Non ci vuole un pennello-coltello grande ("Mandiamolo agli scout, gli farà bene")

Rambo First Blood coltello
"Scout, eh?"
Fare il boy-scout, quando avevi tredici anni, era fico. Era fico perché si andava in giro per l'Italia, conoscevi un sacco di gente, e rischiavi in continuazione di farti malissimo in un sacco di modi incredibilmente affascinanti. Tipo che una volta, dicevamo, sei stato punto da uno scorpione, non sei morto, e la cosa ti ha conferito nel gruppo un carisma da guerriero lakota che aveva combattuto l'uomo bianco al fianco di Nuvola Rossa a mani nude. Oppure che vi facevano tirare giù gli alberi malati a colpi d'ascia. O ancora che una notte sull'Aspromonte vi hanno svegliato i GIS dei carabinieri prendendo a calci la porta, e sono entrati con i mitra e i passamontagna, perché nessuno s'era preso la briga di avvisare le autorità che quei disperati nel casolare non erano nazisti dell'Illinois con le camicie del colore sbagliato sul libro paga dell'anonima sequestri. Per questo, e anche perché andare ai boy-scout era, essenzialmente, l'unico modo per essere autorizzato a portarti dietro un coltello con una lama da sedici centimetri da far impallidire Rambo E Crocodile Dundee. Una roba che una volta vi ha fermato la stradale mentre andavate a piedi tutti in fila da qualche parte, su una qualche montagna, e uno ti ha chiesto Ragazzo, ma quel coltello è inferiore alle quattro dita di lama consentite dalla legge, sì?, e quando hai sguainato l'arma e quella ha fatto il claudiobagliore bzìn! come la katana di Goemon, l'agente è impallidito e ha detto Lasciamo stare, va', che é meglio. Te lo portavi sempre dietro, il tuo coltello da sopravvivenza in acciaio di Valyria. Che non c'aveva la bussola e gli ami come quegli altri coltelli da sopravvivenza zingarosboroni: era solo un coltello con un'impugnatura in cuoio bellissima e una fodera ancora più meravigliosa, che quando andavi in giro con quel coltello appeso alla cintura ti sentivi Tiger Jack. E un po' Tiger Jack ti ci sei sentito, ma solo per tipo due secondi, anche quella notte di agosto del 1989, sulla montagna, quando è spuntato dal nulla un cinghiale incazzato come un… boh, cinghiale? […]
Tra le tante cose pericolosissime che nei boy scout fanno fare con criminale nonchalance ai ragazzini c'è anche una roba chiamata Hike. Con la h, ché con la n sono le scarpe. L'Hike, si legge su wikipedia, è un'uscita il cui scopo principale è quello di "isolarsi dal mondo quotidiano per contemplare la Natura e riflettere su di essa". Per il capo del reparto di esploratori Rende 2, all'epoca, questo significava evidentemente spedire tre tredicenni su un percorso sgarrupato che tagliava una montagna impervia. A piedi. Da soli. Di notte. Che se lo fai nella vita di tutti i giorni ti arrestano per abbandono di minori e finisci additato a Pomeriggio Cinque come simbolo del degrado della società odierna, ma negli scout no, si può fare, dice che è un'importante esperienza formativa. Sarà, ti andavi ripetendo quella mattina di agosto del 1989, mentre lasciavate tutti gli altri al campo e vi assicuravate gli zaini invicta giganti in spalla. L'aria un po' dei giovani pellirossa spediti a calci in coolo fuori dal villaggio per imparare a cacciare i bisonti, un po' di tre militari professionisti nani, un po' di poveri cristi che oh, senti, ma che due palle. Ma il vostro era un reparto misto, c'erano anche le ragazze, si poteva mica fare la figura dei debosciati? O mostrare la minima titubanza davanti a Sasà Baratta e tutti gli altri mocciosi dodicenni del gruppo, costretti ad aspettare ancora un anno per gustarsi il loro spicchio di Avventura? No, infatti.
Tutto il buio da contemplare e su cui riflettere che vuoi
Le colline sopra Montalto, Cosenza, Calabria, Borneo, avevano allora e conservano ancora oggi questa amena caratteristica di essere ammantate anche in pieno agosto da una nebbia piovigginante fittissima. La nebbia agli irti colli, e a metà salita sei già tutto fracico, 'a Cardù. La visibilità, già ridottissima, viene in genere ulteriormente limitata da UN'ALTRA caratteristica tipica delle colline della Catena Costiera calabrese. I dolci rilievi della Catena Costiera sono macchiati da nord, e fino a un certo punto a sud, da grandi e belle faggete tra le più selvagge della Calabria, se ne legge sempre su Wikipedia. Ché belle le faggete lo sono se le attraversi in macchina e ti godi un po' di fresco col finestrino a mezz'asta, molto meno se ti inoltri nel cuore della notte su una meenchia di sentiero sperduto che fa un freddo becco anche col maglione di lana, faggi e castagni sono così addossati uno all'altro che fa buio già tipo alle quattro del pomeriggio e la cartina topografica che vi hanno dato è del '43. Perché magari agli antristi più giovani sembrerà impossibile, ma nell'89 non avevate ancora i cellulari con il GPS e la connessione a Internet. Non avevate proprio i cellulari. E Internet. E il GPS. Non c'avevate niente, non c'avevate.
Tranne una meravigliosa cartina topografica militare del '43. Yu-hu.
E insomma si fa sera, siete lì a scarpinare, discutendo di temi prettamente scoutistici come i meriti del clamoroso album d'esordio dei Technotronic o le pere della Maria Laura, temutissima capo squadriglia delle Gazzelle, già quindicenne ma esentata dalla scarpinata notturna perché sì. Camminate, buttandovi alle spalle chilometri ma anche buttando distrattamente un occhio ogni tanto alla cartina del '43 e ai sentieri che si allontanano da quello principale. Vuoi mai che quello principale abbia smesso di essere quello principale due bivi fa? Vuoi mai che dalla boscaglia similvietnamita ti salti fuori un maniaco assassino armato di motosega e ascia da lancio che ha visto troppi horrorazzi americani come voi in videocassetta? Ma invece no, niente, tutt'apposto: dalla boscaglia è saltato fuori solo un cinghiale inferocito che voleva uccidervi. Tranquilli.
Robert Baden-Powell. L'idea di fondare il movimento dello scoutismo gli venne probabilmente durante la Seconda guerra boera, mentre era impegnato a combattere gli Zulu utilizzando come vedette ragazzini di nove anni. Il criminale.
Siete lì, si sono fatte le otto o le nove di sera, e perciò state marciando nelle tenebre già tipo da quattro ore, grazie alle particolarissime proprietà oscuranti delle belle faggete della cippa. Siete lì, e siete tu, Johnny Mnemonic e TotoCutugno. Come avrete intuito, per salvaguardare la reputazione sull'Internetto di quelli che sono oggi due stimati professionisti, stai usando dei nomi di fantasia scelti totalmente a caso. Ci si potrebbe a questo punto interrogare sul perché questi siano stati i primi due nomi di fantasia che ti sono passati per la testa, ma ci vogliamo arrivare a 'sto benedetto cinghiale o no? Ecco, appunto.
Due anni prima, al campo dei lupetti
E insomma, dicevi, siete lì, quando a un certo punto sentite un fruscio tra le fronde. Il tempo che Johnny Mnemonic, che apre la fila con la lampada a gas, punti in quella direzione il freddo potere illuminante del butano combusto e vedete schizzare via, boh, un piccolo siluro scuro. E poi un altro. E poi si sente una puzza di maiale terribile, e il rumore di fronde si fa molto più forte, e dalla boscaglia similvietnamita salta fuori un cinghiale di centocinquanta chili. Pur nella gioventù dei tuoi tredici anni e mezzo, pur essendo la prima (e anche l'ultima, se è per questo) volta che ti trovavi di fronte un cinghiale, hai intuito che il fatto che raspasse il terreno con uno zoccolo e grugnisse come una madre che è pronta a sventrarti per difendere i propri cuccioli-siluro-porcelluzzi non fosse esattamente un buon segno, ecco.
(Nota: ai fini della drammatizzazione di questo post, l'immagine potrebbe
non corrispondere necessariamente alla realtà
)
Quello che è successo subito dopo, beh, è un ricordo piuttosto confuso. Hai messo mano al tuo coltello, è vero, ma non l'hai mai estratto. Ci tenevi la mano per non perdertelo, impegnato com'eri a correre giù per la collina urlando, a cercare di far abituare occhi e ritmo cardiaco alle tenebre e a prenderti in faccia tutti quei cacchio di rametti di quella cacchio di suggestiva foresta di faggi e castagni che provaci te, anonimo espertone di wikipedia di questa fungia, a sfuggire di notte a un cinghiale inferocito fracassandoti contro ogni ramo. Provaci. Dolci rilievi tua sorella in bikini.
La corsa matta e disperatissima la conduci da solo, e al buio, perché per lo spavento Johnny Mnemonic ha buttato via la lampada a butano, e porca butana quella si è spatafasciata al suolo, e le pile le avevate negli zaini giusto per emergenza, e insomma corri, corri che al resto ci pensi dopo, dai. Un quarto d'ora più tardi hai trovato TotoCutugno, che la sua torcia era riuscito a pescarla alla fine dall'invicta anche alla cieca, ma non c'aveva il coraggio di tenerla accesa per più di dieci secondi a volta. Accendi e spegni, accendi e spegni. Che, la vuoi fulminare? No, ti risponde. Quello ci vede. Ma quello chi? Il cinghiale. Johnny Mnemonic l'avete ripescato più a valle, a puntate, ricoperto di fango come un uomo rana: un po' correndo e un po' precipitando era finito almeno un paio di tornanti più avanti. Avreste dovuto piantare la tenda lì, ammesso che quello fosse davvero lo spiazzo vagamente simile indicato sulla cartina di quarantacinque anni prima, ma non ci avete pensato nemmeno un istante: magari in giro c'era pure papà cinghiale. O suo cugino. Come funzionano le famiglie dei cinghiali? Boh.
Perciò avete deciso di tirare dritti fino al campo, continuando a scarpinare fino all'alba senza dormire. Facce e braccia tutte graffiate, Johnny Mnemonic senza più la borraccia e metà del contenuto dello zaino, persi da qualche parte mentre combatteva eroicamente contro la sua dose di rametti della morte. Un po' tre giovani pellirossa di ritorno al villaggio, un po' i tizi di Blair Witch Project in anticipo, un po' tre reduci dal Vietnam. Il tuo coltello di Tiger Jack era fortunatamente ancora al suo posto nel fodero. Al rientro al campo e poi anche dopo, giù tra gli amici in città, pensavi, avresti spiegato che purtroppo non avevi potuto sfoderarlo e usarlo per affrontare il cinghiale in un epico duello per la sopravvivenza alla Tarzan perché… beh, perché Johnny Mnemonic se l'era fatta addosso dalla paura e aveva scassato la lampada, certo. Perché altrimenti. E scarpinavate giù per la collina, e fischiettavate le note del celebre canto scout Pump Up the Jam.
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Commenti

  1. Spero che quel cinghiale sia finito a nuotar nella polenta...

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  2. Ah gli scout, roba non più socialmente accettabile dal '92 almeno

    La tua avventura indo-vietnamita mi ricorda un po' la mia gita di terza media, quando ci portarono su un'isola nel golfo di La Spezia e ci lasciarono soli, ché una s'era sentita male e se l'erano portata via con l'elicottero insieme a TUTTI i professori e alla guida che mentre ci lasciava esordì con "tanto c'é una strada sola, andate pure avanti".
    Peccato che poco più avanti c'era un bivio dove ci dividemmo, poi incontrammo un altro bivio e ci dividemmo e cosí via fino a che rimasi solo, mi imbattei in una zona riservata militare dove mi mandarono a cagare e dopo 4 ore passate pensando che morire a 13 anni su un'isola ligure solo come un cane non ci fosse scritto sull'itinerario giunsi finalmente alla spiaggia, dove c'erano già tutti i miei compagni intenti a limonare duro (gli stronzi) e giocare a pallone.
    Ci tornarono a prendere all'una di notte.

    Le scuole medie, che bei momenti :,)

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  3. Il Pollino, le grigliate, le albe, le tette enormi dell....ehm stò divagando troppo. Doc hai risvegliato in me dolci ricordi di una vita fà.....

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  4. Ma che bravo narratore che sei!

    Però non vale per dare lustro a qualcosa come "i ragazzi sempre in panataloni corti, che fanno le preghiere col don"! Si è scoutismo. Ma è scoutismo in Calabria!
    La Calabria è quella che i genitori degli altri c'hanno varie esperienze infantili, invece tuo padre bambino nella nebbia della Sila, c'ha quella del lupo grosso come un asinello, che ti sbrana la capra!

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  6. :D :D :D gli hike... altro che la Danger Room! :D

    quanti ricordi... e come siamo vecchi caro doc... ;)

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  7. Doc. questi sono dei gran bei ricordi, cose che forse i regazzini di oggi, tutti Cellulare e disco-trance-hypnotic non proveranno mai.
    Io il coltellino, non avendo fatto lo scout, lo avevo così piccolo ma così piccolo che al massimo potevi infilzarci una mosca, ma ne andavo comunque fiero!! :)

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  8. Grande Doc!! :)

    @Blucyber74: ti posso garantire che le fanno anche i ragazzini di oggi gli hike!

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  9. Sì li fanno ancora gli Hike, ma in maniera molto più "assistita"... XD

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  10. Ah, dolci ricordi di infanzia... Mi ricordo ancora la corsa forsennata insieme a quello che l'anno successivo sarebbe diventato mio compare (poichè ho dovuto cresimarlo) per sfuggire ad un toro inferocito, roba che a Pamplona se la sognano, in una fiumara in secca estiva... noi il coltello ce lo avevamo, in stile Rambo, ma non eravamo negli scout... Ah, la Calabria... terra maGGica...

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  11. Doc racconto fantastico, anche se a me gli scout hanno sempre fatto paura... :D

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  12. Mai coperti gli scout (a parte quella volta che nel viaggio in treno per Parigi si sentiva la puzza dal vagone affianco).

    Però a due passi da casa c'era un bosco, con tanto di grottini scavati risalenti, con tutta probabilità, al periodo della guerra.
    Io, l'omotigre (don't ask) e un altro paio di debosciati (ancora oggi amici per la pelle) spesso vi ci si avventurava senza zaini attrezzati, senza coltelli da 16cm, senza criterio, con solo una torcia e tanta incoscienza.
    Di solito solo pecore nei prati limitrofi, al massimo dei ragni mutanti deformi nei grottini talmente bassi che ci si entrava col passo del ghepardo.
    Solo una volta, e qui il crossover con le tue avventure, siamo stati inseguiti da un gruppo di cinghiali selvatici. Usain Bolt non sei un C477O di nessuno!

    Bei tempi.

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  13. "E quando hai sguainato l'arma e quella ha fatto il claudiobagliore bzìn! come la katana di Goemon, l'agente è impallidito e ha detto Lasciamo stare, va', che é meglio" LOL
    Il "SI" di "Ragazzo, ma quel coltello è inferiore alle quattro dita di lama consentite dalla legge, sì?" citava l'intercalare dell'ispettore Deltoid ("controllore" di Alexander Delarge in Arancia Meccanica), o un intercalare calabrese, o sono io che mi faccio condizionare da "Player one" e vedo citazioni ovunque :-) ?

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  14. PS: anzi no. Presente le pecore di cui sopra? Beh, un paio di volte c'erano anche i cani pastori. Maremmani. Gigaenormi.

    A proposito di cinghiali, invece, una volta uno HA INVESTITO LA FORD FIESTA ('83) DI PAPÀ, distruggendo la carrozzeria.
    Bella la scena di lui che ferma una macchina, questo scende e vede il lago di sangue e la macchina disastrata e, prima che capisca si tratti di un animale e non una persona, papà gli fa "Mi dai una mano a caricarlo nel portabagagli?" xD
    Qualche giorno con una vasca piena di sangue e una testa di cinghiale che ne usciva fuori, una sessione di macelleria sul tavolo della cucina, e giù a salciccie, prosciutti e costolette. Yummi!

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  15. Da bimbo, quando non ero impegnato a sfuggire a temibilissimi tacchini giganti dal cattivo carattere, col loro glu glu da incubo, trovavo anche il tempo di fare passeggiate in famiglia nei boschi, per tornare alla macchina (rossa) con toro spuntato dal nulla nei paraggi.
    Oppure diverbi con capre bellicose dagli occhietti maligni, mute di pincher selvagge, finanche cani pastori un attimino intimorenti.
    Ma cinghiali mai, cioè, non al di fuori della loro presenza nel piatto.
    Terra d'Abruzzo, qui gli animali non mancano...

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  16. Tiger Jack, Tiger Jack.
    Perché ti chiami così Tiger Jack? Jack non è un nome da pellerossa e le tigri in Amrica non ci sono mai state.
    L'hanno mai spiegato in qualche storia di Tex?

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  17. Un po' facevano paura pure a me gli scout, se non altro per il bizzarro ed inquitante abbigliamento.

    Detto questo l'unico animale che ho incontrato da vicino è stato un cerbiatto in una vacanza in Danimarca con quella che poi è diventata mia Moglie (9 estati fa). Eravamo appena entrati in un parco e ci è passato vicino questo animale che scappa come un missille; il problema fu che l'essere vivente più svaventato in quel frangente fu mia Moglie, che volle tornare indietro.
    Ancora oggi la prendo in giro dicendogli che quel tipo di animale è buonissimmo, soprattutto con la polenta.

    PS: in una estate di 15 anni fa visitai l'entroterra calabro (caldo e molto bello) con un amico calabrese e la cosa più sconcertante fu quella di scoprire che tutti parlavano spesso e voltieri dialetto, l'italiano lo conoscevano benissimo ma l'abitudine li spingeva a parlare in dialetto e non erano abituati a parlare con un "foresto" come me. Domandavi in italiano e rispondevano in dialetto; per me che capisco abbastanza bene solo il milanese e il banino (dialetto di San Colombano al Lambro - MI) era un dramma. Il mio amico chiedeva a tutti di discorre in italiano ma dopo una decina di minuti i nostri vari interlocutori ritornavano in modalità automatica e ricominciavano a parlare in dialetto. Se scrivo "scaliga merlus che te minga il to us" o un più semplice "se fem?" è difficile capirmi per i non indigeni.

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  18. Vedi te che coincidenza, giusto ieri parlavo a un collega - che ha figli piccoli - di quanto era affascinante l'esperienza degli scout. E tu oggi mi esci questo post così d'amblé.
    Ho gli stessi identici ricordi, cinghiale compreso (ma faceva parte del pacchetto?). L'unica differenza era che io me lo sono trovato davanti (=l'ho intravisto nel buio fra gli arbusti) quando sono uscito dalla tenda per pisciare.
    Cmq, quanti, magnifici, chucknorrici ricordi... ma allora, e qui torno a bomba al collega, sono altri tempi: oggi un genitore sarebbe molto ma molto più restio a far partire due settimane il figlio dodicenne per un'esperienza del genere. Sono (siamo) diventati iperprotettivi.
    Se penso che la mia prima accetta me la regalò mio padre...

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  19. un noto attore australiano26 luglio 2012 alle ore 10:18

    ma doc eri scout Agesci o Cindai?
    Io non ho mai frequentato quella loggia ma le mie 2 sorelle minori si: una in un hike ha guadagnato 10 punti di sutura exp e i miei genitori -10 anni di vita danno critico. L'altra addirittura è diventato capo (gran mogol?) e si organizzava tutti i campi di lavoro/prigionia con escursioni,palafitte e polenta cruda da mangiare coi frugoletti fino a quando non s'è sposata. Sicuramente si son divertite entrambe (le prime sigarette e le indianate di vodka secondo me le han scoperte lì), però io le ho sempre considerate delle incoscienti a fare quelle uscite,soprattutto quella che finì per poi dover gestire il tutto, aldilà di 626 e responsabilità penale,me la immagino di notte nei campi a dover fare la ronda e darsi i cambi coi pari grado per evitare che giovani guide venissero ingravidate da stalloni rover...

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  20. Drakkan
    E te pensa che buona parte dei dialetti locali sono incomprensibili anche per i calabresi. Ti sposti nell'entroterra di qualche chilometro, e ti ci vuole il pesce di Babele.

    Massimo Sola
    Incredibile. Non pensavo che qualcuno l'avrebbe mai colta. °__°

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  21. Doc, te sei il bambino moro nella foto dei lupetti?

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  22. "... Il tempo che Johnny Mnemonic, che apre la fila con la lampada a gas, punti in quella direzione il freddo potere illuminante del butano combusto.."
    Per me qui hai raggiunto l´apice. Mi sarei tatuato il tuo nome sull´avambraccio :)

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  23. Doc, ho vinto la chiave di rame antrica?
    O un prosaico buono per l'estrazione fortunata nel prossimo contest? :-)

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  24. un noto attore australiano
    Per una questione di rispetto evitiamo quel capitolo. Di rispetto anche per le pere della Maria Laura, dici.

    mitch
    Già. Quello con il fazzolettone allentato à la Mickey Rourke. Il biondo è mio fratello, che furbamente dagli scout e dai loro campeggi a Tana delle Tigri è sempre rimasto lontano.

    Massimo Sola
    Hai vinto la prestigiosa chiave celeste melvino.

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  25. Davvero una bella storia!
    Sono giunto alla conclusione che se tutto andasse secondo logica, metà di quelli che conosco (me compreso) ci avrebbero dovuto lasciare le penne in quei viaggi, sarà mica che da bambini abbiamo più coolo che da adulti? Riprovassi ora a fare qualcuna di quelle cazzate...finirei in ospedale per 6 mesi.

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  26. L'Antro Atomico. Da oggi con il 75% in più di aneddotica spicciola sul tema dell'infanzia! :)

    Una sola prece: CONTINUA, TE NE PREGO!!! :D

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  27. @Doc
    mi ricordo frasi del tipo: "Pellizò, ancora sei bive?" oppure "ti pagna?", quest'ultima rivolta al fratello piccolo del mio amico per sapere se una certa cosa lo stesse spaventando.

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  28. E vabè, buttala via. Magari apre l'armadietto dei medicinali, o l'ufficio della psicologa bona (quella con cui qualche fortunato andava a parlare, secondo la leggenda metropolitana, durante i tre giorni della visita di leva; soprattutto se nel questionario aveva dato risposte "sbagliate" tipo "mi piacciono i fiori")

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  29. Certo che se vi dicessi che circa un'anno fa, locazione: Milano Sud (inizio hinterland) ore: 01,20 di notte Sono sul balcone a fumare quando sento un verso strano che definirei Sgrufolare (non so se esiste) guardo verso la campagna e a circa tre metri dalla cancellata del condominio c'è un cinghialotto che prima si ruzzola a terra e poi con calma si è allontanato!! Cioè a Milano!!

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  30. @Bluecyber74
    Beh... il cinghiale compare anche nel simbolo del comune di Cesano Boscone... E la zona dovrebbe essere più o meno quella.
    Evidentemente l'hinterland milanese, assieme ai boschi attorno ai villaggi di irriducibili Galli, è l'habitat naturale dei cinghiali.
    Ma questo ce lo aveva già insegnato ATTILA con Abatantuono (Puccello... Peloso... Setoloso...)

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  31. Drakkan:
    Lolle. Che zona era? (e si dice "ti spagni", in omaggio alla poco gentile dominazione spagnola).

    Bluecyber74:

    http://cdn.memegenerator.net/instances/400x/23986435.jpg

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  32. No dai, ma veramente avete fatto l'Hike? Cioè, non avete deviato verso il paese più vicino a bere birra? Mai conosciuto nessuno che abbia seguito il percorso previsto...

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  33. Mai stato negli scout, mai avuto il desiderio. Sarà che fin da bambino il nome "lupetti" ed il vestiario li ho sempre trovati imbarazzanti. Li guardavo, mi immaginavo vestito così e pensavo "no Ale, hai già problemi di autostima così".. e questo lo pensavo mentre li guardavo dall'altare, facendo il chierichetto e quindi vestito da pirla XD
    Poi sarà anche perchè con la religione erano legati a filo doppio, che già ero costretto/deviato a fare il chierichetto, va se mi andavo a tritare gli zebedei pure negli scout.
    Non se la prenda nessuno, non intendevo assolutamente offendere, ma sono i sinceri pensieri che avevo a dieci anni XD

    In compenso un cinghiale l'ho visto anche io: si chiamava Flipper ed un conoscente di mio padre lo teneva nel giardino della sua villetta in perfieria, il quale presentava un enorme cratere che Flipper aveva scavato per farsi la tana. Era una bestia enorme, molto docile e odorava vagamente di liquirizia (non ho idea del perchè).

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  34. a me queste cose le mandavano a fare a notte fonda, svegliandoci in malomodo sbattendo pentole e quant'altro. "Avete 30 minuti per preparare gli zaini con questo materiale, poi tornate qui che vi diamo le cartine."

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  35. @ CapPixel: mi è successa la stessa cosa quando ho fatto il militare :D ma senza le cartine.

    Per il resto mi piaceva tantissimo leggere il Manuale delle Giovani Marmotte della Disney (lo conservo ancora gelosamente) ma non so perché l'idea di andare a fare lo Scout non mi è mai piaciuta!

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  36. Ahhh fantastico! Anch'io ho fatto gli scout e anch'io ne avrei da raccontare. Anch'io ho fatto gli hike, a 15 anni ero capo e dovevo portare in giro 6 ragazzini di 13 in giro con la famosa carta topografica del '43... Ne avrei da raccontare!

    Un solo appunto: era fico fare gli scout? A me non pare proprio!

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  37. "Per questo, e anche perché andare ai boy-scout era, essenzialmente, l'unico modo per essere autorizzato a portarti dietro un coltello con una lama da sedici centimetri da far impallidire Rambo E Crocodile Dundee. "

    ma quale scusa bartsimpsoniana del coltello, lo sappiamo tutti che uno diventava scout solo per avere la possibilità di limonare duro con le girl scout ( o con i boy scout, dipende dai gusti)! XD

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  38. @Doc
    sono stato, se non erro nell'estate del 1998, in un paese di nome Verzino (KR), dimenticato da Dio dove il pomeriggio si schiattava di caldo (45° C) e alcune signore anziane avevano il pizzo (non quello fatto all'uncinetto, la barba vera e propria). Sono stato anche a San Giovanni in Fiore e mi è piaciuto di più, non fosse per la maggiore disponibilità verso il mio problema linguistico e la presenza di una chiesa/basilica molto antica che ho visitato volentieri.
    Mi hanno portato anche in Sila in una casa in mezzo ai boschi in località a me ignota dove ho assagiato vari insaccati calabri come (mi scuso per come li scrivo) la finnicula (salamotto fatto con gli scarti del maiale), l'uscilo (guanciale, credo?!) e altri non ben idetificati.
    Grazie per la correzione, il mio calabrese è un po' arrugginito.

    @Bluecyber ed altri
    non per fare il saputello ma la storia vuole che Mediolanum (che deriva dal celtico Medioplanum, letteralmente "in mezzo al piano") derivi dal fatto che il fondatore di Milano, Belloveso principe gallo, mentre era adoperato a coordinare la costruzione della nuova città vide un incrocio tra un maiale e un cinghiale. La scrofa era parte pelosa e parte no, quindi medio lanata e cioè Mediolanum.
    Detto questo i cinghiali sono una parte itegrante di Milano anche se sono non sostanzialmente spariti.

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  39. @Drakkan
    Oddio!! Cinghiale Mediolanum sgrufolato intorno a te!! Ma allora si cominciano a spiegare le abitudini di Pernascò!! :)
    Il cinghialotto che ho visto quella sera era per l'esattezza nella campagna adiacente al quartiere Gratosoglio dove abito!!

    @Doc.
    Sembra proprio quello della foto!! :P
    Comunque tra dieci giorni sono in quel di Calabria, mia terra natia, e mi hai fatto venire voglia di fare una bella escursione in solitaria in Sila alla ricerca del mitologico Mostro/Cinghiale Calabro!!

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  42. Bello il racconto del cinghiale in vasca Drakkan!

    Mi sovvendono dolci ricordi di infanzia tutta bon-bon e miele col mio raffinato armamentario di parenti, tipo quando tuo zio vince una gallina alla festa dell'Unità in località Apparizione. Perchè la Liguria è come la Calabria, un attimo e sei nei monti, con le feste dai doni un o' più... rustici, diciamo così.

    Che la gallina vive un po' nel balcone di tuo cugggino (che ne aveva viste già di per così) che la conosci pure te, la madre quache risata okay, ma insomma, la vuole uccidere per mangiarsela (cuore di mamma) perciò arriva zio in balcone, le strappa la testa a mani nude, sangue ovunque, mio cugggino (che non batteva ciglio) mi racconta che la gallina se l'è pure un po' corsa senza testa. Io arrivo che la zia stava pulendo (troppo) sangue sul poggiuolo, con le altre zie che commentavano severe "che non si fa così..." (sai il cuore femminile, più delicato, sensibile con gli animali) "...che la si uccide con più professionalità, che basta rompergli il collo in questo punto qua, che poteva chiamare la nonna di là che al paese lo faceva una volta si, e l'altra pure. Che con ricercate metafore suggerivano lo stato d'ebbrezza dello zio al momento dello strappa-e-vinci gallina"

    Tutto rigorosamente, in un balcone in piena città!

    Esperienze che un qualunque odierno Zakky84 può fare col suo i-phone.

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  43. @Stefano M : Mai conosciuto uno che ci sia arrivato al punto previsto, è diverso xD.

    Bei tempi gli scout, purtroppo denigrati da quegli orribile pantaloncini che in verità nè ai lupetti, nè in reparto ho mai visto indossare da persona alcuna, per noi i pantaloni delle divisa erano dei normalissimi jeans

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  44. Segyl, Stefano M:
    Eravamo su una montagna sperduta. Il paese più "vicino" era a millemila chilometri di distanza. Probabilmente in Tunisia.

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  45. Quando ero ragazzina facevo hike anche senza aver mai messo piede nei boyscout, che dalle mie parti c'erano solo quelli cattolici e ai miei un pò disturbava. Ad Agosto dalle parti di Gubbio i ragazzetti usavano accamparsi selvaggiamente sui monti, totalmente isolati, solo per poter fare un pò quello che gli pareva loro, ed io in quanto animale metropolitano mi ci accodavo trascinata dagli amici locali. Un'incoscienza che levati...
    A quelle coordinate, oltre ai cinghiali, bazzicavano anche i lupi O_o!!!

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  46. @Drakkan
    comunque anche qui in Veneto funziona ancora così, e addirittura c'è gente che l'italiano proprio non lo sa parlare! Per non parlare dell'Altopiano di Asiago, dove si parla ancora il Cimbro...

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  47. @Whiteout
    Beh, gli scout sono un'organizzazione paramilitare: il buon (?) Sir Robert Stephenson Smyth Lord Baden-Powell, Primo Barone Baden-Powell di Gilwell era generale dell'esercito britannico e l'idea gli è venuta da lì.

    io ho militato durante elementari e medie nel reparto Vicenza 7, e lo odiavo. però è stato divertente quando mi hanno accoltellato ad un piede.

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  48. e comunque, per far capire il sano e simpatico ambientino, questo era uno dei miei capi:

    http://www.ilgiornaledivicenza.it/stories/dalla_home/363014_prete_accusato_di_molestie_sessuali/

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  49. Fischiett, CapPixel: il medico di campo chi era, Mengele? :)

    Giù da noi c'erano solo gli scout baciapile dell'Agesci, con le camicie da giovani forzisti. Una volta abbiamo incontrato un gruppo di scout laici, quelli del CNGEI, e sembravano degli scout veri.

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  50. Dalle mie parti se qualcuno si azzardava a dire "sono uno scout" finiva pestato a sangue per principio. Sarà che in montagna ci vivo, e qui tende e campeggi e cinghiali li puoi incrociare un giorno sì e l'altro pure; vantarsi di essere scout in montagna è come vantarsi di prendere l'autobus in città.

    P.s. la zona si sta ripopolando di lupi. Magri toglieranno di mezzo tutti quei cervi e tutti i cinghiali mangiapatate. (Abito pochi chilometri fuori da Grande Inverno)

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  51. E io che pensavo che gli scout servissero solo a fare le prime esperienze parasessuali....

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  52. Ma quanto ti invidio Doc: la fauna della campagna della mia infanzia nell'altomilanese consisteva per lo più in giovinastri che armeggiavano con siringhe varie in mezzo ai campi, ragazzotti pseudosatanisti che impiccavano i gatti (qualcuno si ricorda il caso di cronaca delle "bestie di satana"? uno abitava di fianco a mia nonna) e bisce d'acqua lunghe un metro e purtroppamente del tutto inoffensive. E zanzare. Zanzare grosse come cinghiali, in certi casi, ma neanche lontanamente così affascinanti (e non ci puoi fare lo spezzatino con la polenta)

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  53. Io, pur essendo scout-esente, ho fatto ugualmente i miei incontri ravvicinati...

    Ricordo una sera, in montagna, quando dal sottobosco è agilmente schizzato fuori un tasso di proporzioni ciclopiche che ha deciso di attraversare la strada proprio mentre sopraggiungevo io a piedi...che tipo m'è passato a 10 centimetri dalle scarpe...

    Non vi dico l'infarto che m'è preso.

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  54. Gli scout sono do un esperienza divertente... A patto di smettere in tempo! Io ho abbandonato col noviziato, quando sono iniziate tutte quelle promesse a Giesù e famiglia cristiana.

    Personalmente ho un gran bel ricordo del Reparto: le prime pomiciate ("Hike di coppia"? Chiamatelo favoreggiamento all'infrattamento) qualche scontro all'arma bianca (che ha lasciato varie cicatrici) e una generica capacità di sopravvivenza che si è rivelata assai negli anni dell'Università.

    P.S. Tutti i mastri bestemmiatori che ho conosciuto venivano dagli scout, sono anni formativi anche per quello!

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  55. Doc, meno male che Blair Witch Project non l'avevano ancora girato, perchè se vi trovavate in quel boschetto dopo aver visto il film ai voglia che vi divertivate ( che anche così, non è stata proprio una scampagnata di salute ).
    Ma anche il responsabile che vi manda da soli in mezzo al nulla , ma come si fa dico io ?
    Potevate perdervi , farvi male ed essere incapaci di proseguire, attaccati da belve mediamente feroci e Dio solo sa cos' altro.

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  56. Che tempi signori. Io sono stato uno scout CNGEI (e odiavamo a morte gli AGESCI, più che altro perché per tivvù e giornali esistono solo loro) ed è stata una delle esperienze più traumaticoformative della mia vita. Del tipo che ad otto anni sai già cosa sia il nonnismo e la struttura da caserma. Non il mio reparto, ma un'altro ha avuto la pessima idea di piantare la tenda nel letto di un fiume. Convinti duri che, dai, è estate, alla peggio fa due gocce e ci sporchiamo di fango. Si sono presi il temporale più violento registrato nella zona da settordici anni ed hanno rischiato di tirarci il calzino in gruppo perché si sono trovati nel letto di un fiume in piena di notte. True story.

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  57. Bellissima storia. A 5 giorni dalla partenza per l'ennesimo campo ci voleva.
    Purtroppo l'hike mi è sempre mancato in reparto, ma le missioni sono state sempre dei coacervi di avventure.

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  58. Ah, gli scout, che bei ricordi... anch'io nell'Agesci (il CNGEI a Siena non è durato un tubo) ma in un reparto a suo tempo guidato da un bolscevico, quindi tasso di religiosità pari ad un kolkhoz sovietico. Però il cinghiale a tu per tu non mi è toccato... in compenso ho bellissimi ricordi di cucina creativa con ingredienti non commestibili, pioggia ed allagamenti in tende sovraffollate, nonnismo, gente che si faceva malissimo in modi nuovi ed originali (come quello che si aprì un pollice cercando di fare la punta ad uno stecchino col pennato)... meraviglioso.

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  59. Maremma cignala chissà che spavento! XD
    A me è successo poco tempo fa con dei caprioli. Mentre passeggiavo con mia moglie in un bosco sono spuntati dalla vegetazione e si sono fermati ad osservarci. Per fortuna i poveretti erano più spaventati di noi e sono scappati quasi subito, altrimenti credo che saremmo ancora là bloccati dalla paura.

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  60. Mai stato negli scout, nonostante i miei abbiano provato per lungo tempo a convincermi... dalle mie parti scout era sinonimo di figlio di papa' chiesarolo, e anch'io come un altro commentatore mi sentivo gia' abbastanza problemi di autostima di mio, senza dovermene cercare di extra. E poi a quell'eta' nei boschi preferivo andarci da solo, a fumare le prime Lucky Strike e ascoltare Burzum.

    Solo molto tempo dopo mi sono reso conto che in realta' gli scout fumavano quanto me, ascoltavano Burzum quanto me (alcuni, per lo meno) e in piu' zompavano anche come ricci; ma ormai era troppo tardi per i ripensamenti.

    A parte questo, il racconto del Doc e' da applausi.

    PS l'unico cinghiale buono e' il cingiale cotto.

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  61. Ecco, io sono sempre stato parrocchino (qualcuno l'avrà intuito), caricatemi pure di insulti (tanto li respinge la chiave celeste melvino che ho vinto ieri). Devo dire che, nella mia personale esperienza, ho sempre avuto l'impressione che gli scout fossero un po' più incoerenti dei parrocchini.
    Come se divise, giuramenti, codici, regole e compagnia bella fossero una scusa per scampagnate fuori controllo, sex (smoke) drugs and rock n' roll (forse, perchè neanche i canti scout erano 'sta botta di vita). Cioè, buon per loro (a parte la droga e IMHO il fumo), ma son cose che puoi fare in tutti gli altri contesti, senza bisogno della messinscena.
    Poi con gli anni ho avuto esperienza indiretta di gruppi un po' più seri.

    E cmq "qui al nord" i pantaloncini li mettevano eccome (uno dei motivi per cui li trovavo strani erano questi pantaloni corti indossati in ogni stagione, oltre al fazzoletto e altre cose). Mentre i coltelli credo fossero meno da "Crocodile Dundee".

    Cmq sicuramente, in un modo o nell'altro, erano esperienze formative (tipo gli incontri ravvicinati con il cinghiale ti formano)

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  62. Sono uno scout da quando avevo sei anni, da qualche annetto sono capo e nella prossima settimana partirò con i miei ragazzi/e per il campo. Per altro quest'anno il campo è unico per tutta la provincia quindi stiamo parlando di qualcosa come 500 ragazzi e ragazze, ma non divaghiamo.
    Devo dire che la vita in associazione ti lascia un sacco di esperienze che possano fare da base per racconti eroici come il tuo qui sopra ma sono forse i momenti che ricordi con più piacere.
    Evito di commentare le modalità con cui sei stato spedito in hike perché non mi sembra il caso di imbastire discorsi seriosi ma per quello che vale consiglio caldamente l'esperienza negli scout, d'altronde se non credessi in quello che faccio non starei a girare ancora con le braghe corte alla soglia dei trent'anni.
    Ah per chi se lo chiedesse gli scout mettono i pantaloni corti per non rovinare quelli lunghi con le spine che troveranno invariabilmente ad altezza polpacci ... o a volte per far piacere ai rovi!

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  63. Miii, Doc. Sai che c'è?! Stanotte, complice il tuo post, ho rammentato uno degli aneddoti più horror delle storie horror sulla montagna!

    Storie di vita vissuta dal Marte, tipo una ventina di anni fa (ma pure di più...).

    S'era in montagna, per l'appunto. Combriccola di 25/30 persone. Cosa si fa, dove si va, questa sera? Cosa si fa, dove si va? Fuori di testa... Andiamo tutti in branco, con le torce, di notte, nel bosco, fino alla "Casa Abbandonata"...

    30 persone scarpinano per una ventina di minuti abbondanti, s'inerpicano su un versante erboso ed arrivano a questa fantomatica "Casa Abbandonata" dove, si narra, si tengano sedute spiritiche, messe nere, sacrifici umani e dalla quale probabilmente scaturiscono anche emanazioni cthuloidi... :D

    Il Marte, sull'uscio dell'abitazione, guarda stancamente la silhouette del bosco, nero come la pece, incorniciato dalla luna piena, quando, dal fitto degli alberi, dardeggiano due fanali abbaglianti...

    "Ragazzi, vi sembrerà strano, ma c'è una macchina nel bosco a quest'ora della notte."...

    Rombo di motore che accelera. La macchina esce dal bosco e sale verso la casa.

    "Ragazzi, vi sembrerà strano, ma la macchina è uscita dal bosco e sta venendo qui."...

    Una mandria di 30 persone esce dalla casa e la aggira sulla destra, per non dare nell'occhio, nella speranza che la macchina cambi direzione.

    La macchina non solo non cambia direzione, ma aggira anche lei la casa e ci viene contro accellerando...

    Una mandria di 30 persone scappa come se non ci fosse un domani giù per il pendio erboso. Gente che rotola. Persone che si calpestano. Dispersi nei noceti, nei gineprai e dentro i fossi. Morti e feriti... :D

    Una scena che neanche il "King" di "Christine" avrebbe immaginato.

    PS: Essendo che in quel frangente apocalittico, oltre a me, c'era pure il nostro "Gatsu" De Benetti, ti consiglio di chiedergli di narrarti la leggenda de: "La Casina Abbandonata Nevegalese E LA Macchina Infernale Dal Bosco™" durante una puntata di "RingCast". Contribuirai senz'altro alla creazione di uno dei momenti più alti della storia del suddetto podcast.

    Parola di lupetto! :D :P

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  64. Rouges17:
    Io quella cosa lì dei pantaloncini corti non l'ho mai capita: "Così non ti rovini il pantalone in mezzo ai rovi", "Così non ti inzuppi le gambe se ti bagni", ecc.
    Così, però, era la festa dei rovi e delle zanzare. Sempre usati i jeans: me ne portavo un paio in più e ridevo nel guardare come si riducevano gli altri.

    Una volta siamo a questo megaraduno scout in Umbria, e c'è un reparto del Veneto, tutti precisini. Si avvicina il gran rais dei precisini della fungia, con gli occhialetti, e mi viene a dire che non posso portare il fazzolettone così tutto allentato e i jeans. Ad allontanarlo è bastato uno sguardo pregno dei valori dell'amicizia tipici dello scoutismo e di Clint Eastwood.

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  65. Il problema dei jeans è che se si bagnano non s'asciugano mai più. Inoltre non tengono particolarmente caldo e occupano spazio. L'idea di base è che le braghe corte impicciano meno certo non tengono caldo ma in realtà le gambe non sofforno particolarmente quello che è importante è tener caldi e asciutti piedi, testa e torso. Preservare i pantaloni è pura ironia in realtà i miei sono sempre stati un ricettacolo di macchie perenni e toppe. Personalmente li trovo molto comodi resistenti e con le tasche ampie ... giuro su quello che ho di più sacro che non sono un rappresentante e non ho una percentuale.
    Per il freddo il top sarebbe una calza maglia che traspira tiene caldo e ingombra poco ... ma devi essere un vero uomo per indossare una calzamaglia!

    I precisini sono ridicoli in ogni ambito, alla giornata mondiale dei giovani del 2000 a Roma ero con un gruppo di Gela i capi giravano con scarpone e calzettone al polpaccio con risvolto ... nell'estate romana, non immagino la sera che odore emettessero quei piedi!

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  66. Ragazzi, sempre con molto sorriso sulle labbra (mi sono MOLTO ricreduto su certi scout incontrati in servizio civile), e tenuto d'acconto che esperienze di vita lontani da un certo sobrio conformismo (tipo scout), sono certo molto formative, ancora, che ti cerchi con la tua mente che ha la forza dell'indipendenza, ma sono spesso anche di una durezza forte che si possono pure evitare nella vita! Perciò un'alternitiva può essere un'infanzia negli scout.

    Detto questo, però ci sarà un motivo se Verdone (uno vicino a prendere i voti!) in "Grande, Grosso, e Verdone" al suo "Mimmo", quello di "in che senso?", fa fare la fine del capo scout! :DD

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  67. Quanto alla botta di vita dei canti scout c'è da dire che un po' di arrangiamento fa miracoli (mai sentito il classico "Terra di Betulla" versione punk?) inoltre quando ero in reparto nel repertorio tipico del fuoco di bivacco figuravano anche i Guns'n'Roses ed i Blues Brothers, per dire un paio di nomi, mentre durante le marce saltavano fuori Elio, la PFM, la canzone del boscaiolo dei Monty Python, Metallica ed Iron Maiden, pure i Manowar. Dipende da chi c'è come capo: se ti capita il pretonzolo mancato è trita.

    C'è modo e modo di fare gli scout. Quello che preferisco (ed è anche quelli che ho vissuto con grande piacere) è quello un po' scanzonato più occupato alle cose pratiche utili alla sopravvivenza e magari al costruire qualcosa di ganzo ed entusiasmante (tipo che per tre anni noi abbiamo costruite le tende sopraelevate, smettendo solo il mio ultimo anno perché il posto dove eravamo, essendo a terrazze, non permetteva di piantare i treppiedi) senza stare a guardare tanto il pelo nell'uovo, stimolando il desiderio dei ragazzi di fare del proprio meglio per il piacere di farlo, senza dover per forza competere con gli altri.
    Questo è un modo di vivere gli scout. In genere si vede nei reparti maschili o in quelli misti fin dalla formazione, sarà che le donne smettono di fare le precisine appena si accorgono quanto ci si diverte di più a fare i cignali.
    L'altro modo, quello tipico - ahimè - dei reparti femminili, è il mondo ipercompetitivo dei precisini insopportabili, quelli che fanno sempre attività al chiuso con tematiche seriose, o che se fanno qualcosa di fisico lo fanno solo per mostrare urbi et orbi la loro superiorità. Toccò a mia sorella vivere quest'esperienza da incubo, ed ancora ne porta le cicatrici. Per fortuna mio fratello, a cui toccò in sorte un reparto misto dopo decenni di separazione maschi-femmine, non si è adeguato al nuovo andazzo e se ne è altamente fregato se la sua vivace squadriglia non vinceva premi per attività particolari: continuavano secondo il metodo vecchio e si divertivano a bestia, segretamente invidiati dagli altri che, per integrarsi alla modalità "precisino-rompiballe" si trovavano a competere con le femmine (e si sa che quanto a competitività le donne battono gli uomini ad occhi chiusi e con una mano legata dietro) e non si divertivano più.

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  68. "Tipo che una volta, dicevamo, sei stato punto da uno scorpione"
    Nella bassa veronese questa era una evenienza MOLTO remota....

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  69. scorpioni, può darsi. Ragni, zanzare, scolopendre, vespe, calabroni, processionarie (da noi le chiamiamo "gatte pelose") invece non erano casi tanto remoti. Da lì è nato il corollario al sesto articolo della Legge scout: "la guida e lo scout amano e rispettano la natura - posto che la suddetta natura non rompa le scatole alla guida e/o allo scout."

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  70. stima Doc, sempre di più.
    anche io all'hike in coppia col fido Albert, abbiamo incrociato un cinghiale. noi eravamo già in tendina e lui di fuori a grufolare... bei momenti...
    cmq sì troppe ambientazione e atmosfere da film horror ai campi (all'ultima sera dell'ultimo campo, vedemmo una luce in mezzo al bosco, dormii o feci finta tutta la notte col coltellino in mano...)

    ps
    da noi l'hike si faceva a 16 anni...

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  71. una volta da capo dei lupetti (ero Bagheera...), camminando su un sentiero ci siamo trovati di fronte un cinghiale. lupetti esaltatissimi, io ho fatto giusto in tempo di prendere una pietra e attuare il protocollo di difesa anticinghiale che consiste semplicemente nell'urlare fortissimo "CINGHIALE!!!!" e lui è scappato. è un sistema che avevo già sperimentato e funziona davvero.
    lo sembra strano ma qui in Liguria è pieno di cinghiali e nell'entroterra si incontrano facilmente anche vicino alle case...

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  72. @Doc:
    medico da campo? quale medico da campo? quando mi sono accoltellato un piede mi hanno detto "mettici un cerotto e non appoggirati troppo per un paio di giorni!"

    Per fortuna riesco ancora a camminare e posso vantarmi di una bella cicatrice.

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  73. se rido fino a star male è perché sono una cattiva persona?

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  74. Incontri ravvicinati? Essere scout non è necessario.

    Senti qua: novembre 2010, isola-santuario di Miyajima (coordinate nipponiche), io e la moglie, di notte, in mezzo al centro abitato deserto, circondati da cervi e tanuki dal gelido riflesso assassino degli occhi.

    Siamo sopravvissuti, ma mi ricordo chiaramente di come, prima di raggiungere il ryokan della salvezza, constinuassi a sussurrare a mia moglie "cammina piano e NON ti voltare..." :D

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  75. fortunati voi nei reparti misti , da noi nel FSE ragazzi e ragazze erano rigidamente separati , come confucio insegna , quindi farsi le prime esperienze sessuali negli scout avrebbe comportato un scelta di campo cui non mi sentivo portato

    in compenso mi sono beccato capi esaltati( avevano appena finito la leva e non avevano capito che gli scout NON sono militari ) zecche , malmignatte !!! (ti stai inventando tutto non esiste la vedova nera in Italia :@) .


    riguardo la CRIMINALE impreparazione dei capi, ricordo di una squadriglia scout che fece un accampamento sul letto di un torrente , finendo travolta perirono in 4 , e sui giornali c'era chi continuava a ripetere "ho piena fiducia nei capi di mio figlio e nel parroco " .

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  76. Grazie. Mi hai ricordato i bei vecchi tempi :)
    PS: ad uno dei campi estivi i capi ci dissero che, volendo, il nostro Hike avremmo potuto farlo in solitaria.
    E lo feci. Da solo. Hike con pernotto ovviamente. E senza tendino...
    La fantastica cartina del 43 (si, pure noi usavamo quelle!) non riportava un bivio che ovviamente presi pensando fosse quello indicato sulla topografica e mi trovai in cima ad una montagna dove finiva il sentiero...
    Scesi (non so come) dall'altro lato e la prima anima che incontrai fu un guardiaboschi che, quando gli dissi da dove arrivavo rispose "At se mat!" (tu sei matto).

    BEI BEI ricordi. Tra l'altro erano gli stessi anni (sono del '75)

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  77. ho fatto anche io gli scout e sono esperienze che formano la vita... purtroppo posso dire, avendo fatto pure il capo, che non ci sono piu' gli scout di una volta...

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