Post Atomic Chill
Qualche giorno fa stavi portando Zelda dal veterinario e, mentre eri in macchina, hai scritto mentalmente una roba. Faceva più o meno così.
Ti piace un sacco girare in auto nella città post-atomica di metà agosto. I palazzi spaccati in due dal sole, le balle di erba mobile, in strada neanche una mosca morta. Tagli quelle che prima dell'estinzione del Tuttocittà sarebbero state le tavole del centro, col finestrino a mezz'asta e il cane sul sedile del passeggero. Lunga carrellata con gru sulla desolazione circostante, il remake calabrese di Io sono leggenda. Gli ultimi esseri umani sopravvissuti alla Catastrofe sono rinchiusi in qualche centro commerciale: una scena fin troppo abusata sin dai tempi di Zombi (Romero, 1978), ma oh, fa caldo [...]
Il cono visivo è pieno solo di saracinesche abbassate: i negozi chiusi dal Ferragosto, per qualche giorno, e quelli chiusi dalla crisi, per sempre. Nel caldo radioattivo, in mezzo al piccolo esercito di cartelli FITTASI lasciati a prender la polvere della recessione, brillano solo i vetri scuri delle sale da gioco. Videopoker, slot automatiche, videocosi, cosislot, videovideo, cosicosi.
Quella lì un tempo era una paninoteca. Quello dopo il semaforo, prima della panetteria, un negozio di piccoli elettrodomestici. Quella là in fondo, una sala giochi. Le sale giochi. Le mamme vintage degli anni 80 e dei primissimi anni 90 li odiavano quei posti: ci girava la droga, la brutta gente, il fumo, il vizio, la deboscia. Nulla a che vedere con quello che si intende oggi per sala giochi. Posti per bene, dove la gente adulta al posto di duemila lire in gettoni si gioca tutto lo stipendio in mezzo pomeriggio. I videocosi, le sale bingo. Bingo, Swingo, Drooper e Snorky, effetti sonori buffi, scommetti una banana e vinci una fornitura a vita di antidepressivi.
Le scommesse. I centri scommesse. Anche quelli sono sempre aperti: i centri scommesse non chiudono mai. Sfogli un giornale, apri un sito qualsiasi, guardi una partita di calcio, ed è tutto un grande spot. Gioca, scommetti, gratta, clicca. Non costa niente, ti regaliamo la prima dose. E ci sono il poker delle stelle, e Miccoli vestito da pinguino, e testimonial sfuggiti all'ultimo rastrellamento della televendita delle pentole, e Lucignolo con un paese dei balocchi fatto da quattro server di merda e una mano servita di sogni di secondo, terzo grado. Cambi una carta? Due? Vita? Gioca, scommetti, gratta, clicca. Bongi-bongi-bobobò.
Però responsabilmente. Occhio. Un bel gioca responsabilmente in fondo, con tono serio, veloce e paternalistico il giusto, da fine spot dell'aspirina, e pace, tana libera tutti. Il mostro porta soldi facili e lo stato non può farne a meno, ché, oh, sossoldi. Come per i superalcolici. Come per le sigarette. Ma le sigarette non le possono pubblicizzare più da mille secoli e sui pacchetti ci sono scritte le peggio cose. Tipo: guarda che schiatti. Tipo: ma sei proprio sicuro sicuro? Tipo: oh, poi non venirti a lamentare. Con i videopokerslotrouletteevinci no, devi accontentarti delle fighe e delle auto di lusso e delle piante di ficus di Fantozzi degli spot. Sali e tabacchi e ti fotti.
Ma stai divagando. E forse è il caldo torrido o forse sono le radiazioni della Catastrofe. O che non hai fatto colazione. Un paio di giorni e le strade saranno di nuovo piene. Gli umani stipati negli ultimi centri di raccolta tipo il Carrefour si riverseranno nel traffico, assieme ai sopravvissuti abbronzati reduci dalla costa. La ruota ricomincia a girare, e la solita vita, e questo e quello, signora mia. Si stava meglio quando si stava meglio.
La radio canta un pezzo dei Tre ragazzi immaginari. Sai che ci vuole?, dici al tuo cane. Un bel gelato. E a velocità ridotta, tutto in elettrico per non far rumore e non farti cogliere di sorpresa da qualche mostro mutante o venditore di Dianetics nascosto dietro ai cassonetti, viri verso Rende. Verso quello che resterà sempre il tuo quartiere, anche se non lo è più da quasi dieci anni. Sarà aperta, quella gelateria? Sarà chiusa? C'avranno messo a tradimento una sala bingo senza bongo? Un casinò delle macchine gestito da Skynet? Meglio saperlo subito o tenersi dubbio e ricordo? Quanto ci vuoi puntare sopra? Gioca, scommetti, gratta, clicca. Bongi-bongi-bobobò.
Pomeriggio porta pioggia, radioattiva.
Ti piace un sacco girare in auto nella città post-atomica di metà agosto. I palazzi spaccati in due dal sole, le balle di erba mobile, in strada neanche una mosca morta. Tagli quelle che prima dell'estinzione del Tuttocittà sarebbero state le tavole del centro, col finestrino a mezz'asta e il cane sul sedile del passeggero. Lunga carrellata con gru sulla desolazione circostante, il remake calabrese di Io sono leggenda. Gli ultimi esseri umani sopravvissuti alla Catastrofe sono rinchiusi in qualche centro commerciale: una scena fin troppo abusata sin dai tempi di Zombi (Romero, 1978), ma oh, fa caldo [...]
Il cono visivo è pieno solo di saracinesche abbassate: i negozi chiusi dal Ferragosto, per qualche giorno, e quelli chiusi dalla crisi, per sempre. Nel caldo radioattivo, in mezzo al piccolo esercito di cartelli FITTASI lasciati a prender la polvere della recessione, brillano solo i vetri scuri delle sale da gioco. Videopoker, slot automatiche, videocosi, cosislot, videovideo, cosicosi.
Quella lì un tempo era una paninoteca. Quello dopo il semaforo, prima della panetteria, un negozio di piccoli elettrodomestici. Quella là in fondo, una sala giochi. Le sale giochi. Le mamme vintage degli anni 80 e dei primissimi anni 90 li odiavano quei posti: ci girava la droga, la brutta gente, il fumo, il vizio, la deboscia. Nulla a che vedere con quello che si intende oggi per sala giochi. Posti per bene, dove la gente adulta al posto di duemila lire in gettoni si gioca tutto lo stipendio in mezzo pomeriggio. I videocosi, le sale bingo. Bingo, Swingo, Drooper e Snorky, effetti sonori buffi, scommetti una banana e vinci una fornitura a vita di antidepressivi.
Le scommesse. I centri scommesse. Anche quelli sono sempre aperti: i centri scommesse non chiudono mai. Sfogli un giornale, apri un sito qualsiasi, guardi una partita di calcio, ed è tutto un grande spot. Gioca, scommetti, gratta, clicca. Non costa niente, ti regaliamo la prima dose. E ci sono il poker delle stelle, e Miccoli vestito da pinguino, e testimonial sfuggiti all'ultimo rastrellamento della televendita delle pentole, e Lucignolo con un paese dei balocchi fatto da quattro server di merda e una mano servita di sogni di secondo, terzo grado. Cambi una carta? Due? Vita? Gioca, scommetti, gratta, clicca. Bongi-bongi-bobobò.
Però responsabilmente. Occhio. Un bel gioca responsabilmente in fondo, con tono serio, veloce e paternalistico il giusto, da fine spot dell'aspirina, e pace, tana libera tutti. Il mostro porta soldi facili e lo stato non può farne a meno, ché, oh, sossoldi. Come per i superalcolici. Come per le sigarette. Ma le sigarette non le possono pubblicizzare più da mille secoli e sui pacchetti ci sono scritte le peggio cose. Tipo: guarda che schiatti. Tipo: ma sei proprio sicuro sicuro? Tipo: oh, poi non venirti a lamentare. Con i videopokerslotrouletteevinci no, devi accontentarti delle fighe e delle auto di lusso e delle piante di ficus di Fantozzi degli spot. Sali e tabacchi e ti fotti.
Ma stai divagando. E forse è il caldo torrido o forse sono le radiazioni della Catastrofe. O che non hai fatto colazione. Un paio di giorni e le strade saranno di nuovo piene. Gli umani stipati negli ultimi centri di raccolta tipo il Carrefour si riverseranno nel traffico, assieme ai sopravvissuti abbronzati reduci dalla costa. La ruota ricomincia a girare, e la solita vita, e questo e quello, signora mia. Si stava meglio quando si stava meglio.
La radio canta un pezzo dei Tre ragazzi immaginari. Sai che ci vuole?, dici al tuo cane. Un bel gelato. E a velocità ridotta, tutto in elettrico per non far rumore e non farti cogliere di sorpresa da qualche mostro mutante o venditore di Dianetics nascosto dietro ai cassonetti, viri verso Rende. Verso quello che resterà sempre il tuo quartiere, anche se non lo è più da quasi dieci anni. Sarà aperta, quella gelateria? Sarà chiusa? C'avranno messo a tradimento una sala bingo senza bongo? Un casinò delle macchine gestito da Skynet? Meglio saperlo subito o tenersi dubbio e ricordo? Quanto ci vuoi puntare sopra? Gioca, scommetti, gratta, clicca. Bongi-bongi-bobobò.
Pomeriggio porta pioggia, radioattiva.
sta bene il cucciolo?
RispondiEliminaYep. Era solo una visita di controllo.
EliminaCLAP CLAP CLAP
RispondiEliminaLe idee migliori mi vengono in macchina. Di solito al mattino mentre guido per raggiungere l'ufficio. Ma per qualche motivo a me ignoto, restano confinate in quel tempo e in quello spazio. Dico "ora scendo e butto giù due appunti", ma già al parcheggio svanisce quasi tutto. Quindi complimenti. (O hai dettato tutto a Zelda?)
RispondiEliminaSuccede anche a me! devo prendere l'abitudine a registrarmi mentre guido! (basta passare l'attimo nel quale ti senti uno scemo a parlare da solo)
EliminaAnche io :andata e ritorno dal lavoro ho pensato gli spunti non so per quanti personaggi di fumetti e racconti di fantascienza.
EliminaMadonninna se riesco a buttar giù qualcosa prima che mi dimentichi il guizzo.
Una sola volta fermai in mezzo a strada, accostai e presi appunti. Ho quel post it ancora sul comodino e rileggerlo mi gasa un casino "vah che roba, nessuno ha mai avuto una idea del genere!!" ora devo solo combattere la mancanza di voglia di mettermi a scriverne una storia
Hai scritto mentalmente tutto questo mentre la tua auto ibrida registrava tutto automaticamente sul blog, vero? Comunque bel pezzo, come sempre quando si attiva la modalità scrittore. Eh, sì, è vero, le sale giochi di oggi fanno molta più paura di quelle degli anni '80-'90. A proposito, a me in quei posti lì non è mai successo niente. Al massimo mi chiedevano se fumavo e se avevo da accendere. O se avevo un gettone per continuare a Mortal Kombat. Si stava meglio quando si stava meglio, veramente però.
RispondiEliminaDOC non ti azzardare nemmeno lontanamente ad iniziare uno dei tuoi racconti a puntate se prima non finisci gli altri due...ci siamo capìti? Che poi mi affeziono alla cosa, tu ti scoglioni a scriverla e io non so come va a finire...e io soffro! :,(
RispondiEliminaMa no, ma no, è una roba così.
EliminaCome tutti i post con questa tag.
(ché di roba da scrivere, per un po', ne ho fin troppa).
Grazie Doc, gran bel pezzo.
RispondiEliminaSogno un supereroe che, nottetempo, dia fuoco a queste sale slot della meenchia... Sole ardente, pensaci tu.
RispondiEliminaEra aperta la gelateria? E comunque, prendere per le orecchie uno fissato su un videopoker, dandogli un calcio in culo ed urlando "Esci di qui e vivi!" è considerato reato?
RispondiEliminaPezzo amaro... ma gran bel pezzo!
RispondiEliminaApplausi a scena aperta!
P.S. Mi mancano i post "La prima puntata non si scord... eh?" e le avventure di Kentozzi, roba un po' più allegra che già so depresso per il poco lavoro, almeno con te il sorriso ci scappa... ;)
P.P.S. Grazie per lo scambio di battute di ieri su Twitter sulla PS4/Xbox One... ;)
doc..vieniti a fare un giro a Brescia..nella mia via (sarà lunga nemmeno 2 km, è un tratto di provinciale) ne conto tipo 4..assurdo..
RispondiEliminaEssi vivono, con il sogno della vittoria facile e della bella vita conquistata con la sola forza dei polpastrelli.
RispondiEliminaEssi muoiono, quando la realtà passa a chiedere il conto, e la realtà non è una che, quando c'è da prendere, si dimentica di passare.
Applauso.
EliminaE' una specie di selezione anche il video-poker , babingo ,gratta e perdi mentre sei turista per una vita.
RispondiEliminaSe ti giochi lo stipendio e poi non riesci a mangiare è giusto che ti ficchi la canna del gas in gola, se non te l'hanno già tagliato.
Oppure ti redimi come Pupo ,che poi non sai cosa è peggio.
Su di noi, una spada di Damocle .
E la loro famiglia incolpevole che si trascinano dietro che andrebbero salvate da quelli lì.
Però vabbuò è un discorso un filo più complesso .
Dai , pacche sulle spalle e fra poco è l'ora dell'aperitivo che il mondo è bello,e i giorni felici sono come un terno al lotto.
Maledetto vizio.
e pensa che in alcuni paesi del Napoletano, come quello dove lavoro io, che per privacy non dico ma che come nome allude a un frutto di colore rosso, c'è la versione 2.0 della tua situazione
RispondiEliminaok identica, anche se il centro commerciale è più lontano e alcuni mutanti pascolano nei coni d'ombra vicino le fontanelle, con l'unica, agghiacciante differenza che i punti lottomatica sono vuoti, privi della delirante fila anche nei giorni di estrazione, priva di devoti guardamonitor col dieci e lotto.
segni inequivocabili che anche lo stato tra poco non potrà più contare su un certo tipo di entrate, già belle e arate a quanto pare.
BOOM. Come al solito.
RispondiEliminaMi fai venire voglia di disegnare cose.
Che per me è un po' come 100 su una scala da 1 a 10 di amore.
Tipo
Il fall-out nucleare fu sancito dalle promesse altezza popolo, dei cosislot, dei videovideo, giocati sognando la California, sognando Riccione, sognando Ladispoli, sognando che non fosse vero, che le lotterie sono "le tasse degli scemi". Ma il dopo, l'Inverno Nucleare, fece aprire le serrande al nuovo segnale dei tempi, i Compraoro. Per poter salvare il perso alle videolottery, e per poterci giocare ancora.
RispondiEliminaForse la foto nel Vigore era proprio ai Compraoro che si riferiva, un profezia al mondo Italia, da un paese -il Giappone- che così conosce le conseguenze del nucleare: "L'abitazione di Oro è a due case dalla mia". Questa è la fine che c'aspettava.
Oro è anche il proprietario, oltre che dei centri di compravendita di se stesso, anche di tre sale bingo.
EliminaComplimenti per questo racconto di mezza estate, Doc. Del tipo che la lacrimuccia stava per scendere se non fosse che me le hanno tolte da piccolo insieme alle adenoidi (citazione di un libro MOLTO famoso ;-D).
RispondiEliminaPer chi abita all'estero come me, paesaggi così li trovi solo nell'immaginario collettivo apocalittico e in Italia.
Che peccato vedere così deturpata la nostra bella Italia, che diamine...
...Bella Doc!....riflessione amara e acuta. Proprio in questi giorni, come legale, sto seguendo la vicenda di un caro amico che negli ultimi 15 mesi si è giocato circa 20.000 euro del conto suo e della (ormai ex) fidanzata... come si può facilmente intuire, la famiglia di lei si è un po' arrabbiata... Storia desolante.
RispondiEliminaio li chiamo "i rovinafamiglie" quei posti lì, fa tristezza pensare che una volta la parola "sala giochi" significava MK, Street fighter e tutti i cabinati bellisimamente bellissimi come quello di After Burner, Operation wolf con il finto uzi etc. mentre adesso significa posti dove uno va a rovinarsi per inseguire un sogno effimero
RispondiEliminaTutta roba vera Doc., purtroppo!!
RispondiEliminaBellissimo post Doc!!! Tra l'altro mi hai fatto venire in mente quando nei primi anni '90 prendevo l'autobus con gli amici per andare alla sala giochi in citta' (al mio paesello c'erano giusto un paio di cassoni ai bar) con mia mamma che con sguardo severo e indice alzato mi ammoniva: "stai attento che in sala giochi ci sono i drogati!".
RispondiEliminaAnche se un pelo meno apocalittico (forse, devo un attimo rifletterci sopra) mi ricorda certi scritti di Altieri, autore che amo (anche se prima di leggere un suo libro devi strizzarlo a dovere per fare uscire un po' di sangue) ...
RispondiEliminaInquetante e non poco ...
Una parola: bello.
RispondiEliminaGrande Doc, ormai di ste' sale giochi già nei paesini c'è ne sono minimo 4 sicuro, e le foto sulle vetrine tipo quello di una pensionata che sorridente tiene in mano la carta di credito davanti a una slot, mi disgusta.
RispondiEliminaQuesto non lo ha scritto il Dottor Manhattan, ma Rorscharch! :D
RispondiEliminaLOL.
EliminaDiciamo che se Carpenter avesse potuto prevedere il futuro , Fuga da Los Angeles lo avrebbe ambientato sempre nel 2013 . Ma lo avrebbe chiamato Fuga dall'Italia .
RispondiEliminaOra lo voglio come marchio registrato .
A me queste riflessioni depressive mi vengono alle 2 di notte quando fatico ad addormentarmi.
RispondiEliminaMa senzaviaggiare in auto, mi basta girare dalle mie parti e vedere le millemila serrande dei negozi chiusi ( sostituiti dai centri commerciali) per andare in deep-press.
Cmq, che le sale giochi anni 80 erano mal frequentate era vero : io ho fatto più di un brutto incontro, e non credo di essere l'unico antrista qui.
Una storia tremendamente vera
RispondiEliminaLeggermente OT, ma rientra nelle considerazioni del Doc sul boom del gioco d'azzardo. Lo stato italiano ha destinato gran parte dei pochi fondi previsti per la prevenzione del cosiddetto gioco d'azzardo patologico alla stessa Sisal, negando colpevolmente il palese conflitto di interesse. Risultato? I giovani coinvolti nei progetti di "prevenzione" piuttosto che sviluppare un atteggiamento avverso al gioco venivano convinti che il problema fosse solo di chi eccedeva certi limiti, mentre al giocatore comune venivano collegati rinforzi ed immagini di interazioni positive. La prevenzione è diventata pubblicità pagata dai contribuenti.
RispondiEliminaGli antristi più grandi ricorderanno le polemiche di trent'anni fa sull'apertura di nuovi casinò in Italia. Non si poteva, perché si temeva che il vizio del gioco dilagasse. O il fatto che le scommesse, al di là di settori ben delimitati (le corse dei cavalli), erano vietate. Ora lo stato coi soldi delle macchinette ci fa bilancio.
EliminaIo mi stupisco che non abbiano ancora riaperto le case chiuse e regolarizzare la professione di prostituta/gigolò.
EliminaQuello è un settore che non va mai in crisi e sai quanti soldi incasserebbe lo stato ?
Quella sarebbe una gran cosa: guadagni in ordine, pulizia, salute, tasse ...
EliminaAltro che lotto.
"Macchina del fighetto: esplorare il mondo post-atomico diventa un piacere".
RispondiEliminaNon so se nei 40 commenti prima di me è già stato detto, non posso leggerli, è tardi e sono pure bevuto e reduce da una recita di piazza, insomma, sfinito. E, insomma, quello che volevo dire è che, quello che ti ha dato l'input, Doc, è un film ridicolo, ma solo se prima hai letto il romanzo da cui è tratto. Ma quello che è il film lo sai da te, divertente e suggestivo e clik, visto che con quel tuo flusso ha voluto usare ben altro registro, e, ti dirò, oltre che ben più realistico, ben più fantasioso. Sì, se già non l'hai fatto, leggi il romanzo, sempre 'Io sono leggenda', di Richard Matheson, galassie oltre il film e imperdibile come tutti i suoi romanzi, sono certo che apprezzerai. Rapidi, nel caso tu tema i mattoni, scrittura felice, diciamo.
RispondiEliminaNo, 'spetta, mi stai consigliando davvero di leggere Io sono leggenda? Presumendo che non l'abbia fatto già tipo vent'anni fa? Che un appassionato di fantascienza come me, amante dei film postapocalittici, possa arrivare a 37 anni senza averlo già letto?
EliminaChe faccio, mi offendo?
:)
Ma no, io sono certo che tu, comunque, sia un lettore, al punto che l'esserti sfuggito io avessi premesso un "se già non l'hai fatto", deve essere per te una cosa rara, e quindi lo ribadisco, ma niente di grave! :-)
EliminaULTRA OT: ma Ben Affleck che fa batman? MA BEN AFFLECK CHE FA BATMAN???????????!!!!
RispondiEliminaNe parliamo domani nel sondaggismo del sabato. Se vuoi commentare, loggati o scegliti un nick: usare l'oggetto come nome non va mica bene.
Eliminachiedo venia. Rimedio subito
Eliminaeh signora mia,
RispondiEliminasiamo passati da "non andare in sala giochi che c'è la droga" a "non andare in sala giochi che c'è la ludopatia"
ma il problema è la sala giochi o il fatto che chi va lì a spuctanarsi lo stipendio non abbia la testa per capire che sta facendo una minxiata?
e che lo stato ci guadagni non mi pare una questione: cinicamente è quello che deve fare, anzi dovrebbe usare i soldi per controllare ancora di più - magari dandoli direttamente ai comuni - ed evitare che invece di macchinette legalizzate che ti prosciugano il portafogli la gente vada a giocarsi la vita su quelle totalmente illegali gestite da strozzini
è come con il tabacco: è un vizio
ma fra reintrodurre il proibizionismo e mettere i distributori automatici di sigarette negli asili nido dovrebbero esserci altre scelte intermedie
my two spicci
Voglio anche io una macchina dei fighetto che mi registra tutto quello che penso mentre guido...
RispondiEliminaSe facessi io io una cosa del genere sul mio barattolo semovente, il risultato sarebbe più o meno questo: "Mentre ero in macchina, ho scritto mentalmente una roba che fa più o meno così: MHHH, devo postare sul blog!". :D
Nel mio piccolo ho cominciato a non frequentare locali con videoporcher
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaMa dalle tue parti le attività sono state sostituite dalle maledette sale videopoker così in gran numero? Neanche un laboratorio cinese abusivo o negozio gestito dai cinesi che fa più soldi del Carrefour?
RispondiEliminaA quanto pare ogni zona ha il suo modo di essere post-apocalittica.
Tristess rising.
Ma alla fine Mary, era aperta?
RispondiElimina