Game of Thrones S03E10, "Mhysa" che è finita (il circolino dei telefilm)

E così, in un'ultima oretta di fatti e facce e cose da chiudere e cose invece da lasciare lì appese, come l'XboxOne che all'uscita non se la comprerà manco il nipotino di Bill Gates (ne parliamo stasera, buoni), anche questa stagione di Game of Thrones/Il Trono di Spade è finita. Ora non resta che aspettare un altro anno, e che ci vuole, maiala la miseria. Beautiful, invece, lo danno a pranzo tutti i giorni. Viviamo in un mondo orribile. E dunque: episodio 10, "Mhysa". Ma che vuol dire Mhysa? E, soprattutto, chi è il campionissimo di STACCE© della season? [...]

La puntata si apre con un paio di Statevi-zitti-e-non-rompete-i-coglioni rivolti affettuosamente dalla produzione ai fan che si erano lamentati per l'assenza di questo e quello alla fine dello scorso episodio. Così vediamo che nel parchetto sotto casa dei Frey vengono aggisi tutti gli uomini degli Stark, che erano lì a fare i falò e cantare le canzoni di Battisti con la chitarra,

 e che subito dopo aver aggiso il Giovane Lupo (abbiamo diapositiva)

gli hanno cucito addosso la testa di Vento Grigio, trasformando il suo cadavere in un grottesco lupo-che-era (semicit.)

Arya assiste sgomenta allo spettacolo, mentre il Mastino la porta via. 'Nculachivebiecchiu!, pensa la piccola Stark, che in Alto Valiriano vuol dire Mi vendicherò.

Intanto sua sorella BoyGeorgia e il marito Tyrion cercano di fare amicizia

 E mentre sono lì, sotto lo sguardo accoltellatorio di Shae il mignottone,

 a discutere amabilmente di deiezioni ovine,

arriva di corsa p0rno-Podrick: il consiglio ristretto sta aspettando Tyrion. Tutte le donne di Approdo del Re, invece, da Podrick sembrano aspettare qualcos'altro. S'è sparsa la voce, s'è.

Nella riunione di famiglia, il piccolo stronzo assassino, sua maestà il sadico dimmerda, saltella felice come una scimmietta

Lo zio non fa NEANCHE a tempo a sedersi che gli parte potentissimo il primo momento STACCE©.

Ma quello, re Joffrey, interpretato da un attore bravissimo perché fa proprio bene la faccia di un figlio scemo nato da consanguinei, continua a saltellare e dice a tutti che durante le sue nozze vuole servire la testa di Robb a BoyGeorgia Sansa

La madre cerca di tenerlo buono. Scusate, dice, mio figlio è un po' vivace, ma scherza. Solo che lui non scherza affatto, e allora Tyrion gli spiega che questa cosa di portare le teste dei fratelli alle ex fidanzate non si usa, non la fanno più neanche a Centovetrine, è maleducazione

E probabilmente, non fosse stato un povero demente frutto dell'incesto, a quel punto il reuccio avrebbe capito. Data la sua condizione, però, non capisce

Parte allora, inevitabile, il secondo momento STACCE©. 2 a 0, con palla sotto l'incrocio da settanta metri. In rovesciata. Il nove e il bove.

Pubblico in delirio sugli spalti. Ma chi si fa avanti secondo voi a questo punto? Quale povero vecchio stronzo che se fa una brutta fine son tutti contenti si mette in mezzo?

 Ma brutta, eh. Brutta.

Essere spalleggiato da quel vecchio scorreggione dà a Joffrey il coraggio per minacciare di nuovo lo zio

Ed è per questo che la squadra dello STACCE© è costretta a schierare il suo migliore attaccante.

SBADABÀM. Dice: dai, ma ora Joffrey se ne resta in silenzio. Cioè, come ci ha insegnato il duello verbale con Olenna, lo sanno tutti che NESSUNO può avere la meglio in una discussione con Tywin Lannister. Ché Martin un paio di volte voleva fargli dire una certa cosa, quello è uscito dal monitor del computer e l'ha preso a cinquine. Solo che Joffrey, sempre per il fatto che è un povero stronzo, non resta in silenzio

 e lo fa. Lo provoca

 Adesso arriva, pensa Elena Sofia Riccersei

 Adesso arriva, pensa Varys

E infatti arriva. E lo centra in piena faccia più forte di una cinquina a mano aperta

Spediti via gli altri, restano così in campo solo i campionissimi dello STACCE©, che si sfideranno ai rigori per l'assegnazione del titolo

I tiri dal dischetto vanno avanti per un bel pezzo, c'è grande equilibrio in campo

Solo che nessuno può avere la meglio in una discussione con Tywin Lannister, dicevamo. Nessuno.

 E Baggio il suo rigore l'ha appena sparato sopra la traversa

La banda degli inutili, guidata da Giorgetto Ranocchia ora che Osha non c'è più, si accampa intanto in un forte abbandonato dei Guardiani della Notte

dove Bran inizia a raccontare una delle storie della Buonanotte, così chiamate perché quelle parti nei romanzi, quando a Martin scappano proprio pagine e pagine di genealogie terrificanti, sono un sonnifero potentissimo. La storia di Bran parla di un tizio tramutato in un grosso ratto perché non ha rispettato i suoi doveri di ospitalità,

proprio come Walder Frey, il vecchio zozzone, che se la ride per l'esito delle nozze rosse e perché ci hanno sgozzato la moglie e ora se ne può trovare un'altra

Lord Bolton gli fa presente che il Pesce Nero, il campione di badassitudine Brynden Tully, è fuggito, e mo' sono cazzi ché quello è tipo Rambo ma senza la bocca storta,

ma al vecchio sai che gli frega. Facciamo un brindisi, dice

E subito intonano un celebre successo degli Alphaville del 1984.

Viene finalmente rivelato, intanto (era pure la cacchio di ora, eghe), che MISTER TRO-LO-LO-LO è il figlio bastardo di Bolton, Ramsay. Ecco, a che punto è Ramsay con le torture di Theon Greyjoy? Ottimo, diresti. Cosa fai, se sei il re della trollata, dopo aver evirato un povero cristo?

Fai finta di mangiargli il fattappost, ovvio

Ma a Ramsay non basta averlo piegato fisicamente, vuole distruggere anche quel poco di forza d'animo che resta a Theon. Così decide di cambiargli il nome in "Reek", cioè fetore. Ripeti, gli dice, tu ti chiami Reek! Ma quello non ripete e allora gli arrivano un paio di cazzottoni in piena faccia, tah, diretti,

da sincero estimatore del Metodo Montessori. Funziona. Reek... mi chiamo Reek..., dice Theon

Bravo!, gli risponde Ramsay. Ora passiamo al cognome: Kione. Ripeti: Mi chiamo Reek...

Alla cumpa di Bran si uniscono intanto Sam e la povera scema, sbucati da un tunnel sotto la Barriera. Andiamo a Nord!, dice Bran. Staminchia, noi andiamo a sud!, dice Sam. E si continua a discutere di punti cardinali, e la povera Gilly è confusa. Lei queste cose non le capisce. Dei punti cardinali riesce a ricordarne solo uno: Mignello.

A Pyke, sulle Isole di Ferro, nota località balneare, Balon Greyjoy viene raggiunto da un corriere della SDA. Nel pacchetto c'è un ricordino di Theon:

non è il mignolo

Balon non vuole saperne di mollare le terre conquistate nel Nord per liberare suo figlio, soprattutto ora che è diventato una seconda figlia femmina

ma Yara Greyjoy non ci sta, prende una nave veloce e cinquanta tagliagole che hanno giocato nei pulcini assieme a Pasquale Bruno e salpa per andarsi a riprendere il fratello. O la sorella. O quello che è. È il mio unico fratello, si dice Yara. A parte il mio gemello Ricky Memphis.

Stacco. Sam distribuisce al Circo Barnum pugnali e frecce in ossidiana

La ranocchia gli dice che non è possibile uccidere quei tizi che assomigliano a un incrocio tra Eddie degli Iron Maiden e Marco Pannella, nessuno c'è mai riuscito in migliaia di anni 

So' mako!, le risponde Sam, lucidandosi le unghie sulla casacca

Arriva così il momento di separarsi. La cumpa di Bran procede verso nord, con la sagoma di Estate che si staglia contro la luna come in quei poster zingari che vendono i peruviani sulle bancarelle assieme ai cd con la musica della pubblicità vintaggia del Nescafè fatta col flauto di pan. Ce la faranno secondo te, ora che stanno andando a nord?, chiede Sam a Gilly.

Mignello, gli risponde lei, confusa

Intanto, a Roccia del Drago, il cipollaro e Gendry fanno amicizia. Anch'io vengo da un posto molto cesso di Approdo del Re, gli dice ser Davos. Ma dai?, gli risponde il ragazzo. E una cosa e l'altra, finiscono a parlare della nota signora Binazzi, grandissima collezionista di ca...

Ma non c'è tempo per parlare di collezioni di cartine topografiche, perché la scena si sposta nuovamente. Varys porta un sacchetto di diamanti trovati nelle patatine a Shae,

chiedendole gentilmente di accomodarsi fuori dai maroni. Nel suo caso, in senso figurato.

Solo che quella gli risponde Staceppa.

Ristacco. Tyrion e sua sorella parlano della loro infelicità dettata dall'essere figli di uno talmente autoritario che quando giocavano a tombola a Castel Granito, a Natale, lui si prendeva tutte le cartelle e pure il tombolone.

Tyrion le chiede se sia mai pentita di avere un figlio mostro come Joffrey,

e, in un momento molto toccante, Cersei racconta che da piccolo Joffrey era un così bel bambino. Tenerone, bravo: uno non avrebbe mai detto che. All'asilo erano i due bambini più buoni, lui e il mostro di Milwaukee.

Arya e il Mastino passano davanti a un gruppo di soldati dei Frey che si vantano per quello che è successo al Red Wedding. Arya si avvicina con la faccia di Frank Castle a uno di loro

e lascia cadere UNA CERTA moneta donatale una stagione fa da Jaqen H'ghar

subito prima di pugnalare a morte il minchione, mentre il Mastino finisce gli altri a spadate e cazzottoni nei denti da Bud Spencer sfregiato

Perché lo sappiamo che prima o poi Arya la Ninja li ammazzerà tutti quanti. Passano un paio di secondi, e tutti gli spettatori desiderano soltanto una cosa. Dillo, Arya, avanti.

E lei LO DICE. Ollellè, Ollallà, raudi detonati in curva, lancio di fumogeni e motorini in campo.

Snow l'ignorante, che mo' c'ha la faccia tipo uno che si è truccato male da zombie, è in fuga, quando viene raggiunto da...

...Ygritte. Adesso sono ca*zi, direbbero tutti tranne Varys e Theon, perché se pianti lì una donna dei Bruti e te ne vai con la scusa delle sigarette, poi rischi che quella minimo minimo ti voglia piantare tutte le frecce che ha in quella faretra su per il cu nel cuore.

Ti giuro, amò, il tabaccaio era chiuso, non funzionava neanche il distributore!, prova ad arrampicarsi sugli specchi lui

prima di servirle un rigore a porta vuota, con una porta larga venticinque metri e alta dodici

Ma proprio niente di niente, una minchia. 

Poi Jon sorride, convinto che Ygritte non avrà mai il coraggio di colpirlo con una freccia. E ha ragione:

perché lei ne usa TRE

Povera, povera Ygritte. Che tristezza incredibile

A Castle Black/Castello Nero, la vita procede intanto come al solito, allegra come un funerale sotto la pioggia

Sam presenta Gilly e il bambino al vecchio maestro cieco Aemon, quello capisce male e chiede a Sam se ricordi il suo giuramento

No, Maestro, mi scusi, ma non è mio figlio. Questa ragazza l'ha avuto da suo padre, spiega Sam. Ah, ecco, fa il maestro, ché in casa Targaryen a certe cose c'erano abituati. Aemon fa spedire tutti i corvi di Castle Black con un messaggio importante

e in pochi secondi i corvi supersonici arrivano ovunque, anche a Roccia del Drago

dove Stannis Baratheon spara le sue solite cazzate, tipo uno che alle elezioni prende una scoppola terrificante e dice che è colpa dell'astensionismo, perché tutti quelli che non hanno votato avrebbero votato per lui, ché ce l'ha detto suo cugggino.

Vuole dar fuoco a Gendry, visto che la macumba su Robb Stark ha funzionato,

ma in onore della loro amica in comune, la collezionista Binazzi, Davos fa fuggire Gendry: lo mette su una barchetta e gli dice Rema. Quando arrivi a Olbia, fermati.

Jon Snow l'analfabeta è intanto arrivato al Castello Nero. Pur gravemente ferito dalle frecce di Ygritte, è felice di esser tornato a casa

Cioè è felice di aver lasciato la rossa per tornare in un posto dove sono tutti uomini ed è circondato da ex tagliagole. Ognuno. I gusti.

Intanto Jaime arriva ad Approdo del Re e incontra sua sorella

Lei nel vederlo si commuove. Partono le note di Up Where We Belong. Prendimi in braccio come in Ufficiale e gentiluomo!, gli grida lei

Magari n'altra volta, risponde Jaime

Ultimo stacco. La nana ciglioparrucca, l'esercito di Shredder, Daario il giostraio dell'Est e gli altri aspettano che gli schiavi liberati di Yunkai facciano la loro mossa

e quelli escono, e sono un mare di poveri cristi scuri di pelle

Vi voglio bene a tutti quanti!, grida Daenerys. Non sono la vostra padrona e vi porto con me, anche se siete un poco neri con la G! E quelli iniziano a sussurrare Mhysa! Mhysa! 

È antica lingua Ghiscari, spiega Missandei. Significa Madre. O Mignotta, uno dei due, non ricordo, in Ghiscari c'avevo cinque meno.

E allora la giovane Targaryen scende tra di loro, rassicurando i suoi soldati e i suoi cavalieri: Non vi preoccupate, dice, non mi faranno niente. E se ci provano li vruscio tutti.

E quelli continuano: Madre/Mignotta!, Madre/Mignotta!

E la prendono in spalla, portandola in trionfo. E la serie si conclude così, con un palese, sentito omaggio a un capolavoro del cinema italiano

Giudizio finale sulla stagione? Sarebbe un otto, dai. Bel giro sull'ottovolante. Non fosse che in quest'ultimo episodio Brienne si vede giusto per un paio di secondi, e quindi no, delusione totale, che schifo, vergogna, otto meno.

TUTTI GLI ALTRI RECAP DI GAME OF THRONES