Le interviste SCHERZONE dell'Uomo-Ragno

Quello delle card collezionabili dei fumetti americani è un argomento di suo molto interessante, su cui prima o poi toccherà tornare. Protagoniste di una spettacolare parabola con disastroso schianto finale, del tutto analoga a quella delle gimmick cover, passarono nel giro di pochissimi anni da umili cosetti di cartone colorati solo su un lato e riproducenti semplicemente un'immagine ripresa da un fumetto (la copertina o una singola vignetta) ai soggetti realizzati apposta da disegnatori di grido come Jim Lee su materiale cromosbrilluccicoembossedsticazziglowinthedark. Oggetto da collezione con tanto di mercato e borsino prezzi su Wizard, pronto a finire a tavoletta nel baratro del Ciao, cì. Ma non è di questo che parliamo oggi. All'inizio del boom, nel 1990, la Impel (poi SkyBox e quindi acquistata dalla Fleer, branca della Marvel schiattata a sua volta nel 2005) realizza uno dei tanti set dedicati al Marvel Universe: ritratti dei singoli eroi e villain Marvel affiancati da una serie di card speciali, in cui l'Uomo-Ragno intervistava tutta una serie di personaggi, dal Punitore a Magneto. Card col doppio battutone fronte-retro che avrebbero dovuto far ridere. IN TEORIA [...]

 AHAHAHAHAH, le matte risate, proprio.

 

 Son problemi.

Perché non c'è niente di peggio degli americani che vogliono far ridere ma non ne sono capaci.

Tipo quei film cretini di metà anni 90 che quando poi uscivi dal cinema all'amico che vi ci aveva portato giurando che secondo suo cugino faceva più ridere di Una Pallottola Spuntata ci dicevate Mavaffangiro va' non ti far vedere mai più sei fuori dal gruppo per te la cumpa del muretto finisce qui, finisce. (E comunque, Frank? Guarda che Gheddafi lo faceva davvero)

Il tempo. Possiamo sempre parlare del tempo. Oggi che tempo fa dalle vostre parti? Qui... boh, sono le sei, fuori è ancora tutto buio, non si vede bene.

Che poi il vero Doom minimo lo faceva fustigare a sangue e mettere alla gogna nella peggio piazza di Latveria, così imparava a metterci il piede sull'orecchio sinistro, ma vabbè, queste sono robe di ridere. Sempre teoricamente. 

 OCK-UPATION!!! AHAHAHA, ahia la pancia, il troppo ridere.

A proposito della qual cosa: Peter lo prende per il coolo, ma Octopus non se la prende. Gli volge le spalle. Fa il SUPERIORE. Ah-ah.

Irresistibile, irrefrenabile, tu sì della risata sei il campione

Stasera qui con noi, a routa libera, per farci divertire a più non posso.

 Il grande problema del tagliando dell'asse di Silver Surfer.

Roba da rimpiangere il Silver Burper di What The...?

 Le calamite. Dovevano provare con le calamite: quelle funzionano sempre.

Visto?

Dice: ma quando finisce questa porcheria? Un altro po' e ci siamo, dai. Coraggio. LA LIMONATA! Non vi ha fatto scompisciare la battuta sulla limonata? No? Infatti.

Da notare come Cap, infastidito, tenti di mozzargli la testa con il lancio, gridando Guarda là, il Barone Sangue!

  Anche questi son problemi.

Ve la ricordate quella storia in cui Iron Man dovevano intervistarlo in TV, ma siccome la sua armatura rifletteva troppo, gli spruzzavano un frappo di bombolette di spray opacizzante addosso? Dice: e che c'entra? Ma no, niente, ti è venuto in mente così. Abbiamo finito? No, ce n'è ancora una

No, si chiama James Howlett, e da ragazzino gli facevano indossare le camicie da notte da donnette del paese della sterlina.

E poi lo infilza con gli artigli, fine della carriera da intervistatore della Vita in Diretta, fine. Ah, tra le card della raccolta c'era anche questa qui, dedicata al Sorridente:

Se proprio non riuscivate a dormire perché morivate dalla curiosità di sapere quanto pesasse Stan Lee nel 1990. 155 libbre. Non sapete a quanto corrispondono 155 libbre? Ah, è semplice: sono 2.480 once.