Le pubblicità fuorvianti di Topolino (stagione III, parte X): novembre 1978
Eppure questa tigre ti ricorda qualcosa... mah. |
Si parte!, dice il Big Jim ispettore dell'Italgas, mentre mette a posto sul suo meravigliosamente meraviglioso fuoristrada le indispensabili scalette da sessanta centimetri.
Ma è una "missione di un certo rischio", perché poco dopo, vestito come Fantozzi quando va a caccia con Filini, Jim deve infilare una tigre in gabbia. E quella tigre lì continua a ricordarti qualcosa, come se la Mattel si fosse rigiocata in qualche modo lo stesso stampino anni dopo...
Ma no, non può essere. Che diavolo vai a pensare.
"Io son fatto così", dice il povero Ciocorì. Così come? Con la testa tipo quei cazzetti a coniglio che la gente disegnava sui muri.
Le piste Polistil, ai tempi in cui in Formula 1 correvano ancora l'Alfa Romeo, la Brabham, la canadese Wolf e soprattuttamente la Ligier (cioè Mistero/Mirage dei Transformers). Ora, le piste Polistil, in quegli anni molto analogici, erano già una roba di un arrapante che mollami così, al naturale come il tonno,
ma in queste pubblicità, piazzati all'interno di diorami fot*uti a qualche appassionato di trenini, erano in grado di scatenare nei rEgazzini di allora scene di panico e tumulti di piazza.
E parlando di robe talmente pheeghe da fare il giro due o tre volte, una collezione di macchinine della Dinky Toys dedicata ai telefilm fantascienzi del momento: Star Trek, Spazio 1999 e UFO. La prima da sinistra nella fila più in basso, l'Aquila di Spazio 1999, ce l'avevi. Scusate un attimo, ché vai a levarti la bruschetta da mezzo chilo dall'occhio.
Che seccasse velocemente, il DAS, era verissimo, ché dopo mezz'ora a fare i lavoretti all'asilo giravano a tutti le balle. Ma attenzione, perché la Adica Pongo precisava: "Comperando DAS pronto comperi tutto questo". Ossia un mattonazzo di pasta per modellare grigia e un paio di E superlflue.
Si diceva la volta scorsa dell'inutile Goleador Derby. Quattro anni dopo, Harbert era ancora lì a menare il torrone con questa versione per minchietti debosciati del Subbuteo. Ma c'era, va detto, chi stava messo molto peggio...
Mattel, per dire, era così insicura della propria nuova linea di giochi da tavolo, da battezzare questo ultimo nato, con grande onestà intellettuale, IL BIDONE. "Che bel divertimento con il bidone". Uh, guarda.
Del sempre meraviglievole fortino Playmobil vuoi dire due cose: 1) che in quinta elementare o in prima media (mo' non ricordi) c'era un rEgazzino antipaticissimo in classe che aveva a casa DUE fortini e DUE galeoni Playmobil, giuri, oltre a TUTTI i Transformers e a centinaia di altre cose da bambino ricco viziato. Invitava voialtri della banda a vederli, ma non ci faceva giocare mai nessuno. Quando si è saputo che stava malissimo con le tonsille e dovevano operarlo, in classe sono partiti i cori da stadio. Si chiama karma. O cazzimma. Mo' non ricordi. La seconda cosa, invece, è questa: la vedete quella tizia lì tutta vestita in modo appariscente, con l'ombrello giallo, che scende dal calesse? Vi sembra fuori posto in un fortino del West? È che martedì passano i Playmobil sioux per l'attacco settimanale e gliela mollano, così per un po' non scocciano.
"Astrella è una bambola personalizzata, ci sono dodici Astrella, una per ogni segno dello Zodiaco... C'è una Astrella che assomiglia anche a te". Sta parlando con te, Andromeda.
"Nella villetta di Legoland si può giocare dentro, o fuori in giardino". Se riesci a cacciare il postino barbone che si è piazzato sulla sdraio.
E le bambole? Avevano smesso di piangere?, ci chiedevamo all'inizio. Sì, lo avevano fatto. Siamo nel '78, basta bambole frignone, un po' di entusiasmo, eghe. Metti per esempio Gipsy della Migliorati, la bambola zingara pure nel nome e non solo nel look, che "cammina, cammina, cammina, ride, canta, parla e dice poesie". E se le metti una scopa nel coolo ti ramazza pure la stanza.
Oppure c'era la idroilare Valeria di Effe: LavalaValeria recita quella nuvoletta lì in basso, perché la Valeria ride quando la lavi. "Se le lavi le manine, lei fa tante risatine", "Così pure va a finire se i suoi denti vuoi pulire". E ride, lei, Valeria. Ché se la butti nella vasca si ribalta dall'allegria. Ride e ride e ride e la bambina figlia di Nightwing continua a far scorrere l'acqua del bagno e poi arriva la mamma e Valeria ride He He He He He He e la piccola mentecatta è felice di questa sua bambola idiota e la mamma si scalda le mani per prenderla a cinquine fortissimo.
I Fantastici giochi Mondadori, con la font fantasticamente fot*uta ai Fantastici Quattro. Questo qui, la Battaglia Spaziale, ce l'avevi, ma non ne ricordi assolutamente nulla. Era solo una banale battaglia navale virata sul tema fantascienzo? Col fatto che sì,
con tutta quella sci-fi in TV si portava (guardate che tirava fuori la Atlantic dei soldatini, per dire)
"Cucciolone Curiosone è tutto mio". Ma chi C[##]O te lo tocca noi vogliamo i robottoni di Goldrake ma vaff[##]o te e 'sto cane di M[##]A chi te se nc[##]a.
Le Chicco Setteleghe e Dolomian: a tenerti al riparo quando entri "nelle pozzanghere, nella neve e nel fango con i piedi" ci pensano loro. A prenderti a pizze in faccia perché hai inguagghiato le scarpe nuove, invece, la mamma appena torni a casa, fenomeno.
"Capito?", e metà del repertorio di Calà era già in cascina. Il Ciokito era uno snack croccante al riso soffiato - perché ci sono così pochi snack al riso soffiato, al giorno d'oggi? Che meenchia vi ha fatto il riso soffiato, maledette multinazionali dell'industria alimentare ammazzacavalli? - con tanto cioccolato al latte e giovane allenatore portoghese dentro.
Strano che la CIOCOVELLA, questa Nutella della pompa prodotta dai tizi dell'Ovomaltina, non abbia avuto successo. Con quel nome assonante con "caccavella" avrebbe dovuto far furore. Perdoniamo la salopetta del piccolo indiano ciocovellato perché ci siamo purtroppamente passati tutti.
Toi e Moi, i due fidanzatini innamoratissimi. "Con i loro abiti romantici e i loro volti SIMPATICI E GRAZIOSI (avohia) sembrano proprio due fidanzatini dei giorni nostri". Giorni nostri = metà Ottocento tra gli impiegati della compagnia ferroviaria Union Pacific nel selvaggio West.
Lasciamo stare per un attimo il fatto che la Kinder fosse una divisione di una nota azienda italiana, ma con un nome tedesco e testimonial tutti biondoariano, e concentriamoci sui regalini tipici dell'epoca per gli ovetti Kinder SorpreSa. Gli indimenticati soldatini di ferro, il cannoncino da montare e pure quel FOT*UTISSIMO bambino col pistolino all'aria, che saltava fuori a ripetizione dagli ovetti e ti aveva fatto passare la voglia di vivere già prima di aver compiuto i quattro anni.
A far compagnia ai soldatini filava dritto il Giro Spazio del Nesquik, che con un (bel) po' di fantasia ualà, ti diventava la nave madre di Hydargos di Goldrake. Quel fatto dei "mille equilibri dello spazio" svelati da una trottola, però, stai cercando ancora oggi di capirlo.
Per te, caro Toffolo, la marmellata se l'era ciulata Johnny Bassotto. Sempre troppo vicino al luogo del crimine, lo stronzo doppiogiochista
Ah, lo Sguish. Ma questa volta non ti frega. Niente madeleine al gusto di genuino momento emozione©, hai già dato l'altra volta e...
e... no, è che... l'ELICOTTERO DEI CARABINIERI MATTEL!!! NUOOOOOOO!!!!
[...]
[...]
[...]
No, niente, eccoti. Scusate. Avevi finito i fazzoletti. Ché a guardarlo così, l'elicottero attaccato alla base con un'asticella, nell'era in cui gli elicotterini telecomandati VERI li trovi pure nelle patatine, sembra una colossale meenchiata. Ma lo sognavi da tempo e tuo padre te l'ha fatto trovare a casa e quella sera sembravi il rEgazzino più felice del mondo. Oh, cazzate: lo ERI. /piange
Quattro anni dopo, il Dolce Forno Harbert era ancora lì a far finta di uscirti i Gran Turchese, o a invitare i giovani lettori del Topo a far detonare la propria stanzetta mettendo a scaldare sotto le lampadine del fornetto finto delle caldarroste. In compenso, il terrificante celeste melvino del '74 aveva ceduto il posto a un rassicurante arancione della morte.
La FIAT 131 Rally della Mebetoys. Che ti regalavano pure il portachiavi dimmerda della Fiat, eh, mica fischiett.
La Maglieria Magica Mattel: basta girare la manovella per creare "un bel coccodrillo per la sorellina" e altri inutili tubi di lana.
Un po' di attualità dal 1978. Leggete quella parte su Guerre Stellari e sugli altri DIECI film della saga.
"Qui... Paperino quack!" era una via di mezzo tra la posta del cuore e un mercatino per scambiare animali vivi. No, davvero. Milioni e milioni di gattini transitate su quelle pagine. Ma leggete la prima risposta, quella della vecchia racchia. E cercate di capirci qualcosa.
Il visore V35 della Mupi, "senza batterie, senza lampade, senza schermo", senza una mazza di niente. Ché dopo cinque minuti uno si era già rotto i leghisti.
Il gioco della Baravelli per diventare un mago tra virgolette come Tony Binarelli e "sviluppare le forze nascoste della mente". Tipo Dianetics, ma senza tizi che ti fermano per strada per raccontarti poottanate sugli alieni e Tom Cruise.
Chiedi il catalogo dei trenini elettrici Rivarossi "al tuo rivenditore di hobbies (sic) o di giocattoli seri". Non è ben chiaro se per "giocattoli seri" si intendano qui solo quelli che vibrano oppure no.
L'era tristissima dei filoguidati, ché i telecomandi per il popolo erano ancora lontani. Questa cosa del camioncino dello zio Willy, comunque, fa incredibilmente pedo.
La scorsa volta abbiamo conosciuto l'inquietante Leggy, la bambola col camel toe e le biografie razziste. E se la Leggy nera con la G c'aveva il ritmo nel sangue, oggi siamo in grado di vedere che sorte sia toccata alle altre bambole della linea, grazie alle scan inviate dalla neo-antrista Mary. C'era ad esempio la Leggy rossa irlandese, che si presentava con queste minacce mafiose...
e con il suo "sorriso "dolce come la brughiera d'Irlanda (?)". "La si può incontrare in capo al mondo", ché dopo un po' stava sulle palle pure ai connazionali e l'hanno cacciata a calci in coolo.
Oppure c'è la bionda americana, che gira per l'America a piedi e nessuno ci dice niente, perché è "americana figlia di americani". Col ricciolo piazzato in posizione strategica per evitare la figura della sua amica. Piace constatare, facezie a parte, che nel '78 finalmente fosse maturato uno spiccato senso civico tra i pubblicitari dell'epoca, qualcosa che li portasse ad abbandonare responsabilmente i messaggi razzisti e tutte quelle parole politicamente scorrette che...
...no, niente. Niente.
LE ALTRE PUBBLICITÀ FUORVIANTI DI TOPOLINO
Ma non è solo lo stesso stampo, è proprio la stesa tigre messa in acido! La prima conseguenza è Battle Cat, poi con Pantor siamo già arrivati ai muscoli.
RispondiEliminaSORBOLE.
RispondiEliminaPer buttarmi nel pianto piu' emozionato bastano font e lettering di ognuna.Quelle tonalita' di pagine sono scomparse.E con loro un'era piu' illuminata. (Credici)
Ho letto questo pezzo in negozio, prima di attaccare il turno.
RispondiEliminaHai guadagnato due lurker, Doc.
Ma il gioco "Bidone" era quello con cui si esercitavano da regazzini i truffatori di oggi?
RispondiEliminaPs Ero l'unica bambina a cui le bambole in simil porcellana mi facevano (e fanno tutt'ora) paura/impressione?
Sarà ma mi ricordano tematiche da film horror..
Il cucciolone curiosone sta ancora nel mio garage.. però è una versione più moderna
RispondiEliminaChe flash!! I Pupazzetti della Atlantic li avevo!! Almeno ricordo di aver avuto Sky-Man, Zepthon e Humbot!! Ok adesso però devo andare a togliermi la michetta dall'occhio! Sigh!
RispondiEliminaBig Jim da regazzini era una ficata assurda, non si notava affatto quella goffaggine insita nel personaggio...
RispondiEliminaGrazie, Doc. Grazie. Non sai quanto mi rendi felice con le pubblicità del Cicciobello, la gente DEVE condividere 'sta cosa scioccante dell'angelo neGro.
RispondiEliminaE comunque non so se mi fa più paura il corso con Tony Binarelli o la bambola Astrella.
Ma la cosa più inquietante è che trovo le Leggy terribilmente vintagge e stilose (faccia a parte) e adesso muoio dalla voglia di vederne una dal vivo! ç__ç
@Elisabetta:
No, non sei l'unica. Terrorizzano anche me, come del resto i manichini, o gli esseri umani truccati da statue semoventi che incontri nelle piazze di mezzo mondo.
I soldatini di ferro, compagni di un'infanzia (insieme a quelli della Atlantic)... momento genuina emozione (c).
RispondiEliminaSoldatini di ferro dell'ovetto Kinder FTW!
RispondiEliminaErano veramente figherrimi! Ma trovavo sempre i soliti. Avevo tipo 5 copie di uno e non mi riusciva di trovare invece quello figo che aveva il mio amico (vattelapesca quale...)
Ma stendiamo un velo pietoso sulle salopette.
Come hai detto tu, Doc. Ci siamo passati tutti e sono momenti tristi e indelebili della nostra infanzia. Che risaltano fuori a tradimento dagli album di foto.
Dovremmo formare un gruppo "Salopettisti Anonimi" per aiutarci a vicenda...
Apertura della caccia. Quest'anno, travolto dall'implacabile Filini, sempre assatanato da nuove tragiche iniziative, anche Fantozzi ha deciso di parteciparvi. Abbigliamento di Filini: berrettone Sherlock Holmes con penna alla Robin Hood, poncho argentino di una sua zia ricca, scarpe da tennis con sopra galosce, carte topografiche e trombone da brigante calabrese. Fantozzi: berretto bianco alla marinara di sua figlia Mariangela, giacca penosamente normale stretta in vita da gigantesca cartuccera da mitragliatrice residuato della II Guerra Mondiale, fionda elastica, siero antivipera a tracolla, gabbietta con canarino da richiamo e gatto randagio da riporto subito fuggito durante le operazioni di partenza. (Voce narrante).
RispondiElimina"Cucciolone Curiosone è tutto mio". Ma chi C[##]O te lo tocca noi vogliamo i robottoni di Goldrake ma vaff[##]o te e 'sto cane di M[##]A chi te se nc[##]a.
RispondiEliminaE' esploso un boato di aprovazione dalla curva. 95 minuti di cori ed applausi :D
Big Jim sta raggiungendo delle vette di umiliazione a cui fra un po' neanche può Ken può arrivare (no, non è vero, Ken affogato nel rosa è imbattibile) XD
RispondiEliminaNella mia scuola materna c'era un fortino con gli indiani e i cowboy ma non ricordo se era Playmobil o meno. Sicuramente lo era il garage (con tutti i meccanici) che mia madre mi convinse a "donare" alla scuola quando entrai alle elementari (sig).
Nel '78 ancora non esiatevo (gh gh), quindi posso fieramente dire di non aver vissuto il periodo delle bambole frignone e dei giocattoli filocomandati. Io sono una di quelle che ha vissuto direttamente l'era delle Barbie Rockstar e dei giocattoli phighi tecnologicamente avanzati. Ma quel cazzo di bambino col seggiolino che usciva dall'uovo Kinder, quello lo ricordo benissimo, sulla bacheca delle sorpresine dell'infanzia. E ricordo che nel seggiolino - disponibile in diversi colori - c'erano dei buchi che - scoprii -potevano ospitare tranquillamente il pistolino del bambolotto in questione. Morale della storia: il povero Cristo veniva incastrato sul supporto a subire l'atroce sofferenza di penetrare il suo stesso seggiolino. I bambini sanno essere sadici.
RispondiEliminaMa Doc., perchè non pubblica i miei commenti??
RispondiEliminaRiscrivo: il bambolotto di Mario dell'ultima pubblicità mi ha fatto uscire tante lacrime napulitante..
In un attacco di mariomerolite mi sa che andrò a farmi un giro nella cantina dei miei per cercare altre pubblicità fuorivianti sui numero di Topolino di quegli anni...
katsiematsi:
RispondiEliminaC'hai un link come nick, e a blogger deve sembrare una roba di spam.
Scusate se partecipo poco alla discussione mariomerola, oggi, ma c'ho ancora gli occhi rossi per l'elicotterino retto teNNologicamente dalla mazzarella.
***PDF mode ON***
RispondiEliminaLa tigre del BigJim era di gomma morbida e molto piu' piccola di BattleCat e Pantor (ce le avevo, cele)
***PDF mode OFF***
Mi vado a togliere il mattoncino di DAS dall'occhio.
Abbracci dall'India!
Da cicciobello "angelo neGro" ci hanno fatto poi la sceneggiatura per Uno sguardo dal cielo, mi sembra ovvio ormai.
RispondiEliminahttp://it.wikipedia.org/wiki/Uno_sguardo_dal_cielo
@GIOCHER ha detto...
RispondiElimina"Per buttarmi nel pianto piu' emozionato bastano font e lettering di ognuna.Quelle tonalita' di pagine sono scomparse."
Verissimo.
A parte le solite macchinine Polistil, stavolta nessuno di questi giochi mi risveglia particolari ricordi, ma bastano i colori, la grafica, gli abiti e le pettinature dei bambini per farmi venire addosso una nostalgia canaglia.
E in fato di sensazione proustiane, non so perché, ma mi sono improvvisamente ricordato che che i Topolini di quegli anni erano stampati su una carta spessa e polposa, che si ingialliva subito e aveva un odore inconfondibile...
@Doc: boh, sarà, mi loggo con il mio account wordappresso... mai avuto problemi... e "mai avuto carie in vita mia con il dentifricio mcleans"... tiè, beccati sta citazione da bruschettone nell'occhio e lacrime napulitante.
RispondiEliminaAh, scusa, una domanda, ma cosa vuol dire PdF (a parte il noto formato dei files)?
@katsiematsi: precisino della fungia ;)
RispondiEliminakatsiematsi:
RispondiEliminaQuesto
Tommaso:
Odiatissima dagli scanner peraltro, ché viene tutto scurerrimo porca l'oca.
Francesco Argenio:
Dici? Dalle foto sembra delle stesse dimensioni di Battlecat. Se trovi il Nirvana, salutamelo. Dicci che come film era così così, ma la Rocca era gnocca.
Pedro:
La PRATICISSIMA salopetta. Se non munita di zip, per andare in bagno dovevi spogliarti. Ammesso di riuscire a sganciare quei passanti della morte. Abbinata alle felpine in acrilico e ai maglioni collo alto della morte, spiega tutta la sofferenza di quegli anni giovanili lì.
Lacrime.....lacrime napulitante ovunque....
RispondiEliminaDoc, non infilare il dito nella piaga...
RispondiEliminaIn tutte le foto delle vacanze della mia infanzia sono ritratta con salopette e fazzoletto in testa, da brava contadinella del Sud, "sennò ti esce il sangue dal naso" diceva mia mamma.
Di bimbetti pisellino all'aria, poi, usciti dall'uovo Kinder (perché all'epoca all'asilo li chiamavamo così e non "Kinder Sorpresa" come dicono i nanerottoli moderni), ne avevo un'infinità. E' grazie a loro che abbiamo imparato i misteri della vita...
E infine, quella faccina di Ciocorì mi ha ricordato che un giorno, sarà stato quando avevo circa tre anni, disegnai un'intera pagina di ca**etti e la portai a mia mamma dicendo "Tieni, ho fatto tanti cuoricini per te!"
Le mie sorelle maggiori ancora ridono!
I soldatini di ferro sono un colpo basso!
RispondiEliminaChissà se Toi e Moi, i fidanzatini tenerissimi, hanno incontrato David Carradine che recitava in "Kung-fu"?
E, Doc, ho idea che non sia solo una burla quella del pianto per l'elicottero, vero?
Con l'approssimarsi degli anni 80, alcune meraviglie cominciano a sembrarmi familiari. Certo le bambolazze, frignanti o non frignanti, restano comunque spaventose. Quella che ride, brrr...
RispondiEliminaAdoro le pubblicità pupazzose di He-Man e Big Jim!
RispondiEliminaVedendo la pubblicità dell'ovetto Kinder mi è passata la voglia di mangiare ciococlata...
Grande Doc, uno degli episodi fuorvianti migliori di sempre, il lagrimometro napulitano è fuori scala!
RispondiEliminaA volte mi chiedo quanto avrei guadagnato su eBay se mia madre non avesse fatto pulizia negli anni della gioventù!
Ogni volta che vedo i post sulla pubblicità di Topolino, mi viene in mente che cavolo, ho ancora il mio Topolino che ti avevo promesso da scannerizzare. Ma quel dannato scanner non vuol fare le immagini per bene. A volte le prende bene, a volte le prende a grandezza naturale (più piccolo di un A4), a volte ancora mi prende soltanto un pezzo ingrandito
RispondiEliminaDoc, fossi in te, ci farei un pensierino....
RispondiEliminahttp://annunci.ebay.it/annunci/collezionismo-e-fai-da-te/ferrara-annunci-ferrara/vertibird-mattel-1976-elicottero-carabinieri-no-2675/38408144
purtroppo non è specificato il prezzo ma se te lo accatti ci aspettiamo la recensione.
"Vertibird, l'elicottero Mattel che lo fai volare come...come 'na catapulta!"
Lollodj:
RispondiEliminaÈ il grosso cruccio di tutti :(
AlmaCattleya:
Dovresti provare con un programma per gestire le scansioni (risoluzione, area di scan, etc). Ma tranquilla, eh: se non ci riesci fa nulla :)
Teomondo Scrofalo:
preferisco ricordarmelo bello-bellissimo :)
scott:
No, infatti. Grande momento GME©
ci proverò. grazie.
RispondiEliminaMa Doc, hai trovato un documento importantissimo e lo trascuri così...
RispondiElimina"...fino al febbraio 1979 si tiene la mostra Longobardi e la Lombardia. L'esposizione, la PRIMA nel suo genere..."
Mi ci vedo l'Umberto andarci per prendere appunti...
L'elicottero era bellissimo ma il modellino dell'Aquila lo supera in bruscolini negli occhi (almeno per me)
Big Jim, posso suggerirti di puntare il fucile alla tigre e non verso i tuoi zebedei? Morire essendo attaccati da un feroce felino può passare, ma farsi sparare dalla tigre sarebbe imbarazzante...
RispondiEliminal'aquila di spazio 1999 l'avevo anch'io... sulla Baia è in vendita a oltre 100 euro...
RispondiEliminaDavvero Doc, la cosa mi ha creato un certo scompenso psico-esistenziale in questo istante. Da non crederci, o forse perfino meravigliosamente ovvio che "ti diventava la nave madre di Hydargos di Goldrake".
RispondiEliminaIl goldrake ovviamente era quello di gomma.
Non c'è dubbio: noi del '75 siamo tutti gemelli, figli delle stelle, per rubare a chi ha di più.
@Doc: quoto, meglio ricordare le cose belle bellissime della nostra infanzia che ricomprarle e scontrarsi con la dura realtà..
RispondiEliminaAnni fa in un momento mariomerolo acquistai d'impulso un oggetto su ebay: quando mi arrivò a casa il momento mariomerolo divenne valeriomerolo perchè me la presi in quel posto, l'oggetto non era affatto fantastiglioso come me lo ricordavo...
Finì a sua volta su ebaio il giorno dopo...
Grazie, Doc, per lo Sguish.
RispondiEliminaLo avevo rimosso, ho avuto un momento epifanico.
Wasp:
RispondiEliminaFratello di Lecce (cit)!
Nababbo:
Ma lui l'affronta all'arma bianca perché è un vero uomo vir. Si vede dal calzino ridicolo.
Comunque il trafiletto di "Fra le righe" in cui si parla dei DIECI FILM di Guerre Stellari non e' un errore! E' la prova che la casa madre del topo aveva gia' allora messo in cantiere l'acquisizione della Lucasfilms e la produzione dei sequel che usciranno a breve!
RispondiEliminaQuesta si che e' lungimiranza...
azz italo cucci aveva 'solo' 40 anni...impossibile. adesso ne ha almeno 140...i conti non tornano...
RispondiElimina- Rag. Big Jim, dov'è il suo fucile?
RispondiElimina- È proprio q.. PAM!
- Su, su, coraggio.
Lo Sguish e l'elicottero messi uno dopo l'altro sono stati un colpo tremendo. Lacrime.
RispondiEliminaBattaglia Spaziale faceva veramente schifissimo!
RispondiEliminaHo già detto che avevo quella macchina fantascienza della Atlantic ?
RispondiEliminaMe la comprarono i miei in edicola, tutta da montare e pitturare, quando ormai l' Atlantic era fallita o quasi e smerciarono tutte le giacenze a 4 lire nelle peggiori edicole della Repubblica.
Pero' secondo me non avevi capito l'uso della salopette..non si porta su abbottonata ma con le bretelle (boh, credo si chiamino cosi') giu' che c'hai troppo stile..alle medie era troppo di moda ai miei tempi.
RispondiElimina@Nababbo
RispondiEliminaMi hai fatto morire... Ho riso per venti minuti!
@Koala
Devi essere piuttosto giovane!
Ai miei tempi alle medie la salopette si indossava con le bre... Che dico, ai miei tempi nessuno, e dico nessuno, avrebbe indossato una salopette alle scuole medie!
Lo Sguish l'ho usato una volta sola e poi sono tornato ai tubetti ma non ricordo perché. Forse perché i tubetti contenevano più colore. Il das l'ho modellato a tonnellate alle elementari. Col Legoland ci ho costruito di tutto, ma anche con un altro tipo di costruzioni con mattoncini più bassi e larghi, non ricordo come si chiamavano. Il riso soffiato mi ha sempre fatto schifo e quando da piccolo portavo la salopetta d'estate avevo anche delle scarpe blu tutte bucherellate per far stare freschi i piedi. Poi crescendo vennero sostituite da un modello marrone tutto bucherellato. Inutile dire che appena si andava sulla terra si riempivano in 0,5 secondi.
RispondiEliminakoala:
RispondiEliminaLe dolcissime suore dell'asilo ti sottoponevano a indicibili torture per MOLTO meno di una salopette con le bretelle calate.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaBattaglia spaziale l'avevo anch'io e ricordo partite appassionanti che non potevano essere solo semplici battaglie navali nello spazio ... Anche se magari a nove anni mi appassionavo proprio per un clone della battaglia navale
RispondiEliminaAh regazzino che ero!
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la mia interpretazione della prima risposta di "Qui Paperino quack!" La ragazzina che ha scritto ha mandato a quel paese un rEgazzino, il quale ha reagito dandole della vecchia racchia, al che lei amareggiata scrive a Topolino. Il redattore (la redattrice?)della rubrica suggerisce di reagire con un "giovane merluzzo", ma in realtà sottintende che lo scambio di insulti maschera una reciproca attrazione, e suggerisce tra le righe alla ragazza di cambiare atteggiamento.
RispondiEliminaQui Paperino Quack era una rubrica curata da Elisa Penna, redattrice di Topolino e sceneggiatrice, inventò lei Paperinik (e la fallimentare Paperinika, vabbè, nessuno è perfetto) e ideò i Manuali delle Giovani Marmotte.
RispondiEliminaLa villetta della Lego ce l'avevo!!!!
RispondiEliminaChe bello rivederla! Erano due metà e si richiudeva. Aveva dei mattoncini super per l'epoca come il rubinetto e la televisione che era favolosa e che ho riusato mille volte come monitor di astronave.
L'ho montata e rismontata mille volte...sono diventato architetto! Poi dicono che non è vero che il lavaggio del cervello....
PS Quello nel Nequick è un giroscopio. Io ce l'avevo molto grande di metallo non quello del Nesquik e posso assiurare che il suo scopo era far partire parolacce inenarrabili quando cadeva a terra.
la tigre è stata presa in consegna di andy warhol per diventare battlecat! altrimenti l'unica è che gli sia impazzito il tintometro all'epoca.
RispondiEliminasempre all'epoca certo che la demarcazione giochi da maschi, giochi da femmine era fortissima e certo che fa proprio strano sentire dire "negro" anche se all'epoca era normale e non era un dispregiativo offensivo come può essere inteso ora. (anche se spesso mia madre usava "negretto" per addolcirlo)
la ciocovella non la ricordo affatto: quanto è durata? molto poco immagino
RispondiEliminaTanto, per la cronaca, vorrei sottolineare che la brughiera irlandese non è dolce manco per niente: il paesaggio è bello, per carità, ma tira un vento che porta via, dopo mezz'ora uno tornerebbe volentieri a casa :D
Io invece, data la crisi, ho deciso di aprire un negozio di giocattoli 'seri'. Grazie per lo spunto.
RispondiEliminaLa bambola dello zodiaco con Lucia Alberti che sembra si sia tirata le righe di San Siro.... O_o
RispondiEliminaAh, il portachiavi della 131... CE L'HO ANCORA!! :'(
Gli snack al riso soffiato esistono ancora, io amo molto in particolare il Cioccoriso Scotti, provatelo!
RispondiEliminaPerò sui dieci film di Guerre Stellari ci hanno azzeccato (in nome di Dio onnipotente, J.J. Abrams, fermati prima di fare un macello!!!!!!!!!!!!!!)
RispondiEliminaLe pubblicità di una volta sono sempre stupende. Un viaggio nel tempo!
RispondiElimina