occhi a dollaro come Zio Paperone. Blue Harvest è il titolo dell’episodio parodia di Guerre Stellari de I Griffin/Family Guy. E se provate a puntare i vostri browser sull'indirizzo www.blueharvest.com…
Altre curiosità sul palazzo di Jabba, ché potremmo andare avanti a parlare solo di quello? Ok, ok, basta insistere.
La scalinata che porta nella sala di Jabba rappresentava un problema per il pupazzo radiocomandato di R2-D2, ché rischiava di cappottarsi. Per questo motivo nel film lo si vede avvicinarsi alle scale, poi scomparire per un attimo
e poi ualà, riciccia nell’inquadratura davanti a sua lardosità. Come hanno fatto? L’hanno portato giù a braccia. I prodigi della teNNologia vintaggia.
15 - Ian McDiarmid venne scelto da George Lucas per interpretare solo fisicamente l’Imperatore, esattamente come avvenuto per David Prowse con Darth Vader. Tanto è vero che, una volta sul set, gli venne chiesto di imitare il più possibile la voce di Clive Revill (già doppiatore dell’Imperatore dagli occhi di scimpanzé, si diceva, ne L’Impero colpisce ancora), così sarebbero andati più Brooklyn col doppiaggio.
"E allora l'italiano dice allo svizzero..." |
14 - Il ritorno dello Jedi è il primo film in cui il TIE fighter viene chiamato con il suo nome. A farlo è Lando Calrissian durante la battaglia di Endor. TIE sta per Twin Ion Engine, e parlando di acronimi che iniziano per T, Il ritorno dello Jedi è stato anche il primo film a usare lo standard THX. La sigla viene come noto dritta dal titolo del primo film di Lucas, THX-1138 (in Italia L’uomo che fuggì dal futuro, se ne parlava in questo post qui).
La sigla THX non è l’unico auto-omaggio di Lucas alla sua pellicola d’esordio. Sul lato del casco di Boushh (la principessa Leila travestita da cacciatrice di taglie), si legge il numero 1138.
13 - Nella sceneggiatura originale del film, scritta ancora una volta da Lawrence Kasdan e George Lucas, Yoda non era presente. Venne aggiunto in un secondo momento perché... bisognava convincere quei dannati ragazzini. Lucas aveva consultato infatti uno psicologo infantile e questi gli aveva spiegato che gli spettatori più piccoli non avrebbero accettato quanto detto dal cattivo (Darth Vader), considerando quella storia della paternità una menzogna, perché, uh, era il cattivo. Toccava quindi ci fosse Yoda a tirar fuori il suo il nove e il bove, fa rima ed è davvero tuo padre, Luke, STACCE™.
12 - Sulla locandina del film, abbiamo visto poco fa, la spada laser di Luke è blu. Nel film, però, il giovane Skywalker usa una spada laser verde. Perché? Perché quella blu l’aveva persa insieme alla mano nel film precedente (la volta scorsa dicevamo anche che fine avesse fatto), e Lucas voleva che il pubblico capisse, a scanso di equivoci, che si trattava di un’arma nuova. Un’arma nuova con un design simile a quella usata da Obi-Wan Kenobi nel primo Guerre Stellari perché… vennero riciclate le lightsaber usate per Obi-Wan. Pare inoltre che una spada di colore verde fosse meglio visibile nelle scene girate in esterni, con il cielo azzurro sullo sfondo.
Trovata la spada per Luke, toccava solo recuperarne una per Darth Vader. Quelle utilizzate nei due film precedenti erano andate tutte perse o erano state rubate, perciò venne riadattata una di quelle usate da Mark Hamill nel film precedente. Il grande mercatino dell’usato sicuro della spada laser. Subtrivia: Il ritorno dello Jedi è l’unico film della saga di Star Wars in cui non appaiono lightsaber di colore blu. I tempi in cui un Samuel L. Jackson arrivava e chiedeva una spada viola, perché faceva più fico, erano ancora lontani.
11 - Passiamo alla battaglia di Endor. Tanto per iniziare, c’è la scena in cui Chewbacca e due Ewok assaltano un Camminatore AT-ST (aka “Chicken Walker”). Nei panni degli operatori di quel Camminatore c’erano il regista Richard Marquand e il produttore Robert Watts. Marquand ha anche doppiato il droide EV 9D9, utilizzando un distorsore vocale.
Il nome Endor deriva dalla Bibbia ed è stato utilizzato anche da Tolkien ne "Il signore degli anelli" (“Endor” è il continente principale della Terra di Mezzo in lingua Quenya).
10 - L’ammiraglio Ackbar, membro della razza anfibia da fritto misto dei Mon Calamari, è universalmente noto per la sua frase “È una trappola!”, diventata uno dei primi, onnipresenti meme dell’Internet. Solo che quella frase nel copione non c’è. In un primo montaggio del film, Ackbar diceva infatti “Its’ a trick!”, è un trucco. Ma in una proiezione di prova la frase fu giudicata ridicola, e perciò venne cambiata in “It’s a trap!”.
I forum e i siti di stupidera dell’internetto ringraziano. |
8 - Durante la battaglia di Endor, quando è convinto che quei due Stormtrooper stiano per aggiderlo, Han Solo dice “Ti amo” alla principessa Leia, che gli risponde “Lo so”. A parti invertite, è lo stesso scambio di battute tra i due ne L’Impero colpisce ancora, prima che Han venga pucciato nella grafite e trasformato in una matitona gigante. Si dice che Lucas volesse includere in un primo momento anche una scena finale con le nozze di Han e Leia, matrimonio poi rato e consumato nei libri dell’Universo Espanso, dove la coppia avrà tre figli: Anakin (chiamato come il nonno, che tenerezza) e i gemelli Jaina e Jacen.
Nella sceneggiatura di Kasdan e Lucas c’era comunque di sicuro una carrellata finale sulla capitale dell’Impero, con i sostenitori dei ribelli che scendevano in strada a tempestare di gesti dell’ombrello gli imperialisti sconfitti. Sort of. La ripresa aerea della città venne accantonata per vari motivi, tra i quali il fatto che Lucas si era fissato sul nome da dare alla capitale. Come la chiami la capitale di un impero malvagio? La chiami Coruscant, suggerì con un romanzo della saga ("Heir to Empire", in Italia "L’erede dell’Impero") lo scrittore Timothy Zahn nel ’91. A Ciccio Lucas piacque, e nel 1997 ecco Coruscant in CG aggiunta alla Special Edition del film. Anagrammi di Coruscant: Struccano e soprattutto Arcor(e) Sunt.
7 - Al posto degli Ewok, la tribù di pelosoni della luna di Endor avrebbero dovuto essere gli Wookie. Ma durante la pre-produzione si optò per delle creature più piccole e puccettose, il cui nome, Ewok, era quasi un anagramma di Wookie. Che lingua parlano gli Ewok? Un misto di filippino, lingua calmucca e svedese (usato per una delle loro canzoncine). Quando C-3PO parla con gli Ewok, usa la parola Naboo: il pianeta della regina Amidala in Episodio I. Anche se il nome Ewok non è mai pronunciato da nessuno durante il film, anche se molti fan di Star Wars odiavano e avrebbero continuato a odiare i nanetti di peluche e il fatto che l’Impero fosse praticamente venuto giù per mano dei medesimi a pietrate e sputi, Lucas aveva deciso di puntare sugli Ewok.
Prego notare gli occhi di Satana |
e il cartone animato Star Wars: Ewoks (1985-1986), con relativa serie a fumetti della Marvel/Star Comics.
6 - Darth Vader è interpretato da David Prowse solo nella prima parte del film: del resto si sono occupati lo stuntman Bob Anderson e, per le scene con Vader senza casco, Sebastian Shaw. Così Prowse e McDiarmid non si sono mai incontrati sul set. A Prowse, ovviamente, nessuno aveva detto che la faccia di Vader, ora che finalmente si levava il casco, non sarebbe stata la sua. E poi c’è il fattaccio del fantasmino panchinaro, chiaro.
Nella versione originale, si vedeva lo spirito di Vader impersonato da Sebastian Shaw festeggiare la vittoria assieme alla cumpa ectoplasmatica di Obi-Wan e Yoda. Per l’edizione in DVD del 2004, l’immagine di Shaw venne sostituita con quella di Hayden Christensen. Con tutta una spiegazione sul fatto che Vader si era allontanato in punto di morte dal lato oscuro e quindi era tornato ad essere buono come il giovane Anakin, che non placò le ire dei fan. Anzi.
Parlando di rimaneggiamenti, Ne Il ritorno dello Jedi, Boba Fett schiatta, ingoiato dal Sarlacc. Vista l’incredibile popolarità ottenuta in seguito dal personaggio, diventato negli anni 90 il Gran Visir di tutti i nerd d’America, Lucas non solo l’ha infilato a tradimento nella riedizione in DVD del 2004 del primo Guerre Stellari, ma aveva pensato di aggiungere anche qui una scena in cui lo si sarebbe visto sfuggire all’appetito del Sarlacc. Grazie al cielo qualcosa deve averlo spinto a fermarsi e a pensare a dell’altro (ci torniamo subito).
La scena del Boba Fett posticcio che fissa lo spettatore e sembra voler dire “Ciao, sono Boba Fett, cacchio vuoi?” in Star Wars, del resto, basta e avanza.
5 - Il personaggio di Wedge Antilles è presente in tutti e tre i film della Trilogia originale… anche se la cosa ha generato un piccolo giallo. I crediti dei primi due film parlano di tale Dennis Lawson, mentre in quelli de Il ritorno dello Jedi figura un Denis Lawson, con una sola N. Sono ovviamente la stessa persona, ma lo si è appurato solo quando un utente di Usenet, per dirimere una volta per tutte la questione, ha scritto una lettera a Lawson. Il quale ha confermato che sì, nei primi due film della saga qualcuno ha scritto male il suo nome di battesimo…
4 - Per la Special Edition del 1997, oltre a vari ritocchi, vennero aggiunte alcune scene, si diceva. Tipo Boba Fett che fa il provolone con le ballerine Lyn Me e Rystall, le citate scene di esultanza a Coruscant e Tatooine dopo la vittoria dei ribelli e una versione estesa della scena con la ballerina di razza Twi’lek, Oola, che viene data in pasto al Rancor.
La cosa incredibile? L’attrice è la stessa, quindici anni dopo. Uno dei tipi della ILM che stava lavorando alle scene extra ne parlò con un amico, senza sapere che era il fratello dell’attrice Femi Taylor. Femi si era tenuta in forma e venne richiamata per le scene aggiuntive, miscelate a quelle originali.
3 - Una delle scene più celebri del film è quella dell’inseguimento a bordo delle speeder bike, con Luke e Leia in scia agli scout trooper tra gli alberi della luna boscosa di Endor. Come venne realizzata la scena con la teNNologia dei primi anni 80? Semplice: mandando un operatore a farsi due passi nel bosco. La foresta venne ripresa a passo d’uomo, con una macchina che filmava a un frame al secondo. Il tempo di riprodurre quel filmato a 24 fps e ualà, si vola!
2 - Il bosco della luna di Endor è in realtà quello nei pressi di Crescent City, in California. Le riprese nella foresta si rivelarono particolarmente estenuanti per i nani che interpretavano gli Ewok. Anche qui, come per l’ammiraglio Piett della volta scorsa, hai una fonte direttissima, perché di Ewok nei hai conosciuto uno due anni fa, Felix Silla. Ma non divaghiamo.
Fatto sta che a un certo punto questi decisero di piantare tutto e andarsene. L’assistente della produzione Ian Bryce arrivò sul set e trovò solo un biglietto (riassunto del biglietto: “Ciupa”). Ma poi i piccoli attori tornarono sul set indossando delle magliette con la scritta “Revenge of the Ewok”. Scherzone.
Ah, secondo il copione avrebbe dovuto essere Paploo (interpretato dallo stesso Kenny Baker infilato dentro R2-D2) a trovare la principessa. Ma Baker si beccò un’intossicazione alimentare e perciò l’onore spettò a un altro Ewok, interpretato da Warwick Davis. Quell’Ewok sarebbe diventato così il protagonista dei due film TV e del cartone degli Ewok: Wicket W. Warrick (il cognome era un evidente omaggio al nome di battesimo, solo leggermente diverso, dell’attore).
1 - L’arrapantissimo costumino da schiava della principessa Leia? A disegnarlo è stata una donna, la costumista Aggie Guerard Rodgers, ispirandosi ai lavori del grande Frank Frazetta. Qualcuno potrebbe pensare che Carrie Fisher si sia sentita offesa nel suo animo di attrice dal dover interpretare una schiava con il collare al collo, ma la risposta è: no, manco per niente.
La Fisher si era rotta i cabbasisi di indossare quegli abiti da monaca, lamentando il fatto che Leia non sembrasse spesso nei primi due film nemmeno una donna. Per far felici tutti, ecco lo slave outfit! E per “tutti” intendi “soprattutto i tizi della troupe”, perché il costume era troppo rigido e non era fissato al seno dell’attrice con il nastro adesivo, così prima di ogni ciak ci si doveva assicurare che una tetta della principessa Organa non fosse in bella vista. E succedeva, eh. Un sacco di volte. Tanto che per la cascatrice della Fisher ne venne realizzato uno più comodo in gomma.
Sia quel che sia, il sogno bagnato di un paio di generazioni nerd era nato, pronto per esser rilanciato poi alla grande dall'arrivo dell'Internet e del cosplaying.
Alla grandissima. |
Oh, bello bello bello! Adoro questo tipo di articoli!
RispondiEliminaGrandissimo (in tutti i sensi) Sydney Greenstreet, a Jabba gli si vuol bene anche per quello! ;-)
RispondiEliminale sapevo tutte.
RispondiEliminaDella sostituzione finale del fantasmino di Shaw, bisogna dire che l'attore appare tuttora: infatti di Chistensen c'è solo la testa (che guarda da un'altra parte, evvabbè...) applicata sul corpo precedente xD
Gli Ewok sono il motivo per cui Lucas non è rincitrullito solo a fine '90 con i JarJar vari, ma che lo è sempre stato. Indipercui credo di essere uno dei pochi dell'internetto ad apprezzare allo stesso modo qualsiasi film dei 6
Aggiungerei anche i dialoghi da bulletti nel secondo capitolo della nuova trilogia e la grande storia d'amore di cui allo spettatore non si dà la consapevolezza di un evoluzione, ma viene dato per scontato.
EliminaIl ritorno dello Jedi è un trionfo del pupazzame non solo per gli Ewok. Tutta la prima parte, ambientata nel palazzo di Jabba, è come scritto nel post un tripudio di pupazzi. Di gomma, aggiunti postumi in CGI, whatev. Per un pubblico di rEgazzini (presente!) all'epoca era figo, nonostante gli avvertimenti del poster e Jabba strangolato con una catena, ma a rivederlo da adulti LOL. The Muppets Jedi Show.
EliminaGli Ewoks al posto degli Wookie fu un rimpiazzo di circostanza: in sostanza avere più di 30 Chewbacca costava troppo o comunque era difficile reperirli... e sarebbero stati sempre troppo pochi per un esercito credibile.
EliminaCapisco che ormai va di moda dare contro Lucas, ma diciamo le cose come stanno, non ha ripiegato sugli odiati peluche perchè "famo i film per i bimbi".. così come non è vero che la sua filosofia è "al pubblico non interessa la storia", altrimenti non si sarebbe sbattuto a creare una dannata mitologia vastissima da zero...
Se stessimo a sentire Kurtz, lui sarebbe l'autore di tutte le scelte più importanti prese sulla direzione della saga, sarebbe lui ad aver impedito a Lucas di fare minchiate fin dal primo film, e Lo Jedi è il peggior film perchè guarda caso lui non c'era più e Lucas andava a ruota libera con le sue idee malsane. E cosa ha realizzato questo grande genio quando ha potuto esprimere il suo talento creativo lontano dall'influsso negativo del malvagio zio George? Un filmetto di fantascienza anonimo dal regista di Tron, una sottospecie di tragicommedia a sfondo legale (!?), e una manciata di cazzatine per la tv. Impressionante non c'è che dire, Star Wars senza di lui ha perso "la maggìa". Al mio paese tutta questa storia si riassume comunemente col termine "invidia".
Che storia se fosse stato di Lynch o Cronenberg! (sul tubo si sprecano finti trailer sul primo caso). Un film intimista o un film morboso a seconda dei casi. In ogni caso a me sto film piace, anche il pupazzoso. Credo sia sempre dovuto a ragioni anagrafiche. In ogni caso le battaglie spaziali sono pura Epica.
RispondiEliminaIl Ritorno è il mio capitolo preferito di Star Wars perchè sono sempre stato un amante assoluto delle controcariche, cioè il bellissimo momento della rivalsa dove qualcuno (buono, brutto o cattivo che sia) ribalta la situazione e vince con i propri mezzi. E poi c'è Jabba ;) Jabba the Hutt è stato il mio soprannome per diverso tempo!
RispondiEliminaSe Leia non si fosse sempre vestita castigatissima, il vestito da schiava non avrebbe arrapato tanto i fans.
RispondiEliminaE quando pensavo che venendo sull'antro non avrei trovato altro che il post sul Junk Food di ieri, zac! Ecco che ci trovo la mia rubrica preferita! A quando il "20 cose che forse non sapevate su" dedicato a "Una Nuova Speranza"?
RispondiEliminaEntro il ventordici di quaglio. GarEntito. ;)
EliminaL'ultima foto mi ha causato una emorragia incontrollabile.
RispondiEliminaDavid Lynch preferì dirigere Dune? epic fail is epic!
RispondiEliminaBlue harvest? Epic trolling is epic!
Spettacolo.Grande Doc
RispondiEliminaDel terzo mi ha sempre lasciato un po' perplesso Sebastian Sha. Mi aspettavo un tipo più asciutto con dei lineamenti duri.
RispondiEliminaTu hai conosciuto un Ewok???
RispondiEliminaParliamone...
Yep. Felix Silla (il Cugino Itt della Famiglia Addams) a Mantova Comics un paio d'anni fa.
EliminaIo ho sempre pensato che i Tie Fighter si chiamassero così perché sono a forma di cravattino... (e magari è così, l'arte della retroacronimazione è difficile e sublime),
RispondiEliminaI caccia che pareggiano.
Elimina""Bastardi! Mi vendiritornerò!". ROTFL!
RispondiEliminagrande doc !!!
RispondiEliminagrande doc, con questi articoli mi ci salvi le pause pranzo... #:))
RispondiEliminaMi sei un mito!!! Non sono tanto appassionato alla saga, anzi, quasi quasi preferisco La vendetta dei Sith a due tre film della saga, ma è CINEMA!!!
RispondiEliminaPdf mode on: May bee too intense for very young children, bee ha due "e"
RispondiEliminapoi volevo chiedere nella curiosità 3 parli di un frame al secondo, ma non avrebbe più senso un frame al minuto? o mi sfugge qualcosa?
Scusa la pedanteria
Un frame al minuto e ti veniva un simpaticissimo slideshow di diapositive. La velocità "standard" è di 24FPS: hanno ripreso a un frame al secondo, camminando nel bosco. Mandate a velocità normale (x24), le immagini fanno quell'effetto lì.
Eliminaah sì è vero!
EliminaFelix Silla, tra le 1000 cose che ha fatto, è anche l'indimenticabile Twiki di Buck Rogers. TBidi-bidi-bidi!
RispondiEliminaEpistassi.
RispondiEliminaRiguardo al bikini di Leia/Leila, ci sarebbe la nota battutta della Fischer, riguardo al fatto che in diverse scene gli assistenti di scena che le stavano alle spalle avevano visti "attraverso la Florida", che era un modo per dire che non indossava le mutande e che in diversi si son goduti lo spettacolo.
RispondiEliminaDa fan di SW mi permetto la precisinodellafungiata che su Wedge Antilles c'è anche il sub-trivia familiare: Denis Lawson infatti è LO ZIO di Ewan Mc Gregor, che negli episodi da 1 a 3 della nuova trilo(LALALALA NON SENTO!) interpreta Obi Wan Kenobi! Vizio di famiglia!
RispondiEliminaL'ho sempre detto che LO ZIO è il padre dei vizi!
LOL.
Eliminanepotismo!
EliminaDoc, di che anno sei?
RispondiEliminaPerchè potresti essere la prova inconfutabile della teoria di Barney Stinson sugli Ewok (la Ewok line)....
Settantacinco.
EliminaOttima annata... ;)
EliminaLa migliore :-)
EliminaClasse 1977 presente, e pronta ad un bel derby per stabilire qual è l'annata migliore del decennio Settanta ;-)
Eliminahttp://www.youtube.com/watch?v=xzZYanCQyHo
EliminaUff, non l'hai confermata!
La scritta sul poster è stata usata con molto più senso nel poster di Jaws (che ho in casa).sempre del poster perché Luke ha tutte e due le manine quando alla fine del precedente film perde un arto x colpa del papi ?
RispondiEliminaProtesi stellari
EliminaOgni volta che vedo Warwick Davis non posso fare a meno di pensare a Willow... e ora anche al Porridge di Nightmare in Silver, penultimo episodio della settima stagione di Doctor Who sceneggiato da Gaiman.
RispondiEliminama anche Vitious/Unci Unci della saga di Harry Potter
EliminaÈ curioso che delle 20 cose che appena lette mi ricordi ora solo l'ultima. Credo dipenda da questa forte emorragia...
RispondiElimina...
Come sempre un post fantameraviglioso!!! Solo che adesso avendo chiuso con Leia in sexy suit mi sta venendo un gran mal di testa!! :)
RispondiEliminaAnche la vista che si appanna un pochino...
Eliminama per concludere la saga, un "20 cose che forse non sapevate su..." di tutti gli altri tre film, magari insieme nella stessa rubrica, no vero?
RispondiEliminaLi ho visti una sola volta ciascuno, al cinema. Il che fa una volta di troppo. Non è per fare il fan integralista: è che proprio non li digerisco :(
EliminaAmmappa che cascatrice.
RispondiEliminaPost da profonda nostalgia canaglia.
Il babbo mi aveva già portato a vedere "L'impero colpisce ancora", ma io
ero troppo piccolo e il film troppo cupo per piacermi.
"Il ritorno" fu invece un'epifania. Avevo 9 anni e uscì dal cinema come se avessi visto la Madonna.
A quasi quarant'anni continua a piacermi molto, Ewoks compresi.
La parte inziale nel covo di Jabba è uno dei vertici della trilogia (l'unica).
Certo un po' si vede che stavolta alla regia non c'era un genio come Lucas (parlo del Lucas anni 70, non del lontano parente rincoglionito che ha iniziato a fare film nel 1999) e un regista solido come Kershner, ma un tizio un po' qualsiasi come il povero Marquand.
Dai su, dopo più di 10 anni 'sti luoghi comuni su Lucas che non sa dirigere o che SW sia solo la prima trilogia hanno stancato...
EliminaAvevo un sacco di commenti interessanti da fare, ma dopo la penultima immagine del post non so perché, ho perso la concentrazione e ne è rimasto solo uno. Il più stupPPdo.
RispondiEliminaOra, a proposito di Ewok, io il dubbio ce l'ho sempre avuto, e frugando alla ricerca di una conferma sull'internetto, ho trovato ben due riprove:
- una
- e dua.
E propenderei per la prima ipotesi, anche se è quella più inquietante.
Errata corrige:
EliminaUNA era questa.
Però da qualche parte avevo letto che Boba fett era riuscito a sfangarla, risulta? Ah, e comunque "Darth Vader è interpretato da David Prowse solo nella prima parte del film: del resto si sono occupati lo stuntman Bob Anderson e, per le scene con Vader senza casco, Sebastian Shaw". Quest'ultimo, con la paga, ha aperto la sede Newyorkese del Club infernale.
RispondiEliminaAmmetto che anche io mi sono ispirato a questo tipo di post per il mio blog, non mi trucidare, da te c'è proprio da imparare! :P
RispondiEliminaMa...Willow e l'unico vero film mai uscito su Il signore degli anelli troveranno mai posto in questa rubrica o, in alternativa, in nuovo cinema guaglione?
RispondiElimina"l'unico"?
EliminaLa mia "morosa" è piuttosto brava nella sartoria; le ho pure chiesto se potesse cucire il costume da schiava della Principessa Leila, tuttavia il problema risiede nelle coppe e nei passanti metallici (cioè, dove trovi questa roba ad Avellino?) Il lato forte di questa cosa è però lo sguardo SEMI-INDIFFERENTE (giuro!) che ha fatto quando le ho mostrato per la prima volta l'immagine (mia pari Classe pure lei, ma non aveva mai visto Star Wars) come a dire -OK, ti faccio contento, ma cosa ci trovi di bello a vedermi conciata così...? boh...?-
RispondiEliminaL'hai già sposata, vero?
EliminaFortunatamente non può (ri)sposarsi, causa divorzio ancora lungi dall'arrivare; di sicuro è una ragazza d'oro (per i miei gusti), io la definisco "la slava italiana" per via del suo carattere da ragazza dell'Est. Per non andare OT, qualche altro cosplay l'ha già cucito e indossato ihih...
EliminaDoc, scusa, sono ignorante. Ma i colori delle spade laser non li avevano aggiunti i post produzione?
RispondiEliminaInfatti in alcuni trailer dei vari film ho scoperto che sono bianche!
EliminaSpezzo una lancia per il cartone degli Ewoks, me lo sparavo ogni domenica mattina...
RispondiEliminaAnche a me piaceva! Ma in generale gli Ewoks mi sono sempre piaciuti! O.K. i film TV (da piccolo vidi solo il secondo) non saranno chissà che, però sono tutto sommato godibili. Certo che l' inizio del secondo è veramente, ma veramente drammatico!
EliminaParlando de "Il ritorno dello jedi" l' inizio magari è un pochino lento e la storia è forse troppo linenare, però è comunque un bel film! Certo magari dopo L'ICA ci si aspettava un film ancora più complesso! Boh! Si notano comunque il budget più corposo rispetto agli altri due ed una fotografia più moderna.
La scena in cui Fener salva Luke e quando quest' ultimo gli scopre il voto mi fa sempre scendere una lacrimuccia! ^^
Parlando di Luke, ecco forse si poteva far vedere ancora un po di addestramento con Yoda. Boh!
Con il titolo "Revenge of the jedi" uscì anche un poster!
Comunque che tempi quando non c' era internet e i progetti cinematografici erano più un' incognita!
La battaglia di Endor. E i cori durante il duello tra Luke e Vader. E ho detto tutto. Altro che pupazzi, ROTJ è la storia del cinema.
RispondiElimina