20 copertine di videogiochi sportivi incredibilmente pezzenti su una scala da zero a SBRUOTFL

È facile: sei una software house e c'hai un qualche videogioco sportivo da vendere: gli trovi un testimonial di grido, una bella foto per la copertina e via, no? Cosa può andare mai storto? Cioè, a parte la foto per la copertina. E il testimonial. E anche tutto il resto [...]

Ok, Jennifer Marie Capriati dalla Florida non era esattamente questo pheegone, ma trovarle una foto migliore? Una in cui non sembrasse una coltivatrice diretta molisana distrutta dalla raccolta dei pomodori? L'endorsement di questo gioco per Mega Drive avrebbe portato molto bene all'atleta statunitense, che di lì a poco si sarebbe ritirata dal circuito professionistico per oltre anno e sarebbe stata arrestata per taccheggio e possesso d'erba. Non quella di Wimbledon, quell'altra.

 (anni dopo, con la Kournikova, è stato tutto MOLTO più semplice)

Sempre restando al tennis, qui la copertina di suo non aveva niente di sbagliato. Era solo per ricordare a tutti come DIAVOLO SI CONCIAVA PER SCENDERE IN CAMPO l'Andre Agassi primissima maniera, prima che la calvizie lo rendesse uno sportivo più discreto. Idolo.

Il gioco è quell'ammasso di letame fumante noto in Italia come Bomba 98, e nel resto del mondo come Three Lions, Golden Goal 98, Mundial 98 e altri nomi di meenchia, tra cui infattamente Alexi Lalas International Soccer per il mercato yankee. Il tizio con la posa da Jesus Christ Superstar e la barba da profeta del mulino bianco, immortalato durante una partita al campetto comunale di Cetraro, è proprio lui, Panayotis Alexander Lalas, detto Alexi. Tutti lo ricordano per la sua stagione al Padova nel 94-95, ma oggi, messe da parte barba e chitarra, fa il commentatore sportivo per la ESPN nella sua nuova identità:  

 quella di Emanuele Filiberto di Savoia 

Ancora calcio per PSone: lo storico, mai troppo lodato ISS Pro 98, aveva da noi in copertina Ravanelli e Paul Ince che si guardavano in cagnesco...

 ...ma per il mercato statunitense si preferì Carlos Valderrama (che allora giocava nei Tampa Bay Mutiny della MLS), un incrocio vivente tra Gullit e il terrunciello di Abatantuono. Testimonial rispettabilissimo, comunque, rispetto a...

Il che era un po' come vendere in tutta Europa un gioco su Pasquale Bruno. Solo che Bruno, a differenza di Kamara, non era stato condannato penalmente per aver scassato lo zigomo di un avversario con un cazzotto a fine partita. Probabilmente per mancanza di prove.

PES 3 inaugurò un trittico di copertine incentrate su Pierluigi Collina. Perché qualcuno in Konami deve aver pensato, sotto l'influsso di potenti sostanze psicotrope, che il pubblico di un gioco pallonaro non desiderasse immedesimarsi in un campione, nossignore, ma in un arbitro pelato oggetto ogni domenica di insulti e bestemmie creative.

Un minimo di ripensamento a qualcuno, l'anno dopo, dev'essere in effetti venuto. Sparisce la firma di Collina e l'arbitro bolognese viene circondato dalla gigantrografie di Henry al bagno durante la minzione mattutina e Totti quando si accorge che gli hanno rigato la macchina. La transizione viene completata nell'edizione successiva, in cui il testimonial principale è Gigi Buffon; Collina finisce minacciosamente in un angolo tenebroso là in alto:

"SOON!"

Dice: ma intanto le cover della versione giapponese, di Winning Eleven, come se la cavavano? Dipende. A volte, con Zico o calciatori giapponesi in pose da guerrieri, abbastanza bene

 altre MOLTO MENO.

Per par condicio, diremo che anche le cover di FIFA hanno fatto spesso schifo e pena. L'ultima, in particolare, c'aveva questo Pazzini gonfiato dal cortisone e sembrava realizzata col fotoscioppe da un ragazzino di seconda media. Un incubo di proporzioni sballate e piattume prospettico, con quel simpatico groviglio di gambe sotto il logo. Oro comunque in confronto a...

questo. Prego notare il braccio di Ronaldinho, fratturato in almeno sei punti diversi.

Com'era d'uso all'epoca, il pezzenterrimo Michael Owen's WLS 2000 per Nintendo 64 ti cambia nome e volto per i mercati stranieri. In America in copertina ci finisce l'arcigna giocatrice della nazionale femminile Mia Hamm. Per festeggiare, sulla confezione ci sbattono un primo piano del suo padiglione auricolare. 

Fine primo tempo, intervallo. Cosa c'è di peggio di un NINJA CHE GIOCA A GOLF?

 UN NINJA SUL TRICICLO

Secondo tempo. Capitolo leggende del calcio: ti chiami Alligata Software e hai ingaggiato come testimonial Jack Charlton. Fratello di Bobby, anche lui campione del mondo nel '66, stella del calcio inglese negli anni 60 e 70 e all'epoca allenatore del Newcastle. L'hai ingaggiato per un gioco di pesca.

Oppure: ti sei assicurato l'endorsement di Pelé, il SECONDO calciatore più forte di tutti i tempi, per il tuo gioco di pallone. Che fai? Gli fai realizzare una stupenda copertina dipinta nel tipico stile Atari...

  ...o ci butti lì una palla e ciao, tutti a casa, l'ultimo metta l'allarme.

Noto anche come il "gioco di calcio senza scrolling", o in Germania come Bodo Illgner's Super Soccer, Gazza's Super Soccer presentava due giocatori della nazionale inglese che si baciavano appassionatamente lì nell'angolo, mentre Gazza prometteva a qualcuno in tribuna che gliele avrebbe date appena finita la partita. Bei tempi, quelli di Paul Gascoigne alla Lazio. Per i baristi romani. 

Quella dei giochi manageriali era tutta un'altra (brutta) faccenda. Se il tuo testimonial c'ha una sessantina d'anni, per dire, puoi avvolgerlo in un effetto claudiobagliore virato al blu puffo come Eriksson qui sopra...

...ma anche sbattertene lo sbirignaus e piazzare lì la faccia da pescivendolo corso di Guy Roux, allenatore dell'Auxerre per quarant'anni. L'edizione italiana di questo gioco, Premier Manager '99, c'aveva peraltro un Alberto Zaccheroni mica da ridere.

Altro caso emblematico: Total Club Manager 2005. Puoi sceglierti un allenatore emergente ma dal futuro sicuramente brillante. Un grande leader, un uomo carismatico e capace di tenere per i testicoli i media e di non piegarsi davanti a nessuno.

  Oppure.

Nella prossima puntata: le facce di meenchia di Stallone sulle copertine dei suoi giochi.